Siena: Cena al Buio con uno “Sguardo” alla storia, al cibo e all’arte, Redazionale

Autore: Redazionale

ORE 19.30
PRESSO IL
VIA DEL PORRIONE, 65/67 SIENA
CENA AL BUIO
CON UNO “SGUARDO” ALLA STORIA, AL CIBO E ALL’ARTE
Il costo di partecipazione è di 25,00 EURO
Si può prenotare presso il ristorante o presso la sezione
UICI di Siena entro e non oltre il 22 marzo alle ore 13. 00
Si prega di segnalare eventuali intolleranze alimentari o particolari necessità.
Il menù lo scoprirete aguzzando i vostri sensi.
RISTORANTE GALLO NERO
TEL.O577/284356
UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E IPOVEDENTI SEZ. DI SIENA
TEL.0577/46181
sezioni provinciali siena GUSTO,STORIA E ARTE CENA AL BUIO 27 MARZO 2015

Una proposta di legge da far avanzare, di Luciano Paschetta

Autore: Luciano Paschetta

Il 3 marzo, su sollecitazione del prof. Dario Ianez, si è svolta, nell’aula magna dell’Università Roma 3, una tavola rotonda “aperta” , coordinata dal prof. Fabio Bocci, di confronto sulla proposta di legge FAND e FISH Norme per migliorare la qualità dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità
e con altri bisogni educativi speciali (atti Camera n. 2444) . Il confronto è stato ampio ed ha fatto emergere con chiarezza la posizione delle due federazioni i cui rappresentanti nei loro diversi interventi hanno rimarcato l’organicità della proposta che, come ha sottolineato la vicepresidente della FISH Donata Vivanti, partendo dal sottolineare come nella PDL si parta dalla richiesta di definizione di standard di qualità garantiti sull’intero territorio nazionale” cerca , con una proposta organica ed articolata di porre rimedio ai principali “punti di debolezza” così come si sono venuti evolvendo in questi anni. Punti di debolezza che nel mio intervento , tra gli altri, ho individuato nella delega al sostegno da parte dei docenti curriculari e nella mancanza di competenze specifiche dell’insegnante specializzato (io preferisco questa dicitura) . La definizione del “ruolo di sostegno”, che individua un insegnante specializzato nelle didattiche, metodologie, modalità di comunicazione con persone aventi disabilità diverse , gli “impone” il possesso delle specifiche competenze e pone anche fine all’ambiguità che da un lato vede l’insegnante di sostegno abilitato ad un insegnamento disciplinare e dall’altro nominato per il sostegno, è questa ambiguità che favorisce nei colleghi la totale delega a lui per l’insegnamento all’alunno con disabilità. La definizione del ruolo di sostegno deve prevedere anche specifiche competenze in rapporto alle diverse disabilità, non è ammissibile infatti che il docente che deve fornire un “sostegno” sulcome operare con unalunno autistico piuttosto che cieco o sordo , conosca poco o nulla delle modalità di approccio, di comunicazione e di lavoro con persone con queste disabilità, questo porta al fenomeno sottolineato dal dr. Ciambrone nel suo intervento: avere un modello “costoso” che, tuttavia spesso, non è in grado di rispondere ai reali bisogni di formazione degli alunni con disabilità. L’istituzione di una specifica classe di concorso per il sostegno è stata vivacemente contestata dalla prof.sa –Giani rappresentante degli “insegnanti per la disabilità”, che ritiene il ruolo specifico come la “gabbia” entro la quale il docente di sostegno sarà costretto a rimanere imprigionato tutta la vita e il motivo per cui egli non verrà più considerato un “vero” insegnante . La mia posizione condivisa dagli amici della FISH e ribadita nel suo intervento apertamente da Tillo Nocera , resta quella che il “ruolo di sostegno“ facendo del docente specializzato “ l’”esperto” non degli insegnamenti disciplinari che, in tal modo risulta evidente , devono rimanere di assoluta competenza del docente titolare, ma delle metodologie di lavoro con il disabile fa chiarezza nei ruoli di entrambi le figure: essi dovranno lavorare per l’inclusione del disabile con momenti di conpresenza condividendo le reciproche competenze. Di qui la previsione per la formazione iniziale di un percorso di laurea specificamente rivolto a preparare un docente specializzato capace di gestire la funzione di sostegno nella classe e di una formazione per tutti i laureandi nelle diverse discipline che comprenda almeno 30 CFU sulla pedagogia e didattica speciale. L’apparente inconciliabilità delle due posizioni quella sostenuta dalle due Federazioni di disabili e quella difesa dai docenti di sostegno, può trovare una sintesi in un altro caposaldo della proposta di legge: quella dell’attivazione dell’organico funzionale. E’ nella gestione “funzionale” dell’organico che il docente di sostegno può trovare ulteriori spazi operativi quali quelli del “tutor” o del “facilitatore” del processo di inclusione che agisce per migliorare la capacità di accoglienza ed inclusione dell’intero istituto nel quale si trova ad operare, allo stesso modo nell’utilizzo del personale dell’organico funzionale direte potrebbe trovare risposta , dopo averne meglio definiti i “contorni”, la proposta, avanzata dal prof. Ianez, di utilizzare un 20/25% dell’attuale organico di sostegno per creare delle figure di sistema itineranti che supportino il processo di inclusione . Radicale invece la posizione espressa dal prof. Bocci che vorrebbe , teoricamente giustamente, eliminare il docente di sostegno formando tutti gli insegnanti nelle didattiche inclusive e quindi in grado di svolgere autonomamente il compito, infatti , egli ha sostenuto che Non stiamo cercando soluzioni per un modello di inclusione, che se pur condiviso nei principi, è oggi in crisi nel suo modo di essere concretizzato, ma che ad essere in crisi non è il l’”inclusione dei disabili, ma il modello della scuola Italiana ed allora troviamo il coraggio di “osare” a puntare in alto. Nel suo intervento conclusivo il prof. Cottini ha voluto individuare proprio nella necessità di un cambiamento il punto unificante dei vari interventi, interventi che se non hanno mai messo in discussione la positività dell’inclusione dei disabili nella nostra scuola, facendo emergere luci e ombre del processo di inclusione, hanno evidenziato il bisogno di un intervento legislativo di riordino che elimini gli effetti “distorsivi” emersi. Noi riteniamo che la nostra proposta di legge, se pur aperta a contributi migliorativi, rappresenti un valido strumento in tal senso e noi lavoreremo perché essa proceda nel suo cammino parlamentare.

