Il baseball per ciechi in Pakistan

Grazie ai contatti di due giocatori Bluefire Cus Brescia: Barbara Menoni e Sarwar Ghulam AIBXC ha fatto un primo grande passo verso l’introduzione del baseball giocato da ciechi in Pakistan e chissà , in futuro, in altri paesi Asiatici.
Barbara Menoni e Sarwar Ghulam con il suo fluente urdu hanno preso contatti con:
-Syed Khawar Shah    (President of Pakistan Baseball   Federation)
-Musadaq Hanif   Tecnico Federale
E hanno fatto arrivare a Lahore, sede della Federazione Pakistana: -palline sonore, palette, video e materiale da gioco.
Notizia ancora più fresca è che l’allenatore Fabio Azzaro (All Blinds Roma), recatosi ad Islamabad per questioni di lavoro, ha incontrato il Presidente Syed Khawar Shah, che si è mostrato entusiasta del gioco ed ha assicurato che se ne farà promotore presso le Federazioni dei paesi asiatici.
Fabio Azzaro nel primo week-end utile insegnerà la tecnica di gioco ai tecnici della nazionale , Musadaq Hanif e Fakhar Shah, e ad altri futuri istruttori vedenti Pakistani  per poi passare alla pratica sul campo nel week-end successivo, quando  insegnerà’ il batti e corri per ciechi ad atleti non vedenti di Blind Cricket.
La AIBXC si augura che il baseball ciechi, grazie anche  alla naturale abilità dei Pakistani nel “cricket”, possa avere rapido sviluppo su tutto il territorio visto l’entusiasmo riscontrato a tutti i livelli.

Stefano Malaguti
Commissario  Attività Agonistica
Bologna  12/4/2016

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Esperienze di vita associativa, di Carlo Carletti

