I MUSEI CAMBIANO ROTTA: DALLA CONSERVAZIONE E CURA DELLA MEMORIA, ALLA VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO, ALL’ACCESSIBILITA’ TOTALE. IL RUOLO DELLE NEUROSCIENZE
Online il numero 14 della Rivista vocale del Museo Omero.
In questo numero di dicembre, a conclusione di un anno difficile ed impegnativo, AISTHESIS. SCOPRIRE L’ARTE CON TUTTI I SENSI, affronta il tema dei grandi mutamenti in corso nel panorama museale non solo italiano. La ricerca di nuovi spazi, di nuove metodiche di fruizione non solo per quanto riguarda le visite spingono la gran parte dei luoghi destinati alla conservazione e alla promozione delle opere d’arte, a ricercare sbocchi più idonei, a guardare con nuove prospettive, ad inserire anche il verde e il paesaggio nel patrimonio artistico, così come tradizionalmente viene definito. È il direttore della Reggia di Caserta, la marchigiana Tiziana Maffei, a coinvolgerci con il suo intervento, nella magia di questo straordinario museo verde, dove la grandezza e il fascino architettonico di Luigi Vanvitelli si fonde in un unicum fino a recuperare il valore proprio di paesaggio culturale, patrimonio dell’umanità. Ed è così che ancora oggi il Parco, realizzato dal giardiniere ma anche agronomo di origine sassone John Andrew Graefer e voluto da Ferdinando e Carolina di Borbone, appare il naturale e logico completamento del disegno vanvitelliano.
Maria Josè Luongo ci indica, a tale proposito, come l’empatia degli spazi antichi e moderni, empatia non solo per la dimensione architettonica, sia agevolato da un approccio corretto alle neuroscienze. Superando il dilagare assai di moda di questa nuova “ottica”, la Luongo, partendo dalle “Città Invisibili” di Italo Calvino, afferma che se si progetta un edificio senza tener conto della natura di coloro che lo abitano, stiamo ignorando le nostre responsabilità sociali. Molte città sono una testimonianza di ambienti privi di valori umani e della necessità di spazi sempre più empatici ed inclusivi. E questo vale anche per le città cercate quotidianamente dal nostro immaginario, distrutte dall’oblio della memoria. Da qui la valenza del Museo verde della Reggia di Caserta, destinato già dal tempo dei Borboni alla una collettività e ad un territorio anche sociale.
L’odierna realtà dei Musei in Spagna, con particolare riferimento a quelli che rientrano nella rete piuttosto estesa degli spazi accessibili, ci viene invece raccontata con una densa intervista di Annalisa Trasatti, ad Antonio Espinosa, direttore del Servizio di Archeologia e Musei di Vilajoiosa, oggi Vilamuseu. Espinosa dice come, “dopo gli studi di museologia, non volendo essere solo uno di quegli archeologi direttori di musei spagnoli a cui interessano solo le collezioni e la loro ricerca, ma poco il pubblico, ho capito che proprio l’empatia è l’ingrediente segreto, ma essa da sola non è sufficiente: c’è bisogno dell’ispirazione. Così è nata la passione per l’accessibilità: rendere l’arte fruibile a tutti e quindi, rendere accessibile principalmente il museo. Così sono partito e l’avventura dura da circa25 anni.” Vilamuseu è diventato un punto di riferimento anche per la ricerca. Lo standard include il linguaggio dei segni, linguaggio semplice, pittogrammi, sottotitoli e descrizioni audio; infissi e arredi accessibili e decine di modellini, repliche e originali da poter toccare.
Va ricordato che la lettura della Rivista è affidata alla voce dei Luca Violini e che il pubblico di riferimento, già da tempo, ha un aumento costante allargandosi oltre agli operatori culturali, ai direttori e responsabili di musei e gallerie, anche ad università e centri studi, ad esperti ma anche a lettori/ascoltatori e ad un mondo definito impropriamente generalista. Direttore della Rivista è Aldo Grassini, direttrice responsabile Gabriella Papini, in Redazione Monica Bernacchia con lo staff di comunicazione del Museo Omero.
La Rivista AISTHESIS, con la voce di Luca Violini, è consultabile, anche in inglese e a breve in spagnolo, al link https://bit.ly/37EbdQP