Luciano Paschetta
Referente istruzione FAND nazionale

Forte mobilitazione dell’Unione Ciechi e delle famiglie degli studenti: i libri di testo scolastici sono un diritto garantito dalla costituzione, di Armando Giampieri

Autore: Armando Giampieri

Da quando la legge Delrio ha cambiato natura istituzionale alle province sottraendo ad esse alcune competenze di carattere socioassistenziale, una pesante ed angosciosa incognita pesa sul destino degli studenti minorati sensoriali della nostra regione.
L’assistenza didattica domiciliare a questa tipologia di studenti infatti dovrà essere trasferita nelle competenze della Regione con apposita legge, ma ancora è difficile prevedere con quali risorse e quali modalità potrà essere erogato il servizio.
L’assemblea Legislativa delle Marche dovrà legiferare prima della scadenza elettorale, tuttavia i regolamenti attuativi e la gestione del servizio non potranno sicuramente essere definiti nei tempi brevi scanditi dalla prossima tornata elettorale.
Dunque siamo costretti a prendere atto che le autorità politiche delle Marche non hanno avuto la lungimiranza di lavorare con convinzione su proposte legislative che le associazioni dell’Unione Ciechi e dell’ENS avevano presentato già dal 2011; un impegno serio su tale materia avrebbe facilitato non poco le cose ora che la legislatura regionale sta per concludersi lasciando famiglie, studenti ed operatori nella massima incertezza.
A quanto sopra riportato, l’Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti delle Marche deve aggiungere un altro aspetto ugualmente importante che, se trascurato, costituirebbe un gravissimo attentato al diritto all’istruzione degli studenti non vedenti: il rischio di non avere i libri scolastici trascritti ed accessibili. Le province avevano sino ad ora assicurato a questi studenti la trascrizione dei libri di testo. Ora tuttavia, con il passaggio delle competenze dalle province alla Regione, anche questa certezza è stata messa in discussione: l’alto costo dei libri trascritti del prossimo anno scolastico potrebbe ricadere sulle famiglie dei bambini se la Giunta Regionale, non adottasse una delibera volta ad assicurare alle famiglie il sostegno per questa spesa troppo impegnativa.
L’assessore Regionale ai Servizi sociali Luigi Viventi ha assunto un impegno a tale riguardo, ma se tutto si traducesse in un nulla di fatto, i genitori degli studenti e l’Unione Ciechi, prima che la Giunta Regionale decada, si vedrebbero costretti ad una decisa mobilitazione per riaffermare un diritto sancito dalla costituzione di questo paese.
Il Presidente Regionale U.I.C.I. Armando Giampieri

Persone, associazioni ed istituzioni pubbliche: un mondo da ridisegnare, di Vincenzo Zoccano

Autore: Vincenzo Zoccano

Negli ultimi anni il rapporto fra le numerose associazioni di persone o famiglie con
disabilità è stato difficile, a tratti burrascoso, frammentato, in alcune circostanze, addirittura
quasi sparito.

Ciò si è tradotto fondamentalmente, in un grande indebolimento della capacità di fare
quadrato, di trarre energia dallo sforzo comune, da parte delle associazioni.

Chiaramente questo indebolimento ha causato una forte disaffezione da parte dei loro
iscritti .

Come se non bastasse, le istituzioni hanno pressoché abbandonato la cura e
l’attenzione per il rapporto con le associazioni, costrette quotidianamente a un vero e proprio
“braccio di ferro” costante e logorante fra loro e le istituzioni stesse, per ottenere questo o
quel beneficio, per il sostentamento o per l’applicazione di diritti addirittura già sanciti o la
promozione di altre norme a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie. A
complicare poi il quadro della questione, si aggiunge l’istituzionale vizio di usare i diritti
come merce di scambio con i fondi per il sostentamento delle associazioni stesse.

