II° Festival canoro internazionale per non vedenti organizzato dai Lions, Redazionale

Autore: Redazionale

I Lions Club di Cracovia (Polonia) annunciano la seconda edizione del “Lions World Song Festival for the Blind – Sounds from the Heart”, un festival canoro internazionale per non vedenti organizzato dai Lions, che si terrà a Cracovia dal 12 al 14 novembre 2015.

Possono partecipare alla selezione cantanti non professionisti con un buon livello artistico ciechi o ciechi parziali con un residuo visivo non superiore a 1/25. Per partecipare alla selezione è necessario presentare una canzone inedita di qualunque genere musicale che sia stata composta appositamente per il concorso. La durata della canzone non dovrà superare i cinque minuti.

Fondamentale requisito alla partecipazione è il sostegno di un club Lions, che dovrà sottoscrivere il formulario di iscrizione insieme al candidato. Le spese del viaggio e di partecipazione (compreso vitto e alloggio) dei partecipanti selezionati sono a carico dei cantanti stessi e dei Club Lions che li sostengono (si veda il link http://lionsfestival.org/en/festival-fees per le spese di partecipazione). Insieme alla scheda di iscrizione, sarà necessario inviare la canzone registrata su CD/DVD, il testo della canzone in originale (con l’indicazione degli autori del testo e della musica), la sua traduzione in inglese, una foto dell’aspirante partecipante e una sua breve scheda biografica. La scadenza per l’invio delle iscrizioni è il 31 maggio 2015.

Per il regolamento completo, la scheda di iscrizione e per visionare i filmati della prima edizione del festival nel 2013 è possibile consultare il sito web: www.lionsfestival.org. Per chiedere ulteriori informazioni si prega di scrivere all’email festival2015@lionsfestival.org, è possibile porre i quesiti anche in italiano.

 

Sintesi dei lavori della Direzione Nazionale del 23 ottobre 2014 di Claudio Romano

Autore: Claudio Romano

Il 23 ottobre a Roma, negli uffici della Presidenza Nazionale dell’Unione, si è riunita, in seduta ordinaria, la Direzione Nazionale presieduta dal Presidente Mario Barbuto con la collaborazione del Vice Presidente Luigi Gelmini e del Segretario Generale facente funzioni Alessandro Locati.
Presenzia alla riunione il Presidente onorario Tommaso Daniele.

1) Dopo che il Presidente Barbuto a nome dei presenti ha rivolto a Tommaso Daniele un affettuoso saluto di benvenuto, la Direzione, evasi i normali adempimenti d’inizio seduta
a) ha preso atto del verbale della riunione dell’Ufficio di Presidenza del 18 settembre di cui si trascrivono di seguito alcuni passaggi:
– In primo luogo il Presidente Nazionale ha riferito in merito ad iniziative politico-associative in occasione della prossima Legge di Stabilità circa le leggi di finanziamento per l’Unione e gli altri enti collegati. A tale riguardo si è proceduto a verificare il percorso compiuto in passato per prendere contatti con autorità politiche e di Governo, che, peraltro, sono in gran parte cambiate rispetto allo scorso anno.
Allo scopo di attuare una vasta opera di sensibilizzazione, è stato elaborato un promemoria sulla situazione delle leggi di finanziamento e sono già stati presi contatti con importanti esponenti politici. È, altresì, in preparazione un intervento presso le Commissioni Bilancio e Affari Sociali in entrambi i rami del Parlamento.
Saranno coinvolti nell’azione i Presidenti regionali e provinciali, in modo da esercitare una pressione omogenea e generalizzata sul territorio sui parlamentari di riferimento.
– Per quanto concerne, invece, il piano di ristrutturazione e riconfigurazione degli spazi lavorativi della sede di Via Borgognona, il Segretario Generale riferisce che all’inizio di ottobre verrà fissato l’appuntamento con un ingegnere edile competente in materia che effettuerà un sopralluogo presso la sede e, unitamente allo Studio Carta, fornirà la consulenza per una corretta redazione del bando sulla base delle indicazioni fornite dalla Direzione Nazionale;
b) ha preso atto dei riferimenti del Segretario Generale in ordine alla Legge di Stabilità 2015 approvata dal Consiglio dei Ministri che si possono così sintetizzare:
– nel testo attuale della Legge in argomento, l’unica norma che potrebbe contenere un richiamo ad un fondo speciale per i finanziamenti all’Unione è l’art. 46 (Fondi speciali e tabelle) che fa riferimento a vari allegati non ancora definiti. Non vi sono al momento altri riferimenti corrispondenti alle passate Leggi finanziarie.
Il Presidente Barbuto ha riferito che sono in corso contatti con le autorità governative e parlamentari affinché la nostra associazione possa disporre delle risorse necessarie per continuare a fornire ai disabili visivi i suoi servizi; a tale scopo si stanno predisponendo i testi degli emendamenti da presentare al Parlamento. In generale, la Legge non ancora giunta all’esame delle Camere, ha avuto una ferma condanna da parte delle associazioni delle persone con disabilità in quanto il taglio (-100 milioni) del Fondo per le non autosufficienze e il congelamento del Fondo per le politiche sociali, non fanno ben sperare;
c) ha preso atto con soddisfazione della notizia secondo cui nel provvedimento di assestamento del Bilancio dello Stato per il 2014, alla Biblioteca di Monza, è stato riconosciuto un contributo di due milioni di euro;
d) considerata la delicata situazione finanziaria nella quale si trova ad operare la Sezione di Cosenza, ha deciso di accogliere la richiesta della suddetta Sezione volta ad acquisire le risorse finanziarie (78 mila euro) indispensabili al completamento del costruendo centro polifunzionale di Rende ed ha conferito al componente Bilotti la delega di sovraintendere a tale completamento ed alla messa a frutto dell’attuale sede sezionale di Cosenza;
e) ha proceduto con votazione segreta alla nomina del componente del Consiglio di amministrazione della sede centrale dell’I.Ri.Fo.R. in sostituzione del compianto Vitantonio Zito; premesso che ogni componente della Direzione poteva esprimere non più di due preferenze scegliendo tra i 24 candidati che avevano presentato la propria candidatura ed i relativi curriculum (24), l’esito della votazione è stato il seguente: Massimo Vita voti 7, Giuliano Ciani e Franco Lisi voti 4, Giuseppe Terranova voti 3, Katia Caravello e Vincenzo Massa voto 1;
f) ha esaminato approfonditamente le proposte di modifica allo Statuto dell’I.Ri.Fo.R. elaborate dall’apposito gruppo di lavoro nominato dallo stesso Istituto composto da: Barbuto, Colombo, Licheri e Stilla; una volta stesa la bozza dell’articolato che comprenderà quanto stabilito dalla Direzione, verrà trasmessa alle strutture territoriali per eventuali ulteriori richieste di modifiche ed integrazioni e sottoposta successivamente all’attenzione del Consiglio Nazionale della prossima primavera e poi trasmessa al C.d.A. dell’I.Ri.Fo.R. a cui compete in ultima istanza approvare il documento;
g) ha deciso di rivolgersi ad una società specializzata per avviare corsi di formazione e di aggiornamento professionale del personale dipendente della Presidenza Nazionale investendo inizialmente una somma pari ad euro 3.000/3.500; i primi corsi saranno mirati al “fund raising” e per l’elaborazione di progetti specifici; l’Ufficio di Presidenza, nella sua prossima riunione, individuerà un primo gruppo di dipendenti da impegnare per partecipare ai predetti corsi;
h) accogliendo le proposte dell’apposita commissione, ha deliberato il conferimento delle borse di studio della XVIII edizione del concorso Beretta Pistoresi come di seguito riportato:
– per i candidati che nel 2013 hanno conseguito il diploma di istruzione secondaria superiore, borsa di 1.300,00 euro, assegnata a Annaclara Farace, socia della Sezione provinciale di Napoli;
– per i candidati che nel 2013 hanno conseguito la laurea, borsa di 1.300,00 euro, assegnata a Salvatore Pirrello, socio della Sezione provinciale di Catania;
– per i candidati che nel 2013 hanno conseguito la laurea magistrale o diploma di laurea, borsa di 2.100,00 euro, assegnata, a Lucia Armano, socia della Sezione provinciale di Alessandria ed a Fabio De Dominicis, socio della Sezione provinciale di Caserta;
i) ha stabilito di affidare al Segretario Generale ed allo studio dell’avvocato Carta il compito di approfondire i complessi problemi della donazione dei signori Diomede e Borghesi rimandando ad una prossima riunione ogni decisione;
j) ha deliberato di erogare un contributo di euro 500 al gruppo sportivo dilettantistico di Trento;
k) differentemente da quanto stabilito dal calendario degli organi nazionali, ha deciso di tenere le sue prossime riunioni di novembre e di dicembre rispettivamente il 14 ed il 16.

