l comitato tecnico scientifico nazionale dei fisioterapisti e massofisioterapisti e i suoi primi sei mesi di attività, di Ammirata, Angiari, Ciardone, De Rosa

Care colleghe, cari colleghi,
il comitato desidera, con questa lettera, informarvi circa l’impegno profuso in diverse attività. Abbiamo constatato come le comunicazioni di prassi tra CTSN (comitato tecnico scientifico nazionale), COORDINATORI REGIONALI, COORDINATORI PROVINCIALI E SOCI, del territorio nazionale, si interrompano sviluppando, in chi dovrebbe usufruire delle informazioni, ovvero i soci, la percezione di immobilismo e di inattività del CTSN.
Per questo motivo periodicamente e direttamente proviamo a raggiungervi attraverso gli organi di stampa dell’UICI.
Poiché questi canali potrebbero non essere sufficienti a raggiungere tutti i colleghi, per svariati motivi, il coordinatore, nel prossimo incontro del Comitato porterà all’attenzione del consiglio l’opportunità di aprire una pagina facebook di carattere informativo.
Il primo obiettivo del CTSN è stato l’aggiornamento dell’anagrafe di categoria che si allega in appendice: i risultati ottenuti sono già stati presentati in Commissione lavoro il 16 u.s..
I componenti del CTSN hanno avuto difficoltà nel far comprendere l’importanza della standardizzazione dei dati. Il contarsi, standardizzare i dati, evidenziare le aree di criticità aiutano a sviluppare strategie migliorative; nascondere le difficoltà non aiuta chi deve interfacciarsi con coloro che hanno potere di indirizzo e proposta (Direzione Nazionale) con gli organi parlamentari.
I dati, recentemente raccolti, messi a confronto con quelli raccolti nel 2012 evidenziano che:
– nel nostro ambito sono presenti disoccupati;
– il computo delle assunzioni conforme alla legge 29/1994 non ha dato l’esito positivo sperato;
– chi ha conseguito il diploma dopo il 1999 (massofisioterapisti) e ha deciso di lavorare autonomamente, si è visto costretto ad abbandonare la professione o a ritornare a studiare e conseguire la laurea;
– chi lavora nel pubblico impiego ha difficoltà a usufruire dei mezzi tecnologici per la cartella elettronica o i documenti delle intranet aziendali evidenziando l’inapplicabilità della Legge 4/2004 da parte delle Aziende Sanitarie;
– ci sono ancora colleghi che percepiscono stipendi più bassi in quanto inquadrati in fascia C anche se il loro titolo è equipollente e dovrebbero di diritto essere inquadrati in fascia D.
Il 13 dicembre si è svolto a Roma, l’incontro su richiesta di AIFI, per discutere circa il complesso fenomeno delle scuole regionali che continuano a diplomare persone con titolo che nulla ha a che vedere con la figura del professionista sanitario ma, con escamotage al quanto discutibili, in un secondo momento riescono ad eludere il fabbisogno formativo del M.I.U.R. e i test di ingresso presso le università che hanno attivato i corsi di fisioterapia. Alla riunione fu consegnata al coordinatore del ctsn una memoria storica redatta da AIFI.
La memoria AIFI ha permesso ai componenti del ctsn di elaborare un documento in cui si evidenziano in particolare i pro e i contro che potrebbero derivare per il collocamento obbligatorio, nel caso in cui venissero abrogate le leggi citate da AIFI.
Tale documento è stato presentato dal coordinatore ctsn alla riunione tenutasi dalla commissione lavoro il 16 febbraio u.s., ora quindi è al vaglio della commissione, noi ci auguriamo che possa essere di aiuto per un prossimo incontro con AIFI.
Nella medesima riunione, il Comitato ha presentato un progetto formativo per coloro che vorranno approfondire la tecnica manuale del Dott. TICCHI: “Ticchi e Trigger Points”: tale progetto è all’attenzione degli organi I.Ri.Fo.R per un eventuale finanziamento.
E’ stata inviata una e-mail ai cordinatori regionali e ai presidenti regionali al fine di conoscere se è presente l’Albo Regionale dei Terapisti della Riabilitazione non vedenti a norma del decreto attuativo del ministero del lavoro n.775 del 1994.
Questo dato è molto importante da rilevare, in quanto a tale Albo possono iscriversi anche i fisioterapisti non vedenti laureati, unico strumento fino ad oggi valido per rientrare nell’assunzione obbligatoria ai sensi della Legge 29/1994.
il Comitato sta lavorando anche su un testo di legge da presentare in Direzione, il cui obiettivo è migliorare la legge 29/94 prendendo spunto dalla proposta di legge del Senatore D’AMBROSIO-LETTIERI rimasta inascoltata. Poiché questa proposta risale già a qualche anno, si rende necessario migliorarne alcuni aspetti imprescindibili per la nostra categoria.
Vi chiediamo di intensificare la richiesta di informazione sulle attività dei vostri Coordinatori Provinciali, unico modo per essere tutti partecipi attivi alle evoluzioni che ci riguardano.
Dall’appendice anagrafica, infatti, si evidenzia un’involuzione di interesse dei singoli individui.
i componenti del Comitato si augurano che tutti questi aspetti possano essere al più presto migliorati, permettendo di organizzare un incontro con tutti i coordinatori regionali e successivamente un’assemblea generale di categoria.
Un saluto fraterno a tutti.

