Univoc verso il futuro. Lettera aperta ai dirigenti e ai soci Univoc, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Care amiche e cari amici dell’UNIVOC

l’Unione, da sempre, ha sostenuto e supportato le attività di volontariato dell’Associazione, tanto da esserne addirittura fondatrice e animatrice, poiché ritiene che esse costituiscano un bene prezioso per tutte le persone non vedenti e ipovedenti in Italia.

Con questo spirito e questa convinzione, abbiamo sempre fornito all’UNIVOC tutta l’assistenza materiale e strumentale possibile, per consentire lo svolgimento e lo sviluppo delle attività di volontariato, offrendo sede, segreteria e risorse finanziarie a livello nazionale, così come sedi e supporto logistico anche in numerose situazioni locali sul territorio.

Negli ultimi anni, purtroppo, l’UNIVOC a livello nazionale è stata attraversata da turbolenze e contrapposizioni personali di ogni genere che hanno finito per instaurare un clima di sfiducia e di conflitto permanente, con grave danno per la programmazione, la diffusione e il finanziamento delle attività, se non addirittura con il mettere in forse l’esistenza stessa dell’Associazione.

Le conseguenze più vistose e attuali di questa situazione di conflitto permanente si sono avute nelle scorse settimane con le dimissioni dell’intera Direzione Nazionale UNIVOC, come a certificare le condizioni di incapacità e di paralisi associativa che hanno causato anche l’impossibilità di partecipare a bandi pubblici di finanziamento i quali avrebbero di certo portato all’Associazione nuove risorse finanziarie e avrebbero consentito di cogliere nuove opportunità di impegno.

Dalle dimissioni della Direzione Nazionale si giunge necessariamente a una assemblea straordinaria, già convocata per il 28 aprile prossimo a Tirrenia, la quale dovrà interrogarsi sull’attuale stato di crisi dell’UNIVOC e dovrà porre le basi per un rinnovamento strutturale e organizzativo che ci consenta di progettare il futuro, evitando il grave rischio di collassare su un presente litigioso e paralizzante.

In un contesto tanto difficile e delicato, riteniamo che l’Unione abbia il dovere di svolgere la propria funzione equilibratrice a tutela del presente e del destino dell’UNIVOC per salvaguardarne l’integrità e l’esistenza e per favorirne il rilancio in grande stile, al di sopra e al di là delle diatribe personali che dovranno essere ricomposte e superate con pazienza, equanimità e lungimiranza.

Del resto, una elezione ordinaria della Direzione, in un clima così lacerato e contrapposto, finirebbe soltanto per riproporre di nuovo tutto il malessere gestionale causato dagli attuali schieramenti contendenti, indipendentemente da chi dovesse risultare vincitore o perdente nella competizione.

Occorre, a nostro avviso, una pausa di riflessione e di riorganizzazione che possa riportare in seno agli organi nazionali dell’UNIVOC un clima di costruttiva serenità in un contesto statutario riveduto e aggiornato che ci consenta di svolgere elezioni in libertà e serenità, nell’esclusivo interesse dell’Associazione, senza dover obbedire a quelle logiche di contrasto e di conflitto personale che oggi, purtroppo, si sono determinate.

Di conseguenza, riteniamo pertanto doveroso e necessario formulare e rivolgere all’attenzione di tutti, la seguente proposta da attuare nella prossima assemblea del 28 aprile:

nominare, per acclamazione assembleare, una Direzione straordinaria e provvisoria della durata di un anno, i cui componenti saranno proposti dall’Unione, con spirito di equilibrio, costruttività ed equidistanza.
Di tale Direzione, a titolo di garanzia, farà parte anche il Presidente Nazionale dell’Unione o un suo delegato dell’Ufficio di Presidenza.
Il criterio di nomina dei componenti si baserà, comunque, sulla condizione che i membri della Direzione oggi dimissionaria, così come gli altri che ne abbiano fatto parte recentemente, offrano la loro disponibilità personale a prendersi una breve pausa e compiere un piccolo, temporaneo passo indietro fino alla prossima primavera.

La Direzione provvisoria, così costituita, avrà essenzialmente due compiti fondamentali:

elaborare una proposta di nuovo statuto dell’UNIVOC, attraverso un processo di partecipazione aperto a tutti i membri dell’Associazione i quali verranno chiamati a contribuire all’elaborazione del testo, nelle forme, nei modi e nei tempi di più ampio coinvolgimento democratico.

Preparare il congresso elettivo ordinario dell’UNIVOC, da svolgersi entro un anno, per approvare il nuovo Statuto e procedere alla elezione dei nuovi Organi dirigenti nazionali, in un clima rasserenato di collaborazione e comunque di confronto sulle idee, sui programmi, sulle proposte, senza pregiudizi o preconcetti di carattere personale.

Confidiamo che questa proposta venga accolta e fatta propria dall’intero corpo associativo dell’UNIVOC, per consolidare l’Associazione e darle un futuro di sviluppo e per rafforzare il legame di appartenenza con l’Unione che costituisce il presupposto fondamentale per proseguire il cammino comune mano nella mano, dandoci reciproco aiuto e sostegno solidale.

In tal senso, chiediamo a tutti i dirigenti e soci dell’UNIVOC un impegno straordinario e personale perché la proposta dell’Unione venga accolta e resa operativa nella prossima assemblea, convinti che si debba ricostruire al più presto quel clima di solidarietà personale e di reciproca collaborazione, proprio a partire dal buon esito dell’assise che terremo a Tirrenia venerdì prossimo.

Ringrazio personalmente fin da ora quanti vorranno adoperarsi in concreto per sostenere il nostro impegno e confido di incontrare e poter abbracciare tanti di voi venerdì pomeriggio a Tirrenia, dove daremo all’UNIVOC il posto che merita, grazie all’attività da svolgere in favore dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
Mario Barbuto – Presidente Nazionale