Quest’ultimo aspetto è piuttosto evidente agli “addetti ai lavori”, scarsamente o del
tutto invisibile alle basi associative che, non comprendendo i meccanismi nazionali di regole
non scritte, e a volte doverosamente dolorose e pesanti, si sentono smarrite e non
adeguatamente comprese e tutelate dalle loro stesse associazioni; da qui l’esigenza di non
rinnovare le loro iscrizioni e le adesioni, per ritrovarsi in balia di un pericoloso meccanismo
di “fai da te” o di servizi sociali che però possono mal interpretare i bisogni delle persone con
disabilità. Ciò accade non certo a causa dell’incompetenza degli operatori, ma soltanto per la
loro “non esperienza” rispetto a singole esigenze derivanti dalla specificità della loro
disabilità o dalla particolare patologia di cui la persona è portatrice.

A questo punto sarà facile comprendere che lo scollamento, il crearsi di una sempre
più profonda distanza, fra persone, associazioni e istituzioni è un risultato inevitabile ed è già
da tempo, un’amara realtà che si riflette negativamente sulla vita associativa o, peggio
ancora, sull’integrazione sociale di ogni persona con disabilità.

Che fare allora?

E’ presto detto analizzando quelle che sono le esigenze delle associazioni in rapporto al
loro confronto con le istituzioni, da cui emerge il seguente quadro:

per promuovere provvedimenti utili alle persone con disabilità e le loro associazioni, le
istituzioni pubbliche necessitano di un’interlocuzione unica, di un unico soggetto con cui
interagire, un vero e proprio collettore di istanze, necessità e problemi segnalati, che porti al
tavolo istituzionale le richieste delle associazioni, già concertate fra queste e con le dovute
mediazioni. Si tratterebbe quindi di portare un parere unitario, sottoposto alle associazioni
che ne fanno un’unica questione cui dare risposta, un unico documento con cui l’istanza di
uno, diventi l’istanza di tutti.

Ovviamente, resta ferma e chiaramente delineata, l’autonomia delle singole
associazioni a formulare precise domande, ma con un proporzionato peso specifico.

Questo modello organizzativo è già piuttosto ben rodato in Friuli Venezia Giulia,
Regione a statuto speciale che ha riconosciuto la Consulta Regionale delle Associazioni di
Persone Disabili e delle loro Famiglie, con propria legge; un organismo di coordinamento che
esprime parere obbligatorio sugli atti normativi e amministrativi (leggi, regolamenti e
delibere o determine), che impattino sull’azione della Regione in tema di disabilità.

Tale modello può essere senza dubbio replicato in tutte le altre regioni italiane e, con
le adeguate varianti, anche a livello di Governo nazionale.

Portare a compimento un simile progetto, sarebbe un enorme passo in avanti che il
mondo della disabilità compirebbe assieme alle istituzioni, per aprire una nuova era di
riforme che favorirebbero una reale inclusione delle persone con disabilità, una viva e vera
solidarietà fra le associazioni accanto ad un serio sostegno alle famiglie, unico e
fondamentale perno, soprattutto per quelle persone con disabilità più grave, che hanno una
scarsa o addirittura nulla, capacità di autodeterminarsi.

Credo fermamente che, dove vive bene una persona con disabilità, viviamo meglio
tutti. L’abilità residua fondamentale di ogni persona è la dignità che dev’essere garantita a
tutti.
Vincenzo Zoccano
Presidente della
CONSULTA REGIONALE
ASSOCIAZIONI DELLE PERSONE DISABILI
E DELLE LORO FAMIGLIE
DEL FRIULI VENEZIA GIULIA ONLUS

Centro di Documentazione Giuridica: Visite di revisione della disabilità. L’INPS definisce le nuove regole e di fatto diviene referente unico, a cura di Paolo Colombo

Autore: a cura di Paolo Colombo

L’l’INPS con la Circolare n.10 del 23 gennaio 2015 ha fissato i criteri operativi delle nuove procedure per l’accertamento e la revisione delle minorazioni civili, stabilite lo scorso anno dalla Legge 114/14.
La Legge 114/14 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari) si era posta l’obiettivo di semplificare le procedure di accertamento e di revisione delle minorazioni civili.
La novità particolarmente rilevante prevista dalla legge riguardava proprio le visite di revisione. Nella normativa previgente, infatti, lo status relativo alla minorazione civile e all’handicap (Legge 104/1992) decadeva in occasione della scadenza dei relativi verbali di accertamento, anche se l’interessato era in attesa di visita di revisione.
A causa dei ritardi “tecnici” di verifica della permanenza dei requisiti sanitari, all’indomani della scadenza eventualmente indicata nel verbale venivano pertanto sospese le provvidenze economiche (pensioni, assegni, indennità), si perdeva il diritto alle agevolazioni lavorative (permessi e congedi) e non si poteva accedere ad altre agevolazioni quali, ad esempio, quelle fiscali finché non fosse stato definito un nuovo verbale di accertamento. Con la Legge 114/14, invece, nel caso in cui sia prevista la rivedibilità, si conservano tutti i diritti acquisiti in materia di benefìci, prestazioni e agevolazioni di qualsiasi natura».
L’INPS ha ora fissato con la propria Circolare (n. 10 del 23 gennaio 2015) i criteri operativi previsti dalla legge.
Le ASL, a cui finora erano affidate le visite di revisione, sono state di fatto estromesse al fine di accorciare i tempi (viene infatti meno il cd. passaggio di verbali dall’ ASL all’ INPS), ma per il cittadino sottoposto a visita significa anche perdere come referente la propria ASL e dover affrontare spostamenti maggiori per raggiungere fisicamente la sede INPS territorialmente competente.
Certamente la modifica comporterà un abbattimento dei costi per le Regioni che non dovranno più sopportare le spese relative agli accertamenti presso le proprie ASL, ma altrettanto certo è che con tale modifica ci si avvia verso una delega pressoché totale della valutazione della disabilità all’Istituto di Previdenza.
In allegato il testo integrale della circolare 10 del 23 gennaio 2015.
a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)