RELAZIONE ANAGRAFE E RISCONTRI CON IL 2012

VALUTAZIONE DATI 2016 2012 NOTE NUMERO DI PROVINCE COINVOLTE DALL’INDAGINE 85 86 Il numero delle province evidenzia una partecipazione equivalente dopo 4 anni. sNUMERO DI PROFESSIONISTI COINVOLTI DALL’INDAGINE: 514 430 I questionari hanno raggiunto più colleghi della precedente anagrafica di categoria N. DI QUESTIONARI COMPILATI CENSITI: 368 345 I questionari compilati risultano superiori all’anagrafe del 2012 come numeri assoluti, relazionando il dato ai questionari distribuiti si evidenzia una disaffezione e sottovalutazione della necessità della statistica come metro valutativo della condizione della categoria nel tempo. N. DI POSSESSORI DEL DIPLOMA DI MATURITA’: 153 265 La disaffezione a partecipare è evidenziata in una categoria importante come quella dei diplomati DIPLIMA DI MASSOFISIOTERAPISTA ANTECEDENTE AL 17/03/1999
243 228 I massofisioterapisti equipollenti risultano ancora oggi il gruppo più cospicuo dei nostri iscritti; questo dato ci dice che ha partecipato alla nuova anagrafe i colleghi con una fascia di età dai 35 anni in su N. DI MASSOFISIOTERAPISTI DIPLOMATI DOPO IL 17/03/1999 PRESSO SCUOLE REGIONALI: 3 0 Anche se il dato non ha rilevanza statistica però indica che in alcune realtà si sta verificando un orientamento verso percorsi facilitati ma che poco hanno a che fare con la professione sanitaria universitaria N. DI MASSOFISIOTERAPISTI DIPLOMATI DOPO IL 17/03/1999 PRESSO SCUOLE STATALI RICONOSCIUTE DAL DM 10/07/1998: 35 81 La difficoltà di trovare un posto di lavoro come dipendente e le difficoltà ad intraprendere la libera professione è il dato che caratterizza la fragilità occupazionale di questa categoria vittima di una insipienza legislativa di tutela degli organi parlamentari N. DI FISIOTERAPISTI CON LAUREA DI 1° LIVELLO: 95 85 In questo dato fondamentale per i professionisti del presente e del futuro manca: la regione TOSCANA dove è presente l’unica università, UNIFIi, con 5 posti tutelati per i non vedenti per ogni anno accademico: non partecipando alla nuova anagrafe ha ridotto sensibilmente il dato statistico seppur in aumento dei laureati presenti N. DI FISIOTERAPISTI CON LAUREA SPECIALISTICA DI 2° LIVELLO: 9 10 In 4 anni tra laureati triennali e equipollenti chi è riuscito a superare il test di ingresso è visibile alla vostra attenzione; questo dato ci impone di elaborare ipotesi di variazione sul tipo dei test psico attitudinale e di logica che sono le vere barriere da abbattere in questo ambito N. DI DIPENDENTI IN ATTIVITA’ PRESSO AZIENDA PUBLICA: 200 249 La riduzione degli occupati negli enti pubblici non può essere imputata solo al pensionamento delle categorie in esaurimento ma evidenzia anche i disattesi parametri del collocamento obbligatorio della L. 29/94 N. DI DIPENDENTI IN ATTIVITA’ PRESSO STRUTTURA PRIVATA O CONVENZIONATA: 35 54 Il lavoro dipendente nel settore privato ricalca ciò che abbiamo già evidenziato nel settore pubblico N. DI LIBERI PROFESSIONISTI: 48 66 La perdita di un terzo delle capacità di fare impresa ci impone un ragionamento a tutti i livelli istituzionali UICI nel comprendere la solitudine e l’incertezza che circonda i nostri soci che si affacciano o che si vorrebbero affacciare nel mondo del lavoro autonomo; in un mondo del lavoro che si allontana sempre di più dal dipendente tutelato, che va comunque salvaguardato, bisognerà spostare l’attenzione con strategie valide anche verso questo aspetto della nostra professione. N. DI PROFESSIONISTI CON IL RICONOSCIMENTO DELLA QUALIFICA DI MASSOTERAPISTA RIPORTATO IN BUSTA PAGA 33 58 N. DI PROFESSIONISTI CON IL RICONOSCIMENTO DELLA QUALIFICA DI MASSOFISIOTERAPISTA RIPORTATO IN BUSTA PAGA: 77 73 N. DI PROFESSIONISTI CON IL RICONOSCIMENTO DELLA QUALIFICA DI TERAPISTA DELLA RIABILITAZIONE RIPORTATO IN BUSTA PAGA: 24 50 N. DI PROFESSIONISTI CON IL RICONOSCIMENTO DELLA QUALIFICA DI FISIOTERAPISTA RIPORTATO IN BUSTA PAGA: 75 127 L’inquadramento dei dipendenti in varie categorie di qualifica professionale ci inducono a pensare come ogni azienda interpreta a suo piacimento le norme e le leggi per una tutela difensivistica degli enti N. DI PROFESSIONISTI CON INQUADRAMENTO GIURIDICO IN FASCIA C: 11 64 A norma di legge nella fascia C, parlando di professioni sanitarie con laurea e equipollenti, non dovrebbe esserci nessuno: la presenza ancora di persone in fascia C dovrebbe spingerci a valutare come mai questi colleghi non sono stati adeguatamente difesi e protetti dalle sedi territoriali competenti N. DI PROFESSIONISTI CON INQUADRAMENTO GIURIDICO IN FASCIA D: 167 188 La flessione è dovuta fisiologicamente per raggiungimento della pensione N. DI PROFESSIONISTI CON INQUADRAMENTO GIURIDICO IN FASCIA DS:: 8 22 Simile alla valutazione precedente N. DI PROFESSIONISTI CON MENO DI 5 ANNI DI ANZIANITA’ DI SERVIZIO: 14 38 N. DI PROFESSIONISTI CON ANZIANITA’ DAI 5 AI 10 ANNI DI SERVIZIO: 32 50 N. DI PROFESSIONISTI CON ANZIANITA’ DAI 10 AI 20 ANNI DI SERVIZIO: 57 122 N. DI PROFESSIONISTI CON ANZIANITA’ SUPERIORE AI 20 ANNI DI SERVIZIO: 95 125 Le sensibili flessioni nelle quattro categorie di anzianità ci fanno comprendere il mancato ricambio generazionale dei non vedenti nelle strutture pubbliche e private N. DI PROFESSIONISTI CON ANZIANITA’ SUPERIORE AI 30 ANNI EFFETTIVI DI SERVIZIO. 36 101 La presenza di colleghi con oltre 30 anni di servizio è da imputare al blocco della contribuzione degli anni figurativi e alla legge Fornero N. DI PROFESSIONISTI CHE TRATTANO PATOLOGIE DI CARATTERE ORTOPEDICO: 290 310 N. DI PROFESSIONISTI CHE TRATTANO PATOLOGIE DI CARATTERE NEUROLOGICO: 101 189 N. DI PROFESSIONISTI CHE TRATTANO PATOLOGIE DI CARATTERE ONCOLOGICO: 150 125 Le tre voci che qui si susseguono indicano la mancanza di specificità e aggiornamento professionale relegando i nostri professionisti a attività non di primo livello N. DI PROFESSIONISTI CHE TRATTANO PATOLOGIE DI CARATTERE ACUTO IN REGIME DI RICOVERO IN REPARTO: 61 140 Rimarca quello già affermato nella voce precedente N. DI PROFESSIONISTI CHE TRATTANO PATOLOGIE SUB ACUTE E CRONICHE IN AMBITO AMBULATORIALE: 236 267 La massiccia partecipazione a attività ambulatoriali rimarcano il dato negativo già indicato nelle precedenti voci N. DI PROFESSIONISTI CHE TRATTANO PAZIENTI IN ETA’ EVOLUTIVA: 66 150 Le attività riabilitative in età evolutiva sono in flessione e in numero ridotto perché legato o a professionalità acquisita con corsi specifici o al possesso di diploma di laurea N. DI PROFESSIONISTI CHE TRATTANO PAZIENTI DI ETA’ MISTA: 191 329 N. DI PROFESSIONISTI CHE TRATTANO PAZIENTI IN ETA’ GERIATRICA: 154 222 Nell’organigramma lavorativo delle Aziende le attività in genere e nello specifico in quelle riabilitative, che hanno valore economico, sono quelle acute e svolte nei reparti di degenza; come si può dedurre il numero massiccio di professionisti che lavorano con pazienti in età geriatrica e adulta, implica il relegare, per varie motivazioni, del professionista non vedente in attività secondarie e ambulatoriali N. DI PROFESSIONISTI CHE EFFETTUANO ATTIVITA’ DI TUTORAGGIO: 30 0 100000N. DI PROFESSIONISTI CHE HANNO INCARICHI DI DOCENZA: 17 0 I valori delle attività di tutoraggio e docenza non erano presenti nella precedente indagine; i numeri risibili ci fanno comprendere che pochi professionisti sono stimolati e preparati a svolgere attività che non riguardano soltanto la sfera professionale ma anche di responsabilità educativa N. DI PROFESSIONISTI CHE UTILIZZANO STRUMENTI ELETTROMEDICALI ADATTATI: 43 104 N. DI PROFESSIONISTI CHE UTILIZZANO STRUMENTI ELETTROMEDICALI NON ADATTATI: 133 175 In un sistema lavorativo improntato sempre di più verso le Evidence Based Medicine, il supporto riabilitativo delle strumentazioni di terapia fisica è sempre più rilegato nella sfera della non scientificità; la flessione di attrezzature adattate e del suo utilizzo in genere ci stimolano a spostare l’attenzione verso altre branche della sfera riabilitativa più professionalizzanti come le varie tecniche di terapia manuale N. DI PROFESSIONISTI CHE NON UTILIZZANO STRUMENTI ELETTROMEDICALI DI ALCUN GENERE: 75 127 Questo dato potrebbe essere male interpretato per quello appena detto sopra ma, in realtà, il passaggio dai 127 che non usavano nessun tipo di elettromedicali nel 2012 ai 75 del 2016 era dovuto all’impossibilità logistica dei non vedenti totali a usare i macchinari presenti in azienda senza sistemi adattati con sintesi vocali o indicazioni tattili. Il fatto che il dato è in flessione non è dovuto alla sostituzione di apparecchiature non adattate a quelle adattate ma alla rimozione dall’interno delle aziende delle apparecchiature di terapia fisica. N. DI PROFESSIONISTI CHE POSSONO USUFRUIRE DI UNA POSTAZIONE INFORMATICA ACCESSIBILE SUL POSTO DI LAVORO: 63 83 La flessione di postazioni informatiche adattate presenti nelle nostre aziende ci devono indurre alla sensibilizzazione delle strutture territoriali dell’UICI a richiedere un controllo maggiore sulle tutele di accessibilità conforme alla Legge 4/2004. N. DI PROFESSIONISTI CHE POSSONO ACCEDERE AUTONOMAMENTE AI PROPRI DATI INFORMATIZZATI SUL POSTO DI LAVORO: 91 86 Il dato sarebbe in contraddizione con quanto dichiarato sopra ma, nella realtà delle condizioni lavorative, l’accesso ai propri dati informatizzati, vengono scaricati e visionati da apparecchi personali scambiando per postazione reale (PC) gli archivi virtuali (INTRANET) N. DI PROFESSIONISTI CHE UTILIZZANO LA CARTELLA CLINICA INFORMATIZZATA DEL PAZIENTE: 32 84 Il dato rilevante è che dei 63 colleghi che hanno dichiarato che sul loro posto di lavoro è presente una postazione accessibile solo 32 usano un programma per la cartella elettronica adattata, quindi, è evidente, la dicotomia tra accessibilità generalista e potenzialità lavorativa.

