D. Quali sfide incontra oggi l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) per la tutela delle persone non vedenti?
R. Nel XXI Secolo e in questa nostra società delle radicalizzazioni, la vita quotidiana delle persone non vedenti e ipovedenti e in generale delle categorie cosiddette “deboli”, diviene sempre più difficile. L’elevata competitività nel mondo del lavoro, insieme alla continua volatilità dei posti di lavoro, stanno provocando una riduzione delle opportunità occupazionali per i ciechi. E il lavoro, al contrario, è la base irrinunciabile di qualsiasi progetto di vita imperniato sull’indipendenza e autonomia personale. Poi c’è la scuola con tutte le difficoltà di inclusione. C’è l’integrazione sociale sempre meno curata, con la violazione continua dei diritti di cittadinanza garantiti dalla nostra Costituzione, dalla Carta europea e dalla convenzione ONU. C’è soprattutto quella perdita di valori di solidarietà che rischia di rendere particolarmente ardua l’esistenza di quanti, proprio su quei valori, fondano la propria speranza per una società più giusta e più attenta alle necessità di chi è meno fortunato.
D. Cosa ci può anticipare della collaborazione con CBM Italia nell’ambito della campagna di screening di questi mesi?
R. Abbiamo cominciato con CBM Italia un percorso di collaborazione su due tematiche: l’impegno internazionale di assistenza e solidarietà e la campagna di protezione della vista sul territorio italiano. Per il primo aspetto, abbiamo messo a punto un apposito gruppo di lavoro che sta già considerando almeno due progetti di sostegno in Paesi africani. Per la campagna di prevenzione sottoscriveremo presto un accordo dove UICI e CBM saranno attive insieme in molte città italiane con una presenza organizzata nelle scuole per sviluppare quel dialogo con i ragazzi che rappresenta il nostro futuro. Tutte le nostre sedi territoriali saranno impegnate a supporto di questa campagna che ci vedrà impegnati per parecchi mesi.
D. In occasione della Giornata Mondiale della Vista quale messaggio vorrebbe dare a tutte le persone con cecità in Italia e nel mondo?
R. Un messaggio di speranza perché, pur colpiti da una forma di disabilità gravissima, si può aspirare ad avere una vita intensa, piena, normale. Con gli stessi Diritti e gli stessi Doveri degli altri. Cittadini tra i cittadini. Abitanti del mondo. Un messaggio vorrei inviare anche e soprattutto alle nostre autorità perché siano rafforzate le politiche e le azioni di prevenzione in tutto il Paese. Una buona prevenzione salva la Vista a tanti e permette allo Stato un risparmio di risorse.