Catanzaro: Il presidente dell’Unione Italiana Ciechi denuncia disservizi nei sistemi di trasporto, Redazionale

Autore: Redazionale

"Non vedenti abbandonati a Germaneto"

Le carenze nei collegamenti con il campus di Germaneto, sede dell'Università e del Policlinico, sono oggetto di una nota di protesta di Luciana Loprete, presidente provinciale dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.
Loprete racconta con amarezza quanto accaduto nei giorni scorsi, quando "i soci dell'UICI, con i loro rispettivi accompagnatori, volontari del servizio civile nazionale, si sono recati presso l'Università Magna Grecia di Catanzaro per assistere ad un convegno intitolato "Tutela della persona e Disability Studies". Secondo il racconto del presidente., "durante il convegno i soci dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e i relativi accompagnatori sono visti costretti ad "abbandonare" il  seminario al fine di poter prendere i mezzi per tornare a Lamezia Terme nell'ultima corsa utile prevista per le 17.50. Si è trattato di un'attesa estenuante e ricca di difficoltà, poiché il pullman previsto non ha effettuato la corsa, provocando alle persone diversamente abili disagio fisico e mentale. A seguito di innumerevoli chiamate effettuate presso l'azienda, i soci Uici sono stati invitati alla calma e a temporeggiare circa 10 minuti, che si sono trasformati in un'ora. La ditta, invitata a provvedere nella maniera più repentina possibile, si è inventata quindi una nuova corsa per cercare di rimediare ai disagi provocati. E per concludere, oltre il disagio anche la beffa: infatti è stato chiesto il pagamento anche del titolo di trasporto al quale  naturalmente tutti, anche gli studenti che hanno subito, seppur in maniera minore, uguale disagio, si sono rifiutati. La stessa situazione – continua Luciana Loprete – si è ripetuta giorno 6 ottobre: i soci Uici, dopo aver atteso per circa un'ora il pullman che doveva effettuare la corsa delle 13.10, saltata, sono stati costretti a raggiungere la città di Catanzaro per prendere un autobus e rientrare a Lamezia Terme". Da qui la domanda finale rivolta a chi di competenza: "L'Università Magna Grecia di Catanzaro e il Policlinico di Germaneto sono cattedrali nel deserto o la popolazione è degna di fruirne con adeguati servizi?".

 

Il dizionario delle cose perdute e altro… Intervista a Francesco Guccini, di Luisa Bartolucci

Autore: Luisa Bartolucci

Il 2012 ha visto l'uscita, in tutte le librerie, di un nuovo volume scritto da Francesco Guccini: "Il dizionario delle cose perdute", edito da Mondadori e presente anche nel catalogo del Centro Nazionale del Libro Parlato dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, prodotto in standard Daisy. Oltre ad essere un grande cantautore, Francesco Guccini è un fine scrittore ed anche un poeta. Il libro, che non vuole essere nostalgico, od indulgere alla malinconia, raccoglie, al proprio interno, una serie di "cose", che non ci sono più, oggetti o anche utensili di uso quotidiano, comune, sostituiti, talvolta, dalle tecnologie o dagli strumenti della comunicazione.
Al cantautore modenese abbiamo rivolto alcune domande, ricostruendo insieme a lui la sua storia, la carriera e, naturalmente, soffermandoci anche sulla sua attività di scrittore.

D. Maestro, quando e come nasce la sua passione per la musica?
R. Mah, nasce… dire quando nasce è difficile… quando ero piccolo ascoltavo le canzoni, le cantavo… Mi sono messo a suonare la chitarra nel 1957, sulla scia del rock n' roll, è nata in me la passione per questo genere musicale. Nel 1961 ho iniziato a scrivere canzoni un po' diverse, la prima è stata "l'Antisociale"… dopo il servizio militare ho composto altre canzoni, "Auschwitz" (la canzone del bambino nel vento) e lì è iniziato un po' tutto…

D. Sino a giungere a "Folk beat n. 1", un album straordinario, contenente brani che ancor oggi i giovani ascoltano…
R. Sì, ma è comunque un po' datato…

D. Sono seguiti altri album sino a giungere a "Radici"…
R. "Radici" è stato il mio quarto album…

D. Quasi tutte le canzoni che compongono "Radici" sono entrate a far parte della storia della musica italiana, si pensi a "La locomotiva", "Incontro", "Il vecchio e il bambino", "La canzone dei dodici mesi". Maestro, cosa l'ha ispirata?
R. Non saprei per la verità… avevo fatto già altri due album, "Due anni dopo" e "L'isola non trovata". La prima canzone che ho composto è stata proprio quella che dà il titolo al disco: "Radici", e pensavo a quelle che erano le mie radici in generale, le mie radici nel passato di casa, le radici mie, quelle storiche, politiche, se così si può dire… È così che è nato quell'album… La copertina altro non era che una fotografia dei miei bisnonni e nonni, proprio per stabilire quale fosse il rapporto tra me e le "radici" in un certo tempo. Quindi il mulino dei miei nonni, Pavana e tutto il resto, compresa l'esperienza della città…

D. Che storia ha "La locomotiva"?
R. "La locomotiva" nasce da un libro che ho letto di memorie di un operaio, un certo Bianconi, se non erro. In una pagina di questo libro si racconta brevemente di questo operaio… l'autore scrive "l'ho conosciuto, sarà stato un momento di follia", ha preso questa locomotiva, è partito contro un altro treno che veniva dall'altra parte. Un mio vicino di casa, di cui ho poi raccontato in una canzone, "Il pensionato", mi ha detto: "Professore, quello è stato un gesto politico, lui era un anarchico," mi ha narrato più compiutamente la storia. Ho quindi deciso di scrivere questa canzone, che dura molto, nove minuti e qualcosa e l'ho composta in brevissimo tempo, in una ventina di minuti. Le strofe venivano fuori di getto, mentre ne scrivevo una prendevo appunti per la stesura della successiva, giacché mi venivano in mente l'una dopo l'altra. Mi sono poi accorto che mancava la strofa iniziale… La strofa iniziale è l'ultima che io ho scritto.

