Catania, XII Giornata Nazionale del Braille 21 febbraio 2019, di Anna Buccheri

La Sezione Territoriale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) di Catania e l’Istituto Comprensivo “Alessio Narbone” di Caltagirone il 21 febbraio 2019 hanno presentato a Caltagirone la XII Giornata Nazionale del Braille.

Il DS dell’IC “Narbone”, sede della manifestazione, prof. Francesco Pignataro, ha così sintetizzato la giornata che ha giudicato ricca di sollecitazioni non tanto sul piano della ricorrenza, quanto su quello della comunicazione di istanze, di bisogni e di rischi di nuove marginalità legate non solo alla disabilità visiva, ma a tutte le forme di diversità. Ha sottolineato la necessità che il mondo della scuola si impegni per migliorare le competenze dell’insegnante specializzato per quanto riguarda la conoscenza del Braille. La sintesi vocale infatti non può diventare alternativa all’utilizzo del Braille, in quanto si tratta di due canali diversi e integrabili, e la dimensione tattile del Braille dal punto di vista cognitivo determina processi simili alla scrittura dell’alfabeto per i vedenti. Un altro impegno della scuola, a costo zero, deve riguardare l’anticipazione della data di adozione dei libri di testo allo scopo di favorire, in termini di tempi, la trascrizione dei testi adottati in Braille, considerato che occorrono mediamente circa quattro mesi per le operazioni di transcodificazione. Inoltre ha registrato la graduale latitanza delle istituzioni che stanno lasciando al privato sociale e alle imprese la gestione delle problematiche relative alla disabilità, contravvenendo non solo a quanto previsto dalla Costituzione, ma al bisogno di inclusività, sempre più messa in crisi dalle spinte economicistiche ed individualistiche della globalizzazione. Infine ha rivolto un ringraziamento alla prof.ssa Puglisi, Presidente della sezione UICI di Catania, il cui impegno e entusiasmo costanti animano una realtà associativa capace di proficue collaborazioni e di ruoli di supplenza, rispetto alla latitanza di soggetti obbligati dalle norme, nell’ottica di una promozione culturale e sociale dei disabili visivi perché la disabilità non sia più considerata un problema, ma una opportunità.

Il vice-Presidente della sezione UICI di Catania, dott. Antonio Stoccato, calatino molto attivo sul territorio, ha dato il benvenuto alla XII Giornata Nazionale del Braille e ringraziato il DS prof. Pignataro sempre disponibile. Infatti non è stata questa la prima volta che ci si è trovati insieme in una iniziativa. Già in passato c’è stata una proficua collaborazione, come in occasione della visita alla Sala Multisensoriale (con la Presidente UICI di Catania prof.ssa Rita Puglisi e il Responsabile del Centro Di Consulenza Tiflodidattica di Catania dott. Nando Sutera) e dell’impiego dell’Unità mobile per lo screening (era in piazza Municipio, ma a scuola si è fatta sensibilizzazione con gli studenti). Ringraziamenti sono stati rivolti anche a Associazioni, Amici, Soci e Socie UICI presenti. La scelta di Caltagirone come sede per celebrare la XII Giornata Nazionale del Braille ha espresso l’impegno e la volontà della Presidente e del Consiglio UICI di Catania di valorizzare tutto il territorio. Caltagirone peraltro vanta una collaborazione storica e si caratterizza per un particolare dinamismo dei Soci e delle Socie e per l’offerta e la continuità di prestazione dei servizi. L’IC “Narbone” di Caltagirone lavora per la promozione, l’uguaglianza e le pari opportunità per tutti. L’UICI di Catania vuole essere parte attiva nella comunità, sul territorio e nella società civile. Messi nelle condizioni opportune i disabili visivi vogliono battersi e si battono per essere parte attiva. L’approccio alla diversità deve prescindere dalla disabilità, bisogna guardare alla persona e non al deficit/alla differenza, e riconoscere il valore della relazione/dell’essere.

