Sintesi dei lavori del Network per l’Inclusione Scolastica del 4 maggio 2016, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Il 4 maggio 2016, alle ore 9,30, presso la sede del Centro di Documentazione Tiflologica, via della Fontanella di Borghese, 23 Roma, ha avuto luogo l’incontro fra i componenti il Network per l’Inclusione Scolastica, come da convocazione del 26 aprile 2016.
Erano presenti: il prof. Giancarlo Abba, il prof. Vincenzo Bizzi, il prof. Pier Michele Borra, il prof. Marco Condidorio, il prof. Luciano Paschetta, il prof. Pietro Piscitelli ed il prof. Gianluca Rapisarda.
Assente giustificata la prof.ssa Roberta Caldin.
Dopo i saluti di rito, il prof. Piscitelli illustra le ragioni dell’incontro, evidenziando le problematiche che riguardano l’inclusione scolastica, le carenze attuali dei CTS e mettendo in rilievo la necessità di una sinergia tra le risorse sul campo. La scuola non ha fatto della disabilità una vera cultura. Si tratta pertanto di presentarsi presso il MIUR con un progetto concreto al fine di dare sostegno e collaborazione.
Il prof. Borra ribadisce la necessità di mettere in rete le competenze che si sono formate negli anni, al fine di rendersi protagonisti nel discorso integrativo. Si tratta di elaborare delle linee guida di un servizio che i diversi Enti dovranno fornire e i criteri valutativi per la sua verifica. Passa poi a suggerire quattro punti, secondo lui essenziali, del lavoro del “network”:
Elaborazione delle linee guida per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità visiva
Elaborazione di un Protocollo da sottoporre al MIUR ed ai suoi “organi” periferici, ma anche ad Istituzioni ed Enti locali
Elaborazione dei parametri di valutazione dei servizi
Formazione professionale
In particolare il terreno della formazione professionale non è un ambito che possa essere lasciato ad altri, ma all’interno del quale occorre svolgere una attività significativa.
Il prof. Paschetta ripercorre le discussioni legislative relative alla formazione degli insegnanti di sostegno e ricorda la proposta di legge della FISH, gli standard minimi dei servizi (i LEA) e l’organizzazione territoriale, che prevede un Centro Unico per la Disabilità a livello provinciale. Occorre partire dalla formazione e definire le figure professionali che hanno il compito formativo e che devono avere un riconoscimento. Sono in particolare due figure: 1) il tiflologo; 2) l’assistente alla comunicazione. Le linee guida devono fondarsi su queste due figure. Occorre poi definire gli standard minimi per il sostegno da proporre al Ministero e una rete dei servizi sul territorio che comprenda gli Istituti, i CCT e altri soggetti istituzionali.
Il prof. Rapisarda ribadisce l’importanza della formazione e sottolinea come le figure del tiflologo e dell’assistente alla comunicazione siano a tutt’oggi figure ibride. In particolare, gli assistenti alla comunicazione non operano in maniera uguale ed omogenea su tutto il territorio nazionale. Ricorda come l’I.Ri.For. abbia in progetto dei bandi formativi per queste figure professionali e che, in particolare, in collaborazione con l’UniMol ha attivato un Master per “Typhlology Skilled educator”.
La rete del Network per l’Inclusione Scolastica deve porsi l’obiettivo improcrastinabile di predisporre il profilo professionale ed il percorso formativo degli “esperti nelle scienze tiflologiche” e degli assistenti alla comunicazione, aprendosi anche a centri esterni (es. Facoltà di Scienze della Formazione delle Università).
Il prof. Condidorio ricorda come la figura del tiflologo debba essere riconosciuta a livello ministeriale. Occorre portare le scienze tiflologiche all’interno delle agenzie formative (es. università). Il Network dovrà proporre un percorso formativo che sia proprio e riconosciuto, altrimenti si corre il rischio di dover fare affidamento ad enti esterni per la formazione. Occorre puntare alla certificazione delle competenze del tiflologo. Lamenta la scarsa funzionalità dei CTS e ne illustra i motivi: gli Uffici Scolastici Regionali non hanno competenze per istruire chi dovrebbe guidare i CTS. Inoltre gli Istituti Polo – a cui vengono affidati i CTS – non riescono di fatto a gestirli. Se ci sarà un Centro Unico per la Disabilità il rischio è che si abbia una formazione generalista. Ribadisce poi il fatto che non si debba confondere l’assistente alla comunicazione con l’assistente alla persona.
Il prof. Abba insiste sulla necessità di definire i bisogni dei bambini con cui l’insegnante si misura ogni giorno. Occorre stabilire cosa serva al bambino per stare a scuola come gli altri. Il tiflologo deve avere alle spalle una rete di servizi del territorio che lo sostenga. Si tratta di definire delle figure che possano trasmettere delle conoscenze che non ci sono più.
Alle ore 10.45 il prof. Rapisarda e il prof. Paschetta lasciano temporaneamente la riunione per impegni indifferibili di lavoro assunti precedentemente.
Il prof. Bizzi rammenta come sia fondamentale sensibilizzare sui bisogni del bambino non vedente, altrimenti si corre il rischio di iniziative errate. Nella formazione, occorre quindi definire i contenuti da far apprendere, come vadano trasmessi e come vada valutato il livello di apprendimento. Ricorda come la didattica sia una disciplina che va reinventata da bambino a bambino e perciò necessita di figure professionali esperte. Per questo è necessario definire chi è abilitato a fare lezione. Sono tanti gli interlocutori interessati, sia politicamente che economicamente. Ricorda poi la situazione dell’Abruzzo, dove non ci sono quasi iniziative in quanto gli Enti non hanno le competenze necessarie. Nei contatti con gli Enti andrebbe “tradotta” la parola tiflologo, che spesso non viene compresa nelle sue valenze semantiche.
Presenta ed illustra quindi tre suoi documenti – sul tiflologo, sull’assistente alla comunicazione e sui servizi di consulenza.
Segue una discussione tra tutti i presenti sul rischio di medicalizzazione esclusiva del bambino cieco, che invece necessita di cure formative e pedagogiche.
Il prof. Piscitelli sostiene che la compresenza di diverse figure attorno ad un singolo bambino con disabilità può essere negativa e propone una assistenza pomeridiana domiciliare.
Il prof. Bizzi, a questo proposito, ricorda come l’assistente domiciliare non è una figura che si limita a far fare i compiti, ma che deve curare tutto l’ambiente educativo del bambino cieco. I compiti divengono una occasione per sviluppare autonomia.
Il prof. Abba delinea alcuni aspetti della figura del tiflologo, in particolare: la capacità di porsi in relazione con l’insegnante e nel determinare i modi con cui uno studente disabile visivo arriva alle competenze. Deve inoltre saper mediare con le famiglie. Occorre ridare agli insegnanti le competenze sulla didattica, che spesso vengono delegate al neuropsichiatra o allo psicologo.
Il prof. Bizzi ricorda l’ideazione e la costituzione dei Centri di Consulenza Tiflodidattica della Biblioteca Italiana per i Ciechi e della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi. Ne rammenta le mansioni e auspica un miglioramento del livello dei servizi e delle attrezzature a loro disposizione.
Alle ore 12.30 si effettua una pausa per il pranzo.
Alle ore 14.30 riprende la riunione con la presenza di tutti i componenti.
Alle ore 15.00 il dott. Mario Barbuto, presidente nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, interviene all’incontro. Il prof. Borra e il prof. Piscitelli riassumono gli argomenti trattati.
Il Presidente Barbuto sottolinea la necessità di mettere insieme iniziative singole ma con standard comuni. E’ importante definire degli indicatori per una corretta valutazione. Occorre fare una analisi delle risorse che già sono presenti per avere risposte rapide alle necessità dei territori: in questo momento dobbiamo concentrarci non tanto sul “chiedere” risorse ma sull'”offrire” le risorse.
Il prof. Paschetta pone l’accento sul fatto che occorra procedere al riconoscimento della figura dell'”Esperto in Scienze Tiflologiche”. I presenti discutono sulla necessità di determinare le competenze e le necessità formative di questa figura, ad esempio una certificazione per l’insegnamento del Braille, dove certificazione significa aver fatto un certo percorso. Viene ritenuto necessario valutare la necessità o meno di istituire una eventuale cattedra di tiflologia. Viene ricordato il Master in TiflologySkilled Educator.
Il prof. Bizzi esprime qualche perplessità per la pluralità di questioni da trattare. Sarebbe auspicabile nel breve periodo una ricognizione delle risorse e dei servizi già disponibili per poi procedere, nei tempi medi, ai miglioramenti organizzativi e in ultimo ai criteri di qualità e valutazione.
Alle ore 16.00 il dott. Barbuto lascia la riunione.
Il prof. Borra riassume i punti affrontati e sottolinea la necessità di arrivare ad una posizione unitaria. Il “network” dovrà elaborare delle proposte che il MIUR e le Istituzioni dovranno tenere in considerazione.
Il gruppo determina poi il seguente calendario per le prossime riunioni:
Il 25 maggio 2016, dalle 14.00 alle 18.00
Il 15 giugno 2016, dalle 9.30 alle 17.30 (con pausa pranzo)
Null’altro essendoci da discutere, la riunione termina alle ore 16.45.

Gianluca Rapisarda

Torino – UICI/011 n. 1 2016

Rivista quadrimestrale dell’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) – Sezione di Torino
Anno 2016 n. 1

In questo numero
Un mondo da leggere
E’ la lettura il filo conduttore che guida l’esplorazione di queste pagine. Ci è sembrato un tema centrale, visto anche l’incontro sui libri elettronici che ci vedrà protagonisti al Salone Internazionale del Libro. Da tempo siamo abituati a leggere usando le dita e le orecchie, oltre che il cuore e l’intuito. Ora desideriamo cogliere al meglio tutte le opportunità che la tecnologia ci mette a disposizione, puntando a una cultura sempre più inclusiva. Ma per noi leggere vuol anche dire saper interpretare speranze, esigenze, fatiche e proposte dei disabili visivi. Ecco perché abbiamo scelto di inaugurare una nuova rubrica, “La voce dei soci”, uno spazio aperto al confronto e al dialogo.

