Perché non ritirare il “famigerato” emendamento?, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Cari amici,
da catanese, anch’io sono un convinto fruitore del Polo tattile multimediale, del quale non mi sognerei neanche minimamente di sminuire l’insostituibile ruolo culturale per i minorati della vista siciliani.
Tuttavia, non riesco a comprendere la lettera aperta al nostro Presidente Nazionale che, in questi giorni, alcuni dirigenti siciliani stanno facendo girare e circolare.
Non la capisco in quanto, secondo me, non coglie e non vuole “vedere” quello che è il vero e reale nocciolo della questione.
Infatti, se i ben 3500000 Euro che la Regione Sicilia eroga annualmente a favore della Stamperia Braille etnea non bastano all’Ente per soddisfare le esigenze ed istanze culturali dei suoi utenti, allora i responsabili di tale struttura, perché non hanno pensato bene di “concordare” con il Presidente Barbuto una strategia diversa ed alternativa alla presentazione di un emendamento volto a sottrarre risorse indispensabili per lo svolgimento delle attività di ricerca, riabilitazione e formazione dell’I.Ri.Fo.R?
Al riguardo, mi permetto di suggerire loro l’individuazione di altre possibili fonti di finanziamento quali la città metropolitana di Catania, la stessa Regione siciliana (dalla quale dipende tra l’altro il Polo tattile), fondi comunitari, che ritengo più adeguati e pertinenti per la specifica tipologia di tale Ente.
Certo, la fretta è spesso “cattiva consigliera” ed i ritmi ”frenetici e vorticosi” imposti dalla Legge di stabilità sovente non aiutano ed hanno senz’altro contribuito a tale spiacevole “incidente” e “pasticcio”, ma sono altrettanto convinto che anche i dirigenti della Stamperia Braille sanno perfettamente che depauperare e decurtare i contributi dell’I.Ri.Fo.R. significa fondamentalmente ridimensionare i tanti progetti di formazione, riqualificazione professionale, di autonomia e mobilità destinati a tutti i disabili visivi e ciechi pluriminorati d’Italia.
E nonostante la presentazione dell’ormai “famigerato” emendamento, io penso che non sia detta l’ultima parola e che possano esserci i margini per sbrogliare l’intricata “matassa”, già in occasione della discussione della legge finanziaria alla Camera a partire dalla prossima settimana.
A tal proposito, faccio un appello “accorato” ai dirigenti dell’UICI Sicilia perché compiano un atto di “giustizia” associativa, adoperandosi con tutte le loro forze ed energie per far ritirare alla camera il sopraccitato emendamento, o per lo meno perché esso preveda una sovvenzione in favore della Stamperia Braille in aggiunta all’integrale contributo dell’I.Ri.FoR.
Ma tutto ciò non può prescindere da uno “sforzo collaborativo” e da un coinvolgimento fattivo e diretto del nostro Presidente Nazionale che, pur nel rispetto delle responsabilità e delle competenze di tutti e di ciascuno, è sempre il garante del buon funzionamento della nostra amata Unione e di tutti gli Enti collegati.
Infatti, l’esperienza insegna che l’adozione di una simile metodologia di comportamento “partecipativo e sinergico” riduce sensibilmente le conflittualità ed i possibili contenziosi al nostro interno e responsabilizza tutti noi ad una gestione “coesa, democratica e collegiale” della nostra Associazione.
Questo non è più il tempo delle divisioni, delle lacerazioni e delle incomprensioni, ma quello delle soluzioni condivise ed unitarie.
D’altra parte, se la congiuntura economica attuale del Polo Tattile di Catania è davvero così drammatica, non penso che mancherà al nostro sempre sensibile Presidente Barbuto, venirgli incontro e farsi carico di tale criticità, se lo si chiamerà direttamente in causa.
Ed allora confido nel grande “senso di appartenenza e di responsabilità” dei vertici regionali dell’UICI Sicilia per farlo ritirare questo “benedetto” emendamento.
Sarebbe questo il più bel “regalo” di Natale per il Presidente Mario Barbuto, la più bella “strenna” natalizia per i ciechi ed ipovedenti italiani!