Torino – Comunicati del 23 giugno 2016

1) Soggiorno marino
2) Canottaggio
3) Programma “eValues” per leggere i quotidiani su Mac
4) Lotteria Braille
5) Proroga tessere GTT
6) Comitato pari opportunità e associazione Verba
7) Presenze dei responsabili dei Comitati UICI Torino
8) Sportello legale
9) Mail “dilloalpresidente”: un prezioso strumento di dialogo
10) Accompagnamenti UNIVoC
11) Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia fra Ciechi e
Vedenti
12) Destinazione 5 per 1000

Soggiorno marino
A coloro che si sono iscritti, ricordiamo che la partenza per il soggiorno marino a Senigallia, organizzato dalla nostra sezione, è fissata per sabato
2 luglio. Il ritrovo è alle ore 7 davanti alla sede UICI di corso Vittorio Emanuele 63. La partenza è prevista intorno alle 7.30. A tutti i partecipanti i nostri migliori auguri di una vacanza serena, gioiosa e riposante.

Canottaggio
Giovedì 30 giugno, alle ore 10.30 presso il Circolo canottieri Cerea (viale Virgilio 61, Torino) si tiene un interessante esperienza di avvicinamento al canottaggio per persone con disabilità visiva. La proposta è rivolta a un massimo di 10 persone, dunque la priorità sarà riservata ai primi che si iscriveranno. Il contributo di partecipazione sarà interamente coperto dall’I.Ri.Fo.R. Torino. Per prenotare è possibile contattare i nostri uffici al numero 011 53 55 67 entro martedì 28 giugno.

Programma “eValues” per leggere i quotidiani sul Mac Per i disabili visivi si amplia possibilità di accesso all’informazione. Su Apple Store è stato infatti pubblicato il software per la gestione della piattaforma “eValues”
dedicato a dispositivi Mac. Per chi non la conoscesse, la piattaforma “eValues” consente a chi non vede di leggere alcuni tra i principali quotidiani nazionali, tra i quali “La Stampa”, “La Repubblica” e “Avvenire”.

Col nuovo software Mac, ad essa collegato, è possibile sfogliare i giornali con tutti i maggiori sistemi operativi presenti sul mercato. In particolare il programma consente di prelevare i giornali e salarli su disco, così da poterli leggere anche quando non si è connessi alla rete; memorizzare le credenziali d’accesso al sistema; cancellare i vecchi giornali dopo un certo periodo di tempo. Il link per scaricare il programma è disponibile sul nostro sito internet. Poiché si tratta della prima versione, in caso di anomalie è possibile scrivere all’indirizzo e-mail centroricercascientifica@uiciechi.it oppure contattare il comitato informatico della nostra sezione, sempre molto attivo su questi temi

Lotteria Braille
Dopo il successo del 2015, ritorna la lotteria nazionale Louis Braille, il cui ricavato servirà, anche quest’anno, per sostenere l’Unione Ciechi. Il primo premio in palio è di 500.000 Euro, le estrazioni avverranno l’8 settembre. I biglietti sono disponibili, al costo di 3 Euro, presso i rivenditori autorizzati e presso i nostri uffici. Per l’UICI si tratta di un’opportunità preziosa. Nella prima edizione, lo scorso anno, gli italiani si sono mostrati sensibili al tema della solidarietà sociale, facendo registrare un ottimo risultato di vendita. Oltre 990 mila i tagliandi venduti, per un incasso che ha sfiorato i 3 milioni di euro. Quest’anno l’Unione ha deciso di destinare la maggior parte dei proventi della lotteria alle sue strutture locali per favorire le attività fisiche, motorie e sportive.

Proroga tessere GTT
E ora una notizia di servizio che riguarda la mobilità urbana. D’intesa con la Regione Piemonte, Gtt, il Gruppo Trasporti Torino, ha deciso di prorogare fino al 31 agosto la validità dei vecchi contrassegni di libera circolazione per disabili, le cosiddette tessere gialle. Ricordiamo però che questi documenti devono essere rimpiazzati con nuove tessere, integrate nel sistema Biglietto Integrato Piemonte. Dunque ai soci che ancora non l’avessero fatto consigliamo di attivarsi al più presto per la sostituzione.

Comitato pari opportunità e associazione Verba Recentemente sono state poste la basi per una collaborazione tra il comitato pari opportunità della nostra sezione e l’associazione Verba, che da oltre quindici anni offre un aiuto concreto alle donne più fragili e più sole. Tra le tante, preziose iniziative, va segnalato l’ambulatorio Fior di Loto, che garantisce prestazioni ginecologiche alle donne disabili. La struttura, gestita in collaborazione con l’Asl Torino 1, si trova in via Silvio Pellico 28: offre visite gratuite e consulenze su vari temi, dalla gravidanza alle malattie sessualmente trasmissibili. Inoltre, presso la sede dell’associazione Verba, in via San Marino 10, esiste uno sportello di ascolto rivolto alle donne vittime di violenza, che lì possono trovare assistenza psicologica e legale.
Per saperne di più potete contattare le referenti del nostro comitato pari opportunità, oppure direttamente la responsabile dell’associazione, Giada Morandi, al numero 011 011 28 007.

Presenze dei responsabili dei Comitati UICI Torino Ricordiamo che i responsabili dei comitati attivi presso la nostra sezione UICI sono a disposizione dei soci per fornire assistenza, consulenze o informazioni, sia telefoniche sia su appuntamento, nei seguenti giorni e orari:
– Comitato Anziani: tutti i lunedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
(previo appuntamento telefonico)
– Comitato Centralinisti: tutti i lunedì dalle ore 17.00 alle ore
18.00 (previo appuntamento telefonico)
– Comitato Fisioterapisti: tutti i giovedì dalle ore 16.00 alle ore
17.30
– Comitato Ipovedenti: tutti i giovedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00
(previo appuntamento telefonico)
– Gruppo Informatico: tutti i venerdì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
– Comitato Pari Opportunità: tutti i venerdì dalle ore 17.00 alle ore
18.00

Sportello legale
VEDIAMO cosa dice la legge!!! In questi ultimi tempi, anche in conseguenza della grave crisi economica in cui versa il Paese, si stanno moltiplicando le ingiustizie subite dai comuni cittadini. Non è affatto semplice districarsi in una giungla di leggi, decreti, regolamenti, che tra l’altro cambiano velocemente.
Pertanto, al fine di essere sempre più vicina alle esigenze dei soci, la sezione UICI di Torino ha disposto l’apertura di uno sportello di consulenza legale presso i propri uffici. La consulenza legale sarà offerta gratuitamente dal Presidente nonchè Avvocato Franco Lepore a tutti i soci regolarmente iscritti all’associazione. Tale servizio permetterà agli interessati di ottenere consulenze legali in diverse materie, dalle questioni di famiglia a controversie condominiali, da problemi sul lavoro a cause di risarcimento danni, dal recupero crediti a questioni di successione ecc.. i soci potranno beneficiare di una consulenza per ogni singola questione. Non potranno essere espressi pareri in ordine all’operato di altri avvocati.
L’Avv. Lepore sarà lieto di ricevere tutti gli interessati direttamente presso la sede UICI di Corso Vittorio Emanuele 63, previo appuntamento telefonico al numero 011/535567, tutti i giovedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00. All’atto della prenotazione, invitiamo i soci a specificare genericamente la materia oggetto della richiesta della consulenza.

Mail “dilloalpresidente”: un prezioso strumento di dialogo Ricordiamo che è attiva la casella di posta elettronica dilloalpresidente@uictorino.it, uno strumento dedicato a soci e amici che vogliano porre quesiti, segnalare iniziative, avanzare suggerimenti o critiche (purché costruttive) relative alla vita associativa del nostro sodalizio e più in generale alla condizione dei disabili visivi.
Le e-mail verranno lette personalmente dal Presidente, che risponderà nel più breve tempo possibile, compatibilmente con gli impegni lavorativi e istituzionali. L’iniziativa “dilloalpresidente” va proprio nella direzione di un contatto diretto, immediato, personale e informale: ci auguriamo che sia accolta con favore dalla base associativa.