Comitato di Redazione
UICI/011

Direttore Responsabile
Franco Lepore

Redazione
Francesco Fratta
Sandra Giovanna Giacomazzi
Flavia Navacchia

Hanno collaborato
Silvia Battaglio
Juliane Biasi Hendel
Alessia Dall’Antonia
Alessio Lenzi
Silvia Lova
Mirko Montecchiani
Titti Panzarea
Luciano Paschetta

Caporedattore: Lorenzo Montanaro

Per scrivere alla redazione
ufficio.stampa@uictorino.it

L’editoriale
Testi in formato digitale per un’istruzione e una cultura sempre più accessibili
di Franco Lepore (presidente UICI Torino)
Durante il mio percorso universitario, a chi mi chiedeva quanto fosse lungo il libro di diritto penale, io rispondevo: “58 cassette da 60 minuti”. Difatti, per studiare, considerato che la lettura in braille di tomi così voluminosi sarebbe stata tremendamente lenta, mi facevo registrare i testi universitari su audio cassetta. Ciò comportava però la ricerca di un volontario disposto a leggere, nel giro di qualche settimana, un libro anche di più di mille pagine. Inoltre lo studio su cassetta impone una concentrazione massima per diverse ore al fine di evitare le numerose fonti di distrazione. Infine la ricerca sulle cassette di un determinato capitolo da rileggere è una vera impresa.
Tra gli scopi dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti vi è quello di ottenere la piena integrazione dei disabili visivi nella società, promuovendo iniziative per la loro istruzione, formazione culturale e professionale. Tale integrazione deve essere garantita sfruttando, tra l’altro, tutti gli strumenti che oggi ci mette a disposizione il progresso tecnologico. In quest’ottica si inseriscono tutte le battaglie portate avanti dalla nostra associazione per un’istruzione e una cultura sempre più accessibili.
Fino a pochi anni fa, l’unico strumento per garantire la lettura ai non vedenti era quello dei testi scritti in braille. Ciò comportava come già osservato, una lettura lenta, ma soprattutto dei rilevanti problemi di spazio, atteso il fatto che un libro scritto in braille ha un volume non indifferente. Ultimamente però, grazie alle nuove tecnologie, i ciechi e gli ipovedenti hanno tanti nuovi ausili per leggere, studiare e informarsi: audiolibri, testi in formato elettronico, eccetera. Tuttavia le case editrici, nascondendosi dietro la scusa del copyright, non sempre mettono a disposizione dei disabili visivi testi in formato elettronico pienamente accessibili. Eppure le nuove tecnologie ormai consentono la creazione e diffusione di un testo elettronico accessibile senza particolari difficoltà e con costi contenuti.
La nostra sezione UICI Torino sta promuovendo l’accesso all’istruzione e alla cultura attraverso strumenti innovativi. Per questo motivo abbiamo organizzato un convegno all’interno del Salone del Libro al fine di promuovere a gran voce una lettura veramente accessibile. Questa conquista però si può ottenere solo con la disponibilità delle case editrici, le quali dovrebbero impegnarsi ad investire maggiormente sull’accessibilità. Un testo in formato elettronico consente ad un disabile visivo di leggere, studiare e informarsi con maggiore velocità, in qualsiasi luogo e tramite computer o smartphone. Oggi un cieco può tranquillamente leggere un libro sul suo telefonino al parco, in treno o in spiaggia, al pari di tutti gli altri.
Noi non vogliamo accantonare la lettura dei testi in braille, anche perchè, leggere su carta, è una piacevole sensazione che non si può minimamente riprodurre con un ausilio tecnologico. Oggi però le nuove tecnologie offrono molteplici formati disponibili per la lettura digitale e questo non possiamo ignorarlo. Non siamo di fronte ad una scelta tra lettura in braille e lettura digitale perché i due metodi sono alternativi. Tuttavia dobbiamo dare la possibilità a tutti di scegliere come studiare e informarsi. Il progresso tecnologico sta portando grandi vantaggi ai disabili visivi e noi abbiamo l’obbligo di essere sempre aggiornati. Solo in questo modo si promuove il diritto dei ciechi e degli ipovedenti alla completa partecipazione alla vita culturale della società.
I ciechi e la lettura: facciamo il punto
di Alessio Lenzi (responsabile comitato informatico UICI Torino)
La lettura è fonte di arricchimento culturale, svago e studio. Da molto tempo i ciechi possono beneficiare di questa importantissima possibilità, con tecniche sempre diverse ma assolutamente efficaci ed innovative.
In questo articolo vorremmo descrivere alcuni degli strumenti più usati e più versatili.

I testi in braille
Per oltre un secolo quello della lettura in braille è stato senza dubbio il metodo più utilizzato da parte dei non vedenti. Per i pochi che ancora non lo conoscessero, si tratta di un codice basato su punti in rilievo, che danno vita a tutte le lettere dell’alfabeto, nonché a segni di punteggiatura, simboli matematici e note musicali.
Con il tempo questo sistema si è evoluto e oggi, attraverso uno strumento chiamato display braille, possiamo ottenere, in tempo reale e già codificato in rilievo, l’intero contenuto dello schermo del computer o, ancora più recentemente, delle schermate di uno smartphone.
In questo modo è possibile avere accesso a un’enorme quantità di testi, compresi libri appena usciti sul mercato o libri di testo, senza il bisogno di doverli stampare appositamente.

Gli audiolibri
Un’altra forma di lettura molto utilizzata dai non vedenti consiste nell’ascoltare un libro letto ad alta voce. Questo metodo è molto utilizzato da chi conosce poco il braille, magari perché ha perduto la vista in età avanzata, oppure perché trova molto più rilassante ascoltare un testo, invece di leggerlo direttamente.
Agli inizi, i libri venivano registrati su bobine, successivamente su audiocassette. Oggi possiamo scaricare direttamente da internet, attraverso vari servizi, gli audiolibri in formato MP3, da caricare sul nostro lettore preferito.
Uno dei servizi maggiormente utilizzati dai non vedenti è il Centro Nazionale del Libro Parlato che, fino dagli anni 50, fornisce testi registrati da attori professionisti o, per alcuni libri, da lettori volontari.
Il servizio è curato direttamente dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, che, quasi quotidianamente, lo arricchisce di nuovi titoli.

I libri digitali o Ebooks
Sono testi distribuiti sotto forma di file, che possono essere letti in svariati modi, a seconda delle esigenze e delle abitudini di ciascuno.
Possono essere direttamente trasformati in alfabeto braille, ma, attraverso computer e smartphone, possono essere ascoltati mediante una sintesi vocale e trattati esattamente come audiolibri (senza però dover aspettare che un volontario li legga per noi, con tempi di realizzazione non sempre brevi).
Quanto agli strumenti, si può usare un computer con appositi programmi (ricordiamo Victor Stream o Blaze), oppure, si possono usare gli smartphone di nuova generazione come i famosissimi iPhone di Apple o anche telefoni con sistema operativo Android, attraverso software dedicati come Kindle o simili. Questa soluzione è, a mio avviso, nettamente preferibile
Purtroppo, come spesso capita, non è tutto oro quello che luccica. Infatti, alcuni ebook che si trovano in circolazione, per la loro struttura, non sono facilmente leggibili da chi non vede. Non parliamo chiaramente di romanzi o libri di narrativa, ma di testi scolastici o universitari, che presentano al loro interno strutture molto complesse come tabelle e note a piè di pagina, che non sono sempre facilmente individuabili.
Per far fronte a queste difficoltà, è nata la Fondazione L.I.A. (Libri Italiani Accessibili), che, assieme ai più importanti editori italiani, ha stilato delle linee guida, affinché i libri digitali siano sempre più accessibili e consultabili in tutta la loro interezza.
Benché la fondazione stia facendo molto, attualmente il problema più grosso sta nei programmi di lettura che, purtroppo, non sempre sono accessibili e quindi, questo lodevole lavoro rischia di essere molto compromesso, fin quando le case produttrici non si impegneranno per un’effettiva e completa accessibilità.
Per dare qualche consiglio, in questo momento, i software più utilizzabili sono Ibooks di Apple, solo Epub, programma realizzato proprio in collaborazione con la Fondazione L.I.A., disponibile per iPhone e computer Windows, e, sempre in ambito smartphone, Kindle di Amazon.

Questa, naturalmente, è soltanto una rapida carrellata. Per saperne di più vi invitiamo a contattare la nostra sezione UICI Torino.

Tecnologia, non tutto il bene viene per gioire
di Sandra Giovanna Giacomazzi
Non passa giorno senza che me lo ripeta: se proprio dovevo perdere la vista, non avrei potuto scegliere un momento storico migliore. Già da tempo ci sono Jaws, NVDA e Talds come sintesi vocali. Più recentemente è arrivato il Voice Over di Apple sui Mac, I-phone e I-pad. Non dico che non mi esasperi quel chiacchierarmi addosso di tutti gli aggeggi di cui mi sono equipaggiata, ma almeno mi permettono di continuare a scrivere articoli, leggere libri e giornali, preparare materiale didattico per l’insegnamento.
Ma come non tutto il male vien per nuocere, non tutto il bene della tecnologia viene per gioire. Pur avendo una patologia rara e degenerativa (insomma, la cecità geneticamente mi toccava), sono convinta che la degenerazione sia stata molto accelerata dall’eccessiva luminosità dello schermo del computer.
Già nel 2003 mi lamentavo della luce abbagliante dello schermo del mio portatile, dopo che avevano sostituito gli schermi a Matrice Attiva, illuminati pixel per pixel, con schermi retro-illuminati a fonte unica o Schermi LCD. Tutti i miei oculisti mi rassicuravano sul fatto che non c’era alcun danno per gli occhi. Ma non fui per nulla convinta, tanto che, nel 2009, scrissi un articolo intitolato “Mad Men, Il fumo e gli schermi LCD”. In quel testo ricordavo come furono proprio i medici a fare da “testimonial” per le agenzie di Madison Avenue che facevano la pubblicità delle case produttrici di sigarette. Adesso come allora, anche senza la ricerca scientifica, il senso comune ci porta a capire che aspirare fumo nei polmoni o fissare schermi luminosi non possono che essere attività dannose.
E infatti, finalmente, all’ultimo convegno di Retina International a Parigi nel luglio del 2014, è arriva la conferma ai miei sospetti. La spiegazione è darwiniana e risale agli inizi della storia dell’umanità, quando l’uomo viveva con la luce del giorno e poteva utilizzare il mero fuoco per illuminare la notte. È solo da un centinaio di anni che adoperiamo la luce elettrica per illuminare gli ambienti notturni, da una settantina guardiamo la televisione, da una quarantina usiamo sempre più assiduamente i computer e da pochissimi anni fissiamo gli smartphone per ogni esigenza: non abbastanza tempo perché le nostre retine possano adattarsi ad un tale bombardamento di luce!
Come sono convinta di aver perso la vista precocemente anche per colpa degli schermi smisuratamente luminosi, sono altrettanto persuasa che molte persone, alle quali la cecità non dovrebbe toccare, si troveranno con seri scompensi. Penso soprattutto ai più giovani, che portano lo smartphone come un appendice del loro corpo, dalla quale non distolgono mai lo sguardo, neppure quando sono nel letto.
Per non parlare di quanto tutto ciò faccia male alle relazioni interpersonali, argomento che meriterebbe, però, un articolo a parte.