CDG allegato Circolare numero 10 del 23-01-2015

“Lavoro e pensione: lo stato dell’arte. Parliamone con gli amici di centralinoplus”. Slashradio: mercoledì 18 marzo 2015 – ore 16.00, di Luisa Bartolucci  

Autore: Luisa Bartolucci  

I settori Informazione e Comunicazione, Stampa Sonora e Libro Parlato, in collaborazione con la lista “centralinoplus” ed il settore lavoro di questa Presidenza Nazionale, organizzano per mercoledì 18 marzo, con inizio alle ore 16.00  su Slashradio,  una trasmissione on line dal titolo: ” Lavoro e pensione: lo stato dell’arte. Parliamone con gli amici di centralinoplus”. La trasmissione sarà condotta da Luisa Bartolucci. Prenderanno parte, tra gli altri, il responsabile del settore lavoro avv. Paolo Colombo, il dott. Emanuele Ceccarelli e, per la lista centralinoplus, i sigg. Luciana Brida, Giuseppe Fornaro, Salvatore Guarino, Giovambattista Fortini, Fabio Fornari e Luca Angelina.

Gli ascoltatori potranno scegliere, come di consueto,  diverse modalità di intervento: tramite telefono contattando durante la diretta i numeri 0669988353, 066791758 o inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo diretta@uiciechi.it  o ancora compilando l’apposito form presente nella pagina di Slashradio raggiungibile dall’home page del sito www.uiciechi.it. Ricordiamo, inoltre, che Slashradio è presente su Facebook con un proprio profilo.
Per collegarsi sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.hostingshoutcastpanel4.com:2199/tunein/unione.asx.
Il contenuto della trasmissione  potrà essere riascoltato sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale.
Vi attendiamo numerosi! Data la particolare importanza dell’argomento trattato, si pregano le nostre strutture provinciali di dare la massima diffusione al presente comunicato e di favorire nelle sezioni la creazione di folti gruppi di ascolto.

Spunti per il prossimo congresso UICI sulle tematiche inerenti l’organizzazione, di Claudio Romano e Marino Tambuscio

Autore: Claudio Romano e Marino Tambuscio

Lo scritto che segue, è datato novembre 2014, allorché si svolse a Napoli il ben noto convegno in preparazione del XXIII° Congresso, pertanto nella sua stesura non si è dato conto delle trasformazioni istituzionali (si veda il superamento degli enti provinciali e la creazione delle città metropolitane coi problemi connessi al trasferimento di competenze), trasformazioni che del resto sono tutt’altro che concluse.
Molto semplicemente ci auguriamo di fornire un contributo alla discussione precongressuale.
La preparazione di un congresso, quale quella che ci accingiamo ad intraprendere, non può prescindere dalla necessità di ripensare in maniera strutturale l’organizzazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
L’associazione, infatti, è lo strumento che ci deve consentire di difendere e se possibile sviluppare le conquiste acquisite in questi anni.
A tale scopo, è indispensabile dotarsi di una struttura associativamente forte, agile ed efficiente, in grado di interagire con una realtà sociale estremamente complessa e di far fronte alle richieste d’intervento che le odierne criticità richiedono.
Il prossimo 23° congresso dovrà innanzitutto operare una profonda revisione statutaria riducendone la ponderosità in favore di un regolamento avente il compito di disciplinare la gestione della quotidianità delle strutture centrali e territoriali, lasciando alle norme statutarie il compito di tracciare le linee d’azione generali del sodalizio.

Prima di indicare sia pure sommariamente alcune linee d’intervento che a nostro avviso potranno fornire utile supporto all’elaborazione della piattaforma congressuale, riteniamo utile ribadire alcuni elementi fondanti del “cambiamento” associativo che auspichiamo; l’organizzazione, infatti, è tema squisitamente politico, non potendosi prescindere nell’affrontarlo, dagli obbiettivi che si vogliono perseguire.
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti si schiera senza esitazione per la difesa dei diritti di universale rappresentanza che la nostra Costituzione garantisce, pertanto si ritiene parte fondamentale dello schieramento sociale che intende difendere il carattere a prevalenza pubblica dello stato sociale, nonché del sistema scolastico teso a realizzare per tutti il diritto allo studio.
Il conseguimento di sempre nuovi traguardi verso una sempre maggiore inclusione sociale che la nostra unione ha perseguito fino dalla sua fondazione, è incompatibile con la pretesa di modernizzare la società livellando in basso diritti e condizioni di vita di lavoratori e cittadini, siano disabili o no.