D. Non so che viso avesse… Ripresa poi nel 2010 quale titolo della sua biografia…
R. Sì, ma lì la colpa non è mia! La colpa è dell'editore…

D. Si giunge poi a "via Paolo Fabbri 43" (1976) con il quale ottiene un grosso successo commerciale. Prima lei citava "Il pensionato", ma sicuramente il grande pubblico ricorda bene anche "L'avvelenata"… che rapporto ha Lei con questa canzone?
R. Io non volevo neanche inserirla nel disco, poiché era nata da uno sfogo… Riccardo Bertoncelli del quale adesso sono amico, aveva criticato non il disco, ma le intenzioni. Le critiche sono giuste se si esprime la propria opinione sulle canzoni, sugli arrangiamenti… Su questo non avrei mai trovato nulla da dire. Invece poiché avevo fatto un contratto con una casa discografica, Bertoncelli disse che dovevo per forza fare quel disco e lo avevo fatto così… questo era profondamente ingiusto. Sono rimasto molto male e così è nata quella canzone. Quelli erano anche i tempi della contestazione; a me non ne hanno mai fatte, ma alcuni colleghi venivano persino tirati giù dal palco… Da questo punto di vista era un periodo abbastanza curioso. Così è uscita "L'avvelenata". Come dicevo io non volevo metterla nel disco, ma sono stato esortato a farlo. Il brano ha avuto un grande successo tanto è vero che in tutti i concerti me la chiedevano, ma ormai era superato, da parte mia, il motivo per il quale la canzone era nata, quindi l'ho eliminata, non la eseguivo più, ma la gente la chiedeva e continua a richiederla.

D. Esce "Amerigo".
R. Sì, "Amerigo". Con questo album torniamo un po' indietro a "Radici", nel senso che Amerigo era il mio prozio Enrico, uno di quelli della fotografia di "Radici". Ma lì più che parlare della figura di questo mio prozio l'intento era paragonare le due Americhe, cioè, l'America di mio zio andato minatore negli Stati Uniti agli inizi del secolo scorso, alla mia America, l'America della mia gioventù, l'America sognata, letta in tanti libri, vista in tanti film, ascoltata in tanta musica… Questi erano i due termini di paragone… In quel periodo l'America era sfumata, sfocata; dopo il Vietnam dopo tante cose… Quella canzone è nata proprio per questo: paragonare le due Americhe di due persone della stessa famiglia, a distanza di tempo, il mio prozio e me stesso tanti anni dopo e da un altro punto di vista.

D. Lei ha dedicato anche diverse canzoni ad alcune città, al di là di Bologna e Venezia ha scritto anche Bisanzio. Perché comporre un brano proprio sull'antica Bisanzio?
R. Bisanzio mi aveva colpito perché pensavo al crollo dell'Impero bizantino avvenuto quasi contemporaneamente alla scoperta dell'America, Roma era già finita nel Quattrocento e rotti dopo Cristo, Bisanzio è durata mille anni in più… Il crollo di un mondo, di un'atmosfera, di una civiltà, mi è venuto in quel periodo in mente anche di parlare del crollo e dell'agonia della nostra civiltà occidentale: l'attuale periodo di crisi dimostra che tutto sommato quanto pensavo era vero. Così mi è venuto il desiderio di cantare Bisanzio e di inventarmi questo personaggio, questo Filemazio, che è un vecchio saggio che non capisce bene cosa stia cambiando, non comprende bene cosa stia succedendo e si chiede cosa accadrà dopo di lui, quando questa civiltà sarà finita.

D. I suoi testi vengono anche analizzati all'interno delle scuole, poiché sono considerati dei veri e propri componimenti poetici e lo sono di fatto. Che sensazione si prova?
R. Di imbarazzo. A parte il fatto che nelle scuole medie ed elementari sono due le canzoni che viaggiano, "Auschwitz" e "Il vecchio e il bambino". Altri testi li hanno esaminati e sono entrati in antologie. Ma per me è difficile che la canzone possa essere esaminata solo come testo poetico: la canzone è più complessa, ha la musica, deve essere ascoltata, cantata, ed è già diverso il momento in cui uno l'ascolta su un disco od alla radio, rispetto al momento in cui uno la interpreta, la canta. Quindi vi è anche il teatro, il movimento, nonché l'atmosfera creata dal pubblico. Sono dunque momenti estremamente diversi. La canzone così, nuda e cruda, esaminata solo come un testo poetico raramente può reggere per me. A volte mostra anche la corda, perché è cantata e questo è l'importante della canzone.

D. Lei nel pronunciare la parola teatro, mi ha fatto pensare ad "Opera buffa" ed in modo particolare alla "Genesi".
R. Ah beh sì… Nel disco in realtà è contenuta solo una piccolissima parte di quello che facevo in pubblico. La canzone dura relativamente poco, ma erano i commenti che in serate in cui ero particolarmente in forma, potevano durare anche dei quarti d'ora… Quello più che teatro era cabaret.