Autore: Carlo Carletti

Avvertito dall’amico Prof. Piero Bigini, responsabile istruzione della Sede Centrale, partecipai ai funerali del Presidente dell’UIC Prof. Paolo Bentivoglio, deceduto a Roma il 22 Dicembre 1965. In quell’occasione di grande tristezza, i Dirigenti Nazionali più autorevoli, nel salutare ciascuno dei tanti partecipanti, dissero che da quel momento in poi, con il venir meno del nostro Presidente, avremmo dovuto raddoppiare il nostro impegno associativo. Dopo alcuni giorni, il Consiglio Nazionale elesse, nonostante qualche inopportuno e sgradevole tentativo di veto da parte di alcuni esponenti del Governo, sollecitati anche da alcuni personaggi ciechi, il nuovo Presidente Nazionale nella persona di Giuseppe Fucà, che lo stesso Prof. Bentivoglio si era premurato di indicare quale suo eventuale successore. Nell’Aprile del 1966, sollecitato a porre la mia candidatura per la elezione a Consigliere della Sezione Interprovinciale di Roma, risultai eletto insieme al Prof. Enrico Ceppi, nella veste di Presidente, al Prof. Remo Sallustri, Vice Presidente, all’ex Sindaco di Roma, Franco Rebecchini, Consigliere delegato, al cantante romano Giorgio Onorato, a Franco Politi e ad altri.
L’attività procedeva bene e i momenti di difficoltà e qualche diversità di opinione, che non mancava mai, veniva quasi sempre superata grazie ai consigli del Prof. Bigini, al quale spesso ricorrevo. Nel Dicembre dello stesso anno fui invitato a partecipare al mio primo Congresso Nazionale, in sostituzione di un rappresentante della mia Sezione che non poteva essere presente. Io allora ero ventitreenne e credo di essere stato uno dei più giovani partecipanti. Fu un’esperienza straordinaria. Ascoltando i tanti discorsi dei Dirigenti dell’Unione, dei Ministri e degli uomini politici molto importanti e influenti, che nel ricordo di Nicolodi e di Bentivoglio, formulavano a Fucà l’augurio per la continuazione del suo incarico di Presidente, non riuscivo a capacitarmi del perché alcuni ciechi e altri politici potessero tramare contro l’Unione e i suoi uomini migliori. Il Congresso si concluse, comunque, nel migliore dei modi, con l’elezione di un gruppo dirigente che confermò Fucà alla Presidenza Nazionale e da quel momento l’Unione ricominciò il cammino verso la conquista dei diritti che Bentivoglio soleva spesso proporre. In quel periodo il più caparbio oppositore dell’Unione e delle richieste pensionistiche in favore dei ciechi civili era il dott. Vincenzo Caracciolo, cieco egli stesso, nominato dal Governo di allora, quale Presidente dell’Opera Nazionale Ciechi Civili. I lunghissimi tempi di attesa e le regole restrittive con le quali l’Opera concedeva le pensioni, cominciarono a suscitare un forte malcontento fra le persone cieche, che in quei tempi vivevano condizioni di assoluta indigenza. Condividevo le ragioni di queste persone e indirizzavo il loro malcontento verso la gestione dell’Opera Nazionale, ma il mio atteggiamento non era apprezzato e condiviso da alcuni benpensanti che ritenevano certe forme di lotta disdicevoli e controproducenti per l’immagine della Sezione. Altra ragione di poca comprensione con i dirigenti della Sezione, era la mia difesa dei diritti delle persone affette da patologie progressive e irreversibili, che ancora conservavano un residuo visivo, perché l’opinione di alcuni era quella di assistere solo i ciechi assoluti. I miei rapporti con la Sezione si fecero gradualmente più rari, ma intensificai quelli con il Prof. Bigini e con il Presidente Fucà, con i quali il mio pensiero era certamente più affine. I Dirigenti Nazionali dell’Unione ed in particolare il Prof. Bigini, in quel periodo, erano impegnati per l’approvazione di una proposta di legge in favore del collocamento degli insegnanti ciechi, il cui firmatario era il Sen. Baldini. Avendo fatto la conoscenza di una ragazza che in seguito divenne mia moglie, che abitava a Cisterna di Latina, ebbi la possibilità di conoscere i fratelli del Senatore Baldini, che originari di Modena, a Cisterna gestivano un allevamento di polli. Tramite loro ebbi modo di istaurare buoni rapporti con lo stesso Senatore, che facilitarono gli opportuni incontri con i Dirigenti Nazionali dell’Unione. Ebbi anche l’occasione di accompagnare a Modena il Prof. Bigini, dove insieme ad Angela Lugli, Piani ed il Prof. Gianfale, incontrammo il Senatore, nella Sezione dell’UIC. La legge fu rapidamente approvata con il sostegno determinante dello stesso Sen. Baldini e del Senatore Elkan, allora Dirigente dell’Istituto Cavazza. In quell’occasione, non mancarono da parte di alcuni illuminati Prof. atteggiamenti sarcastici, per il fatto   che un centralinista come me, privo di un adeguato titolo di studio, potesse occuparsi di una legge che riguardava insegnanti e laureati. Anche Giuseppe Fucà non fu esente da valutazioni negative, infatti dagli stessi professori sopra citati nonché da alcuni avvocati, veniva considerato inadeguato all’assolvere il suo ruolo di Presidente, in quanto non in possesso di una Laurea, ma solo di titoli di scuola professionale. La mia particolare attenzione per la situazione pensionistica dei ciechi, mi aveva portato da qualche tempo a fare la conoscenza del dott. Giorgio Morelli, funzionario dell’Opera Nazionale Ciechi Civili, che condivideva pienamente l’attività che svolgevo nell’ambito dell’Unione. Non potendosi esporre più di tanto, in virtù del ruolo che ricopriva, mi forniva ottimi consigli per meglio tutelare il diritto alla pensione delle persone cieche. Con Giorgio Morelli, un cieco civile già Presidente della Sezione di Ascoli Piceno, molto introdotto negli ambienti del PCI e della CGIL, strinsi tali rapporti di amicizia che fu testimone al mio matrimonio e battezzò il mio primo figlio. Più volte ci incontrammo con il Presidente Fucà e fummo anche suoi ospiti nella sua abitazione, in via delle Coppelle, per concordare le azioni volte a portare avanti una legge che migliorasse gli importi delle pensioni, che dovevano essere erogate sulla base del reddito della sola persona cieca, che migliorasse l’indennità di accompagnamento e che prevedesse anche la soppressione dell’Opera Nazionale Ciechi Civili. Fra i soci intanto cresceva il dissenso verso l’Opera e verso il Consiglio della Sezione Interprovinciale di Roma, che non assumeva alcuna posizione in difesa dei loro diritti.  Nel mese di Febbraio 1968, il Consiglio della Sezione venne sciolto e fu nominato quale Commissario il Prof. Cesare Colamarino, un galantuomo che mi volle al suo fianco nella veste di Vice Commissario, con il compito di organizzare le Sezioni nelle Provincie di Frosinone, di Latina, di Rieti e di Viterbo, dove l’UIC era fino allora assente. Potei assolvere questo compito con l’encomiabile aiuto e la totale disponibilità di Vittorio Caccioppola a Latina, di Giampiero Notari a Rieti e di Leucio Fortini a Viterbo. Per la Provincia di Frosinone l’incarico fu affidato a me, che lo svolsi con la collaborazione di Raffaele Faina. Nel frattempo la battaglia per la conquista di una miglior legge sulle pensioni era iniziata. Mi fu affidato il compito di costituire un Comitato pro-pensioni, del quale fecero parte anche Leucio Fortini, Gianpiero Notari, Vittorio Caccioppola, Raffaele Faina e Paolo Recce, per coordinare le manifestazioni di piazza che iniziarono nel mese di maggio 1968. Alle prime manifestazioni parteciparono i soci di Roma che venivano coinvolti da  un gruppo di centralinisti molto attivi. Le costituende Sezioni del Lazio fecero affluire i ciechi e i loro familiari, con numerosi pullman nei luoghi concordati, in particolare presso il Ministero dell’Interno e del Tesoro. A questi manifestanti si unirono, fornendo un grande contributo, anche i soci della Sezione di Pisa guidati da Paolo Recce. Nel corso del1968, furono organizzate ben tre manifestazioni. Nel 1969, a partire dal mese di Febbraio, furono organizzate altre quattro manifestazioni, di cui due anche con l’istallazione di tende davanti a Montecitorio e di fronte a Palazzo Chigi. Quei clamorosi gesti, che  colsero di sorpresa anche le forze dell’ordine e che    ebbero molto risalto sulla stampa ci consentirono di interloquire con molti esponenti politici. Particolarmente attivi furono i soci di Rieti nel montare le tende, guidati da Notari e da Mario Posciente, una persona vedente ora purtroppo scomparsa. Nei primi giorni di giugno, mentre mi trovavo insieme a mia moglie e il bambino di pochi mesi, in casa dei miei suoceri a Cisterna di Latina, arrivò Giuseppe Fucà accompagnato da Benedetto, suo fedelissimo autista. Sorpresi dall’inaspettata visita, chiedemmo cosa mai fosse accaduto per averlo fatto giungere fin lì e Fucà, abbracciando mia moglie Giovanna, gli chiese di fagli un grandissimo regalo, quello di lasciarmi libero per un mese, perché quel mese di giugno sarebbe stato decisivo per la sorte della legge sulle pensioni. Aggiunse che non si doveva preoccupare perché sarei stato ospitato a casa sua in via Valmelaina oppure in casa di Giorgio Morelli. Giovanna con il pianto nel cuore non seppe dire di no ed io partii quindi subito alla volta di Roma. Le manifestazioni di protesta, che coordinavo insieme al Comitato Pro-Pensioni dei ciechi, erano dirette contro il Governo ma, nel gioco delle parti, si coglieva ogni occasione per esprimere il dissenso anche contro i dirigenti dell’Unione perché  mantenevano