Gruppo di lavoro per il sostegno ai paesi in via di sviluppo

La Direzione Nazionale nella sua riunione del mese di luglio scorso ha costituito un gruppo di lavoro per il sostegno ai paesi in via di sviluppo, che si occuperà in particolare di progetti e possibili iniziative in favore di paesi terzi e poverissimi, soprattutto in Africa.
Il gruppo è all’inizio della sua attività, ma già ci sono alcune idee ed è iniziato un percorso che ha quale obbiettivo quello di stimolare la realizzazione di una rete associativa tra coloro che si sono sempre occupati di cooperazione allo sviluppo e in particolari di progetti e iniziative sulla prevenzione e lotta alla cecità. Il nostro fine non è a priori quello di finanziare semplicemente iniziative e progetti, ma aderire a richieste di contributi, cercando di mettere insieme tutte le risorse e disponibilità possibili per creare condizioni favorevoli ad uno sviluppo di quanto vorremmo realizzare, non limitandoci a semplici sostegni occasionali. In questo senso ci si sta orientando verso i progetti e le attività già attive ed anche conosciute nel variegato mondo della cooperazione internazionale. Capitolo a parte, ma che si inserisce naturalmente con il nuovo e più concreto impegno dell’Unione in favore delle popolazioni in estrema difficoltà, è il coinvolgimento attivo delle principali associazioni dei disabili visivi dentro l’EBU: stimolare il loro interesse verso comuni progetti, in questo modo la nostra associazione potrebbe essere la capofila di un impegno verso i più poveri della terra, e questo farebbe veramente la differenza. Insieme poi potremo e dovremo coinvolgere le associazioni rappresentative dei ciechi e degli ipovedenti nei paesi dove saremo in grado di implementare progetti in modo da collaborare con loro, stimolandone la loro crescita e rappresentanza, diminuendo progressivamente la nostra presenza, per poi lasciare a loro la prosecuzione di quanto potremo avviare. Attualmente ci si sta occupando di un progetto per l’Uganda in collaborazione e partenariato con CBM-Italia, in un’area tra le più critiche ai confini con il Sud Sudan. In Burkina Faso, dove da anni è presente con un qualificato progetto la nostra sede Toscana, è stato siglato un accordo per il gemellaggio con l’Associazione Burkinabé dei ciechi e degli ipovedenti. Un progetto è in fase di studio in Tanzania dedicato al tema dell’assistenza agli albini, che in quel paese come in altri paesi africani, rischiano la vita per il semplice motivo di essere nati Albini. Inoltre ci si stao occupando di un possibile intervento in Togo che sarà meglio delineato nei prossimi giorni.
Si potrebbero aggiungere altre proposte maturate in questo breve lasso di tempo, ma adesso si deve rafforzare questa rete, poi si potrà iniziare concretamente ad operare. Un’idea e un percorso quale questo, richiede la massima collaborazione e soprattutto la condivisione di tutti.
Ovviamente si chiede anche la collaborazione di quanti vorranno concretamente sostenere questo sogno, quello di una storica associazione di disabili visivi, quale la UICI, che opera per un mondo di fratelli in grande sofferenza ma soprattutto per prevenire e curare malattie prevenibili e curabili. E questo è quanto richiede anche OMS al nostro paese. Sarà richiesta la collaborazione di tutti, nei modi che di volta in volta saranno ritenuti idonei ad affrontare situazioni che sono realmente molto diverse l’una dall’altra. Per il momento si è molto interessati a conoscere eventuali iniziative in corso a livello regionale o territoriale per capire come inserirle nel quadro dell’attività del gruppo di lavoro e rafforzare prima di tutto la nostra rete interna.