Milano: Seminario NUOVI TRAGUARDI DELLA FORMAZIONE MIRATA – 27 marzo 2015, di Francesco Cusati

Autore: Francesco Cusati

NUOVI TRAGUARDI DELLA FORMAZIONE MIRATA,
AUTONOMIA, ACCESSIBILITÀ, TECNOLOGIE
LE MOLTEPLICI DECLINAZIONI PER LE PERSONE CON DISABILITÀ VISIVA

Seminario – workshop
Venerdì 27 marzo 2015, ore 9.00 – 16.00, Istituto dei Ciechi di Milano
Il mercato del lavoro non richiede più soltanto competenze professionali, bensì sollecita ulteriori abilità come il saper gestire efficacemente le relazioni interpersonali in un contesto sociale sempre più improntato a logiche di condivisione e di rete. Tali abilità si rivelano ancora più necessarie e opportune per le persone disabili visive, che in misura sempre maggiore dovranno essere pronte a sostenere ulteriori sfide nel percorso di integrazione professionale in ambito aziendale, scolastico e personale. Si rende pertanto necessario sviluppare nuove capacità nel campo dell’autonomia, dell’orientamento e della mobilità. Molto spesso, per di più, a ostacolare e complicare questo itinerario, subentrano limitazioni e barriere di diversa natura.
L’Istituto dei Ciechi di Milano, in collaborazione con il Consiglio regionale lombardo dell’UICI, propone un seminario per approfondire i temi della professionalità, della mobilità, della dotazione tecnologica e della sicurezza. Tutto nella imprescindibile ed inclusiva prospettiva dell’accessibilità.
I relatori condivideranno i principali criteri di una progettazione corretta e accessibile.
*         Come scegliere e configurare una postazione informatica per uso aziendale e personale.
*         Come sviluppare e realizzare percorsi formativi di autonomia e mobilità sia in azienda che nell’ambiente esterno.
*         Come rendere un ambiente sicuro, funzionale e accessibile sia in azienda, sia nei percorsi casa – lavoro.
*         Come accedere alle procedure che regolamentano i contributi previsti dalle norme vigenti.

L’incontro sarà un’occasione per sensibilizzare e trasferire informazioni utili a tutti coloro che a diverso titolo, livello e ruolo, si trovano ad affrontare e risolvere tali criticità.
Il seminario si rivolge alle persone con disabilità visiva e alle loro famiglie, nonché a datori di lavoro, responsabili delle risorse umane, responsabili IT, responsabili della sicurezza sul lavoro, organizzazioni sindacali, istituzioni scolastiche, università, enti locali e, più in generale, a tutti coloro che hanno il compito di farsi carico del tema dell’emancipazione sociale e lavorativa dei disabili visivi.
Nel corso della giornata saranno organizzati workshop per “toccare con mano” e sperimentare le più attuali soluzioni tecnologiche, sia nella progettazione di postazioni informatiche, sia nel campo della mobilità (dispositivi hardware e software in ambiente Windows, Mac, Ios, Android).
Ai workshop prenderanno parte anche le università con cui l’Istituto conduce attività di ricerca.
I partecipanti potranno informarsi sulle questioni dell’accessibilità, della sicurezza e delle procedure per l’accesso ai finanziamenti.
Previsti welcome coffee e buffet.
L’incontro è organizzato nell’ambito del progetto Lombardia Plus “id 45165454 – Regione Lombardia”.
Iscrizioni: sportello.lavoro@istciechimilano.it
Il programma sarà presto disponibile sui nostri siti: www.istciechimilano.it – www.lucemagazine.it
www.dialogonelbuio.org – www.uicilombardia.org – www.uicmi.it

Informazioni: tel. 02 77226335 (segreteria Centro Informatico)
Istituto dei Ciechi di Milano, via Vivaio 7

A presto.

Francesco Cusati

Agrigento:Settimana mondiale del glaucoma, di Giuseppe Vitello

Autore: Giuseppe Vitello

Nell’ambito della settimana mondiale del glaucoma che verrà celebrata dall’8 al 14 marzo 2015, la
scrivente Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – ONLUS (Sezione prov.le di Agrigento) in
collaborazione con la IAPB Italia Onlus (Agenzia Internazione per la prevenzione della Cecità)
organizza, per Giovedì 12 Marzo 2015 sul territorio della provincia di AGRIGENTO, specifiche iniziative
per la prevenzione del Glaucoma.
Anche quest’anno intendiamo farci carico della diffusione della cultura della prevenzione del glaucoma (il
ladro della vista), che è la seconda causa di cecità nel mondo, colpendo 55 milioni di persone. Sempre più
utile, infatti, si rivela essere la corretta informazione della popolazione sui gravi rischi cui espone questa
patologia, se non diagnosticata e curata tempestivamente.

L’iniziativa che attueremo sarà articolata in diverse fasi:


Mercoledì 11 Marzo 2015 dalle ore 10.30 alle ore 12.30 in Via Atenea – Agrigento, si provvederà
a distribuire materiale informativo appositamente predisposto per la settimana mondiale del
glaucoma;

Giovedì 12 Marzo 2015 dalle ore 10.30 alle ore 12.30 analoga iniziativa sopra descritta sarà attuata
ad Agrigento in Piazza Cavour e lungo il Viale della Vittoria;

Giovedì 12 Marzo 2015 dalle ore 15.00 alle ore 16.30 presso la sala conferenze dell’Unione
Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – ONLUS (Sezione prov. le di Agrigento) sita in Agrigento
Via Imera 280 (1° piano), si terrà un incontro aperto al pubblico, volto a spiegare alla popolazione
che cos’è il glaucoma, come è possibile prevenirlo e le relative terapie;

Giovedì 12 Marzo 2015 dalle ore 16.30 alle ore 18.00 presso l’AMBULATORIO OCULISTICO
dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – ONLUS (Sezione prov. le di Agrigento) sito
anch’esso in Agrigento Via Imera, 280 (1° piano), sarà eseguito uno screening oculistico gratuito
in favore di tutta la cittadinanza interessata a cura del medico oculista Dr. Calogero PENNICA.
Le iniziative di distribuzione e divulgazione di informazioni sulla prevenzione sopra descritte saranno
realizzate grazie al prezioso contributo offerto dai giovani volontari del servizio civile nazionale in forza
presso la nostra Associazione.
Il Presidente