Accompagnamenti UNIVoC
Si informano gli utenti che le richieste di accompagnamento potranno essere rivolte alla signora Laura, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore
19 dal lunedì al venerdì, telefonando al numero 011/859523 o cellulare
333/7773309 oppure alla signora Enza al numero 339/6836001.

Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia tra Ciechi e Vedenti Il Circolo dell’Amicizia tra ciechi e vedenti con sede presso la Famija Turineisa in Via Po 43 a Torino comunica il programma delle proprie
attività:

Mercoledì 29 Giugno – GIOCHI SENZA FRONTIERE a cui parteciperanno tutti i soci, vedenti e non, in un susseguirsi di giochi divertenti di ogni genere.
Potrete dimostrare la vostra abilità intuitiva, manuale e non, in un gioco di squadra sempre avvincente. Saranno posti in palio numerosi ed interessanti premi.

Destinazione 5 per 1000
Gentili Contribuenti,
le attività della nostra associazione sono di carattere sociale e assistenziale, a integrazione o sostituzione dei servizi di natura pubblica, e con una particolare attenzione alle esigenze dei pluriminorati.
In mancanza di finanziamenti pubblici, il Vostro aiuto diventa fondamentale per mantenere gli attuali standard delle nostre attività e, ove possibile, di migliorarli.
La campagna fiscale 2016 è alle porte. La normativa vigente ti consente di scegliere se destinare il 5 per 1000 dell’imposta sul tuo reddito ad un ente non profit di tua scelta o lasciarlo allo Stato.
Con la prossima dichiarazione dei redditi, o anche con la sola CU-Certificazione Unica, puoi destinare il 5 per 1000 all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus – Sezione Provinciale di Torino Codice
Fiscale: 80089520011 Da quest’anno i proventi del 5 per 1000 verranno impiegati esclusivamente per l’acquisto di beni o la realizzazione di servizi “riconoscibili” e destinati unicamente ai soci della nostra sezione.
Esistono gesti semplici per sostenere le nostre attività.
Dona il tuo 5×1000 indicando il codice fiscale 80089520011 e acquista un biglietto della Lotteria Nazionale Premio Louis Braille 2016*.
Potrai essere il fortunato vincitore di 500.000 euro contribuendo alla creazione di un mondo senza barriere che sappia rispettare, ascoltare, includere e valorizzare tutti i ciechi e gli ipovedenti.
*Il gioco è vietato ai minori e può causare dipendenza patologica.
Per informazioni sulle probabilità di vincita consulta il sito www.agenziadoganemonopoli.gov.it

Torino – Notiziario audio 011NEWS

E’ in rete la nuova edizione del  notiziario audio 011NEWS, n. 25/2016 del 23/06/2016. Di seguito il link:

In primo piano
Giornata della Lotteria Nazionale Braille. Sabato 25 giugno saremo a Porta Nuova per incontrare i cittadini
Grande successo per la giornata a porte aperte organizzata dall’I.Ri.Fo.R. Torino. Buona la partecipazione, ottimi gli spunti
La piattaforma “eValues” per la lettura dei quotidiani accessibile agli utenti Mac grazie a un nuovo software
“L’inquisizione: Pre Giudizio universale a Ciecagna”. Nuova puntata della serie editoriale che fa riflettere sulla disabilità, sorridendo

Buon ascolto.

Tablature per chitarra tradotte nella simbologia Braille e per sintesi vocale, di Domenico Cataldo

Autore: Domenico Cataldo

La concezione di questo metodo, nasce dall’idea di aggiungere, al linguaggio musicale già esistente ed operativo, a disposizione dei musicisti con disabilità visive, un ulteriore tassello per una categoria di strumentisti ben precisa, i chitarristi e i bassisti. Sono un chitarrista ipovedente dalla nascita e, dopo vari percorsi musicali svolti con alterne fortune, sono approdato alla didattica musicale, nella fattispecie relativa alla sei corde, per ipo e non vedenti, tengo infatti dei corsi dal 2012, presso la sezione provinciale di Como dell’Unione Italiana ciechi e ipovedenti ONLUS.
Quest’esperienza mi sta dando la possibilità di affrontare lo studio della notazione musicale in Braille, linguaggio col quale per ovvie ragioni didattiche, devo interagire con i miei allievi.
La sempre crescente passione per questa scrittura, ed il mio accostamento alle tecnologie utilizzate dai ciechi, tramite la mediazione di software di sintesi vocali che consentono l’uso dei dispositivi, oltre ad aprirmi una nuova prospettiva sul mondo, mi hanno fatto comprendere che… forse manca ancora qualcosa: un chitarrista vedente, oltre alla notazione musicale su pentagramma, dispone di una seconda possibilità per poter affrontare i suoi studi, l’intavolatura, o tablatura, ovvero la rappresentazione grafica delle sei corde su sei linee orizzontali e parallele, all’interno delle quali vengono indicati dei numeri, che indicano i tasti da premere, come in un sistema cartesiano di ascisse ed ordinate; vi è una facilitazione data da una maggior immediatezza nello studio di un qualsiasi brano, da svolgere anche in autonomia, soprattutto per i più inesperti ancora prossimi allo studio del pentagramma, dal quale, nota fondamentale, non si può comunque prescindere.
Questa possibilità, a parte qualche tentativo riportato su qualche dispositivo elettronico che rende l’analisi di un pezzo un po’ farraginosa, non è ancora a disposizione dei colleghi non vedenti, è per questa ragione che nelle prossime pagine tenterò di proporre una riproduzione, sia in Braille che con simbologie utilizzabili tramite sintesi vocali, della tablatura, metodo che ha aiutato e tuttora aiuta generazioni di musicisti. In questo documento, oltre alla traduzione dell’impianto basico della tablatura, nei suoi rapporti corde / tasti, sono state pensate anche delle simbologie interpretative che individuano le varie tecniche tipiche di questo strumento.
E’ opportuno ricordare che, l’analisi di una tablatura presuppone, nella maggior parte dei casi, una conoscenza dei brani o delle parti che si vogliono analizzare, almeno a livello di ascolto, a meno che le stesse non siano corredate almeno delle indicazioni concernenti le durate di ogni nota, parametri non sempre presenti, a differenza della notazione musicale su pentagramma.
Data la presenza di un primo tentativo, la proposta rimane perfettibile e quindi suscettibile di modifiche e riadattamenti.
Un pensiero importante, in merito a questa stesura va a Michela Barrasso, la quale, oltre ad essere mia compagna, mi ha insegnato con grande passione, il Braille e la figura carismatica e storica del suo inventore, mi ha anche dato alcuni suggerimenti su come rendere appetibili alcuni simboli, ringrazio inoltre i miei allievi, che mi auguro, possano trarre beneficio, insieme agli altri non vedenti che vogliono accostarsi allo studio della chitarra, da queste pagine. Nella mia pagina web www.domenicocataldo.it è presente l’intero metodo in PDF, chiunque fosse interessato ad una versione accessibile del documento, può contattarmi direttamente all’indirizzo domenicocataldo1974@tiscali.it, riceverà GRATUITAMENTE il relativo file rtf.
Buona musica a tutti www.domenicocataldo.it

Sintesi dei lavori del Network per l’Inclusione Scolastica del 15 Giugno 2016, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Il 15 giugno 2016, alle ore 9.30, presso la sede del Centro di Documentazione Tiflologica, via della Fontanella di Borghese, 23 Roma, ha avuto luogo l’incontro fra i componenti del Network per l’Inclusione Scolastica, come da convocazione del7 giugno 2016.