Il Responsabile del Centro Di Consulenza Tiflodidattica di Catania, dott. Nando Sutera, ha svolto la prima relazione prevista, dal titolo Il Braille nell’era digitale, che ha posto l’accento sul Braille come risultato di un percorso di apprendimenti, di strategie e di competenze da sviluppare già a partire dalla scuola dell’infanzia. Il dott. Sutera ha sottolineato che i bambini con disabilità visiva arrivano alla scuola primaria (prima classe) con capacità tattili, aptiche, ecc. poco sviluppate e organizzate, e il Braille concorre allo sviluppo, all’affinamento e allo strutturarsi di tali capacità essendo peraltro l’unico e vero sistema di letto-scrittura per i bambini non vedenti. Un secondo importante elemento evidenziato ha riguardato la tifloinformatica. Non c’è conflittualità tra il Braille e la tecnologia informatica. Dopo l’apprendimento del Braille è un ottimo supporto infatti anche il computer che non richiede inizialmente nemmeno l’acquisto di software e hardware, ma l’utilizzo di risorse libere. È necessaria invece un’adeguata preparazione per insegnanti e assistenti all’autonomia e alla comunicazione. Infine una riflessione è stata dedicata all’utilizzo di sintesi vocale e di display Braille in termini di integrazione o di esclusività dei due sistemi, scelta che dipende da fattori specifici come la tipologia delle discipline.

La Responsabile della Sala Multisensoriale dell’IC “Narbone”, prof.ssa Giusi Sestina, ha curato la seconda relazione in programma, L’approccio Snoezelen come proposta di integrazione multisensoriale, partendo dal dato che l’ambiente influenza l’uomo e l’uomo influenza l’ambiente. Gli stimoli creano connessioni interneuronali che favoriscono il “Colloquio Neuronale”, aumentando l’attività cosciente. Le sensazioni provenienti dall’ambiente arrivano attraverso gli organi sensoriali il cui sviluppo inizia nel grembo materno. Le informazioni ambientali, attraverso gli organi di senso, giungono al cervello dove vengono elaborate e integrate alle esperienze, alle conoscenze e alle informazioni già possedute e organizzate in risposte funzionali ed efficaci, adattive alle richieste dell’ambiente. Questo processo percettivo prende il nome di Integrazione Sensoriale. A questo punto la domanda è: L’approccio Snoezelen, che è alla base della Sala Multisensoriale, in che modo può intervenire sullo sviluppo dell’integrazione sensoriale? Il termine Snoezelen deriva dalla contrazione di due verbi olandesi: Snuffelen (cercare fuori, esplorare) e Doezelen (rilassarsi, sonnecchiare); quindi il suo significato è: rilassarsi attraverso l’esplorazione dell’ambiente. L’approccio Snoezelen nasce negli anni Settanta in Olanda. La Sala Snoezelen di Caltagirone è uno spazio accogliente, fatto di luci, colori, suoni, immagini, odori, dove è possibile ristabilire il contatto con il proprio corpo, attraverso la sensorialità. Ha l’estensione di circa 150 metri quadri, è dotata di un laboratorio polifunzionale ed è attrezzata con i seguenti dispositivi: tubo a bolle, sedia basculante, fibre ottiche, materasso vibro-acustico, pannello interattivo, luce ultravioletta, ologramma e sistema di proiezione 3D Mapping, che, insieme alle luci soffuse e al movimento dell’acqua, creano un ambiente in grado di rievocare le sensazioni di benessere di un grembo che accoglie, divenendo un rifugio che custodisce e protegge. Snoezelen non è una metodologia, ma una filosofia di accompagnamento, è un approccio fortificante e non direttivo: non è il docente a scegliere, ma l’alunno che, dopo aver esplorato l’ambiente, opera scelte e indica con quale dispositivo vuole interagire. Questo, sul piano dell’autonomia, gli consente di acquisire autostima e lo fa sentire abile. Il primo obiettivo da perseguire è il benessere. Altri obiettivi devono tener conto del contesto specifico in cui è collocata la Sala Snoezelen. La scuola deve occuparsi di educazione e di didattica perseguendo obiettivi che sono esplicitati nel PEI, condivisi con la famiglia e gli specialisti. Fondamentale è il docente che deve avere un comportamento empatico e una predisposizione a mettersi in atteggiamento di ascolto per trovare il canale di accesso al mondo interiore dell’Altro. La comunicazione si sposta su un piano non verbale fatto di sguardi e di contatti. Questa forma di comunicazione non è intenzionale, consapevole, controllabile, ma vera e sincera e arriva al bambino che la restituisce con la stessa sincerità. Nella XII Giornata Nazionale del Braille si parla di disabilità visiva. La Sala Snoezelen può rivelarsi una grande risorsa per favorire lo sviluppo dell’integrazione sensoriale attraverso una serie di esperienze somatiche, coinvolgendo estese superfici recettoriali, vestibolari e propriocettive, uditive, olfattive e gustative al fine di strutturare il sé corporeo e, attraverso il gioco libero e il movimento, le tre dimensioni della persona: dell’autonomia, dell’autodeterminazione e emotiva.