Giuseppe Vitello

Pluriminorati: “Costruzione di un percorso: dalla Legge n. 284 del 1997, alla valorizzazione della persona con pluridisabilità”, di Michele Corcio

Autore: Michele Corcio

Napoli 28 febbraio 2015

Dal 1920 (anno di fondazione dell’Unione Italiana Ciechi) ad oggi, la nostra storia associativa è contrassegnata da date e Leggi, che è bene ricordare e che, anzi, dovrebbero rimanere scolpite nella nostra memoria collettiva, perché non hanno segnato solo il riscatto sociale e culturale di una minoranza, ma ne hanno spesso determinato la qualità di vita. Solo per citarne qualcuna a mo’ d’esempio (senza offesa per le altre):
1923, il R.D. n. 3126, che ha sancito l’obbligo scolastico anche per i fanciulli ciechi;
1934, il T.U. n. 383, Art. 144, obbligo per le Amministrazioni Provinciali di provvedere al pagamento delle rette di convittualità per i ciechi;
1954, marcia del dolore e conquista della pensione per i ciechi civili;
tra la fine degli anni ’50 e la fine degli anni ’80, una serie di Leggi per il collocamento obbligatorio dei centralinisti e dei massofisioterapisti ciechi, nonché indennità di accompagnamento al solo titolo della minorazione;
1975, Legge n. 18, validità legale della firma dei ciechi;
2001, Legge n. 138 “Nuova classificazione delle minorazioni visive”: di fatto, pieno riconoscimento sociale degli ipovedenti.

Ma, ovviamente, quella che qui maggiormente ci interessa è la Legge 28 agosto 1997, n. 284 “Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l’integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati”, immaginata, scritta, voluta e conquistata dal grande artefice Presidente Nazionale Prof. Tommaso Daniele. Una Legge che non è soltanto una bella pagina di civiltà del Parlamento italiano, ma anche un autentico capolavoro sociale, che ha di fatto determinato il decollo della cultura per la prevenzione delle patologie oculari, della riabilitazione visiva degli ipovedenti, un cambio di passo delle attività della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi e, finalmente, dato sostanza alle iniziative per il recupero sociale dei ciechi pluriminorati nelle diverse realtà territoriali.

In Puglia, cominciò così a prendere forma, nell’anno 2000, un percorso comune tra le Sezioni Provinciali dell’Unione Italiana Ciechi, divenuto progetto regionale con capofila l’Istituto per Ciechi “Anna Antonacci”, di Lecce. Con i finanziamenti della citata Legge n. 284, infatti, vennero creati presso quattro Sezioni U.I.C.I. i Centri diurni per il recupero sociale dei ciechi pluriminorati adulti ed assicurate attività domiciliari a tanti pluriminorati impossibilitati a frequentare i Centri diurni.

Un percorso che ha restituito il sorriso della vita a tanti giovani ormai fuori dalla scuola e senza alcuna prospettiva di formazione professionale ed inserimento lavorativo; il piacere di uscire di casa alle 8 del mattino, dal lunedì al venerdì, per recarsi in altra zona della città, incontrare altri giovani e partecipare alle diverse attività di laboratorio, per poi rientrare a casa alle ore 13 e pranzare di gusto, raccontando ciò che era accaduto nella giornata. Una sequenza di tempi e di azioni, che hanno dato significato al trascorrere del loro tempo; attività di laboratorio, che hanno messo in luce le capacità manipolative dei nostri pluriminorati adulti: “rallenta il ritmo”, dicevamo al nostro Gigi, felicissimo di preparare salsicciotti d’argilla, che, sovrapposti e lisciati, diventavano vasi, piatti, boccali ecc..

Ma dopo alcuni anni di serene attività, sono venuti meno i finanziamenti della Legge 284, in qualche misura recuperati poi dalla Legge Regionale n. 19 del 2007, che ha trasferito alle Province ogni competenza assistenziale per i ciechi. E così, ogni Sezione Provinciale dell’Unione Italiana Ciechi ha dovuto seguire un proprio pecorso, a volte con alterne vicende con il cambio delle Giunte Provinciali. Per quel che concerne la provincia di Foggia, non c’è stata soluzione di continuità ed i nostri pluriminorati adulti hanno continuato a frequentare il Centro diurno, vivendo in prima persona le diverse attività, delle quali vi parlerà la nostra Educatrice tiflologica Dr.ssa Annarita Gentile. Dallo scorso anno, il nostro Centro diurno è inserito, con apposito finanziamento, nel piano di zona 2014-2016 del Comune di Foggia.

Come indicato nel titolo di questo mio intervento, ogni nostro progetto ed ogni nostra quotidiana attività sono finalizzati a valorizzare i nostri amici pluriminorati, in quanto persone, aiutandoli a scoprire e riconoscere le proprie capacità, sostenendoli nei difficili momenti di insuccesso, condividendo con loro la gioia per un obiettivo raggiunto e incoraggiandoli a superare anche alcuni momenti critici in famiglia.

E a proposito delle famiglie, mi fa piacere comunicarvi che, proprio per iniziativa di un gruppo di genitori di ciechi e ipovedenti pluriminorati adultyi, da alcuni mesi è ufficialmente costituita e riconosciuta dalla Regione Puglia la Fondazione “Gli occhi del cuore”; essa si propone prioritariamente di offrire, nella provincia di Foggia, Servizi che favoriscano la permanenza in famiglia di queste persone particolarmente bisognose di cura e di affetto. Tali servizi saranno finalizzati a migliorare la qualità della vita e l’integrazione sociale dei disabili visivi pluriminorati adulti, che hanno concluso la frequenza scolastica e non sono inseribili nel mondo del lavoro, offrendo loro :
– opportunità formative
– di riabilitazione e socializzazione
– momenti espressivi e ludico-ricreativi
– interventi domiciliari
– servizi di semiresidenzialità.

