Troppe volte abbiamo dovuto constatare a nostre spese che nel Molise la sanità lascia a desiderare sia per le lungaggini delle liste d’attesa che ci costringono a pagarci le visite, se ne abbiamo urgente bisogno, sia per gli accertamenti che ci necessitano, sia per il costo delle medicine.
Una volta tanto, a me non è andata così. Convinta come sono che il buono purtroppo non fa notizia, voglio raccontare un episodio che invece contraddice quanto precedentemente ho scritto.
Avevo bisogno di un esame clinico vestibolare perché affetta da vertigini di origine parossistica che, oltre all’orientamento, m’impedivano l’equilibrio, ma, essendo io una persona che non vede, non avrei potuto farlo, dato che l’indagine doveva basarsi necessariamente sull’orientamento dello sguardo, difficoltà che ignoravo e della quale venivo a conoscenza solo in presenza dell’audiometrista deputata ad eseguire l’accertamento prescrittomi dal medico di base.
Con qualche imbarazzo, l’operatrice mi faceva gentilmente notare la problematicità della cosa, poi, improvvisamente illuminata, mi diceva: “Devo provare a tener conto di ciò che lei sente mentre le prodigo la manovra liberatoria”. Detto fatto: una volta individuato il lato dove gli otoliti si erano spostati, per rimetterli al loro posto, non c’è stato bisogno d’altro. Oltre ad avermi spiegata l’eziologia del fenomeno, lo spostamento degli otoliti, per l’appunto, ha ritenuto opportuno rivedermi qualche giorno dopo per assicurarsi che la manovra fosse andata a buon fine.
Una piccola cosa, questa, mi si potrebbe obbiettare, ma non è così, se si pensa all’utilità di liberarmi la testa con il semplice manipolarla, grazie ad un’adeguata manovra che mi ha tolto quell’orribile sensazione di precipitare, ridandomi la perduta autonomia di movimento che da qualche settimana mi mancava.
Grazie all’intelligenza ed alla professionalità della dr.ssa Angela Ciarmela, tecnica audiometrista in servizio presso il reparto di otorino laringoiatrica del Cardarelli di Campobasso, che evidentemente crede nel lavoro che fa, in considerazione della mia età non più giovane, mi è stata data anche la possibilità di poter fare a breve un esame dell’udito, senza recarmi dal mio medico curante per l’impegnativa, facendo risparmiare a me ed a chi mi accompagna del tempo prezioso.
Francamente siamo poco abituati ad una simile collaborazione fra operatori sanitari e pazienti, altrimenti forse non avrei nemmeno avvertito la necessità di rendere nota questa mia avventura terminata positivamente.
Tenendo presenti le parole della solerte operatrice cui non sembrava di aver fatto nulla di più che il proprio dovere, mi viene da augurarmi che da più parti possa venire adottata la filosofia che consente all’intelligenza di operatori come la sig.ra Ciarmela di cercare di risolvere i problemi insiti nel proprio lavoro, rendendo meno difficile la vita di chi già soffre di suo, senza bisogno che gli sia ulteriormente complicata da dinieghi assurdi, rimovibili da un minimo di senso pratico, quel senso pratico capace di aiutare la natura ad essere un tantino più accettabile.