Scuola. Legge 360/76: restituzione di un diritto scippato
di Luciano Paschetta (direttore centrale I.Ri.Fo.R. Istituto per la Ricerca la Formazione e la Riabilitazione)

L’11 maggio 1976 il parlamento “restituiva” ai nostri ragazzi il diritto all’inclusione nella scuola di tutti, un diritto che era stato loro “scippato” da due leggi: quella che nel 1952, che statizzava le scuole elementari per ciechi, e quella che nel 1962 istituiva la scuola media unica. La prima, prevedendo che i ciechi dovessero assolvere all’obbligo scolastico nelle apposite scuole speciali, impediva, contrariamente a quanto previsto dalla riforma Gentile, la frequenza della quarta e quinta elementare nelle scuole comuni; la seconda, estendendo l’obbligo fino a 14 anni, li costringeva a frequentare le nuove scuole medie speciali nate dalla trasformazione delle scuole speciali di avviamento professionale.
Come si vede, l’assolvimento dell’obbligo scolastico nelle scuole speciali degli alunni con disabilità visiva non è frutto di una riflessione tiflopedagogica, ma dovuto alla volontà di salvaguardare strutture e interessi diversi. A questa situazione si ribellarono, a partire dai primi anni ’70, alcuni genitori Spezzini prima, Torinesi e Bergamaschi poi e via via altri, che, appoggiati dalle locali sedi dell’UICI, ottennero che i loro figli potessero frequentare le scuole comuni. Nasceva così, all’interno dell’Unione, quel movimento che avrebbe lottato per ottenere il riconoscimento del diritto all’inclusione scolastica dei nostri ragazzi, quel diritto che Augusto Romagnoli nel 1925 aveva voluto per loro a partire dalla quarta elementare. La legge 360, promossa da una parlamentare bergamasca, che prima, come assessore all’istruzione di quella provincia, aveva avuto modo di verificare l’efficacia dell’inclusione scolastica dei nostri ragazzi, fece giustizia, restituendo loro il diritto alla frequenza delle scuole di tutti, precedendo di un anno la 517, la legge che sancirà il diritto all’inclusione nella scuola dell’obbligo per tutti i disabili.
Il modo con cui si è venuto realizzando il modello di inclusione, che, anche in considerazione della modesta percentuale di disabili visivi (meno del 2%) sul totale degli alunni disabili, ha tenuto sempre meno conto delle specificità della minorazione visiva, oggi pone sicuramente alcuni problemi. Difficoltà alle quali non si risponde con “nostalgiche” riesumazioni delle scuole speciali, partendo , ancora una volta da interessi diversi da quelli dei ragazzi: l’inclusione nella scuola di tutti dei disabili è un principio della cui validità tutti sono convinti, tanto che il nostro sistema è all’attenzione delle agenzie formative di tutta l’Europa e sempre più nazioni stanno aprendo i loro sistemi scolastici all’inclusione dei disabili.
Per quanto ci riguarda si tratta semplicemente di continuare a seguire il fondatore della tiflologia che sostenne, sin da principio, che i nostri ragazzi potevano frequentare con successo le normali scuole sin dalla quarta elementare, non lasciando però, questo sì, i genitori soli nella rivendicazione di questo diritto, ma offrendo loro appropriati servizi di sostegno.

L’indennità di accompagnamento non è fonte di ricchezza
di Franco Lepore (presidente UICI Torino)
Nelle settimane scorse, il Consiglio di Stato ha depositato tre sentenze di rilevante portata. Oggetto delle pronunce è stato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013 che ha rivisto le modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). In particolare, tale norma aveva fatto rientrare nel computo dell’indicatore della situazione reddituale i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, prevedendo altresì per i maggiorenni franchigie inferiori rispetto a quelle previste per i minorenni.
Il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittimo l’art. 4 del DPCM n. 159/2013, precisando che, ricomprendere tra i redditi i trattamenti indennitari percepiti dai disabili significherebbe considerare la disabilità alla stregua di una fonte di reddito come un lavoro o un patrimonio. In particolare, i Giudici amministrativi hanno ribadito che le indennità versate ai disabili non determinano una “migliore” situazione economica del disabile rispetto al non disabile, poiché esse mirano a colmare la situazione di svantaggio subita da chi richiede la prestazione assistenziale. Pertanto il Consiglio di Stato ha stabilito che devono essere esclusi dal calcolo dell’ISEE, tra l’altro, tutte le pensioni, assegni sociali, indennità per minorazioni civili e per invalidità sul lavoro. Inoltre i Giudici amministrativi hanno stabilito che le franchigie per le persone con disabilità devono essere applicate nella misura massima consentita.
Cosa accade ora? Le sentenze generano una situazione di assoluta incertezza. Pertanto auspichiamo un’immediata modifica legislativa organica che ridetermini nuovamente le modalità di calcolo dell’ISEE. Nel frattempo il Governo si è affrettato a dichiarare che, al fine di dare attuazione alle sentenze del Consiglio di Stato, è già in corso il processo di modifica dell’articolo 4 del Dpcm sul nuovo ISEE.
Quale rilevanza hanno le sentenze del Consiglio di Stato nell’immediato? Le sentenze in commento hanno annullato un atto generale, pertanto producono i loro effetti nei confronti di tutti i cittadini. Per lo stesso motivo le sentenze devono essere rispettate anche da tutte le Pubbliche Amministrazioni. Tuttavia, ad oggi, l’INPS e i CAF non possono modificare autonomamente i programmi che utilizzano per calcolare l’ISEE. Pertanto si spera che i comuni, preso atto di quanto deciso dal Consiglio di Stato, rivedano al ribasso soglie e criteri di calcolo dell’indicatore reddituale.
In quest’assoluta incertezza è praticamente impossibile fornire un utile suggerimento su come muoversi. Prima di tutto si potrebbe richiedere il ricalcolo del modello ISEE sulla base delle decisioni del Consiglio di Stato. Qualora si riscontrassero delle resistenze, si consiglia di inviare una diffida direttamente all’INPS, ovvero al Comune, al CAF o all’ente erogatore della prestazione sociale agevolata al quale è stata presentata la dichiarazione sostitutiva unica, pretendendo l’ottemperanza alle sentenze del Consiglio di Stato e la rideterminazione corretta dell’ISEE. In caso di mancato accoglimento della diffida, l’unica strada rimane quella di ricorrere al Giudice amministrativo.

Il velo dipinto: illusioni e realtà nella vita di coppia
di Flavia Navacchia
Il 17 Marzo, per celebrare, seppur con qualche giorno di ritardo, la festa della donna, nei locali della sezione UICI Torino si è svolto un incontro organizzato dal Comitato per le pari Opportunità. Come in parte già esplicita il titolo, il meeting si è incentrato sulle problematiche di coppia (considerando anche il ruolo che in queste dinamiche già complesse può giocare la disabilità). Uno spazio particolare è stato dedicato alla genitorialità: spesso infatti i partner non sono sufficientemente preparati per affrontare insieme e consapevolmente il previsto momento felice, ma soprattutto le difficoltà che possono presentarsi in seguito. Tra queste, la nascita di un figlio disabile o la depressione post partum (disagio cui molte donne sono esposte, indipendentemente dalle problematiche del neonato).
Innanzitutto abbiamo presentato il nostro progetto a tre psicologi esperti in materia: il professore Luciano Peirone, la professoressa Elena Gerardi e la psicologa dell’associazione DEMETRA, Chiara Moffa, che hanno condiviso la nostra idea di trattare questo argomento e ci hanno offerto la loro collaborazione.
La partecipazione dei soci e del pubblico esterno è risultata superiore alle nostre aspettative; di fronte ad un uditorio attento e coinvolto, i relatori hanno esposto con semplicità, chiarezza e competenza le singole tematiche alle quali è seguito un dibattito vivace e costruttivo.
Per coloro che non hanno potuto partecipare, riassumiamo, in breve, gli intenti, il significato e l’obbiettivo di questo incontro a cui ci auguriamo possano seguire altri appuntamenti di uguale interesse.
Per instaurare, costruire o salvare un rapporto di coppia è necessario avere il coraggio di eliminare quel “Velo Dipinto” che ognuno dei partner spesso si costruisce per dare all’altro un immagine di sé che corrisponda a ciò che egli desidera, nascondendo, totalmente o parzialmente, più o meno volutamente, la propria identità. Ognuno dei due crede che questo sia l’amore, ovvero sacrificare o rinunciare ad una parte di sé per soddisfare pienamente i desideri e le aspettative dell’altro.
Si tratta di uno sbaglio che spesso si compie nelle prime fasi dell’innamoramento, quando si tende a ricercare la propria felicità più che in se stessi, nello sguardo e negli occhi della persona amata. Pensiamo che sia soltanto un’innocua finzione per renderci più attraenti e più indispensabili; più tardi, quando lo vorremo, potremo riappropriarci della nostra identità. Non ci accorgiamo che, cosi facendo, ci impediamo reciprocamente una reale conoscenza di noi stessi, con le nostre imperfezioni ma anche con le nostre qualità; con le nostre debolezze, ma anche con i nostri punti di forza.
Questo “ Velo Dipinto ”, questa immagine incompleta e un po’ falsata della nostra identità finisce, con il passare del tempo, per diventare sempre più fastidioso e opprimente, anche perché pian piano si assottiglia ed ognuno dei partner comincia ad intravedere l’altro per quello che è: dal “sei proprio tu” si passa al “non sei più tu”.
Dunque impariamo a distinguere, innanzitutto, la passione dall’amore, che è desiderio di un rapporto vero e costruttivo; mostriamoci, fin dall’inizio, per quello che siamo: il partner non deve giudicarci o assolverci ma capirci e amarci. Ricordiamoci sempre che un amore duraturo deve basarsi e prendere forza da grandi ali trasparenti e luminose che ci sostengano e ci aiutino a raggiungere o a perseguire i sogni e gli obiettivi che illuminano il nostro pezzetto di cielo e, al tempo stesso, ha bisogno di profonde radici capaci di nutrirci, di darci forza per crescere, di ancorarci stabilmente al nostro vissuto, alle nostre esperienze, a tutto ciò che ci ha reso quello che siamo e che può darci la forza, confrontandoci apertamente con l’altro, di migliorare e di comprendere veramente ciò che desideriamo, per continuare o ricominciare ad amarci su un piano di parità, senza reciproche dipendenze.
Oltre al rispetto, alla fiducia e al dialogo, è necessaria, anzi indispensabile la sincerità.

Film accessibili: due opinioni a confronto
di Lorenzo Montanaro
In questi mesi la nostra sezione UICI Torino è stata coinvolta in un intenso dibattito sull’accessibilità degli audiovisivi. Ci si è chiesti se e in quale misura sia possibile, per un disabile visivo, accostarsi a un film, sia al cinema, sia nella fruizione “privata”. Tante sono state le occasioni di confronto, dalla rassegna “CinemAccessibile”, cui la sezione ha direttamente contribuito, alle proiezioni documentaristiche che hanno richiamato tanti nostri soci e amici. Sono emerse sensibilità e scuole di pensiero differenti, non necessariamente contrastanti, ma se mai complementari. Proviamo ora a sintetizzare una parte di questo ricco confronto, dando voce a due persone che, seppur in ambiti differenti, si sono impegnate per l’accessibilità dei prodotti cinematografici: Juliane Biasi Hendel, regista del film “Il colore dell’erba” (una pellicola pensata per essere “vista” anche a occhi chiusi) e Mirko Montecchiani, sviluppatore informatico dell’I.Ri.Fo.R. di Macerata, che sta sperimentando un nuovo sistema per l’audiodescrizione dei film.