Il percorso da noi intrapreso non ha e non potrà avere una fine, ma un divenire continuo e il nostro auspicio è quello di continuare ad avere al nostro fianco “persone” e non semplici Pubblici Amministratori, che abbiano sincera, incrollabile fiducia nei disabili, in quanto persone.

Grazie.
Michele Corcio

Macerata: TellMeWhat presentato alla CSUN 2015 della California State University: non è un traguardo, ma solo l’inizio!, di Mirko Montecchiani

Autore: Mirko Montecchiani

IRIFOR Macerata, ente creato dall’Unione Italiana Ciechi per la ricerca e la formazione sulle tematiche della disabilità visiva, ha preso parte alla CSUN 2015 per presentare TellMeWhat: la piattaforma online che consente di audio descrivere e sottotitolare qualsiasi tipologia di video (film, cortometraggi, cartoni animati, materiale multimediale, sequenze di immagini, videobook ecc.), attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative e di sintesi vocali di alta qualità.
Il software, in pratica, consente di adattare un video affinché possa essere fruito da persone sorde (attraverso il sottotitolaggio) e da persone con disabilità visiva (attraverso la descrizione di ciò che accade, nei momenti di silenzio). Sia i sottotitoli che l’audio descrizione, possono essere realizati semplicemente scrivendo il testo in un editor appositamente creato che segue la linea del tempo dela traccia video originale, senza pertanto bisogno di doppiatori e studi di registrazione i cui costi sono spesso la causa che impedisce la diffusione dell’audio descrizione in un determinato contesto.
La presentazione ha avuto luogo presso il Manchster Hotel di San Diego, mercoledì 4 marzo 2015, alle ore 9.00. Tra gli auditori, non solo utenti con disabilità sensoriale, ma anche docenti provenienti da varie università statunitensi, distributori di software e professionisti del mondo dell’audio descrizione. I relatori (Mirko Montecchiani – Direttore IRIFOR Macerata e Christoph Damm – Collaboratore allo sviluppo del software) hanno presentato il prodotto attraverso dimostrazioni pratiche, audio descrivendo e sottotitolando il noto video Space Balloon che mostra il lancio nella stratosfera di un pallone gonfiato ad elio che porta con se una vdeocamera allo scopo di riprendere l’oscurità dello spazio e la curvatura della terra.
I feedback ricevuti dagli auditori sono stati tutti positivi!
Tra le caratteristiche principali del software:
– Possibilità di lavorare su qualsiasi codifica audio-video esistente.
– Funziona con tutti i sistemi operativi: Windows, OSx, iOS, Linux e Android.
– Riceve automaticamente gli aggiornamenti.
– Consente la collaborazione on-line tra più persone.
– Supporta le seguenti lingue: inglese, italiano, francese, tedesco e Ceco.
– Disponibili 2 voci per ogni lingua: maschile e femminile.
– Consente di regolare il volume, il tono e la velocità della voce.
– Consente di scaricare l’audio descrizione e i sottotitoli in diversi formati standard.
– Design semplice e interfaccia amichevole.
Cosa succederà adesso?
Al mio ritorno dagli Stati Uniti, molti colleghi e amici mi pongono le rituali domande: com’è andata? Cosa succederà adesso? A tutti loro rispondo: nulla. La presentazione di TellMeWhat alla CSUN 2015 pe l’IRIFOR di Macerata è solo l’inizio di un cammino e non un traguardo raggiunto. Durante questi giorni di permanenza a San Diego abbiamo conosciuto professionisti del settore interessati ad approfondire la conoscenza del nostro software… professionisti non solo provenienti dagli Stati Uniti, ma anche dal Giappone.
TellMeWhat è un esempio di come la Ricerca Italiana può funzionare se svolta in modo metodico e senza interessi personali, ma per il bene della collettività. In particolare, TellMeWhat è un risultato raggiunto dal nostro territorio e dalla nostra società maceratese, finanziato totalmente con fondi propri dell’IRIFOR, senza alcuno sponsor, né fondi pubblici.
Il lancio ufficiale di TellMeWhat avverrà intorno alla metà del prossimo mese di maggio. Il prezzo previsto per il suo utilizzo è pari a circa 29$ all’anno: una cifra accessibile a tutti, persino alle esigue tasche delle nostre scuole italiane.

Ipovedenti: convegno a Milano 23 marzo, di Samuele Bovienzo

Autore: Samuele Bovienzo

Il prossimo 23 marzo presso la l’aula 40 dell’Accademia di Brera di Milano verrà presentato, in occasione del seminario “Luca Pacioli e i grandi artisti del Rinascimento” il libro “Luca Pacioli a Milano” di Matteo Martelli.
Il libro sarà presentato anche in una versione con testo bianco su carta nera che speriamo possa essere interessante anche per persone ipovedenti.
La realizzazione cartacea con testo in bianco si colloca nel progetto toner bianco Spheritone in collaborazione con M.C. System srl.

Per maggiori info su Spheritone e/o MC System e il progetto contrasto inverso e/o Bianco Digitale questi i riferimenti.

