Funamboli. Tutti ogni giorno viviamo in equilibrio e basta davvero poco – un imprevisto – per farci cadere a terra. Ma c’è qualcuno che più di altri questo equilibrio lo deve mantenere, ma è al tempo stesso riuscito a farne la sua peculiarità e forza. Proprio come racconteranno sul palcoscenico gli attori di una particolare compagnia teatrale di Monza dove davvero si è raggiunto quell’abbattimento delle barriere, e dove si respira quell’aria speciale a adrenalina che solo il palcoscenico riesce a regalare. Si tratta degli attori di “CircoSvista” la compagnia teatrale nata all’interno della sezione di Monza dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti (UICI) che il 5 novembre porteranno in scena lo spettacolo “Funamboli”. La piéce – scritta e interpretata dagli 11 attori diretti dal regista Max Brembilla – racconta reali esperienze di vita vissute dai protagonisti. Momenti di spensieratezza ma anche di sofferenza, stralci di vita personale e di vita lavorativa, e anche quegli ostacoli che ogni giorno devono affrontare le persone cieche e ipovedenti. Con il rischio, come è capitato a qualcuno, anche di finire nelle mani di chi si è approfittato della loro fragilità. Una storia intensa che regala un momento di leggerezza, ma al tempo stesso farà riflettere sulla vita, sulle relazioni, e quell’essere costantemente in equilibrio in una società dove la caduta è all’ordine del giorno. Uno spettacolo al quale il regista è molto legato perché è il frutto e l’evoluzione del progetto del laboratorio teatrale avviato l’anno scorso all’interno dell’UICI e che ha subito conquistato i partecipanti. Un progetto che adesso, come lo stesso Brembilla ha ricordato “ha creato un vero e proprio spettacolo teatrale dove gli attori sono anche autori. In questi mesi hanno lavorato sodo: hanno imparato a stare insieme in piena libertà sul palcoscenico. Ad usare la loro voce, il loro corpo, a trasformare le immagini in azioni fisiche”. Hanno raggiunto quell’autonomia e quella libertà che solo il teatro è in grado di regalare e che in quell’ora in scena abbatte qualsiasi barriere. “Siamo di fronte a uno spettacolo studiato e allestito nei minimi particolari – aggiunge -. Non siamo di fronte all’improvvisazione. Ogni battuta, movimento, passo è studiato, ripetuto e fatto proprio da tutti gli attori che sulla scena sono uguali perché il palcoscenico ha abbattuto le barriere”. Sul palco due oggetti, che ben rappresentano l’essenza dello spettacolo, ma al tempo stesso della vita: la corda sulla quale Cristina all’inizio dello spettacolo cammina cercando di rimanere in equilibrio, e quella piuma simbolo di leggerezza perché malgrado tutto nella vita bisogna mantenere (spesso proprio per sopravvivere) quella leggerezza che ci permette di affrontare ogni momento. Per assistere allo spettacolo (ingresso a offerta libera) bisogna prenotare telefonando allo 039.2326644, oppure inviare un’email a uicmon@uici.it
Pubblicato il 31/10/2023.