Juliane Biasi Hendel
Prima di ogni proiezione de “Il colore dell’erba” (film-documentario incentrato sull’esperienza di due adolescenti cieche) i vedenti presenti in sala sono invitati a chiudere gli occhi, almeno di tanto in tanto, per lasciarsi andare alle sensazioni uditive…
Esatto. Fin dall’inizio il mio intento era quello di portate lo spettatore il più vicino possibile al mondo di Giorgia e Giona, le due giovani protagoniste del film. Per questo, anche grazie a Mirco Mencacci, uno tra i migliori sound designer italiani, abbiamo posto estrema attenzione alla ricostruzione del paesaggio sonoro: i fruscii del vento, i rumori della strada e quelli della casa.
Qual è il rapporto tra immagini e suono?
Vista e udito concorrono al medesimo risultato, ma attraverso codici differenti. Un esempio: in varie scene del film ricorre l’immagine di una lumaca, simbolo del tempo che passa e del rapporto fra velocità e lentezza. Una corrispondenza uditiva diretta non sarebbe stata possibile, dato che la lumaca non emette alcun suono. Così, a queste immagini abbiamo pensato di sovrapporre i rumori di auto in transito. Si tratta, ovviamente, di una sensazione diversa, ma anch’essa legata allo scorrere del tempo.
Il film non prevede audiodescrizione: non c’è alcun commento parlato a beneficio di chi non vede. Perché questa scelta?
Non abbiamo nulla, sia chiaro, contro l’audiodescrizione, che, anzi, in certi contesti può essere utile. Ma questa comporta un lavoro di post-produzione, che di solito inizia quando il film è stato terminato. Io invece desideravo che nel mio lavoro l’accessibilità fosse prevista fin dalla fase progettuale. Inoltre non ero molto interessata a un commento “didascalico”. I rumori hanno una potenza evocativa ed emozionale che le parole non avrebbero.
Come reagiscono gli spettatori?
Talvolta i vedenti faticano a chiudere gli occhi: l’esposizione al mero paesaggio sonoro li disorienta. Si sentono improvvisamente fragili, sperimentano un senso di apprensione di fronte ai rumori incombenti, ma d’altro canto questo può aiutarli a entrare in empatia con le protagoniste. Anche i ciechi abituati all’audiodescrizione inizialmente restano un po’ spiazzati, ma dopo alcuni minuti le sensazioni cambiano. Tutti, in ogni caso, conclusa la proiezioni, raccontano di un’esperienza stimolante, che li porta a riflettere. E questo è ciò che davvero mi sta a cuore.
Pensa che questa sperimentazione sul paesaggio sonoro sia replicabile?
Sono convinta di sì. Se i registi impareranno a lavorare con una nuova sensibilità, si apriranno orizzonti promettenti.

Mirko Montecchiani
Chi ha partecipato alla rassegna CinemAccessibile ha potuto sperimentare un nuovo sistema di audiodescrizione. Di che cosa si tratta?
Il software “Tel me what” (www.telmewhat.eu), che ho sviluppato insieme al collega tedesco Chris Damm, usa alcuni strumenti già esistenti, come il video multitraccia e la tecnologia di lettura text-to-speech, per arrivare a un’audiodescrizione informatizzata. In sostanza è sufficiente digitare le frasi in corrispondenza del punto desiderato: poi una voce sintetica provvede a leggerle.
Quali i vantaggi?
In primo luogo si abbattono le spese. Di solito infatti l’audiodescrizione si avvale della collaborazione di attori e implica un lavoro di doppiaggio. Ma i costi sono elevati. Il software invece è disponibile a un prezzo simbolico di 9 € mensili. A nostro avviso questo potrebbe favorire la pratica dell’audiodescrizione, che in Italia è ancora poco diffusa, anche perché, a differenza che in altri Paesi, come gli Stati Uniti, manca una legislazione adeguata. Non a caso, finora “Tell me what” ha incontrato i suoi maggiori successi sul mercato americano.
Il sistema che proponete piace ai disabili visivi?
Inizialmente avevamo qualche perplessità riguardo alla voce sintetica, di sicuro meno accattivante rispetto a una dizione attoriale. D’altra parte, chi non vede è abituato a usare la sintesi vocale in vari ambiti della vita, compresa la lettura di libri. Dunque i riscontri sono positivi.
Secondo lei l’audiodescrizione è sempre necessaria in un film?
Penso di sì. Un film è prima di tutto un’opera d’arte e come tale non può avere vincoli o condizionamenti. Il regista deve essere completamente libero nelle sue scelte. La resa accessibile è invece compito di chi cura l’audiodescrizione. Questa deve essere quanto più possibile oggettiva: non deve interpretare, non deve aggiungere né commentare ma solo offrire un supporto per le scene prive di dialogo.

“Insieme per un sorriso”: un successo nel tempo
di Alessia Dall’Antonia e Silvia Lova (I.Ri.Fo.R. Torino)
Tra le sfide messe in campo dalla nostra sezione I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) c’è senz’altro quella della creatività, che non consiste solo nel fornire ai disabili visivi adeguati spazi per esprimersi, ma anche nel saper declinare in modo sempre nuovo strumenti già sperimentati e collaudati. Il progetto “Insieme per un sorriso”, realizzato in collaborazione con la Città  di Torino, è uno specchio efficace di questa attitudine. Da circa un decennio il progetto propone attività ludiche, aggregative e ricreative finalizzate all’integrazione sociale dei disabili visivi (con un particolare riguardo alle persone affette da pluriminorazioni). Ogni anno tale impegno si colora di sfumature particolari e idee originali, capaci di attrarre l’interesse degli utenti: questo è senz’altro il suo punto di forza.
L’anno appena concluso (ciascun percorso inizia il 1 aprile e si conclude il 31 marzo dell’anno successivo) è stato molto intenso e stimolante. Alcune attività, particolarmente incisive, hanno lasciato un segno profondo. Tra queste va senz’altro citata la visita all’Expo di Milano, che ha permesso ai partecipanti di venire a contatto con una manifestazione di respiro planetario e di vivere un affascinante viaggio sensoriale tra le culture del cibo. Molto apprezzate sono state anche la festa di Santa Lucia, patrona della vista (da sempre occasione di ritrovo per i disabili visivi) e quella di carnevale, cui ha partecipato anche Gianduja, la tipica maschera del teatro popolare piemontese. “Insieme per un sorriso” è sinonimo di benessere psicofisico a tutti i livelli: grande rilevanza assume dunque l’attività fisica adattata, che, grazie alla professionalità dell’istruttrice Alessia Senis, consente a tutti di sperimentare i benefici della ginnastica (naturalmente tenendo conto delle particolari esigenze legate alla disabilità visiva).
Il nuovo anno si prospetta altrettanto avvincente e carico di promesse. Alcune attività saranno ripensate e strutturate con modalità nuove. Un esempio è il “cineforum”. Finora si basava su film “tradizionali”, i quali, ovviamente, per essere accessibili a ciechi e ipovedenti, avevano bisogno di una mediazione (solitamente gli educatori raccontavano le scene senza dialoghi, un procedimento piuttosto complesso). D’ora in poi, mettendo a frutto la collaborazione con l’associazione Senza Barriere Onlus, si sperimenteranno gli audiofilm, prodotti espressamente pensati per disabili visivi, nei quali non vi sono immagini, ma l’intero racconto è affidato al sonoro. La possibilità di scelta è notevole e, migliorando la qualità dell’offerta, si spera di ampliare anche il bacino d’utenza.
I disabili non sono meri “fruitori” del progetto, ma ne sono prima di tutto i protagonisti. Nel prossimo mese, ad esempio, sarà realizzata un’attività di sensibilizzazione sulla minorazione visiva rivolta agli operatori turistici delle Langhe, che successivamente ci proporranno le loro attività, con l’obiettivo di avere strutture ricettive più preparate e accoglienti: una parte della formazione verrà svolta da persone cieche.
Tra le prossime proposte in cantiere c’è anche un momento di festa e di riflessione programmato per sabato 18 giugno. L’iniziativa mira a coinvolgere quanto più possibile le famiglie e i vedenti, che, attraverso simulazioni ed esperienze pratiche, potranno immergersi per qualche istante nel mondo di chi non vede.

Rossetto e cioccolato
di Titti Panzarea
Come chiarisce la canzone cantata da Ornella Vanoni, ogni donna può conquistare un uomo non soltanto con la sua bellezza sapientemente valorizzata, ma per mezzo del cibo: piatti semplici, ricchi di profumi che sappiano evocare le magiche suggestioni della natura e dolci che, con la loro cremosità, esaltata da un buon vino, aumentino la complicità, caricando l’atmosfera di un sottile erotismo.
Per questo, il comitato per le pari opportunità, dopo i corsi di cucina e quelli di estetica, ha deciso che era giunto il momento del tocco finale: realizzare il progetto per un corso di pasticceria. Così abbiamo preso contatti con la scuola professionale Engim Artigianelli, per valutare se, con la loro collaborazione, fosse possibile realizzare il progetto.
Il personale della scuola si è dimostrato molto disponibile e, in questo corso di primo livello, abbiamo stabilito insieme il numero delle ore necessarie e la cadenza degli incontri settimanali.
Venerdì 22 aprile ha avuto inizio il corso: vi partecipano 10 nostri soci , donne e anche uomini. Visto l’interesse suscitato da questa iniziativa, la nostra sezione U.I.C.I. ha deliberato di contribuire, in parte, alla spesa sostenuta da ciascuno dei partecipanti.
Il corso sarà articolato in cinque incontri di quattro ore, durante i quali tutti si cimenteranno nell’arte di preparare la pasta frolla, i biscotti, la pasta per fare i bignè, il pan di spagna e le creme, per essere infine in grado di preparare delle deliziose torte e golosi dolcetti.
Durante l’ultima lezione ognuno realizzerà il dolce che gli riesce meglio e a tutti verrà consegnato un attestato di frequenza.
Ci auguriamo che questa nuova esperienza sia positiva e produca risultati gradevoli e gratificanti per noi e per la scuola che ci ospita. Se così sarà, siamo certi che questo corso verrà riproposto per dare la possibilità di parteciparvi anche a coloro che ora non sono rientrati nel numero prefissato.

La Voce dei Soci
Avete presente lo Speakers’ Corner di Londra, quel luogo in cui ciascuno può dire la sua, purché si esprima con toni civili e nel rispetto di tutti? E’ esattamente quello che vorremmo sperimentare, seppur in forma scritta. Per questo abbiamo deciso di inaugurare la rubrica “La voce dei soci”, uno spazio di confronto e di dialogo. Per proporre le vostre riflessioni (testi brevi: indicativamente 1.000 caratteri spazi inclusi) potete mandare una e-mail all’indirizzo ufficio.stampa@uictorino.it

Tra le prime persone ad averci scritto (e questo è senz’altro un buon segno) c’è una ragazza di vent’anni, Silvia, che ha toccato un tema di primaria importanza, quello dell’accessibilità culturale. Pubblichiamo di seguito il suo contributo.