buoni rapporti con i rappresentanti del Governo, nonostante la scarsa attenzione verso i nostri problemi. Ricordo che un giorno, durante una manifestazione presso il Ministero dell’Interno, mentre eravamo in attesa di essere ricevuti dal Ministro Restivo, per fare un po’ di scena, chiesi di poter telefonare alla Sede Centrale dell’Unione dove sapevo essere presente il Vice Presidente Ammannato. Mi rispose la segretaria, sig.ra Millefiorini, che alle mie rimostranze contro Ammannato e gli altri dirigenti che non erano a manifestare con noi, piangendo disse che i Dirigenti dell’UIC non meritavano di essere offesi e non me lo volle passare al telefono. Il giorno successivo, il Presidente Fucà, recandosi al Ministero dell’Interno, fu informato che i ciechi contestavano anche lui e l’Unione. Fucà, che naturalmente era al corrente di tutto, si limitò a dire che se non fossero state accolte le proposte dell’Unione, il Governo avrebbe dovuto fare i conti con tanta gente disperata che non credeva più ad alcuno. Altra manifestazione con centinaia di ciechi si svolse, dopo solo quindici giorni, presso Palazzo Chigi verso la fine di giugno 1969. Occupammo l’incrocio stradale di Largo Chigi bloccando il traffico, ma intervennero quasi subito le forze dell’ordine. Mentre mi stavano prelevando perché con il megafono incitavo a continuare il blocco stradale, venne in mio soccorso il dott. Aldo Aiello, Capo della Segreteria del Vice Presidente del Consiglio, On . Francesco De Martino, il quale chiese al Commissario di Polizia di lasciarmi libero , perché ero atteso, con una delegazione di ciechi, per un colloquio dallo stesso On. De Martino. A quel punto invitai i manifestanti a liberare la strada. L’incontro con il Vice Presidente del Consiglio fu positivo, perché disse che avevamo ragione e che il Ministro del Tesoro in tempi brevi avrebbe trovato la copertura finanziaria alla proposta di legge. Ci disse anche che dovevamo stare tranquilli, perché l’on. Pieraccini, un amico storico dei ciechi, seguiva la vicenda per conto del Partito Socialista. Soddisfatti per le assicurazioni ricevute, la protesta ebbe termine. Per ogni manifestazione, di cui per la Polizia risultai responsabile, accumulai almeno cinque denunce riguardanti manifestazione non autorizzata, occupazione di suolo pubblico, blocco stradale, resistenza e offesa a pubblico ufficiale e non so più che altro, che mi procurarono non pochi disagi e conseguenti processi presso il Tribunale di Roma, che si conclusero favorevolmente. Qualche dirigente dell’UIC, pensando che fossi un incorreggibile ribelle , arrivò a proporre a Fucà la mia espulsione dall’Associazione. (Evidentemente ero un predestinato). In quel periodo ero libero dal lavoro, perché un abbassamento di vista non mi consentiva più di lavorare al vecchio centralino a spine del Credito Italiano, in quanto per passare le comunicazioni avrei dovuto infilare le spine negli appositi fori, che però non riuscivo più a vedere. Fui messo per qualche tempo a riposo in attesa che fosse sostituito quel Centralino con uno più moderno. Ebbi pertanto modo e tempo di assecondare il Presidente in tutte le azioni più utili per la causa. Con il Presidente Fucà ci si incontrava spesso anche a casa di Morelli, ubicata vicino a piazza Montecitorio, per fare il punto della situazione e ogni qualvolta che si doveva incontrare, in via riservata, un esponente politico o quei dirigenti dell’Opera, che come Morelli, condividevano l’azione dell’Unione. L’ostacolo più difficile da superare era sempre il Ministro del Tesoro Colombo, che il Presidente Fucà e gli altri Dirigenti Nazionali cercavano di incontrare inseguendolo in ogni parte d’Italia. Un giorno che si svolgeva un convegno della DC presso il Palazzo dei Congressi, inviato da Fucà, mi introdussi nella sala con l’aiuto di mio cognato, Sindaco democristiano di un paesino della provincia di Frosinone. Il Ministro Colombo fu inavvicinabile ma quando si liberò un posto accanto a quello dell’On. Andreotti, mi sedetti accanto a lui, dicendogli che il Ministro Colombo aveva negato al Presidente Fucà, per l’ennesima volta, la copertura economica della legge che portava anche la sua firma. L’On. Andreotti mi disse di riferire che il Ministro del Tesoro, al più presto, avrebbe trovato i soldi  per la legge che interessa i ciechi. Ritornai da Fucà con tale notizia e lui si sentì un po’ più sollevato. In quei giorni era particolarmente rattristato dal fatto che la moglie Milena era stata ricoverata in ospedale e che lui non poteva essere al suo fianco e non poteva assistere nemmeno alla discussione della tesi di laurea del figlio Gianni. Dopo una giornata particolarmente negativa, fatta di incontri andati a vuoto e con l’aggiunta della notizia del ricovero ospedaliero di Giorgio Morelli, che siamo andati a trovare prima di andare a casa di Fucà in Via Valmelainia, senza nemmeno cenare, ci siamo distesi sui lettini. Subito dopo Giuseppe si rialzò e si mise alla scrivania per scrivere le toccanti lettere inviate alla moglie Milena e al figlio Gianni, che successivamente ho trovato pubblicate nel libro “Un racconto per Chiara”. Considerate le condizioni di salute di Giorgio Morelli, Fucà volle che in quei giorni gli stessi particolarmente vicino anche per tenerlo informato dell’evolversi dell’iter della legge. Dopo l’ennesima delusione, procuratagli dal Ministro Colombo, Fucà accompagnato da Bigini e Benedetto, si avviò verso il Ministero del Tesoro dove era deciso a compiere il gesto clamoroso dello sciopero della fame a oltranza all’interno dello stesso Ministero. Soltanto alla sera di quel 2 luglio, verso le 22, riuscii a telefonare all’amico Merendino, Segretario della Sede Centrale, prezioso punto di riferimento e di collegamento tra noi contestatori e la Dirigenza Nazionale dell’Associazione, per conoscere cosa era accaduto e dove fossero Fucà e Bigini, dei quali non avevo notizie dal mattino. Il segretario, Merendino, mi informò che il Ministro del Tesoro aveva finalmente comunicato la copertura finanziaria della Legge e che, avendo lui parlato con il Presidente, mi disse che sarei dovuto andare ad attenderlo a casa sua dopo aver informato della buona notizia Giorgio Morelli. Fucà rientrò alle tre del mattino, era stanchissimo ma felice. Nel commentare quanto accaduto, non prendemmo nemmeno sonno. Poi, verso le sei del mattino, cominciarono le telefonate di dirigenti e soci da ogni parte d’Italia che, avendo ascoltato i comunicati della radio, volevano sincerarsi del risultato e per complimentarsi del lavoro svolto.
I giorni successivi furono più sereni per tutti perché l’ostacolo più importante era stato superato. Il Presidente Fucà mi chiese di accompagnarlo dall’On. Flavio Orlandi , allora presidente della Commissione Bilancio, che ben conoscevo, il quale fu felice di concordare la rapida approvazione della legge. Le cose ormai volgevano al meglio, tanto che il giorno dopo andammo a salutare Giorgio Morelli ritornato a casa. Successivamente, insieme a Benedetto, accompagnai Fucà alla stazione Termini a prendere il treno per Firenze. Rammento che volle passare, prima di partire, alla casa discografica Ricordi per acquistare la cassetta sonora di Modugno, contenente la canzone “La lontananza” da donare alla moglie Milena. Ci salutammo con un forte abbraccio e mi disse di raggiungerlo insieme a mia moglie Giovanna nella sua casa, vicino al mare, in mezzo alla pineta di Donoratico, non appena sua moglie Milena si fosse rimessa. Io, ormai disoccupato, non avendo altre ragioni per protestare, cominciai a preoccuparmi davvero per il mio posto di lavoro, perché la Banca non intendeva sostituire il centralino in tempi brevi e per me si prospettava un possibile trasferimento in altra città, cosa che non potevo accettare, avendo un bambino di pochi mesi e una moglie giovanissima che avrebbero sofferto la lontananza dai suoi familiari. Piero Bigini, sempre lui, conoscendo la mia difficile situazione, intervenne prontamente presso i dirigenti del Credito Italiano e con l’allora Direttore Rivosecchi mi fu trovata la soluzione di un posto di lavoro a Roma, presso la Banca d’Italia. Dopo poco tempo, mi fu comunicata l’assunzione a far data 1 Aprile 1970, ma l’amico Piero Bigini, non poté festeggiare con la mia famiglia , come programmato, il suo ennesimo risultato conseguito, perché scomparve in un tragico incidente nel mare dell’isola di Ponza, nel mese di marzo, proprio il giorno di Pasqua. Partecipammo numerosi al suo funerale, durante il quale Fucà, uomo dalle ineguagliabili doti umane, fece, credo, il suo più sentito, appassionato e commovente intervento per ricordare al figlio Fulvio e a tutti noi il valore immenso di Piero, le sue qualità morali, il suo alto senso del dovere, la sua ricchezza di ideali e il suo impareggiabile impegno solidaristico, che ha lasciato in eredità a tutti noi. Piero non potè gioire nemmeno per l’approvazione della Legge n. 382, avvenuta nel mese di maggio dello stesso anno, riguardante la riforma delle pensioni dei ciechi per la quale aveva dato il meglio di se stesso. Non rammento la data precisa di quel marzo 1970 quando scomparve Piero Bigini, ma ricordo perfettamente che era avvenuta proprio il giorno di Pasqua. Da allora, ogni Pasqua, si ripresenta con forza, puntualmente e malinconicamente nei miei pensieri la bella figura di quell’uomo speciale e amico carissimo.

