Ipovisione e fotografia un binomio possibile.

Ipovisione e fotografia un binomio possibile.

 

In questo articolo vorrei raccontare la mia esperienza e trarre qualche conclusione.

 

Qualche anno fa su segnalazione di una mia amica decisi di seguire un corso di fotografia, sul momento mi chiesi: ma cosa me ne faccio? Poi dissi, beh visto che la patologia mi permetteva di utilizzare completamente il residuo visivo, accettai con entusiasmo.

 

I risultati furono eccezionali, non solo imparai le tecniche base della fotografia (allora analogica), si utilizzavano ancora le diapositive chiamate in gergo (le dia), ma anche l’equipaggiamento era molto semplice, la macchina fotografica era assolutamente manuale, si trattava di una reflex, cioè una macchina in cui era possibile sostituire gli obbiettivi secondo le esigenze di ripresa che si presentavano. Il corso si completava con due uscite per testare quanto si era imparato in classe, una per quanto riguarda la fotografia di viaggio e di ambiente e l’altra in studio, con delle modelle per verificare le tecniche di scatto con flash e ritrattistica.

 

Ora sto usando una macchina simile ma digitale, però in futuro aggiornerò quanto imparato qualche anno fa applicando le tecniche alla fotografia digitale con un corso apposito, in quanto oggi si lavora di più sul post ripresa, quindi con i software di fotoritocco. Però anche per questi è necessario conoscerne l’utilizzo dal punto di vista fotografico più che intrinsecamente informatico.

 

Cosa mi rimane di quel corso?

 

Beh la soddisfazione di avere imparato qualche cosa di nuovo, aver imparato a capire cosa c’è dietro uno scatto, e soprattutto di saper applicare quelle regole per poter scattare delle buone foto.

 

Però credo che, vi sia qualche cosa di più di profondo, ritengo che questo corso mi ha permesso di vedere le cose in maniera diversa e sotto un altro aspetto. Ora quando giro per le città e nella mia stessa città riesco a scovare di posti e luoghi che diversamente non noterei, in più credo che per un ipovedente sia importante imparare a vedere, e quindi sfruttare a pieno ed in un modo diverso il residuo visivo.

 

Ho voluto raccontare la mia esperienza nella speranza sia utile agli altri ipovedenti e sfatare un vecchio tabu, secondo il quale ipovisione e fotografia siano incompatibili, Secondo me a certe condizioni non lo sono affatto anzi aiutano ad imparare a vedere le cose che ci circondano in maniera diversa.

 

Massimiliano Martines