Accessibilità: “chi l’ha vista”?
Nell’articolo 3 della Costituzione si dice che tutti siamo uguali di fronte alla legge, senza distinzione di condizioni culturali e sociali, e che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine sociale.
Ma allora che cos’è l’accessibilità culturale? Non è forse un diritto che dovrebbe essere garantito a tutti?
Sono Silvia, ho 20 anni e trovo completamente ingiusto non poter leggere e guardare film quando e con chi voglio senza costringere nessuno a farmi da scannerizzatore o da audiodescrizione.
Penso che nel 2016 non sia più accettabile chiedere l’”elemosina“ per ottenere un libro in pdf trasformabile o un film audiodescritto! Tutti noi, giovani e meno giovani, dovremmo unirci e combattere al fine di capovolgere questa situazione!
Hanno forse paura di chiederci qualche soldo in più? Che io sappia cieco non è sinonimo di povero! A questo punto dovrebbe essere normale chiederci di pagare il giusto prezzo di qualcosa, senza nascondere sotto questa riduzione, la volontà di violare questo diritto!
Silvia Battaglio

In breve…

Salone del Libro
Nell’ambito del Salone Internazionale del Libro, in programma a Torino dal 12 al 16 maggio, la nostra sezione organizza l’incontro “Testi in formato elettronico per un’istruzione e una cultura accessibili”. L’appuntamento è per venerdì 13 maggio alle ore 16 in Sala Argento (Lingotto Fiere). Intervengono: Francesco Fratta (Direzione Nazionale UICI), Cristina Mussinelli (Segretario Generale Fondazione LIA Libri Italiani Accessibili), Karen Nahum (Digital Director De Agostini Editore), Benedetta Torrani (Direzione Generale Edizioni Nottetempo). Modera il dibattito Franco Lepore (presidente UICI Torino). Vi aspettiamo!

Cinque per Mille all’UICI Torino
Le attività della nostra Unione sono di carattere sociale e assistenziale, a integrazione o sostituzione dei servizi di natura pubblica, e con una particolare attenzione alle esigenze dei pluriminorati. In mancanza di finanziamenti pubblici, il tuo aiuto diventa fondamentale per mantenere gli attuali standard delle nostre attività e, dove possibile, migliorarli. La normativa vigente ti consente di scegliere se destinare il 5 per 1000 dell’imposta sul tuo reddito ad un ente non profit di tua scelta o lasciarloallo Stato.
Con la prossima dichiarazione dei redditi, o anche con la sola CU-Certificazione Unica, puoi destinare il 5 per 1000 all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Sezione Provinciale di Torino, Codice Fiscale: 80089520011.
Da quest’anno i proventi del 5 per 1000 verranno impiegati esclusivamente per l’acquisto di beni o la realizzazione di servizi “riconoscibili” e destinati unicamente ai soci della nostra sezione. Grazie fin d’ora per il tuo sostegno…

Sportello Fiscale
Ritorna il periodo della dichiarazione dei redditi, un’operazione piuttosto complessa. Per venire incontro alle esigenze dei soci, anche quest’anno la nostra sezione ha attivato uno sportello di consulenza fiscale a tariffe agevolate, in convenzione con il Caf Anmil Torino. Sarà possibile ricevere assistenza relativamente ai modelli 730, UNICO e ISEE. Il servizio a tariffe agevolate è riservato esclusivamente ai soci UICI Torino in regola con il tesseramento e ai loro familiari, che saranno ricevuti direttamente da un operatore Anmil presso la nostra sede di corso Vittorio Emanuele 63, il mercoledì mattina. Per accedere allo sportello fiscale è necessario prenotarsi, contattando la nostra segreteria al numero 011 53 55 67. Il tariffario completo è disponibile sul nostro sito internet www.uictorino.it

Menu in braille
Accogliere i clienti ciechi e ipovedenti con un menu scritto in braille (l’alfabeto a sei punti in rilievo usato dai disabili visivi): ecco l’idea che l’UICI Torino propone a ristoranti e bar cittadini. E’ un piccolo ma prezioso segno di attenzione: anche attraverso questi dettagli si può misurare il grado di accessibilità di una città (specialmente se si tratta di un capoluogo di Regione, ormai inserito a pieno titolo nei circuiti turistici internazionali). Gli esercizi commerciali che aderiranno all’iniziativa non dovranno sostenere alcun costo: infatti le spese di trascrizione e stampa dei menu saranno interamente coperte dall’UICI Torino. Per informazioni contattare la segreteria (011 53 55 67).

Comitati
I responsabili dei comitati attivi presso la nostra sezione UICI Torino sono a disposizione dei soci  per fornire assistenza, consulenze o informazioni, sia telefoniche sia su appuntamento, nei seguenti giorni e orari:
– Anziani: tutti i lunedì dalle 15 alle ore 17
– Centralinisti: tutti i lunedì dalle 17 alle 18
– Fisioterapisti: tutti i giovedì dalle 16 alle ore 17.30
– Ipovedenti: tutti i giovedì dalle 17 alle ore 18
– Gruppo Informatico: tutti i venerdì dalle 15 alle 17
– Pari Opportunità: tutti i venerdì dalle 17 alle 18

Presentazione del volume: “Per una estetica della tattilità” di Aldo Grassini, mercoledì 18 maggio ore 16.15 Slashradio.

Mercoledì  18  Maggio,  con inizio alle ore 16.15  andrà in onda, su Slashradio, una trasmissione dedicata alla presentazione del volume “Per una estetica della tattilità”  di Aldo Grassini, già presente nei titoli del catalogo del centro nazionale del Libro parlato, con lettura eseguita da Renato Rappo.
Il programma, che vedrà la partecipazione dell’autore, sarà condotto da  Luisa Bartolucci. Gli ascoltatori potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento:
– tramite telefono contattando durante la diretta i numeri: 06-69988353, 06-6791758
– inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it
– compilando l’apposito modulo di Slashradio.
Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo   http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale

Vi aspettiamo numerosi!

Presentazione Commissione Nazionale studi musicali, giovedì 19 maggio 16.00 Slashradio

Giovedì  19 Maggio,  con inizio alle ore 16.00, andrà  in onda su Slashradio una trasmissione incentrata  sulla  presentazione della Commissione Nazionale Studi Musicali. La trasmissione, condotta da Luisa Bartolucci, vedrà la partecipazione del coordinatore della commissione Antonio Quatraro,  nonché  dei componenti la commissione stessa.
Gli ascoltatori potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento: tramite telefono contattando durante la diretta i numeri: 06-69988353, 06-6791758 o inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it o ancora compilando l’apposito modulo di Slashradio. Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale

Vi aspettiamo numerosi!

Bolzano – Accordo fra Ordine dei Veterinari e Unione Ciechi e Ipovedenti della Provincia Autonoma di Bolzano per assistenza sanitaria ai cani guida

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus Alto Adige e l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Bolzano sono lieti di invitarVi alla conferenza stampa, per la presentazione di un accordo fra le due organizzazioni.
L’accordo prevede che gli ambulatori veterinari della nostra Provincia, su base volontaria, offrino annualmente un pacchetto salute gratuito per i cani guida dei soci UICI Alto Adige.
I cani guida hanno un costo molto elevato per l’addestramento, ma sono soprattutto molto importanti per chi necessita del loro aiuto per la mobilità.
L’accordo, che è il primo di questo genere a livello italiano, rappresenta uno sostegno per i minorati della vista e aiuta a mantenere in salute il loro amico e fedele accompagnatore.
Inoltre ha lo scopo di certificare lo stato di salute di questi animali, che alcune volte subiscono intemperanze da parte di esercizi pubblici, violando palesemente la legge.
Durante la conferenza verranno illustrati i punti dell’accordo e gli ambulatori convenzionati.
Data: martedì 17.05.2016 ore 9.30
Luogo: Sede dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus Alto Adige a Bolzano,
via Garibaldi 6/62
Info: Dott. Valter Calò – Presidente UICI Alto Adige, Membro Consiglio Nazionale UICI,
Coordinatore Commissione Nazionale Nuove Attività Lavorative
Tel.: 373-7206206, e-mail: presidente@unioneciechi.bz.it
Web: www.unioneciechi.bz.it

Lodi – Il diabete come fattore di incidenza per la cecità, le malattie cardiovascolari ed altre patologie Venerdì 13 Maggio ore 20:45

La Commissione “Servizi alla persona” con il Patrocinio del Comune di Brembio
Organizzano presso la Sala Civica del Comune di Brembio:
Il diabete come fattore di incidenza per la cecità, le malattie cardiovascolari ed altre patologie
Venerdì 13 Maggio ore 20:45
Relatore: Dott. Francesco Cambiè – Direttore Sanitario Sez. AVIS Brembio
Conferenza: “Occhio” al diabete: come riconoscerlo e prevenirne i danni
Ospiti: Sig. Silvio Lo Conte, Presidente FAND Sezione Lodi-Sig. Fulvio Fiorani, V.Presidente UCI
Sig.na Chiara Pitrelli, Consigliere regionale UCI
Sarà possibile prenotare le visite cliniche previste il sabato 14 maggio
Sabato 14 Maggio ore 09:00
Relatore: Dott.ssa Viviana Baggi – Diabetologa Ospedale di Lodi
Conferenza: “ i danni oculari causati dal diabete”
Dott. Cavalli e Dott.ssa Carini eseguiranno visita oculistica gratuita
L’iniziativa sarà completata da visite gratuite, misurazione glicemica, pressione arteriosa ed eventuali indicazioni clinico terapeutiche. Sarà presente l’unità mobile oftalmica dell’unione italiana ciechi ed ipovedenti onlus
Per informazioni e prenotazioni delle visite:
Ufficio Servizio Sociale 0377.9890 Piero Gorla 347.8649937

Comunicato stampa – Unione Ciechi e Ipovedenti: chiediamo ancora una volta equità fiscale

La questione riguardante la rimodulazione dei parametri ISEE, torna in questi giorni a farsi fortemente pressante alla luce della sentenza che di fatto dichiara illegittimo considerare reddito le indennità di accompagnamento, così come ha voluto il Governo, dal primo gennaio 2015.
Da sempre, anche l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, assieme alle altre Associazioni di persone disabili operanti sul territorio nazionale, si è fatta carico delle istanze di chi si è visto gravato di ulteriore peso fiscale, nonostante una vita già così difficile per tutta una serie di problemi che di fatto non rendono le condizioni di esistenza, alla pari delle famiglie in cui non vive una persona con disabilità. L’Unione ribadisce con forza la propria disponibilità a collaborare con l’esecutivo per arrivare in tempi brevissimi al riequilibrio dell’equità fiscale, negata dalle regole del nuovo ISEE.
Come sempre accade, siamo qui per rimboccarci le maniche e metterci al fianco di chi detta le norme, affinché si riconsegni alle famiglie con persone disabili, che oggi pagano in termini di penalizzazione fiscale, addirittura di più di quelle che non hanno questo genere di fardello, la serenità di considerare le indennità come aiuti e non come qualcosa che lo Stato ci da con una mano e con l’altra ci toglie.
Roma, 11 maggio 2016
Per ulteriori informazioni:

Chiara Giorgi
Per l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Cell. 3473351416
Email: c.giorgi@i-mage.com

