Una bussola per orientarsi- Imparare e insegnare a fare facendo, di Angelo Fiocco (seconda parte)

Autore: Angelo Fiocco

Rubrica per genitori.

Il numero di oggi costituisce il secondo dei tre appuntamenti dedicati-con l’aiuto del dott. Angelo Fiocco-alla scoperta dei sensi vicarianti, una risorsa spesso sottovalutata ed invece tanto preziosa per la vita quotidiana delle persone con disabilità visiva.

Posto che l’addestramento all’impiego dei canali sensoriali residui non si esaurisce nel poco detto fin qui, va sottolineato che alcune prerogative specifiche dei singoli organi di senso raggiungono il massimo dell’efficacia a condizione che ci si abitui ad associare correttamente tra loro i diversi segnali-messaggio percepiti e a combinarli in informazioni verosimili sulla realtà fisica circostante. Trattasi di operazioni assai semplici che i bambini con deficit visivo grave o totale dalla nascita, specie se incoraggiati ad osare, imparano ad effettuare spontaneamente, tuttavia noi possiamo aiutarli a perfezionare questi processi e a ricorrervi in maniera intenzionale e intelligente, ricordando che le indicazioni sottostanti saranno valide a patto che prima ne abbiamo saggiato di persona la fondatezza. In caso contrario non saremmo credibili, e voler insegnare ciò che non si sa offende la dignità altrui prima ancora di arrecargli danno.
N.B.: Siccome sto per proporvi nuovamente di chiudere gli occhi, vi invito a non assimilare l’assenza temporanea della visione né allo stato di cecità né a quello di buio; quanto vado a suggerirvi è soltanto una simulazione volta a scoprire, a riscoprire o a conoscere più in dettaglio le risorse e le potenzialità cui ho accennato più sopra, nonché a persuaderci che esse sono utilizzabili a prescindere dal fatto che si veda o no.

Proviamo allora a testare qualche peculiarità per certi versi affascinante e intrigante del nostro mondo percettivo.
Che la sensibilità tattile sia diffusa su tutto il corpo è risaputo, ma siamo in grado di dire in quali circostanze ne siamo coscienti razionalmente oltre che fisicamente?
Ci difendiamo dal caldo e dal freddo adeguando l’abbigliamento al clima e alla stagione; in auto manovriamo con i piedi i tre pedali di rito; la qualità del materasso e del letto condiziona quella del nostro riposo; l’affaticamento agli arti inferiori che aumenta mentre procediamo lungo un tratto fangoso non è paragonabile a quello che avvertiamo camminando in discesa o su una sassaia; la brezza del mattino non ha sul viso il medesimo impatto di quella serale…
Quanto all’udito, le grida dei bambini all’uscita di scuola o intenti a rincorrersi al parco o in una piazza risuonano differenti da quelle dei tifosi allo stadio, dei venditori al mercato o di un corteo di protesta; il camion della nettezza urbana fermo a vuotare un cassonetto non emette lo stesso suono-rumore di quando è in movimento; il galoppo di un cavallo ha connotazioni sonore diverse da quelle del trotto; i passi umani sulla ghiaia hanno poco in comune con le ruote di un veicolo…
Le sensazioni olfattive che percepiamo costeggiando una siepe fiorita o un fazzoletto di erba appena tagliata, nei pressi di una farmacia o di un caffè differiscono enormemente da quelle avvertite in un’officina meccanica, in un negozio di vestiti o di scarpe, dal fruttivendolo, in un’aula di scuola, salendo su un autobus stipato o entrando in una chiesa…
Ovvietà? Può darsi, ma intanto prendiamoci la briga di chiudere gli occhi per un po’ e di concentrarci a cogliere gli stimoli non visivi che emana un ambiente preciso – meglio se familiare all’inizio, poi anche nuovo -, a riconoscerne e a focalizzarne l’entità e le caratteristiche grazie alle quali riusciamo a distinguerli.
Adesso lasciamoci andare a compiere qualche gesto un tantino goffo come schioccare due dita o la lingua contro il palato, pesticciare sull’impiantito, emettere due o tre “ah” brevi e secchi o schiarirci la gola. Riscontriamo qualche risultato?
In caso affermativo possiamo procedere all’esperimento successivo, altrimenti rilassiamoci un attimo e ricominciamo da principio: la mancanza di percezioni alternative immediate non è necessariamente dovuta a disfunzioni organiche o a inettitudine da parte nostra, semmai è la spia di quanto ci affidiamo ciecamente alla vista… Qualora però continuiamo a non avere riscontri, converrà consultare il nostro medico di fiducia.
Per apprezzare più a fondo l’esperienza, nel caso in cui temessimo di muoverci a occhi chiusi, apriamoli per avvicinarci a una parete, quindi richiudiamoli e ripetiamo tutti o parte dei gesti menzionati pocanzi.
Agiamo allo stesso modo dopo esserci avvicinati a una finestra con la tenda chiusa, a un tavolino, a un mobile piuttosto imponente, a una porta aperta.
Concediamoci due o tre minuti di pausa, ed eccoci pronti ad aggiungere un pizzico di pepe al nostro gioco sensoriale. Ora infatti, con gli occhi aperti, ci avvicineremo a ciascuno dei punti di riferimento scelti nella fase precedente, lo toccheremo, chiuderemo gli occhi e prenderemo ad allontanarcene lentamente – arretrando o di lato a seconda dello spazio disponibile – e lanceremo a intervalli regolari gli input già utilizzati, sforzandoci di verificare come si modificano le percezioni mano a mano che ci allontaniamo da quel determinato punto. Noteremo che alcune variano a seguito dei nostri spostamenti (in genere quelle relative agli oggetti più alti), mentre altre rimangono inalterate (tavoli, sedie, puff, ecc.).
Se poi sostiamo in posizione frontale a 1/2 metri di distanza da una parete o da un armadio, possiamo osservare che l’effetto di ritorno generato dal nostro input si riflette soprattutto sulla fronte; che ruotando a destra o a sinistra di 45° viene interessato sì in primo luogo l’orecchio, ma anche la zona occipitale; che ruotando di 180° lo avvertiremo più o meno intenso all’altezza soprattutto della nuca. Naturalmente, più si affina questa sensibilità, maggiore diviene la distanza dentro cui è possibile captare il segnale-messaggio di ritorno.

Ora fermiamoci e, prima di aprire gli occhi, cerchiamo di costruire mentalmente una sorta di mappa sensoriale – alternativa a quella visiva – del luogo in cui ci troviamo, avendo cura di riordinare per importanza gli stimoli avvertiti e di stabilire quali tra essi coinvolgono più di un canale percettivo.
Stop!… Però prima di dimenticare le sensazioni appena sperimentate, facciamone tesoro. Perché non verbalizzarle, magari sotto forma di appunti?
Alla fine constateremo che esse ci hanno fornito un insieme di dati riguardanti:
– l’ampiezza del locale (oltre alla nostra posizione e alla distanza rispetto a un determinato punto di riferimento, i segnali-messaggio provocati dai nostri input rivelano gli stati di pieno/vuoto, alto/basso, largo/stretto, ecc.);
– la superficie e il volume approssimativi occupati dall’arredamento;
– l’eventuale presenza di controsoffitti o di lampadari se sufficientemente grandi (la scatola cranica è un ottimo recettore) e quella di piante, libri, ecc.;
– il tipo di pavimento (marmo, cotto, parquet), le cui proprietà sono piuttosto facili da individuare attraverso le piante dei piedi anche indossando pantofole o calzature normali;
– l’eventuale presenza di tappeti o di tendaggi pesanti.
Attenzione: i pavimenti in moquette o la sovrabbondanza di tappeti riducono sensibilmente la propagazione del suono: ciò non significa dover adattare l’intera abitazione al bambino con deficit visivo totale o grave, ma sarà bene che almeno la sua cameretta e parte degli spazi comuni non eccedano in suppellettili fonoassorbenti.

Angelo Fiocco
Tiflologo, specializzato nell’insegnamento agli alunni disabili visivi

Centro di Documentazione Giuridica: Il Tar Lazio dichiara illegittime le verifiche straordinarie dell’Inps, a cura di Paolo Colombo

