Nessun gruppo di comando per controllare l’Unione solo il rispetto della legalità e delle regole statutarie – Lettera aperta all’On. le Maria Tindara Gullo, di Mario Barbuto

Gent.ma On.le Mariella Gullo,

Apprendo da un notiziario circolante nel territorio di Messina che Ella ha rivolto all’Onorevole Ministro degli affari interni una interrogazione riguardante la vita associativa dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.
Non dispongo del testo dell’interrogazione e pertanto le mie umili osservazioni si basano solo su quanto pubblicato dal notiziario in parola, che riporto comunque integralmente in fondo a questa mia, onde evitare possibili omissioni o fraintendimenti di sorta.
Chi le scrive, con spirito di umiltà e desiderio di dialogo, è il Presidente Nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, eletto dal Congresso dell’Associazione appena sei mesi fa, con l’80 percento dei consensi, pur in presenza di altre due candidature alternative.
Il Consiglio Regionale siciliano dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti è stato commissariato dalla Direzione Nazionale il 3 marzo 2016 per gravi inadempienze di carattere amministrativo, organizzativo e associativo.
Per brevità, non farò qui l’elenco delle inadempienze, ma rimando agli atti formali e ai testi delle deliberazioni di scioglimento che sono a disposizione presso i nostri uffici nazionali e regionali.
Mi limiterò qui a ricordare soltanto, a mero titolo esemplificativo, che la sezione di Catania annoverava nei propri elenchi quasi mille iscritti defunti da anni e la sezione di Messina, per incanto, nel 2014 quadruplicava le proprie iscrizioni, tutte pagate con quota di favore di 10 Euro invece della normale quota di 50 Euro.
Nonostante le assicurazioni datemi personalmente dai dirigenti regionali UICI siciliani all’atto dell’insediamento del Consiglio il 20 maggio 2015 relativamente alla necessità di portare ordine, legalità e correttezza nelle sezioni, nonché alla conseguente e urgente definizione di un calendario straordinario di verifiche amministrative e associative da definire entro i successivi trenta giorni, a tutto il 3 marzo 2016, né il calendario, né tanto meno le verifiche stesse, avevano ancora trovato formulazione e attuazione.

Dei 25 componenti in carica all’atto dello scioglimento del consiglio regionale UICI Sicilia, soltanto cinque hanno deciso di adire le vie legali, per altro, in aperto contrasto con il dettato statutario che regola i provvedimenti di disciplina associativa interna.
Quanto al rischio di esistenza di un gruppo di comando che vorrebbe controllare l’Unione, al quale si vorrebbe attribuire la responsabilità della situazione siciliana attuale, gioverà ricordare che il presidente del Consiglio Regionale UICI della Sicilia, in carica per ben 37 anni fino al 2015, non più eleggibile per disposizione statutaria, in quell’insediamento del 20 maggio dello scorso anno, è stato comunque eletto nell’Ufficio di Presidenza con la carica di vice presidente.
Fino a poche settimane fa, sempre quel presidente così longevo, cumulava nelle proprie mani ben tre presidenze e due vice presidenze, inerenti a rilevanti organizzazioni regionali e nazionali afferenti l’Unione quali l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, la Stamperia Regionale Braille di Catania con annesso Polo Tattile e il Centro per l’autonomia Helen Keller di Messina, con annessa scuola cani-guida.
Ancora oggi, quel Presidente, campione di longevità, detiene saldamente la presidenza dell’Agenzia Internazionale e della Stamperia regionale, sia pure in presenza di fondati dubbi di legittimità.
La Direzione e il Consiglio Nazionale dell’Unione, esprimono piuttosto molta preoccupazione in merito alle manovre già in corso da molti mesi, tendenti alla espulsione di fatto dell’Associazione dagli organi dirigenti delle istituzioni sopra ricordate, al fine di mantenerne un controllo personale, sia pure sotto altre insegne.
Non sarà un caso se oggi, per la prima volta dall’atto di fondazione, la presidenza dell’Agenzia Internazionale non è più in capo all’Unione, ma al Ministero della Salute, nella circostanza rappresentato sempre da quel presidente della cui longevità abbiamo già detto.
Il 10 giugno prossimo a Catania terremo una assemblea dei quadri dirigenti associativi della Sicilia e l’11 giugno una assemblea aperta alla partecipazione di tutti i ciechi siciliani.
Sarebbe per me e per tutti noi un onore e una gioia, gentile Onorevole, averla nostra ospite con il solo e unico scopo di fare chiarezza e informazione su chi avrebbe effettivamente violato le regole della democrazia e su chi avrebbe costituito e alimentato il gruppo di potere che da 35 anni ha gestito la nostra associazione in Sicilia e non solo.
In attesa di incontrarLa di persona a Catania, l’occasione mi è gradita per porgerLe distinti saluti.

Mario Barbuto – Presidente Nazionale

Tempostretto Quotidiano on line di Messina e provincia del 28 maggio

MESSINA | L’On. Mariella Gullo (Fi) ha presentato ieri mattina, una interrogazione a risposta immediata rivolta al Ministro degli Interni, Angelino Alfano, riguardo il commissariamento dell’articolazione territoriale siciliana dell’Unione Italiana Ciechi. L’atto parlamentare si è reso necessario dal momento che esistono dei fondati dubbi di legittimità sulla decisione assunta dal Direttivo centrale di Roma della U.I.C.I.. “I dubbi – si legge nel documento parlamentare – hanno inevitabilmente finito col provocare ferme denunzie da parte di quanto hanno subito tale decisione che imbriglia di fatto lo svolgimento dell’attività dell’Ente siciliano. Chiedo, pertanto, se sono stati rispettati ed assicurati i principi costituzionali e di leggi in tema di democraticità, libertà e uguaglianza. Temo, infine, che tale decisione si connoti all’interno di un disegno finalizzato alla creazione di un ‘gruppo di comando’ che possa condizionare e controllare l’Ente”.
Così la parlamentare Mariella Gullo, componente della Commissione Affari Sociali.