N. DI PROFESSIONISTI CHE FREQUENTANO CORSI DI FORMAZIONE ECM CON SOVVENZIONAMENTO COME DIPENDENTE: 156 199 N. DI PROFESSIONISTI A CUI I CORSI FORMATIVI SONO PRECLUSI: 45 88 Il dato in flessione di Aziende che precludono alla formazione in medicina dovrebbe rallegrarci ma, questo dato dovrebbe essere supportato dall’aumento dei professionisti che vengono spinti verso la formazione volontaria o aziendale: in realtà questo non accade N. DI PROFESSIONISTI CHE FREQUENTANO CORSI FORMATIVI FACOLTATIVI A PROPRIO CARICO: 149 200 La formazione obbligatoria in medicina è il vero cruccio della nostra categoria. La flessione indicata in queste tre voci a partecipare all’aggiornamento, che sia volontario o programmato dall’azienda ci devono far comprendere che la percezione di poca professionalità inducono i colleghi vedenti e le amministrazioni a percepirci come categoria assistita e poco incline all’aggiornamento. N. DI PROFESSIONISTI CHE POSSEGGONO TITOLO DI OSTIOPATA: 3 Questo dato non trova riscontro nella realtà ed è da valutare il perché dell’omissione da parte dei colleghi di questo dato DISOCCUPATI 16 Il dato dei non occupati non era presente nell’anagrafe 2012 e doveva essere la punta di diamante di questa anagrafe per indirizzare il lavoro di questo Comitato Tecnico Scientifico, della Commissione Lavoro e della Direziona Nazionale.
In realtà hanno risposto compiutamente solo 9 Regioni: Basilicata, Marche, Emilia Romagna, Friuli, Lazio, Umbria, Veneto, Province Autonome Tn/Bz; la Campania ha dato solo il numero dei disoccupati senza analisi del dato.