La Pedagogista e Assistente alla comunicazione, dott.ssa Elisabetta Sapuppo, ha rilevato che anche quest’anno la Giornata Nazionale del Braille si è rivelata uno spazio per l’approfondimento e per il confronto fra operatori del settore, ma anche di apertura verso realtà altre che costituiscono un prezioso arricchimento per tutti. La Sala Multisensoriale con approccio Snoezelen dell’IC “Narbone” di Caltagirone ha consentito a tutti i partecipanti di sperimentare appieno le potenzialità inclusive delle proposte multisensoriali rivolte a soggetti con caratteristiche variegate. In tal senso, l’illustrazione dei progetti sperimentati con soggetti con disabilità multiple evidenzia e conferma la consapevolezza che, solo in un’ottica di inclusività, possono essere soddisfatte le contemporanee esigenze di accoglienza, di stimolazione e di socialità che servono alla crescita dei bambini e dei ragazzi. Coerentemente con questi principi di base, la proposta educativa multisensoriale, digitalizzata o pragmatica, soddisfa il bisogno di ciascuno senza tralasciare la promozione dell’incontro con altro da Sé.

Flavio che frequenta la quarta classe della scuola primaria ha dato dimostrazione pratica di come si lavora al computer in piena autonomia per le attività di studio con un’efficacia che ha confermato tutte le parole dette, scritte e spese a supporto dei risultati che si possono avere quando Braille e tecnologia si incontrano potenziandosi a vicenda.

Parallelamente, durante tutta la mattinata, si sono svolti tre workshop: screening ortottico e clownterapia per bambini della scuola primaria, attività nella Sala Multisensoriale, Braille e tecnologie informatiche.