Bolzano – Assemblea annua dei Soci dell’Unione Ciechi e Ipovedenti

Si terrà sabato 16 aprile 2016 l’Assemblea Annua dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Alto Adige. Il direttivo sottoporrà ai soci la relazione morale 2015, i programmi di attività e i documenti contabili per l’approvazione. L’assemblea terminerà con il pranzo sociale.
Data: Sabato, 16.04.2016, ore 9.30
Luogo: Centro Ciechi St. Raphael a Bolzano, Vicolo Bersaglio 36
L’Unione Ciechi e Ipovedenti è a disposizione di tutte le persone con gravi disturbi visivi e dei loro familiari per consulenze e sostegno di vario genere. Riunisce i minorati della vista di tutti e tre i gruppi linguistici, li rappresenta e tutela i loro interessi, fornisce aiuto per l’espletamento delle pratiche di pensione e simili, procura ausili tiflotecnici e aiuta nella presentazione delle relative domande di contributo, si occupa sia della formazione professionale che dell’inserimento nel mondo del lavoro e organizza soggiorni estivi nonché attività culturali.
Un sincero ringraziamento a tutti coloro che sostengono in modo concreto l’attività dell’Unione destinando il 5 per mille delle proprie tasse all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ONLUS,
Sezione Provinciale di Bolzano: codice fiscale 80015390216.

Info: Dott. Valter Calò – Presidente
Tel.: 0471-971117, cell. 373-7206206
Email: info@unioneciechi.bz.it
Sito: www.unioneciechi.bz.it

Genova – Segreteria telefonica dell’8 aprile 2016

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus
Sezione di Genova segreteria telefonica

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Ricordiamo che è possibile rinnovare, nell’orario di apertura dell’ufficio, l’iscrizione alla nostra associazione per il 2016; anche quest’anno la quota è di 50 euro a persona.

Anche quest’anno è possibile destinare il 5 per mille delle imposte sul vostro reddito a questa Sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti: basta indicare il nostro codice fiscale n. 00465930105 nell’apposito quadro della denuncia dei redditi o della certificazione unica.

E’ possibile avvalersi dei servizi del CAF dell’ANMIL in convenzione; gli interessati possono rivolgersi direttamente al CAF al numero 010 08 99 292 qualificandosi come nostri soci per fissare un appuntamento; il costo va da 5 euro per il semplice modello 730 fino a 15 euro per il modello 730 congiunto di familiare non convivente col socio.
Sempre in convenzione è possibile avvalersi dei servizi del CAF 50 & PIU’ dell’ENASCO prendendo appuntamento al numero 010 50 30 42 ; per i costi dei servizi rivolgersi in ufficio.

E’ attivo tutti i venerdì, dalle ore 15.30 alle 17, il servizio di voce amica, al numero 010 251 00 49; cari soci, un consigliere della Sezione accoglierà ogni volta le vostre telefonate, nelle quali potrete esporre problemi, difficoltà, disagi. Troverete qualcuno pronto ad ascoltarvi e a dialogare con voi nel più stretto riserbo, su quanto avrete bisogno di confidargli. Vi aspettiamo!

Continuano al mercoledì e al sabato i corsi di informatica e sull’utilizzo dell’I-Phone tenuti dal Prof. Cav. Carlo Merisio, dal Dott. Pacifico Mangini e dalla Prof.ssa Lucia Russo. Per maggiori informazioni ed adesioni contattare il Prof. Cav. Carlo Merisio, cellulare numero 340 376 38 59 e telefono numero 010 839 22 36 oppure il Dott. Pacifico Mangini, cellulare numero 333 329 77 62

Si ricorda che il corso di teatro si svolge ogni mercoledì alle ore 15.

A martedì alterni si riunisce in sede il gruppo di auto mutuo aiuto; per maggiori informazioni ed adesioni contattare la coordinatrice Beatrice Daziale al numero 340 069 34 55.

Dal primo gennaio al 30 giugno 2016 in fase sperimentale viene rimborsata la somma di 5 euro per ogni corsa effettuata col servizio taxi per partecipare alle attività organizzate da questa Sezione; per il rimborso è sufficiente presentare al nostro ufficio la ricevuta regolarmente firmata dal tassista con l’indicazione del percorso e l’ora dell’evento.

Presso la struttura “Le Torri” di Tirrenia si svolgerà il soggiorno marino “Primo Sole” dal 29 maggio al 12 giugno; per maggiori informazioni consultare il Comunicato n. 57 della Presidenza Nazionale.

Mercoledì 13 aprile dalle ore 16 su Slashradio le due trasmissioni “Dal territorio” e “Le interviste di Slashradio”; giovedì 14 aprile, sempre su Slashradio e sempre dalle ore 16, la trasmissione incentrata sulla presentazione della nuova Commissione Nazionale cani guida e su un ciclo di incontri dedicati ai nostri amici a quattro zampe e al loro utilizzo.

Entro il 15 aprile è possibile iscriversi alla settimana verde in Val d’Aveto che avrà luogo dal 4 all’11 giugno; per maggiori informazioni contattare Luciano Frasca al numero 389 071 05 27 o Maria Grazia Olivieri al numero 329 43 19 147

Entro il 17 aprile i giovani non vedenti ed ipovedenti con età tra i 16 e 20 anni possono candidarsi a partecipare al Campus Internazionale sulla Comunicazione e l’Informatica che si terrà dal 25 luglio al 3 agosto presso il Politecnico di Dresda; per maggiori informazioni consultare il Comunicato n. 26 della Presidenza Nazionale.