Autore: a cura di Paolo Colombo

Una sentenza storica per le persone con disabilità. Il Tar Lazio dichiara illegittime le verifiche straordinarie dell’Inps. L’Ente di previdenza per stanare i falsi invalidi, ha leso i diritti dei veri invalidi. La recente sentenza del 9 aprile n. 3851/2014 conclude un procedimento avviato nel 2011 dall’Anffas Onlus con l’intervento ad adiuvandum della Fish che ha posto sotto accusa una serie di messaggi e circolari con cui l’INPS, fra il 2011 e il 2012, ha disciplinato i controlli dei Piani straordinari di verifica sui cosiddetti “falsi invalidi” per 500 mila persone.
La sentenza riconosce che le modalità adottate dall’INPS per le verifiche straordinarie sono state illegittime e lesive dei diritti delle vere persone con disabilità sconfessando ancora un volta i dati forniti dall’Istituto in materia.
Il TAR del Lazio analizza e contesta l’illegittimità di una serie di Circolari Amministrative dell’INPS che nel corso degli anni hanno di fatto alterato le regole, non prevedendo, ad esempio, nelle commissioni di verifica straordinaria (quindi non nella sede originariamente preposta alle certificazioni e alle revisioni, ossia l’ASL), la presenza di un medico specialista in rappresentanza delle persone con disabilità intellettiva.
Il Tar ha infatti appurato che è mancata la tutela alle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale poiché mentre i medici nominati dall’Anffas erano presenti nelle Commissioni ASL, questi erano di fatto esclusi dalle verifiche straordinarie dell’INPS, lasciando prive di specifica tutela le persone con tali tipologie di disabilità.
Inoltre, anche accolto i rilievi circa la non equiparabilità tra le visite di revisione ordinaria, di competenza prioritaria della Commissione ASL (primo punto di riferimento territoriale per il Cittadino), e quelle straordinarie di competenza esclusiva dell’INPS. Con tale modalità imposta dall’INPS, infatti, è stata impedita la visita presso le Commissioni Asl più vicine al Cittadino, costringendolo per la revisione ordinaria anche a trasferimenti di decine e decine di chilometri da casa e non garantendo quel doppio controllo che evitasse le sviste di una sola commissione.
La sentenza ha messo in luce che dal 2012 l’Inps ha incluso nelle verifiche straordinarie non solo le condizioni di invalidità, ma anche quelle di handicap (ex Legge 104/1992) senza averne una copertura normativa per farlo (giunta solo a fine 2012) e ha pienamente chiarito che si sono usate, almeno fino al 2013, le visite di verifica straordinaria per degli scopi che la norma statale non riconosceva: eliminare certificazioni per lo stato di handicap che erano e sono cosa ben diversa da quelle per riconoscere l’invalidità civile e le relative provvidenze economiche.
L’operato dell’Inps ha di fatto dato luogo ad un lungo periodo di illegalità durante il quale il conteggio delle pensioni revocate o riviste è stato arbitrario. Il numero delle revoche, alla fine dei controlli “straordinari”, è risultato artificiosamente elevato in quanto sono state sommate anche le posizioni già considerate rivedibili e destinate a revoca. I dati finali, resi noti in questi anni dall’INPS sull’ incidenza dei cosiddetti “falsi invalidi” sono dunque di fatto “gonfiati” e forieri solo di costi per l’Amministrazione, che sembrano addirittura aggirarsi intorno ai 30 milioni di euro, come da denuncia dell’Anfas a seguito della sentenza.
Al momento è opportuno che le Associazioni di disabili approfondiscano in maniera congiunta gli effetti diretti che la sentenza potrà avere sui disabili che si sono visti revocare le provvidenze economiche in forza di disposizioni amministrative dichiarate illegittime. La pronuncia del Tar infatti non solo mette in discussione le modalità delle verifiche già realizzate ma pone seri dubbi anche su quelle successive al 2012.
Sarebbe forse il momento giusto per richiedere interventi normativi che possano riformare chiarificandone una volta per tutte l’iter dell’intero sistema di accertamento di invalidità civile, stato di handicap e disabilità che è ormai obsoleto, farraginoso ed inefficiente.
Alla luce della recente sentenza sembra doveroso voltare pagina e porre finalmente fine all’ignobile demonizzazione degli invalidi perseguendo con serietà i veri truffatori.
Per l’importanza dell’argomento trattato si riporta il testo integrale della sentenza.
sentenza n. 3851/2014