Su questa base, crediamo di sottoporre al convegno alcune riflessioni e proposte che, ci auguriamo, potranno essere utili elementi di discussione in vista del prossimo congresso.

1 – Dei soci

La necessità di perseguire un rafforzamento organizzativo strutturale della nostra associazione, nei prossimi cinque anni, dovrà essere al centro del nostro lavoro e se non si vorrà correre il rischio di perdere le ragioni del nostro ruolo nella società, deve rappresentare un obbiettivo ineludibile.

In particolare, tenuto conto della preoccupante tendenza ormai consolidata del calo degli iscritti e della attuale situazione organizzativa delle nostre strutture territoriali, quel rafforzamento organizzativo si impone.

Per avviare e approfondire il tema sopra descritto, è opportuno riportare preliminarmente i dati relativi agli iscritti negli anni 2009/2013:

ANNO 2009 49.134
ANNO 2010 46.728
ANNO 2011 44.139
ANNO 2012 42.363
Anno 2013 42.418

Anche se grazie ad alcuni interventi mirati da parte della Direzione e del Consiglio nazionale, il fenomeno della riduzione degli iscritti nel 2013 pare si sia arrestato, il fenomeno, deve continuare a preoccupare non poco e dunque vanno “messe in campo” le iniziative più efficaci affinché le nostre Sezioni provinciali, siano nelle condizioni di ampliare la loro offerta di servizi ai soci.

E’ del tutto evidente che se continuasse la tendenza degli ultimi anni, nel giro di un decennio, il numero degli associati scenderebbe a meno di 30 mila con la perdita di fatto dell’Unione della reale rappresentanza della categoria che rimarrebbe purtroppo solo sulla carta.

In argomento, non è più possibile rimandare una vera e propria azione per una politica associativa a 360° a favore degli ipovedenti.

2) Delle Sezioni

Del tutto legato al tema del numero degli associati, è senza alcun dubbio, l’operatività delle Sezioni provinciali.

In svariate occasioni, si è posto il bisogno di avviare una “manutenzione straordinaria” delle nostre sezioni provinciali vincolando la loro possibilità di mantenere il ruolo di sezione provinciale, alla condizione di disporre di precisi “standard minimi” (circ. 8/2012).

I molteplici adempimenti amministrativi e statutari che anche le sezioni più “povere” di risorse umane e finanziarie devono ottemperare obbligatoriamente, determinano l’impiego dei già scarsi mezzi di queste strutture per far fronte alla redazione di bilanci, verbali e mille altri obblighi amministrativi.
Se quei dirigenti e quelle poche risorse umane e finanziarie fossero liberati dalle “carte”, potrebbero impegnare quelle risorse per una presenza ed un’azione più capillare sul loro territorio che nello stesso tempo, potrebbe accrescere il numero e la qualità dei servizi da erogare ai cittadini disabili visivi e conseguentemente il numero degli iscritti.

L’attuale riordino delle provincie, la loro probabile soppressione e la grave situazione economica del Paese hanno prodotto una difficile congiuntura istituzionale ed un ridimensionamento dei contributi degli enti locali i quali non sono più nelle condizioni di mantenere gli stessi importi degli anni scorsi destinati alle attività dell’Unione.
Anche per tale ragione, è doveroso interrogarsi seriamente se non sia ormai giunto il momento di immaginare una nuova forma organizzativa dell’Unione sul territorio nazionale.

In tal senso, un certo numero di sezioni, dovranno trasformarsi in rappresentanze zonali.
Si tratterà di valorizzare le stesse rappresentanze zonali con il necessario ed opportuno aggiornamento del loro ruolo, delle risorse e composizione prevedendo tra l’altro, l’assegnazione al coordinatore della rappresentanza il ruolo di consigliere sezionale a tutti gli effetti.

Nell’immediato, dovremmo comunque intervenire per ripensare la nostra presenza sul territorio accentrando alcuni servizi e parte dei compiti amministrativi a livello regionale.
Operazione questa che per la sua fondamentale e strutturale importanza, deve trovare sostegno economico dalla sede centrale:
finanziare attraverso il fondo sociale, quei progetti dei Consigli regionali mirati a fornire alle Sezioni provinciali un servizio di contabilità, news letter, comunicazione, gestione anagrafico soci ect.
In ogni caso, ogni Consiglio regionale dovrà chiedere alle Sezioni di competenza, di assolvere il compito di garantire ai soci alcuni standard minimi da definire a seconda del numero degli iscritti e delle loro particolari condizioni.

oltre ai richiamati ed ineludibili interventi strutturali da adottare, per sottolineare la considerazione e l’imprescindibilità dell’ascolto e quindi della conoscenza da parte della “testa” nei confronti del “corpo” associativo si possono immaginare tra le iniziative da promuovere:
– la partecipazione del Presidente nazionale ad almeno una riunione per ogni Consiglio regionale nel corso del suo mandato;
– lo svolgimento di alcune riunioni degli organi centrali da tenersi sul territorio.
– prevedere nell’organigramma nazionale, l’affidamento a tre referenti territoriali (nord, centro e sud) l’incarico di responsabile dei rapporti tra la sede centrale e le strutture territoriali.