Samuele Bovienzo
web1: www.cbceurope.it
web2: www.spheritone.it

Centro di Documentazione Giuridica- Breve Vademecum sui permessi retribuiti di cui all’art. 33 della legge 104/1992, a cura di Paolo Colombo

Autore: a cura di Paolo Colombo

La principale fonte normativa in tema di permessi lavorativi retribuiti è costituita dalla Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate (L. 104/92 così come modificata dalla L. 53/2000, L. 183/2010 e dal d.lgs. 119/2011), la quale, all’art. 33, disciplina le agevolazioni riconosciute ai lavoratori affetti da disabilità grave e ai familiari che assistono una persona con handicap in situazione di gravità.
Considerata l’importanza e l’attualità dell’istituto formuliamo un breve vademecum
Gli aventi diritto
I permessi retribuiti possono essere richiesti al proprio datore di lavoro, pubblico o privato, da:

– disabili con contratto individuale di lavoro dipendente: sono inclusi anche i lavoratori in modalità part-time, sono invece esclusi i lavoratori autonomi e quelli parasubordinati, i lavoratori agricoli a tempo determinato occupati in giornata, i lavoratori a domicilio e quelli addetti ai lavoro domestici e familiari;
– genitori lavoratori dipendenti: madre e/o padre biologici, adottivi o affidatari di figli disabili in situazione di gravità anche non conviventi;
– coniuge lavoratore dipendente: resta attualmente escluso il convivente more uxorio anche se in proposito sono stati sollevati dubbi di legittimità costituzionale, da ultimo con ordinanza del 15/09/2014 del Tribunale di Livorno;
– parenti o affini entro il II grado lavoratori dipendenti: figli, nonni, nipoti, fratelli, suoceri, generi, nuore, cognati del soggetto disabile con lui conviventi;
ESTENSIONE DEL  DIRITTO AI PARENTI E AGLI AFFINI DI TERZO GRADO DELLA PERSONA CON DISABILITÀ GRAVE
In tutti i casi sopra esposti, il diritto può essere esteso ai parenti e agli affini di terzo grado della persona con disabilità in situazione di gravità soltanto qualora i genitori o il coniuge della persona in situazione di disabilità grave abbiano compiuto i sessantacinque anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti (L. 183/2010 – circ. 155/2010).
L’espressione “mancanti” deve essere intesa non solo come situazione di assenza naturale e giuridica (celibato o stato di figlio naturale non riconosciuto), ma deve ricomprendere anche ogni altra condizione ad essa giuridicamente assimilabile, continuativa e debitamente certificata dall’autorità giudiziaria o da altra pubblica autorità, quale: divorzio, separazione legale o abbandono. Si segnala comunque che in caso di separazione legale la giurisprudenza di merito ha, sovente, esteso anche al coniuge non convivente separato il diritto di fruire dei permessi di cui all’art. 33 in quanto in presenza delle condizioni, permane tra i coniugi pur se attenuato l’obbligo di reciproca assistenza morale e materiale di cui all’art.143 c.c. La possibilità di passare dal secondo al terzo grado di assistenza si verifica anche nel caso in cui uno solo dei soggetti menzionati (coniuge, genitore) si trovi nelle descritte situazioni (assenza, decesso, patologie invalidanti).
Frazionabilità ad ore dei 3 permessi giornalieri (msg 15995/07 – msg 16866/2007)
Qualora i permessi giornalieri vengano utilizzati, anche solo parzialmente, frazionandoli in ore opera un limite orario mensile. Tale limite massimo mensile fruibile è uguale all’orario normale di lavoro settimanale diviso il numero dei giorni lavorativi settimanali per 3  (msg 16866/2007).
Cosa spetta
I permessi retribuiti ai sensi della legge 104 si traducono, per il lavoratore disabile, in tre giorni di riposo al mese o, in alternativa, in riposi giornalieri di una o due ore. Per i genitori e i familiari lavoratori, è necessario distinguere in base all’età dell’assistito:
– genitori con figlio disabile di età inferiore ai tre anni: diritto al prolungamento del congedo parentale previsto fino al compimento dell’ottavo anno di vita del figlio, per un periodo massimo di ulteriori tre anni, a condizione che il bambino non sia ricoverato a tempo pieno presso istituti specializzati, ovvero che, in caso di ricovero, sia richiesta dai sanitari la presenza del genitore; tre giorni di permesso mensile fruibili anche alternativamente; riposi orari di una o due ore per giorno a seconda dell’orario di lavoro.
La fruizione dei benefici non è cumulativa;
– genitori con figlio disabile di età compresa tra i tre e gli otto anni: diritto al prolungamento del congedo parentale previsto fino al compimento dell’ottavo anno di vita del figlio, per un periodo massimo di ulteriori tre anni, a condizione che il bambino non sia ricoverato a tempo pieno presso istituti specializzati, ovvero che, in caso di ricovero, sia richiesta dai sanitari la presenza del genitore; tre giorni di permesso mensile fruibili anche alternativamente ma non anche riposi orari;
– genitori, coniuge e parenti di disabile maggiorenne: tre giorni di permesso mensile.
Anche in assenza di una specifica norma sul preavviso, qualora i permessi siano richiesti tempestivamente al datore di lavoro, questi non può legittimamente rifiutarli; il concetto di tempestività dev’essere concretamente determinato avendo riguardo sia per le necessità del lavoratore sia per le necessità tecnico-amministrative del datore di lavoro. Circa la frazionabilità in ore dei permessi giornalieri da parte dei familiari, tuttavia, nel silenzio del legislatore, si deve ritenere che non possa essere accordata nel caso in cui determini problemi di natura organizzativa per l’impresa o l’amministrazione.
Come fare domanda
Per poter beneficiare delle agevolazioni previste dalla legge 104, è necessario presentare specifica domanda sotto forma di autocertificazione da cui risultino le condizioni personali ovvero di quelle del familiare assistito (dati personali; relazione di parentela, affinità o coniugio; stato di handicap). Nel settore pubblico le domande sono esaminate dai dirigenti dell’amministrazione di riferimento. Nel settore privato, invece, è necessario che la disabilità risulti dall’apposito verbale compilato a cura dell’INPS su domanda dell’interessato e previa visita medica di verifica, la richiesta di permesso, inoltre, deve essere trasmessa per mezzo di specifici moduli predisposti. La domanda di permesso retribuito, che deve contenere l’indicazione dello specifico permesso di cui si intende usufruire, ha validità a partire dalla data di presentazione e non scade al termine dell’anno solare, eventuali variazioni delle notizie o delle situazioni autocertificate nel modello di richiesta devono essere comunicate entro trenta giorni.
RETRIBUZIONE E FRUIZIONE DEI PERMESSI – QUANTO SPETTA
*  I permessi  fruiti a giorni saranno indennizzati sulla base della retribuzione effettivamente corrisposta (Circ. 80/95 par. 4);
*  i permessi  fruiti a ore (assimilati ai permessi per allattamento Circ. 162/93 punto 1, 8° capoverso) saranno indennizzati sulla base della retribuzione effettivamente corrisposta;
*  quelli concessi a titolo di prolungamento del congedo parentale fino all’8° anno di vita del bambino saranno indennizzati al 30% della retribuzione effettivamente corrisposta o convenzionale se appartenenti a categorie di lavoratori che hanno diritto all’indennità per congedo parentale sulla base di retribuzioni convenzionali.
Permessi retribuiti e ANF
Durante la fruizione dei permessi retribuiti si ha diritto anche all’assegno per il nucleo familiare(circ. 199/1997)