2) La riunione si è conclusa con le seguenti comunicazioni del Presidente e dei componenti della Direzione:
a) nella prossima riunione dell’Ufficio di Presidenza, verranno valutate alcune azioni volte al contenimento della spesa della sede centrale;
b) l’VIII Giornata nazionale del cane guida organizzata a Roma il 16 ottobre scorso si è svolta con successo:
– buona la partecipazione dei soci e dei dirigenti accompagnati da una quarantina di cani;
– incontrata la Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini;
– buono anche l’interesse dei media;
– rammarico per alcune lacune organizzative e della comunicazione interna;
c) gli atti dell’importante Seminario sull’istruzione svoltosi a Manfredonia il 17 ottobre scorso saranno pubblicati quanto prima sul sito della Presidenza Nazionale;
d) si è proceduto all’aggiornamento dell’applicazione che consente di “scaricare” dal servizio lponline sui dispositivi Apple, i-Phone, i-Pad, gli audiolibri del Centro Nazionale del Libro Parlato;
e) il 4 dicembre prossimo si terrà a Roma un Seminario dedicato ai 90 anni della radio; l’evento è organizzato dalla Presidenza Nazionale dell’Unione, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Lo stesso si terrà presso l’ICBSA, Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi;
f) dopo il convegno sulle problematiche connesse alle “pluridisabilità” svoltosi a Verona l’11 ottobre, il 29 novembre all’istituto Sant’Alessio di Roma, si terrà un’analoga iniziativa organizzata sempre dalla commissione nazionale di settore;
g) dopo gli opportuni contatti con i responsabili del comune di Pisa, si attende una decisione da parte di quella amministrazione per un definitivo accordo per quanto riguarda l’utilizzo in affitto di un terreno attiguo al Centro “Le Torri” di Tirrenia già offerto in comodato d’uso allo stesso Centro.

Centro di Documentazione Giuridica: L’inclusione scolastica degli alunni disabili visivi alla luce delle novità legislative e della più recente giurisprudenza, a cura di Paolo Colombo

Autore: a cura di Paolo Colombo

L’anno scolastico è appena iniziato ma alcune recenti novità legislative e giurisprudenziali impongono alle associazioni a sostegno della piena inclusione scolastica degli alunni disabili visivi di tenere alto il livello di guardia.
La recente “Legge Delrio” (l. 56 del 07/04/2014), che ha previsto la riorganizzazione delle Province e la ridistribuzione delle loro competenze, rischia di fatto di penalizzare gli alunni disabili.
Nel periodo di transizione c’è il concreto pericolo che nessuno si assuma la responsabilità di organizzare l’assistenza nelle scuole per gli alunni disabili.
Altamente probabile dunque che, con l’apertura dell’anno scolastico 2014-2015, gli alunni disabili non abbiano i necessari supporti a garanzia della loro piena inclusione scolastica. Si teme infatti che gli allievi con gravi disabilità delle scuole superiori non abbiano il supporto dell’assistenza educativa, come pure gli studenti con disabilità sensoriali potrebbero non trovare in classe l’assistente alla comunicazione e insegnante di sostegno.
Fondamentale, quest’anno, dovrà essere il ruolo delle strutture territoriali dell’U.I.C.I. Onlus per garantire che le istituzioni coinvolte (Comuni, Province, Regioni, Uffici Scolastici Regionali) rispettino le tempistiche e le ordinarie modalità di erogazione dei servizi di assistenza educativa nelle classi di ogni ordine e grado.
Novità in materia di sostegno.
Con la Sentenza Breve n. 5913/14, depositata il 4 giugno scorso, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha accolto il ricorso collettivo di numerose famiglie di alunni con disabilità, che avevano lamentato la mancata assegnazione del massimo delle ore di sostegno e di assistenza per l’autonomia e la comunicazione ai propri figli.
Il provvedimento ribadisce il prevalente orientamento giurisprudenziale, nel senso di assegnare il massimo delle ore di sostegno (una cattedra completa) e di quelle di assistenza per l’autonomia e la comunicazione (nella misura richiesta) agli alunni certificati con disabilità grave, come da articolo 3, comma 3 della Legge 104/92, la cui documentazione sanitaria e scolastica dimostri la necessità del rapporto di 1 a 1, sia per il sostegno che per l’assistenza.

La formazione degli insegnati di sostegno curriculari
E’ stato emanato il decreto attuativo della legge 128/13 Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca, relativo alla formazione obbligatoria in servizio per i docenti curriculari delle didattiche inclusive. Ma le proposte che erano state condivise con le associazioni dei disabili sono state disattese.
Nel decreto n. 161 emanato lo scorso 2 ottobre, infatti non sono state recepite le indicazioni della Fish e della Fand, presentate in sede di Osservatorio ministeriale che prevedevano interventi formativi gratuiti da parte di esperti 120 esperti di entrambe le federazioni, affinché tutti i docenti delle classi con alunni disabili potessero essere dotati degli strumenti utili per far fronte alle problematiche della disabilità.
Si è preferito invece attribuire le competenze formative a società accreditate mediante gare d’appalto, scegliendo una strada più dispendiosa e meno incisiva.
La soluzione varata dal governo prevede che i 450.000 euro assegnati all’attività di formazione siano ripartiti tra gli Uffici scolastici regionali, (disponibilità di circa 22 milioni a regione). Le scarse risorse finanziarie sarebbero state quindi sufficienti alla copertura dei costi vivi di trasferta degli esperti senza richiedere la necessità di indire gare d’appalto.
Ancora una volta un mancato traguardo al conseguimento di quella sinergia tra insegnanti, genitori, operatori socio sanitari e esperti per favorire l’ottimale inclusione scolastica degli alunni disabili.