Una data da ricordare, di Luciano Paschetta

Autore: Luciano Paschetta

L’11 maggio 1976 il Parlamento “restituiva” ai ragazzi con disabilità visiva il diritto all’inclusione nella scuola di tutti, un diritto che gli era stato loro “scippato” da due leggi: quella che nel 1952 statizzava le scuole elementari per ciechi e quella che nel 1962 istituiva la scuola media unica. La prima prevedendo che i ciechi dovevano assolvere all’obbligo scolastico nelle apposite scuole speciali, impediva, contrariamente a quanto previsto dalla riforma Gentile, che essi potessero frequentare, a partire dalla quarta elementare, le scuole comuni. La seconda, estendendo l’obbligo fino a 14 anni, li costringeva a frequentare anche le nuove scuole medie speciali, nate dalla trasformazione delle precedenti scuole speciali di avviamento professionale.
Questo rende evidente come la frequenza degli alunni con disabilità visiva nelle scuole speciali fino al termine dell’obbligo scolastico, non sia stato il frutto di una riflessione tiflopedagogica, ma sia stata piuttosto motivata dalla necessità di salvaguardare strutture e interessi diversi.
A questa situazione si ribellarono, a partire dai primi anni ’70, alcuni genitori Spezzini, seguiti da altri (Torinesi, Bergamaschi e Veneti e via via, di altre regioni), che, seppure non sempre appoggiati dalle locali sedi dell’U.I.C.I., ottennero che i loro figli fossero accettati nelle scuole comuni per l’assolvimento dell’obbligo. Nasceva così, all’interno dell’Unione, quel movimento che avrebbe lottato per ottenere di nuovo il riconoscimento del diritto all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità visiva, quel diritto che Augusto Romagnoli nel 1925 aveva voluto per loro a partire dalla quarta elementare e che leggi motivate più dalla salvaguardia delle istituzioni che dalle ragioni pedagogiche avevano loro sottratto. La legge 360, promossa da una parlamentare Bergamasca, che prima come assessore all’istruzione di quella provincia aveva avuto modo di verificare l’efficacia dell’inclusione scolastica per i ragazzi con problemi di vista, fece giustizia dello scippo, restituendo loro il diritto alla frequenza nella scuola di tutti, precedendo di un anno quella che sarà la legge che sancirà il diritto all’inclusione nella scuola dell’obbligo per tutti i disabili.
Purtroppo, il modo con cui, a partire da questo momento, verrà realizzato il modello di inclusione, non terrà conto di uno dei due “pilastri” sui quali la 517 fondava il processo di integrazione: lo sviluppo di un “contesto inclusivo”, ma si limiterà a fare affidamento unicamente sul docente di sostegno e ciò favorirà il progressivo disimpegno degli insegnanti titolari e l’ampliarsi della “delega” del disabile al sostegno. Inoltre, anche in considerazione della modesta percentuale di disabili visivi (meno del 2%) sul totale degli alunni disabili, il modello di inclusione e la formazione dei docenti, focalizzandosi sulla disabilità intellettiva, terranno sempre meno in conto le specificità della minorazione visiva. Questi i principali punti di debolezza di un modello di inclusione, che, per quanto riguarda l’istruzione dei disabili visivi, ha sicuramente la necessità di essere rivisto.
Tuttavia questo non giustifica certo le “nostalgie” di chi evoca un ritorno alle scuole speciali: l’inclusione dei disabili nella scuola di tutti è un principio della cui validità tutti sono convinti, tanto che il nostro sistema inclusivo è all’attenzione delle agenzie formative di tutta l’Europa, e non solo, e sempre più nazioni stanno aprendo i loro sistemi scolastici all’inclusione dei disabili.
Per quanto riguarda i ciechi poi, come abbiamo visto, non si tratta che di tornare ai principi del fondatore della tiflologia che sostenne, sin da principio e nonostante si fosse in un contesto socioculturale in cui l’analfabetismo era ancora molto diffuso, che i nostri ragazzi potevano frequentare le normali scuole sin dalla quarta elementare (ovviamente senza docente di sostegno).
Quarant’anni di integrazione scolastica ci hanno insegnato che per una reale inclusione questo modello che è passato a fornire agli alunni con disabilità visiva da meno di 13 ore medie settimanali dei primi anni 90, le attuali 25 ore medie settimanali di sostegno (tra scuola e a casa), non è servito a migliorarne il processo di inclusione, né serve pretendere per loro il rapporto uno a uno: è dimostrato che non è l’aumento delle ore di sostegno ad elevare il livello qualitativo dell’inclusione. Ciò che serve è un “contesto inclusivo” in grado di mettere i ragazzi nelle condizioni di seguire autonomamente le lezioni, un contesto capace di offrire, attraverso una “rete organizzata” tra territorio e scuola, servizi di formazione e sostegno specializzati e di qualità che rendano i docenti titolari “capaci” all’insegnamento dei ragazzi con disabilità, fornendo loro gli strumenti perché essi riescano ad interagire positivamente con lui. Un contesto in cui vi sia chi sappia: comprendere gli aspetti critici dello sviluppo psicomotorio in assenza della vista e suggerire come si faccia a superarli con successo; chiarire gli aspetti specifici della percezione della realtà in mancanza della vista; valutare la funzionalità del residuo visivo in relazione al lavoro didattico e/o professionale; insegnare come si educa un minorato della vista alla “lettura” delle rappresentazioni grafiche bidimensionali (grafici, piantine toponomastiche e cartine, disegni in rilievo, ecc.); indicare quando è indispensabile l’insegnamento del metodo Braille, piuttosto che quali siano i sussidi per gli ipovedenti per rendere autonomo il bambino con disabilità visiva nella letto-scrittura; illustrare quali siano gli accorgimenti ed i sussidi per rendere efficace la didattica in presenza di un cieco assoluto e/o di un ipovedente grave; insegnare l’uso del PC con le periferiche assistive (screen reader, display Braille, sofware ingrandenti, ecc.); individuare i giochi idonei al bambino con gravi problemi di vista; indicare quali siano le opportunità di accesso all’informazione (quotidiani e riviste on line accessibili, biblioteche digitali, audiolibri, ecc.); suggerire come si “adatta” un testo di scuola primaria o un testo letterario o scientifico affinché il privo della vista o l’ipovedente lo possano utilizzare appieno; far capire come insegnare la musica a chi non riesce a leggere lo spartito; spiegare quali siano le possibilità di orientamento, mobilità e di autonomia personale raggiungibili alle diverse età e nelle diverse situazioni da chi ha problemi di vista; valutare l’idoneità di una situazione di lavoro e la sua adattabilità al cieco o all’ipovedente. Tutto questo può sembrare un’utopia, ma può diventare realtà se si riesce a mettere “in rete” tutte le capacità e le risorse oggi presenti, ma scoordinate tra loro, è questa la nuova sfida che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e gli enti ad essa collegati: Federazione delle istituzioni pro Ciechi, Biblioteca Nazionale per Ciechi, I.Ri.Fo.R. e IAPB, vogliono affrontare con la creazione di un network per gli studi tiflodidattici e tiflopedagogici.
Occorre invece fuggire da coloro che, viceversa, vorrebbero nuove scuole speciali per ciechi, e che, sfruttando il malcontento di quei genitori che, lasciati soli e avendo trovato docenti di sostegno impreparati, temono per il futuro dei propri figli, offrono loro questa come soluzione, illudendoli che in tal modo i loro problemi saranno risolti.
Certe nostalgie non hanno senso nel momento in cui la pedagogia internazionale riconosce che l’inclusione scolastica è il modello educativo più valido e, a maggior ragione, esso lo sarà per quei disabili che da sempre, prima che altri interessi gliene scippassero il diritto, sono andati a scuola con i loro compagni vedenti.

Reggio Emilia – La Nostra Voce n. 3 Aprile 2016

anno XXIX numero 3 mese di aprile 2016

Periodico d’informazione dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti Sezione Provinciale di Reggio Emilia
Direttore Responsabile Soliani Luca
Redazione Corso Garibaldi n.26 42121 Reggio Emilia – Tel 0522 435656 – Fax 0522 453246 – E-mail uicre@uiciechi.it –Sito internet www.uicre.it
Spedizione in abbonamento postale – Tariffa Associazioni senza fini di lucro D.L.353/2003 art. 1 comma 2 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) DCB – R. E.
Autorizzazione del tribunale di Reggio Emilia n. 643. del 05/06/1987
In questo numero
Comunicazioni del Presidente
Giornate chiusura ufficio
ISEE ridotto per prestazioni socio-sanitarie
Modelli 730 e altre pratiche fiscali in sezione
Sentenza in materia di sostegno scolastico
5 per mille in favore dell’U.I.C.I.
Abbonamenti trasporto pubblico
Assemblea dei soci sabato 16 aprile
Gli emendamenti dell’Unione in favore dei pluriminorati
Sportello autonomia e corsi di O/M
Contributi ex legge regionale 29/97
Costituzione nuove commissioni di lavoro regionali
Rilascio modelli CU e ObisM
Convenzione per la telefonia con Wind
Appuntamenti della corale Harmony
Cultura e teatro
Comunicati U.N.I.Vo.C.

ORARI DEGLI UFFICI

Apertura dell’ufficio sezionale Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Lunedì, martedì, giovedì e venerdì Ore 9.00 – 12.00
mercoledì Ore 15.00 – 18.00
tel. 0522/435656

Apertura dell’ufficio sezionale U.N.I.Vo.C.
tutte le mattine dal lunedì al venerdì Ore 9.00 – 12.00
sabato mattina Ore 10.00 – 12.00
Negli orari di apertura sarà presente un dirigente o i volontari. Per informazioni tel. 0522/430745

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE
Buongiorno, come ogni anno i mesi primaverili sono assai intensi per la nostra sezione: oltre alla regolare assistenza ai soci, all’attività dell’ambulatorio oculistico e all’intenso lavoro legato alle pratiche patronali, si è aperta la campagna fiscale con la raccolta dei documenti per la compilazione delle denunce dei redditi, è stata predisposta la pratica per il 5 per mille e sono stati pubblicati avvisi sia sul notiziario sezionale che sui quotidiani locali e sulla pagina FB; sono state effettuate le chiusure contabili del primo trimestre per i sindaci revisori, preparati i documenti e pianificata l’assemblea annuale dei soci col tradizionale pranzo, stampato il supplemento al notiziario relativo alla convocazione e organizzato il trasporto per i partecipanti. Hanno preso avvio i volontari del servizio civile, sono stati compilati tutti i documenti relativi richiesti dalla Sede centrale, è stato tenuto il corso di formazione generale ed è in via di svolgimento quello di formazione specifica. È stata inviata la richiesta per il contributo annuale all’editoria, sono state effettuate le verifiche anagrafiche dei nuovi visitati, sono state trascritte le opere partecipanti all’ultimo concorso di poesia e predisposto il file pdf del volume per la successiva stampa. Si è svolta la settimana mondiale del glaucoma con molte iniziative organizzate dalla sezione, si è conclusa la distribuzione delle uova di Pasqua con oltre 1200 pezzi consegnati, sono terminati gli interventi degli operatori nelle scuole per lo screening sui bambini ed ora si è in fase di inserimento ed elaborazione dei risultati ottenuti. Il Presidente ha preso parte a diversi tavoli di lavoro del progetto Reggio Città Senza Barriere, ha partecipato al Consiglio Regionale e al CdA dell’I.Ri.Fo.R. regionale, all’assemblea provinciale dei soci della sezione di Modena e, rappresentata dalla consigliera Rena Togni, all’assemblea dell’U.N.I.Vo.C.; il Presidente ha altresì preso parte al sopralluogo in TIL per la progettazione di un corso di formazione per gli autisti che si svolgerà presumibilmente nel mese di giugno e al sopralluogo in Piazzale Duca d’Aosta per cercare una soluzione al problema del blocco del traffico causato dal semaforo a chiamata. Con il consueto invito a leggere le pagine seguenti, sollecito a contattare la sezione per qualsiasi problema o curiosità e a partecipare attivamente alle tante iniziative promosse.
Il Presidente prov. le UICI – dott.ssa Chiara Tirelli

GIORNATE CHIUSURA UFFICIO
Come già riportato su questo notiziario, ricordiamo ai lettori che, in occasione della festa della Repubblica, la sezione resterà chiusa venerdì 03 giugno.