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
(Sezione Terza Quater)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso integrato da motivi aggiunti n.5186 del 2011 proposto dall’Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale (A.N.F.F.A.S.), in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentata e difesa dagli avv.ti Maria Alessandra Sandulli, Andrea Trotta e Gianfranco De Robertis ed elettivamente domiciliata presso lo studio dell’avv. Andrea Trotta in Roma, piazza della Libertà, 10;
contro
– l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentato e difeso dagli avv.ti Alessandro Riccio, Gaetano De Russo, Daniela Anziano, Lidia Carcavallo e Francesca Ferrazzoli ed elettivamente domiciliato presso la sede della propria Avvocatura in Roma, Via Cesare Beccaria n.29;
– il Ministero della Salute, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in persona dei rispettivi Ministri pro-tempore, rappresentati e difesi dall’Avvocatura Generale dello Stato, presso la cui sede in Roma, Via dei Portoghesi n.12, sono per legge domiciliati;
nei confronti di
Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili (A.N.M.I.C), Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus (U.I.C), Ente Nazionale per la Protezione e l’Assistenza dei Sordi Onlus (E.N.S.), in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro-tempore, non costituiti in giudizio;
e con l’intervento di
ad adiuvandum:
Fish Onlus, rappresentato e difeso dall’avv. Alessandro Bardini, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via San Tommaso D’Aquino, 116;
per l’annullamento:
con il ricorso introduttivo:
a) del messaggio INPS n.6763 del 14.3.2011 avente ad oggetto “l’invalidità civile – accertamento sanitario delle prestazioni a scadenza. Nuove modalità gestionali ed operative” nella parte in cui disciplinando le visite dei verbali di invalidità civile che scadranno tra il 1° luglio 2011 ed il 31 dicembre 2011:
a1) non si prevede per un cittadino che ha una certificazione di invalidità civile, cecità civile o sordità civile la possibilità di richiedere l’esonero per tabulas dell’eventuale visita di revisione, anche laddove ricorrano i requisiti di cui al DM 2.8.2007;
a2) si prevede che le visite di revisione ordinaria siano fatte solo presso i Centri Medico Legali INPS senza prevedere, invece, la visita in prima battuta presso le Commissioni ASL;
a3) non si prevede la partecipazione dei medici rappresentanti di categoria, afferenti le Associazioni Anffas, Anmic, Uic, Ensm nelle commissioni istituite per verificare la persistenza dell’invalidità civile;
a4) si fanno rientrare le visite di revisione ordinaria ( ossia quelle da fare per scadenza del primo verbale di invalidità) in quelle 250.000 verifiche straordinarie che l’INPS deve fare nel corso del 2011 ai sensi dell’art.20 della L. 102/2009;
b) del successivo messaggio INPS n.8146 del 5.4.2011 che rispetto al precedente Messaggio 0761/2011 ha previsto che le Commissioni di verifica straordinaria della persistenza dei requisiti sanitari per l’invalidità civile siano integrate volta per volta, solo da un medico rappresentante delle Associazioni Anmic, Uic, Ens, senza la previsione del medico rappresentante dell’associazione Anffas;
c) di ogni altro atto presupposto, connesso e/o consequenziale;
con il primo atto di motivi aggiunti:
d) della nota INPS del 15 novembre 2011 notificata in data 21 novembre 2011;
con il secondo atto di motivi aggiunti:
e) del messaggio INPS n.6796 del 19 aprile 2012 avente ad oggetto ” Programma di verifiche straordinarie da effettuare nell’anno 2012 nei confronti dei titolare dei benefici di invalidità civile, sordità civile ed handicap”.
Visti il ricorso, i motivi aggiunti e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio dell’INPS e degli intimati Ministeri;
Visto l’intervento ad adiuvandum proposto da Fish Onlus (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentata e difesa dall’avv. Alessandro Bardini presso il cui studio legale in Roma, Via San Tomamso d’Aquino n.116, è elettivamente domiciliata;
Viste le memorie prodotte dalle parti a sostegno delle rispettive difese;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell’udienza pubblica del giorno 26 marzo 2014 il dott. Giuseppe Sapone e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
Con il proposto gravame l’Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale (A.N.F.F.A.S.) ha impugnato i messaggi, in epigrafe indicati, nelle parti, pure in epigrafe descritte, con cui l’INPS ha fornito alle proprie strutture territoriali le istruzioni relative alle nuove modalità gestionali ed operative da osservare per i procedimenti di verifica della permanenza dello stato invalidante finalizzata alla conferma delle prestazioni patrimoniali riconosciute in favore dei titolari di benefici economici di invalidità civile, sordità, cecità civile ed handicap.
Il ricorso è affidato ai seguenti motivi di doglianza:
1) Violazione dell’art.118 u.c. della Costituzione per mancata consultazione delle Associazioni di categoria. Violazione D.M. 387/1991 nonché dei principi desumibili dalla Circolare n.131/2009 in tema di partecipazione al procedimento delle associazioni di categoria. Eccesso di potere per difetto di istruttoria, carenza di motivazione, illogicità manifesta e contraddittorietà dell’azione amministrativa;
2) Violazione della L. n.295/1999 e del DM 387/1991 che regolano la visita per la revisione ordinaria. Eccesso di potere per carenza di motivazione, difetto di istruttoria, disparità di trattamento per le persone con patologie intellettive e/o relazionali rispetto al primo riconoscimento per mancanza della rappresentanza Anffas; disparità di trattamento per le persone con patologie intellettive e/o relazionali rispetto alle altre persone afferenti altri tipi di patologia per mancanza di rappresentanza Anffas nelle revisioni ordinarie e verifiche straordinarie;
3) Violazione art.6, comma 3, della L. n.80/2006 e DM 2 agosto 2007 per mancata previsione di un esonero precedente la visita di revisione. Contraddittorietà rispetto al messaggio INPS n.12727/2007. Violazione del principio di non aggravamento del procedimento amministrativo. Illogicità della motivazione in merito alle valutazioni di esonero antecedente la visita. Contraddittorietà dell’azione amministrativa tenuta dall’Istituto rispetto alle visite di verifica straordinaria.
Successivamente l’Associazione ricorrente ha proposto due atti di motivi aggiunti; con il primo dei suddetti atti ha impugnato la nota del 15 novembre 2011 con cui l’istituto resistente, nel rispondere ad una nota dell’A.N.F.F.A.S., ha fatto presente che avrebbe continuato ad utilizzare per i casi di prestazioni a scadenza lo strumento della verifica straordinaria, almeno sino a quando non sarà disponibile l’utilizzo di modalità di trasmissione telematica dei verbali e la relativa cooperazione applicativa, deducendo le seguenti censure:
4) Illegittimità derivata;
5) Violazione artt.2, 3 e 97 della Costituzione; Violazione art.20 del D.L. n.78/2009 convertito in L. n.102/2009. Violazione accordo quadro sancito in data 29 aprile 2008 tra Ministero del Lavoro e Conferenza Permanente per i rapporti tra lo stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per l’affidamento della potestà concessiva dei trattamenti di invalidità civile; Eccesso di potere per contraddittorietà, illogicità dell’azione amministrativa, sproporzionatezza nonché per violazione dei principi in tema di affidamento, buona fede e divieto di abuso del diritto;
6) Violazione della L. n.295/1990 e del DM n.387/1991 che regolano la visita per la revisione ordinaria. Eccesso di potere per carenza di motivazione. Difetto di istruttoria, disparità di trattamento per le persone con patologie intellettive e/o relazionali rispetto al primo riconoscimento per mancanza della rappresentanza A.N.F.F.A.S., disparità di trattamento per le persone con patologie intellettive e/o relazionali rispetto alle altre persone afferenti altre tipi di patologia per mancanza di rappresentanza A.N.F.F.A.S. nelle revisioni ordinarie e verifiche straordinarie;
7) Violazione art.6, comma 3, della L. n.80/2006 e del DM 2 agosto 2007 per mancata previsione di un esonero precedente la visita di revisione. Contraddittorietà rispetto al messaggio INPS n.12727/2007. Violazione del principio di non aggravamento del procedimento. Illogicità della motivazione in merito alla valutazione di esonero antecedente la visita. Contraddittorietà dell’azione amministrativa tenuta dall’Istituto rispetto alle visite di verifica straordinaria (Circ 76/2010).
Con il secondo atto di motivi aggiunti ha infine impugnato il Messaggio INPS n.6796/2012 avente ad oggetto “Programma di verifiche straordinarie da effettuare nell’anno 2012 nei confronti dei titolari dei benefici di invalidità civile, sordità, cecità civile ed handicap, deducendo le seguenti doglianze:
8) Illegittimità derivata;
9) Violazione della legge n.295/1990 e del DM n.387/1990 che regolano la visita per la revisione ordinaria. Eccesso di potere per carenza di motivazione, difetto di istruttoria, disparità di trattamento per le persone con patologie intellettive e/o relazionali rispetto al primo riconoscimento per mancanza della rappresentanza A.N.F.F.A.S.. Disparità di trattamento per le persone con patologie intellettive e/o relazionali rispetto alle altre persone altri tipi di patologie per mancanza di rappresentanza A.N.F.F.A.S. nelle revisioni ordinarie e verifiche straordinarie;
10) Violazione artt.2, 3 e 97 della Costituzione. Violazione art.20 del D.L. n.78/2009 convertito nella legge n.102/2009. Violazione artt. 3 e 4 della L. n.104/1992 e dell’art. 1 della L. n.295/1990. Difetto assoluto di potere. Incompetenza.
Si è costituito l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale prospettando in primis l’improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse del proposto gravame e dei due atti di motivi aggiunti e contestando nel merito la fondatezza delle dedotte doglianze.
Si sono costituiti gli intimati Ministeri confutando genericamente la fondatezza delle prospettazioni ricorsuali e concludendo per il rigetto delle stesse.
Ha proposto intervento ad adiuvandum la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish Onlus) sostenendo la fondatezza delle dedotte censure e concludendo per l’accoglimento delle stesse.
Alla pubblica udienza del 26.3.2014 il ricorso è stato assunto in decisione.
In proposito va previamente rilevato che non è suscettibile di favorevole esame l’eccezione con cui l’Istituto resistente ha prospettato che l’associazione ricorrente non avrebbe alcun interesse alla definizione della presente controversia per non aver impugnato il messaggio n.9302 del 7 giugno 2013 con cui l’INPS, nel fornire istruzioni alle strutture territoriali per la gestione dei procedimenti relativi all’avvio del programma di verifiche straordinarie per l’anno 2013, ha confermato le modalità procedurali descritte negli impugnati messaggi.
Al riguardo, come chiarito dall’associazione ricorrente in sede di discussione orale, la mancata impugnativa del messaggio del 2013 sarebbe dipesa unicamente dalla circostanza che l’Istituto resistente non ha proceduto a pubblicare sul proprio sito internet il suddetto messaggio né ha pubblicizzato sul medesimo sito l’avvenuta adozione dello stesso e neppure lo ha depositato in giudizio, per cui, non essendo stata in alcun modo provata la conoscenza da parte di A.N.F.F.A.S. del suddetto messaggio, la prospettata eccezione deve essere rigettata.
Il Collegio prima di passare all’esame nel merito delle dedotte doglianze ritiene necessario precisare i termini della presente controversia.
Innanzitutto deve essere evidenziato che nell’ambito delle verifiche la normativa vigente in materia di riconoscimento dell’invalidità civile prevede due tipologie di revisioni.
Il primo tipo di revisione, denominata ordinaria, si riferisce ad ogni accertamento medico che successivamente all’attribuzione dello stato di invalidità civile è diretto a verificare la perdurante persistenza dei requisiti di carattere sanitario; la seconda tipologia di revisione, definita straordinaria, ha ad oggetto l’attività di verifica intesa ad accertare la permanenza ( o nel caso dei falsi invalidi l’effettiva sussistenza) nei beneficiari del possesso dei requisiti sanitari per usufruire dei trattamenti economici di invalidità civile.
Relativamente a tale ultima tipologia, per quel che interessa la presente controversia, l’art. 20 del D.L. n.78/2009 convertito nella L. n.102/2009 ha previsto che ” per il triennio 2010/2012 l’INPS effettua con le risorse umane e finanziarie previste a legislazione vigente e in aggiunta all’ordinaria attività di accertamento della permanenza dei requisiti sanitari e reddituali un programma di 100.000 verifiche per l’anno 2010 e di 250.000 verifiche annue per ciascuno degli anni 2011 e 2012 nei confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civile.
Relativamente alla revisione ordinaria sotto il profilo procedurale, giusta quanto stabilito dalla circolare INPS n.131/2009, è stato previsto:
I) lo svolgimento di una prima fase presso le Commissioni mediche istituite presso le ASL, le quali dovevano essere integrate, giusta l’art.1, comma 5, del DM n.387/1991, con medici rappresentanti degli enti esponenziali delle categorie di invalidi ( tra cui l’Associazione ricorrente) nonché da un medico dell’INPS come componente effettivo (art.20 de D.L. n.78/2009);
II) il suddetto accertamento poteva concludersi con:
A. giudizio medico-legale espresso all’unanimità dei componenti della Commissione integrata dal medico INPS;
B. giudizio medico-legale espresso a maggioranza dei componenti della Commissione;
III) nel primo caso, qualora il Responsabile del CML dovesse riscontrare elementi tali da non consentire l’immediata validazione del verbale, l’iter successivo è identico a quello previsto al punto B per i verbali con giudizio medico-legale espresso a maggioranza;
IV) nella seconda fattispecie l’INPS sospende l’invio del verbale al cittadino ed acquisisce dalla ASL la documentazione sanitaria. Il Responsabile del Centro Medico Legale territorialmente competente può, entro dieci giorni dalla sospensione, validare il verbale agli atti oppure disporre una visita diretta da effettuarsi entro i successivi venti giorni. La visita è effettuata da una Commissione medica costituita da: un medico INPS, indicato dal Responsabile del CML e diverso dal componente della Commissione medica integrata, con funzione di Presidente al quale compete il giudizio definitivo, da un medico rappresentante delle associazioni di categoria (A.N.M.I.C., E.N.S., U.I.C., A.N.F.F.A.S.) e dall’operatore sociale nei casi previsti dalla legge.
Relativamente alla composizione delle commissioni competenti per le verifiche straordinarie, è pacifico, giusta quanto previsto dal messaggio INPS impugnato con il primo atto di motivi aggiunti, che tale organo originariamente composto esclusivamente da due medici dell’INPS è stato successivamente integrato da sanitari espressioni delle associazioni di tutela della disabilità, con esclusione dei medici designati dall’associazione ricorrente.
Così precisato il quadro normativo la prima questione oggetto della presente controversia riguarda la legittimità dell’esclusione dalle commissioni straordinarie dei medici designati da A.N.F.F.A.S..
A sostegno della contestata esclusione l’INPS ha richiamato il disposto dell’art.10 del d.l. n.203/2005 convertito con modificazioni nella l. n.248/2005 il quale stabilisce che “L’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) subentra nell’esercizio delle funzioni residuate allo Stato in materia di invalidità civile, cecità civile, sordomutismo, handicap e disabilità, già di competenza del Ministero dell’economia e delle finanze. Resta ferma la partecipazione nelle commissioni mediche di verifica dei medici nominati in rappresentanza dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, dell’Unione italiana dei ciechi e dell’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordomuti”.
Al riguardo il Collegio osserva che:
a) l’invocata disposizione non è stata ritenuta dal resistente Istituto preclusiva della partecipazione, come componenti delle commissioni INPS competenti per la verifica ordinaria, dei medici designati dall’A.N.F.F.A.S;
b) la composizione delle suddette commissioni è stata, infatti, disciplinata dalla citata circolare INPS n.131/2009, la quale ha previsto che del suddetto organo potesse far parte, oltre ad un medico INPS, anche un medico espressione sia delle Associazioni odierne controinteressate che di A.N.F.F.A.S.;
c) in tale contesto è palese, quindi, la contraddittorietà dell’operato dell’INPS il quale, andando in contrario avviso rispetto a quello che aveva autonomamente stabilito per la composizione delle commissioni competenti per le verifiche ordinarie, ha immotivatamente escluso i medici A.N.F.F.A.S. dalle commissioni straordinarie senza che sussistessero valide ragioni che potessero giustificare una simile scelta, tenuto conto, altresì, che il quadro normativo di riferimento era lo stesso, atteso che il legislatore non aveva dettato per la composizione dei suddetti organi una specifica normativa.
Alla luce di tali argomentazioni, pertanto, la doglianza, dedotta sia in via principale che con i motivi aggiunti, con cui è stata contestata l’illegittimità dell’esclusione dei medici designati dall’A.N.F.F.A.S. deve essere accolta.
Pure fondata è l’altra censura, sempre prospettata sia in via principale, che con entrambi i motivi aggiunti, con cui l’Associazione ricorrente ha contestato l’operato dell’INPS, il quale, alla luce delle difficoltà emerse in relazione all’incapacità delle commissioni ASL di provvedere tempestivamente in prima istanza all’attuazione delle verifiche ordinarie di loro competenza, ha disposto che anche tali tipologie di verifiche fossero effettuate con le stesse modalità previste per le verifiche straordinarie.
Secondo la prospettazione di parte ricorrente tale modus operandi determinava un duplice ingiusto effetto atteso che ” l’Istituto ometteva un passaggio prescritto dalla legge come necessario e utilizzava uno strumento di controllo sull’attività ordinaria come normale esercizio di quest’ultima, così tagliando il momento necessario di controllo”.
Al riguardo il Collegio, pur condividendo le ragioni che hanno indotto l’INPS a bypassare l’intervento delle commissioni ASL, atteso che le difficoltà operative delle stesse di procedere in prima istanza alle verifiche ordinarie di propria competenza avrebbero determinato una sospensione del pagamento delle indennità civili a favore dei soggetti che non erano stati sottoposti alle suddette verifiche per cause non imputabili agli stessi, sottolinea che tali difficoltà non potevano in nessun modo legittimare l’assorbimento delle verifiche ordinarie in quelle straordinarie, tenuto conto che:
I) per ovviare alle difficoltà operative delle Commissioni ASL era sufficiente fare eseguire direttamente le suddette visite dalle Commissioni mediche presso l’INPS composte secondo le modalità indicate dalla circolare n.131/2009;
II) il resistente Istituto non ha in alcun modo evidenziato che le Commissioni INPS ordinarie e quelle straordinarie avessero differenti poteri nell’accertare e nel valutare la permanenza dei presupposti che davano titolo ai benefici dell’invalidità civile;
III) si sarebbe evitato il vulnus denunciato dall’associazione ricorrente per i disabili dalla stessa tutelati, in quanto, alla luce della contestata diversità di composizione delle Commissioni straordinarie, dalle quali erano esclusi i medici designati dall’A.N.F.F.A.S., l’assorbimento delle verifiche ordinarie in quelle straordinarie avrebbe determinato una minore tutela per le persone con patologie intellettive e/o relazionali;
IV) né risulta idoneo per inficiare la fondatezza di tale conclusione il rilievo INPS secondo cui i soggetti con simili forme di patologie potevano farsi assistere davanti le Commissioni straordinarie da medici di loro fiducia, atteso che una tale forma di garanzia opera su un piano diverso rispetto a quella conseguente alla partecipazione dei medici A.N.F.F.A.S. alle Commissioni straordinarie.
Ciò considerato, pertanto, la doglianza in trattazione va accolta.
Da rigettare è, invece, la censura, con cui si lamenta che la prassi operativa posta in essere dal resistente Istituto nell’effettuare le visite ordinarie di revisione avrebbe determinato la soggezione a tali visti di soggetti che, giusta quanto previsto dal DM 2 agosto 2007, ne dovevano essere esclusi.
Al riguardo, come illustrato dal resistente Istituto sia la prassi operativa sia gli atti adottati per disciplinare la procedura de qua (circolare n.76 del 2010) ha annoverato tra i soggetti esclusi dalle verifiche straordinarie i soggetti portatori di menomazioni o patologie stabilizzate o ingravescenti di cui al decreto ministeriale 2 agosto 2007, ai quali è già stato applicato il suddetto decreto.
Suscettibile di favorevole esame è infine la doglianza prospettata avverso il messaggio dell’INPS n.6796/2012, il quale nell’avviare il programma di verifiche straordinarie per l’anno 2012 ha disposto che il suddetto programma di verifiche avrebbe ricompreso altresì l’accertamento della permanenza dei requisiti di legge anche per i soggetti portatori di handicap, per violazione dell’art.10 comma 2, del D.L. 78/2009 convertito nella L. n.122/2010.
Al riguardo deve essere evidenziato che:
I) la menzionata disposizione stabilisce che ” Per il triennio 2010-2012 l’INPS effettua, con le risorse umane e finanziarie previste a legislazione vigente, in via aggiuntiva all’ordinaria attività di accertamento della permanenza dei requisiti sanitari e reddituali, un programma di 100.000 verifiche per l’anno 2010 e di 250.000 verifiche annue per ciascuno degli anni 2011 e 2012 nei confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civile”;
II) come chiarito dall’associazione ricorrente, non contestata sul punto, l’accertamento dello stato di handicap attiene a profili diversi rispetto alle implicazioni economiche connesse al riconoscimento dell’invalidità civile, pertanto, le verifiche straordinarie previste dalla menzionata disposizione non potevano estendersi ai soggetti de quibus;
III) la fondatezza di tale conclusione risulta avvalorata dalla circostanza che l’inclusione dei soggetti portatori di handicap nel programma di verifiche straordinarie è stata esplicitamente prevista solamente con l’art. 1, comma 109, della L. n.228/2012 il quale ha stabilito che ” l’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), nel periodo 2013-2015, realizza, con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, un piano di 150.000 verifiche straordinarie annue, aggiuntivo rispetto all’ordinaria attività di accertamento della permanenza dei requisiti sanitari e reddituali, nei confronti dei titolari di benefici di invalidità civile, cecità civile, sordità, handicap e disabilità.”
In definitiva il proposto gravame va accolto relativamente:
a) alla mancata inclusione tra i componenti delle Commissioni straordinarie di un medico designato dall’A.N.F.F.A.S.;
b) alla contestata prassi dell’INPS, disposta con i gravati provvedimenti, in forza della quale le verifiche ordinarie sono state effettuate dalle Commissioni competenti per le verifiche straordinarie;
c) all’inclusione dei soggetti portatori di handicap nel programma di verifiche straordinarie per gli anni 2009-2010 e 2011.
Le spese del presente giudizio seguono la soccombenza.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, Sezione III quater, definitivamente pronunciando sul ricorso n. 5186 del 2011, come in epigrafe proposto, lo accoglie, e, per gli effetti, annulla i gravati provvedimenti giusta quanto specificato in motivazione.
Condanna l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) al pagamento delle spese del presente giudizio, liquidate in complessivi Euro 6.000,00 (seimila/00) così suddivisi:
– Euro 4.000,00 (quattromila/00) a favore dell’Associazione ricorrente;
– Euro 2.000,00 (duemila/00) a favore dell’Associazione interveniente ad adiuvandum.
Ordina che la presente decisione sia eseguita dall’Autorità amministrativa.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 26 marzo 2014 con l’intervento dei magistrati:
Italo Riggio, Presidente
Giuseppe Sapone, Consigliere, Estensore
Giulia Ferrari, Consigliere
L’ESTENSORE