D. Come nasce la "Genesi", un pezzo che ha affascinato molti di noi nel corso degli anni?
R. Non mi ricordo esattamente, ma c'è da dire che, in quel periodo, frequentavo un gruppo di amici insieme ai quali ho fatto cabaret, canzoni studiate appositamente per quelle occasioni, quali "Il tango del bello" ed altre. Era l'atmosfera creata insieme a quegli amici, l'atmosfera di quel periodo. Successivamente, di fatto, non sono più riuscito a comporre canzoni satiriche di quel genere. Non ricordo esattamente quale fu lo spunto che diede vita alla "Genesi", penso, come dicevo, che tutto sia nato da quel gruppo di amici, da quelle serate che facevamo per divertimento, tra di noi. Più che uno spunto, dunque, si trattava proprio di una atmosfera generale.

D. Che origine ha, invece, la passione per il giallo?
R. Ma, come lettore nasce da tempo… da ragazzino, quando finiva l'estate ed andavamo via, i miei nonni affittavano la casa in cui io ora abito. Loro lasciavano tutti i giornali, i libri che avevano preso durante l'estate. Accadeva che io ritornavo, da solo, giù al mulino dei nonni e leggevo e leggevo questi gialli che mi piacevano tantissimo. Sono dunque sempre stato un lettore di gialli davvero appassionato. Poi ho conosciuto Loriano Macchiavelli; gli ho offerto una storia che avrei voluto scrivere io, ma allora non ero un giallista, avevo solo degli spunti, delle idee. È quindi arrivato un editor della Mondadori che ha detto: "Perché non lo fate assieme?". Nessuno di noi due aveva mai provato a scrivere insieme ad un altro. Abbiamo tentato, ci siam messi lì, la cosa ha funzionato e siamo già al sesto libro giallo. Adesso stiamo scrivendo un racconto che verrà inserito in una antologia natalizia, e presto ci dedicheremo ad un nuovo giallo, col nuovo personaggio che abbiamo ideato, che non è più il Maresciallo Santovito, ma un ispettore della forestale, che è stato l'eroe del nostro ultimo libro.

D. Cosa può dirci invece de "Il dizionario delle cose perdute", 140 pagine che fanno riflettere, tornare anche indietro con il tempo?
R. Questo libro ha avuto un successo straordinario che, per la verità, non immaginavo. Anche in questo caso un editor mi ha esortato a fare una cosa del genere, vale a dire, raccontare delle cose che vi erano un tempo e che ora non vi sono più. Oggi si procede a delle velocità incredibili, ad esempio, un computer di tre mesi fa è già obsoletissimo… un tempo, invece, le cose duravano, duravano, poi sono finite. Mi sono messo davvero d'impegno a scrivere questo libro: le idee mi venivano in mente in continuazione. La casa editrice lo ha chiuso in fretta, poiché volevano farlo uscire in tempi brevi e numerose idee sono rimaste fuori. Mi hanno, visto anche il successo, esortato a scriverne un altro, ho detto "Ma non lo so se ne farò un altro". Tante idee però sono già qui, pronte, non sarà difficile che io mi rimetta a raccontare altre storie. Mi sono divertito moltissimo a dar vita a questo libro, dal quale non traspare alcuna nostalgia o malinconia, giacché come è facile immaginare, non si può avere nostalgia della maglia di lana di pecora che pungeva in maniera tremenda o cose del genere.

D. Neanche della siringa di vetro…
R. O della siringa di vetro, che probabilmente aveva un ago in ferro battuto. Ricordare queste cose di un passato recente, tutto sommato mi ha divertito molto. Può darsi quindi che io decida di rimettermi a scrivere e che pubblichi "Il dizionario delle cose perdute 2 la vendetta"… o qualcosa di simile.

D. Tornando alla musica, alle sue canzoni, a cosa sta lavorando? Ho letto che ha già composto un certo numero di brani, in vista di un nuovo album. A quanti è giunto?
R. Sono arrivato a cinque e mezzo-sei. Altre due canzoni stanno arrivando, può darsi che presto io mi rimetta all'opera. Probabilmente sarà l'ultimo disco, perché ormai la musica, le canzoni sono qualche cosa che… non dico che mi hanno stancato, ma ormai ne ho fatte tante ed è difficile… Ogni tanto mi viene un'idea, poi mi rendo conto che l'ho già sviluppata e trattata in qualche brano. Farò questo disco e qualche concerto forse, ma ormai siamo alla fine.

D. Cosa può dire invece del suo rapporto con il cinema?
R. Mah, quelli sono episodi talmente casuali: ho interpretato delle parti nel film di Ligabue "Radiofreccia", in alcuni film con Pieraccioni. Sono divertimenti, mi hanno chiamato e mi son detto: "Ma sì, andiamo a vedere cosa succede". È stata una curiosità. Debbo dire che è molto noioso: nel caso del concerto si va, si tiene lo spettacolo, ci sono le prove prima ma il tutto si risolve in quelle due ore, due ore e mezzo. Nel cinema, invece, è necessario aspettare continuamente; si gira una scena, poi debbono cambiare tutto ed allora si attende… È noioso. Comunque vista così da hobbista, da uno che va lì per recitare una particina e si diverte a farla, perché no… Non ho mai pensato di fare l'attore sul serio…

D. Maestro, ho letto che al suo nome sono stati legati una farfalla Parnassius Guccinii, un asteroide, oltre ad un cactus…
R. Sì, il cantautore del cactus… Forse questa è una battuta un po' volgare, ma efficace… Comunque è tutto vero. Il nome dell'asteroide è una sigla, non lo ricordo, ma neanche il nome del cactus rammento, è piuttosto difficile…

D. E la farfalla?
R. Quando mi è stato detto mi è venuto da ridere in un primo momento. Poi ho visto questa farfalla che somiglia ad una normale cavolaia. Evidentemente hanno trovato delle particolarità curiose che ne hanno fatto una specie nuova, nuovissima… Questo ricercatore ascoltava le mie canzoni e l'ha battezzata con il mio nome, come quello che ha trovato questo cactus. Egli era lì che cercava questa specie, ascoltava le mie canzoni e lo ha battezzato con il mio nome. Comunque fa sicuramente piacere.