Entro il 25 maggio i giovani non vedenti ed ipovedenti con età tra i 15 e i 17 anni possono candidarsi a partecipare al soggiorno-studio che si terrà a Pontevedra, in Spagna, dal primo al 12 agosto per il perfezionamento della lingua inglese; per maggiori informazioni consultare il Comunicato n. 31 della Presidenza Nazionale.

Entro il 31 maggio è possibile iscriversi alla fase sezionale del quattordicesimo Campionato Nazionale di Scopone Scientifico; per maggiori informazioni consultare il Comunicato n. 54 della Presidenza Nazionale; per adesioni contattare il Presidente Giuseppe Pugliese al numero 348 34 10 580.

Presso il Circolo Bianchi in Corso Europa 255 R si svolgono periodicamente le attività del Gruppo Sportivo Liguria non vedenti; per maggiori informazioni chiamare Andrea Bazzano al numero 338 20 84 033

I nostri uffici sono aperti al pubblico lunedì e mercoledì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17 mentre martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 15.

Prossimo bollettino il 15 aprile 2016.

Grazie per l’ascolto.

Il Typhlology Skilled Educator e le Scienze Tiflologiche

“Il vero Tiflologo, oggi Typhlology Skilled Educator, non lotta per ridare la vista al cieco, il vero Tiflologo combatte affinché ogni persona cieca sia messa nelle condizioni di poter guardare il mondo attraverso le proprie abilità”.
E’ con questo aforisma dello stesso autore, che ha inizio il libro scritto dal Prof. Marco Condidorio “Il Typhlology Skilled Educator e le Scienze Tiflologiche”, edito dalla Volturnia Edizioni e uscito lo scorso 18 Marzo in occasione dell’inaugurazione del Master di I Livello in “Typhlology Skilled Educator”, presso l’Università degli Studi del Molise.
Il libro si configura quale premessa fondante dello stesso Master avviato dall’Ateneo molisano, un corso di studi innovativo, primo in Italia che ha lo scopo di formare la nuova figura professionale molto ricercata nell’ambito delle scienze tiflologiche, per l’appunto il Typhlology Skilled Educator (TSE).
Il TSE è l’esperto che si occupa della disabilità visiva nella sua forma assoluta o parziale al fine di migliorare la situazione sociale e culturale attraverso la didattica, l’informatica e la tecnica; questo volume ha l’obiettivo di presentare e dare risonanza a tale professionalità che affianca non solo la persona non vedente ma anche tutte quelle figure professionali chiamate a favorire l’inclusione e il raggiungimento dell’autonomia, illustrandone il ruolo, le competenze e l’inquadramento normativo – curriculare.
Il libro nasce dalla mente e dall’anima del Prof. Condidorio, Tiflologo, Docente di Tiflologia incaricato presso l’Università degli Studi del Molise dall’anno 2000, Componente della Direzione Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus nonché Coordinatore della Commissione Nazionale dell’Istruzione e la Formazione, affinché ogni bambina e ogni bambino che vivono al buio, insieme alla famiglia e alla società “…sappiano costruire la strada verso l’emancipazione e l’autonomia…” (Il Typhlology Skilled Educator e le Scienze Tiflologiche, 2016).
Solitamente le persone non vedenti e ipovedenti si avvalgono nella quotidianità di ausili pratici e generalmente efficaci, tra cui il cane guida, il bastone bianco e tecnologie come agende elettroniche, computer equipaggiati con software specifici per minorati della vista che ne consentono l’utilizzo e smartphone (tablet, Iphone) provvisti di screen reader per l’ingradimento dei caratteri e con la vocalizzazione dei diversi comandi e menù. Poiché taluni strumenti risultano piuttosto impersonali, freddi e “anonimi”, oggi si avverte sempre di più l’esigenza di affiancare alla persona non vedente una figura professionale quale quella del TSE che possa supportarla e accompagnarla nell’orientamento, nell’istruzione, nell’inserimento sociale e professionale nell’arco dell’esistenza. Il suo bagaglio professionale “…è fatto di contenuti psicologici, pedagogici, soprattutto di conoscenze legate ai processi di formazione e di inclusione riferiti ai diversi ambienti toccati dalla quotidianità della persona cieca, a partire dalla prima agenzia educativa, quale la famiglia, per poi interessare la scuola e la stessa società civile” (Il Typhlology Skilled Educator e le Scienze Tiflologiche, 2016).
Il libro del Prof. Condidorio si dimostra, dunque, come un vero e proprio “vademecum”, come da lui stesso definito nell’introduzione, per chi desidera intraprendere questa strada professionale – formativa e anche come guida consigliabile per le Pubbliche Amministrazioni, per le Agenzie educative, turistiche, per tutti gli operatori che a vario titolo operano nei settori socio – sanitari e non e per tutti coloro che vogliono sfiorare con mano la condizione della disabilità affinché ogni sorta di discriminazione possa, nel tempo, svanire.
Il volume nasce da un lungo studio delle strategie didattico – pedagogiche, frutto di osservazioni, analisi ed esperienze personali utili ad individuare quelle criticità che devono e che possono essere superate con il supporto delle scienze tiflologiche e della nuova figura del Typhlology Skilled Educator.
L’autore si è così proposto di tracciare i lineamenti di una lezione di tiflologia, le cui premesse non sono inscindibili. Come avviene la “conoscenza” di quello che chiamiamo mondo da parte della persona non vedente? Tutti i sistemi sensoriali sono coinvolti in questo processo, veicolando i contenuti dell’esperienza sensibile al cervello, il quale si presenta essenzialmente tiflologico, anzi è tiflologo per eccellenza. Il cervello è quindi l’organo più affidabile, centro di tutto l’apparato sensoriale ed esperienziale, perché capace di rendere accessibile, dunque visibile tutto ciò che non sia percepibile attraverso la vista.

Soggiorno marino “ Primo Sole “ presso la struttura “Le Torri” – Tirrenia dal 29 maggio 2016 al 12 giugno 2016 – 14 giorni

Anche quest’anno l’Unione, grazie alla Commissione Nazionale Terza Età, organizza due soggiorni marini nei mesi di giugno e settembre presso il Centro Le Torri – G. Fucà Olympic Beach di Tirrenia.
Siamo in grado di comunicare l’offerta relativa al soggiorno marino di giugno che abbiamo voluto chiamare “Primo Sole”.
L’offerta del soggiorno, a persona, valida sia per i non vedenti sia per gli accompagnatori, si articola nei seguenti importi:
* camera singola (torre piccola) euro 780,00
* camera doppia (torre piccola) euro 680,00
* camera doppia (torre grande) euro 880,00
* camera tripla (torre grande) euro 780,00

la quota individuale comprende:
* Servizio di Pensione Completa  con acqua e vino ai pasti
* Cocktail di benvenuto
* Cena Tipica con degustazione dei piatti Toscani e Trentini
* sala riunioni a disposizione per iniziative e serate ludiche
* animazione e intrattenimento
* una serata con piano bar e cantante
* servizio spiaggia (ombrellone e sdraio)

alla quota va aggiunta la tassa di soggiorno di Euro 7,50, dovuta al comune di Pisa.