INDENNITA’ DI MANSIONE
Assenza per permessi 104/1992, art. 33, comma 6: Si premette che i permessi presi dai lavoratori disabili gravi per se stessi sono equiparati alla presenza in servizio in termini di percezione di ogni indennità o emolumento nonché di ogni altro accessorio collegato alla presenza effettiva in attività (differentemente da quanto avviene per coloro che richiedono i permessi per l’assistenza ad un familiare disabile grave). In caso di assenza dal servizio per la fruizione di permessi retribuiti, ad esempio i permessi di cui all’art. 33 della legge n. 104/1992, la Funzione Pubblica, con nota del 27 maggio 1999, Prot. 2207/10.2/15181, ha espresso <…. parere favorevole alla fattispecie concreta>», in ragione della equiparazione della assenza alla presenza in servizio. Il già Ministero per i Beni e le Attività Culturali è dello stesso orientamento, nel senso che <… le assenze tutelate dalla legge n. 104/92, non comportano decurtazione dell’indennità di mansione ex art. 9 l. n. 113/85>. Sulla base di un’interpretazione analogica delle norme, si può pertanto ribadire che, ai fini del pagamento dell’indennità di mansione, <… possono essere calcolati, tra i giorni da valutare come presenze di servizio, oltre ai casi previsti dalla l. n. 113/85, anche quelli dell’art. 33 l. n. 104/92, in quanto rispondenti alla medesima ratio che giustifica i casi di assenza “retribuita” già espressamente contemplati dall’art. 9 l. 113 del 1985>. Sull’argomento è intervenuto anche il Tribunale del Lavoro di Reggio Calabria che, con sentenza 21 marzo 2006, n. 782/2005 R.G.A., ha considerato detta misura indennitaria come <… parte integrante della retribuzione fissa di coloro che versino nelle condizioni di non vedenti e siano centralinisti> e, quindi, <… va da sé che nella retribuzione dovuta in caso di assenze retribuite vada sempre compresa la cd <indennità di mansione>. Ad ogni buon conto, riepiloghiamo  le diverse modalità previste per l’erogazione dell’indennità di mansione che spetta per tutti i giorni di effettivo servizio prestato e non si corrisponde durante i giorni di assenza, fatte salve alcune eccezioni (cfr. circolare n. 84 del Ministero del Tesoro del 4.11.1992):
* assenza per ferie
* assenza per malattia dipendente da causa di servizio
* cure necessarie per infermità contratte in guerra
* assenza per infortunio sul lavoro
* frequenza corsi professionali previsti a livello datoriale
* donatori di sangue
* motivi sindacali
* beneficiari della legge n. 104/1992, art. 33, comma 6
* congedo di maternità, compresa l’interdizione anticipata dal lavoro, e congedo di paternità (astensioni obbligatorie)
* assenze per permessi lutto
* assenze dovute alla fruizione di permessi per citazione a testimoniare e per espletamento delle funzioni di giudice popolare
* assenze previste dall’art. 4, comma 1, della legge n. 53/2000

FERIE E TREDICESIMA MENSILITÀ
La quota della 13° mensilità (msg 13032/2005), o altre mensilità aggiuntive, è inclusa nella retribuzione giornaliera da prendere a riferimento per il calcolo dell’indennità e pertanto già corrisposta a carico dell’Istituto. Da parte del datore di lavoro quindi non è dovuta la corresponsione della quota relativa alla gratifica natalizia in quanto già compresa nell’indennità erogata dall’Inps.
a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)

Beni Culturali: 15 marzo: chiude la mostra “Dirà L’argilla” con un evento speciale, Redazionale

Autore: Redazionale

Come e perché nasce una mostra unica

Paolo Annibali, Aldo Grassini e Daniela Bottegoni si raccontano.

Domenica 15 marzo 2015 ore 17.00
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana

Chiude domenica 15 marzo la mostra DIRA’ L’ARGILLA di Paolo Annibali al Museo Omero di Ancona. Ultimo week end allora per visitare questa apprezzatissima mostra, che ha fatto convivere classico e contemporaneo nella materia argilla, con sculture allestite nella perfetta cornice della Mole Vanvitelliana. Non più prorogabile perché richiesta da altre sedi.

Domenica 15 marzo alle ore 17 incontro con l’artista: Paolo Annibali sarà in compagnia di Aldo Grassini e Daniela Bottegoni, fondatori del Museo Omero, e ormai fraterni amici, e insieme ricostruiranno la nascita e il farsi di questa mostra pensata appositamente per l’Omero e dunque particolarmente attenta all’estetica tattile. Moderatore dell’incontro Andrea Socrati. Ingresso libero per il pubblico che come di consueto potrà dialogare e intervenire direttamente. INGRESSO LIBERO.

Sabato 14 marzo alle ore 17 è in programma una vista guidata a cura di Alessandra Frontini (Servizio Civile Regionale) dal titolo “Paolo Annibali: dietro le quinte di una mostra.” Prenotazione obbligatoria Costo: 4,00.

