Si è svolta giovedì 22 novembre a Lecco, presso Palazzo delle Paure, la conferenza stampa di presentazione del progetto “Please touch me ad occhi chiusi”.
L’iniziativa, che vede il diretto coinvolgimento della locale Sezione dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, è promossa da Eliante, cooperativa sociale attiva in campo ambientale, culturale e nella valorizzazione del turismo sostenibile ed è sostenuta dal Comune e dalla Soprintendenza Archeologia di Lecco; ha ricevuto altresì il sostegno della Fondazione CARIPLO, che ha stanziato un finanziamento di euro 85000.
Obiettivo finale è la creazione di 3 nuovi percorsi fruibili anche da utenti con disabilità visiva all’interno dell’area archeologica, storica e di scienze naturali presso il polo museale di Palazzo Belgiojoso.
Sfruttando le opportunità offerte dalle più recenti tecnologie, l’offerta dei musei verrà ampliata grazie all’introduzione di esperienze in grado di coinvolgere anche le persone svantaggiate, abbattendo quel “tabù” che impedisce di usare il tatto per toccare i reperti.
“Gli obiettivi generali che ci siamo posti con questo progetto – dichiara la Referente per la Cooperativa Eliante Michela Ruffa – sono il potenziamento dell’offerta museale, la promozione nei visitatori di un maggior senso civico e di rispetto della diversità, la crescita della cultura dell’accessibilità e dell’inclusione. Nello specifico – prosegue Ruffa – vogliamo consentire la piena fruizione degli spazi e dei contenuti alle persone con disabilità visiva, creando un percorso tattile aperto però a tutte le categorie di visitatori, che punti a veicolare la comprensione del significato di un qualsiasi reperto anche complesso in modo diretto. Contestualmente porteremo avanti anche un percorso di formazione per gli operatori affinché imparino il giusto approccio da adottare con i visitatori con disabilità visiva”.
Viva soddisfazione ha espresso anche Silvano Stefanoni, Referente per la Commissione Sport, Tempo Libero e Turismo Sociale della locale Sezione UICI e dell’omologa Commissione Regionale. “Noi parliamo spesso di barriere architettoniche associandole al marciapiede o alle scale inaccessibili alle carrozzelle. Vi sono però anche le disabilità sensoriali, che sono tante, come sono tante le barriere che le persone che ne sono affette incontrano. Per questo il progetto è così importante e auspichiamo che sia solo il punto di inizio per la promozione di una cultura realmente inclusiva”.
“Stiamo vivendo un’epoca nuova, un cambiamento culturale fondamentale che vede nei musei degli strumenti per la promozione e la crescita della persona – afferma il Direttore del Sistema museale lecchese Mauro Rossetto. Questi tipi di strumenti in realtà saranno un’occasione nuova di esperienza per tutti, favorendo l’accesso alla cultura delle persone di ogni fascia culturale e sociale. Quello presentato oggi è un progetto rivoluzionario che servirà ad avvicinare i cittadini al museo”.
Gli fa eco Grazia Facchinetti della Soprintendenza Archeologia: “Si tratta di un intervento che si inserisce in un percorso lungo di mappatura delle realtà, rilevazione della criticità e di ricerca di soluzioni per superare le barriere di accesso alla fruizione dei beni culturali. Certo, l’aspetto fondamentale è la grande possibilità di includere persone svantaggiate nella fruizione e nella conoscenza del nostro patrimonio, ma non dimentichiamoci che attraverso il tatto anche i normodotati possono imparare molte cose che non passano dalla vista. Non si può quindi che guardare al processo con estremo favore, sperando che sia un prototipo da imitare in altre realtà”.
I lavori per la realizzazione dei 3 percorsi hanno già preso il via e dovrebbero terminare entro marzo 2020.