A conclusione della giornata la Presidente UICI di Catania, prof.ssa Rita Puglisi, ha ribadito con forza e grande partecipazione emotiva che i disabili visivi non sono numeri, casi, problemi da risolvere. I disabili visivi sono persone: bambini e bambine, ragazzi e ragazze, uomini e donne, anziani. Sono persone con nomi, vite, desideri, ambizioni. Sono membri della società, cittadini al pari degli altri, capaci di dare e di costruire, di creare le condizioni per il proprio e per l’altrui benessere. Tutto questo in un’epoca, la nostra, in cui si rincorre l’efficientismo nella vana e a volte anche presuntuosa pretesa di rispondere a tutte le domande, di collezionare successi, di segnare un’altra vittoria, come se ci trovassimo tutti a giocare ad un ideale tavolo di Risiko piuttosto che a vivere nella realtà di ogni giorno fatta di situazioni e soprattutto di persone. L’efficienza a cui da più parti ci si richiama guarda al prodotto e non al percorso, al progetto, al tempo e agli obiettivi che conducono alla realizzazione di quel prodotto. È invece all’efficacia dell’intervento che bisogna tendere, perché l’efficacia si preoccupa del chi, del cosa, del perché, del metodo, degli strumenti e dei tempi necessari al raggiungimento dell’obiettivo. Ogni puntino Braille ha permesso al disabile visivo di non essere più soggetto passivo, beneficiario di azioni filantropiche, ma di diventare protagonista del proprio apprendimento e artefice del proprio destino. E il Braille, strumento di integrazione e cultura, è un evergreen che non teme la tecnologia, ma la sa incontrare, trovandovi un mezzo di nuove opportunità per bambini e bambine, ragazzi e ragazze, uomini e donne che vogliono essere se stessi con gli altri, con le stesse opportunità, cittadini e cittadine che costruiscono e sanno scommettersi.

Ascoli Piceno – Settimana del glaucoma, visite gratuite per gli over 40

L’appuntamento è al centro ‘Officina dei Sensi’ per il 15 marzo. Mentre volantini che invitano ai controlli verranno distribuiti nei centri per anziani. Alina Pulcini, presidente Uici Marche: “La malattia è spesso asintomatica e principale causa di cecità. Importantissimi i controlli”

ASCOLI PICENO – Si scopre con una ordinaria visita completa, non servono esami specifici. Ma quei pochi minuti sulla seggiola dell’oculista, soprattutto dopo i 40 anni, possono salvarci la vista.

Torna, dal 10 al 16 marzo, la settimana nazionale dedicata alla prevenzione del glaucoma: principale causa di cecità irreversibile, che colpisce oltre un milione di persone solo in Italia, la metà delle quali non sa nemmeno di esserne affetta. “Il suo processo può essere rallentato se viene diagnosticato in tempo – spiega Alina Pulcini, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti delle Marche –, per questo, in occasione della ricorrenza, le nostre sezioni hanno promosso visite gratuite per gli over 40 e banchetti informativi: otto persone su dieci, pur essendo a rischio, non si sottopongono a visite oculistiche regolari”.

Ad Ascoli, la Sezione Territoriale di Ascoli Piceno e Fermo organizza una giornata di screening della pressione oculare presso il centro ‘Officina dei Sensi’, in via Copernico, 8. Mentre volantini informativi che invitano ai controlli verranno distribuiti nei centri per anziani. L’appuntamento con le visite gratuite è per il 15 marzo per la misurazione della pressione dell’occhio, con ingressi dalle ore 15.00.

“Il glaucoma colpisce quasi sempre entrambi gli occhi e danneggia in modo irreparabile il nervo ottico – spiega l’oculista Cecilia Tombolini -. All’inizio si riduce l’ampiezza di quello che vediamo, per poi arrivare alla cecità irreversibile se non si interviene tempestivamente”.

Ancona – Settimana del glaucoma: boom di prenotazioni per le visite gratuite dedicate ai dipendenti comunali

Circa 200 registrazioni e materiale informativo diffuso fuori dal Municipio: gli operatori dell’Unione ciechi invitano alla prevenzione. Alina Pulcini, presidente Uici Marche: “La malattia è spesso asintomatica e principale causa di cecità. I controlli sono importantissimi”

ANCONA – Si scopre con una ordinaria visita completa, non servono esami specifici. Ma quei pochi minuti sulla seggiola dell’oculista, soprattutto dopo i 40 anni, possono salvarci la vista.

Torna, dal 10 al 16 marzo, la settimana nazionale dedicata alla prevenzione del glaucoma: principale causa di cecità irreversibile, che colpisce oltre un milione di persone solo in Italia, la metà delle quali non sa nemmeno di esserne affetta.  “Il suo processo può essere rallentato se viene diagnosticato in tempo – spiega Alina Pulcini, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti delle Marche –, per questo, in occasione dell’undicesima settimana nazionale, le nostre sezioni hanno promosso visite gratuite per gli over 40 e banchetti informativi: otto persone su dieci, pur essendo a rischio, non si sottopongono a visite oculistiche regolari”.