D. Che percezione ha Lei della cecità?
R. Ma vede, adesso le dirò una cosa che… Purtroppo non dico sono cieco, perché io vedo ancora in giro ecc., ma per leggere ho bisogno di un apparecchio, il computer ha una lente speciale… Ho perso molto molto la vista. Posso dire che, non sono cieco, però sono parallelo abbastanza. Un oculista mi ha detto: "Non diventerai mai cieco", da una parte ciò mi consola molto, perché pensare di non riuscire più a leggere e di non essere in condizione di scrivere sarebbe stato per me un dramma piuttosto grande. Vivo questa sensazione parallela con grande intensità, quindi mi rendo ben conto di cosa voglia significare ed anche mi rendo conto di come le persone che non vedono abbiano superato in molte cose il proprio handicap. Così dicono di me: mia moglie dice di vedermi abbastanza tranquillo e sereno.
Bisogna adattarsi, riuscire a superare questi scogli che ci sono e fare con quello che si ha, tutto sommato. Dunque la sua domanda non mi trova del tutto impreparato o inconsapevole rispetto a questo problema, poiché è un problema che, sia pure parzialmente, ho anch'io adesso.

D. Cosa ha provato nell'apprendere del terremoto in Emilia… Lei in quel periodo non si trovava in quelle zone…
R. È stata una cosa gravissima, tanto inaspettata quanto molto più grave e mi dicono dei parenti che ho a Carpi ed altra gente che è stata in zona, che non si è avuta la percezione esatta di ciò che è accaduto, perché è stato veramente disastroso e preoccupante. La gente emiliana vuole ricominciare, sta ricominciando, con grande forza d'animo e volontà. Io comprendo che è davvero estremamente complesso e faticoso.

Luisa Bartolucci

Open day: in occasione della giornata mondiale della vista, di Vincenzo Massa

Autore: Vincenzo Massa

L'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Salerno
Presenta le nuove attività di prevenzione della cecità
Giovedì 11 ottobre si terrà a Salerno il primo Open Day della vista organizzato per promuovere e far conoscere le attività di prevenzione realizzate dall'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti su tutto il territorio della provincia di Salerno.
L'iniziativa è organizzata dall'Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti Sezione Provinciale "L. Lamberti"Onlus e il Comitato Provinciale di Salerno della Sezione Italiana dell'Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità n collaborazione con il Consiglio regionale Uici Campania, la Biblioteca Italiana per Ciechi "R.Margherita" di Monza e si terrà presso la sede di via Nicolodi dell'Uici "L.Lamberti".
Nel corso della manifestazione, durante la quale saranno effettuate visite gratuite alla vista nell'ambito delle attività legate alla prevenzione della cecità, è previsto un momento di incontro con la stampa (ore 11) per presentare le attività della Onlus. Durante la conferenza stampa sarà presentato il "Campimetro computerizzato", una moderna attrezzatura esegue un Campo Visivo con la misurazione della sensibilità delle fibre del nervo ottico ed elabora una serie di parametri per la valutazione delle eventuali patologie correlate. I cosiddetti Campi Visivi sono esami molto importanti per la diagnosi del glaucoma e di molte malattie neurologiche che coinvolgono l'apparato oculare. Il campimetro è stato acquistato anche grazie alla donazione della Fondazione della Comunità Salernitana Onlus effettuata nell'ambito del bando promosso per l'acquisto di beni strumentali con finalità sociali, progetto voluto dalla Fondazione per rafforzare l'efficacia dell'attività delle organizzazioni del Terzo Settore in favore della comunità salernitana.
L'acquisto di questa strumentazione rappresenta un traguardo importante che l'Uici Salerno vuole condividere nel corso della Giornata Mondiale della Vista, con i partners che sostengono la manifestazione: Consiglio Regionale Uici Campania, il Centro Tiflotecnico Regionale, il Centro Nazionale del Libro Parlato, il Centro Regionale Trascrizione Braille della Campania, la Cooperativa "Leggere Chiaro" e la Biblioteca Italiana per Ciechi Regina Margherita di Monza.
La collaborazione tra Uici e Fondazione della Comunità Salernitana Onlus, iniziata con l'erogazione della donazione per l'acquisto del campimetro computerizzato, si rafforza con la creazione di un Fondo Memoriale intitolato al prof. Tommaso Sica che per oltre trent'anni ha sostenuto, con profondo impegno personale e professionale, tutte le attività in favore dei non vedenti ed ipovedenti della provincia di Salerno.
Il fondo memoriale, come tutti gli altri 19 fondi accesi presso la Fondazione della Comunità Salernitana dalla sua costituzione che hanno permesso la raccolta di risorse da destinare a donazioni per circa 600.000 euro in tre anni, si occuperà di realizzare progetti tesi a migliorare la qualità della vita delle persone ipovedenti e non vedenti stimolando la cultura del dono e della sua finalizzazione. – Una sfida difficile e coraggiosa quella che lanciamo oggi da Salerno- afferma il prof. Pietro Piscitelli, presidente UICI Campania che continua-  Facciamo fatti per dimostrare che abbiamo voglia di credere nel futuro e lottare anche contro quei detrattori che vorrebbero far scomparire l'unica vera voce dei minorati della vista italiana. Un campimetro, il lancio di un fondo sociale per rilanciare in maniera forte l'azione della nostra sede salernitana sono un viatico indispensabile per il riposizionamento che anche a livello nazionale il prof. Tommaso Daniele ha avviato per tutelare la storia, le battaglie e le conquiste fatte dal 1920 dall'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.
PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE
ORE 9,00- APERTURA DEI LOCALI SEZIONALI " UICI L.LAMBERTI" AVVIO DELLE VISITE DI PREVENZIONE E D'INFORMAZIONE
ORE 11 CONFERENZA STAMPA
ORE 11,20- INAUGURAZIONE SALA CAMPIMETRO
ORE 13 SOSPENSIONE ATTIVITA'
ORE 15 RIAPERTURA DEI LOCALI SEZIONALI
ORE 18 TERMINE DELLA MANIFESTAZIONE.
 