I componenti ctsn Ammirata, Angiari, Ciardone, De Rosa
Il coordinatore Cancelliere

“…nemmeno con un fiore”, di Mattia Gattuso

Autore: Mattia Gattuso

Donne…violenza…giustizia è il titolo della conferenza organizzata dal Gruppo Rotariano Comunitario Sicilia Lux Mundi di Catania, presieduto dal vice questore aggiunto della Polizia di Stato dott.ssa Adriana Muliere, tenuta il 12 marzo 2017 presso il Castello Leucatia di Catania.
L’evento ha visto il coinvolgimento del Rotary Catania Duomo 150 presieduto dal dott. Angelo Alaimo e la condivisione delle Associazioni Città Solidale, Anteas e Dyogene & Athena.
La moderatrice èstata la stessa dott.ssa Muliere mentre i relatori sono stati il dott. Maurizio Catania, grande amico dell’UICI, e fra i relatori, oltre alla dott.ssa Grazia Lizzio, funzionaria della Prefettura di Catania, all’attrice e pittrice Maria Athena Perconti, ho svolto la mia relazione anche io, nella duplice veste di avvocato e di consigliere della sezione provinciale etnea dell’Uici.
Riassumo di seguito il mio intervento.
“…nemmeno con un fiore”
L’argomento che ho trattato, per evidente affinità professionale, è stato quello della giustizia o, purtroppo, dell’ingiustizia che colpisce le donne in generale e quelle disabili in particolare.
Ho dovuto sgombrare subito il campo da equivoci, infatti, facile parlare di parità dei sessi ma la parità si ha quando si parte dallo stesso punto di partenza e, lungo il percorso, si hanno le medesime possibilità.
Invece, checché ne pensino i branditori di parità a parole, la natura ha frapposto un ostacolo naturale alla parità stessa: per natura l’uomo è fisicamente più forte della donna e l’atto di violenza fisica che promana da un uomo è certamente più devastante di quello che può giungere da una donna. Se poi la donna è disabile, ed in particolare priva della vista, le possibilità di difendersi si riducono veramente al lumicino.
Per questo l’uso del termine femminicidio, come specificazione di quello più generico di omicidio, ha una sua ragion d’essere.
Nella mia regione adottiva, la Sicilia, era diffusissima la pratica della cd. Fuitina (il rapimento della donna che andava a convivere con l’uomo), che rappresentava un vero e proprio manifesto pubblicitario di avvenuta consumazione carnale del rapporto, cui doveva obbligatoriamente seguire il matrimonio riparatore.
La Fuitina era, però, un reato plurimo aggravato e continuato consistendo quantomeno di un rapimento, di una violenza sessuale e di una coartazione morale che si protraeva spesso per tutta la vita.
Il più delle volte infatti la Fuitina coinvolgeva donne non consenzienti e spesso minori di età che, dopo essere state “disonorate”, avevano solo la strada del matrimonio per salvaguardarsi dagli strali dell’occhio sociale.
Non bisogna essere dimentichi, e mi rivolgo in particolare ai giovani, che prima del 1976, data di entrata in vigore della riforma del diritto di famiglia, la potestà sui figli era solo patria, essendo riservata solo al padre, e non vi era parità fra marito e moglie.
L’adulterio, previsto nell’art. 559 codice penale, solo nel 1968 fu dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale. Perciò se tradiva l’uomo nulla quaestio ma se tradiva la moglie era reato e se l’uomo commetteva il delitto passionale, cioè l’uccisione della donna, e spesso dell’amante, colta in flagrante, scontava una pena attenuata.
Sto parlando di appena 50 anni fa.
L’attuale eco mediatica che hanno i fatti di violenza contro le donne ha di differente, rispetto al passato, la diversa coscienza sociale e la possibilità di diffusione universale delle notizie che è ben differente dal lenzuolo macchiato di sangue appeso davanti alla casa a dimostrazione dell’illibatezza della donna.
Abbiamo dovuto attendere il 2009 affinché il legislatore raccogliesse le istanze della società per l’individuazione di una nuova figura di reato che si occupasse della persecuzione nei confronti delle donne, cosa avvenuta con il D.L. 11/2009, convertito con la legge 38/2009, che ha inserito nel codice penale l’art. 612 bis meglio conosciuto come stalking, dall’inglese to stalk, che significa “fare la posta”.
Al momento della promulgazione, siamo nel 2013, del decreto legge di modifica di una disciplina rivelatasi insufficiente, lo stesso Capo dello Stato ha ritenuto che “il susseguirsi di eventi di gravissima efferatezza in danno di donne e il conseguente allarme sociale che ne è derivato rendono necessari interventi urgenti volti ad inasprire, per finalità dissuasive, il trattamento punitivo degli autori di tali fatti, introducendo, in determinati casi, misure di prevenzione finalizzate alla difesa delle donne e di ogni vittima di violenza domestica”.
Né il codice né la legge forniscono una definizione di femminicidio, sicché è utile adottare le nozioni già esistenti nel linguaggio comune e nella letteratura criminologica.
Dal primo punto di vista pare senz’altro azzeccata la definizione fornita dal più recente Devoto – Oli per cui la parola femminicidio comprende “qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuare la subordinazione e di annientare l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte”.
In ambito criminologico, inoltre, la donna è stata individuata come un tipo vittimologico, posto che il femminicidio racchiude “l’insieme di pratiche violente esercitate da un soggetto di sesso maschile in danno di una donna “”.
La reiterazione delle condotte persecutorie, idonee, alternativamente, a cagionare nella vittima un “perdurante e grave stato di ansia o di paura”, a ingenerare un “fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva” ovvero a costringerla ad alterare le “proprie abitudini di vita” rappresentano ciò che caratterizza il reato ed il cui avverarsi integra la fattispecie in parola.
Per quel che concerne poi la particolare aggravante contenuta nell’art. 612 bis c.p. essa si riferisce espressamente anche alle persone portatrici di handicap ex art. 3 legge 104/92 . La norma, però, non fa differenza fra portatori di handicap in situazione di non gravità ex comma 1 e in condizioni di gravità ex comma 3.
Dal punto di vista procedurale la querela, remissibile solo in ambito processuale, può essere proposta entro 6 mesi.
La disciplina prevede anche una tutela anticipata di natura amministrativa che si può attivare tramite ricorso al questore che, fatti i debiti accertamenti, può ammonire il persecutore affinché interrompa i propri comportamenti.
La legislazione svolge il suo compito, cioè fornire ai magistrati gli strumenti per perseguire e condannare coloro che violano la norma ma, il vero cambiamento, deve essere culturale.

