Amici carissimi,
vi riporto una breve relazione, in formato di comunicato stampa, su quanto accaduto a Ginevra il 24 e 25 agosto scorso. Detto fra di noi, l’Italia non ha fatto una bella figura dinnanzi al Comitato ONU per i diritti delle persone con disabilità che ha rilevato tanta disomogeneità di applicazione della Convenzione ONU sul territorio nazionale, siamo ancora molto indietro. Vedremo quale sarà il verdetto finale del Comitato, intanto noi abbiamo fatto il nostro lavoro con il rapporto alternativo, condiviso nel FID (Forum Italiano per la Disabilità).
Ecco il comunicato:
A Ginevra, in questi giorni, si è riunito il Comitato per i Diritti delle Persone con Disabilità, per esaminare il report italiano in merito all’attuazione di quanto stabilito dalla Convenzione ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità. Le osservazioni del Comitato giungeranno il prossimo due Settembre, ma possono già essere enunciati alcuni rilievi fatti per la disparità di accesso ai servizi sul territorio.
I portavoce dei ministeri italiani hanno presentato alcuni dati, come quelli di Gianludovico De Martino, del dicastero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale. Nella sua relazione si dice che l’Italia abbia messo a diposizione quasi 17 miliardi di Euro l’anno per le persone con Disabilità da affiancare al miliardo e 700.000 euro già dati dai Comuni. Per il Ministero dell’Istruzione, si parla di poco meno di sei miliardi e mezzo per i docenti di sostegno, assieme ad altri 700.000 per gli assistenti educativi e di comunicazione. Si è parlato inoltre di un modello senza precedenti, per il sostegno alla vita indipendente che sarà presentato tra un anno, mentre a breve seguirà una seconda parte di intervento, prevista per i primi giorni del mese di settembre.
Il Comitato Internazionale, pur apprezzando il lavoro svolto dall’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con Disabilità e il percorso delineato per mettere in atto la Convenzione ONU, esprime diversi timori in primo luogo per le discrepanze rilevate tra diverse realtà regionali, che si traducono con un diverso approccio all’accessibilità. In pratica, il Comitato ha sottolineato la necessità di creazione di un centro di riferimento per le persone con disabilità su tutto il territorio nazionale, regione per regione, per avere pari trattamento e omogenee disposizioni in materia di accessibilità. E’ stato chiesto all’Italia di porre le basi per fornire precocemente ai bambini con disabilità, azioni e sostegno, al fine di ridurre le differenze ancora esistenti e far sentire ognuno partecipe della vita sociale a tutti gli effetti. Secondo Vincenzo Zoccano, componente la Direzione Nazionale UICI ed esponente della FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali per la Disabilità) il problema italiano in merito all’applicazione dei principi della Convenzione Onu è da ascrivere alla scarsa comunicazione tra Ministeri: “ Ne deriva che spesso, afferma Zoccano, Esecutivo e Legislatore non possono seguire un discorso politico omogeneo sulla Disabilità per la mancanza di comune cognizione di quanto chiesto dalle associazioni di rappresentanza e categoria.” “Da rappresentante italiano del Forum Nazionale per la Disabilità ho chiesto al Comitato ONU di promuovere e ottenere un Coordinamento nazionale che possa fungere da impulso e controllo sull’attività ministeriale, che comprenda innanzitutto più dialogo e coordinamento tra le parti, con la partecipazione attiva delle associazioni.”
Vincenzo Zoccano