Ad Ancona, la Sezione Territoriale organizza una giornata di screening della pressione oculare in Comune. Il 12 marzo gli operatori dell’Uici saranno presenti in municipio con gli oculisti, dalle 9.00 alle 17.00, per effettuare il controllo gratuito ai dipendenti comunali che vorranno sottoporsi a visita. Al momento si registrano circa 200 iscrizioni. Mentre all’esterno dell’edificio ci sarà un banchetto informativo per sensibilizzare anche il resto della popolazione.

“C’è stato un vero boom di iscrizioni – spiega Sauro Cesaretti, dell’Uici di Ancona -, tanto che abbiamo dovuto organizzare un secondo punto di controllo con altre attrezzature e un oculista in più. Siamo felici di questa affluenza, la prevenzione è l’arma più efficace”.

“Il glaucoma colpisce quasi sempre entrambi gli occhi e danneggia in modo irreparabile il nervo ottico – spiega l’oculista Cecilia Tombolini -. Nella maggior parte dei casi è associato a un aumento della pressione interna dell’occhio. All’inizio si riduce l’ampiezza di quello che vediamo, per poi arrivare alla cecità irreversibile se non si interviene tempestivamente”.

Pesaro – Settimana del Glaucoma: l’Unione ciechi invita alla prevenzione

Il 13 marzo banchetti informativi a Fano. Alina Pulcini, presidente Uici Marche: “La malattia è spesso asintomatica e principale causa di cecità. Ma si può controllare se si interviene in tempo”

FANO – Si scopre con una ordinaria visita completa, non servono esami specifici. Ma quei pochi minuti sulla seggiola dell’oculista, soprattutto dopo i 40 anni, possono salvarci la vista.

Torna, dal 10 al 16 marzo, la settimana nazionale dedicata alla prevenzione del glaucoma: principale causa di cecità irreversibile, che colpisce oltre un milione di persone solo in Italia, la metà delle quali non sa nemmeno di esserne affetta.  “Il suo processo può essere rallentato se viene diagnosticato in tempo – spiega Alina Pulcini, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti delle Marche –, per questo, in occasione dell’undicesima settimana nazionale le nostre sezioni territoriali hanno organizzato visite gratuite rivolte soprattutto alle persone con più di 40 anni e banchetti informativi per sensibilizzare sul tema: otto persone su dieci, pur essendo a rischio, non si sottopongono a visite oculistiche regolari”.

Per la provincia di Pesaro, la sezione territoriale di Pesaro e Urbino organizzerà nella giornata del 13 marzo un banchetto informativo a Fano, in Corso Matteotti, per invitare gli over 40 ai controlli.

“Il glaucoma colpisce quasi sempre entrambi gli occhi e danneggia in modo irreparabile il nervo ottico – spiega l’oculista Cecilia Tombolini –  Nella maggior parte dei casi è associato a un aumento della pressione interna dell’occhio che causa, nel tempo, danni permanenti alla vista, accompagnati da riduzione del campo visivo e alterazioni della papilla ottica, visibili all’esame del fondo oculare. All’inizio si riduce l’ampiezza di quello che vediamo, per poi arrivare alla cecità irreversibile se non si interviene tempestivamente”.