INFO
Orario apertura mostra dal giovedì al sabato ore 16-19; domenica e festivi ore 10-13 e 16-19.
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana – Banchina Giovanni da Chio 28 tel. 0712811935
email: didattica@museoomero.it
sito: www.museoomero.it

Beni Culturali: 16 – 18 Aprile Corso sull’Accessibilità ai beni culturali, Redazionale

Autore: Redazionale

CORSO SULL’ACCESSIBILITA’ AI BENI CULTURALI Dodicesima edizione, Anno 2015

16 e 17 aprile – I modulo: L’accessibilità al patrimonio museale e l’educazione artistica ed estetica delle persone con minorazione visiva.

18 aprile – II modulo: Beni culturali e turismo: come renderli accessibili alle persona sorde.

SCADENZA ISCRIZIONI: 31 marzo.

 

Il corso propone a docenti, operatori museali, educatori e guide turistiche autorizzate, un momento formativo di alto livello per conoscere le tecnologie, gli strumenti, i metodi e le esperienze nazionali e internazionali nell’ambito dell’educazione dell’arte alle persone non vedenti, ipovedenti e sorde.

 

PROGRAMMA:

 

I MODULO – L’accessibilità al patrimonio museale e l’educazione artistica ed estetica delle persone con minorazione visiva e uditiva.

 

Giovedì 16 aprile ore 11.00 – 13.30 e 14.30 – 19.00

11 – 11.30 Saluti istituzionali;

11.30 – 13 Aldo Grassini (Presidente del Museo Tattile Statale Omero), Diritto alla cultura delle persone con minorazione visiva e tutela dei beni culturali; Pausa pranzo;

14 – 15 Aldo Grassini e Andrea Socrati (Museo Tattile Statale Omero), Modalità e ausili per l’accoglienza e l’accesso al patrimonio museale delle persone non vedenti e ipovedenti;

15 – 16 Nicoletta Grassi (Centro Tiflodidattico, Pesaro), I Centri di Consulenza Tiflodidattica. Ausili tiflodidattici per il disegno;

16 – 17 Paolo De Cecco (Lega del Filo d’oro), Tecnologie e strumenti informatici per l’autonomia e l’apprendimento dei non vedenti;

17 – 19 Visita guidata al Museo.

 

Venerdì 17 aprile ore 9.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00

9.00 – 10.00 Aldo Grassini (Presidente del Museo Tattile Statale Omero), L’educazione artistica ed estetica delle persone con minorazione visiva; La formazione dell’immagine tattile e la valutazione estetica;

10 – 11 Lucia Baracco (Presidente Lettura Agevolata onlus), Barriere percettive e accessibilità ai luoghi di interesse culturale;

11 – 12 Loretta Secchi (Museo Tattile di Pittura antica e moderna Anteros dell’Istituto dei ciechi “F. Cavazza”, Bologna), La didattica della pittura tradotta in bassorilievo prospettico;

12 – 13 Paola Traversi, Museo Nazionale del Cinema – Torino, Un Museo per Te. Un Museo per Tutti; Pausa pranzo;

14 – 15.30 Andrea Socrati, (Museo Tattile Statale Omero), Metodi e strumenti per una didattica dell’arte inclusiva;

15.30 – 16.30 Alessandra Panzini , Il progetto del nuovo del Museo Omero;

16.30 – 17 I Servizi Educativi del Museo Tattile Statale Omero; Conclusioni.

 

II MODULO: Beni culturali e turismo: come renderli accessibili alle persona sorde.

 

Sabato 18 aprile ore 9.00 – 13.00 (ore 8.30 Registrazione partecipanti)

 

9.00 – Aldo Grassini (Presidente del Museo Tattile Statale Omero), Apertura e introduzione;

9.15 – Diego Pieroni (Presidente Ente Nazionale Sordi, Ancona) – Saluti istituzionali e presentazione relatori;

9.30 – 10.30 Le persone sorde, la comunicazione e l’apprendimento (con particolare riferimento all’educazione artistica ed estetica);

10.30 – 11.30 Le persone sorde ed il museo accessibile (accoglienza e metodologie);

11.30 – 11.45 Pausa;

11.45 – 12.45 Consuelo Agnesi (Membro dell’osservatorio sull’Accessibilità dell’Ente Nazionale Sordi, OSA). Le persone sorde, l’orientamento e l’organizzazione degli ambienti accessibili;

12.45 – 13 Dibattito e conclusioni – Modera Andrea Sòcrati.

 

ISCRIZIONE E PAGAMENTO:

I MODULO

Durata complessiva: 15 ore.

Attestato di partecipazione: con almeno 11 ore di frequenza.

Numero minimo di partecipanti: 30.

Numero massimo di partecipanti: 60.

Costo: euro 81,97 + IVA 22% = 100,00 euro. Disabili gratuito.

 

II MODULO

Durata complessiva: 4 ore.

Attestato di partecipazione: con 4 ore di frequenza.

Numero minimo di partecipanti: 30.

Numero massimo di partecipanti: 60.

Costo: euro 24,59 + IVA 22% = 30,00 euro. Disabili gratuito.

E’ possibile iscriversi separatamente e ricevere relativi attestati.

 

Sconti soci ICOM 20 %.

 

Modalità di pagamento:

– Versamento sul c/c postale intestato a Museo Tattile Statale Omero — Via Banchina Giovanni da Chio, 28 60121 Ancona – c/c n° 01020425599

– Bonifico Poste Italiane SpA — IBAN: IT50W0760102600001020425599 dall’estero Codice: BIC/SWIFT BPPIITRRXXX W0760102600001020425599 Bonifico bancario intestato a Museo Tattile Statale Omero — Mole Vanvitelliana Banchina Giovanni da Chio, 28 60121 Ancona – IBAN: IT15B0343102601000000671680

 

Causale del pagamento: “Iscrizione Corso Accessibilità 2015 – specificare il modulo”.

 

La scheda d’iscrizione e la ricevuta del versamento dovranno pervenire entro il 31 marzo 2015 tramite una delle seguenti modalità:

– fax: 071 2818358;

– email: info@museoomero.it

 

E’ possibile iscriversi separatamente e ricevere relativi attestati.