Irifor – Corso di formazione per il sostegno agli studenti con disabilità visiva

L’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione (IRIFOR) Emilia-Romagna e CIOFS FP/ER organizzano un ciclo di incontri per docenti curriculari e di sostegno, formatori, educatori, OSS e operatori del settore.
Reggio Emilia, 30-03-17 – La formazione degli operatori del settore socio-sanitario ed educativo, in particolare dei docenti di sostegno, rende prioritaria la realizzazione di un percorso formativo specifico di qualificazione e aggiornamento per l’assistenza e l’insegnamento agli alunni con disabilità visiva, il cui obiettivo è quello di fornire ai partecipanti competenze educative e didattiche fondamentali da mettere in campo in presenza di alunni con una disabilità sensoriale di questo tipo. Per questo, l’I.Ri.Fo.R. Emilia-Romagna (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione- Onlus), ente accreditato dal MIUR ai sensi della Direttiva n.170/2016, in collaborazione con CIOFS FP/ER (ente di formazione accreditato presso la Regione Emilia Romagna) organizza un corso di formazione sulle tematiche tiflodidattiche e tiflopedagogiche riguardanti l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità visiva, rivolto a docenti, formatori, educatori, OSS ed altri operatori del settore.
Il percorso formativo di qualificazione e aggiornamento per l’insegnamento agli alunni con disabilità visiva, ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti competenze educative e didattiche specifiche. In particolare, si prefigge di fornire gli strumenti indispensabili per consentire di:
– valutare le esigenze formative dell’alunno
– analizzare i suoi bisogni e le sue potenzialità personali (anche sulla base delle esperienze vissute)
– individuare gli strumenti e le modalità più efficaci per il conseguimento dei migliori risultati nell’ambito del percorso didattico e formativo, progettando interventi educativi specifici e mirati.
Il corso è rivolto a docenti curriculari e di sostegno operanti in ogni ordine e grado di istruzione, formatori, educatori, OSS, assistenti sociali, pedagogisti, logopedisti ed operatori del settore, occupati al momento dell’iscrizione, nonché agli studenti frequentanti corsi di laurea inerenti la tematica oggetto del corso. Al termine delle lezioni sarà rilasciato a tutti i partecipanti, che avranno preso parte ad almeno il 70% delle attività formative, l’attestato di partecipazione da parte dell’I.Ri.Fo.R., ai sensi dell’art. 29 dell’O.M. 169 del 1996. Il colloquio finale, riservato ai partecipanti occupati nel settore educativo/scolastico/sociale, darà diritto alla certificazione dell’Unità di Competenze 3 (“Progettazione intervento educativo e
ri-educativo”) relativa alla qualifica di Tecnico degli interventi educativi e ri-educativi per persone con minorazioni visive, ai sensi del DGR 739/2013, figura riconosciuta dal Sistema Regionale delle Qualifiche (SRQ) della Regione Emilia Romagna.
Il corso, della durata di 60 ore sarà erogato in presenza, nelle sedi territoriali I.Ri.Fo.R. di Bologna, Forlì-Cesena e Reggio Emilia e sarà attivato per ciascuna sede al raggiungimento di un minimo di 20 partecipanti, di cui almeno 15 docenti, curriculari o di sostegno.
Le attività formative si svolgeranno dal 21 aprile al 28 maggio 2017 nelle giornate di venerdì pomeriggio e sabato.
Il corso è strutturato in 8 moduli, i cui contenuti verranno approfonditi dai singoli docenti, tutti esperti del settore, anche attraverso attività pratiche di laboratorio.
Unità 1 – Aspetti generali della minorazione visiva: 4 ore Unità 2 – Normativa italiana e europea sull’inclusione scolastica: 2 ore Unità 3 – Diagnosi funzionale, PEI e PDF: 2 ore Unità 4 – Cecità e ipovisione in età evolutiva: 4 ore Unità 5 – Strumenti per l’inclusione di alunni con disabilità visiva: 12 ore Unità 6 – Codice di lettura e scrittura Braille: 16 ore Unità 7 – Tecnologia informatica assistiva: 12 ore Unità 8 – Orientamento e mobilità in ambito scolastico: 8 ore Il corso ha un costo di 400,00 euro (quota intera) per docenti e tutte le figure professionali operanti nel settore e di 250,00 euro (quota
ridotta) per studenti universitari disoccupati.
La quota di partecipazione deve essere versata sul conto corrente del Consiglio regionale I.Ri.Fo.R. Emilia Romagna (IBAN IT70M 05034 12800
00000 0026995) indicando come causale “corso formazione docenti + nome del partecipante”.
Per i soli docenti di ruolo, la quota potrà essere coperta generando un buono elettronico (Carta del Docente) di importo pari alla quota intera, da consegnare in fase di iscrizione.
La richiesta di partecipazione deve essere inoltrata entro il 15 aprile all’indirizzo e-mail emiliaromagna@irifor.eu e deve contenere:
– dati anagrafici del corsista (nome e cognome, luogo e data di nascita, residenza o domicilio, recapito telefonico, e-mail, professione)
– indicazione della sede prescelta per il corso, ricevuta del versamento della quota di partecipazione o copia del buono elettronico
– attestazione della qualità di studente.
PER INFORMAZIONI:
Consiglio Regionale I.Ri.Fo.R. Emilia Romagna Segretaria Veronica Sirsi – cellulare 324-8455616
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 13:30 – emiliaromagna@irifor.eu Dott. Alberto Sabatini Journalist, social media & web content Via San Carlo 4 – 42121 Reggio Emilia
P.Iva: 02342440357
Tel: +39 348 4278314
albertosabatini@live.it albertosabatini@pec.it www.mymediaeducation.org

