Davide, uno studente del liceo musicale di Udine mi ha raccontato la sua esperienza agli esami di maturità. Mi ha colpito la chiarezza e l’equilibrio con cui ha vissuto un momento importante nella vita di ogni studente giudizioso, che, nonostante la approssimazione e l’indifferenza delle strutture che dovrebbero essere educative, si preoccupa di essere d’aiuto agli altri. Non si dica che l’episodio raccontato fa parte della normalità, nella nostra scuola, perché lo scandalo è proprio accettare che la norma sia questa!
Ogni altro commento lo lascio a voi.
Antonio Quatraro
Scrive dunque Davide:
Per quanto riguarda l’esame di maturità, sebbene stia procedendo bene sul piano dei contenuti (ho finito gli scritti e lunedì prossimo sosterrò l’orale), mi sento in dovere di segnalarle alcune problematiche riscontrate con i formati delle prove: in particolare, la prima prova (italiano) è stata inviata in formato .mp3 (che, come forse potrà intuire, è del tutto inutile), costringendo la mia insegnante di sostegno a leggermi velocemente le tracce in modo che io non perdessi troppo tempo nella scelta (sarebbe opportuno capire se la scuola ha sbagliato nella richiesta o se, come mi è stato detto, il ministero non invia altri formati, cosa che, a mio avviso, è piuttosto inspiegabile).
Inoltre, per farle capire quanto la nostra scuola sia indietro (non solo dal punto di vista organizzativo, ma anche sotto altri aspetti), mi permetto di segnalarle, per quanto riguarda la seconda prova, il fatto che a salvarmi è stata, in senso letterale, la fortuna (non avendo l’istituto scolastico provveduto in tempo alla preparazione della stampante e dei programmi adeguati, essendo questi in parte mal funzionanti; il fatto che sia uscita un’analisi fattibile senza stampa mi ha evitato una mattinata davvero complessa).
Infine, sempre in un’ottica di rispetto e inclusione, voglio sottolinearle come uno dei nostri commissari esterni (nello specifico il docente di matematica e fisica) designato dal ministero (suppongo), nonostante sia stato avvertito della presenza di un non-vedente (e nonostante l’insegnante di sostegno lo avesse pregato di non inserire nel compito della terza prova domande inerenti concetti visivi o che, comunque, avrebbero implicato risoluzioni grafiche), ha pensato bene di creare una prova nella quale due dei tre problemi implicavano proprio la vista (tant’è vero che l’insegnante di sostegno mi ha anche sottolineato come la risoluzione analitica del primo quesito fosse assai difficile e come nel terzo, accanto a una formula, bisognasse descrivere i movimenti di una carica elettrica all’interno di un campo magnetico (che, naturalmente, richiedono l’analisi di un grafico per essere compresi).
Spero lei mi scuserà per questa lunga (e, forse, noiosa) mail, ma, essendo lei in contatto con il ministero ed essendo il Presidente della Commissione studi musicali, ritengo utile portare alla sua conoscenza queste evidenti crepe nell’accessibilità e nella preparazione del materiale che, a mio avviso, andranno perfezionate per gli allievi futuri.