Gli ipovedenti e l’organizzazione UICI

Gli ipovedenti e l’organizzazione UICI: riflessioni.

 

Le vacanze hanno un duplice scopo, quello primario di riposare e ricaricare le batterie, il secondo è quello di riflettere su alcuni argomenti e o attività che seguiamo durante l’anno. Questo articolo è il frutto del secondo scopo.

 

In tutti questi anni di collaborazione con l’Unione, prima a livello locale e poi a livello nazionale, mi sono sempre chiesto per quale ragione gli ipovedenti hanno così scarsa incisività nella vita associativa, e qui non mi riferisco solo ed unicamente alle cariche istituzionali, che in questo momento sarebbe il caso (come da più parti si fa notare) di ottimizzare e o ridurre, ma a livello di gestione dei bisogni degli stessi ipovedenti. Spesso e volentieri si fatica ad affrontare i problemi di questi individui che risultano essere davvero complicati in quanto non si conoscono a sufficienza.

 

Non vi alcun dubbio che parte della causa di questo risultato è dovuto alla scarsa partecipazione degli individui stessi, che non percepiscono questa organizzazione adeguata ai loro bisogni.

 

Il punto su cui vorrei focalizzare l’attenzione ora non sono le cause di cui ho accennato, in quanto probabilmente si rischia di scrivere cose già risapute e quindi di scarso interesse. Qui vorrei porre l’attenzione sull’organizzazione operativa. Attualmente la struttura nazionale è costituita dalle varie commissioni / comitati di lavoro, i quali si occupano delle varie tematiche. All’interno di questi organi spesso non vi è un ipovedente o una ipovedente a parte alcune accezioni: es Commissione OSI e magari alcuni altri casi. Quindi l’idea potrebbe essere quella di inserire un ipovedente (se disponibile) in ogni Commissione o eventuale organismo operativo, in modo tale che quel determinato argomento possa essere seguito in prima persona sotto ogni aspetto. Qui anticipo la domanda legittima, che ne facciamo della Commissione Ipovisione? Se dal punto di vista organizzativo si dovesse ritenere necessario fare una sintesi di tutte le tematiche, quindi si potrebbe pensare alla creazione di un organismo operativo ad hoc in cui fare confluire i componenti ipovedenti dei veri gruppi di lavoro, i quali si dovranno occupare di dare le priorità ed organicità nell’affrontare i vari problemi. Ovviamente quanto ho espresso è un’idea che sicuramente dovrebbe essere elaborata in relazione alla futura organizzazione che questa associazione si vuole dare al suo interno.

 

Spero che questo piccolo contributo sia foriero di dibattito costruttivo.

 

Massimiliano Martines