Quando un cieco vuole fare una vacanza come tutti di Irene Balbo

Autore: Irene Balbo

Sono Irene Balbo, referente nazionale della commissione cani guida UICI, consigliere regionale dell’Emilia Romagna e designata a supportare i responsabili cani guida dell’UICI per alcune regioni, tra cui l’Emilia Romagna.
Ritengo che sia indispensabile che l’UICI faccia sentire la propria presenza a fianco di chi, muovendosi accompagnato da un amico a quattro zampe, si ritrovi in difficoltà a causa dell’ignoranza o della malafede di qualcuno.
Così, quando un’amica pugliese mi ha raccontato delle sue disavventure a Rimini, ho subito ritenuto indispensabile far sentire la voce dell’associazione ad un albergatore che non voleva sentir ragione, “da lui i cani non entrano, siano essi guida o no”.
Ho contattato telefonicamente l’Hotel St. Gregory Park di Rimini e dall’altra parte del filo mi sono sentita rispondere che nella propria struttura i cani non entrano, che comunque alla cliente era stata indicata una struttura adeguata e che il fatto che ci fosse una legge non li obbligava a rispettarla.
Per rafforzare tale posizione e stata azzardata persino una similitudine dicendo che se un celiaco vuole albergare presso di loro, dove non ci sono alimenti senza glutine, sono costretti a non accettarlo e indirizzarlo altrove, chiedendosi qual è la differenza con la situazione di cui parliamo.
Quando ho fatto presente che noi, come qualsiasi altro cittadino, abbiamo il diritto di scegliere dove andare, mi è stato riferito che ci vuole buon senso e che non capivano perché avremmo dovuto soggiornare proprio da loro.
Un cieco non è un cittadino con meno diritti di altri, la legge ci tutela e noi dobbiamo ricordare che essere ciechi non ci rende diversi dagli altri.
Lascio qui il racconto in prima persona di Patrizia, che descrive passo passo una odissea che doveva solo essere una vacanza.
Irene Balbo
Anche a me è capitato quanto Valerio Staffelli ha messo in evidenza, nel corso della trasmissione “Striscia La Notizia” del giorno 08 gennaio di quest’anno, con un servizio che vedeva lo staff impegnato in una “caccia agli albergatori-discriminatori” di disabili, nella fiorente Milano.
L’idea di trascorrere con l’intero mio nucleo familiare e con alcuni amici un breve periodo di vacanza nella accogliente e ridente località di Rimini, una delle città fiore all’occhiello dell’Emilia Romagna, mi ha subito entusiasmato.
Purtroppo tale slancio è durato il tempo di una “prenotazione alberghiera”.
Da disabile visivo, accompagnata anche dalla mia dolce Pepita cane guida per non vedenti del Servizio Cani Guida dei Lions di Limbiate (MB) che da ormai un anno mi “precede” dappertutto come un’ombra, mi sono adoperata per la prenotazione di rito presso un hotel in quel di Rimini, precisamente l’Hotel St. Gregory Park sito in via Lucio Lando, struttura verso la quale un’altra famiglia di amici si era orientata per condividere con noi questa esperienza.
Il primo approccio con l’addetto alle prenotazioni, pregno di “cortesia” e “disponibilità”, ha fatto sì che il mio soggiorno previsto dal 28 al 31 Agosto non avesse intoppi vista la disponibilità di due camere comunicanti giuste per poter accogliere il mio nucleo famigliare composto da cinque persone.
Tutto si è “inspiegabilmente complicato” quando ho doverosamente fatto presente che mi sarei recata nella struttura ricettiva in compagnia della mia amica a quattro zampe.
L’addetto alle prenotazioni, più volte contattato nel vano tentativo di spiegare che le leggi italiane riconoscono al privo della vista il diritto ad accedere agli esercizi aperti al pubblico con il proprio cane guida (comma aggiunto alla Legge n. 37 del 14 febbraio 1974 dalla Legge n. 376 del 25 agosto 1988 – diritto rimarcato in ultimo dalla Legge n. 60 del 08 febbraio 2006 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.52 del 03 marzo 2006) non ha ritenuto di dover accettare questa presenza canina, concetto ribadito in una mail indirizzata a mio marito che ha formalmente sancito questa sorta di “discriminazione” rivolta nei confronti dei disabili sensoriali visivi.
Di seguito riporto testualmente il contenuto della richiesta di prenotazione inoltrata in forma elettronica alla struttura e la conseguente risposta:

Il 24/08/2016 15:42,vincenzo.avella@***.****.it ha scritto:
Richiesta preventivo da form contatti
Nome: Vincenzo
Città: Corato (BA)
Email: vincenzo.avella@***.****.it
Telefono: 366******
Dal (arrivo): 28-08-16
Al (partenza): 31-08-16
Adulti: 2
Bambini n°/età: 3 – 9, 12 e 14 anni
Trattamento: Pernottamento e colazione
Messaggio: richiesta e ottenuta telefonicamente in data odierna 24.8.2016 disponibilità per camera doppia comunicante per 5 persone (euro 327,00) si chiede possibilità di accogliere cane guida per non vedenti idoneamente addestrato, educato, vaccinato e assicurato. Tanto ai sensi della Legge n. 37 del 14 febbraio 1974 (Pubblicata nella G.U. n. 61 del 6 marzo 1974) e Legge 25 agosto 1988, n.376. Si resta in attesa di cortese riscontro
Lo staff di gregorypark.net

Risposta:
Gentilissimo Signor Corato Vincenzo,
come già accenatole al telefono, è politica aziendale l’impossibilità di accedere alla struttura con animali, ne di piccola e ne di grande taglia, ne da compagnia e ne da accompagnamento.
Per tanto purtroppo ci vediamo costretti a declinare la disponibilità di alloggio ma altresì, sicuro di poter esserle di aiuto nella ricerca di una soluzione di alloggio adeguata e in zona limitrofa, le consiglio vivamente di verificare presso una struttura 3*** superior a 1 km. di distanza dalla nostra struttura dove appunto, oltre ai servizi adeguati e del tutto similari ad una categoria 4****:  Hotel Accademia*** – www.hotelaccademiarimini.com tel. 0541.25422
A disposizione,
Buona Serata.
Marco
Ebbene, al danno la beffa di vedersi “dirottare” verso una struttura alternativa “consigliata” dallo staff del St. Gregory Park che, tra l’altro aveva un costo superiore pur essendo di categoria inferiore; e l’umiliazione di dover spiegare agli amici di “avventura” i motivi per cui abbiamo dovuto “ripiegare” presso un’altra struttura ricettiva differente da quella scelta.

Ad onor del vero debbo dare atto che tante altre strutture ricettive a Rimini accolgono gli amici a quattro zampe e lungi da me voler stigmatizzare l’accaduto, ma ho ritenuto necessario portare all’attenzione questo “singolare” comportamento, frutto di una scarsa informazione e della mancata osservanza di specifiche normative nazionali che purtroppo, come amaramente sono costretta a sperimentare quotidianamente, era e rimane dilagante.

Rosito Patrizia.