ISEE RIDOTTO PER PRESTAZIONI SOCIO-SANITARIE
Vita.it del 19 aprile 2016
ISEE: basta contestarlo per togliere le indennità dal reddito. È possibile contestare l’Isee calcolato con le indennità incluse nel reddito: il ricalcolo dell’Inps recepisce quanto stabilito dalle sentenze del Consiglio di Stato, avvantaggiando le famiglie. Chiarimenti anche sul fronte dei servizi sociali e sociosanitario: vale per tutti l’Isee ristretto. Sul sito dell’Inps, nella sezione Isee, da qualche giorno è comparso un nuovo bottone, quello della “contestazione”. È la strada per correggere l’Isee calcolato secondo le regole che invece a fine febbraio il Consiglio di Stato ha dichiarato illecite. Contestando l’Isee si possono quindi inserire pari a zero le indennità (la sentenza del Consiglio di Stato aveva infatti stabilito che non sono da considerare nell’Indicatore della Situazione reddituale le provvidenze ed i benefici economici erogati dallo Stato per “compensare” la condizione di disabilità) e chiedere l’applicazione delle franchigie massime nel caso di adulti maggiorenni. La strada quindi pare aperta. Sotto il profilo pratico e procedurale, onde evitare la perdita di opportunità, si fa presente che l’attestazione Isee rilasciata dall’Inps può essere contestata per far rilevare le inesattezze riscontrate nei dati relativi ai trattamenti acquisiti dagli archivi dell’Inps. In questi giorni c’è anche una seconda novità sul fronte Isee: per tutti i servizi di natura sociale e sociosanitaria rivolti alle persone con disabilità deve essere applicato l’Isee ristretto. Molti Comuni avevano infatti interpretato il Dpcm 159/2013 in modo da escludere alcuni servizi rivolti alle persone con disabilità da quelli per cui è possibile richiedere l’applicazione dell’Isee ristretto per la compartecipazione alla spesa. Ora invece l’INPS ha chiarito definitivamente la questione pubblicando sul proprio sito le FAQ sull’Isee.

MODELLI 730 E ALTRE PRATICHE FISCALI IN SEZIONE
La campagna fiscale 2016 è ormai iniziata ed è partita la consueta attività di raccolta e redazione dei modelli fiscali relativi ai redditi 2015. Siamo lieti di informare tutti i nostri lettori che il nostro impegno ad offrire assistenza ai soci e ai loro familiari è confermato anche per quest’anno: grazie infatti alla convenzione stipulata nel 2015 con il CAF Anmil, per i soci e loro familiari, il modello 730 sarà gratuito e predisposto da personale qualificato. La raccolta dei documenti necessari alla compilazione e l’inserimento nel Centro di lavorazione del CAF Anmil, avverrà previo appuntamento telefonico con l’operatore del CAF stesso, senza costringere gli utenti a rivolgersi ad altri uffici. Tutte le altre pratiche fiscali (UNICO, Casa – IMU, TASI, IUC, Successioni), verranno compilate sempre presso la sede del CAF Anmil, previo appuntamento e con l’applicazione di tariffe agevolate, più concorrenziali rispetto a quelle previste dai vari CAF sul territorio. Presso la sezione è disponibile il tariffario Anmil aggiornato; contattateci quindi allo 0522-435656 per conoscere il costo delle pratiche a tariffazione agevolata o per richiedere il rilascio dei modelli CU INPS e INPDAP e il modello ObisM.

SENTENZA IN MATERIA DI SOSTEGNO SCOLASTICO
Il Sole 24 Ore del 22 marzo 2016
Alunni disabili, il giudice non può aumentare le ore assegnate nel piano educativo. Accade di frequente che all’alunno affetto da grave disabilità, ai sensi della Legge 104/1992, venga assegnato un numero di ore di sostegno inferiore rispetto a quelle indicate nel Piano educativo individuale (Pei). I genitori di questi studenti che impugnano i provvedimenti dell’Amministrazione scolastica ottengono l’adeguamento delle ore di sostegno assegnate a quelle indicate nel Pei e, talvolta, anche il risarcimento del danno per la mancata tempestiva assegnazione. Questa volta, invece, oggetto dell’impugnazione è lo stesso Pei, indicante secondo i genitori dell’alunno disabile un numero di ore non adeguato rispetto alla patologia sofferta dal minore. Il risultato non è però lo stesso: non può censurarsi, infatti, il provvedimento del preside che assegna al disabile esattamente il numero di ore indicato nel Pei, in quanto questo documento è sorretto da un’ampia discrezionalità e può essere sindacato solo nei limiti della palese illogicità e incongruità. Ad affermarlo è il Tar di Napoli con la sentenza 252/2016.
5 PER MILLE IN FAVORE DELL’UICI
Anche per il 2016, la denuncia dei redditi potrà essere accompagnata dalla dichiarazione dei contribuenti di voler destinare parte della loro imposta sui redditi ad un ente titolato allo scopo, senza che ciò comporti maggiori oneri o spese. La nostra sezione, ormai da alcuni anni, è accreditata presso l’Agenzia delle Entrate e può quindi essere scelta per ricevere tali contributi. A tal fine, basterà indicare il codice fiscale 80002870352 nell’apposito spazio del modulo inserito nella denuncia; se pensi ci siamo meritati il tuo sostegno, ti invitiamo a compiere tale scelta e ti preghiamo di voler invitare anche familiari ed amici a fare altrettanto. Ricordiamo ai lettori che non è necessario presentare la denuncia dei redditi per poter destinare la quota del 5 per mille all’associazione, è infatti anche possibile compilare solo il relativo modulo inviato a lavoratori e pensionati e consegnarlo presso un qualsiasi ufficio postale. Considerati i risultati sempre migliori ottenuti in questi anni dall’Unione, confidiamo nel vostro aiuto per poter continuare nel nostro impegno in favore delle persone non vedenti e ipovedenti.
ABBONAMENTI TRASPORTO PUBBLICO
Per quanto concerne gli abbonamenti annuali al servizio di trasporto pubblico con tariffa agevolata per anziani e disabili, come già comunicato tramite la nostra mailing-list, si informa che il Comune di Reggio Emilia, grazie all’accordo tra Seta, Agenzia per la Mobilità ed organizzazioni sindacali, ha approvato ed introdotto una serie di agevolazioni, a favore di categorie sociali in difficoltà, per usufruire del trasporto pubblico locale con abbonamenti annuali “Mi muovo insieme” valide per gli anni 2016 – 2018. A decorrere dal 23 marzo, quindi, presso la biglietteria di Reggio Emilia Autostazione possono essere rinnovati o sottoscritti ex novo gli abbonamenti agevolati “Mi Muovo Insieme”. Al momento dell’acquisto occorre sottoscrivere e compilare il modulo della categoria di appartenenza, presentarsi muniti di codice fiscale, valido documento di identità e verbale di invalidità o cecità civile. Il prezzo dell’abbonamento è variabile in funzione del tipo di servizio richiesto: urbano ed extraurbano con fascia ISEE da € 0,00 a € 8000,00 costo € 80,00, cumulativo € 147,00; fascia ISEE superiore agli € 8000,00 (il modello ISEE non deve essere presentato) prevede un costo per l’urbano e l’extraurbano di € 147,00 e di € 216,00 per il cumulativo. La sezione resta a disposizione per informazioni più dettagliate e per la compilazione del modulo di richiesta.
ASSEMBLEA DEI SOCI SABATO 16 APRILE
Sabato 16 aprile scorso si è svolta, presso il Circolo ARCI “Pigal” di Reggio Emilia, la prima assemblea annuale dei soci; come lo scorso novembre, si è piacevolmente rilevato un elevato numero di presenti, un sentito ringraziamento quindi a tutti loro. Assente per motivi di salute la Presidente provinciale dott.ssa Chiara Tirelli, che non ha mancato comunque di porgere un saluto telefonico agli intervenuti. La riunione è stata aperta dal Vicepresidente provinciale Mauro Ghizzoni il quale, dopo il doveroso ringraziamento al Circolo “Pigal”, ha proceduto alla nomina del presidente d’assemblea. La carica è stata affidata all’unanimità al Presidente Provinciale della Sezione UICI di Modena, Dott. Ivan Galiotto, mentre la vicepresidenza ha visto sedersi al tavolo di direzione Roberto Franchi, il neoeletto referente giovani regionale. I compiti di segretario d’assemblea sono stati svolti dal consigliere delegato Dott. Emanuele Ferraresi. Galiotto ha continuato i lavori assembleari con la nomina dei questori di sala e la conta dei soci presenti. Subito dopo è stata data lettura della relazione morale per l’anno 2015 e del bilancio consuntivo per lo stesso anno, corredato dalla relazione del collegio dei Sindaci Revisori, da parte di Ferraresi; la discussione si è sviluppata toccando molti punti, tutti debitamente riportati nel verbale d’assemblea. Durante la stessa discussione è giunta in sala anche la consigliera regionale e presidente MAC Lorenza Carra. I documenti sono stati approvati a larghissima maggioranza. Dopo il voto, il presidente d’assemblea ha proseguito riportando le comunicazioni della Presidenza nazionale e del Consiglio regionale, in coincidenza con l’arrivo del neo Vice Presidente Nazionale Avv. Stefano Tortini. Tortini, emozionato per il suo ritorno a Reggio Emilia, la sua città, ha così riportato in presa diretta le numerose iniziative ed i grandi sforzi che la Sede centrale sta mettendo in atto in questo periodo difficile per tutelare i privi della vista. Galiotto, quindi, ha proceduto alla premiazione della socia Anna Iuorio, che ha compiuto i 50 anni d’iscrizione continuativa all’Unione. Dopo alcuni ulteriori interventi sulle iniziative in programma e sulle prossime attività sezionali nelle “varie ed eventuali”, il presidente d’assemblea ha chiuso i lavori assembleari, consentendo ai soci di concludere la giornata in un clima sereno ed allegro grazie all’ottimo pranzo servito presso i locali del Circolo “Pigal”.
GLI EMENDAMENTI DELL’UNIONE IN FAVORE DEI PLURIMINORATI
Superando.it del 27 aprile 2016
“Dopo di Noi” e disabilità plurime. L’UICI ha chiesto e ottenuto il deposito di alcuni emendamenti al Disegno di Legge n. 2232 (Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave, prive del sostegno familiare), meglio noto come “Disegno di Legge sul Dopo di Noi”, con l’obiettivo principale di fare includere nel testo anche interventi di residenzialità per le persone con disabilità plurime, assicurando la necessaria specificità dei servizi resi a seconda della tipologia di disabilità, singola o plurima, di volta in volta considerata. «È necessaria un’attenzione particolare a queste persone – dichiara in tal senso Mario Barbuto, presidente nazionale dell’UICI – che hanno sempre incontrato un’attenzione minore di quanto fosse loro dovuto. Una realtà umana e sociale che dobbiamo abituarci a tenere sempre in cima alle nostre priorità e verso la quale mai potremo dire di aver fatto abbastanza. Persone che recano su di sé, insieme alla disabilità visiva, fattore già costitutivo di gravissima minorazione, ulteriori e più gravi limitazioni fisiche, sensoriali e psichiche, tali da richiedere la cura continua, la presenza puntuale, l’azione costante delle Istituzioni preposte e della nostra Associazione di tutela». L’UICI auspica pertanto che la Commissione Lavoro e Previdenza Sociale del Senato, attualmente impegnata nella discussione del Disegno di Legge in sede referente, «possa tenere conto delle persone più deboli, troppo spesso lasciate in carico alle famiglie, alle quali viene lasciato il compito della cura e dell’assistenza in un contesto di solitudine sociale e di latitanza istituzionale non più accettabile, e ancora oggi troppo spesso confinate in casa, visto che non sono autosufficienti nelle più elementari necessità quotidiane».

