Ero a trascorrere una serena vacanza a Corbiolo sui monti Lessini, presso la Casa Vacanze Teresa Fusetti del Movimento Apostolico Ciechi che brilla per ospitalità e organizzazione, quando, una telefonata di Luigi Gelmini, presidente fra l’altro del Collegio dei probiviri dell’unione Italiana dei Ciechi degli Ipovedenti, mi ha passato, una notizia che mi ha lasciato nello sconforto: “ il 25 agosto… a Gorizia, ove era nato, si è spento Silvano Pagura classe 1924…”.
La sua fiaccola, il suo ingegno ci hanno accompagnati per decenni. Solo pochi giorni addietro l’ho sentito al telefono; ho chiamato per avere notizie di Lidia che negli ultimi tempi ha avuto qualche problema di deambulazione. L’insegnamento e le cattedre sono stati la scintilla che, mano nella mano hanno consentito loro di trascorrere un’intensa vita di amore e reciprocità: sempre insieme nell’accompagnarsi e nel godere di cultura nei più diversi contesti della politica e della vita: non vi era strada, né mezzo, né itinerario che, mano nella mano, non permettessero loro di essere sempre Silvano e Lidia. Per quanto attiene l’Unione Italiana dei Ciechi, al di là dei numerosi incarichi politici di vario genere, ha concorso a quasi tutte le cariche associative e dirigenziali della nostra Associazione. E’ stato Presidente dell’amministrazione provinciale di Gorizia, componente il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Presidente della Federazione delle Istituzioni pro ciechi, nella quale ha lasciato un segno indelebile. La sua personalità ed intelligenza e, sicuramente ancor altro, si sono manifestati anche nella Presidenza dell’istituto per Ciechi Rittmeyer di Trieste al quale ha lasciato oggi una sua creatura, un suo pupillo, Hubert Perfler. Era dotato di un eloquio agile e significativo, non gli mancavano le battute di effetto, è stato sicuramente uno dei migliori oratori che abbia annoverato la nostra …specie. Ho avuto la fortuna di frequentarlo in diverse circostanze, anche in queste occasioni … “maestro e donno…”. “…Ricordati Censabella, è meglio donare quando le mani sono ancora calde, piuttosto che …”. Era gradevolmente spiritoso: quando lo incontravamo diceva a mia moglie… “non sei ancora stanca di stare con lui, lascialo…”. Sono depositario di un suo modo di dire che ho memorizzato e diffuso in ogni occasione… “ricordati che in ogni desinare ti può essere di grande e dignitoso aiuto un tozzo di pane: il tuo pane guida”.
Capitava che ci incontrassimo, nonostante la sua proverbiale parsimonia, in qualche trattoria di rilievo. Un giorno, in un ristorante della catena dei piatti del Buon ricordo, eravamo nel Friuli, è accaduto che si facesse attendere un poco. Ho ingannato il tempo conversando con il titolare ed io con un certo compiacimento gli ho raccontato che aspettavo il Prof. Silvano Pagura, “…caspita, è il proprietario di una delle più note fabbriche di grappe friulane!” “…Ma guarda, ho riflettuto, non mi ha mai detto nulla per …avvedutezza”. Quando è giunto con Lidia, aveva avuto qualche problema di parcheggio: “…spilorcio, non mi hai mai detto della tua industria!”. “…Ma no, è solo un’omonimia, gli unici benefici che ho tratto da quella grappa sono stati ottenuti dal berla.
Arrivederci Silvano!!