IL PRESIDENTE

DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 09/04/2014
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)

Palermo: Obiettivo raggiunto, di Giuseppe Scaccia

Autore: Giuseppe Scaccia

Il 9 Maggio u.s. presso l’Istituto di formazione professionale palermitano, otto soci dell’U.I.C.I. di Palermo, dopo avere frequentato un corso di operatore addetto ai servizi di telemarketing di prodotti agroalimentari e di telesoccorso, hanno sostenuto brillantemente gli esami di idoneità acquisendo l’attestato di qualifica.

La dirigenza dell’U.I.C.I. di Palermo è particolarmente entusiasta perché è riuscita a soddisfare tempestivamente la richiesta di formazione professionale per il reinserimento nel tessuto sociale, economico e familiare di un gruppo di ciechi ed ipovedenti, motivati da pesanti carichi familiari, promuovendo e favorendo la realizzazione del corso e vigilando sulla selezione dei docenti, che sono risultati particolarmente preparati, capaci e competenti nell’insegnamento ai minorati della vista.

Il gruppo di studenti, un uomo di 50 anni circa, papà e nonno di una numerosa famiglia, e sette giovani donne, quasi tutte mamme, si sono distinti per il loro quotidiano impegno nello studio, nella voglia di apprendere e nell’assidua frequenza al corso, contribuendo anche loro a sostenere e mantenere alto l’entusiasmo e l’impegno politico associativo della dirigenza dell’U.I.C.I. di Palermo.

 

Il Presidente
Giuseppe Scaccia

Genova: Centro tiflotecnico Lombardia: quando la tecnologia si avvicina a te, di Massimiliano Penna