SPORTELLO AUTONOMIA E CORSI DI O/M
Considerate le continue richieste che pervengono in sezione e nell’ottica di potenziare i servizi per soci e non soci, mercoledì 18 maggio dalle 15:30 alle 18:00, sarà a disposizione di tutti un istruttore di Orientamento e Mobilità ed addestratore di Cani Guida, che riceverà previo appuntamento nei locali sezionali. L’attivazione dello sportello informativo e di consulenza è finalizzata a progettare interventi individuali che, partendo da un primo colloquio informativo/conoscitivo tra responsabile ed utente, individui le azioni necessarie a guadagnare, o riguadagnare, un buon livello di autonomia attraverso lezioni mirate di “orientamento e mobilità”, “autonomia domestica” ed “autonomia personale”.
CONTRIBUTI EX LEGGE REGIONALE 29/97
Anche per l’anno 2016 valgono le previsioni della Legge regionale n. 29/97, che, al fine di limitare le situazioni di dipendenza assistenziale e per favorire l’autonomia, la gestione e la permanenza nell’ambiente domestico delle persone in situazione di handicap grave, prevede contributi finalizzati all’acquisto di strumentazioni, ausili, attrezzature e arredi personalizzati; le domande possono essere presentate al proprio Comune di residenza, o ad altro Ente a tal fine delegato, entro 12 mesi dall’effettuazione della spesa e comunque preferibilmente entro il mese di settembre, affinché la pratica possa essere valutata entro il 31 dicembre. Il richiedente, oltre alla domanda di contributo, dovrà allegare: copia della certificazione di cui al comma 3 dell’art. 3 della legge n. 104/92 che attesta la gravità dell’handicap, copia della documentazione della spesa già effettuata, copia della eventuale documentazione sulle caratteristiche tecniche e commerciali dell’attrezzatura, nonché una breve relazione del tecnico eventualmente interpellato in merito alla coerenza tra la soluzione proposta e la situazione di handicap. La modulistica da compilare può essere reperita presso la sezione o sul sito http://www.emiliaromagnasociale.it; si precisa che le richieste sono comunque soggette alla presentazione della certificazione ISEE.

COSTITUZIONE NUOVE COMMISSIONI DI LAVORO REGIONALI
Si comunica agli interessati che hanno fatto pervenire le loro candidature per la partecipazione alle commissioni regionali che, nel Consiglio Regionale dello scorso 22 marzo, sono stati nominati i referenti delle stesse; i referenti si occuperanno di convocare le commissioni entro fine maggio contattando personalmente tutti i richiedenti, in modo da confermare definitivamente la loro adesione ai gruppi di lavoro.

RILASCIO MODELLI CU E OBISM
Ricordiamo a tutti i lettori che l’INPS, con circolare n. 32 del 2013, ha disposto la fornitura telematica della certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, pensione e assimilati (CU) e del modello ObisM a tutti i pensionati, revocando la spedizione a domicilio, con lo scopo di abbattere tempi e costi di invio. I documenti possono pertanto essere scaricati direttamente dal sito internet dell’INPS www.insp.it dopo essersi registrati ed aver ottenuto un codice personale (PIN), o possono essere richiesti ad un patronato o ad un CAF; a tal proposito, quali collaboratori di patronato, tutte le Sezioni UICI possono fornire i modelli CU e ObisM direttamente al richiedente previa sottoscrizione originale del mandato di assistenza. Per venire incontro a coloro che non utilizzano il canale telematico, è attivo il numero verde 800.43.43.20 dedicato alla richiesta di spedizione del CU al proprio domicilio.

CONVENZIONE PER LA TELEFONIA CON WIND
Sottoponiamo all’attenzione di tutti i lettori una proposta commerciale di WIND, stipulata dalla Presidenza nazionale, che è già stata sottoscritta da molte altre strutture dell’UICI e alla quale possono aderire i nostri soci con condizioni di vantaggio. La sezione potrà sottoscrivere una fornitura di alcune decine di SIM che sono abbinate ad altrettante schede (sia profilo abbonamento che ricaricabile che SIM solo dati) non ancora attivate. Le sim inizialmente vengono consegnate alla sezione UICI con il profilo a consumo (senza canone fisso) e quindi già attive, ma che non generano addebito (tariffazione di 3 Cent / Min per tutte le chiamate verso tutti numeri fissi e mobili nazionali) se non vengono utilizzate; a questo punto è possibile raccogliere le adesioni tra i soci, che faranno la scelta del profilo da attivare sulla SIM e consentiranno l’abbinamento al loro conto corrente: potranno confermare la tariffazione a consumo oppure abbonamento flat e/ o ricaricabile nei 2 profili di seguito indicati. Al momento dell’attivazione, ovvero al momento in cui la SIM viene attribuita ad un socio, la stessa viene confermata a consumo (solo 3 cent/min traffico nazionale) oppure tramutata in ricaricabile oppure in abbonamento e con soli 15 euro/mese è possibile avere chiamate illimitate verso tutti (fissi e mobili), sms illimitati e 3 gb di traffico internet incluso (con il profilo abbonamento sono disponibili 6 GB bimestre quindi i GB non consumati il primo mese sono disponibili il secondo mese e viceversa a differenza del profilo ricaricabile che prevede 3 GB mese). In alternativa, è possibile optare per un abbonamento al costo di euro 7 mese che garantisce 1.100 minuti, 1.100 sms e 4 gb di traffico internet al bimestre. L’operazione non ha costi a carico dell’UICI in quanto la sim viene intestata al singolo utilizzatore che deve provvedere al pagamento del canone con addebito diretto bimestrale in conto corrente: questo sia per il profilo abbonamento che con il profilo ricaricabile (che funziona come ricaricabile ma si paga come abbonamento). Alla Convenzione possono aderire gli associati che hanno facoltà di richiedere fini a 3 schede su singolo Iban (per familiari e/o assistenti), i soci sostenitori nonché i volontari. Chiunque fosse interessato a sottoscrivere un abbonamento Wind sfruttando la convenzione UICI è pregato di contattare la sezione, che si occuperà di raccogliere tutte le adesioni e ordinare il numero sufficiente di SIM; si precisa che tali schede possono essere attivate con un nuovo numero telefonico ma anche col proprio numero mediante la portabilità dal vecchio operatore.

APPUNTAMENTI DELLA CORALE HARMONY
Riportiamo con piacere i prossimi impegni del coro Harmony invitando tutti a partecipare: domenica 08 maggio Santa Messa nella Basilica della Ghiara; domenica 22 maggio breve concerto in occasione del 3° raduno degli ex allievi e docenti dell’Istituto per i ciechi G. Garibaldi organizzato dall’U.N.I.Vo.C.; sabato 28 maggio ore 21:00 presso il Teatro S. Agostino Concerto di canti popolari con la partecipazione del fisarmonicista Maestro Paolo Gandolfi.

CULTURA E TEATRO
Informiamo i nostri lettori sugli ultimi concerti in cartellone nelle prossime settimane. Ricordiamo che per gli spettacoli al teatro Municipale Valli i posti a noi riservati sono nel palco di proscenio sinistro di 4° ordine (a richiesta c’è l’ascensore), al teatro Ariosto i posti sono per lo più in prim’ordine e vengono assegnati secondo le esigenze logistiche, alla Cavallerizza il posto è unico e ci si può accomodare dove si trova libero. È essenziale prenotarsi per tempo per avere la certezza di trovare posto e passare in biglietteria prima dello spettacolo a ritirare il biglietto, che vale per non vedente ed accompagnatore, pagando euro 10,00; la biglietteria è raggiungibile al numero telefonico 0522-458811 oppure allo 0522 – 458854 il lunedì dalle ore 9:00 alle ore 13:00.
Concerti: 11 maggio ore 20:30, Teatro Valli, Hesperion XXI, Direttore e solista Jordi Savall, Il Libro della scienza della Musica, musica ottomana ed armena; 19 maggio ore 20:30, Teatro Valli, Chamber Orchestra of Europe, Direttore e solista Sir Andras Schiff, musiche di Mendelssohn.
A risentirci nel prossimo autunno per la nuova stagione.

COMUNICATI U.N.I.Vo.C.
Le nostre iniziative del primo semestre 2016
1. Il 14 maggio prossimo si svolgerà la terza maratonina per non vedenti; si pregano gli interessati di prenotarsi per tempo onde permettere di organizzarci telefonando al 0522- 430745.
2. Il 22 maggio l’U.N.I.Vo.C. organizzerà il terzo raduno nazionale degli ex alunni e docenti del prestigioso Istituto per i Ciechi “Garibaldi” di Reggio Emilia; gli interessati che vorranno partecipare possono inviare la loro adesione entro il 10 Aprile al numero 0522-430745, onde consentirci di organizzare l’incontro e prenotare il ristorante.
3. Anche quest’anno verrà organizzato il decimo soggiorno climatico marino presso l’Hotel Murano di Rivazzura di Rimini, dal 28 maggio al 30 giugno. Costo in camera doppia dal 28 maggio al 10 giugno euro 37,00 e dall’11 al 30 giugno euro 40,00.
Il Presidente Eugenio Carlo Colucci

 

Cinema senza barriere – Appuntamenti maggio 2016

MILANO – martedì 24 maggio
Film: LIFE di Anton Corbijn
Dove: Sala Alda Merini – Spazio Oberdan (Via Vittorio Veneto, 2)
Orario: ore 20.00
Ingresso: gratuito per i disabili e per gli accompagnatori
Ingresso € 5,50 senza obbligo di tessera
INFO
Prenotazione cuffie giorni feriali c/o Cineteca: tel. 02 87242114

BARI – lunedì 16 maggio
Film: WOMAN IN GOLD di Simon Curtis
Dove: Multicinema Galleria (corso Italia 15/17)
Orario: ore 18
Ingresso: gratuito per i disabili e per gli accompagnatori
Ingresso € 3

Prenotazioni cuffie: presso la segreteria dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) di Bari tel. 080 5429082 – 080 5429058 (lunedì/venerdì) e-mail: uicba@uiciechi.it
Le cuffie possono essere prenotate telefonicamente o via e-mail entro le 12.30 del giorno della proiezione e ritirate prima dell’ingresso in sala, esibendo un documento d’identità.
INFO
URP Comune di Bari tel. 080 5238335 Numero verde 800 018291

LIFE - DANE DEHAAN e ROBERT PATTINSON

LIFE – DANE DEHAAN e ROBERT PATTINSON