Numeri di alunni per classi in cui vi è uno studente disabile.
Se c’è un alunno disabile grave, la classe va costituita con un numero massimo di venti alunni. Anche se si tratta di classi successive alla prima. Lo ha stabilito il Tar per la Sicilia con una sentenza depositata il 10 settembre scorso N. 2250/2014.
Il caso riguardava un accorpamento di due classi quarte, una di 13 alunni, dei quali 2 disabili e un’altra di 11 alunni, dei quali 2 disabili, che era stato disposto da un dirigente scolastico.
Va detto che la normativa non regola espressamente il caso del limite massimo di alunni, in presenza del disabile, nelle classi successive alla prima. Per questo i dirigenti scolastici, al fine di non incappare in azioni di rivalsa della Corte dei Conti, non applicano tale limite.
Tale prassi determina l’insorgere di controversie che potrebbero essere evitate adottando criteri interpretativi diversi come indicato dal Giudice amministrativo. Nella sopra citata sentenza si legge infatti che “Orbene, una lettura improntata a parametri di logicità” “impone di ritenere che il limite dei venti alunni previsto per le “classi iniziali” debba considerarsi valido per tutte le classi”. A nulla rilevando che gli alunni disabili siano stati promossi, perché “è indubbio che l’allocazione in una classe con un numero di alunni di gran lunga inferiore avrebbe certamente garantito per tutti un servizio quantomeno migliore oltre che in linea con le previsioni normative”.
Malgrado i favorevoli interventi del Giudice amministrativo per garantire la piena attuazione del diritto allo studio dei disabili va detto che la situazione reale delle scuole italiane rimane ben diversa e in varie parti d’Italia si segnala la presenza delle cosiddette classi pollaio pur in presenza di un alunno disabile..
Scuole private.
Una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione a Sezioni Unite la n.10821 del 2014, seguendo un ragionamento alquanto lineare, libera lo stato dal pagamento degli insegnanti di sostegno.
Prima di tale pronuncia, la giurisprudenza di merito partendo dal principio costituzionale per il quale, lo stato deve assicurare alle scuole paritarie e ai loro allievi un trattamento eguale a quello delle scuole statali e dei loro studenti ha sempre riconosciuto a carico dello stato l’obbligo di pagare gli stipendi dei docenti di sostegno delle scuole paritarie.
La decisione della Suprema Corte di Cassazione, in un periodo dove fondamentale è il rispetto del principio di spending rewie, muove il suo ragionamento sul principio secondo il quale i privati sono liberi di aprire scuole, purché lo facciano “senza oneri per lo stato”. Le scuole paritarie dunque, quando chiedono ed accettano la parità scolastica assumono, come condizione pregiudiziale, l’obbligo di accogliere alunni con disabilità nella consapevolezza che tutte le spese per la loro inclusione debbano essere a loro carico, alla stregua dei costi di gestione.
Purtroppo la legge 62/2000 sulla parità scolastica prevede un apposito stanziamento di fondi per gli alunni con disabilità ma la sua modesta capienza non consente la copertura degli oneri economici relativi agli stipendi annuali dei docenti per il sostegno.
Certamente la sentenza in parola avrà non pochi effetti che inevitabilmente andranno a ripercuotersi nel difficile percorso della piena integrazione scolastica degli alunni disabili..
Fondamentale sarà per il prossimo futuro che le scuole paritarie invochino in maniera unanime la piena attuazione dell’art. 33 comma IV della costituzione “La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.”
Trasporto scolastico
Sul fronte degli oneri relativi al pagamento del trasporto scolastico per gli alunni disabili, spesso non sopportati per intero dai comuni e dalle province si segnala una recente sentenza del Tribunale di Padova .
La sentenza ha riconosciuto alla famiglia di un disabile studente di un istituto tecnico il diritto alla restituzione di quanto speso per assicurare al figlio il necessario trasporto speciale per frequentare la scuola.
Il Giudice ha quindi riconosciuto in modo inequivocabile agli studenti disabili un vero e pieno diritto allo studio, sollevando le famiglie da quelle spese che in realtà devono rimanere a carico dello Stato, allineandosi con i principi ribaditi dalla Corte Costituzionale secondo cui “ l’esigenza di tutela dei soggetti deboli si concretizza non solo attraverso le cure e la riabilitazione, ma anche con il pieno ed effettivo inserimento nel mondo scolastico”.
Il riconoscimento del diritto al rimborso ottenuto dalla famiglia dello studente veneto costituisce una pietra miliare e consentirà anche ad altre famiglie di ottenere con maggiore facilità questo tipo di servizi dagli enti pubblici che attualmente si mostrano latitanti alle esigenze dei disabili a causa della triste situazione di contingenza economica.
Visite d’istruzione e gite scolastiche.
Anche gli alunni con disabilità hanno il diritto pieno e incondizionato alla partecipazione a gite e visite d’istruzione.
Il principio di inclusione scolastica presente in tutto il nostro ordinamento e in particolare nel Regolamento sull’autonomia scolastica di cui al DPR n° 275/99, art. 4, comma 2, lett. c) deve essere attuato pienamente su tutto il territorio nazionale anche nel corso di questi importanti momenti di istruzione ricreativa.
E’ lo stesso Ministero con una nota del 2012 a chiarire quali debbono essere le norme da applicarsi in materia di gite e visite di istruzione e nessuna istituzione scolastica autonoma può sentirsi autorizzata a rendere più onerose o difficoltose o ad impedire le gite e le visite d’istruzione agli alunni con disabilità. Per questo è importante fare chiarezza e ribadire il diritto degli alunni con disabilità di partecipare alle gite scolastiche, su base di uguaglianza con gli altri alunni.
Con nota n. 2209 del 11 aprile 2012, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha precisato che, ai sensi del D.P.R. 275/1999, gli istituti scolastici hanno completa autonomia nell’ambito della organizzazione e programmazione della vita e dell’attività della scuola, inclusa quindi la definizione delle modalità di progettazione di viaggi di istruzione e visite guidate.
La previgente normativa in materia (in particolare, fra le altre, la C.M. 291/1992, la C.M. 623/1996 e la Nota 645/2002) non ha quindi più carattere prescrittivo, ma deve in ogni caso essere tenuta in considerazione, per orientamenti e suggerimenti operativi. In particolare, sulla base del principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione Italiana e del principio di integrazione scolastica, è fondamentale ribadire il diritto degli alunni con disabilità a partecipare a viaggi di istruzione e visite guidate.
Innanzitutto, la scuola deve comunicare all’agenzia di viaggi la presenza di alunni con disabilità, i relativi servizi necessari e l’eventuale presenza di assistenti educatori culturali, affinché siano garantiti servizi idonei ed adeguati. I competenti organi collegiali devono, inoltre, provvedere alla designazione di un accompagnatore qualificato e alla predisposizione di ogni altra misura di sostegno necessaria.
A questo riguardo, è importante sottolineare che l’accompagnatore può essere un qualunque membro della comunità scolastica (docenti, personale ausiliario, o familiari). Nel caso di scuola secondaria di secondo grado, è possibile che l’accompagnatore sia un compagno maggiorenne che abbia offerto la propria disponibilità. La scuola non può in alcun caso subordinare il diritto di partecipazione di un alunno con disabilità alla presenza di un suo familiare che lo accompagni. Una tale richiesta costituirebbe, infatti, una grave violazione del principio di uguaglianza e non discriminazione, sanzionabile ai sensi della Legge 67/2006.
Le spese di viaggio dell’accompagnatore non possono essere attribuite alla famiglia dell’alunno con disabilità, ma sono a carico della comunità scolastica. Anche l’imposizione alla famiglia dell’alunno con disabilità l’addebito di tali spese costituirebbe una grave forma di discriminazione diretta. Agli alunni con disabilità deve, pertanto, essere garantita la partecipazione, su base di uguaglianza con gli altri alunni, a tutte le attività previste dal sistema scolastico, inclusi quindi i viaggi di istruzione, come stabilito dall’art. 30 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dallo Stato Italiano con Legge 18/2009.
Questo significa che la scuola nel decidere quale tipo di gita organizzare, i luoghi da visitare, la struttura dove soggiornare, i mezzi di trasporto da utilizzare ed in generale, nel definire la complessiva organizzazione dell’intera gita, deve preventivamente ed in via preliminare domandarsi se possano essere compatibili con l’eventuale condizione di disabilità di alcuni suoi alunni.
Nel caso non lo fossero e la scuola ritiene ugualmente importante organizzare la gita in quel determinato luogo e con le modalità inizialmente ipotizzate deve predisporre tutti gli accorgimenti ed adeguamenti necessari a consentire la partecipazione anche dell’alunno con disabilità.
Se non lo fa, la mancata predisposizione di questi particolari accorgimenti (c.d. accomodamenti ragionevoli) configura una discriminazione vietata, come ben chiarisce la stessa Convenzione Onu nel suo art. 2. In altre parole la scuola è giuridicamente tenuta a tener conto dei bisogni dei suoi alunni con disabilità attraverso la previsione di trattamenti più favorevoli che hanno proprio lo scopo di evitare che la disabilità dell’alunno costituisca motivo di esclusione o limitazione alla sua partecipazione alla gita scolastica.
Barriere architettoniche
L’articolo 28 della legge 118/1971 pone l’obbligo di rendere accessibile l’edificio scolastico, in modo da poter così garantire la frequenza scolastica a tutti.
Tale principio è ribadito anche dall’articolo 18 del DPR 384/1978, che in maniera esplicita impone di rendere accessibili gli edifici delle istituzioni prescolastiche, scolastiche, compresi gli Atenei universitari e le altre istituzioni di interesse sociale nella scuola, adeguando le strutture interne ed esterne a degli standards indicati dal D.P.R. stesso.
Gli edifici pubblici e privati degli istituti scolastici d’ogni grado per essere accessibili devono prevedere almeno un percorso esterno che colleghi la viabilità pubblica all’accesso dell’edificio, dei posti auto riservati, la piena utilizzazione di ogni spazio anche da parte degli studenti con ridotte o impedite capacita motorie, ed almeno un servizio igienico accessibile.
Nello specifico, per quanto riguarda gli edifici pubblici, gli arredi e le attrezzature didattiche (banchi, sedie, macchine da scrivere, spogliatoi, materiale Braille ecc.) devono avere caratteristiche particolari per ogni caso di invalidità .
Nel caso l’edificio scolastico sia disposto su più piani, e non ci sia l’ascensore, è consigliabile  collocare la classe frequentata dagli alunni con impedite capacità motorie al piano terra.
Da un recente studio condotto sulle scuole italiane e sulla piena fruibilità degli spazi agli alunni disabili è emerso invece che sono ancora molti gli istituti che non hanno provveduto alla rimozione delle barriere architettoniche, ben 50 su 213 del campione esaminato. Il 13% degli edifici si trova al piano terra, il 20% è dotato di ascensore non funzionante e nel 6% dei casi non ha la porta abbastanza larga per far entrare la carrozzina. Nelle aule, inoltre, non ci sono i banchi adatti e il 21% delle stesse, a causa delle dimensioni, non riesce ad accogliere gli studenti disabili. Infine, in una struttura su tre non ci sono i bagni per i disabili.
Novità legislative
Mentre si dibatte sulla riforma della scuola, la proposta di Legge n. 2444 “Norme per migliorare la qualità dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con altri bisogni educativi speciali presentata il 10 giugno 2014, in questi giorni ha compiuto un ulteriore e importante passo in avanti. Il 13 ottobre u.s. è stata assegnata alla Commissione Cultura in sede referente.
Le disposizioni della Proposta potrebbero favorire la continuità didattica, oggi frenata dal diffuso precariato, creando degli appositi ruoli per i docenti per il sostegno. In essa si ribadisce anche l’obbligo di riduzione del numero di alunni per classe e del numero di alunni con disabilità nella stessa classe. E ancora: l’obbligo di formazione iniziale e in servizio dei docenti sulle didattiche inclusive, cioè quelle che consentono davvero di migliorare l’efficacia didattica nei confronti delle persone con disabilità o con Bisogni Educativi Speciali (BES).