Servizi a richiesta o a pagamento:
a. Escursioni.
b. Parrucchiera.
c. Estetista.
d. Infermiera.
e. Alfabetizzazione informatica.
Il corso di Alfabetizzazione informatica sarà tenuto, con la consueta competenza, da Nunziante Esposito e dovrà essere richiesto all’atto della prenotazione del soggiorno.
Con la collaborazione dello staff dell’hotel saranno organizzati giochi di squadra, tornei amichevoli di show down, scopone scientifico e scacchi per il divertimento di tutti.
Non mancheranno infine, serate culturali ed eventi musicali.
Per chi volesse prolungare il soggiorno, quest’anno il Centro Le Torri – G. Fucà Olympic Beach propone la seguente offerta:
dal 29 maggio 2016 al 18 giugno 2016 19 giorni +1 giorno gratis
* camera singola (torre piccola) euro 1050,00
* camera doppia (torre piccola) euro 900,00
* camera doppia torre grande) euro 1200,00
* camera tripla (torre grande) euro 1050,00
Prenotazioni, informazioni, chiarimenti circa i transfert da e per le stazioni ferroviarie di Pisa e Livorno:
Olympic Beach Le Torri
tel. 050 32.270
fax. 050 37 485
email: info@centroletorri.it
Vi attendiamo numerosi come sempre…

Trasmissioni Slashradio: mercoledì 13 Aprile ore 16.00 – Slashradio

Mercoledi’ 13 Aprile, con inizio alle ore 16.00, andranno in onda su Slashradio due trasmissioni dal titolo “Dal territorio” e  “Le interviste di Slashradio”. Nel corso del primo programma verranno presentati due periodici, vale a dire, “Visto” edito dalla Sezione Provinciale di Siena” e “Giovani del 2000” pubblicato dal Consiglio Regionale Toscano. La presentazione ci è stata richiesta espressamente dai curatori dei periodici e da alcuni dirigenti toscani in considerazione dei traguardi raggiunti dalle pubblicazioni in parola, dei quali, verrà data notizia nel corso dell’incontro di mercoledì. Ospiti de “Le interviste di Slashradio saranno, invece, Stefania Cavalieri, stilista, con la quale proveremo a spiegare alcune caratteristiche della moda attuale a chi non vede, diffondendoci su quei particolari che non si possono cogliere od evincere dalla lettura di articoli ed Elena Travaini che racconterà agli ascoltatori la sua recente esperienza a “Ballando con le stelle”.
La trasmissione sarà condotta da Luisa Bartolucci. Gli ascoltatori potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento: tramite telefono contattando durante la diretta i numeri: 06-69988353, 06-6791758 o inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo diretta@uiciechi.it o ancora compilando l’apposito modulo di Slashradio. Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp.Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale
Vi aspettiamo numerosi!

Presentazione Commissione Nazionale Cani guida ed altro. Giovedì 14 Aprile ore 16.00 Slashradio

Giovedì 14 Aprile, con inizio alle ore 16.00, andrà in onda su Slashradio una trasmissione incentrata  sulla presentazione della nuova Commissione Nazionale cani guida e su un ciclo di incontri dedicati ai nostri amici a quattro zampe ed alle tematiche connesse al loro utilizzo.
La trasmissione sarà condotta da Irene Balbo e Luisa Bartolucci. Gli ascoltatori potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento: tramite telefono contattando durante la diretta i numeri: 06-69988353, 06-6791758 o inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it o ancora compilando l’apposito modulo di Slashradio.
Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale
Vi aspettiamo numerosi!