Sommario della rivista “Gennariello” n. 3 marzo 2019

Non solo saluti (di Rita Lamusta)
C’era una volta
– La leggenda della mimosa
– Il cavallo e il fiume
Scelte da voi
– La leggenda del Lago di Sasso
L’angolo della filastrocca
– Io son la primavera
– Canzone di Marzo
– Domenica delle Palme
Gioca con Giò il coniglietto
Per i più piccini

Il link diretto per il prelievo è il seguente:
http://www.uiciechi.it/servizi/riviste/View_Rivista.asp?Id_Nriv=2195

Per informazioni sulle riviste è possibile scaricare il Listino abbonamenti 2019 al link:
http://www.uiciechi.it/servizi/somm_stampaassoc.asp

Napoli – Primo Trofeo Domenico Martuscelli

Istituto Domenico Martuscelli – domenica 3 marzo 2019

Domenica 3 marzo nella palestra dell’Istituto per Ciechi Domenico Martuscelli di Napoli si svolgerà un importante gara schermistica per disabili visivi. Infatti verrà assegnato il 1° Trofeo Domenico Martuscelli. “Siamo riusciti a portare l’evento a Napoli con grande entusiasmo anche del presidente Giorgio Scarso, che ha voluto onorare la sede dove sta operando il Club Schermistico Partenopeo con il progetto Smart Sport”, dichiara Sandro Cuomo, commissario tecnico della Nazionale italiana di spada e oro olimpico ad Atlanta 96. “Speriamo di renderlo un appuntamento ripetibile e in pianta stabile. Ci auguriamo che seguano altre edizioni”. Non da oggi la scherma si mostra sensibile al mondo paralimpico. “Vorremmo amplificare il messaggio di integrazione, che la Federazione Italiana Scherma sta portando avanti da diverso tempo. Intendiamo lanciare una nuova sfida: creare competizioni tra atleti non vedenti e vedenti che possano tirare alla pari, con questi ultimi bendati. E’ un’idea da perfezionare e sperimentare già nel prossimo torneo”, spiega Cuomo, sostenitore ed organizzatore della manifestazione. Scelta della location non casuale, nella nuova palestra dello storico istituto Domenico Martuscelli, che sin dalla sua fondazione ha provveduto all’ospitalità, formazione e assistenza di tutti i ragazzi affetti da disabilità visive. “Non posso che essere particolarmente soddisfatto del fatto che presso la Casa dei ciechi si svolga un evento schermistico esclusivamente dedicato ai non vedenti e agli ipovedenti. Insieme al referente della commissione sport nazionale dell’UICI Ciro Taranto, ho voluto con forza che il Club Schermistico Partenopeo svolgesse l’attività nella palestra dell’Istituto, nella convinzione che l’attività sportiva è fondamentale per l’educazione, la crescita e l’integrazione dei non vedenti nella società”, ha dichiarato Mario Mirabile, presidente Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, della sezione territoriale di Napoli. Nel corso della conferenza di presentazione del trofeo hanno partecipato La campionessa pluri-olimpionica Valentina Vezzali, sempre oro da Atlanta’96 a Londra 2012, e più volte campionessa mondiale, che ci ha tenuto ad essere presente ad un evento così importante.

C N L P – “Tutto su Mariangela”, di Michele Sancisi

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro:

“Tutto su Mariangela”, di Michele Sancisi – Numero catalogo: 90064

Maniacale, solitaria, stakanovista, idealista, mossa da un impulso di trasformazione perenne, nel lavoro come nella vita. Sullo schermo è la signora bene con la erre moscia, la prostituta, la rivoluzionaria, la sottoproletaria stressata. In teatro dà corpo alle visioni di grandi maestri, da Strehler a Ronconi, Visconti e Fo: diventa uomo, bambina, vecchia di trecento anni, centaura. Nella vita è un sex symbol, punk e diva, o una creatura androgina, icona gay. Capelli biondo platino o nero pece, taglio lungo, medio, corto, con sfumature verdi. Quando vuole uscire dai ruoli si rapa a zero. Non è una star, ma un caleidoscopio: Mariangela Melato è tutto questo e molto altro, un’attrice sempre pronta a reinventarsi, ”una donna con un progetto”, come l’ha definita Pupi Avati. Ma come ha fatto una bambina piena di problemi, figlia di gente modesta e senza una vera istruzione scolastica a diventare, con le sue sole forze, uno dei simboli del teatro e del cinema italiani? Come è riuscita a non scendere a compromessi e a tutelare la propria libertà? Lo raccontano gli amici, i colleghi, gli amori, i suoi stessi pensieri dai giornali dell’epoca: fili sparsi di memorie individuali e documenti inediti che l’autore intesse in un ritratto corale sospeso tra pubblico e privato, in cerca della vera Mariangela.