 

Il corso si configura come formazione di base sulle tematiche trattate. I corsisti che lo desiderano, potranno accedere ai corsi di approfondimento che verranno successivamente attivati. L’iniziativa si svolge in collaborazione con i volontari del Servizio Civile Nazionale, del Servizio Civile Regionale e i soci dell’Associazione Per il Museo Tattile Statale ONLUS.

 

INFORMAZIONI

Segreteria Museo Omero – telefono 071 2811935; email info@museoomero.it

sito: www.museoomero.it

 

LINK ALLA NOTIZIA E SCHEDA DI ISCRIZIONE:

http://www.museoomero.it/main?p=news_id_5185

 

Una bussola per orientarsi- Nello zainetto dell’alunno disabile visivo mettiamoci anche l’autostima, non solo ausili!, di Stefania Fortini

Autore: Stefania Fortini

Rubrica per genitori.

In questo numero continueremo a parlare del mondo della scuola: di seguito riportiamo l’intervento della dott.ssa Stefania Fortini-Psicologa del Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva di IAPB Italia-al seminario nazionale “L’inclusione scolastica dei disabili visivi: dalle problematicità del presente, uno sguardo fiducioso al futuro”, tenutosi lo scorso ottobre a Manfredonia (FG), nel quale illustra il ruolo significativo dell’autostima nella vita, anche scolastica, dei bambini/ragazzi con problemi di vista.

Se siamo qui a parlare di autostima nell’alunno con disabilità visiva è per sottolineare il ruolo chiave che gli insegnanti hanno nel contribuire al processo di costruzione dell’autostima.

L’autostima infatti, si costruisce molto presto e la famiglia, insieme alla scuola, rappresentano gli ambiti di vita del bambino nei quali l’individuo si forma.. Compito della “scuola” è quello di contribuire a valorizzare il bambino ipovedente per quello che è, anche con quei limiti che la disabilità visiva necessariamente comporta.

Riuscire in questo compito significa preparare il bambino ad affrontare le sfide del mondo esterno e le difficoltà che, comunque, si presenteranno in ogni fase della vita ( coetanei, sentimenti, fallimenti e frustrazioni) e non limitarsi o concentrarsi solo sul rendimento scolastico. …addestramento non sempre vuol dire apprendimento….

Ma cos’è l’autostima

Cosa è l’AUTOSTIMA

• Va differenziata dal concetto di SE’, che è l’insieme degli elementi a cui una persona si riferisce per descrivere se stesso (essere amico, …)

• L’autostima è una valutazione circa le informazioni contenute nel concetto di sé e deriva dai sentimenti che ha il bambino nei confronti di se stesso inteso in senso globale

•È un fattore per capire come sarà da grande, oltre che un predittore per l’adattamento alla minorazione

La discrepanza tra il sé percepito (visione oggettiva di quelle abilità, caratteristiche e qualità che sono presenti o assenti) e il sé ideale (immagine della persona che ci piacerebbe essere) genera problemi di autostima

Un divario ampio determina una bassa autostima, un divario piccolo comporta un’alta autostima

Come si costruisce l’AUTOSTIMA

• L’autostima si costruisce sin dai primi giorni di vita ed ha a che fare soprattutto con il rapporto che i genitori riescono ad instaurare con il bambino ancora neonato, dandogli sicurezza e fiducia in se stesso e negli altri

• Il modo in cui viene affrontata la nascita di un bambino disabile (per i genitori è un momento traumatico) ha un ruolo determinante sullo sviluppo del bambino, soprattutto nella fase di attaccamento

• Nei primi anni di vita il bambino sviluppa un’immagine di sé in base alla percezione di una relazione positiva o negativa con le figure primarie di riferimento

• La prima relazione che il neonato conosce è quella con la figura di accudimento primaria (Caregiver), con la quale instaura un rapporto esclusivo, il «LEGAME DI ATTACCAMENTO»

• La costruzione del legame di attaccamento passa comunque attraverso un dialogo emozionale che seguirà strade diverse dalle consuete. La madre dovrà imparare ad utilizzare canali comunicativi diversi dallo sguardo (ad es suono )

• Se il legame di attaccamento manca o, precocemente, viene alterato in maniera significativa nel bambino si generano degli stati carenziali affettivi che influenzano negativamente e spesso in modo irreversibile il suo sviluppo psicofisico e sociale

• Esperienze precoci di rifiuto, di carenza d’affetto, di trascuratezza o anche richieste eccessive da parte di adulti significativi possono originare una bassa autostima

• Tipologie di attaccamento

• Dalle modalità relazionali della madre e delle altre figure di adulti importanti nella famiglia scaturiscono dei modelli diversi di attaccamento

• Attaccamento INSICURO EVITANTE

• Attaccamento INSICURO AMBIVALENTE

• Attaccamento SICURO

Attaccamento sicuro e autostima

• L’attaccamento sicuro si instaura quando la madre sa percepire i segnali del bambino e sa rispondere in maniera pronta ed adeguata: sono madri disponibili, affettuose e ricettive negli scambi

• Indicatori di bassa autostima

• Il bambino ha una scarsa considerazione di sé

• Non rischia e tende a fuggire da eventuali fallimenti (sviluppa ansia per paura di essere criticato)

• Tende ad idealizzare gli altri

• Mostra eccessiva timidezza

• Teme di non essere compreso ed essere giudicato

• Ha difficoltà ad esprimere e/o controllare le proprie emozioni

• Ha difficoltà a rapportarsi con gli altri in maniera positiva e gratificante

• Ha la sensazione di non poter controllare gli eventi della propria vita che può generare passività e depressione

A volte il bambino cerca di camuffare la bassa autostima

• Irrequietezza

• Scatti di rabbia improvvisa

• Comportamenti aggressivi ed antisociali

• Falsa sicurezza

• Arroganza

AMBITI dell’autostima: Sociale, familiare, scolastico, corporeo= autostima globale

Ambito SCOLASTICO

• È il valore che il bambino attribuisce a se stesso come studente

• È la misura in cui il bambino percepisce che è bravo quanto basta, non la valutazione delle capacità dei successi scolastici

• Se raggiunge i suoi standard di successo scolastico la sua autostima scolastica è positiva

• Il rendimento scolastico è uno dei fattori principali in grado di condizionare l’autostima nell’infanzia e nell’adolescenza

• Successo scolastico ed autostima si trovano in un rapporto interattivo

• Nell’età evolutiva la scuola è l’ambiente centrale di appartenenza e di confronto

• Oltre all’aspetto didattico bisogna curare la qualità delle relazioni allestendo un setting educativo adeguato in modo che l’alunno minorato della vista si senta realmente accettato, incoraggiato, valorizzato ed integrato nel gruppo classe – clima di cooperazione e non di competizione

COME?