Autore: Massimiliano Penna

Genova, 23 e 24 maggio

Venerdì 23 e sabato 24 maggio 2014, su iniziativa dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della Liguria, il Centro Regionale Tiflotecnico della Lombardia sarà presente presso l’Istituto dei Ciechi David Chiossone di Genova per una dimostrazione di ausili di vario genere rivolti alle persone cieche e ipovedenti.
Il Centro Regionale Tiflotecnico della Lombardia viene istituito alla fine del 2012 dal Consiglio Regionale Lombardo dell’U.I.C.I. (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) della Lombardia, e si prefigge sin dalla sua nascita di garantire agli utenti la scelta più ampia possibile in materia di ausili a loro rivolti.
Il servizio è gestito dalla ditta Cambratech di Cameri (Novara), da anni operante nel campo della fornitura di strumenti per l’autonomia delle persone cieche e ipovedenti.
Il catalogo del Centro Regionale Tiflotecnico della Lombardia (che recentemente ha attivato un proprio sito web) presenta una vasta gamma di ausili: dagli strumenti per l’autonomia quotidiana come orologi tattili e parlanti, sveglie, bastoni bianchi, tavolette per scrittura, apparecchi elettromedicali ecc., agli strumenti tecnologicamente più avanzati quali videoingranditori da tavolo e portatili per le persone ipovedenti, nonché display Braille e screen reader che consentono l’utilizzo del computer alle persone non vedenti, il tutto di diverse marche.
Non solo libertà di scelta ma anche, e soprattutto, scelta consapevole. Chi si rivolge al Centro, infatti, ha la possibilità di toccare con mano gli ausili di proprio interesse, e valutare se questi rispondano effettivamente alle proprie esigenze, potendo contare sull’assistenza di personale altamente specializzato in grado di fornire tutte le informazioni necessarie in vista di una eventuale fornitura.
“Il nostro obiettivo primario, dichiara il responsabile del Centro Dott. Raul Pietrobon, è quello di fornire ai nostri utenti quanto di meglio il mercato attualmente offre nell’ambito degli ausili che permettano di acquisire un buon livello di autonomia, primo passo verso una vera integrazione sociale.
Forti della convinzione che il percorso verso il raggiungimento di un buon grado di autonomia inizi dal proprio ambiente domestico, presso il Centro abbiamo istituito un reparto completamente dedicato alla domotica. Le tecnologie più recenti fortunatamente vengono in nostro soccorso, e sono in grado di offrire un valido contributo a tal fine: si pensi alla possibilità di avere il pieno controllo delle luci di casa tramite un computer o uno smartphone, oppure alla gestione della temperatura interna tramite termostati con funzioni vocalizzate”.
Il Centro non vuole tuttavia essere unicamente un punto espositivo e di vendita ma, ove possibile, vuole anche porsi come valido interlocutore nei confronti degli enti che operano nel campo della ricerca al fine di lavorare in sinergia con questi ultimi per l’individuazione di nuove soluzioni.
“Attualmente, afferma Pietrobon, stiamo collaborando con la facoltà di ingenieria del Politecnico di Milano per lo studio di un nuovo sistema che permetterebbe di far percepire al polpastrello le scritte Braille, senza la presenza di punti reali, ma sfruttando impulsi microelettrici a bassa intensità. L’idea, in sostanza, sarebbe quella di superare le classiche celle composte da punti piezoelettrici presenti nei display Braille; il polpastrello poggerebbe su una superficie completamente liscia ed i punti braille sarebbero simulati da impulsi elettrici vibranti.
Il progetto, continua Pietrobon, è ancora in fase sperimentale; tuttavia dalle prove effettuate sui prototipi abbiamo ottenuto risultati che lasciano ben sperare. Grazie alla collaborazione con il Polo Scientifico dell’Istituto dei Ciechi di Milano diretto dal Dott. Franco Lisi, poi, verranno effettuati gli opportuni test per migliorare i prototipi stessi ed elaborare gli standard per il corretto invio degli impulsi a bassa intensità di cui si è detto. Il tutto, ribadisco, è ancora in fase sperimentale, ma le potenzialità di questa tecnica sono notevoli, in quanto potrebbe essere sfruttata per la produzione di display Braille di dimensioni compatte da integrare anche in telefonini di piccole dimensioni, nonché in ambito didattico per la riproduzione di immagini in rilievo”.
Per qualsiasi informazione ci si può rivolgere a:
Centro Regionale Tiflotecnico della Lombardia – via Mozart 16, 20122 Milano
tel. 02.76023922 da martedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18; solo il secondo sabato del mese dalle 9 alle 13;
e-mail: tiflotecnico@uicilombardia.org
sito web: http//www.tiflotecnico.uicilombardia.org

 

Un Museo esperantista!, di Monica Bernacchia

Autore: Monica Bernacchia

In visita oltre 80 esperantisti da 19 Paesi diversi al Museo Omero

ANCONA – Ieri pomeriggio, mercoledì 21 maggio, oltre 80 esperantisti provenienti da 19 Paesi diversi – fra cui Cina, Cuba, Giappone – hanno visitato il Museo Tattile Statale Omero alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Ad accoglierli e guidarli Aldo Grassini, Presidente del Museo e Presidente della Federazione Esperantista Italiana: i visitatori hanno potuto ammirare gli ampi spazi della mole, provare la lettura tattile delle opere della collezione, ammirare l’Italia riciclata di Michelangelo Pistoletto e la mostra in corso “I sensi del drappeggio”. Tutte le informazioni utili sono state opportunamente tradotte nonché è stato consegnato del materiale cartaceo particolarmente gradito, d’altronde il Museo Omero può vantare sin dal 2004 la versione in esperanto del suo sito internet. Insomma al Museo ieri si è parlato una lingua unica, l’esperanto, che, nel rispetto della diversità delle culture e delle lingue, favorisce l’amicizia e l’idea della possibile pacifica convivenza internazionale. Gli esperantisti sono nelle Marche per seguire il 66° Congresso internazionale dei ferrovieri esperantisti che si volge a San benedetto del Tronto in questi giorni (17 -24 maggio).
Prossimo appuntamento giovedì 5 giugno con gli ospiti de “Se vuoi la pace prepara la pace” a cura dell’Associazione Università per la pace con il patrocinio del Consiglio Regionale e della Regione Marche: in programma la visita al Museo Omero con una presentazione dal titolo “Arte e Bellezza come esperienza di pace. Il Museo Omero: un museo di accoglienza… senza barriere”.

 

Rodolfo Cattani nuovo Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità, di Patrizia Cegna

Autore: Patrizia Cegna

Il 15 aprile 2014 l’Assemblea dei Soci del Forum Italiano sulla Disabilità (FID) ha eletto all’unanimità il prof. Rodolfo Cattani quale suo Presidente. Il prof. Cattani subentra in questa carica in rappresentanza dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti fino alla fine del mandato che scade nel 2015, dopo le dimissioni per motivi di salute del prof. Tommaso Daniele che l’aveva ricoperta sin dalla fondazione del FID nel 2008. “Il mio  pensiero va con profonda stima e riconoscenza all’operato di Tommaso Daniele che è stato per tanti anni alla guida del FID. Mi auguro di poter seguire degnamente il suo esempio di dedizione e  competenza. Ringrazio gli amici che mi hanno concesso la loro fiducia e mi impegnerò al massimo per superare insieme a loro le sfide che ci aspettano”, ha dichiarato il prof. Cattani.

Patrizia Cegna

Lettera del FID ai candidati alle elezioni europee 2014, di Rodolfo Cattani

Autore: Rodolfo Cattani

Il Forum Italiano sulla Disabilità (FID), del quale è Presidente  il prof. Rodolfo Cattani dell’Unione Italiana dei Ciechi e  degli Ipovedenti, ha inviato ai candidati alle elezioni europee  2014 una lettera per presentare loro le priorità assolute che costituiscono il fulcro del Manifesto del Forum Europeo della Disabilità e per chiedere la loro posizione sulle questioni fondamentali relative all’inclusione  e partecipazione alla società  delle persone con disabilità.

La lettera è anche stata pubblicata nella pagina Facebook del FID (https://www.facebook.com/forumitalianodisabilita); le risposte dei candidati sono man mano inserite nei commenti del relativo post.
Ai Candidati alle Elezioni Europee 2014

Oggetto:   Cinque  priorità assolute delle persone con disabilità per i candidati al Parlamento Europeo.  Che cosa intende fare Lei per gli 80 milioni di cittadini europei con disabilità?

 

Gentile candidata/o,

Il Forum Italiano sulla Disabilità (FID), l’organizzazione nazionale che rappresenta l’Italia nel movimento europeo delle persone con disabilità, si rivolge a Lei ora che le  elezioni europee sono sempre più prossime.
La campagna elettorale europea è un’occasione unica per i futuri deputati di assumere impegni forti per cambiamenti concreti volti a garantire che i cittadini europei con disabilità godano pienamente dei loro diritti civili, politici, sociali, economici e culturali.
Vi sono  80 milioni di persone con disabilità nell’Unione europea (16% della popolazione) e una famiglia su quattro ha tra i propri componenti una persona con  disabilità. Le persone con disabilità desiderano  essere cittadini attivi e, in quanto parte di un folto gruppo, faranno sentire il loro peso alle elezioni.
Negli ultimi cinque anni il Parlamento europeo ha dimostrato un forte impegno a garantire pari diritti e opportunità per le persone con disabilità. Tra il 2009 e il 2014, esso è stato infatti determinante per l’adozione delle normative nei settori di  trasporti, TIC,  fondi strutturali e appalti pubblici, ognuna delle quali produrrà una reale differenza nella vita quotidiana di milioni di persone con disabilità.
Il movimento della disabilità conta sui futuri deputati affinché il Parlamento continui a essere lo strenuo difensore dei diritti sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità,  che l’UE ha ratificato nel 2010.
In quanto candidata/o alle elezioni europee, siamo ansiosi di conoscere la  Sua posizione sulle questioni fondamentali relative alla nostra inclusione e partecipazione alla società .
Le cinque priorità assolute che seguono costituiscono  il fulcro del Manifesto (http://cms.horus.be/files/99909/MediaArchive/EDF%20Manifesto%20on%20EU%20elections%20IT.doc )  del Forum Europeo della Disabilità, l’organizzazione che rappresenta le persone con disabilità a livello dell’UE .
Il Forum Italiano sulla Disabilità diffonderà le risposte che ci saranno fatte pervenire .

Cordiali saluti,

Rodolfo Cattani
Presidente

Alleg: 1
EST- (RC/PC/pc)
S:\Affari Internazionali\Cegna\Patrizia-14\FID\Elezioni europee 2014\Candidati_Elezioni europee 2014.doc
Che cosa intende fare Lei per gli 80 milioni di cittadini europei con disabilità ?

Cinque  priorità assolute delle persone con disabilità per i candidati al Parlamento Europeo.

La crisi e le persone con disabilità

Pur non essendo responsabili della crisi, le persone con disabilità sono le prime a farne le spese. Milioni di esse  sono state gettate in una condizione di maggiore povertà  ed esclusione. Le misure di austerità promosse dall’UE, in particolare i drastici tagli a servizi sociali e benefici, non hanno fatto altro che aggravare le loro condizioni di vita e godimento dei diritti umani. L’Unione Europea non è riuscita a proteggere le persone con disabilità.

1 . Quali misure Lei intende sostenere in modo da cambiare le attuali politiche dell’UE al fine di proteggere dalla crisi le persone con disabilità?

