Attività – La Lis e il codice Braille ora si studiano in classe

L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Sassari promuove due percorsi di formazione dedicati agli studenti e agli insegnanti

Due importanti progetti rivolti al mondo dell’istruzione e pensati con l’obiettivo di promuovere diverse forme di comunicazione in grado di rispondere alle nuove domande sociali.

I percorsi hanno già preso il via nell’Istituto Comprensivo numero 2 di Alghero e a breve partiranno anche negli istituti di San Giuseppe e del Pertini-Biasi di Sassari. Si tratta di due attività di formazione, rivolte al settore scolastico, volute dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Sassari (Uici) con il Patrocinio e contributo di Fondazione Sardegna.

La prima, intitolata «Le tue mani mi parlano», è dedicata agli alunni delle scuole elementari con lo scopo di promuovere l’acquisizione della Lingua italiana dei segni (Lis).

La seconda, intitolata invece «Un ponte Sui canali della comunicazione», offre agli insegnanti una sorta di cassetta degli attrezzi riempita di competenze legate principalmente alla comunicazione emotiva e all’utilizzo del Codice Braille.

«Nel primo caso, la Lis è la lingua usata nella comunità sorda italiana, sfruttando la preziosa risorsa delle abilità visive che permette di aprire un canale di comunicazione non verbale alternativo – spiegano dall’Uici di Sassari. Uno dei punti di forza della comunicazione in Lis consiste nella possibilità di esprimere uno stato d’animo in modo immediato attraverso l’utilizzo del segno. La Lis è un canale comunicativo che può essere utilizzato non solo con i disabili uditivi, ma anche con i disabili cognitivi, quali gli autistici, per citare un caso particolare, ma anche dai cosiddetti normodotati, per applicazioni sia assistenziali che in altri contesti della quotidianità».

Il secondo progetto nasce invece da una presa di coscienza ben precisa, considerato che oggi è sempre più richiesto agli insegnanti un insieme di soft skills che accrescano il profilo identitari professionale.

«Questo ventaglio di competenze comprende abilità legate, oltre alla scienza e al metodo dell’insegnare, anche a competenze emotive e a competenze comunicative con un occhio particolare a chi è portatore di disabilità» proseguono ancora dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Sassari.

Due progetti, quelli appena avviati nelle scuole, che l’Uici ha voluto organizzare per via delle numerose richieste arrivate dallo stesso mondo dell’istruzione.

«Alla nostra associazione sono arrivate molte richieste di formazione in tal senso – sottolinea il presidente dell’Uici di Sassari, Franco Santoro – soprattutto da insegnanti che hanno manifestato l’esigenza di ricevere formazione sui canali comunicativi. Le statistiche nazionali degli osservatori scolastici confermano che su questi temi c’è un vuoto formativo. Con queste attività confermiamo il nostro impegno a favore del territorio e in particolare del mondo della scuola».