In questi mesi ho parlato ben poco delle vicende politico-associative, concentrandomi quanto più possibile sulle quotidiane emergenze della Sezione e, soprattutto dei soci per i quali il tempo dedicato non è mai abbastanza. Dopo aver letto il resoconto dei lavori dell’ultima Direzione Nazionale, però, sento l’esigenza di dire la mia sul prossimo congresso straordinario. Non mi soffermo in alcun modo sulla questione relativa alla opportunità o non opportunità di svolgere un congresso straordinario in questo momento così delicato, ma l’aver letto della possibilità di svolgere il congresso da remoto mi ha fatto davvero venire i brividi. Per carità, nulla questio sul congresso del 2020, purtroppo con la situazione pandemica era davvero l’unica modalità per dare un governo alla nostra Associazione, ma adesso non c’è alcuna ragione per non svolgere il congresso in presenza. Vi prego: se deve esserci un congresso, che sia un congresso vero! Se dobbiamo modificare lo Statuto con cambiamenti importanti che possano consentire l’iscrizione dell’UICI nel RUNTS, che queste modifiche vengano discusse e apportate con piena consapevolezza da parte di tutti: delegati e base associativa!
Faccio mia una affermazione che il Presidente Mario Barbuto ha pronunciato in molte occasioni: “dall’Unione non deve uscire nessuno!” L’unione è la casa dei ciechi e, in un momento così complesso nessun cieco deve sentirsi distante dall’Unione.
Se vi sono problemi per lo svolgimento del congresso ad ottobre, che lo si faccia a novembre o a dicembre, ma ribadisco, è fondamentale che tutti i delegati si sentano davvero protagonisti del congresso.
Pubblicato il 09/06/2023.