Metodologie efficaci per l’integrazione dei bambini minorati della vista

• Cooperative learning

• Tutoring

• Circle time

• Peer teaching

Gli studenti ottengono migliori risultati (rispetto all’insegnamento tradizionale) su:

Piano cognitivo

Piano relazionale

Piano psicologico: migliorano l’immagine di sé e il senso di autoefficacia e sviluppano una maggiore capacità di affrontare stress e difficoltà

Come aiutare a sviluppare/potenziare l’autostima

• Adeguare il materiale didattico e l’insegnamento alla portata del bambino

• Porre obiettivi chiari, concreti, specifici e prossimi temporalmente

• Dare dei feed-back verbali positivi durante l’esecuzione del compito così da favorire lo sviluppo dell’autorinforzo e dell’autovalutazione

• Valorizzare l’impegno e la qualità del processo di apprendimento (insegnanti e genitori hanno nei confronti dei bambini ipovedenti maggiori aspettative in termini di rendimento e li sottopongono a stress maggiore rispetto a quanto fanno con i non vedenti)

• Creare in classe un clima di cooperazione e non di competizione

• Valorizzare le diversità parlando con naturalezza dell’ipovisione

• Aiutare il bambino ad attrezzarsi per affrontare il mondo esterno che non è pensato per le caratteristiche del bambino minorato della vista

In ambito scolastico…

Il ruolo dell’insegnante diviene fondamentale per mantenere, modificare o sviluppare un’adeguata percezione di Sé favorendo così lo sviluppo di una buona autostima
Se…

• Rivede la propria autostima come persona e come insegnante

• Osserva come il bambino si relaziona con se stesso, gli educatori, i compagni

• Si sintonizza sui bisogni e le aspettative del bambino

• Offre al bambino la possibilità di sperimentare l’Adulto in modo «più protettivo» quando l’attaccamento è di tipo insicuro («riparatore»)

Ambito FAMILIARE

• Riflette i vissuti che il bambino prova come membro della sua famiglia

• Un bambino che sente di essere un membro apprezzato della sua famiglia, a cui viene chiesta la sua opinione, che dà il suo contributo e che si sente sicuro dell’amore e del rispetto dei genitori e dei fratelli, avrà un’autostima positiva in quest’ambito

• Può accadere di incontrare bambini non autonomi nelle attività della vita quotidiana (vestirsi, tagliare la pizza, ecc)

• Se il bambino non è in grado di fare quello che fanno i suoi coetanei, oltre ad essere escluso si sentirà sempre più incompetente con una ricaduta sull’autostima

Ambito SOCIALE o interpersonale

• Include i sentimenti del bambino riguardo a se stesso come amico di altri

• Un bambino che riesce a soddisfare i suoi bisogni di socialità si sentirà a proprio agio con quest’aspetto di se stesso

• I bambini con disabilità visiva hanno difficoltà soprattutto con i pari a causa delle loro difficoltà ad apprendere comportamenti sociali perché non riescono a sfruttare gli indizi e i segnali visivi rispetto alle loro azioni

• Con i coetanei non entrano in relazione in maniera spontanea e spesso risultano inadeguati (isolamento, protagonismo)

• Nel gioco possono rimanere spettatori sia perché spesso vengono esclusi dal gioco sia perché hanno la tendenza a rivolgersi verso gli adulti (difficoltà visive e assenza di competizione con l’adulto)

• L’inserimento scolastico in assenza di un programma di supporto sociale adeguato può portare ad

• Isolamento

• Minori amicizie

• Minori opportunità di socializzazione

• Minori occasioni di sviluppare abilità sociali

• Spesso difficoltà anche sul piano emozionale

Percezione corporea

• È relativa alla combinazione tra aspetto fisico e capacità

• È la soddisfazione che il bambino prova rispetto a come il suo corpo appare ed alle prestazioni che riesce ad eseguire
Autostima globale

• È un giudizio complessivo sul proprio valore

• Non corrisponde necessariamente alla somma delle autostime specifiche, ma dipende dal peso che il bambino dà alle singole autostime

Conclusione

Lo sviluppo delle abilità sociali deve rappresentare una priorità per i bambini con disabilità visiva, anche per coloro che presentano normali trend di sviluppo

• Compito delle figure di riferimento è quello di aiutare il bambino ad uscire dall’eventuale influenza limitante e demotivante delle convinzioni negative sulle proprie abilità, per poter raggiungere

• un senso di controllo

• competenza personale

• la percezione di sé come individuo capace di fare

• Il bambino sarà così capace di sopportare e superare le sfide ed i fallimenti che la vita riserva, senza che questi eventi incidano sull’autostima globale

dott.ssa Stefania Fortini
Psicologa del Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva della sezione italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB Italia).

Napoli: Mostra draghi di primavera, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Sala DAI del Palazzo Reale di Napoli
La Sala DAI, al pianoterra del Palazzo Reale di Napoli, ospita la mostra “Draghi di Primavera”, che raccoglie disegni e dipinti della pittrice e restauratrice napoletana Irene Capasso. Le opere esposte raffigurano draghi fantastici e fiori, descritti con grande sensibilità naturalistica. La dott.ssa Castino ha realizzato per l’occasione un modello in DAS di uno dei draghi dipinti per consentirne l’esplorazione tattile.
La mostra, visitabile fino al 28 marzo, è aperta dalle 9.30 alle 14.00 nei giorni di lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle ore 09.30 alle ore 14.30.