Lei intende fare appello al Governo italiano affinché esso escluda da qualsiasi taglio di bilancio i servizi e benefici connessi alla disabilità, dato che gli stessi sono essenziali per consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente alla vita sociale?
Promuovere  e rispettare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UN CRPD )

L’UE e 25 Stati membri dell’UE sono Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità e hanno di  conseguenza  l’obbligo di promuovere, proteggere e rispettare i diritti delle persone con disabilità sanciti dalla Convenzione stessa. La UN CRPD è il primo e unico trattato sui diritti umani concluso dall’UE. In quanto tale, essa non solo costituisce un precedente, ma stabilisce anche uno standard dell’impegno dell’UE.  L’UE ha acquisito importanti responsabilità e deve tener fede alla sua immagine di  campione dei diritti  umani.

2 . Che cosa farà Lei per promuovere, all’interno del Parlamento, ma anche nei confronti della Commissione e dei governi nazionali, una piena e incondizionata attuazione della UN CRPD ?
Niente su di noi senza di noi: garantire la partecipazione delle persone con disabilità nelle decisioni che le riguardano

In applicazione dell’articolo 4.3 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, le autorità dell’UE devono coinvolgere le persone con disabilità, attraverso le loro organizzazioni rappresentative, nella progettazione, adozione, attuazione e valutazione della legislazione e delle politiche per l’attuazione della Convenzione e in tutti i processi decisionali che le riguardano.
L’Intergruppo Parlamentare sulla Disabilità, costituito nel 1980 è un intergruppo storico, numeroso e attivo, un’utile piattaforma per la discussione tra i deputati europei e le Organizzazioni delle Persone con Disabilità (OPD) .

3. Lei si impegna  a incontrare, almeno una volta l’ anno, sia il Forum Europeo della Disabilità, sia Il Forum Italiano sulla Disabilità, in modo da garantire il significativo coinvolgimento delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni rappresentative in merito alle decisioni che le riguardano?

Lei si impegna, se eletta/o, a sostenere attivamente la ricostituzione dell’Intergruppo sulla Disabilità per la prossima legislatura e a farne parte?
Rendere il mercato unico dell’UE accessibile alle persone con disabilità

Viaggiare, studiare o vivere in un altro paese, una delle libertà fondamentali dell’Unione europea e uno dei più grandi benefici per i cittadini dell’Unione europea, non è una realtà per le persone con disabilità o per le famiglie di cui fa parte  una persona con disabilità. Le persone con disabilità incontrano enormi ostacoli per accedere a beni e servizi con la stessa facilità con cui vi accede qualsiasi altro cittadino: ostacoli alla libera circolazione delle persone e alla libera fruizione di prodotti accessibili e servizi dedicati .

4 . Lei intende promuovere beni e servizi (compresi i servizi di trasporto) accessibili a tutti e sostenere la rapida adozione dell’Atto europeo sull’Accessibilità (European Accessibility Act) e della direttiva UE sulla accessibilità dei siti web degli enti pubblici?

Renderà accessibili il Suo  sito web e i Suoi canali di comunicazione ?
Rimuovere le discriminazioni relative al diritto di voto e di eleggibilità

Nel maggio 2014, milioni di persone con disabilità non saranno in grado di esercitare il proprio diritto di voto a causa di diversi ostacoli: seggi elettorali inaccessibili, procedure di voto inaccessibili, dibattiti inaccessibili durante la campagna elettorale o altre restrizioni legali, in violazione dei Trattati dell’Unione Europea, della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità .

5 . Lei prenderà l’iniziativa per garantire che il Governo elimini le restrizioni giuridiche e pratiche che impediscono alle persone con disabilità in Italia di godere dei diritti fondamentali di voto e di eleggibilità?

 

 

Lettera aperta ai candidati alla Presidenza della Commissione Europea – Comunicato Stampa del Forum Europeo della Disabilità

Autore: Comunicato Stampa del Forum Europeo della Disabilità

Futuro Presidente della Commissione,
Che cosa intende fare per 80 milioni di cittadini europei con disabilità?
Bruxelles, 30 aprile 2014 | L’EDF si è rivolto ai principali candidati nominati dai partiti politici europei per la presidenza della Commissione Europea – Jean Claude Juncker (PPE – Partito Popolare Europeo), Martin Schulz (S&D – Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici), Guy Verhofstadt (ALDE – Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa), Ska Keller / José Bové (Verdi/Alleanza Libera Europea) e Alexis Tsipras (Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica).
In azione congiunta con alcuni dei suoi membri nazionali, l’EDF ha sottoposto loro cinque domande chiave basate sul Manifesto dell’EDF, chiedendo di delineare la visione e i programmi che hanno in relazione alle persone con disabilità in Europa, ma anche di assumersi degli impegni da realizzare nell’ambito di queste cinque aree:
1. La protezione delle persone con disabilità dalla crisi
2. L’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità
3. La rimozione delle discriminazioni riguardanti il diritto di votare e di essere eletti 4. La realizzazione di un mercato unico dell’UE accessibile alle persone con disabilità
5. Garantire il coinvolgimento delle persone con disabilità nelle decisioni che le riguardano
Trova più sotto le cinque priorità!
L’EDF diffonderà ampiamente le domande e le risposte dei candidati attraverso i mezzi di comunicazione dell’Unione Europea e attraverso i propri membri, mettendo a disposizione delle persone con disabilità le risposte dei candidati in formato accessibile.
Aderisci alla nostra campagna qui!
Martin Schulz, S&D
Jean-Claude Juncker, PPE
Guy Verhofstadt, ALDE
Ska Keller e José Bové, Verdi Europei
Alexis Tsipras, Sinistra Europea

 

Che cosa intendete fare per 80 milioni di cittadini europei con disabilità?
IL MOVIMENTO DELLA DISABILITÀ PRESENTA CINQUE PRIORITÀ ASSOLUTE AI CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Il Forum Europeo della Disabilità (EDF), l’organizzazione europea che rappresenta le persone con disabilità in Europa, si rivolge a voi all’approssimarsi delle elezioni europee.
Voi siete stati scelti dai partiti politici europei come candidati per la Presidenza della Commissione Europea; in questo anno di cambiamenti per l’Unione Europea, i cittadini europei con disabilità hanno bisogno con urgenza di conoscere qual è la vostra posizione sulle questioni fondamentali relative alla loro inclusione e partecipazione nella società.
Nell’Unione Europea vi sono 80 milioni di persone con disabilità, che costituiscono il 16% della popolazione, e una famiglia su quattro ha tra i propri componenti una persona con disabilità. Le persone con disabilità desiderano essere cittadini attivi e, in quanto parte di un gruppo molto numeroso, possono far sentire il loro peso alle elezioni.
L’EDF diffonderà ampiamente le domande e le risposte dei candidati attraverso i mezzi di comunicazione dell’Unione Europea e attraverso i propri membri, mettendo a disposizione delle persone con disabilità le risposte dei candidati in formato accessibile. Per i candidati la campagna elettorale europea rappresenta un’occasione unica per assumere impegni forti verso cambiamenti concreti volti a garantire che i cittadini europei con disabilità godano pienamente dei loro diritti civili, politici, sociali, economici e culturali.
La crisi e le persone con disabilità
Pur non essendo responsabili della crisi, le persone con disabilità sono le prime a farne le spese. Milioni di esse sono state confinate in una condizione di ancora più profonda povertà ed esclusione. Le misure di austerità promosse dall’UE, in particolare i drastici tagli ai servizi e alla previdenza sociale, non hanno fatto altro che aggravare le loro condizioni di vita e ledere i loro diritti umani. L’Unione Europea non è riuscita a proteggere le persone con disabilità.
1. Si impegna a includere una strategia specifica per l’occupazione, l’inclusione sociale e la riduzione della povertà delle persone con disabilità, con obiettivi principali dedicati nella revisione intermedia della strategia Europa 2020?
Quali altre misure intende promuovere per modificare le attuali politiche al fine di garantire un percorso per uscire dalla crisi rispettoso dei diritti umani, in particolare di quelli delle persone con disabilità?
Promuovere, proteggere e rispettare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UN CRPD )

Come Stato Parte della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (UN CRPD) l’UE ha l’obbligo di promuovere, proteggere e rispettare i diritti delle persone con disabilità sanciti dalla Convenzione stessa. La UN CRPD è il primo e unico trattato sui diritti umani concluso dall’UE. In quanto tale, essa non solo costituisce un precedente, ma stabilisce anche uno standard dell’impegno dell’UE. L’UE si è assunta importanti responsabilità e deve tener fede alla sua immagine di difensore dei diritti umani.

2. Procederà alla riorganizzazione amministrativa e politica della Commissione, creando una Direzione per le questioni della disabilità e nominando un Vicepresidente della Commissione tra le cui responsabilità rientrino le persone con disabilità (che abbia competenze speciali per l’integrazione dei diritti della disabilità in tutti i settori e per il coordinamento degli altri Commissari) in riconoscimento dell’eccezionale condizione della UN CRPD come componente dell’ordinamento giuridico dell’UE?
Quali altre misure intende proporre per garantire la piena attuazione della UN CRPD?

Rimuovere le discriminazioni relative al diritto di voto e di eleggibilità

Nel maggio 2014, milioni di persone con disabilità non saranno in grado di esercitare il proprio diritto di voto a causa di diversi ostacoli: seggi elettorali inaccessibili, procedure di voto inaccessibili, dibattiti di campagna elettorale inaccessibili o altre restrizioni legali che violano i Trattati dell’Unione Europea, la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e la UN CRPD.

3. Si impegna a intervenire in maniera incisiva (attraverso, per esempio, l’adozione a livello comunitario di linee guida chiare) per garantire che gli Stati membri eliminino le restrizioni che impediscono alle persone con disabilità di godere dei diritti fondamentali di voto e di eleggibilità, garantiti dai Trattati e dalla Carta dell’UE?

Rendere il mercato unico dell’UE accessibile alle persone con disabilità

Viaggiare, studiare o vivere in un altro paese, una delle libertà fondamentali dell’Unione europea e uno dei più grandi benefici per i cittadini dell’Unione europea, non è una realtà per le persone con disabilità o per le famiglie di cui fa parte una persona con disabilità. Le persone con disabilità incontrano enormi ostacoli nell’accedere a beni e servizi con la stessa facilità con cui vi accede qualsiasi altro cittadino: ostacoli alla libera circolazione delle persone (per es. le condizioni di accesso ai trasporti), ostacoli alla libera circolazione delle merci (per es. l’accessibilità dei telefoni, degli apparecchi domestici o delle etichette), ostacoli al libero movimento dei servizi (per es. l’accessibilità all’ambiente costruito, all’e-commerce, ai servizi turistici).