Erano presenti: il prof. Giancarlo Abba, il prof. Vincenzo Bizzi, il prof. Pier Michele Borra, il prof. Marco Condidorio, il prof. Pietro Piscitelli ed il prof. Gianluca Rapisarda.
Assenti giustificati la prof.ssa Roberta Caldin e il prof. Luciano Paschetta.

Il prof. Piscitelli introduce la riunione, sollecitando la stesura dei documenti previsti nelle precedenti riunioni, in particolare le linee guida ed il protocollo d’intesa. Suggerisce comunque che tali documenti siano sottoposti ai Consigli Regionali UICI per ottenere un avallo dalla base associativa.

Il prof. Borra invita a riflettere sulle prospettive occupazionali dei tiflologi, che, ad oggi, sembrano minori di quelle degli Assistenti alla Comunicazione, che sono figure previste sia dalla L.104/92 sia dalla legge sulla “Buona Scuola”. Occorre fare presenti le nostre decisioni, anche per evitare che possibili iniziative di altri siano portatrici di istanze particolari riguardo alle figure suddette. In tal senso sottolinea la necessità di una maggiore capacità di comunicazione che può avvalersi di una rete in cui siano presenti tutte le strutture UICI.

Si apre una discussione sulle strutture dell’UICI, sulle loro competenze e attività.

Il prof. Condidorio mette in evidenza la necessità di un riconoscimento legislativo della figura del tiflologo: tale figura deve avere una caratterizzazione professionale e deve essere accreditata alle certificazioni. Ricorda che l’Università del Molise ha dato la propria disponibilità ad istituire una cattedra di tiflologia, che potrebbe iniziare dall’anno accademico 2016/2017. Occorre velocizzare eventuali iniziative a livello parlamentare. Per quanto riguarda la figura dell’Assistente alla Comunicazione, occorre partire dai termini: la parola “assistente” sembra determinare una figura che richiede particolari competenze formative (es. non richiederebbe una laurea). Se gli assistenti devono invece avere competenze tiflologiche non dovrebbero essere chiamati “assistenti”.

Il prof. Bizzi sottolinea come nella definizione di Assistente alla Comunicazione sia insita una competenza sulla disabilità che si va a servire. Si tratta di competenze tecniche che lo differenziano da quelle del tiflologo. Una volta si parlava di “assistente-educatore”. L'”assistente-educatore” di rado sta in classe ma deve preparare il materiale.

Il prof. Abba ribadisce come l’Assistente alla Comunicazione sia capace di mettere il bambino nella condizione di stare a scuola. L’importanza della figura del tiflologo è legata al bisogno di istruzione del bambino. Occorre che questa peculiarità della figura del tiflologo sia correttamente comunicata presso il Ministero, in quanto nella discussione odierna in ambito legislativo raramente appare il concetto di istruzione. La figura del tiflologo in tal senso non viene capita. Il tiflologo deve avere un apparato alle spalle per poter operare.

Il prof. Piscitelli ricorda come il MIUR emani circolari e direttive su una normativa. Per questo occorre riuscire a normare la figura del tiflologo.
Il prof. Borra invita a discutere sulle linee guida, sulle competenze delle figure professionali e sulla qualità dei servizi per poter essere in grado di competere con altre iniziative analoghe che si stanno presentando (es. da parte di cooperative). Propone di partire dai documenti presentati nei giorni passati sulla lista di discussione del Network.

Il prof. Bizzi fa presente come la figura dell’Assistente alla Comunicazione si riveli una figura dalle competenze generiche, assegnata in base a ragionamenti di tipo ragionieristico, senza prendere in esame competenze e discorso pedagogico. Invece i diritti sindacali, diritti di continuità di servizio sono fondamentali per gli educatori. Oggi anche le famiglie hanno un piccolo potere sugli educatori, di cui firmano il controllo delle presenze. Ci sono poi i doveri diformazione ed anche i doveri di essere sottoposto a valutazione.

Viene deciso di lavorare sulle linee guida presentate dal prof. Abba.
Il prof. Abba legge il documento e lo spiega.

Il prof. Bizzi sottolinea come ci si debba occupare del bambino in senso globale e non solo nel suo rapporto con la Scuola. In tal senso, parla di “servizio di consulenza educativa”. Occorre conoscere i bambini nella loro specificità e tenere in considerazione che molti di loro possono avere delle lentezze evolutive.

Il prof. Abba riconosce una diversità di figure di tiflologo (ad es. chi è esperto di informatica) e ricorda che il servizio di consulenza deve andare presso le scuole.

Si discute pertanto sulla corretta denominazione del servizio di consulenza educativa e tiflologica e sul corretto concetto di “imparare a vedere”, quale percorso che dura tutta la vita.

Si discute inoltre sugli interlocutori possibili del documento che si sta leggendo (le “linee guida”): accanto alla presentazione della qualità dei servizi, occorre far presente che esistono servizi particolari per i bambini con disabilità visiva, che si pongono a fianco all’insegnante di sostegno. La continuità del sostegno, si afferma, deve essere continuità di competenze. L’Assistente alla Comunicazione fornisce strumenti per l’autonomia.

Il prof. Condidorio si chiede se parlare di “Assistente alla comunicazione” nel caso di un bambino cieco senza altre minorazioni non significhi dare una immagine sbagliata dello stesso bambino. Propone di chiamare l’Assistente alla Comunicazione “Educatore tiflologico”

Il prof. Piscitelli propone di pensare ad un servizio a domicilio che serva alla formazione del bambino.

Il prof. Bizzi, riprendendo alcuni spunti di discussione precedenti, sottolinea come in alcuni casi di bambini non vedenti senza altre minorazioni ci sia bisogno della figura dell’Assistente alla Comunicazione. Tale figura predispone gli strumenti adeguati, organizza assieme allo stesso alunno, aiuta a scoprire nuovi strumenti speciali.

Viene deciso di dare tempo fino al 30 giugno per la discussione delle Linee Guida presentate e lette dal prof. Abba.

Alle ore 13.15 si effettua la pausa.
La riunione riprende alle ore 14.45

Entra il prof. Rapisarda, mentre il prof. Piscitelli lascia la riunione.
Il prof. Borra riassume la prima parte della riunione e si decide di lavorare sul Vademecum inviato in lista nei giorni passati.

Il prof. Bizzi ritiene che il Vademecum presentato non sia di aiuto immediato alle famiglie: le famiglie hanno bisogno di risposte semplici e di conoscere i propri diritti. Propone, per un possibile Vademecum, di presentare per prima l’UICI e i suoi servizi, poi pagine sulla Biblioteca, sulla Federazione, sui Centri di Consulenza e sull’I.Ri.Fo.R. ecc. Propone inoltre di inserire i Centri di oculistica pediatrica tra i luoghi di diffusione del vademecum. Lamenta inoltre che a volte gli ortottisti invadono il campo prettamente pedagogico, che dovrebbe essere di competenza dei tiflologi.

Si discute sul rapporto tra oculisti/ortottisti e tiflologi.

Il prof. Borra ribadisce che nel vademecum debbano esserci solo riferimenti al mondo educativo e formativo.

Alle ore 16.00 il prof. Condidorio lascia la riunione.

Il prof. Rapisarda presenta una ricerca approvata dal CTS dell’I.Ri.Fo.R. sui percorsi di alternanza scuola-lavoro riguardanti l’inclusione dei disabili visivi. Suggerisce che tale ricerca sia sottoposta ai nostri vari Centri di Consulenza Tiflodidattica, per conoscere eventuali percorsi di alternanza scuola-lavoro che abbiano avuto successo od al contrario siano stati in qualche modo fonte di ostacoli ed “esclusione” per i nostri ragazzi. Conclude, affermando che l’obiettivo dell’I.Ri.Fo.R. è quello di individuare eventuali “buone prassi” od altrettante criticità da segnalare al MIUR perché la pratica dell’alternanza scuola lavoro possa diventare veramente una risorsa inclusiva per gli studenti con disabilità visiva.