Ragusa: mobilitazione provinciale degli studenti minorati della vista e delle rispettive famigli, di Giovanni Arestia

Autore: Giovanni Arestia

PREMESSO che il comma 1° dell'articolo 12 della legge regionale siciliana n° 33 del 23 maggio 1991 pone in capo alla Provincia Regionale l'obbligo di "provvedere alla assistenza dei ciechi e dei sordi….ai fini dell'assolvimento dell'obbligo scolastico, della formazione e dell'istruzione professionale e, ….., del conseguimento di altro titolo di istruzione media di secondo grado, musicale, artistica ed universitaria";
CONSIDERATO che in un precedente incontro istituzionale il COMMISSARIO STRAORDINARIO DELLA PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA AVV. GIOVANNI SCARSO aveva garantito l'avvio puntuale, per l'inizio del corrente anno scolastico, dei servizi scolastici obbligatori in favore degli studenti ciechi ed ipovedenti residenti in provincia;
PRESO ATTO con grande rammarico che, come sancito nell'apposita nota del 28 settembre u.s. pervenuta a questo Ente, il Commissario Straordinario della Provincia Regionale comunica che"in considerazione dell'esiguità delle risorse finanziarie ha ritenuto necessario procedere alla razionalizzazione dei servizi assistenziali e, pertanto, non potrà predisporre l'erogazione dei servizi di sostegno didattico extrascolastico e di psicomotricità a favore di alunni non vedenti ed ipovedenti per l'anno scolastico 2012/2013";
RITENUTO che trattasi di servizi essenziali che toccano i diritti costituzionali allo studio ed alle pari opportunità degli studenti minorati della vista di questa provincia;
RITENUTO che la PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA viene così meno ai suoi impegni legislativi ed alle sue statuizioni regolamentari in materia,
PRESO ATTO, infine, che il Commissario Straordinario della Provincia Regionale ha disatteso la tempestiva richiesta formale di un incontro istituzionale urgentissimo, LA SEZIONE PROVINCIALE DI RAGUSA DELL'UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI E GLI STUDENTI NON VEDENTI ED IPOVEDENTI RESIDENTI IN PROVINCIA CON LE RISPETTIVE FAMIGLIE si vedono costrette, a partire dalle ORE 9:00 DI DOMANI 5 OTTOBRE, ad intraprendere clamorose e plateali azioni di protesta presso il Palazzo della Provincia Regionale di Ragusa, riservandosi eventuali azioni legali per il ripristino dei servizi scolastici in narrativa, obbligatori per legge, ed il risarcimento dei danni causati.

IL PRESIDENTE
M.STRO GIOVANNI ARESTIA

L’unione Ciechi di Torre del Greco ha una nuova sede, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Sabato 13 ottobre 2012 alle ore 17.00 in Corso Vittorio Emanuele n. 158/a a Torre del Greco (Na) verrà inaugurata una nuova sede dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. La nuova sede costituirà un importante punto di riferimento per i minorati della vista che risiedono nel comune vesuviano, che è tra i più popolosi della Campania. I nuovi locali associativi sono messi a disposizione gratuitamente da un gruppo di cittadini torresi, i quali hanno compreso a pieno le molteplici esigenze dei disabili in genere e dei non vedenti in specie. Il coordinamento della nuova sede associativa, che è completamente accessibile e sarà aperta al pubblico tutti i martedì dalle ore 17.00 alle ore 20.00, verrà coordinata da Matteo Cefariello. Alla cerimonia di inaugurazione, a cui è invitata l'intera cittadinanza, parteciperanno: Gennaro Malinconico- Sindaco del Comune di Torre del Greco, Claudia Sacco – Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Torre del Greco, Pasquale Sommese – Assessore  della Regione Campania, Matteo cefariello – responsabile della rappresentanza UICI per i comuni di Ercolano e Torre del Greco, Giovanni D'Alessandro – Presidente Provinciale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Arianna Sbarra – responsabile della promozione del Centro Regionale di distribuzione del Libro parlato, Giuseppe Ambrosino Presidente provinciale Del Comitato Italianao paralimpico e Responsabile Provinciale della FAND. Gli interventi saranno moderati da Mario Mirabile – Vicepresidente provinciale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Sarà, inoltre, allestita una mostra di materiale tiflotecnico, indispensabile per garantire l'autonomia ai minorati visivi. L'inaugurazione della nuova sede UICI è soltanto il primo passo di una più complessa attività che verrà portata avanti nel comune torrese finalizzata al perseguimento della piena inclusione dei disabili visivi nella società.

