Applausi a scena aperta, nella struttura di via Etnea a Catania, per il recital di cunti e canti popolari natalizi di e con Cinzia Caminiti Nicotra e altri attori e musicisti. Salmeri, consigliere nazionale dell’Uici, “affascinato dagli interpreti, che hanno saputo restituire qualcosa che appartiene al nostro passato ma serve a tener vivo il nostro presente e costruire il nostro futuro”. La commozione di molti nel risentire i canti natalizi della propria infanzia
Un grande successo, nel Polo Tattile Multimediale di Catania, per lo spettacolo di cunti e canti popolari siciliani dal titolo I miràculi d’o Bamminu, che Stefano Salmeri, consigliere nazionale dell’Uici e componente del Cda della Stamperia Braille, presentando l’iniziativa, ha definito “coinvolgente”.
“In quest’epoca – ha detto – viviamo in una sorta di eterno presente, che appiattisce tutto e ci fa dimenticare l’importanza della memoria, andare a scavare nelle nostre tradizioni, specialmente quelle natalizie, ha avuto un forte riscontro nel pubblico. Gli spettatori sono rimasti affascinati dagli interpreti che hanno saputo restituire qualcosa che appartiene al nostro passato ma serve a tener vivo il nostro presente e costruire il nostro futuro”.
Salmeri ha dunque ringraziato il presidente del Consiglio regionale dell’Uici, Gaetano Renzo Minincleri, che aveva fortemente voluto quest’iniziativa e non ha potuto essere presente per una indisposizione, “ma anche tutto il pubblico, che ha saputo apprezzare l’interpretazione sicuramente notevole di questi artisti”.
Il testo de I miràculi d’o Bamminu si deve a Cinzia Caminiti Nicotra, ricercatrice di tradizioni popolari, ma anche regista, attrice e cantante, che ha strappato calorosi applausi al pubblico insieme con quel grande musicista che risponde al nome di Roberto Fuzio e con le attrici e cantanti Raniela Ragonese e Nicoletta Nicotra.
“Si tratta – ha spiegato l’Autrice – di un testo teatrale semplice, che si basa non sulle ricerche dei grandi folkloristi come Giuseppe Pitrè, ma sulle storie che udivo in casa, per Natale. Questi cunti mi sono stati tramandati dalle mie nonne, dalle mie zie. Ho scavato nei miei ricordi e in quelli della mia famiglia, lavorando su racconti che erano patrimonio comune anche di altri gruppi familiari siciliani. Ne è nato, nel tempo, già dagli anni Novanta, un testo che, smontato e rimontato inserendo brani e canzoni, continuo a portare in giro. Cosicché diventa sempre più ricco e apprezzato, grazie proprio alla sua semplicità, che vince sempre”.
“Abbiamo visto – ha aggiunto Fuzio – spettatori commossi, con i lucciconi agli occhi, nell’ascoltare alcuni canti. Vuoi perché sono testi e melodie romantiche, vuoi perché l’atmosfera natalizia fa venire in mente a tutti noi episodi cari dell’infanzia. C’erano poi persone di una certa età che avevano un ricordo proprio di questi canti popolari tramandati nelle famiglie”.
A commuoversi anche Luca Grasso, direttore del Polo Tattile, “per la profondità dei racconti, ma anche per la musica, le canzoni coinvolgenti, cantate con il cuore: sapevo che fossero bravi, ma non immaginavo fino a questo punto”.
“Sono riusciti a trasmettere – ha aggiunto – tutta la dolcezza che un argomento come quello della nascita del Bambinello impone. E mi auguro ci siano altre opportunità di collaborazione con questo gruppo di artisti che ha saputo comunicare al pubblico davvero tanto”.
Pubblicato il 09/01/2023.