Vi presento la biografia di un grande ingegnere e progettista in seguito divenuto ministro in vari governi sabaudi nel diciannovesimo secolo, nell’apice della Sua carriera perdette la vista, ma la Sua grande volontà e tenacia gli permisero di portare avanti grandi progetti che cambiarono le comunicazioni nel nostro paese. A questo illustre personaggio, che ha contribuito tanto allo sviluppo delle comunicazioni nella nascente Italia, Torino ha intitolato una piazza nel centro storico, dove vi è una statua che lo rappresenta seduto con accanto un bastone bianco.
Nato nel bergamasco da famiglia di antiche origini greche che si era trasferita nei domini della Serenissima dopo la conquista ottomana di Creta (Candia) nel XVII secolo.
Dopo gli studi in Legge e in Matematica a Padova, proseguì la sua formazione all’Accademia Militare di Modena, ottenendo il grado di tenente nel Genio.
Militò per due anni nelle milizie napoleoniche, e nel 1817 entrò nel “Corpo degli Ingegneri di Acque e Strade” di Venezia, occupandosi in particolare di idraulica; studiò progetti nel settore delle ferrovie, dei trafori e dei canali navigabili, contribuendo significativamente alla costruzione di molte infrastrutture essenziali.
Nel 1840 diventò direttore generale delle Pubbliche Costruzioni a Venezia, promuovendo la regolamentazione del Brenta, del Bacchiglione, dell’ Adige, di diverse zone paludose nei pressi di Verona e occupandosi della costruzione di una diga nel porto di Malocco. Trattò anche il Tartaro e il Canal Bianco.
Patriota convinto e liberale moderato, partecipò al governo provvisorio veneziano del 1848 e, dopo la missione presso Carlo Alberto di Savoia, fu fautore dell’annessione di Venezia al Piemonte. Dopo l’annessione, diventò deputato al Parlamento Subalpino e Ministro dei Lavori Pubblici nel governo sabaudo di Gabrio Casati (Governo Casati).
Nel 1849 fu eletto nuovamente Ministro nel governo d’Azeglio e, quasi senza soluzione, fino al 1855 in quello che Cavour amava definire Paleocapa un uomo “ricco di accortezza e malizia ellenica”.
Divenuto cieco, fu costretto dalla malattia a lasciare l’incarico ai Lavori Pubblici, restando dal 1857 al 1859 ministro senza portafoglio.
A Torino promosse lo sviluppo ferroviario, con l’obiettivo di collegare i mercati sabaudi oltre l’arco alpino e condusse a compimento la progettazione del Traforo Ferroviario del Frejus.
Infine, al 1855 in poi, collaborò – avendo un ruolo fondamentale – alla progettazione del canale di Suez, insieme a Luigi Negrelli.
La statua dedicata a Pietro Paleocapa (1788-1869) fu eseguita da Odoardo Tabacchi (1831-1905) e posta nel 1871, nella piazza a lui dedicata. Il ministro dello Stato Sabaudo, promotore dello sviluppo delle infrastrutture stradali e ferroviarie, è ritratto seduto in posa naturale.
Biografia Pietro Paleocapa, di Gianni Laiolo
Autore: Gianni Laiolo