Il Tiflologo, chi è costui?, di Luciano Paschetta e Gianluca Rapisarda

Autore: Luciano Paschetta e Gianluca Rapisarda

La recente riunione del “coordinamento degli Enti “ collegati all’U.I.C.I. ha messo al centro del proprio dibattito la necessità di dar vita ad una “autority” delle scienze tiflologiche, che si configuri come un vero e proprio “network” a supporto dell’inclusione dei non vedenti e degli ipovedenti. Una necessità questa segnalata da tempo, ma che solo ora, grazie all’impegno dell’attuale Presidenza Nazionale dell’Unione ciechi, ha trovato il motore propulsore per la sua concreta attivazione.
Strettamente legata a questo nuovo corso della tiflologia è la definizione di chi sia il “tiflologo. Una figura questa, di cui tutti parlano, spesso invocata come “deus ex machina” per la risoluzione dei problemi connessi all’educazione ed all’istruzione dei disabili visivi, ma sulla quale manca una attenta riflessione su quale debbano essere il profilo professionale, il suo percorso formativo ed il suo ruolo nel processo di crescita ed emancipazione del minorato della vista.
Vogliamo qui soffermarci per dare il nostro contributo a tale riflessione e per fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
La cosa non risulta assolutamente semplice , in quanto ogni volta che abbiamo provato a definire il ruolo professionale del tiflologo, ci risuonava nella mente una domanda: “Il tiflologo, chi è costui?”
La questione non è capziosa e la domanda non è banale : infatti, non è casuale se tale figura non compare in nessuna delle classificazioni internazionali riferite agli operatori che si occupano dell’educazione e dell’istruzione dei privi della vista.
Definire il tiflologo è come osservare un quadro impressionista: visto da lontano, le figure in esso rappresentate sembrano ben definite e stagliarsi nettamente sullo sfondo, ma, via via che ci si avvicina, esse diventano sempre più confuse fino a scomporsi in macchie di colore, confondendosi con lo sfondo e perdendo l’iniziale unicità delle forme.
Allo stesso modo i non “addetti ai lavori” che hanno una conoscenza “lontana” della psicologia dell’età evolutiva, della psicopedagogia e della didattica, spesso tendono a pensare al tiflologo come il “tuttologo” o l’”onnisciente”, cioè come colui che “solo” risolve tutti i problemi dello sviluppo e dell’educazione dei disabili visivi di tutte le età. “Guardato da vicino “ da chi di educazione e di formazione si occupa, questa unicità si frammenta: il tiflologo, a seconda della situazione in cui si trova ad operare, dovrebbe essere : uno psicologo dell’età evolutiva od un operatore di nido d’infanzia, quando interviene su un bambino dagli zero ai tre anni; maestro di scuola materna, quando opera con bambini dai 3 ai 6 anni; competente di didattica di scuola primaria ed educatore di orientamento e mobilità e autonomia personale, quando si occupa di educazione di bambini a partire dai 6 anni in poi; ed in seguito sarà informatico, orientatore scolastico e professionale e così via.
Questo evidenzia come il tiflologo, se non definito nel suo ruolo, può essere immaginato e, spesso lo è stato, come l’educatore unico dei disabili visivi, mentre è proprio questa l’illusione dalla quale occorre uscire.
La definizione utilizzata a livello internazionale di “esperto nelle scienze tiflologiche” ci aiuta in tal senso, chiarendo che il suo ruolo non può essere: né quello dell’insegnante o dell’educatore, né quello dell’esperto di informatica o dell’operatore di orientamento e mobilità, né quello dell’esperto di orientamento scolastico o professionale; meno che mai egli potrà sostituirsi allo psicologo o al neuropsichiatra infantile, ed allora ecco tornare la domanda: “Il tiflologo, chi è costui?”
Egli è, appunto, un esperto nelle scienze tiflologiche e, come tale, saprà: indicare gli aspetti critici dello sviluppo psicomotorio in assenza della vista e come si faccia a superarli con successo; chiarire gli aspetti specifici della percezione della realtà in mancanza della vista; valutare la funzionalità del residuo visivo in relazione al lavoro didattico e/o professionale; insegnare come si educa un minorato della vista alla “lettura” delle rappresentazioni grafiche bidimensionali (grafici, piantine toponomastiche e cartine, ecc); sapere quando è indispensabile l’insegnamento del metodo Braille, piuttosto che quali siano i sussidi per gli ipovedenti per rendere autonomo il bambino con disabilità visiva nella letto-scrittura; illustrare quali siano gli accorgimenti ed i sussidi per rendere efficace la didattica in presenza di un cieco assoluto e/o di un ipovedente grave; sapere insegnare l’uso del PC con le periferiche assistive (screen reader, display Braille, software ingrandenti, ecc.); conoscere i giochi idonei al bambino con gravi problemi di vista; indicare quali siano le opportunità di accesso all’informazione (quotidiani e riviste on line accessibili, biblioteche digitali, audiolibri , ecc.); suggerire come si “adatta” un testo di scuola primaria od un testo letterario o scientifico affinché il privo della vista o l’ipovedente lo possano utilizzare appieno; spiegare quali siano le possibilità di orientamento, mobilità e di autonomia personale raggiungibili alle diverse età e nelle diverse situazioni da chi ha problemi di vista; valutare l’idoneità di una situazione di lavoro e la sua adattabilità al cieco o all’ipovedente. Questo solo per esemplificare gli ambiti delle sue principali competenze, competenze che egli potrà trasmettere, quale formatore, in percorsi formativi specifici rivolti alle diverse figure professionali che intervengono alle diverse età e situazioni nel processo di istruzione e formazione dei giovani e degli adulti con disabilità visiva.
Al riguardo ricordiamo, quale esempio di eccellenza, come questo sia l’obiettivo dell’accordo sottoscritto recentemente dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti con l’ordine degli psicologi ai quali l’I.Ri.Fo.R. si appresta a fornire la formazione specifica. Non meno rilevante e lungimirante ci sembra il recente avvio del master in Typhlology Skilled Educator (“esperto nelle scienze tiflologiche”), voluto fortemente dal Presidente Nazionale dell’U.I.C.I. Mario Barbuto e dal componente la Direzione Nazionale della stessa Unione Marco Condidorio e realizzato grazie alla fattiva e sinergica collaborazione tra l’Unimol e l’I.Ri.Fo.R. Il nostro auspicio è che da tale master universitario, oggi esperienza sperimentale pilota nel Molise, possa nascere il modello formativo di riferimento che, recepito come “buona pratica” dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca , possa essere disseminato in tutta Italia.
Ritornando alle competenze dell’esperto nelle scienze tiflologiche, secondo noi, egli potrà, altresì, operare sul campo, affiancandosi in alcuni momenti di programmazione (GLH, consiglio di classe, ecc.) e di azione (didattica del Braille, predisposizione del materiale didattico, presentazione delle periferiche assistive per l’informatica, ecc.) a chi sta operando con il minorato della vista (insegnante, educatore, assistente,ecc.). In tutti i casi con la finalità di trasmettere le conoscenze e le competenze loro necessarie a renderli “capaci” di esercitare il proprio ruolo nei confronti del disabile visivo come con i compagni e di definirne correttamente gli obiettivi educativi , scolastici e di autonomia personale, così da sviluppare un “progetto di vita“ finalizzato alla sua inclusione socio-lavorativa.
Questa integrazione tra esperti nelle scienze tiflologiche e studiosi di scienze umane, grazie al sopraccitato nascente “network per l’inclusione”, dovrebbe realizzarsi anche nell’ambito della ricerca psicopedagogica, così che il progresso nella tiflologia proceda parallelamente all’evoluzione scientifica delle scienze affini.
Queste, a nostro avviso, le linee guida che dovrebbero orientare l’azione del costituendo “network per l’inclusione” od “autority” delle scienze tiflologiche nella proposta di iniziative di ricerca, nella definizione del ruolo e del profilo professionale dei futuri “esperti nelle scienze tiflologiche”, , nell’organizzarne il relativo percorso formativo e nel predisporre le iniziative di formazione per le diverse figure professionali che si trovano ad operare con i privi della vista.
Solo con un progetto di sistema, guidato da quelle realtà che negli ultimi cento anni si sono occupati di educazione, istruzione, formazione ed inserimento lavorativo dei disabili visivi (UICI, Federazione Pro Ciechi, Biblioteca per i ciechi, I.Ri.Fo.R. ecc.), ma sviluppato in modo integrato con il MIUR e con l’intero contesto della formazione e dell’istruzione, il “tiflologo”, uscendo dal limbo e dall’”indefinito” che oggi lo caratterizzano e diventando l’“esperto nelle scienze tiflologiche”, potrà aspirare ad avere un ruolo riconosciuto dall’intera comunità scientifica .

Luciano Paschetta
Direttore centrale IRIFOR

Gianluca Rapisarda
Direttore junior IRIFOR

Lettera aperta sui negoziati relativi alla proposta di direttiva UE sull’accessibilità dei siti web

L’intero movimento della disabilità europeo, insieme a molte altre associazioni europee, ha rivolto una lettera aperta ai ministri che si occupano di politiche digitali per chiedere che la Direttiva sull’accessibilità dei siti web degli enti pubblici, attualmente oggetto di negoziati, non venga indebolita da eccezioni che porterebbero alla discriminazione e alla marginalizzazione delle persone con disabilità nella società.

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS chiede al Governo italiano di sostenere l’appello del movimento europeo della disabilità in sede dei negoziati in corso al fine di tutelare i diritti e le libertà fondamentali delle persone con disabilità nella futura realtà digitale.