3) dei Consigli regionali

Considerato che il nostro Paese non ha una organizzazione dello Stato di tipo federale e dunque, le competenze fondamentali delle tematiche d’interesse relative ai nostri scopi statutari rimangono in capo al Governo nazionale ed al Parlamento ed alla conferenza Stato Regioni (benefici economici delle prestazioni dell’INPS, l’integrazione scolastica, l’avviamento al lavoro, libro parlato, servizio civile, legge 379/94, legislazione delle ONLUS ed APS, ect) e che l’attuale impostazione dei consigli regionali, essendo che risponde positivamente alle esigenze di rappresentatività, autonomia politica, gestionale, organizzativa ed amministrativa”, il ruolo dei Consigli regionali non necessita di particolari interventi di carattere strutturale.

Tuttavia potrà rendersi necessaria l’attribuzione di nuovi compiti ai Consigli Regionali, con particolare riferimento a eventuali nuove articolazioni dello stato, nonché in relazione alla costituzione di un fondo per la gestione di risorse ricavate da operazioni sul patrimonio.

Claudio Romano
Marino Tambuscio
6 novembre 2014

Torino: Notiziario audio, Redazionale

Autore: Redazionale

È in rete la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 8/2015 del 27/02/2015.

Di seguito il link:

 

http://www.uictorino.it/011news/011news1508.mp3

 

Tra gli argomenti trattati

  • Iniziano gli incontri tra UICI Torino e Comune per attuare la sentenza del Consiglio di Stato e modificare il Regolamento sul trasporto accessibile. Interviene il presidente Salatino: “Chi in passato ci attaccava oggi implicitamente sostiene le nostre tesi”
  • Presentato Horus, “assistente elettronico” per disabili visivi. Grandi potenzialità ma molto resta ancora da fare
  • Ipovedenti: un test all’insegna dell’ironia per imparare a conoscerli

 

 

Grazie e buon ascolto

Siena: alla scoperta di Siena e dintorni, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

UN PROGRAMMA PER NON VEDENTI ED IPOVEDENTI
Valido tutto il 2015
Questo programma è stato pensato e realizzato grazie alla preziosa collaborazione della Sezione Provinciale
di Siena dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Onlus di Siena e permette a persone con problemi alla vista
di venire a scoprire la città del Palio e i suoi dintorni.
Il programma prevede una durata di 3 giorni, due pernottamenti con colazione in hotel 3 o 4 stelle a Siena,
due cene e attività varie dal giorno di arrivo alla partenza che potranno essere scelte in base alle preferenze
ed esigenze di ogni singola persona.
Il primo giorno Vi proponiamo di scoprire Siena utilizzando le guide sonore scaricabili dal sito del Comune e
che vi porteranno a visitare i luoghi più importanti di questa città medievale. L’attività è possibile solo se
presente un accompagnatore. Questo il link da cui scaricare le guide sonore in MP3
http://www.comune.siena.it/Il-Turista/Diversamente-Abili/Turismo-dei-suoni/Itinerari-Sonori
La Sezione di Siena dell’U.I.C.I. è in grado, su richiesta, di organizzare la presenza di un accompagnatore.
Visiterete la Piazza del Campo dove si svolge il Palio e, grazie alle 11 guide sonore disponibili, sarete immersi
nell’atmosfera del Palio.
Per gruppi consigliamo la visita con una guida.
Potrete inoltre visitare il Santa Maria della Scala, ex spedale della città, dove esistono delle mappe tattili della
città e in cui è possibile toccare alcune riproduzioni del periodo etrusco e del periodo medievale. Possibilità di
fare degli ateliers. La durata della visita varia a seconda della singola persona.
Le tavole tattili del centro storico di Siena sono state realizzate dall’U.I.C.I. provinciale grazie al contributo
del Rothary di Siena.
Concluderete questa prima giornata con una cena in un ristorante nella bellissima Piazza del Campo.
Il secondo giorno Vi proponiamo la visita del Parco delle Sculture del Chianti, a circa 10 km a nord di
Siena.
Nel cuore del Chianti senese, conosciuto per il suo paesaggio incantatore e i borghi antichi, si trova un’
attrazione particolare: una mostra permanente di installazioni e sculture contemporanee.
Nato da un’iniziativa privata dei coniugi Giadrossi, il parco fu inaugurato nel maggio 2004, dopo cinque anni
di lavoro. Sono stati dedicati al Parco 13 ettari di un incontaminato bosco di querce, lecci e castagni,
recintato in quanto ospitava fino all’inizio degli anni 90 un allevamento di cinghiali.
Lì, lungo un percorso di 1 km, 27 artisti di pregio internazionale, provenienti dai cinque continenti, hanno
messo alla prova la propria creatività ed il proprio stile, realizzando imponenti opere d’arte contemporanea.
Ogni singola scultura è site-specific, nel senso che è stata proposta dall’artista dopo aver visitato il bosco ed
aver scelto il „suo” posto. Questo fa in modo che il connubio fra le opere e gli alberi, i suoni, i colori, la luce
e ogni altro elemento del bosco sia totale. Infatti qui l’opera dell’uomo non tende a prevaricare la natura, ma
ad integrarla ed esaltarla. Le sculture si possono toccare quasi tutte ma è necessario avere un
accompagnatore. Per la visita verrà dato gratuitamente un Ipod con la descrizione di ogni scultura.
I materiali utilizzati sono i più disparati, vanno dal bronzo al ferro, dal granito al marmo, dal vetro al neon
ecc.
A pochi metri dal Parco, la vecchia Fornace di Pievasciata ospita una galleria d’arte che raccoglie un notevole
numero di opere d’arte nazionali e internazionali. L’edificio è uno splendido esempio di archeologia
industriale ristrutturato sotto il controllo della Sovrintendenza alle Belle Arti di Siena.
Su richiesta è disponibile un trasporto elettrico per persone con difficoltà motoria.
E’ presente inoltre uno spazio pic nic attrezzato con tavoli e panche di legno dove è possibile fare pranzo
dopo la visita.
Programma realizzato da Paola De Donato, consulente promozione turismo accessibile
dedonatop@hotmail.com – Cell. 349 1547265
ALLA SCOPERTA DI SIENA E DINTORNI
UN PROGRAMMA PER NON VEDENTI ED IPOVEDENTI
Valido tutto il 2015
Nel pomeriggio si torna a Siena per fare un’altra esperienza gastronomica : proponiamo un corso di cucina
seguito da una cena al Gallo Nero, ristorante tipico medievale nel centro storico di Siena.