Genova – Segreteria telefonica del 31 marzo 2017

Segreteria telefonica dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus – Sezione di Genova del 31 marzo 2017
I nostri uffici sono aperti al pubblico lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.45; martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 14.45.
Si ricorda che è possibile rinnovare il tesseramento all’associazione per l’anno 2017 presso l’ufficio di Via Caffaro 6/1; chi volesse versare la quota associativa tramite trattenuta mensile sulla pensione, può sottoscrivere l’apposita delega presso la nostra sede di Via Caffaro, previo appuntamento.
E’ possibile destinare il 5 per mille delle imposte sul vostro reddito a questa Sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti: basta indicare il nostro codice fiscale n. 00465930105 nell’apposito quadro della denuncia dei redditi o della certificazione unica.
Anche quest’anno è possibile avvalersi dei servizi del CAF dell’ANMIL in convenzione; gli interessati possono rivolgersi direttamente al CAF al numero 010 08 99 292 qualificandosi come nostri soci per fissare un appuntamento; il costo va da 5 euro per il semplice modello 730 fino a 15 euro per il modello 730 congiunto di familiare non convivente col socio.
I volontari del servizio civile sono disponibili per servizi di accompagnamento, su richiesta da effettuare all’ufficio con almeno 24 ore di anticipo; è anche attivo il servizio di accompagnamento prestato dal gruppo di volontari coordinato da Sabrina Forlin, da contattare al numero 010 43 47 115.
Su SlashRadio, oltre alle consuete trasmissioni mattutine di Spotlight, in onda dal Lunedì al Venerdì, dalle 9.30 alle 10.30, nei giorni di martedì 4,  mercoledì 5 e giovedì 6 aprile andranno in onda dalle 15.00 alle 17.30, tre nuove puntate di Slashbox.
In particolare martedì 4 si tratterà il tema sessualità e disabilità, mercoledì 5 la presentazione del saggio “Stupefacenti. Analisi, problematiche e legislazione italiana” dell’Avv. Gianluca Fava e del libro “Nata viva” della scrittrice Marzia Castiglione, giovedì 6 sarà ospite la cantante emergente Ilaria Cretaro e inoltre si parlerà della rappresentazione in tv dei Commissari di Polizia.
L’8 aprile alle ore 10 nell’Auditorium Giuseppe Verdi dell’Istituto David Chiossone avrà luogo la nostra assemblea sociale; è stato inviata a tutti i soci regolare convocazione. Chi lo desidera può partecipare al pranzo sociale presso il Ristorante “Piedigrotta”, che avrà luogo alla fine dei lavori assembleari, prenotandosi presso il nostro ufficio entro e non oltre le ore 12 di mercoledì 5 aprile. La quota di partecipazione al pranzo è di 15 euro per il socio e di 15 euro per l’eventuale accompagnatore; familiari e amici pagano la quota intera di 27 euro. La quota deve essere versata prima dell’inizio dell’assemblea al personale della segreteria appositamente presente allo scopo.
Presso la struttura Le Torri di Tirrenia si svolgerà il soggiorno marino “Primo sole” dal 28 maggio all’11 giugno; per maggiori informazioni consultare il Comunicato n. 44 della Presidenza Nazionale dell’Unione.
E’ attiva la convenzione con Prenotaxi: in assenza di tariffe concordate sono applicate quelle comunali in uso, ma il tassametro è azionato all’inizio della corsa senza costo fisso di chiamata; è disponibile il servizio di accompagnamento da e per i numeri civici di partenza e di arrivo; per maggiori informazioni contattare Prenotaxi al numero 010 77 277
Per le date dei prossimi appuntamenti col gruppo di auto mutuo aiuto, il progetto Spazi ri-vita ed il corso di teatro “Ad occhi chiusi”, rivolgersi rispettivamente alla coordinatrice Beatrice Daziale al numero 340 069 34 55, alla coordinatrice Alessia Cotugno del progetto Spazi ri-vita al numero 329 64 95 151 e ai docenti del corso di teatro Paolo Drago al numero 340 41 81 308 oppure Carola Stagnaro al numero 347 19 25 902.
Si ricorda che ai soci viene rimborsata la somma di 5 euro per ogni corsa effettuata col servizio taxi per partecipare alle attività organizzate da questa Sezione; per il rimborso è sufficiente presentare al nostro ufficio la ricevuta regolarmente firmata dal tassista con l’indicazione del percorso e dell’ora dell’evento.
Prossimo bollettino il 7 aprile 2017

Sport- I risultati del week-end

Ottime notizie giungono da Portici, in provincia di Napoli, dove si è svolto l’XI Campionato Italiano Assoluto Invernale di Nuoto Paralimpico (vasca 50 m).
Martina Rabbolini ha vinto, nella categoria S11 (non vedenti), entrambe le gare a cui ha partecipato con i seguenti tempi:
100 rana – 1.35,07 (record italiano)
400 stile libero – 5.57,62 (record personale)
Per quanto riguarda il baseball per ciechi, le nostre due formazioni hanno riportato due vittorie e due sconfitte.
Ieri, sabato 1 aprile, i Lampi hanno perso (7 a 0 e 4 a 1) entrambi gli incontri con i Patrini Malnate.
A Staranzano, oggi pomeriggio, i Thunder’s Five hanno riportato due vittorie contro i Ducks Staranzano (13 a 3 e 9 a 1).
La classifica del Girone Ovest è la seguente:
1. Patrini Malnate punti 8 vinte 4 pareggiate 0 perse 0 media 1000
2. Lampi Milano 4 2 0 2 500
3. Thunder’s Five Milano 4 2 0 2 500
4. Ducks Staranzano 0 0 0 0 000
Buone notizie anche da Tito (Potenza) dove Sonia Tranchina, vincendo il torneo, ha conquistato l’accesso ai Campionati Italiani di showdown in programma il 20 e 21 maggio p.v..
Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS
Via Vivaio, 7
20122 Milano
tel/fax: +390276004839
Email: info@gsdnonvedentimilano.org
Web: www.gsdnonvedentimilano.org
twitter: https://twitter.com/Gsdnvmilano
Facebook: https://www.facebook.com/GSDNONVEDENTIMILANO

