L’I.Ri.Fo.R. Onlus nel suo impegno a sostenere i giovani con minorazioni plurime ha attivato per il 2021 una nuova edizione del Bando “Musicoterapia e disabilità complesse”, dove l’obiettivo principale dell’intervento è stato quello di garantire ai destinatari il benessere biopsicosociale ricercando, rafforzando, stimolando, implementando abilità fisiche, nonché comunicative, mentali, relazionali, emozionali spesso nascoste e poco valorizzate.
Il progetto si è svolto tra ottobre 2021 e marzo 2022 presso la sede dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti di Salerno grazie all’impegno della Dott.ssa Mariangela Mandia, della Dott.ssa Margareta Russo e del Presidente il Dr. Raffaele Rosa che hanno avviato le attività musicoterapiche come strumento per contribuire alla crescita globale del giovane cieco, ipovedente con disabilità aggiuntive.
Sono state impegnate due figure professionali a conduzione delle attività: una Musicoterapeuta, la Dott.ssa Iannaccone Anna; e un Fisioterapista il Dott. Marco Pappacena. La musicoterapia stabilisce una comunicazione, favorisce lo sviluppo di relazioni umane, costruisce personalità più forti e più ricche, e favorisce i livelli più alti di crescita terapeutica caratterizzati da fiducia in se stessi e da indipendenza. Durante le attività di musicoterapia è stato utilizzato il parametro sonoro-corporeo-non verbale che è diventato strumento di crescita globale; sono state valorizzate diverse forme espressive attraverso il suono, il movimento, il ritmo, il canto, e attraverso la manipolazione di oggetti, il segno grafico ed il colore. I soggetti coinvolti avevano a disposizione uno spazio di ascolto attivo dove poter comunicare e mostrare la creatività attraverso la propria unicità, aumentando così l’autostima e la fiducia nelle proprie risorse personali. Sono state proposte esperienze di natura musicale, con l’ascolto di brani e improvvisazioni con strumenti musicali, dove, è stato possibile osservare risposte: fisiche, emotive, cognitive, mnestiche e comportamentali.
Un incontro individuale a settimana di 45 minuti dove le attività improvvisative a seconda dei casi duravano dai 15 ai 30 minuti, seguiva poi una fase dove era prevista un’attività con il colore che stimolava la mente attivando quelle aree che trattenevano quei ricordi di ipovisione del periodo dell’infanzia di alcuni partecipanti; oppure una fase dove era prevista un’attività corporea con delle basi musicali che favoriva capacità mnestiche e comportamentali.
Questo tipo di approccio, che ha coinvolto le diverse aree artistiche e musicoterapiche, ha stimolato le capacità espressive dei soggetti favorendo così il progredire della relazione terapeutica con i professionisti coinvolti. Attraverso l’espressività artistica e musicale sono stati prodotti dei significati condivisi, sono state individuate le reazioni dei soggetti alle varie stimolazioni ed il significato ad esse attribuito, si è riconosciuto l’apprendimento degli schemi assimilati nelle sedute di Musicoterapia e quelli portati fuori nei contesti di vita quotidiani. Gli individui coinvolti, con maggiore autostima e fiducia in sé stessi, hanno potuto riconoscere la propria comunicazione come dotata di senso e quindi come strumento di relazione. Sappiamo dalle neuroscienze che lo sviluppo delle strutture e delle funzioni cerebrali dipende dalle modalità con cui le esperienze, legate a relazioni interpersonali modellano i programmi di maturazione geneticamente determinati dal sistema nervoso. “Le connessioni umane plasmano lo sviluppo delle connessioni nervose, che danno origine alla mente” (D.J.Siegel 2001), e questo continua durante tutto l’arco della vita, per cui, attività come quelle musicoterapiche con attenzione poste alla relazione terapeutica contribuiscono sempre più efficacemente alla crescita globale del giovane cieco, ipovedente con disabilità aggiuntive.