a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)

Vicenza: Relazione “Giornata Mondiale della Vista 9 ottobre”, di Marina Tescari

Autore: Marina Tescari

Anche a Vicenza, così come in tutto il mondo, il 9 ottobre 2014 è stata celebrata la Giornata Mondiale della Vista.
Il Comitato Provinciale di Vicenza, per tale occasione, ha organizzato tre incontri in tre Istituti Scolastici: il Liceo Classico Pigafetta, il Liceo Scientifico Lioy, l’Istituto Tecnico Lampertico, al fine di sensibilizzare i ragazzi delle classi quarte e quinte sul tema della prevenzione delle malattie oculari.
La dott.ssa Laura Rodriguez, medico oculista specialista in oftalmologia, si è soffermata principalmente sull’aspetto clinico della vista e sulle diverse patologie che possono interessarla.
Da una domanda rivolta al pubblico dalla dott.ssa Rodriguez è risultato che un ragazzo su dieci non ha effettuato visite recenti oculistiche e quindi non è cosciente dei problemi legati alla vista; la dottoressa ha dunque sottolineato l’importanza del controllo preventivo attraverso visite specialistiche.
L’evento ha avuto notevole risonanza: i quotidiani e la televisione locale hanno dedicato ampio spazio all’iniziativa; hanno partecipato circa 400 ragazzi e sono state svolte una quarantina di visite agli allievi dell’Istituto Lampertico. Ulteriori controlli sono poi proseguiti nel pomeriggio presso la nostra Sede in viale Mazzini 9/a.
Nelle segreterie dei medesimi istituti è stato consegnato del materiale illustrativo tra cui gadget, depliant e locandine, affinché potesse essere distribuito anche ai ragazzi che, per problemi di orari di scuola non hanno potuto presenziare.

Marina Tescari
Vicepresidente Comitato Provinciale IAPB Vicenza

Verona: Vivere dal punto di vista di chi non vede, Redazionale

Autore: Redazionale

Workshop per Famiglie con Bambini Diversamente abili
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Verona in collaborazione con Fondazione Cattolica e con il patrocinio del Comune di Marano di Valpolicella, nell’ambito del progetto “Vivere dal punto di vista di chi non vede”, organizza per il prossimo 25 e 26 Ottobre un Workshop di due giornate per famiglie con bambini diversamente abili.
Non sarà solo un importante momento di conoscenza, confronto, condivisione e crescita ma anche l’occasione per affrontare e approfondire le dinamiche tra fratelli.
La maggior parte dei genitori spera che i loro figli si vogliano bene, si sostengano e si prendano cura l’uno dell’altro durante il corso delle loro vite. La presenza di un bambino con disabilità fisica o sensoriale ha un profondo effetto sugli altri bambini della famiglia. Questi bambini si devono adattare a un fratello “speciale” che molto probabilmente prenderà la maggior parte del tempo e delle attenzioni dei propri genitori. Inoltre, da adulti quando i loro genitori diventeranno anziani e bisognosi di aiuto, non potranno contare sull’appoggio di questi fratelli. È però molto importante che i genitori sostengano sia il rapporto tra fratelli, sia l’individualità di ogni figlio. I genitori hanno bisogno di “far sapere ai loro figli che sono tutti speciali.” (Carolina Amelio)
Le due giornate prevedono l’alternarsi d’incontri e dibattiti tra famiglie, laboratori e attività per tutti i ragazzi che parteciperanno.
L’intero workshop sarà diretto dalla psicoterapeuta Carolina Amelio, e realizzato grazie alla collaborazione di numerosi volontari.
Nota biografica della dott.ssa Amelio:
Carolina Amelio si è laureata in Psicologia e specializzata in Psicologia Clinica. L’obiettivo principale del suo lavoro è facilitare l’introspezione personale, le relazioni tra fratelli e le dinamiche familiari in presenza di un bambino portatore di handicap.
Incontri e attività si terranno presso il Circolo “Noi” c/o via Chiesa a Valgatara di Marano di Valpolicella (VR).
Per iscrizioni e ulteriori informazioni scrivere a: uicvr@uiciechi.it oppure telefonare a:
Rosangela 0039 349 66 97 591
Silva 0039 339 38 25 852
Roberta (Presidente Unione Ciechi) 0039 347 94 20 728
COSTI
Contributo fisso a famiglia: Euro 15
Pranzo e cena: Euro 10 ad adulto per pasto, euro 5 a bambino
Per pernottamenti in Hotel contattare Rosangela 0039 349 66 97 591

Visto!, Redazionale

Autore: Redazionale

Periodico di informazione della sezione di Siena Numero 4 – ottobre 2014
Direttrice responsabile: Susanna Guarino
Registrazione Tribunale di Siena n. 3 del 5/8/2014

UICI SIENA – V.le Cavour, 134
Telefono 0577 46181
e-mail: uicsi@uiciechi.it
Sito internet: www.uicisiena.org
2019 SIENA EU
Capitale Europea della Cultura Città candidata

Con il contributo di: ESTRA
GAS / LUCE – www.estraspa.it
IL SINDACO VALENTINI VEDE ROSA
di Massimo Vita, Elena Ferroni e Maria Grazia Marchi

Sindaco, ci racconta cosa vede davvero nel futuro di Siena?
Io vedo rosa, perché intanto dopo il grande spavento, della crisi totale del sistema Siena, della necessita di fare a meno di un modello di sviluppo che ci aveva garantito una situazione di benessere elevata ma basata su risorse esterne che sembravano interminabili, stiamo vedendo invece che la città ha trovato un nuovo equilibrio: il Comune ha un bilancio che non è a rischio di dissesto; l’Università è considerata, da statistiche indipendenti, la migliore o una delle migliori Università italiane; la Fondazione non è scomparsa, e se pure con un patrimonio ridotto, può ancora continuare a svolgere un ruolo; la Banca è riuscita a farsi prestare dal resto del mondo 5 miliardi di Euro per ricostituire il capitale evaporato o comunque ridotto negli ultimi anni. Ci sono investimenti internazionali importanti come è successo nel caso di Glaxo che ha valutato la divisione dei vaccini Novartis 7 milioni di dollari. Il turismo va a gonfie vele.
Siamo molto vicini al verdetto finale sulla Capitale Europea della cultura, che potrebbe incoronare un grande sogno (che in parte però si è già avverato perché la Regione Toscana ha deciso comunque di sostenere il progetto di Siena). L’attenzione che noi ci siamo riconquistati da parte della Regione, sulla base di progetti credibili, è dimostrata anche dall’investimento in sanità pubblica. Circa 100 milioni di euro verranno investiti nei prossimi anni sull’ospedale universitario senese.
Inoltre abbiamo recuperato una situazione molto difficile, che rischiava di compromettere l’efficienza del Comune, che è il rapporto con i dipendenti e i sindacati, sanando una ferita che aveva incrinato i rapporti interni.
Prova ne è che già nel bilancio 2014 abbiamo una forte riduzione dei costi del personale, dovuta al taglio di dirigenti e anche una riorganizzazione degli uffici che riusciamo a gestire con la collaborazione e con il consenso dei collaboratori interni.
Quindi per questo vedo rosa, sulla base di dati concreti visto che lo stato di salute dell’economia della società senese è migliore di molte altre città d’Italia.

Le prospettive della sua maggioranza sono tali da assicurare che il programma della sua sindacatura si realizzi?
La maggioranza che mi sostiene ha un difetto di origine: il contrasto interno che si è concretizzato al momento delle primarie cosa che non ci ha impedito, al momento delle elezioni, di presentarci uniti e di vincere per un soffio, sconfiggendo molte previsioni sia locali che nazionali che vedevano come probabile un cambio di maggioranza politica alla guida del comune di Siena. Questi residui, diciamo, di tensioni interne ci sono, però nei momenti critici il PD e la maggioranza hanno saputo trovarsi uniti come in diverse occasioni.
Ma la domanda in realtà non è tanto se la legislatura va avanti ma quanto sia coesa al programma. Ecco, sulle cose da fare non ho trovato quasi mai lacerazioni o distanze perché ci possono essere differenze nelle sensibilità nel nostro passato, ma non nelle cose da fare. E’ evidente che, anche le discussioni in seno al PD nazionale si ripercuotano anche su di noi. Ma fra di noi quando ci guardiamo negli occhi e ci confrontiamo sulle cose, non ho mai trovato problemi a trovare un intesa sul programma e sugli obiettivi.
Infatti devo dire che anche il Consiglio comunale in più di un occasione ha trovato l’unanimità su scelte anche importanti, soprattutto sulle scelte culturali.