Fish – LEA, approvati ma non applicabili

I nuovi LEA sono stati dunque pubblicati in Gazzetta Ufficiale (18 marzo) ma, nonostante la grande enfasi, risultano ancora lontani dall’essere applicabili.
“FISH espresse, in audizione a Camera e Senato, critiche piuttosto articolate e severe. – ricorda Vincenzo Falabella, Presidente della FISH – Le Commissioni di Camera e Senato ne accolsero solo alcune ma nemmeno quelle sono state recepite, se non in modo residuale, nel testo in Gazzetta Ufficiale.”
Non è ripresa, solo a titolo di esempio, la raccomandazione che sia previsto espressamente il diretto coinvolgimento della persona con disabilità e della sua famiglia nella predisposizione del percorso assistenziale (articolo 4, comma 2, lettera d).
Ancora: che sia garantita alle persone con disabilità la continuità assistenziale attraverso il progetto individuale previsto dall’articolo 14 della Legge n. 328 del 2000, che integri interventi sanitari, sociali e di tutela (articolo 5).
E nel testo viene ancora ignorata l’esplicita richiesta di escludere da gara alcuni prodotti protesici di serie che necessitano di un percorso prescrittivo individualizzato e di un appropriato percorso valutativo.
A questi mancanti recepimenti si aggiungono tutte le culturali e strutturali criticità dei LEA che FISH ha già avuto modo di esprimere e che sono trasversali ai contenuti: dalla prevenzione alla diagnosi, dalla riabilitazione alle prestazioni protesiche, dai servizi ospedalieri ai servizi sociosanitari residenziali e semiresidenziali, dalle malattie rare a quelle croniche.
“Se qualcuno spera che questi LEA – continua Vincenzo Falabella – siano davvero compiutamente esigibili rimarrà presto deluso. Lo stesso testo prevede, per essere realmente applicato, una serie di Intese Stato-Regioni: sui dispositivi monouso, sulle prestazione protesiche, sui percorsi assistenziali integrati, sull’assistenza ambulatoriale… Sui tempi e gli intenti poco è dato sapere.”
Ma oltre a ciò sono pendenti anche le decisioni che dovrebbe assumere la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA (già istituita lo scorso anno) e da cui sono escluse le organizzazioni dei pazienti e delle persone con disabilità. La Commissione entro il 15 marzo (termine già scaduto) dovrebbe presentare la proposta di aggiornamento dei LEA “prioritariamente attraverso la ridefinizione delle prestazioni ovvero la modifica delle loro modalità erogative, garantendo il mantenimento della compatibilità tra risorse e prestazioni da erogare in maniera omogenea sul territorio nazionale, secondo le modalità erogative appropriate, da finanziare in base alla quota d’accesso.”
“Nella sostanza – conclude Falabella – se mancano le risorse i tanto celebrati LEA possono essere ridotti o applicati in modo progressivo. Il che rende i diritti dei Cittadini molto aleatori.”
Ed i segnali, proprio a partire dalle risorse ancora incerte e che mancherebbero all’appello, sono poco rassicuranti dalle parti della Conferenza delle Regioni.
“In questo clima piuttosto caotico, in considerazione di uno strumento – i LEA – su cui nutriamo moltissime riserve, non possiamo che mantenere l’attenzione elevata ed esercitare tutte le azioni possibili per pretendere l’applicazione di un diritto umano incomprimibile: quello alla salute. Per ora i LEA non esistono, non garantendo livelli essenziali e uniformi di prestazioni e servizi nel Paese. E ciò è gravissimo.”

24 marzo 2017

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
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Siena – Dieci anni di lavoro per guardare al futuro con coraggio, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Domenica 26 marzo nella storica sala delle Lupe in palazzo pubblico a Siena, l’assemblea sezionale ha compiuto un gesto di portata storica.
Su proposta del presidente e del consiglio sezionale è stato deciso di chiedere al consiglio regionale e a quello nazionale la fusione delle sezioni di Arezzo, Grosseto e Siena per realizzare la sezione della Toscana sudest.
La decisione è stata presa con un voto contrario su 27 presenze.
Ora speriamo di poter contare su un percorso chiaro e condiviso ma con tempi certi.
L’assemblea ha discusso esprimendo i suoi dubbi e la sua perplessità e i suoi dubbi ma poi ha dato fiducia a noi che amministriamo la sezione e.
La giornata ha visto l’approvazione unanime della relazione sull’attività svolta e sul conto consuntivo ma anche sui bilanci e abbiamo deciso di inviare un messaggio alla presidenza nazionale per condividere ancora una volta la come esperienza e ringraziarlo per la vicinanza ai problemi della Sezione.

Agrigento- Riabilitazione in acqua per bambini con disordini del neuro-sviluppo, di Ilenia Rivituso e Giuseppe Vitello

Dal mese di Gennaio, AIIEN (Associazione Italiana idroterapisti educatori Neonatali) ha intrapreso un rapporto collaborativo con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Sezione Territoriale di Agrigento con l’attivazione di un servizio di riabilitazione in acqua per bambini con disordini del neuro-sviluppo.
L’attività, con grande soddisfazione da parte di tutti gli Utenti, ha preso il via il 28 Gennaio 2017, previo inquadramento clinico e pianificazione di individuali progetti riabilitativi, grazie all’Idroterapista  Ilenia Rivituso con la collaborazione di Mirco Fava (Idroterapista – Presidente AIIEN ). Attualmente le famiglie in carico sono circa 11 con prospettive di un notevole incremento. AIIEN, al fine di garantire la qualità delle professionalità dei propri iscritti,  ha istituito dei propri centri di ricerca nazionali in collaborazione con il centro di Malattie Neuromuscolari NEMO presso il Policlinico Gemelli, con l’Università La Sapienza II facoltà di Medicina presso Ospedale Sant’Andrea,  con l’Istituto di Ricerca, Formazione e Riabilitazione O.N.L.U.S. (I.Ri.Fo.R.) di Roma e con A.I.A.S. di Enna
Attualmente l’Associazione svolge ricerche:
– su persone affette da SMA (Atrofia Muscolare Spinale) in collaborazione con il Centro NEMO di Roma; – su persone affette da Sclerosi Multipla in collaborazione con l’Ospedale Sant’Andrea di Roma; – su bambini con PCI (Paralisi Cerebrale Infantile) in collaborazione con l’I.RI.Fo.R.
L’Idrostimolazione Polisensoriale Psicomotoria, (I.Po.P.) nasce da un’esperienza di oltre anni quindici fatta su oltre 200 bambini e ragazzi con pluridisabilità. Si basa sul concetto di valutazione e sviluppo delle capacità residue, attraverso il recupero del deficit esperienziale, utilizzando le molteplici proprietà dell’acqua. E’ ormai noto che una componente importante del deficit psico-motorio nei soggetti pluriminorati, soprattutto se con disabilità sensoriale, deriva spesso dalla carenza di esperienze motorie e sensoriali nei primi mesi di vita. Si è documentato negli anni che molti movimenti, tono muscolare, coordinamento, e più in genere motricità, non sono sviluppati nei bambini,  non a causa della patologia, ma proprio a causa della mancanza di “memoria del movimento”. L’acqua è un ambiente particolarmente adatto per le molteplici proprietà, prima fra tutte quella microgravitaria. L’assenza di gravità è una condizione a cui non si è abituati e consente tutta una serie di movimenti anche in assenza di tono muscolare. Altra proprietà è quella termica. La temperatura oltre a produrre una elevata quantità di stimoli ha proprietà antalgiche, rilassanti (in caso di temperature che possano raggiungere i 32 gradi) particolarmente benefica nel trattamento della spasticità. La viscosità consente, invece, di effettuare una vasta gamma di esercizi morbidi e fluidi indicati per ogni trattamento riabilitativo.
Lavorare con un bambino piccolo e con disabilità anche gravi, richiede una profonda competenza da parte degli operatori che spesso si trovano a prendere decisioni unilaterali che in qualche modo influiranno su tutto lo sviluppo futuro.
Un intervento terapeutico influisce su tutti gli ambiti di un soggetto, da quello motorio a quello cognitivo, a quello relazionale a quello motivazionale e quindi funzionale, ed è quindi necessario che un terapista abbia profonda conoscenza delle conseguenze che si producono dall’attuazione di un percorso riabilitativo.
L’intervento, poiché finalizzato alla ricerca per patologia, e all’ identificazione di obiettivi quantitativamente misurabili, prevede una valutazione iniziale fatta attraverso la classificazione all’ICF-CY e una misurazione con la scala del GMFM.
A seguito dei dati di misurazione viene sviluppato un progetto riabilitativo  individualizzato in base alle caratteristiche del bambino e a seguito del compimento di un periodo di osservazione, viene redatta una relazione per le famiglie sulla condizione e le prospettive di sviluppo.
Inoltre per garantire informazione trasparente con le famiglie, ogni soggetto sarà opportunamente, dopo la presa in carico, inserito e iscritto nel portale nazionale di AIIEN, che fungerà proprio da interfaccia tra il soggetto, la famiglia, dotata poi di personale password, e l’intera equipe.