4. Come Presidente della Commissione, promuoverà l’accessibilità per tutti dei beni e dei servizi (compresi i trasporti) e farà pressione perché vengono approvati in tempi brevi l’Atto Europeo sull’Accessibilità (European Accessibility Act) e la direttiva comunitaria sull’accessibilità dei siti web degli enti pubblici?
Garantisce il suo impegno a rendere le istituzioni dell’UE (compresi i loro siti web e canali di comunicazione) completamente accessibili alle persone con disabilità?

Niente su di noi senza di noi: garantire la partecipazione delle persone con disabilità nelle decisioni che le riguardano

In applicazione dell’articolo 4.3 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, le autorità dell’UE hanno l’obbligo di coinvolgere le persone con disabilità, attraverso le loro organizzazioni rappresentative, nella formulazione, approvazione, attuazione e valutazione delle leggi e delle politiche finalizzate all’attuazione della Convenzione e in qualunque processo decisionale che le riguardi.
Nel 2012, il Presidente della Commissione Europea ha partecipato al primo incontro dello ”Stato dell’Unione sulla disabilità”, che ha riunito i Presidenti delle tre principali istituzioni (la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo) e l’EDF. Questa riunione ad alto livello ha dimostrato l’impegno dell’Unione Europea ad adottare una politica ambiziosa e a lungo termine per l’attuazione dei diritti delle persone con disabilità e a lavorare mano nella mano con i disabili stessi nel rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. I tre presidenti si sono impegnati a ripetere l’incontro. Il Presidente della Commissione Europea si è inoltre impegnato ad organizzare ogni due anni un incontro dell’EDF con i Direttori Generali della Commissione Europea e uno con il Collegio dei Commissari, per valutare i progressi nell’attuazione della UN CRPD.

5. Si impegna a partecipare, a nome della Commissione, a un incontro dello ‘Stato dell’Unione sulla disabilità’ nel 2015?
Organizzerà un secondo incontro dei Direttori Generali della Commissione Europea con l’EDF e inviterà l’EDF a un incontro sulla disabilità del gruppo inter-servizi della Commissione Europea?
Quali altri processi di consultazione intende stabilire in modo da garantire il concreto coinvolgimento delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni rappresentative nelle decisioni che le riguardano?

Elezioni Europee 2014, Redazionale

Autore: Redazionale

MANIFESTO EDF:
LE PRIORITÀ ASSOLUTE DEL MOVIMENTO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
MANIFESTO PER LE ELEZIONI EUROPEE 2014

Nell’Unione Europea le persone con disabilità sono 80 milioni (16% della popolazione ). Una famiglia su quattro ha al suo interno una persona con disabilità. La campagna per le elezioni europee rappresenta un’opportunità unica per i candidati al Parlamento Europeo di assumere impegni stringenti di cambiamento al fine di garantire ai cittadini europei con disabilità il pieno godimento dei diritti civili, politici, sociali, economici e culturali. L’EDF fa appello ai candidati al Parlamento europeo e ai partiti politici perché inseriscano nei programmi elettorali per le elezioni europee 2014 le seguenti priorità.

LE NOSTRE PRIORITÀ ASSOLUTE

1. La promozione di una concezione inclusiva, sostenibile e democratica dell’Europa.

2. La riforma delle politiche economiche e sociali europee per garantire la protezione e il godimento dei diritti umani degli europei con disabilità.

3. L’accessibilità di beni e servizi per tutti, attraverso:
– lo European Accessibility Act, l’attesissima legislazione Europea sull’accessibilità di beni e servizi nell’ambito del mercato interno della UE,
– la proposta, di Direttiva sull’accessibilità dei siti web pubblici, una legislazione di importanza cruciale all’interno dell’ Agenda Digitale dell’UE, attualmente in fase di trattativa.
– l’accessibilità dei trasporti e delle infrastrutture,
– la rimozione degli ostacoli alla libera circolazione delle persone con disabilità e delle loro famiglie,
– l’eliminazione degli ostacoli all’utilizzo dei fondi dell’UE per le persone con disabilità

4. L’adozione della proposta di Direttiva generale contro la discriminazione, una legge dell’UE da tempo attesa, concepita per proteggere, fra le altre, le persone con disabilità dalla discriminazione in ogni ambito di vita.

5. La ratifica immediata del Protocollo Opzionale della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità da parte dell’Unione Europea e di tutti gli Stati membri che, pur avendo ratificato la Convenzione, devono ancora ratificare il Protocollo Opzionale, il quale prevede procedure importanti per rafforzare la Convenzione.

6. La strutturazione nelle istituzioni europee di meccanismi per garantire in tutte le legislazioni e le politiche l’ottemperanza alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità nonché il coinvolgimento delle persone con disabilità
1. La promozione di una concezione inclusiva, sostenibile e democratica dell’Europa.

Lo European Disability Forum ha messo in guardia da tempo sulla trasformazione, ormai avvenuta, della crisi economica in crisi sociale e dei diritti umani. Disoccupazione, povertà ed esclusione sono alle stelle in tutta l’Unione. Le misure di austerità nell’UE hanno minato la coesione sociale. L’Unione Europea è percepita dai cittadini come la diretta responsabile del deterioramento degli standard di vita.

Inoltre, la strategia europea ha indebolito profondamente la democrazia nell’UE: il Parlamento europeo e le istituzioni che rappresentano i cittadini europei sono stati aggirati dai governi. Alla Troika, un’istituzione invisibile, che non viene eletta e non deve rendere conto del proprio operato, sono stati dati poteri immensi. Nuovi strumenti europei, come il Patto di Bilancio europeo e il Meccanismo europeo di stabilità, sono stati adottati al di fuori delle procedure democratiche comunitarie. La mancanza di legittimazione democratica degli atti dell’ UE, unitamente a una politica che ha incrementato l’esclusione e le ineguaglianze, ha scosso le fondamenta stesse dell’Unione Europea e ha contribuito direttamente alla nascita in tutti i paesi dell’Unione di movimenti populisti ed euroscettici.

L’ EDF esorta l’UE ad abbandonare la politica attuale e a riportare al cuore delle sue azioni le persone, l’inclusione, la solidarietà, l’eguaglianza e la legittimazione democratica. È questo l’unico modo per recuperare la fiducia dei cittadini.

L’EDF partecipa all’Alleanza per l’Anno Europeo dei Cittadini (EYCA) e fa appello all’UE perché metta in atto le raccomandazioni dell’ EYCA.1
2. La riforma delle politiche europee di risanamento economico per garantire la protezione dei cittadini europei con disabilità – che non sono responsabili della crisi .

– Riformare il processo del Semestre Europeo per raggiungere una maggiore coerenza fra le politiche macroeconomiche europee e gli obbiettivi d’inclusione e riduzione della povertà.

La politica Europea per contrastare la crisi ha enfatizzato il consolidamento di bilancio attraverso tagli alla spesa. Le persone con disabilità e le loro famiglie, che non hanno avuto alcuna responsabilità nel determinare la crisi, hanno dovuto far fronte a tagli drastici dei servizi e dell’assistenza sociale, che hanno prodotto un incremento della disoccupazione e un ritorno alla segregazione negli istituti, in cui le persone con disabilità sono private della libertà e del diritto di decidere della propria vita. Milioni di persone con disabilità sono state rigettate nella povertà e nell’esclusione sociale.

I servizi sociali sono essenziali per la vita indipendente e la piena partecipazione nella società delle persone con disabilità, diritti garantiti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con disabilità, ratificata dall’UE nonché da 25 dei suoi Stati membri.

Le politiche macroeconomiche dell’ UE ignorano le persone con disabilità, compromettendo così ogni progresso verso l’adempimento della Convenzione ONU, malgrado alcuni accenni positivi in altre politiche. Le politiche economiche e sociali dell’UE devono comprendere misure specifiche per promuovere il sostegno all’occupazione e il rafforzamento dei sistemi di protezione sociale. L’ UE deve misurare e monitorare le prestazioni degli Stati membri in queste aree.
* Adottare nuovi obiettivi relativi alle persone con disabilità nella prossima revisione della Strategia Europea 2020 – il solo modo di evitarne il fallimento.

Gli obiettivi principali della Strategia Europea 2020 – innalzare il tasso di occupazione della popolazione europea al 75% facendo uscire 20 milioni di persone dalla povertà e riducendo l’abbandono scolastico precoce al di sotto del 10% – non possono essere raggiunti senza coinvolgere gli 80 milioni di europei con disabilità, che rappresentano il 16% della popolazione dell’UE.

La revisione della Strategia europea 2020 deve comprendere una strategia specifica per l’occupazione, l’inclusione sociale e la riduzione della povertà delle persone con disabilità con obiettivi specificamente dedicati, sul modello della Garanzia per i Giovani dell’UE.2
3. L’accessibilità di beni e servizi per tutti.

* Adottare una proposta legislativa sull’accessibilità (European Accessibility Act).

L’UE deve ancora mantenere le promesse su questa legislazione europea già programmata che dovrà stabilire requisiti comuni di accessibilità di beni e servizi in tutti i paesi dell’UE. La proposta di legge avrebbe dovuto uscire nel 2012 e ci si attende ora che veda la luce nel 2014. È arrivato il momento di agire! Le aspettative degli interessati sulla legislazione e il suo potenziale economico sono enormi. Integrando più persone nella forza lavoro attiva e contribuendo a incrementare i consumi delle persone con disabilità, l’accessibilità favorisce la crescita economica, oltre a essere una questione di diritti fondamentali: la libertà di movimento delle persone con disabilità è una delle libertà fondamentali dell’UE, ma le persone con disabilità non possono esercitarne pienamente e liberamente il diritto. La maggior parte dei beni del mercato interno dell’UE non sono accessibili alle persone con disabilità .