Per informazioni è possibile rivolgersi a:
Matteo Cefariello cell. 3476049301
Mario Mirabile cell. 3393456120 – mariomirabile@alice.it
 

Luci spente al ristorante Camera&Cucina… la cena è al buio”, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Camera&Cucina e U.N.I.Vo.C. Onlus di Napoli (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi) presentano la prima edizione sorrentina della cena al buio. L'appuntamento è per sabato 13 Ottobre alle ore 21,00. Un' esperienza unica che sapientemente coniuga solidarietà, metà dell'incasso della serata sarà devoluto alle tante meritevoli iniziative dell'U.N.I.Vo.C., ed enogastronomia, in uno stimolante gioco di riconoscimento di odori e sapori, dove lo stesso menù sarà scoperto attraverso il tatto, l'olfatto, il gusto, l'udito, in una giusta alchimia con la curiosità del nuovo e della voglia di divertirsi. Gli ospiti percorreranno un viaggio dei sensi guidati da personale qualificato dell'U.N.I.Vo.C. in quest'insolita esperienza, che vedrà chiaramente impegnati tutti gli altri sensi. Il tatto per riconoscere le posate, bicchieri e piatti. L'olfatto per riconoscere persone e portate. Il gusto per apprezzare ciò che si degusta. E l'udito, infine, il senso più sollecitato in mancanza della vista, per guardarsi al buio. L'evento è stato reso possibile grazie al contributo del Gruppo Italiano Vini "Conti Serristori". La cena comprende antipasto, due primi, secondo, dessert, vino rosso e bianco. Metà dell'incasso sarà destinato a finanziare campi scuola per bambini non vedenti. Cena solo su prenotazione, 081 8773530. Costo 35 euro.
Dunque l'appuntamento è per sabato al ristorante "Camera e cucina" in via Correale 19 – Sorrento.

Mario Mirabile

Calendario Spettacoli Centro Diego Fabbri, Redazionale

Autore: Redazionale

Un Invito a Teatro: No-Limits

Il Centro Diego Fabbri, la Regione Emilia Romagna e la Provincia di Forlì-Cesena sono lieti di presentare di seguito il calendario dei prossimi spettacoli audio descritti e sopratitolati de Un Invito a Teatro: No-Limits 2012.
Per prenotazioni dei servizi di audio descrizione e sopratitolazione o richieste di informazioni, si prega di contattare la Segreteria Operativa ai seguenti recapiti.
Telefono: 0543712819 oppure 3803691971
E-Mail: info@centrodiegofabbri.it
Su richiesta è possibile organizza il trasferimento per e da i teatri ed eventuale pranzo.
Sabato 24 Novembre ore 21.00
Teatro Comunale di Predappio – spettacolo audio-descritto
Compagnia Jurij Ferrini presenta LO ZOO DI VETRO di Tennessee Williams.
Regia di Jurij Ferrini, con Jurij Ferrini, Alessandra Frabetti, Isabella Macchi
Per una breve trama e ulteriori approfondimenti si prega di aprire i seguenti link.
– Circolo Teatrale Sardo, pagina di presentazione dello spettacolo:
http://www.cedacsardegna.it/index.php?option=com_content&view=article&id=267:lo-zoo-divetro&
catid=34:stagione-di-prosa&Itemid=2
– Video di presentazione dello spettacolo:
http://www.youteatro.it/video.asp?video=26343935
Domenica 25 Novembre ore 15.30
Teatro Bonci di Cesena – spettacolo audio-descritto e sopratitolato
Emilia Romagna Teatro presenta UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO di Tennessee Williams.
Regia di Antonio Latella, con Laura Marinoni, Vinicio Marchioni, Elisabetta Valgoi.
Per una breve trama e ulteriori approfondimenti si prega di aprire i seguenti link.
– Emilia Romagna Teatro, pagina di presentazione dello spettacolo:
http://www.emiliaromagnateatro.com/produzione.asp?P_Spt_CID=1370#.UE9V6o3N92E
– Puntata di presentazione dello spettacolo de Il Teatro di Radio 3, del 20 febbraio 2012:
http://www.youtube.com/watch?v=UyR3g1Ywdwg
– Video di presentazione dello spettacolo:
http://www.youtube.com/watch?v=VkV7dKxHIAk&feature=relmfu
Domenica 9 Dicembre ore 16.00
Teatro Diego Fabbri di Forlì – spettacolo audio-descritto e sopratitolato
Teatro Stabile Abruzzo e Khora Teatro presentano CYRANO DE BERGERAC di Edmond Rostand
Regia di Alessandro Preziosi, con Alessandro Preziosi, Benjamin Stender e Valentina Cenni.
Per la trama e ulteriori approfondimenti si prega di aprire i seguenti link.
– Teatro Stabile d'Abruzzo pagina di presentazione dello spettacolo:
http://www.teatrostabile.abruzzo.it/index.php?section=produzioni-tsa&id=317
– Video di Alessandro Preziosi che incontra il pubblico di Verona:
http://www.youtube.com/watch?v=NyMo9SHHORM&feature=relmfu
– Video servizio sullo spettacolo e intervista ad Alessandro Preziosi:
http://www.youtube.com/watch?v=aSAIWptFNes&feature=context-cha
– Spezzoni dello spettacolo nella messinscena del 20 marzo 2012 presso il Teatro Nuovo di Verona:
http://www.youtube.com/watch?v=-NIDdAy1Ff0&feature=related
Domenica 9 Dicembre ore 16.00
Teatro Bonci di Cesena – spettacolo audio-descritto e sopratitolato
Teatro Stabile del Veneto "Carlo Goldoni" presenta WORDSTAR(S) di Vitaliano Trevisan
Regia di Giuseppe Marini, con Ugo Pagliai, Paola di Meglio e Paola Gassman.
Per la trama e ulteriori approfondimenti si prega di aprire i seguenti link.
– Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni pagina di presentazione dello spettacolo:
http://www.teatrostabileveneto.it/stabile.asp?id=26110&i=1&sku=96493
– L'autore Vitaliano Trevisan in una video intervista presenta lo spettacolo:
http://vimeo.com/30827971
Le direzioni dei teatri hanno stabilito un costo del biglietto ridotto, inoltre per ogni spettatore che decida di portare un amico è disponibile un ulteriore biglietto a prezzo ridotto.
Il servizio di audio descrizione verrà effettuato dotando l'utente di un ricevitore a cui è collegata una cuffia mono-padiglione, tramite la quale ascoltare l'audio descrizione stessa. Le voci degli attori e le musiche dello spettacolo invece, saranno quelle di sala per poter meglio apprezzare la cifra stilistica e artistica degli attori sul palcoscenico. Si consiglia inoltre di prenotare il servizio di audio descrizione almeno una settimana prima della data dello spettacolo, in considerazione del limitato numero di ricevitori disponibili. A discrezione degli interessati è possibile utilizzare cuffie proprie da collegare al ricevitore, in ogni caso si richiede la prenotazione del servizio.
Il servizio di sopratitolazione verrà effettuato proiettando in tempo reale i sopratitoli su di uno schermo dislocato sopra al palcoscenico e visibile a tutti gli spettatori presenti.
Per la prenotazione dei biglietti e del servizio di audio descrizione e sopratitolazione si prega di contattare i seguenti recapiti.
Telefono: 0543712819 oppure 3803691971 oppure 3486529926
E-Mail: info@centrodiegofabbri.it
Si ricorda inoltre che la Segreteria Operativa è a Vostra completa disposizione per organizzare l'intera giornata a teatro, compreso il trasporto per e da i teatri e pranzo, se richiesto.
Per informazioni in proposito contattare i seguenti recapiti.
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Hai proposte, consigli e critiche da sottoporci? Hai bisogno di altre informazioni? Vuoi proporre i servizi di audio descrizione e sopratitolazione ai teatri della tua città? Fai sentire la tua voce allo 0543712819 o allo 3803691971, oppure scrivici a: info@centrodiegofabbri.it
Un Invito a Teatro: No-Limits è un progetto del Centro Diego Fabbri con il patrocinio della regione Emilia-Romagna, la Provincia di Forlì-Cesena, i comuni di Forlì, Cesena, Sarsina, Predappio, Gambettola e l'Università di Bologna sede di Forlì.