Anche il prof. Bizzi illustra dei casi di alternanza scuola-lavoro e propone la stesura di indicatori di qualità che li possano riguardare.

Il prof. Rapisarda precisa che la ricerca I.Ri.Fo.R. di cui sopra consta di due questionari da rivolgere rispettivamente ai CCT ed agli studenti coinvolti o che abbiano subito rifiuti e dunque non inseriti in stage di “alternanza scuola lavoro. Chiede ai colleghi del Network di condividerla e che, per la sua comprovata ed indiscussa competenza nel settore, sia l’Istituto Cavazza di Bologna a curare l’aspetto della somministrazione digitale dei questionari in oggetto.

Il prof. Borra, Vice Presidente del Cavazza, s’impegna a far sua la proposta del Prof. Rapisarda, riservandosi di parlarne con la Direzione dell’Istituto bolognese e con i suoi esperti informatici.

Il prof. Rapisarda ringrazia il Network per avere “sposato” l’importante causa della ricerca I.Ri.Fo.R. sull’alternanza scuola lavoro ed auspica un sollecito riscontro alla sua richiesta da parte del Cavazza, in quanto il termine di scadenza di presentazione della ricerca è stato fissato per il 31 Ottobre p.v.

Si discute della possibile utilizzazione di stampanti 3D per la produzione di sussidi. Si discute sulle particolarità e sui limiti dei libri tattili e sulle metodologie di produzione.

Il prof. Bizzi suggerisce un sistema di validazione dei sussidi da un punto di vista tiflologico.

Viene deciso di dare tempo fino al 30 giugno per la discussione del Vademecum.

Viene altresì stabilito che la prossima riunione si terrà il 13 luglio 2016, dalle ore 9.30 alle ore 17.30. Tale decisione viene poi modificata con una discussione sulla lista del Network: pertanto la data della prossima riunione è stabilita nel 12 LUGLIO 2016 DALLE ORE 9.30 ALLE ORE 17.30.

Null’altro essendoci da discutere, la riunione termina alle ore 16.45.

Reggio Emilia – Unione Italiana Ciechi, scuola e salute: i risultati del progetto di prevenzione per l’identificazione dei difetti visivi  

Si è svolta nella mattinata di sabato 25 giugno al Cinema Rosebud di Reggio Emilia la presentazione ufficiale degli obiettivi e dei risultati del progetto di prevenzione dei disturbi della vista, promosso dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Reggio Emilia, che ha coinvolto da Ottobre 2015 ad oggi oltre 120 classi di diverse scuole primarie del territorio reggiano, per un totale di circa 2.500 bambini.

Test e diagnosi per la salute degli occhi, fin dalla tenera età. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Reggio Emilia ha reso noti i risultati di un importante progetto sanitario di prevenzione dei disturbi della vista che ha interessato diverse scuole primarie del territorio di Reggio Emilia e provincia. Hanno partecipato alla giornata la Presidente dell’UICI di Reggio Emilia Chiara Tirelli, la Consigliera della Regione Emilia-Romagna e Presidente della Commissione Parità Roberta Mori, il Presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, la Vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia Ilenia Malavasi, l’Assessora a Educazione e Conoscenza del Comune di Reggio Emilia Raffaella Curioni, la Presidente del Lions Club Ferrante Gonzaga di Guastalla Rosella De Lorenzi, il Presidente Regionale UICI Marco Trombini e diversi rappresentanti dell’Azienda USL di Reggio Emilia.

“È importante la collaborazione tra le istituzioni pubbliche e le iniziative associative del territorio – ha sottolineato Gianmaria Manghi, Presidente delle Provincia di Reggio Emilia – perché anche grazie a questa sinergia è possibile garantire una maggiore qualità dei servizi ai cittadini, in particolare in ambito educativo”. Per Roberta Mori, Consigliera della Regione Emilia-Romagna e Presidente della Commissione Parità, il progetto di screening ha rappresentato “un esempio di progettualità significativa da un punto di vista sanitario ma anche a livello educativo e di pari opportunità”. “Auspico – ha continuato Mori – che questo impegno sociale e civile per la prevenzione e la salute di tutti possa rappresentare un esempio per tanti altri. Abbiamo bisogno di esempi, di persone che ottengano dei risultati spendendosi a servizio della comunità, ma è anche importante rendere virale questa capacità, perché sulla prevenzione il coinvolgimento di tutte le parti sociali è assolutamente necessario. Vogliamo che il prendersi cura degli altri nasca spontaneo grazie all’iniziativa delle associazioni e alla reattività delle istituzioni”.

“Lo ritengo un progetto importante, per il metodo che è stato utilizzato – ha spiegato Raffaella Curioni, Assessora a Educazione e Conoscenza del Comune di Reggio Emilia”. “Siete stati capaci di parlare con i bambini, affrontando un tema serio, come quello della vista, con un linguaggio che ha saputo coinvolgere senza spaventare. Un ringraziamento particolare va agli insegnanti – ha precisato Curioni – perché hanno saputo mantenere il rapporto con le famiglie, un aspetto fondamentale del processo di relazione educativa, e perché con la loro presenza si sono potuti ottenere questi risultati”. Rosella De Lorenzi, Presidente del Lions Club Ferrante Gonzaga di Guastalla, ha auspicato “un maggiore coinvolgimento degli altri Lions Club del territorio, perché solo con la collaborazione è possibile sostenere le future iniziative dell’Unione Ciechi di Reggio Emilia”, mentre Ilenia Malavasi, Vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia e Sindaco di Correggio ha evidenziato quanto sia necessario proseguire in questa direzione “perché tutti gli strumenti che possono essere messi a disposizione dei ragazzi per supportarli nella loro crescita, nel diritto allo studio e nella prevenzione fanno parte di un dovere non solo degli amministratori, ma di tutti coloro che con diverse responsabilità partecipano allo sviluppo del Paese”. A termine della giornata, Chiara Tirelli, Presidente dell’UICI di Reggio Emilia ha ringraziato tutti i componenti del gruppo di lavoro, gli enti che hanno finanziato il progetto e le autorità presenti. “La grande partecipazione di oggi – ha aggiunto Tirelli – ci lascia ben sperare per le future attività che potremmo svolgere nei prossimi anni”.

I risultati del progetto sono stati presentati dal gruppo di lavoro composto dalla Dott.ssa Paola Pantaleoni, la Dott.ssa Veronica Bottazzi, il Dott. Silvio Chierici, la Dott.ssa Cinzia Marastoni e la Dott.ssa Mariolina Rinaldini. Dell’equipe hanno fatto parte anche la Dott.ssa Cristina Barilli, la Dott.ssa Giulia Carretti, la Dott.ssa Pierisa Gatti e la Dott.ssa Luisa Montebruni.