Per effettuare il download degli audiolibri, gli utenti già registrati possono accedere alla pagina del “Libro parlato online” digitando www.libroparlatoonline.it

C N L P – “Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita”, di Giulio Cesare Giacobbe

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro:

“Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita”, di Giulio Cesare Giacobbe – Numero catalogo: 90164

Dietro a questo titolo provocatorio si nasconde un manuale “prêt-à-porter” che i nevrotici, o aspiranti tali, dovrebbero tenere in tasca. Esso utilizza tecniche yoga, buddhiste e zen, praticate da secoli dagli orientali (evidentemente anche loro nevrotici) ma esportabili anche a noi poveri uomini e donne dell’occidente. La nevrosi ci sommerge di ansie e di paure che ci impediscono di gioire della vita e dei rapporti con gli altri. Eliminando il pensiero nevrotico (le seghe mentali) e ritornando a quella realtà da cui esso ci allontana, possiamo imparare a godere delle vita e delle cose che ci stanno intorno. L’autore insegna Fondamenti delle discipline psicologiche orientali all’Università di Genova.

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C N L P – “Induismo e buddhismo”, di Ananda K. Coomaraswamy

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro:

“Induismo e buddhismo”, di Ananda K. Coomaraswamy – Numero catalogo: 90356

In “Induismo e buddhismo” Ananda K. Coomaraswamy esamina gli insegnamenti originari e la sostanza della concezione filosofica di queste due grandi religioni, di cui traccia la storia riferendosi ai loro miti, alle loro tradizioni rituali, alle rispettive dottrine e scritture sacre. In tal modo egli intende mostrare come induismo e buddhismo esprimano verità universali “che nessun popolo e nessuna epoca possono rivendicare come esclusivamente proprie”. E sebbene Induismo e buddhismo sia suddiviso in due parti, incentrate sull’analisi delle rispettive religioni, Coomaraswamy afferma con forza l’identità dei loro concetti essenziali.

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C N L P – “Al mio paese…”, di Giovanni Taverna

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro:

“Al mio paese…”, di Giovanni Taverna – Numero catalogo: 89533

Una piazza della chiesa, anzi, almeno cinque piazze con cinque chiese. La campagna tutt’intorno. Il verde dei campi tagliato solo dall’asfalto della via Emilia. Un clima per robusti di cuore: caldo, troppo caldo d’estate, con le zanzare a far compagnia, e gelido, troppo gelido d’inverno. Dalla nebbia, quella reale e quella metaforica del tempo, emergono cartoline di una piccola città – un paesone, a dirla tutta – con le sue tradizioni, con il suo spirito indomabile e ironico, con i suoi personaggi. Ecco così il Ciccio, barista che voleva andar per mare e che per qualche strano calcolo si è ritrovato con un punto nave fissato sulla Cisa. E ancora il farmacista mago degli intrugli, Vidalein il materassaio che sull’apecar montava il presepe e andava a fotografare i matrimoni, il tipografo cortese, la Dina, che la domenica apriva la finestra e distribuiva chisolini, le due vecchie e nobili sorelle, intrattenitrici loro malgrado della piazza. Giovanni Taverna in «Al mio paese…» restituisce al lettore di oggi una Fiorenzuola – vera protagonista di queste pagine – pittoresca e insieme sorprendente. Dall’anima semplice e, perché no, infinitamente buona.

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