Il corso di cucina prevede la realizzazione di tre tipi di pasta fatta a mano (Pici, Tagliatelle e Ravioli) e dura
un’ora circa. La cena sarà composta da un assaggio delle tre paste fatte a mano, un secondo di carne con
contorno, un dolce , vino Chianti e acqua. Un aperitivo sarà servito prima della cena a base di Vernaccia di
San Gimignano. L’attività è valida per 2 persone o per piccoli gruppetti. Nel caso di singole persone o di
gruppi più numerosi va verificata la fattibilità con il ristorante.

Il terzo giorno avete la possibilità di scegliere una tra le attività seguenti :
una lezione di equitazione con istruttore qualificato organizzata da un’Associazione sportiva nei dintorni di
Siena. Il maneggio è sia al coperto che all’aperto, è presente anche un sollevatore nel maneggio al coperto.
L’associazione opera da anni con persone disabili locali ed organizza varie attività durante tutto l’anno ed è
una realtà consolidata sul territorio;
la visita dell’Orto botanico a Siena (parzialmente accessibile per presenza di gradini quindi adatto solo a
non vedenti con accompagnatore) e visita di un Orto Medievale, Orto de Pecci, nel cuore di Siena dove
potrete far pranzo a base di prodotti locali. (luogo accessibile a disabili motori con presenza di bagni
accessibili). L’Orto de Pecci è gestito dalla cooperativa sociale La Proposta
In alternativa potete optare per qualche ora di benessere presso le Terme di Chianciano ( 45 minuti a sud di
Siena). Prenotando tramite l’U.I.C.I di Siena avrete uno sconto del 15% sulle tariffe ufficiali.

www.termechianciano.it

Partenza e rientro nel pomeriggio

Il costo del soggiorno varia in base al periodo e alle attività richieste.

Prezzo a persona : a partire da 175 € in camera doppia.
Il prezzo include i seguenti servizi di base:
2 pernottamenti in hotel 3 stelle con colazione
2 cene
1 corso di cucina (pasta fatta a mano)
Visita del Parco delle Sculture del Chianti
Le Guide sonore sono scaricabili dal sito del Comune di Siena
Ingresso al Santa Maria della Scala

Nel programma non sono compresi i trasporti da / per Siena e per le escursioni, la lezione di equitazione e i
pranzi tutto quanto non specificato sopra.
Su richiesta è possibile organizzare servizi di trasporto con mezzi attrezzati per carrozzine.
Per chi viaggia in treno, potrete contattare la società di Taxi di Siena COTAS (vedi contatti sotto) .
Contatti:

Per informazioni dettagliate sul programma contattare :

Paola De Donato, cell 3491547265 Mail : dedonatop@hotmail.com .
Per prenotare il servizio di accompagnamento contattare la Sezione di Siena dell’U.I.C.I. –
Tel 0577 46181
Segue la lista dei fornitori e servizi da prenotare direttamente.
Si prega di mettere in copia per conoscenza la persona che ne ha curato la programmazione inviando una
mail a dedonatop@hotmail.com .
Il consulente invierà a fine soggiorno una scheda di valutazione a tutte le persone che sono state a Siena per
verificare la qualità dei vari servizi e per migliorare l’accoglienza.
Questo programma di turismo accessibile è solo l’inizio di una serie di proposte turistiche adatte a tutti.
Programma realizzato da Paola De Donato, consulente promozione turismo accessibile
dedonatop@hotmail.com – Cell. 349 1547265
ALLA SCOPERTA DI SIENA E DINTORNI
UN PROGRAMMA PER NON VEDENTI ED IPOVEDENTI
Valido tutto il 2015
Hotel San Marco ***

www.sanmarcosiena.it
Tel. 0577 271556 -Mail info@sanmarcosiena.it
L’Hotel dispone di 2 camere per disabili e non presenta nessuna barriera architettonica. Parcheggio
disponibile. In pochi minuti di macchina si raggiunge il centro storico.
Riferimento da comunicare al momento della prenotazione : “Siena/Programma per non vedenti “