Gli studenti lasciano il centro storico per il caro affitti e questo si svuota. Como pensa si possa evitare questo fenomeno?
Il livello di riposizionamento degli studenti fra centro e periferia credo che non sia un fatto degli ultimi mesi ma degli ultimi anni e credo che si sia stabilizzata questa tendenza perché la crisi ha ridotto anche il costo degli affitti. Credo che dal punto di vista della distribuzione territoriale degli studenti non ci siano delle grandi novità.
C’è probabilmente un doppio fenomeno, che è quello della riduzione degli studenti e della riduzione degli stranieri dovuti entrambi alla crisi economica. Quindi meno studenti all’Università e meno stranieri che vivono qua. Dunque adesso se c’è un problema sul centro, non è tanto legato alla diminuita domanda studentesca, ma quanto alla ristrutturazione e al riuso di molti immobili che risultano vuoti o parzialmente vuoti o ancora da ristrutturare. Quindi viene un po’ meno l’aspetto della rendita, che invece ha caratterizzato la storia recente di Siena e c’è il tema di come, consentire, facilitare, agevolare, la ristrutturazione dei palazzi del centro. La crisi economica e quella psicologica che deriva dall’incertezza verso il futuro, congela il motore dell’economia e dell’edilizia. Quindi l’edilizia noi dobbiamo rilanciarla attraverso un’opera di semplificazione, attraverso una variante urbanistica generale, che è già pronta; d’altro canto molto dipende da quello che succede in Italia, non solo a Siena. Quindi il discorso è sicuramente non del tutto prevedibile e controllabile.

Non pensa che a Siena manchi un luogo dove fare musica e grandi convegni? come pensa di promuovere questo settore, abbastanza fervido nella nostra città?
Una delle possibilità che noi abbiamo davanti è quella della ristrutturazione dello stadio, perché è veramente complicato pensare che si possa edificare, e in questo caso mantenere, uno stadio dove si fanno eventi per 20 pomeriggi all’anno.
Per quanto riguarda invece i luoghi chiusi, non scordiamoci che noi abbiamo anche a disposizione i palazzetti. Così come, fra un po’, con il completamento della ristrutturazione di alcuni spazi del Santa Maria della Scala, avremo qualche luogo in più dove fare spettacoli e eventi. Abbiamo anche 2 teatri da 600 e 500 posti, come sono rispettivamente i Rinnovati e i Rozzi.
Non credo che manchino i luoghi, manca la sostenibilità economica di questi eventi.
Prendete la danza, in Città ci sono quasi una decina di scuole di danza, quindi un movimento fortissimo fatto di tanti ragazzi, ragazze che esprime anche profili di altissima professionalità, che magari hanno successo anche fuori. Poi si fa uno spettacolo e partecipano 100-150 persone.
Facciamo la stagione teatrale e si riempie però un po’ a fatica.
Il quesito vero da porsi è: c’è una domanda effettiva di una città di 54.000 abitanti per sostenere un auditorium? Noi stiamo tentando di dare il vestito di auditorium estivo alla Fortezza.
Manca un investimento, che stiamo per fare, che sono le balaustre sui bastioni, che metterebbe in sicurezza l’utilizzo della Fortezza.
Magari, il discorso di Siena Capitale della cultura potrebbe aiutarci a rendere appetibile la nostra città ad un eventuale investitore che si proponesse per realizzare una struttura ricettiva con una grande sala congressi.

Si aspetta con fiducia il risultato della candidatura a Siena capitale della cultura europea? si sta facendo qualche cosa per accogliere meglio i turisti? centri informativi, tour guidati e perché no, delle panchine in città?
Io sono ottimista sulla gara perché, guardando i progetti delle altre città, mi rendo sempre più conto che il nostro è il progetto migliore.
I turisti arrivano in quantità a Siena. Questo è importante perché nella crisi generale della domanda turistica che c’è in Italia, che come avete visto è scivolata al quinto posto nel mondo, Siena ha dei risultati positivi.
Guardavo ora i dati dei musei: in meno di 2 anni, le visite del museo Civico sono aumentate del 50%. Il dato delle presenze in città nei primi 5 mesi dell’anno è aumentato del 7-8% rispetto al pregresso. Cosa abbiamo fatto per accoglierli?
Noi siamo fra le poche città di queste dimensioni che ha 2 uffici turistici: uno alla stazione e uno al Santa Maria della Scala.
Stiamo facendo un attività molto intensa che ha prodotto molti eventi che hanno avuto come effetto presumibile quello di aumentare la durata media dei pernottamenti, la quale è aumentata dal 2,4 al 2.8 che è un dato altissimo.
Stiamo mettendo a punto dei modelli nuovi di promozione della città sul web a livello internazionale grazie al fatto che per la prima volta si investono, (noi siamo fra i pochi comuni d’Italia) delle risorse che derivano dalla tassa di soggiorno in promozione turistica, concordata con gli albergatori.
Tour guidati se ne fanno tantissimi.
Le associazioni di guide senesi insieme a noi inventano quotidianamente percorsi diversi l’uno dall’altro, per territorio, per esperienze sensoriali, per tema. Mentre per quanto riguarda le panchine, questa città nel suo complesso e gli organi di vigilanza sulla città, sono molto restii a consentire alterazioni. Nel centro storico, in questo momento non c’è una grande, disponibilità da parte della Soprintendenza a mettere panchine nuove. Penso che le panchine in Piazza del Campo non si possano mettere per: armonia architettonica della Piazza che la Soprintendenza non vuole alterare. La Soprintendenza è molto attenta persino agli eventi che si organizzano e che magari durano solo un’ora in Piazza; e credo che la sensibilità popolare non lo accetterebbe.
Siena è una città che è tradizionalista fin quasi ad essere conservatrice. Quindi se potremo mettere delle panchine sarà sicuramente in posizione laterale rispetto al cuore del centro storico

La fondazione potrà riprendere a sostenere il terzo settore o la prospettiva e ancora lontana?
Purtroppo la prospettiva è ancora lontana perché la Fondazione ha conseguito un utile con il bilancio 2013 che deriva da operazioni patrimoniali straordinarie, perché la gestione non è ancora in attivo e non essendolo nemmeno quella della Banca, la Banca non da i dividendi alla Fondazione.
Questo raccontando le cose come stanno, perché anche negli anni passati la Banca non produceva utili ma aveva alterato in modo consapevole i propri bilanci, girando alla Fondazione dividendi che non aveva mai realizzato.
Penso che dobbiamo aspettare un po’ di tempo, purtroppo qualche anno, fino al momento in cui la Fondazione si libererà dei propri problemi e potrà cominciare a riscuotere dividendi di una Banca finalmente tornata all’utile. Si prospetta ancora un anno terribile (il 2014) per la Banca che ha un bilancio messo a dura prova dagli accantonamenti sui crediti che ha concesso e che in buona parte, rischia di non vedere rimborsati.

Se dovesse dare un voto alla sua amministrazione e in particolare alla giunta, che voto darebbe?
Darei 7. Perché in 15 mesi abbiamo preso in mano una gestione che dopo 15 giorni la Corte dei Conti ci ha avvertiti essere sull’orlo del dissesto e del disastro.
Come vedremo fra una settimana con il Bilancio di riequilibrio stiamo rispettando le indicazioni della Corte dei Conti, facendo una cosa che normalmente un debitore non fa, e cioè pagare i propri debiti, addirittura rimborsarli anticipatamente.
In pratica, la rinegoziazione del debito dei Boc che aveva fatto il Commissario, che aveva allungato la scadenza di questo debito, è stata contestata dalla Corte dei Conti.
Allora noi stiamo operando come se quel risparmio non ce lo avessimo, incrementando le vendite e riducendo la spesa corrente o aumentando le entrate, senza fare leva sulla pressione fiscale.
Noi ad esempio abbiamo trasformato i bollini per l’ingresso nella zona Z.T.L., riducendoli di costo rispetto alla concessione governativa di cui godeva solo lo Stato. L’ingresso in Città l’abbiamo poco meno che dimezzato, però quel entrata ora è del Comune.
Quindi attraverso un mix di controllo della spesa, vendita degli immobili, riduzione dei costi e aumento delle entrate, contiamo su di un risanamento del bilancio a tappe forzate che dovrebbe condurci nel 2015 a portare il debito che avevamo ereditato quando eravamo arrivati da 100 a 70 milioni. Una riduzione del 30% mentre il debito dello Stato negli ultimi anni, invece che diminuire è aumentato del 15-20%.
Perciò noi siamo un ente pubblico virtuoso, a differenza dello Stato, che però il prezzo maggiore di questa crisi lo fa pagare ai comuni.

