Buongiorno amici volevo sottoporre alla Vostra attenzione il declino della professione del fisioterapista, che tanto ha dato ai ciechi italiani. La nostra associazione , non ha saputo leggere i cambiamenti che erano in atto nelle scienze riabilitative, per farla breve siamo passati da corsi professionali a un percorso universitario, torto o a ragione questo lavoro ha dato dignità. L’unione italiana ciechi non è avvezza ai cambiamenti, non riesce a tener testa alle continue mutazioni che avvengono nel mondo. Oggi per un cieco è quasi impossibile frequentare un corso di laurea in fisioterapia, perché i test d’ingresso sono inaccessibili. Abbiamo fatto grandi proclami, ma non siamo stati in grado di rimuovere questo problema, parole né sono state dette tante, ma i nostri giovani non sanno che strada intraprendere. L’ateneo novarese, avrebbe dato la disponibilità per inserire degli studenti non vedenti al corso di laurea in fisioterapia, ma per le ragioni che non conosco questo progetto è fallito miseramente. Oggi chi vuole fare questa professione può solo frequentare l’università di Firenze, che ci riserva cinque posti. Signori dobbiamo lavorare affinché venga rispettata la normativa sulla accessibilità dei concorsi, ma purtroppo non vedo la volontà da parte della dirigenza dell’unione italiana ciechi e ipovedenti Nell’affrontare seriamente questo grave problema. Nel giro di dieci anni questa attività sparirà, non siamo stati in grado di creare i presupposti affinché tutto ciò non avvenisse. Il lavoro è troppo importante non si scherza sulla pelle della gente, si fanno delle politiche associative serie, mantenendo e sviluppando una professione che potrebbe dare ancora molto al mondo dei disabili della vista.
Gianni Laiolo