I giovanissimi dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti (Uici) della sede di Matera presso la Fattoria Didattica Paddy di Policoro

Sabato 4 settembre il Comitato Territoriale dell’Istituto di ricerca, formazione e riabilitazione (I.ri.fo.r.), supportato dalla sede territoriale dell’Uici di Matera ha organizzato in collaborazione con il Centro di Consulenza Tiflodidattico di Rutigliano (Ba) una giornata dedicata a ragazze e ragazzi under 16 presso la Fattoria sociale didattica Paddy di Policoro: la giornata è inquadrata nel progetto I.ri.fo.r. nazionale “Io ri…gioco la mia parte” dedicata agli under 16 non vedenti e ipovedenti .

Alcuni componenti del direttivo della sede di Matera sono stati affiancati dalla dr.ssa Rosy Saracino responsabile delle attività e consulente del Centro educativo riabilitativo per videolesi “Gino Messeni Localzo” di Rutigliano federato agli Istituti pro Ciechi d’Italia.

I tre ragazzi che hanno aderito alla giornata sono stati guidati dai responsabili della fattoria sociale didattica Paddy di Policoro in un tour empatico emozionale con gli animali presenti in fattoria, in primo luogo con gli asini, conigli, caprette ecc.

Le guide e gestori della fattoria Carla e Fabio hanno coinvolto i ragazzi in attività di cura degli animali: atto primo di contatto ed empatia con gli stessi; successivamente è stato possibile cavalcare gli asini o guidarli nel percorso dei giochi e attraverso il contatto fisico si sono sviluppati gli aspetti emozionali educativi propri della “pet therapy”.

Carla e Fabio, su nostra richiesta ci hanno informato sulla loro attività in fattoria con progetti di pet therapy rivolti a ragazzi ma anche adulti con disabilità cognitive, sensoriali ed anche motorie. Le attività e i progetti della fattoria sociale didattica Paddy non sono solo rivolte ai portatori di disabilità ma anche alle scolaresche delle scuole dell’infanzia e delle medie inferiori.

I ragazzi hanno vissuto una giornata esperienziale diversa, libera dai vincoli che la società impone anche ai così detti normodotati; dobbiamo dire anche che gli adulti presenti si sono divertiti quanto i ragazzi, anzi sotto il profilo delle barriere empatiche emotive che l’età adulta impone, forse, sono tornati indietro nella loro infanzia gustando quello che si è stati. Alla fine della giornata l’interazione intergenerazionale tra ragazzi ed adulti era completa, rendendo effettivi gli scopo che la “per therapy” si prefigge.