Se dovesse dare un voto al terzo settore di questa Città?
Darei un voto tra 8 e 9: il Terzo Settore è una risorsa incredibile, noi se non avessimo voi, avremmo una Città più povera e più triste. E meno efficiente… Quindi voi incidete su 3 campi: l’entusiasmo, l’ottimismo e la collaborazione sull’efficienza del sistema.
Tre campi decisivi. Questo non è un complimento facile per voi, è il contrario. Cioè quando vi dico questo io in realtà vi sfido e vi incalzo a integrare e sostituire le attività che il comune non può mandare avanti. Io sono per cedere pezzi di sovranità ai cittadini che sanno organizzarsi.

Sindaco, che conoscenze ha della disabilità visiva? Cosa ne pensa del lavoro dell’Unione Italiana Ciechi sul territorio?
Con un dirigente come Massimo Vita sarebbe impossibile non avere conoscenza di ciò che fa l’associazione perché ha una capacità di presenza, di contatto, di interlocuzione, talmente continua che bisognerebbe essere ciechi noi per non accorgersi della vitalità, dell’entusiasmo, della determinazione e della lucidità con cui svolge questo lavoro.
Ogni volta che noi tocchiamo un tema di amministrazione ordinaria, ci domandiamo sempre se questo potrà consentire pari opportunità per tutti.
Per esempio la TM Mobilità sta per comprare 45 autobus che avranno le migliori dotazioni in termini di accessibilità per disabili. Non proprio il massimo, perché la conformazione altimetrica della città impedisce di avere il pulmino con lo scalino basso a terra; si tratta comunque di 45 pullman che hanno l’altoparlante che annuncia la fermata, che sono dotati dei più moderni dispositivi per consentire l’accesso alle carrozzine… 45 pullman vuole dire 8 milioni di investimento che verranno fatti nell’arco dei prossimi 15-18 mesi. Per una città che vuole essere in grado di accogliere tutti, questo è un buon biglietto da visita, anche se non è facile abbattere effettivamente le barriere architettoniche a Siena proprio per la sua conformazione.
E’ difficile persino per le persone che sono semplicemente un po’ in sovrappeso o anziane muoversi per la città. E’ un obiettivo che noi abbiamo presente, ma voi continuate a provocarci perché le sollecitazioni sono talmente tante, che proprio la vostra costanza e puntigliosità ci aiuterà a tenere presente questo aspetto della organizzazione della vita amministrativa di Siena.

La Sezione U.I.C.I. sta preparando un calendario per gli anni 2015/2016 chi lo volesse ordinare può chiamare il numero 0577/46181.

In Sezione sono disponibili i gadget con il logo dell’U.I.C.I. Sezione di Siena:
penna a 3 €,
borsa per la spesa a 5 €,
tazza a 8 €,
ombrello a 10 €.

“MI AVETE GUARDATA DENTRO”
di: Martina Medori e Rossella Miccichè

Giusto pochi mesi fa si è conclusa al Palazzo Fava di Bologna la mostra dedicata a Jan Vermeer e alla pittura fiamminga, che ha fatto accorrere migliaia e migliaia di visitatori, dall’Italia e non solo. Il fiore all’occhiello dell’evento, che ha portato a un tale afflusso di gente, è stato il quadro de “La ragazza con l’orecchino di perla” (o “Ragazza col turbante”), l’opera ormai di gran lunga più famosa del pittore olandese. Chi ha avuto la possibilità di recarvisi e contemplarla dal vivo si è reso presto conto che valeva davvero la pena di aspettare in fila per tre ore o più sotto il sole e compiere il più o meno lungo viaggio. Un’intera, enorme sala del palazzo era riservata unicamente a questo dipinto di così modeste dimensioni (appena 44,5×39 cm), ma di così enorme valore. L’emozione che si prova osservandolo è indescrivibile: qualcosa, in quello sguardo ammaliante e al contempo ingenuo, sembra puntare dritto al cuore di chi la osserva trafiggendolo e lasciando un segno indelebile.
E’ necessario ricordare comunque che a dare la possibilità al grande pubblico di conoscere questa opera tanto meravigliosa è stato sopratutto un romanzo (“La ragazza con l’orecchino di perla”, appunto), pubblicato nel 1999 dalla scrittrice Tracy Chevalier, nel quale ella immagina un racconto inventato (ma contestualmente possibile) dietro quella fanciulla dagli occhi così grandi. La stessa identica storia è stata poi ripresa pedissequamente dal film omonimo del regista Peter Webber, uscito pochi anni dopo (2003) con protagonista Scarlett Johansson, allora giovanissima, e Colin Firth nei panni di un oscuro e affascinante Vermeer.
“Mi avete guardata dentro” è una delle frasi più celebri della pellicola, che rende bene il significato profondo della storia.
Si immagina infatti che la protagonista del quadro sia Griet, una giovane appartenente a una famiglia protestante di Delft molto povera, costretta da un infortunio del padre, pittore di piastrelle, a mantenere la famiglia recandosi a lavorare come serva nella lussuosa casa del pittore Vermeer. Bistrattata e odiata un po’ da quasi tutti i componenti della famiglia (la giovane moglie, la suocera, una delle pestifere figlie), trova invece nel pittore un uomo gentile e comprensivo nei suoi confronti, che sin dall’inizio si accorge della particolare sensibilità di lei nei confronti del suo lavoro e della pittura in generale. A Griet infatti, oltre alle altre faccende domestiche, è attribuito il compito specifico di pulire l’atelier del signor Vermeer e di riporre tutti gli oggetti nella medesima posizione in cui li trova. La sua precisione e l’attenzione ad ogni esigenza dell’artista – che la moglie non è mai stata in grado di comprendere adeguatamente – la porterà sempre più vicina al pittore, che la trasformerà di fatto in una sua “discepola” e assistente. Attraverso l’arte del creare i colori, l’osservazione della luce e la cura delle sfumature, i due si troveranno a condividere una profonda complicità spirituale, tanto forte da assumere quasi le sembianze di un amore platonico. In questo contesto il pittore si ritroverà a doverla dipingere per desiderio del proprio mecenate, ed ella diventerà per lui anche una sorta di Musa ispiratrice, capace di ridonargli l’estro artistico lì dove lo aveva perduto nell’obbligo delle committenze altrui. Questo idilliaco sentimento non sarà però destinato a durare a lungo: alla fine infatti saranno costretti a separarsi per riprendere ognuno la propria vita e il proprio ruolo. Due vite differenti dunque, costrette a rimanere distinte e separate dalla propria appartenenza a classi diverse, che si sono incontrate e incrociate per un istante donando qualcosa di prezioso l’una all’altra.
Come già accennato, la storia del film ricalca fedelmente quella del libro, ma l’aspetto che colpisce di più è la rappresentazione accurata fin nei minimi dettagli dell’ambiente dove viveva e lavorava Vermeer. Dalle piastrelle dei pavimenti alle finestre, dalle vedute di Delft fino alla luce che ammanta le scene rendendole identiche nell’atmosfera a quei dipinti tanto amati: nulla viene lasciato al caso. La cura e la dovizia dei particolari, al di là della storia, sono ciò che rende questo film un piccolo capolavoro nel suo genere, non a caso a suo tempo candidato a tre premi oscar per “migliore scenografia”, “migliore fotografia” e “migliori costumi”.

SPORT PER TUTTI

INTERVISTA AL CAPITANO DELLA “ROBUR SIENA” LORENZO COLLACCHIONI.
di Antonio Garosi

Al termine della chiacchierata, quando saluto Lorenzo Collacchioni, mi viene da dire: “Proprio una bella intervista, capitano”. Se riesce a trasmettere a tutti la carica e la voglia di fare sempre meglio che lo anima, i sostenitori della Robur possono stare tranquilli.