Alla Conferenza del Volontariato un invito a fare Rete, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

COMUNICATO STAMPA FORUM TERZO SETTORE

Roma, 8 ottobre 2012
Si è conclusa a l'Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato: tre giorni per ri-pensare, in questo difficile momento, il volontariato, il suo ruolo nella crisi, come reagisce ad essa e quale contributo e risposte può dare al Paese per uscirne. A chiusura della Conferenza, è stato presentato un 'Documento Finale', carta di intenti, impegni e richieste, frutto di un lavoro comune tra le reti di volontariato e di un percorso cominciato nei mesi scorsi e arrivati oggi a sintesi. 
Molti i temi toccati, a partire dall'impegno ad  'esserci', nelle situazioni eccezionali come nell'ordinaria vita del Paese, alla volontà di porsi come protagonisti e motori di cambiamento per attivare percorsi di coesione sociale, dalla condivisione di percorsi che possano portare alla formazione di cittadinanza competente e attiva, alla responsabilità a costruire reti, che valorizzino l'apporto di tutti, per condividere processi e scelte, a livello locale e globale.
Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato presso il Forum del Terzo Settore e in rappresentanza del Coordinamento del Forum, ha sollevato l'importanza del tema della rappresentanza dei diversi soggetti attraverso i quali il volontariato svolge la propria azione. "Perché il volontariato sia protagonista nel cambiamento,  dovrà costruire forme unitarie di rappresentanza.  Dobbiamo aumentare la capacità di stare insieme, valorizzando le diversità ed evitando di sintetizzare tagliando i picchi profetici ed esemplari. Il Forum del Terzo Settore è pronto a condividere gli obiettivi contenuti nel Documento. Infatti molte questioni sono già nell'agenda dei lavori del Forum, a partire  dal tema del lavoro, alla comunicazione, alla situazione degli Osservatori."
Il volontariato ha ribadito di essere consapevole di rappresentare una grande risorsa per il Paese in termini di valori e d'identità, di esperienza, relazionalità, di occupazione e di servizi, che deve essere valorizzata e riconosciuta all'interno del sistema di welfare. Per questo chiede alle Istituzioni di rispettare la sua autonoma capacità di proposta e di azione e di non essere relegato a surroga dello Stato, né tantomeno un fornitore di servizi a basso costo.
Il volontariato riunito a l'Aquila ha toccato infine il tema della comunicazione, con un impegno da parte di tutto il terzo settore a realizzare una comunicazione buona e strategica, che punti sulla semplicità e sulla chiarezza dei contenuti.
"L'augurio e la richiesta al Governo e ai media – ha proseguito  Casini – è che la prossima Conferenza possa essere seguita maggiormente nel Paese grazie ad un percorso di cambiamento dell'informazione che richiede un impegno anche da parte del servizio pubblico radiotelevisivo a promuovere il volontariato in maniera più articolata e rispondente alla realtà. La comunicazione che viene dal nostro mondo deve accettare e valorizzare le diverse professionalità, con la consapevolezza che nessuno è in grado di approfittare di tutte le opportunità del momento, ma che è necessario assumerci la responsabilità di rimanere al passo con i tempi."
Auspichiamo inoltre – ha concluso  Casini – che la prossima conferenza sia organizzata da un Osservatorio diverso, non di nomina ministeriale, ma scelto dal volontariato."
Anna Monterubbianesi
Ufficio Stampa Forum Nazionale Terzo Settore
Piazza Mattei 10 – 00186  ROMA
tel. 06 68892460  fax 06 6896522
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www.forumterzosettore.it

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Per vedere fatti vedere, Redazionale

Autore: Redazionale

Contro le inaccettabili limitazioni alle cure che il SSN italiano impone ai pazienti con degenerazione maculare senile, escludendo i più bisognosi,  è partita la Campagna "Salviamo dalla cecità decine di migliaia di pazienti con degenerazione maculare senile" lanciata da

Per Vedere Fatti Vedere onlus.