Lettera Aperta

Ai:
Ministri delle Politiche Digitali di tutti i paesi membri dell’UE
Presidenti delle Commissioni Parlamentari Nazionali delle Politiche Digitali
Rappresentanti Permanenti di tutti i paesi membri dell’UE

In copia:
Al Rappresentante Permanente della Presidenza Olandese
All’Eurodeputata Dita Charanzova, Relatrice
All’Eurodeputata Vicky Ford, Presidente Commissione IMCO
Membri dell’Intergruppo del Parlamento Europeo sulla Disabilità del Parlamento Europeo
Membri dell’Intergruppo del Parlamento Europeo sull’Invecchiamento e sulla Solidarietà tra le Generazioni
Roberto Viola, Direttore DG Connect, Commissione Europea

10 Marzo 2016

Oggetto: Negoziati Trilogo sulla proposta di direttiva UE COM(2012)0721 relativa all’Accessibilità dei siti web degli enti pubblici

Le scriventi organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità intendono sollevare pubblicamente le loro preoccupazioni create dalle recenti proposte del Consiglio di ridurre significativamente il campo di applicazione della sopracitata direttiva europea.
Ci opponiamo fortemente alle deroghe proposte dal Consiglio, le quali impedirebbero a milioni di cittadini di accedere a contenuti digitali ed a servizi che ogni cittadino, ad oggi, considera scontati. Chiediamo agli Stati Membri di garantire agli 80 milioni di persone con disabilità e ai 150 milioni di persone anziane che vivono nell’UE un accesso paritario al mercato unico digitale ed ai servizi pubblici online forniti a tutti i cittadini dell’UE.
La parità di accesso all’informazione è un diritto umano sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (UNCRPD). La parità di accesso ai servizi pubblici online, a prescindere dal soggetto fornitore degli stessi, è un diritto di ogni cittadino europeo.
Non è accettabile adottare una normativa che potrebbe negare a milioni di cittadini l’accesso al mondo digitale in cui oggi viviamo. Non è accettabile legittimare barriere digitali che precludono l’accesso all’occupazione. Non è accettabile escludere milioni di persone dalla piena partecipazione nella società.
Affinché la Direttiva porti un reale cambiamento nella vita delle persone devono essere rispettati i seguenti requisiti essenziali:
Tutti i siti web degli enti pubblici ed i siti che forniscono servizi pubblici dovrebbero essere accessibili a tutti, anche quando questi servizi vengono prestati soggetti privati.
La maggior parte dei contenuti digitali è ormai accessibile sui dispositivi mobili e attraverso le applicazioni, per tanto la Direttiva deve garantire sia l’accessibilità al web mobile sia alle applicazioni mobili.
Poiché la maggior parte delle procedure online richiedono l’interazione con documenti prelevabili questi ultimi devono essere accessibili.

Inoltre, riteniamo che l’accessibilità debba essere un prerequisito quando il denaro pubblico venga utilizzato per finanziare lo sviluppo dei siti web, dei contenuti digitali, delle app mobili, altri contenuti digitali o software, in linea con i requisiti della UNCRPD e con la Direttiva UE del 2014 sugli Appalti Pubblici. I fondi pubblici non dovrebbero essere mai utilizzati per finanziare contenuti non accessibili.
La frammentazione tra i regolamenti e gli standard nazionali riduce i benefici del mercato unico digitale per le aziende, per i consumatori con disabilità e per i consumatori anziani. È invece necessario un approccio omogeneo per aumentare i benefici sociali, ridurre i costi e stimolare l’innovazione. Più eccezioni verranno incluse nella Direttiva e più il suo ambito verrà ristretto, meno sarà efficace l’armonizzazione.
Chiediamo, inoltre, che i Ministri assicurino che le disposizioni della Direttiva siano articolate e complementari a quelle nell’Atto Europeo sull’Accessibilità. E’ di primaria importanza che nessun servizio di interesse generale o essenziale venga escluso.
Le tecnologie stanno convergendo. Il web, il non web e i software si interconnettono in ogni momento. Nel 2014 è stato adottato uno standard europeo sull’accessibilità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (EN 301 549), il quale dovrebbe essere utilizzato integralmente ai fini della presente Direttiva.
Affinché questa Direttiva faccia la differenza e abbia un impatto significativo, gli utenti devono avere un effettivo diritto al ricorso. Un’attuazione concreta dovrebbe quindi prevedere degli appositi enti nazionali di esecuzione, nonché sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive.
Sollecitiamo, pertanto, i Ministri a dare ai loro team negoziali le opportune istruzioni per sostenere i diritti di tutti i cittadini al momento di discutere con i membri del Parlamento Europeo le disposizioni della Direttiva sopracitata.
Crediamo che i Governi debbano garantire a tutti di poter beneficiare della rivoluzione digitale. Non c’è motivo di creare nuove barriere nel mondo digitale quando molte persone con disabilità e molte persone anziane le affrontano già nella realtà fisica. Sollecitiamo i Ministri a cogliere questa opportunità unica di fare la differenza per la vita di milioni di cittadini con disabilità e di persone anziane, persone che devono beneficiare di un più ampio accesso ai servizi pubblici digitali al fine di godere dei loro diritti fondamentali, così come del loro diritto alla libertà di circolazione e alla fruizione di servizi nel mercato interno europeo. Invitiamo i Ministri a rendere pienamente inclusivo il nostro futuro digitale collettivo e a non deludere i cittadini europei.
Nessuno deve essere lasciato indietro.

Firmatari:

Yannis Vardakastanis
President, European Disability Forum

Anne Sophie Parent
Secretary General, AGE Platform Europe

Stephen Russell Secretary General, ANEC
Wolfgang Angermann
President, European Blind Union

Markku Jokinen
President, European Union of the Deaf

Marcel Bobeldijk
President, European Federation of Hard of Hearing People

Kapka Panayotova
President, European Network of Independent Living
Zsuzsanna Szilvasy
President, Autism Europe

Boris Sustarsic
President, European Alliance of Neuromuscular disorders association

Sonia Zamora
President, European Federation of Parents of Hearing Impaired Children

Michael Kalmár
Chairman, European Dyslexia Association
Lieke Zaeyen
Vice President, Action Européenne des Handicapés

Teresa Amat
President, European Association of Cochlear Implant Users

Lieven Bauwens
Secretary General, International Federation for Spina Bifida and Hydrocephalus

Maureen Piggot
President, Inclusion Europe

Olga Kalina
Chair, European Network of (Ex)Users and Survivors of Psychiatry

Miguel Ángel García Oca
President, International Federation of Persons with Physical Disabilitity

Jean-Luc Simon
Chair, Disabled Peoples’ International European Region

Christina Fasser
President, Retina International

Ricard López
President, European Deafblind Network