Esito dello screening:
120 classi coinvolte negli incontri informativi per un totale di 2500 bambini. 1910 visite effettuate con un 77,4% di bambini che non hanno manifestato sintomi legati alla riduzione della capacità visiva, un 20,5% che ha rilevato una capacità visiva compresa tra i 5 e i 9 decimi e un 2,1% sotto i 5 decimi. Tra i visitati, 468 bambini sono risultati positivi ad almeno uno dei test ed è stata suggerita loro la visita oculistica completa, mentre a 212 bambini già portatori di occhiali è stato indicato di proseguire i controlli oculistici annuali.

presentazione progetto

presentazione progetto

La fortuna è cieca, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

La lunga maratona dell’Unione nelle città italiane

Il 25 giugno scorso è accaduto qualcosa di nuovo, di eccezionale per la nostra Unione!
Tutti insieme, tutti nello stesso momento, in tutta Italia, ci siamo offerti al pubblico per allacciare e intrattenere quel dialogo con la cittadinanza che rimane l’essenza stessa di ogni nostra azione e che costituisce il cosiddetto “lievito madre” di ogni nostra iniziativa.
Centinaia di dirigenti associativi, di volontari, di collaboratori, nelle piazze e nei luoghi più frequentati delle città italiane, hanno portato tra la gente la presenza e la parola dell’Unione; hanno mostrato e raccontato il nostro impegno e il nostro lavoro; hanno offerto e dato in dono alcuni tra i nostri servizi più preziosi legati alla protezione della vista e dell’udito, all’assistenza scolastica, alla mobilità, all’orientamento, alle attività sportive di base.
Man mano che procedevamo nei nostri collegamenti radio con le varie città d’Italia, non credevamo alle nostre orecchie, mentre saliva l’emozione per quel fenomeno straordinario che si stava materializzando dinanzi a noi:
sì, c’eravamo proprio tutti!
Da Bolzano a Palermo, da Cagliari a Milano, a Salerno, Campobasso, Siena, Reggio-Emilia, Catanzaro, Como, Biella, Vicenza, Isernia, Pesaro, Genova, Ascoli, Avellino, Ferrara, Livorno, Asti, Ravenna…
E poi tanti, tanti altri luoghi ancora… In una girandola di collegamenti e di presenze, a testimoniare un lavoro intenso e un impegno straordinario.
Tra le tante voci, da ogni piazza, centro commerciale, stabilimento balneare, si sono inserite nel corso della giornata le testimonianze autorevoli di amici giornalisti, di esponenti del mondo dell’associazionismo sportivo come UISP e Lega Calcio dilettanti.
E poi quel collegamento con Felice Facchetti nel corso del quale abbiamo raccontato dell’impegno della Lega Calcio di serie A in favore della causa dei ciechi e degli ipovedenti italiani: la seconda giornata del campionato di serie A 2016-2017, infatti, darà visibilità all’Unione con striscioni e annunci speciali prima della partita e con i Capitani delle due squadre in uscita dagli spogliatoi per mano a bambini e ragazzi non vedenti, per riaffermarne il Diritto all’uguaglianza delle opportunità, in particolare nelle pratiche sportive, come tutti gli altri loro coetanei.
Con il procedere della giornata, con il sovrapporsi e l’aggiungersi delle voci, delle proposte, delle idee, delle iniziative, ci si rendeva conto che la vendita dei biglietti della nostra lotteria nazionale Louis Braille, certo importantissima e oggetto principale dell’iniziativa, assumeva comunque il vero senso che volevamo darle: una occasione, un pretesto, una opportunità per uscire dal guscio, per stare in mezzo alla gente, per dare forma e continuità a quel rapporto solidale con chi vive ogni giorno accanto a noi e magari, a volte, manca dell’informazione sufficiente a fargli cogliere la diversità e la differenza.
Facciamoci conoscere! Facciamoci vedere!
Facciamo della nostra causa e delle nostre difficoltà, non tanto un limite, ma piuttosto una opportunità, una ragione per vivere, per sfidare il buio e l’isolamento, per imparare a stare in mezzo agli altri, vivendo i problemi di tutti e portando le nostre specificità.
Una lezione ci viene dall’esperienza esaltante del 25 giugno: la forza dell’Unione risiede nella sua capacità di misurarsi tra la gente, di dialogare con la gente.
Una conferma ci viene dall’esperienza esaltante del 25 giugno: la forza dell’Unione risiede nella sua presenza compatta e determinata; nell’unità degli intenti e degli obiettivi; nell’entusiasmo contagioso e coraggioso dei suoi dirigenti in ogni angolo d’Italia.
Una lezione e una conferma che testimoniano ancora una volta la forza della nostra storia centenaria, insieme alla fiducia nel nostro futuro, segnato dall’umiltà dell’impegno di noi tutti, continuatori dell’opera del nostro Padre Fondatore Aurelio Nicolodi, dal 1920 al servizio di un sogno.

Mario Barbuto – Presidente Nazionale

“C’è Luce in cucina!” Martedì 28 giugno ore 16.00 Slashradio

Martedì 28 giugno con inizio alle ore 16.00 andrà in onda, su Slashradio, una nuova puntata della  trasmissione “C’è Luce in cucina”, dedicata all’arte culinaria ed a tutti quei  piccoli grandi trucchi che chi non vede  può apprendere   con grande facilità.
La trasmissione, condotta da Luisa Bartolucci, vedrà la partecipazione di Lucia Esposito che, da diverso tempo, ha un proprio canale Youtube sul quale è possibile trovare numerosissime ricette spiegate dettagliatamente con accorgimenti anche per chi non vede e collabora con Radio Siani, la radio della legalità.
Gli ascoltatori, che invitiamo a partecipare con i loro contributi e quesiti,  potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento: tramite telefono contattando durante la diretta i numeri: 06-69988353, 06-6791758, inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it oppure compilando l’apposito modulo di Slashradio. Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale
Vi aspettiamo numerosi!

Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale – MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI VULCI – Inaugurazione

Località Castello della Badia, Parco Naturalistico Archeologico di Vulci

Mercoledì 29 giugno 2016, ore 11.00

Il 29 giugno riapre al pubblico il Museo Archeologico Nazionale di Vulci, completamente rinnovato nel suo allestimento.

Il Museo, ospitato nel monumentale Castello della Badia, risalente nella sua prima fase al IX secolo, venne istituito nel 1975 e divenne da subito un efficace presidio di controllo del territorio contro gli scavatori clandestini, che in quegli anni depredavano sistematicamente le importanti necropoli della Maremma laziale. Nel 1999, con la sottoscrizione della Convenzione Stato – Enti Locali, si raggiunse un altro importante traguardo: la costituzione del Parco Naturalistico Archeologico di Vulci, una delle prime esperienze di questo tipo in Italia.

Oggi il Museo del Castello della Badia si presenta con una veste nuova: un Museo per il territorio e un luogo accogliente per i vari tipi di pubblico, dai bambini agli anziani, alle famiglie, alle scuole e ai diversamente abili, senza rinunciare a soddisfare le esigenze degli specialisti. Il percorso museale ripercorre i secoli di storia della città e racconta i diversi aspetti della vita degli Etruschi di Vulci: uno spaccato di campo di urne del IX secolo a. C., le sfarzose camere funerarie dei principes dell’Orientalizzante, la ricostruzione del porto marittimo di Regisvilla fino ad arrivare alle botteghe artigianali di IV secolo a. C.  Sale con colori luminosi e vetrine dotate di un fondale con illustrazioni ad acquarello creano un’esperienza di visita accogliente e suggestiva. Due installazioni multimediali, inoltre, rendono il pubblico partecipe dell’attività che gli archeologi svolgono per restituire alle comunità l’identità culturale di un territorio, a partire dal momento dello scavo e successivamente del restauro e del recupero del patrimonio.
Una App gratuita di narrazione culturale e turistica consentirà anche, grazie alla collaborazione con izi.travel, di inserire Vulci nelle proposte di viaggi offerte ad un pubblico internazionale, stimolando così l’interesse per questo territorio da parte dei viaggiatori di tutto il mondo amanti della natura e dell’arte.

Il Museo, che ancor più nella sua veste rinnovata si pone in un dialogo diretto con le altre risorse culturali e paesaggistiche del Parco Naturalistico Archeologico di Vulci e con i territori della Maremma laziale, intende così riaffermare i valori di una cultura che è un diritto costituzionalmente garantito per tutti e diventare un riferimento preciso per un progetto di sviluppo del territorio pienamente compatibile e condiviso con le comunità locali.

All’inaugurazione sarà presente il Sottosegretario di Stato al Ministero dei beni delle attività culturali e del turismo on. prof. Antimo Cesaro.