(Roma, 28 Settembre 2012)

Al momento le iniezioni intravitreali sono l'unica terapia disponibile per i pazienti con degenerazione maculare senile umida, una grave patologia oculare che colpisce soprattutto gli anziani e che porta alla perdita progressiva della vista, fino alla cecità.
Con un calcolo prudenziale, nel nostro paese si stima che colpisca almeno 110.000 persone.
In Italia, unico caso tra i paesi occidentali, la cura della degenerazione maculare senile con le iniezioni intravitreali è garantita dal SSN con inaccettabili limitazioni:

Il limite dei 2/10:  la cura non viene erogata a chi ha meno di 2/10 di visus.
"Questo limite – afferma Lidia Buccianti, Direttore di Per Vedere Fatti Vedere onlus – impedisce di fatto a chi ne ha più bisogno di mantenere quella visione residua in grado di garantire l'autosufficienza e una vita dignitosa. Per un paziente con meno di 2/10, riacquistare anche solo 1/10 significa poter passare da una condizione di dipendenza ad una vita ancora autonoma, cosa fondamentale per molti anziani che oggi vivono soli".  
Grazie alla campagna "Ho meno di 2/10 cura anche me" portata avanti da Per Vedere Fatti Vedere lo scorso anno, AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) nel luglio 2011 aveva ufficialmente deliberato l'abolizione del limite dei 2/10 ma non l'ha mai resa operativa poiché la delibera non è mai stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale.           
Il limite del secondo occhio: attualmente la cura viene erogata, incredibilmente, per un occhio solo. Chi è affetto da degenerazione maculare senile in tutte e due gli occhi deve poterli curare entrambi con la copertura del Servizio Sanitario Nazionale e mantenere in tutti e due gli occhi quella visione residua che può permettere di condurre una vita autosufficiente.

Considerando i costi elevatissimi della cura con le iniezioni intravitreali al momento attuale chi ha i soldi può permettersi di curarsi privatamente, chi non li ha va incontro alla perdita della vista.  "L'età media degli italiani si sta alzando, la nostra società sta progressivamente invecchiando, e l'incidenza della DMS è destinata ad aumentare notevolmente – spiega Lidia Buccianti – si prevede un aumento di casi di DMS del 31% nel decennio 2010-2020, con un conseguente  aumento dei costi sociali per ipovisione e cecità". L'accesso alle cure è un diritto che deve essere garantito a tutti i

pazienti senza discriminazioni anche per questo motivo: i costi per le cure sarebbero nettamente inferiori ai costi che la società dovrà sostenere per la cecità dei pazienti che non ha curato adeguatamente.

La Campagna "Salviamo dalla cecità decine di migliaia di pazienti con degenerazione maculare senile" chiede al Ministero della Salute e ad AIFA che venga pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la delibera del 14 luglio 2011 sull'abolizione del limite dei 2/10,  e che venga immediatamente cancellato l'assurdo limite del secondo occhio, allineando l'Italia agli altri Paesi occidentali, dove tali discriminazioni non esistono.

Sul sito della onlus alla pagina dedicata alla campagna si possono trovare maggiori informazioni ed approfondimenti: 
http://www.pervederefattivedere.it/campagna_dms2012/
Si può inviare direttamente una e-mail di protesta o un fax alle Istituzioni preposte alla tutela della salute affinchè vengano eliminati questi inaccettabili limiti.
 
Per contatti Lidia Buccianti  Direttore Generale Per Vedere Fatti Vedere onlus 
tel. 039- 5980577 cell 347-2772132   e-mail: buccianti@pervederefattivedere.it
Sito web www.pervederefattivedere.it

Lamezia Terme: Integrazione Scolastica e Integrazione Sociale per i non vedenti e ipovedenti, di Luciana Loprete

Autore: Luciana Loprete

Giorno 20 settembre 2012 si è svolta presso il centro commerciale "I due mari" di Lamezia Terme la riunione con i genitori e i ragazzi disabili visivi inseriti nelle scuole di ogni ordine e grado per discutere sulle eventuali criticità e esigenze per il nuovo anno scolastico 2012-2013.

Per l'occasione è stato previsto anche un pomeriggio di svago per i più piccoli e i ragazzi che durante la riunione sono stati intrattenuti dai volontari del servizio civile con giochi e partite al Bowling.

Dalla riunione sull'integrazione scolastica è emerso che il nuovo anno è cominciato senza nessuna problematica grave per i nostri ragazzi, tutti, grazie alla collaborazione tra scuola e UICI hanno avuto sin dal primo giorno l'assegnazione dell'insegnante di sostegno e la fornitura dei libri di testo in digitale, braille e caratteri ingranditi.

Dopo la riunione, con grande soddisfazione sia dei genitori che del presidente UICI, Luciana Loprete, la giornata si è conclusa, per la gioia nei nostri piccoli ,con una cena al McDonald's. Inoltre, questa sezione UICI di Catanzaro, nell'ottica di favorire e incrementare l'integrazione sociale dei non vedenti, ipovedenti e pluriminorati piccoli e grandi, nonostante le grandi difficoltà ,visto il momento di crisi attuale, ha organizzato il giorno 21 settembre, una pizza presso il Locale La Pineta in Simeri Mare .

La serata che ha visto la partecipazione di numerosi soci, familiari e volontari del servizio civile, è stata allietata da balli sociali e karaoke.

Il Presidente
Luciana Loprete