Ilenia Rivituso – Giuseppe Vitello

Torino – Notiziario audio 011NEWS

E’ in rete la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 11/2017 di venerdì 24/3/2017. Di seguito il link:

In primo piano:
Tessera regionale di libera circolazione: è possibile effettuare la ricarica anche nei nostri uffici, ma attenzione ai documenti necessari
Ottimi risultati per la Giornata di Prevenzione contro il Glaucoma: 330 i cittadini visitati gratuitamente
Aspettando “Oltre la vista, oltre la Sla”, sabato 1 aprile il concerto gospel organizzato dalla nostra Polisportiva
Buon ascolto.
La Segreteria U.I.C.I. – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus
Sezione Provinciale di Torino
C.so Vittorio Emanuele II, 63 – 10128 Torino
tel. 011/535567  –  fax 011/5617583
e-mail: uicto@uiciechi.it  –  sito: www.uictorino.it
Facebook: www.facebook.com/uicitorino  –  Twitter: @uicitorino

Genova – Segreteria telefonica del 24 marzo 2017

Segreteria telefonica dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus – Sezione di Genova del 24 Marzo 2017
I nostri uffici sono aperti al pubblico lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.45; martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 14.45.
Si comunica che è possibile rinnovare il tesseramento all’associazione per l’anno 2017 presso l’ufficio di Via Caffaro 6/1; chi volesse versare la quota associativa tramite trattenuta mensile sulla pensione, può sottoscrivere l’apposita delega presso la nostra sede di Via Caffaro, previo appuntamento.
E’ possibile destinare il 5 per mille delle imposte sul vostro reddito a questa Sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti: basta indicare il nostro codice fiscale n. 00465930105 nell’apposito quadro della denuncia dei redditi o della certificazione unica.
Anche quest’anno è possibile avvalersi dei servizi del CAF dell’ANMIL in convenzione; gli interessati possono rivolgersi direttamente al CAF al numero 010 08 99 292 qualificandosi come nostri soci per fissare un appuntamento; il costo va da 5 euro per il semplice modello 730 fino a 15 euro per il modello 730 congiunto di familiare non convivente col socio.
I volontari del servizio civile sono disponibili per servizi di accompagnamento, su richiesta da effettuare all’ufficio con almeno 24 ore di anticipo; è anche attivo il servizio di accompagnamento prestato dal gruppo di volontari coordinato da Sabrina Forlin, da contattare al numero 010 43 47 115.
Domenica 26 marzo, alle ore 16, nell’Auditorium Giuseppe Verdi, presso l’Istituto David Chiossone, l’evento è il concerto della pianista Horszowski Bice Costa.
Su SlashRadio, oltre alle consuete trasmissioni mattutine di Spotlight, in onda dal Lunedì al Venerdì, dalle 9.30 alle 10.30, nei giorni di martedì 28,  mercoledì 29 e giovedì 30 marzo andranno in onda dalle 15.00 alle 17.30, tre nuove puntate di Slashbox.
In particolare martedì 28 la rubrica “C’è luce in cucina” dalle 15 alle 16, mercoledì 29 la rubrica “Chiedi al Presidente” dalle ore 16.30 alle ore 17.30, giovedì 30 sarà ospite la scrittrice Romana Petri.
L’8 aprile alle ore 10 nell’Auditorium Giuseppe Verdi dell’Istituto David Chiossone avrà luogo la nostra assemblea sociale; è stato inviata a tutti i soci regolare convocazione. Chi lo desidera può partecipare al pranzo sociale presso il Ristorante “Piedigrotta”, che avrà luogo alla fine dei lavori assembleari, prenotandosi presso il nostro ufficio entro e non oltre le ore 12 di mercoledì 5 aprile. La quota di partecipazione al pranzo è di 15 euro per il socio e di 15 euro per l’eventuale accompagnatore; familiari e amici pagano la quota intera di 27 euro. La quota deve essere versata prima dell’inizio dell’assemblea al personale della segreteria appositamente presente allo scopo.
Presso la struttura Le Torri di Tirrenia si svolgerà il soggiorno marino “Primo sole” dal 28 maggio all’11 giugno; per maggiori informazioni consultare il Comunicato n. 44 della Presidenza Nazionale dell’Unione.
E’ attiva la convenzione con Prenotaxi: in assenza di tariffe concordate sono applicate quelle comunali in uso, ma il tassametro è azionato all’inizio della corsa senza costo fisso di chiamata; è disponibile il servizio di accompagnamento da e per i numeri civici di partenza e di arrivo; per maggiori informazioni contattare Prenotaxi al numero 010 77 277
Per le date dei prossimi appuntamenti col gruppo di auto mutuo aiuto, il progetto Spazi ri-vita ed il corso di teatro “Ad occhi chiusi”, rivolgersi rispettivamente alla coordinatrice Beatrice Daziale al numero 340 069 34 55, alla coordinatrice Alessia Cotugno del progetto Spazi ri-vita al numero 329 64 95 151 e ai docenti del corso di teatro Paolo Drago al numero 340 41 81 308 oppure Carola Stagnaro al numero 347 19 25 902.
Si ricorda che ai soci viene rimborsata la somma di 5 euro per ogni corsa effettuata col servizio taxi per partecipare alle attività organizzate da questa Sezione; per il rimborso è sufficiente presentare al nostro ufficio la ricevuta regolarmente firmata dal tassista con l’indicazione del percorso e dell’ora dell’evento.
Prossimo bollettino il 31 Marzo 2017