L’emozione “unica” dei libri tattili illustrati, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Nelle mie vesti di Presidente di giuria della Terza edizione del Concorso di editoria tattile “Tocca a te”!, organizzato dalla Federazione Pro Ciechi e dalla Fondazione Hollman e tenutosi nel Luglio 2015 presso la bella ed ospitale Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, ho avuto modo di conoscere la brava e “frizzante” esperta di libri tattili per bambini, Dott.ssa Laura Anfuso.

Presentazione di Laura Anfuso, studiosa, formatrice ed esperta di letteratura per l’infanzia.
Laura è una studiosa seria, pacata e dall’etica salda, una ricercatrice meticolosa, una sperimentatrice sensibile e appassionata che pone al centro della sua attività di promozione alla lettura il Bambino in quanto Persona da ascoltare e rispettare sempre. Tutto ciò che fa, lo fa con cura, grazia, impegno.

Di seguito un suo contributo davvero “stimolante” e ricco di spunti di riflessione per tutti coloro che si occupano di letteratura per l’infanzia e della promozione della lettura per bambini.
L’intervista è stata rilasciata all’esperta del settore, Dott.ssa Tamberlani che ha chiesto allo scrivente di volerla cortesemente divulgare a tutti i nostri soci ed ai genitori dei nostri bimbi, anche tramite la nostra stampa associativa.
Non mi resta che ringraziare immensamente la Dott.ssa Tamberlani per la gentile concessione ed augurarVi buona lettura.

Leggere è far emergere i colori del Bambino. Intervista a Laura Anfuso:
Qual è il valore della lettura ad alta voce? Perché, secondo Laura Anfuso, è importante leggere ai bambini?
Credo che la lettura ad alta voce sia un valore quando vengano rispettate la dignità del Bambino e le potenzialità del libro, quando la lettura rivela il progetto etico, la cura (per esempio, per quanto concerne la scelta del libro, il luogo in cui la lettura viene fatta, le modalità con cui viene proposto il libro, la relazione che è in grado di creare l’adulto mediatore tra il libro e il bambino, tra il libro, il bambino e i genitori, tra il libro e il gruppo di bambini, ecc.).
Per me, leggere ad alta voce ai bambini è importante perché sollecita il loro desiderio diesplorazione e di scoperta, sviluppa la costruzione autonoma di un’immagine del mondo e di se stessi, favorisce la conoscenza di qualcosa di cui non sapevano di aver bisogno, nutre la capacità di dare un nome ai sentimenti, consente l’espressione libera e consapevole delle emozioni, nutre il bisogno di silenzio, di ascolto, di accoglienza reciproca, di un confronto aperto con gli altri.
Leggere per me è ascoltare, è accogliere la Persona che sta crescendo, agire come una sorta di moltiplicatore di opportunità di esperienze per il Bambino, destare il suo stupore, suscitare la sua curiosità, offrirgli un’esperienza che possa risultare significativa dal punto di vista emotivo, come pure da quello cognitivo.
Leggere è far emergere i “colori”, favorire la costruzione dell’identità attraverso la consapevolezza dei “colori”. Ho sempre letto e continuerò a leggere la poesia di Shel Silverstein che per me rappresenta una sorta di epigrafe irrinunciabile:
Colori
La mia pelle ha un color di terragiallastro-rosa-bianco; i miei occhi sono grigio-blu sul verde, e antracite quando sono stanco.
Ho i capelli rosso-biondo-bruni, e se li bagno sembrano argentati… Ma i colori, i colori che ho dentro, ancora non li hanno mai inventati.
Shel Silverstein
Leggere ai bambini in famiglia: quando iniziare? Come farlo? Quali letture proporre ai propri figli?
In realtà, nei miei corsi (corsi per future mamme e corsi di sostegno alla genitorialità) ho sempre invitato i futuri genitori, soprattutto le future mamme, a leggere ad alta voce quando il bambino/la bambina/i bambini era/erano ancora in grembo. L’apparato uditivo comincia a svilupparsi intorno all’ottava settimana di gravidanza. Dalla sedicesima settimana di gestazione in poi il feto reagisce agli stimoli sonori, in modo particolare alle voci umane. Tra le ventiquattro e le ventotto settimane di gestazione l’udito è completo. Alcuni studi hanno dimostrato che il bambino nella pancia della mamma non solo è in grado di riconoscere i suoni, ma anche di ricordarli. La voce della mamma, già ascoltata più volte, sarà riconoscibile, quindi rassicurante per il bambino, anche nel momento delicato in cui verrà alla luce.
Dal momento della nascita, sarà poi importante continuare a prendersi cura del bambinocon i canti, le ninnenanne, le filastrocche già proposti durante la gravidanza, anche con cose nuove, sperimentando in modo costante le possibilità della lettura. I libri dovranno essere proposti dopo un’accurata selezione, in modo diverso (i libri non sono tutti uguali!) e graduale (nel rispetto dei tempi del Bambino), studiando sempre le modalità attraverso le quali il Bambino risponderà alle diverse proposte di lettura.
Ogni bambino è una Persona e deve essere rispettato, stimolato senza gratuite forzature o assurde pretese di una precoce adultizzazione. Spesso i libri indicati per la primissima infanzia sono adatti ai bambini di età compresa tra i tre e i cinque anni. Inoltre, molti libri non vengono progettati in modo coerente per quanto concerne il formato del libro, o il codice verbale, o l’apparato iconico-grafico nella sua interezza, ecc.
Un altro aspetto che meriterebbe una certa attenzione è la qualità artistica delle illustrazioni di molti libri per bambini. Poiché colpiscono gli adulti, vengono acquistati e proposti al bambino piccolissimo come se quest’ultimo avesse già sviluppato un’alfabetizzazione iconica consona al godimento di quelle immagini e un’adeguata capacità di lettura critica della polisemia a cui esse rimandano.