L’EDF esorta l’UE ad adottare al più presto una legislazione solida e vincolante con un approccio olistico a copertura del maggior numero possibile di beni e servizi. Anche l’ Alleanza per l’Anno Europeo dei Cittadini fa appello per l’adozione dell’Atto.

* Accessibilità delle tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC): adottare e mettere in atto la proposta di direttiva dell’UE
sull’accessibilità dei siti internet pubblici

L’accesso ai siti internet è diventato un aspetto cruciale della partecipazione nella società. La proposta di direttiva sull’accessibilità dei siti internet del settore pubblico permetterà a tutti i cittadini, compresi quelli con disabilità, di accedere più facilmente ai servizi disponibili al pubblico. L’EDF esorta il Consiglio e il Parlamento Europei ad adottare la proposta legislativa entro il termine dell’attuale legislatura e a garantirne poi la piena attuazione e applicazione .

Un migliore accesso alle TIC è potenzialmente in grado di stimolare l’occupazione e l’accesso all’istruzione, alla cultura e all’informazione, permettendo alle persone con disabilità di essere cittadini più attivi e impegnati, di partecipare pienamente alla società e di vivere in modo più indipendente.

* Accessibilità dei trasporti e degli edifici.

L’ EDF fa appello affinché sia reso possibile per tutti viaggiare spontaneamente e in modo indipendente, attraverso l’istituzione di una catena ininterrotta di trasporti accessibili in tutta l’UE. Mezzi di trasporto e ambiente costruito accessibili permetteranno alle persone con disabilità, come anche alla popolazione che invecchia, di studiare e lavorare all’estero e di contribuire a incrementare il turismo e l’economia nel suo insieme, determinando una situazione vantaggiosa sia per le persone con disabilità che per gli Stati membri.

* Rimuovere gli ostacoli alla libera circolazione delle persone con disabilità e delle loro famiglie

L’EDF esorta l’UE a sviluppare politiche e regolamenti comuni che realizzino concretamente la libertà di movimento delle persone con disabilità, in particolare semplificando le procedure di accesso e trasferimento da un paese all’altro delle indennità e delle assistenze, compresi gli assistenti personali.

L’EDF fa appello affinché sia istituita una Carta Europea per la mobilità delle persone con disabilità con un mutuo riconoscimento delle gratuità e degli sconti nell’ambito dei trasporti, della cultura e del turismo.

* Rimuovere gli ostacoli all’utilizzo dei fondi dell’UE per le persone con disabilità

Tutti i fondi dell’UE devono sostenere politiche d’inclusione delle persone con disabilità e non devono creare nuove barriere o discriminazioni.

4. L’adozione della proposta di Direttiva del Consiglio per l’attuazione del principio di pari trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, a disabilità, l’età o l’orientamento sessuale.

L’EDF, analogamente all’Alleanza per l’Anno Europeo dei Cittadini, esorta l’UE ad adottare la proposta di Direttiva, così come emendata dal Parlamento europeo, che mira a proteggere le persone con disabilità (fra altri gruppi) contro la discriminazione in tutte le aree della vita al di fuori del mercato del lavoro.

L’attuale legislazione dell’UE copre solo la discriminazione in ambito lavorativo. Questa lacuna nella protezione contro la discriminazione delle persone con disabilità deve essere affrontata e la rete di protezione deve essere completata allargandola anche all’ambito della protezione sociale e delle cure sanitarie, dei benefici sociali, dell’accesso a e della fornitura di beni e servizi disponibili per il pubblico, compresi gli alloggi e l’istruzione.
5. L’immediata ratifica da parte dell’UE e di tutti gli Stati membri del Protocollo Opzionale della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.

Le persone con disabilità devono essere protette tramite i diritti umani che sono loro conferiti nella prima Convenzione sui diritti delle persone con Disabilità legalmente vincolante per l’Unione Europea e per i 25 Stati membri che l’hanno ratificata.

L’EDF fa appello all’UE perché ratifichi immediatamente il Protocollo Opzionale, che introduce le procedure per rafforzare l’attuazione della Convenzione e prevede rimedi efficaci a favore degli individui i cui diritti umani sono stati violati.
6. L’istituzione di meccanismi per inserire proattivamente la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità in tutte le aree delle politiche dell’UE e nazionali e per assicurare il coinvolgimento delle persone con disabilità in tutte le decisioni che le riguardano.

L’UE deve svolgere un ruolo esemplare nell’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità – il primo trattato sui Diritti Umani che essa abbia mai ratificato – e deve adottare nel suo lavoro un approccio basato sui diritti umani.

L’UE ha il dovere di mettere proattivamente in pratica la Convenzione sia in termini di lavoro interno che anche di revisione e modifica di tutte le leggi e le pratiche esistenti che discriminano le persone con disabilità, nonché attraverso la formulazione di nuove leggi, politiche e programmi in linea con la Convenzione.

Poiché la Convenzione investe quasi tutte le aree della politica della UE, è necessario stabilire nuovi strumenti e meccanismi istituzionali per garantirne un’attuazione piena e coerente e per assicurare la conformità alla Convenzione della legislazione e delle politiche dell’UE, siano esse nuove o preesistenti.

* Commissione Europea:

L’assetto amministrativo e politico attuale della Commissione deve essere potenziato per garantire l’osservanza diffusa e appropriata dei diritti delle persone con disabilità in tutti i settori tramite l’istituzione di una Direzione Generale responsabile per le questioni della disabilità, nonché tramite l‘attribuzione della responsabilità sulle questioni della disabilità a un vice-presidente della Commissione con competenze specifiche per l’attuazione diffusa dei diritti delle persone con disabilità e il coordinamento con gli altri Commissari.

* Parlamento Europeo

Il PE deve confermare l’istituzione di una Task force inter-Commissioni efficace e dotata di poteri sull’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con Disabilità allo scopo di garantire, promuovere e stimolare l’attuazione piena e coerente della Convenzione , in particolare svolgendo un ruolo di coordinamento orizzontale fra le Commissioni del PE . La Task force deve coinvolgere strettamente l’EDF.
– L’EDF fa anche appello perché venga ricostituito l’Inter-gruppo del PE sulla Disabilità, che è uno degli inter-gruppi più vecchi (creato nel 1980), più ampi e più attivi.

> Nulla su di noi senza di noi: assicurare il coinvolgimento delle persone con disabilità nelle decisioni che le riguardano.
In ottemperanza dell’articolo 4.3 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, le autorità dell’UE devono coinvolgere le persone con disabilità nei processi decisionali e nella compilazione, adozione, attuazione e valutazione della legislazione e delle politiche che hanno un impatto, diretto o indiretto, sulla loro vita.

Ogni nuovo meccanismo stabilito nell’ambito delle Istituzioni europee per attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità deve coinvolgere l’EDF, l’organizzazione rappresentativa delle persone con disabilità in Europa.
Il diritto di voto e di partecipazione delle persone con disabilità alla vita politica e pubblica

Nel maggio 2014, molte persone con disabilità non avranno accesso al diritto di voto.
L’EDF ricorda che l’articolo 29 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità contempla il diritto di voto e di partecipazione alla vita politica e pubblica delle persone con disabilità su base di uguaglianza con gli altri.

Gli Stati membri dell’UE hanno l’obbligo di rimuovere le barriere:
* emendando le legislazioni nazionali che privano le persone con disabilità della capacità legale e del diritto di voto e rimpiazzandole con leggi e pratiche di sostegno alla presa di decisioni;
* approntando sezioni elettorali, procedure di voto, materiali e luoghi dedicati alle campagne elettorali accessibili;
* mettendo in atto misure che garantiscano alle persone con disabilità che vivono in istituto di potersi iscrivere alle liste elettorali e di poter votare.

 

Lo European Disability Forum (EDF) è l’organizzazione ombrello europea che rappresenta gli interessi di milioni di persone con disabilità in Europa. la missione dell’EDF è di assicurare alle persone con disabilità il pieno accesso ai diritti umani e fondamentali attraverso il loro coinvolgimento attivo nello sviluppo e nell’attuazione delle politiche in Europa. L’EDF è membro dell’ International Disability Alliance (IDA) e attualmente ne presiede l’organo di governo.

1 Il Forum Italiano sulla Disabilità (FID), il consiglio nazionale delle persone con disabilità che rappresenta l’Italia nell’EDF, partecipa all’Alleanza Italiana per l’Anno Europeo dei Cittadini: http://www.ey2013-italia.eu/
2 http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1079&langId=it

 

Bolzano: Torball, le ragazze di nuovo campionesse italiane, di Annemarie Innerhofer

Autore: Annemarie Innerhofer

Ancora una volta, le ragazze della squadra femminile di Torball del Gruppo Sportivo Non e Semivedenti Bolzano hanno portato a casa il titolo di campione!

Con grinta e destrezza e accompagnate dall’allenatore Marco Grazioli, Maria Teresa Bettineschi, Ilaria Frenez, Annamaria Innerhofer, Margareth Zelger Psenner e Silvia Rinaldi hanno giocato e vinto tutte le partite, sia nel girone di andata, che si è disputato il 29 e 30 marzo a Napoli, sia in quello di ritorno, disputato a Rocca S. Giovanni (Chieti) il 10 ed 11 maggio, totalizzando 48 punti.

Seguono le squadre della Pol. Roma, GSD Colosimo, ASD Reggina e Pol. Atletico Bologna.

Ora, per le bolzanine, il prossimo appuntamento in agenda è per settembre ad Innsbruck, per la Coppa Mondiale. In bocca al lupo!

Info:
Innerhofer Annemarie, Responsabile del settore Torball – tel. 347-7565700
www.torball.it

LA RESPONSABILE TORBALL
Annemarie Innerhofer