Come o perché ha cominciato a giocare a calcio?
“Ho cominciato grazie ad un amico, prima facevo altri sport come il nuoto, insomma, tutt’altro. Poi il mio migliore amico mi invitò a provare il calcio, mi è piaciuto e da lì ho cominciato la mia carriera, in quello che è diventato il mio lavoro. Ho voglia di continuare, sento che posso dare ancora molto, spero di togliermi ancora altre soddisfazioni”.
?Può raccontarci in sintesi la sua carriera??”Ho cominciato facendo tutta la trafila delle giovanili a Firenze, nella Fiorentina, poi sono passato al Pisa; tra l’altro, nell’anno in cui il Siena ha vinto il campionato in C1, con il Pisa giungemmo secondi, poi uscimmo ai play-off.
Poi sono entrato in uno scambio con Marco Rossi e sono divenuto tutto di proprietà della Salernitana che mi ha spostato prima ad Avellino poi a Nocera per poi tornare a Pistoia.
In questa città c’è stata la parentesi più bella e lunga, cinque anni.
Successivamente Cisco Roma, Olbia, Prato. Sono risceso anche in Eccellenza un anno, dopo un infortunio alla caviglia, dopo il quale non sapevo neanche se avrei potuto continuare a giocare.
Per poi tornare a Pistoia, in serie D, dove sono rimasto due anni: nella passata stagione abbiamo vinto il campionato, infine sono arrivato qua a Siena,. Mi trovo molto bene in questa città, sia per l’ambiente, ma anche con le persone; c’è un forte senso di appartenenza che è molto utile anche alla squadra, ci serve da stimolo”.

Faccio notare il gran numero di abbonamenti sottoscritti in questa campagna.
“Sta a noi far aumentare i tifosi e far crescere anche il numero di abbonamenti, dando entusiasmo, per ricambiare quello che i nostri sostenitori ci trasmettono”.

Nella stagione 98/99 risulta essere stato in serie A con la Fiorentina; può raccontarci quell’esperienza?
“Ero molto giovane. Mi avevano aggregato alla squadra, sono stato in panchina. Era l’anno di Trapattoni, ma già dalla stagione precedente ero stato chiamato in prima squadra. Il Mister mi portò in panchina, non ho mai esordito, però ho assaporato il calcio che conta. È stata una bellissima emozione far parte di quel mondo, anche se ai margini. Io sono di Firenze e per me giocare nella Fiorentina era il massimo, avevo richieste anche dalle giovanili dell’Empoli ed altre società, ma scelsi di rimanere alla Fiorentina e fu sicuramente una bellissima esperienza”.

Quale delle esperienze nelle squadre in cui ha militato giudica la più positiva e perché?
“Ho fatto (passatemi il termine) tutte le cavolate possibili e immaginabili da giovane, forse sono passati anche due, tre treni per fare il salto di qualità, che per responsabilità mie non ho saputo prendere. Ho capito che il calcio poteva essere il mio lavoro quando sono tornato a Pistoia, in serie D: diciamo che per un motivo o per l’altro non potevo stare lontano dalla mia regione. In quella città ho capito di poter fare bene, è stata una consacrazione, infatti vi sono rimasto cinque anni. Ho capito di potermela cavare egregiamente in quelle categorie”.

Lei è stato già allenato da mister Morgia che, come si legge, l’ha voluta al Siena; sono cambiati i metodi di preparazione? E si trova bene con questi metodi?
“Io con il mister mi trovo benissimo, è la prima volta che lo dico, se l’avessi incontrato prima, forse, sarei riuscito a fare qual cosina in più di quello che ho fatto. Mi sono trovato subito a mio agio con il suo modo di concepire il pallone e mi riesce molto facile comprenderlo. Se in futuro dovessi fare l’allenatore mi ispirerei ai metodi del mister, questo per far capire quanto mi trovo bene perché ci insegna oltre al calcio anche come comportarci nella vita, ecco, direi che è anche un maestro di vita. In campo ti da stimolo e speriamo di levarci delle soddisfazioni anche qui a Siena”.

Chiedo se farebbe volentieri l’allenatore in futuro.
“Mi piacerebbe provare, potrei insegnare ai giovani a non fare molti degli sbagli che ho commesso io, diciamo che proverei volentieri, ma per farlo, e farlo bene, ci vogliono fortuna e capacità. Al momento non ci penso, voglio giocare ancora alcuni anni, non credo di essere arrivato al termine della mia carriera”.

Quando ritiene che il Siena sarà al top della condizione, visto che ha cominciato la preparazione in ritardo rispetto alle altre partecipanti al campionato?
“Ci vorrà ancora del tempo, sia dal punto di vista fisico, ma anche da quello mentale e per la conoscenza tra di noi. Dovremo impegnarci, la squadra ha bisogno di lavorare insieme, per conoscersi e migliorare i propri difetti, eliminandoli il più possibile. Altrimenti tutti inizierebbero la preparazione il quindici agosto e le cose dovrebbero andare bene. Se escludiamo la sconfitta della quinta giornata, fino ad ora (anche se delle sconfitte ne farei volentieri a meno), le cose non sono andate poi così male. Delle difficoltà le abbiamo avute, le avremo, però abbiamo ottenuto anche dei risultati positivi, la strada è quella buona però quando saremo al top non saprei dirlo; speriamo il prima possibile”.

Vista la facilità con cui nelle prime giornate il Siena ha superato le avversarie ritiene che la vittoria del campionato di questa stagione sia assicurata?
“Assolutamente no! I campionati sono tutti difficili da vincere, noi non ci nascondiamo, ci vogliamo provare, è giusto che sia così, perché il Siena riparte da una categoria che non gli appartiene e bisogna unire gli sforzi di noi giocatori, della dirigenza e dello staff per far risalire la “Robur”. Questo però non è assolutamente scontato, bisogna lottare tutte le domeniche su tutti i campi per raggiungere questo obbiettivo. Chi affronta il Siena da sempre il massimo di conseguenza anche noi dobbiamo dare sempre tutto”.

Sentiamo dire di scherzi che vengono fatti durante i ritiri. Ci può dire chi è il più scherzoso nella Robur? E raccontare uno scherzo che le è stato fatto?
“Il più burlone della squadra è Titone. Quest’anno non c’è stato il tempo per scherzare in ritiro. Abbiamo dovuto fare tutto in maniera accelerata, quindi non c’è stato il tempo di trovarsi per una cena tutti insieme. Per quello che riguarda gli scherzi, il minimo è il classico gavettone quando si esce dal riposo pomeridiano per andare al campo di allenamento. Quando giocavo a Pisa i miei compagni, all’uscita dal ristorante, mi presero le chiavi della macchina e la spostarono, facendomi credere che mi fosse stata rubata.
Poi, utilizzando il telefono di un altro compagno, mi fecero credere che stessi parlando con la polizia che mi confermava il furto. Insomma, anche se ci cascai in pieno, fu un sollievo sapere che si era trattato solo di uno scherzo!”.

NOTIZIE UTILI

PRIMO MEMORIAL MARIA RAMIRA SCARPELLINI
Il giorno sabato 25 ottobre dalle ore 15.30 si svolgerà presso il Palazzetto dello Sport “PalaGiannelli” in Viale Sclavo SIENA un quadrangolare di calcio a cinque
“I ciechi e la mobilità”. Le squadre:
Amministratori e impiegati del Comune di Siena, Fantini e Capitani delle Contrade,
Forze dell’Ordine,
Gruppo Stampa Autonomo di Siena
I biglietti sono reperibili presso la nostra associazione in Viale Cavour 134 a Siena e presso la biglietteria la sera stessa della manifestazione.

PENSI AL VOLONTARIATO?
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Siena, con lo spirito di incontrare persone che possano dedicare qualche ora del proprio tempo al volontariato per i disabili visivi, organizza tre momenti di informazione secondo il seguente calendario: martedì, 4, 11 e 18 novembre dalle ore 17,30 alle 19,30.
Gli incontri avranno luogo presso la nostra sede sita in Viale Cavour, 134 a Siena.
Per informazioni rivolgersi alla Dott.ssa Ferroni Elena: e-mail: elenafer82@gmail.com o al cell. 349 3022571. E’ un’occasione importante per conoscerci, vi aspettiamo!

Il giorno 16 ottobre si è celebrata anche a Siena la GIORNATA NAZIONALE DEL CANE GUIDA con una dimostrazione di come viene educato e svolge il suo lavoro un cane guida, in collaborazione con la Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi di Scandicci.