Leggere a un gruppo di bambini: qual è la tua esperienza in questo ambito? Cosa significa leggere a un gruppo di bambini per te? Quali aspetti vanno curati, quale formazione e sensibilità sono necessarie?
Ho avuto la fortuna e il privilegio di leggere a bambini diversi in luoghi molto diversi: nel nido, a scuola (in classe, in palestra, nel teatro, nel cortile), in parrocchia (oratorio), all’università, in biblioteca, in libreria, in ludoteca, nel museo, in luoghi aperti nell’ambito di alcuni festival (sul palco in piazza, ecc.), nelle fiere, in ospedale, anche in una scuola-tenda e in una scuola-container a L’Aquila, dopo il terremoto, e ogni esperienza mi ha dato tantissimo. Certe cose non si imparano solo leggendo i libri. Sono cresciuta grazie all’interazione affettiva e culturale che ogni volta si è sviluppata con tempi e modalità diverse perché non esiste il gruppo di bambini, esistono i bambini, anzi esiste il Bambino. E ogni Bambino ha la sua personalità, il suo carattere, la sua storia, il suo vissuto, ecc.
Ogni volta, ho cercato di sapere qualcosa dei bambini a cui avrei dovuto leggere, del luogo in cui si sarebbe svolto il laboratorio, ho studiato e “ri-cercato” i libri e poi ho selezionato quello che mi sembrava più giusto proporre in quel momento, valutando anche diversi aspetti (l’età dei bambini, il percorso svolto dai bambini prima del mio intervento, il tema del libro, il contesto, ecc.).
Credo che la formazione, l’esperienza e la sensibilità siano aspetti fondamentali, irrinunciabili. Non credo che l’entusiasmo e il cuore possano contribuire a creare eventi significativi dedicati alla lettura, né penso che possa giovare alla promozione dei libri la confusione che un approccio di questo tipo sta contribuendo a creare nell’ambito dell’animazione alla lettura. Sembra che ci sia un’unica ricetta per realizzare l’animazione alla lettura e libri diversi tra loro vengono proposti nello stesso modo, come se questo fosse possibile. Molti libri hanno bisogno di silenzio, di silenzio sensibile, di tempo mediato, e, quando vengono usati in un certo modo, risultano solo sviliti, mortificati nelle potenzialità ed originali peculiarità che li contraddistinguono.
La formazione deve essere continua, deve sviluppare un continuo dialogo tra la ricerca e la sperimentazione, con uno sguardo ampio, pronto a cogliere gli stimoli che possano arrivare da letture diverse (saggi, poesia, teatro, arte, ecc.), dai viaggi, da un attento e costante esame della produzione mondiale per bambini, come pure dal ricco confronto con la disabilità. Essa ci regala la possibilità di spostare lo sguardo, di nutrire il desiderio di “ri-cercare” una “LETTURA” che possa rappresentare un valore per tutti, da condividere.
Come ti prepari a una lettura ad alta voce a un gruppo di bambini? Cosa determina, a tuo avviso, la buona riuscita di una lettura di gruppo?
Se posso, vado a vedere il luogo in cui dovrò leggere. Cerco di sapere il più possibile, di preparare l’accoglienza, di conoscere il libro molto bene in modo da poter leggere soprattutto gli occhi dei bambini, di essere più centrata sul loro ascolto, di essere disponibile e pronta ad aggiustare il tiro in ogni momento, a curare la delicata compresenza degli insegnanti o dei genitori.
Per me è anche importante il silenzio, leggere nel silenzio, leggere il silenzio apparente, creando pause di silenzio, per far emergere lo spazio interiore, la parola che stava appesa alle labbra, lì lì per essere detta, quella parola che, finalmente pronunciata o ascoltata, sarà attesa e rivelazione nel medesimo tempo.
Sento che il laboratorio ha avuto un senso quando, dopo la lettura, emerge la Voce del Bambino, anche quando, in un laboratorio successivo, mi ricordo delle osservazioni del Bambino, di come le parole del Bambino abbiano “compiuto” il Libro e la Lettura.
Un libro per bambini è di qualità se…
…guarda al Bambino con rispetto, se guarda ai bisogni profondi del Bambino, se si occupa delle relazioni che il Bambino pone in essere con se stesso e gli altri. In questo senso, la relazione deve essere vista sempre nel duplice aspetto di rapporto uomo-natura e di rapporto uomo-uomo, del Bambino nel suo essere insieme realtà naturale e realtà culturale-sociale.
Quali libri ami particolarmente?
Ci sono libri che presentano un equilibrio perfetto, che hanno il sapore unico della poesia, che spostano lo sguardo dal torpore dell’abitudine e dell’omologazione. Sono quelli i libri che amo, quelli a cui ho bisogno di ritornare sempre, quelli su cui posso lavorare con modalità diverse, con adulti e con bambini, quelli da cui attingere per la conduzione di corsi di formazione, quelli che io definisco irrinunciabili. Non posso citarli tutti, ma alcuni libri rappresentano, nello stesso tempo, un valore da condividere e da custodire in silenzio comeFammi una domanda! 108 domande per parlare un po’ insieme (Nuove Edizioni Romane, 2005), Sera d’inverno (Bohem Press Italia), L’isola (Orecchio Acerbo Editore),Io, tu, le mani (il libro con il quale Marcella Basso ha vinto due premi: Premio Miglior Libro Italiano, Concorso Tocca a te! 2015 e Premio Internazionale Typhlo & Tactus 2015), anche A cloud e Kakéra. Histoire d’un petit morceau (Les Trois Ourses), due doni della sensibilità artistica di Katsumi Komagata.
Puoi parlarci dei laboratori che conduci legati al TATTO e dell’impiego che fai dei libri tattili illustrati?
Mi occupo da tempo di Educazione al Tatto e ho cominciato a sperimentare i libri tattili illustrati quando erano ancora ignorati da molti, anche tra gli addetti ai lavori. Li ho cercati, acquistati, toccati più volte, analizzati, “ri-cercati”, confrontati, soprattutto alla luce delle potenzialità che emergevano attraverso la conduzione di laboratori con modalità diverse e in contesti differenti per bambini, ragazzi e adulti. La mia ricerca è stata anche sollecitata dall’esperienza preziosa di cui ho potuto godere in qualità di membro della Giuria Senior in tutte e tre le edizioni del Concorso Italiano di Editoria Tattile Illustrata “Tocca a te!”(Padova, 17 giugno 2011; Genova, 20-22 settembre 2013; Reggio Emilia, 19-21 giugno 2015), il concorso organizzato dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi in collaborazione con la Fondazione Robert Hollman, per sostenere e promuovere l’editoria tattile e per stimolare la creazione, la produzione e la diffusione di libri tattili illustrati a livello nazionale.
I libri tattili illustrati hanno rappresentato la possibilità di sperimentare il buio, di far sperimentare il buio, di ideare percorsi al buio che potessero contribuire a sviluppare il tatto e a prendere coscienza delle possibilità del tatto. Uno degli articoli che ho scritto e, a cui tengo molto, è quello dal titolo Educare al tatto: l’importanza del buio che figura nel N. 1 della rivista “LG Argomenti” (gennaio-marzo 2013), pp. 40-46.
Tanti bambini, ragazzi e adulti hanno vissuto i laboratori come se nel buio potessero finalmente “scoprirsi”, porsi in una dimensione di ascolto profonda ed inedita. Per loro è stato anche importante soffermarsi sulle potenzialità del tatto attraverso l’esplorazione di materiali, forme e textures diversi. Per esempio, è stata una piacevole rivelazione la scoperta dei differenti aspetti che la carta può assumere, in seguito alla manipolazione, e la possibilità di soffermarsi sulla differenza non trascurabile tra superficie e texture attraverso la comparazione di materiali diversi. In questo senso, l’esplorazione tattile sensoriale è stata stimolata anche dalla sperimentazione della varietà dei libri tattili illustrati proposti.
Ricerca, sperimentazione e consapevolezza sono cresciute insieme nel tempo. Con alcunilibri tattili illustrati ho realizzato dei progetti concernenti la maternità, altri mi hanno permesso di sviluppare una riflessione sul tatto e sulle sue potenzialità nella conduzione di laboratori per educatori del nido. Certi libri mi hanno permesso di ideare originali laboratori dedicati alla scrittura creativa; alcuni sono stati valorizzati da un dialogo suggestivo della musica con la poesia a cui ho voluto dar vita. Questo solo per dire che la consapevolezza delle potenzialità del tatto e l’analisi dei libri tattili illustrati mi hanno aperto la strada della ricchezza della molteplicità e sollecitato la capacità di ideare esperienze al buio che potessero essere significative per persone vedenti, non vedenti, anche disabili.
Per questo motivo, ho continuato a sottolineare l’importanza di una Educazione al Tatto e a creare una riflessione sul tatto attraverso la sperimentazione del buio e mirati interventi di sviluppo e valorizzazione dell’Educazione Sensoriale.
I libri tattili illustrati sono di difficile classificazione, spesso introvabili e richiedono una ricerca e una formazione ampia (dalla pedagogia alla psicologia, ecc.), la volontà di mettersi continuamente in gioco e in discussione, di confrontarsi con la persona non vedente (bambino e adulto), di guardare in modo ampio ad alcuni mirati espedienti tecnici e alle soluzioni artistiche la cui originalità, rispettosa ed inclusiva, valorizza il tatto e rende giustizia alla sua complessità. Significative esplorazioni tattili sensoriali sono per me quelle in grado di far prendere coscienza all’individuo di quanto il tatto possa stimolare la sua voglia di conoscere e di conoscersi, di come il tatto possa nutrire il linguaggio e le possibilità della relazione fra gli esseri umani (sviluppo della spiritualità).
Ci puoi parlare del tuo lavoro di scrittura nell’ambito dei libri d’artista?
Ricerco, seleziono, colleziono e, soprattutto, sperimento da tempo anche i libri d’artista. Sono libri preziosi su cui mi piace soffermarmi, che uso per cullare i miei occhi, libri da cui parto o prendo spunto per condurre seminari, laboratori, anche corsi di formazione. Il libro d’artista è per me quel mondo vasto, aperto, in cui fa nido la poesia, in cui il lettore si perde all’inizio per ritornare a vibrare, a rinnovarsi, come se quell’opera così speciale, unica, originale avesse saputo scuoterlo dal torpore dell’abitudine. Il libro d’artista è per me una ricerca che sollecita un’altra ricerca, è una sfida, una provocazione brillante, un invito al viaggio, un inno alla vita, un omaggio al mutamento, alla trasformazione, alla differenza, alla molteplicità.
Non sono autrice di libri d’artista, ma di poesie, ed è recente la collaborazione con Le MagnificheEditrici che ha visto la nascita di Parola e di Libro (Collana “LettereinParola”). I miei acrostici poetici sono stati interpretati da Le MagnificheEditrici (Manuela Marchesan e Laura Bertazzoni) che hanno progettato ed ideato due libri d’artista originali, in grado di conquistare la sensibilità di molti. Abbiamo già realizzato due presentazioni che mi hanno offerto molto nel senso di un confronto che è umano, culturale ed artistico insieme: una a Roma, il 13 novembre 2015, presso i locali della casa editrice Empiria, con il Poeta Elio Pecora e l’altra a Firenze, il 12 febbraio 2016, presso la Galleria/Atelier Cartavetra di Brunella Baldi. E andremo anche in altre città in cui i libri hanno destato curiosità ed interesse.
Per quanto concerne il testo, ci tengo a sottolineare che l’acrostico è stata una possibilità, una strada che ho voluto attraversare per trovare, nella sintesi, la pienezza. Dopo tante letture, anche tante esperienze al buio, mi sono affidata alla mia mente senza “costringere” le parole a volersi piegare ad un significato rigido, imposto come tema. Mi sono immersa nella mia mente, per combinare le parole come se fossero autonome di dire quello che sanno esprimere. L’acrostico è un gioco a cui mi abbandono, una sfida piacevole. Continuo a “ri-cercare” le parole, a sentirle, a esplorarle, a scuoterle in modo da “cullare” i significati che si vanno di volta in volta svelando, plasmando, riscoprendo. Anche per questo, sono felice che i miei acrostici siano “diventati” libri d’artista, un “corpo poetico” che accoglie il respiro di parole che non si fermano, che continuano ad essere se stesse pur rimandando ad altro, che richiedono tempo per svelare la magia di cui sono custodi. Perché, per rivelare tutto quello che sanno o che possono dire, la superficie di una pagina bianca sarebbe risultata troppo stretta, soffocante, un limite. Certe parole hanno bisogno di spazi ampi di visione, di percezioni dilatate, di essere lette, attraversate, “toccate con mano”, manipolate, percepite attraverso tutti i sensi per essere comprese, per “ri-comporre” la polifonia di voci a cui si schiudono generose.

