U.I.C.I. Roma – Scalando muri invisibili

Autore: Alfio Pulvirenti

Braille, formazione e inclusione

È il titolo del convegno che si è svolto il 29 febbraio a Roma presso la sede del Corso di Laurea in Scienze della Formazione dell’Università degli studi di Roma Tre, in via di Castro Pretorio 20. L’evento è stato organizzato dalla sezione romana dell’UICI in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della formazione di quell’ateneo.

L’evento è stato moderato dal Presidente Sezionale dell’UICI, Giuliano Frittelli. Fra i relatori occorre ricordare il prof. Bizzi, la prof.ssa Franchi, il dr. Censon, Gianpiero Notari, la dott.ssa Lucinio, la prof.ssa De Angelis e il prof. Bocci, nomi noti nell’ambito della pedagogia inclusiva.

La partecipazione, da parte della classe docente, è stata ottimale sia nel numero dei presenti, sia nell’interesse manifestato.

Il tema focale riguardava l’accesso del cieco e dell’ipovedente alla cultura a cui il braille da un grande apporto. Gli insegnanti di sostegno debbono conoscere questo metodo di scrittura e di lettura in modo da favorire l’apprendimento ai ciechi e ipovedenti.

L’attenzione dimostrata riguardo all’apprendimento e all’istruzione dei ciechi da parte della Società Scientifica di Pedagogia Speciale, come ha illustrato nella sua relazione il prof. Bocci, parte da lontano. La bibliografia descritta nelle slide documenta, in modo sistematico, la mole di lavori prodotti e disponibili per la formazione degli insegnanti di sostegno.

Il professor Bizzi, al termine della sua relazione concludeva che per favorire un intervento educativo e formativo dei ciechi occorre che il docente di sostegno collabori con l’oculista in modo che possa acquisire la conoscenza delle condizioni in cui versa lo scolaro/studente ipovedente.

La dottoressa Licinio, dottoranda presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli studi Roma Tre e docente nei corsi di formazione per insegnati di sostegno che si svolgono presso l’Istituto Statale Augusto Romagnoli, ha sottolineato l’importanza di un’adeguata formazione degli insegnanti. L’agenzia formatrice deve essere valida per formare realmente gli insegnanti.

Il dottor Censon, autore televisivo, ha descritto le epoche storiche della società, tracciando il mutamento progressivo del sistema valoriale di riferimento. Dalla tradizione, che caratterizza l’epoca della modernità, la quale rende ingessati gli individui nel comportamento e nelle scelte, favorendo, però, in questo modo uno stato di protezione, si è passati nell’epoca della post modernità in cui la società si è spogliata della tradizione, svincolandosi da quei valori di riferimento per scadere nell’insicurezza e nel rischio. Fra gli autori citati vale la pena ricordare Bauman, teorico della società liquida. In questo contesto è percorribile il passaggio dall’istruzione dei ciechi presso le scuole speciali, che davano specifici riferimenti e protezione, all’inserimento nella scuola di tutti affrontando il rischio di dover fronteggiare tutti gli ostacoli di ogni ordine e grado. Relativamente al mutamento subito nel tempo dalla società vi sono due correnti di pensiero e cioè quella che nutre la convinzione di un passaggio verso il meglio e quelli che hanno una visione meno ottimista.

Notari, centro di produzione e stampa braille di Rieti, ha descritto l’impegno sostenuto per stampare in braille i libri di testo scolastico. Questo sforzo è motivato dall’importanza della lettura del testo da parte dei ciechi così come lo è per tutti.

Il convegno, nonostante fosse stato organizzato dall’U.I.C.I. non si è concentrato sull’inclusione della formazione rivolta ai ciechi ma la Professoressa Franchi, specialista nel linguaggio dei segni ha spiegato l’importanza dell’interpretariato nel rendere accessibili ai sordi i contenuti culturali. Grazie agli interpreti, molti sordi possono accedere agli studi universitari in quanto sono messi nelle condizioni di comprendere i contenuti delle diverse discipline costituenti il corso di studi intrapreso.

Cosa fa l’università Roma Tre per favorire l’inclusione? A riferirlo è stata la professoressa De Angelis, responsabile dell’inclusione dei servizi dell’ateneo ai disabili sensoriali e motori. Esiste uno sportello dedicato ai disabili i quali ricevono informazione, ausili didattici, tutoring per la formazione di base. Relativamente alla formazione avanzata, master e similari, al momento si può fare poco ma si sta lavorando per migliorare l’offerta di servizi.

Dopo le relazioni, svolte magistralmente da tutti i relatori, si è svolto un laboratorio finalizzato a fare esperire ai docenti vedenti l’atmosfera del buio. Inoltre sono state allestite due stanze in cui la prima era stata dedicata al Braille e la seconda agli ausili tiflologici attualmente disponibili. Dall’evento si è tratto un messaggio molto forte e cioè: tutte le tecnologie, ivi compresa l’intelligenza artificiale, non possono equivalere o superare l’apporto del braille come strumento di accesso dei ciechi alla cultura.