LA VIGNETTA di Emilio Giannelli

IN RICORDO DI MARIA RAMIRA SCARPELLINI

Carissima Maria, cari amici,?quando ho ricevuto la notizia della tua scomparsa, una tristezza profonda mi ha invaso e ho ripensato al nostro primo incontro a casa dell’amica comune: Maria Pia. Oggi non potevo mancare e, soprattutto, non volevo ti mancasse il saluto dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti; l’associazione che tanto hai amata.
La tua vita ha dato grande lustro alla nostra categoria, quando hai operato da docente in vari Istituti Superiori di Siena e Provincia. Maria, fino all’ultimo giorno della tua esistenza, hai avuto intorno a te i tuoi allievi che non perdono l’occasione per evidenziare quanto hai dato loro come docente ma ancora di più, come persona. Quando ti incontrai per la prima volta, otto anni fa, fui stupito dal tuo pensiero moderno, dai tuoi riferimenti culturali e spirituali che, in gran parte, erano e sono anche miei. Ricordo che parlammo di don Tonino Bello. Quell’incontro mi colpì, come mi ha colpito e spronato, la tua passione per la nostra associazione: per l’Unione. Maria, sei per noi un esempio che speriamo di onorare con la nostra vita e le nostre azioni. Ti indicheremo come luminoso esempio per la nostra categoria e non solo. La tua integrità dovrà essere per noi uno stimolo e la tua umanità ci dovrà guidare nel creare un sempre maggiore clima di solidarietà fra tutti noi.?Grazie, Maria, per quanto ci hai regalato con il tuo esempio con la tua grande umanità.
Ti ricorderemo sempre, come si ricordano i giganti della storia associativa. Ricorderemo che sei stata pioniera nel mondo della docenza dei disabili visivi; ti ricorderemo perché fino alla fine del tuo viaggio terreno ci hai incitati e sostenuti. Scusami se l’emozione non mi ha consentito di esprimere compiutamente ciò che il cuore e la mente mi suggerivano.?Ti saluto con la tristezza nel cuore e con me ti saluta tutta la sezione di Siena; ti saluta tutta l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Siena 30 Settembre 2014
Massimo Vita Presidente Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Sezione Provinciale di Siena

Napoli: Attività della Sezione UICI, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Durante il mese di ottobre 2014, la Sezione Uici di Napoli ha organizzato molteplici iniziative finalizzate all’aggregazione dei soci e alla prevenzione delle patologie oculari. Nei giorni 3, 4 e 5 si è svolta la gita in Puglia organizzata su proposta delle rappresentanze zonali di Portici ed Ercolano. Diversi soci con le loro famiglie hanno potuto visitare le Splendide Grotte di Castellana, il suggestivo paesaggio di Alberobello con i suoi trulli e lo Zoo Safari di Fasano. Non sono mancati i momenti ludici, che hanno consentito ai partecipanti alla gita di trascorrere un fine settimana in assoluto relax. Il giorno 7 ottobre, su proposta del comitato Pari Opportunità, nei locali sezionali, si è svolta la prima giornata dedicata allo “Yoga della risata”. Le esperte Laura e Paola hanno consentito ad oltre 30 partecipanti di poter trascorrere un pomeriggio in allegria spiegando loro le nozioni fondamentali di questa particolare disciplina. Grazie alla sensibilità di Laura e Paola, lo yoga della risata verrà proposto una volta al mese (II martedì pomeriggio) a tutti i soci UICI interessati. Il pomeriggio si è concluso con un piccolo buffet preparato dalle componenti il comitato pari opportunità.
Il giorno 9 ottobre 2014, in occasione della “Giornata Mondiale della Vista”, in diversi Istituti di Istruzione Superiore ubicati a Napoli, Santanastasia, Palma campania, Gragnano ed Ercolano è stato distribuito materiale informativo sulla prevenzione delle patologie oculari e presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, si sono svolti screening oculistici gratuiti ai dipendenti e agli studenti dell’Ateneo. L’unità mobile oftalmica sezionale è stata presente anche presso la Seconda Università degli Studi di Napoli in occasione del Convegno sulle Malattie Mitocondriali organizzato dall’Azienda Ospedaliera di detto Ateneo, consentendo di effettuare diversi controlli della vista.
Facendo un passo indietro, sabato 11 ottobre si è svolta una bella giornata di aggregazione e cultura che ha coinvolto diverse decine di non vedenti ed ipovedenti di tutte le età. In particolare grazie alla Novartis Farma Spa e ai motociclisti del BMW Motorrad Parthenope, è stato possibile fare una passeggiata in sella a grosse moto, dall’Istituto per Ciechi Domenico Martuscelli fino al Real Orto Botanico, passando per piazza del Plebiscito. Qui, mentre esperti oftalmologi effettuavano screening oculistici gratuiti mirati a prevenire la degenerazione maculare e i volontari distribuivano materiale informativo sull’Unione e sulla prevenzione della cecità, dirigenti e soci UICI hanno incontrato le autorità cittadine, rappresentando loro i molteplici problemi soprattutto relativi all’inserimento scolastico. Al Real Orto Botanico, dopo l’accoglienza della Fanfara dell’Arma dei Carabinieri, i soci UICI, le loro famiglie e i motociclisti del BMW Motorrad hanno dapprima visitato un percorso botanico sensoriale, per poi assistere ad una performance del musicista Leonardo De Lorenzo e rifocillarsi grazie ad un ricco buffet offerto dagli organizzatori della giornata. Dunque una giornata di festa, davvero particolare ed emozionante, accompagnata anche dalle splendide condizioni climatiche.
Per concludere, il giorno 16 ottobre, in occasione della giornata Nazionale del cane Guida, una delegazione di non vedenti napoletani che abitualmente utilizzano il cane, si è recata a Roma per partecipare alla parata organizzata dalla Sede Centrale.
Dunque un mese davvero intenso e ricco di appuntamenti che si concluderà con la festa di Halloween riservata a tutti i bambini che si svolgerà nei locali sezionali il giorno 31 ottobre.

Una bella esperienza: la consiglio (Notizia tratta da “La Nazione Pistoia-Montecatini”)

Autore: (Notizia tratta da "La Nazione Pistoia-Montecatini")

Così Nicholas Panarelli, classe 1992, racconta l’anno di servizio civile trascorso presso la sezione locale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Il suo contratto terminerà tra qualche settimana: le mansioni svolte in questo periodo comprendevano l’archiviazione di documenti e il supporto alle attività di segreteria, ma anche l’accompagnamento a eventi e convegni del presidente e del vicepresidente dell’associazione.
«Avevo scelto questo progetto spiega il volontario perché mi sembrava un’esperienza formativa valida, utile a cambiare il mio modo di vedere le cose.
Anche se mio nonno è non vedente, non sapevo nulla di questa realtà dal punto di vista strettamente professionale: sono rimasto stupito in positivo, prima non avrei mai immaginato né la cultura, né la voglia di fare e di lavorare che c’è dietro a queste persone».
PANARELLI ha scelto di fare domanda per il servizio civile dopo l’esame di maturità, conseguita presso l’istituto tecnico commerciale Pacini.
Ora tornerà ad affrontare il mercato del lavoro con una marcia in più: «E’ una bella esperienza da raccontare agli altri afferma e anche da inserire nel curriculum, perciò spero possa servire per trovare un nuovo impiego: penso che il fatto di saper stare con le persone e di aver prestato un servizio simile possa essere apprezzato anche dai miei futuri datori di lavoro».
(Notizia tratta da “La Nazione Pistoia-Montecatini” del 16/10/2014)

Contributi dei lettori: Quando una carica è ambita, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Molto spesso, ho sentito dire che le persone disposte ad impegnarsi nelle vicende associative sono poche e di bassa qualità.
Le candidature pervenute per un solo posto nel consiglio di amministrazione dell’I.Ri.Fo.R. mi pare dimostrino il contrario.
La decisione della direzione di pubblicare le candidature e i relativi curricula, mi pare un’assoluta novità apprezzabile.
Bene sarebbe se si conoscessero in anticipo anche i criteri di selezione.
Io credo che a partire da questa occasione, si dovrebbero cercare di evitare i cumuli di cariche o incarichi.
So che mi farò dei nemici ma a mio avviso, vi sono almeno tre categorie di persone che dovrebbero cedere il passo:
i componenti della direzione, i componenti il consiglio nazionale, i presidenti regionali e i dirigenti della IAPB o di altri organi collaterali.
Non credo che si possano concentrare su una persona tante cariche e tante responsabilità.
Comunque a noi non resta che sperare.

Massimo Vita

Torino: Notiziario audio, Redazionale

Autore: Redazionale

E’ online la nuova edizione del nostro notiziario audio 011News n. 36/2014 del 17/10/2014.
Di seguito il link:

Tra gli argomenti trattati:
– “Accogliete i cani guida”: l’appello dell’UICI in occasione della giornata nazionale
– Disturbi visivi in crescita: nei paesi industrializzati le maculopatie sono un’emergenza sanitaria
– al museo del Cinema grazie alle visite guidate U.N.I.Vo.C.
Buon ascolto