Genova – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus Sezione di Genova Segreteria telefonica

Segreteria telefonica dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus – Sezione di Genova del 23 Giugno 2016.

I nostri uffici sono aperti al pubblico lunedì e mercoledì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17,45 mentre martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 14,45.

Ricordiamo che il 24 Giugno, in occasione di San Giovanni Battista, la Sezione resterà chiusa.

Ritorna la lotteria nazionale “Louis Braille” con estrazione l’8 settembre dei vincitori del primo premio di cinquecentomila euro e di tutti gli altri premi minori; i biglietti costano 3 euro ciascuno e sono già disponibili presso la nostra sede; per i soci saranno offerti con l’omaggio di un biglietto per ogni due biglietti acquistati.

Il 25 giugno dalle ore 14.30, in occasione del Patrono San Pietro, alla Foce, ci sarà uno spazio a noi dedicato per la vendita dei biglietti della Lotteria.

Sabato 25 giugno in diretta su slashradio, a partire dalle 10.00 e fino alle 18.00 andrà in onda la trasmissione “la fortuna è cieca”, ci saranno ospiti in studio e si faranno collegamenti con tutte le nostre strutture territoriali per verificare e non solo l’andamento della vendita dei biglietti della Lotteria Nazionale.

Lunedì 27 Giugno, presso la nostra Sezione, alle ore 14.45, si terrà la seduta consiliare del nostro Consiglio Regionale.

Entro il 30 giugno i giovani tra i 18 e i 28 anni possono presentare domanda per prestare il servizio civile volontario presso la nostra sede.

La figlia di un nostro socio, Camilla Nanni, in convenzione con la nostra Sezione, si propone con delle lezioni di yoga, al costo di €. 10,00 a lezione, per un impegno di almeno 10 lezioni e con un massimo di tre partecipanti, presso la sua abitazione in Via Assarotti. Per ulteriori informazioni telefonare al 3483410580.

Dal primo gennaio al 31 dicembre 2016 in fase sperimentale viene rimborsata la somma di 5 euro per ogni corsa effettuata col servizio taxi per partecipare alle attività organizzate da questa Sezione; per il rimborso è sufficiente presentare al nostro ufficio la ricevuta regolarmente firmata dal tassista con l’indicazione del percorso e l’ora dell’evento.

E’ aperto il XXV Concorso nazionale di poesia che è a tema libero. Il Concorso è aperto a tutti i ciechi civili e agli ipovedenti senza limiti di età.
Gli elaborati devono pervenire all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Sezione di Reggio Emilia entro le ore 12.00 di venerdì 28 ottobre 2016.
Per ulteriori informazioni consultare il Comunicato n.105 della Presidenza Nazionale.

E’ attivo il servizio telefonico sul numero verde 800 682 682 per quesiti di carattere tecnico su ausili e tecnologie per non vedenti ed ipovedenti.

Ricordiamo che è possibile rinnovare, nell’orario di apertura dell’’ufficio, l’iscrizione alla nostra associazione per il 2016; anche quest’anno la quota è di 50 euro a persona.

E’ possibile destinare il 5 per mille delle imposte sul vostro reddito a questa Sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti: basta indicare il nostro codice fiscale n. 00465930105 nell’apposito quadro della denuncia dei redditi o della certificazione unica.

E’ possibile avvalersi dei servizi del CAF dell’ANMIL in convenzione; gli interessati possono rivolgersi direttamente al CAF al numero 010 08 99 292 qualificandosi come nostri soci per fissare un appuntamento; il costo va da 5 euro per il semplice modello 730 fino a 15 euro per il modello 730 congiunto di familiare non convivente col socio.
Sempre in convenzione è possibile avvalersi dei servizi del CAF 50 & PIU’ dell’’ENASCO prendendo appuntamento al numero 010 54 30 42; per i costi dei servizi rivolgersi in ufficio.

A martedì alterni si riunisce in sede il gruppo di auto mutuo aiuto; per maggiori informazioni ed adesioni contattare la coordinatrice Beatrice Daziale al numero 340 069 34 55.

Il sig. Giorgio Piccaluga si propone come organizzatore di viaggi e accompagnatore personalizzato a prezzi convenienti; per maggiori informazioni contattarlo a: email giorgio.cassine@gmail.com – telefono 0144 98 05 29 – 331 101 46 87

Presso il Circolo Bianchi in Corso Europa 255 R si svolgono periodicamente le attività del Gruppo Sportivo Liguria non vedenti; per maggiori informazioni chiamare Andrea Bazzano al numero 338 20 84 033.

Prossimo bollettino il 1 luglio 2016.

Grazie per l’ascolto.