Hotel Athena ****
www.hotelathena.com
Tel. 0577 286313
Mail: info@hotelathena.com
L’hotel si trova all’interno delle mure e dispone di parcheggio privato. L’hotel non dispone di camere e bagni
attrezzati con maniglioni di sostegno ma offre camere molto spaziose e prive di mensole. Nel caso di disabili
motori l’accesso avviene dal parcheggio. L’ascensore è dotato di tasti in braille. L’Hotel dispone di un
ristorante e di una terrazza ristorante – bar aperta nella bella stagione.
La Cattedrale e la Piazza del Campo si raggiungono in 10 minuti a piedi.

Parco delle Sculture del Chianti
www.chiantisculpturepark.it
Tel. 0577 357151 – Mail info@chiantisculpturepark.it
Per le persone con mobilità ridotta è possibile usufruire del trasporto elettrico. Su richiesta e prenotazione. E’
necessaria la presenza di un accompagnatore.
Per gruppetti è possibile avere una guida che spiegherà le sculture e i materiali utilizzati.
Ristorante Gallo Nero
www.gallonero.it
Tel. 0577 284356 – Mail info@gallonero.it (chiedere di Mauro)
Presenza di un gradino di 2 cm all’entrata del ristorante, presenza di bagno accessibile.
Ristorante Il Bandierino
Piazza Il Campo,66 – Siena
Tel 0577 282217
Tavoli esterni ed interni. Bagno non accessibile per disabili motori.

Ristorante Orto de Pecci
Cooperativa Sociale Onlus La Proposta
Via di Porta Giustizia 39 – Siena
Tel. 0577222201 Mail: info@ortodepecci.it

www.ortodepecci.it

Bagno accessibile per disabili motori. Due sale interne e uno spazio all’esterno aperto nella bella stagione.

Attività ippica e trasporti:
Associazione Sportiva Le Bollicine Onlus
Via Franciosa, 57 – 53100 Siena
Tel 0577 286335
Mail: infolebollicine@gmail.com
L’associazione ha un maneggio al coperto ed è attrezzata con sollevatore per permettere ai disabili motori di
salire a cavallo. L’associazione dispone di un pulmino attrezzato per il trasporto di carrozzine, possibile il
noleggio su richiesta.

Programma realizzato da Paola De Donato, consulente promozione turismo accessibile
dedonatop@hotmail.com – Cell. 349 1547265
ALLA SCOPERTA DI SIENA E DINTORNI

UN PROGRAMMA PER NON VEDENTI ED IPOVEDENTI
Valido tutto il 2015

Trasporto attrezzato per carrozzine manuali (fino a 4 persone)
Taxi Siena -COTAS Tel 057749222 Mail: segreteria@taxisiena.it
Terme di Chianciano

Tel. 848 800 243

www.termechianciano.it

Mail : prenotazione@termechianciano.it

Programma realizzato da Paola De Donato, consulente promozione turismo accessibile
dedonatop@hotmail.com – Cell. 349 1547265

Rimini: Cena al buio, di Pier Domenico Mini

Autore: Pier Domenico Mini

“Incontriamoci nel buio per conoscere gli altri sensi”
E’ con piacere che vi inoltro l’invito  per una cena completamente al buio  organizzata dall’Unione Italiana Ciechi.

Sabato 28 marzo 2015

alle ore 20.00 cena al buio

L’ iniziativa si svolge presso
“Casa per gruppi San Michele”
Strada La Ciarulla, 124
Borgo Maggiore – Cailungo (RSM) (vicino Electronics)

E’ gradita la prenotazione entro il 24 marzo.

Costo della cena al buio € 25.00

In un’atmosfera suggestiva e coinvolgente, guide non vedenti ci aiuteranno a
riscoprire il valore dell’ascoltare, il bello del toccare, il piacere del gustare e il
fascino del riconoscere i profumi.
Ogni portata sarà assaporata rigorosamente al buio. L’evento culturale di singolare intensità è sapientemente studiato per esaltare il momento conviviale e per vivere nel buio una particolare esperienza di relazione e di comunicazione.
Il ricavato della serata sarà devoluto per il progetto  “I CIECHI VANNO PER MARE”
Info e prenotazioni presso
Segreteria Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – tel.0541/29069
Orario ufficio lun. merc. e ven. 9 – 12; mart. e giov. 15 – 18.30.
Mini Pier Domenico 334 1135404
uicrn@uiciechi.it

Grazie di cuore se verrete, un ringraziamento speciale se passerete parola