A pochi giorni dalla settimana dei diritti delle persone con disabilità e dalla giornata internazionale del disabile, la Fand di Asti (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) riunitasi in assemblea, fa sentire con forza la propria voce per denunciare che negli ultimi anni si è registrato un preoccupante passo indietro nella soluzione delle problematiche che affliggono i cittadini colpiti da handicap. Troppo spesso, dopo promesse e proclami le porte si sono richiuse ed è tornato il silenzio.
Un rapporto complicato
Continua ad essere complicato il rapporto con le istituzioni: il 20 ottobre 2017, in un incontro con il sindaco Maurizio Rasero e la Giunta comunale, la Fand aveva consegnato un documento contenente alcune proposte e richieste di interventi, ma, ad oggi, nessuna risposta è arrivata. Per tentare di sbloccare lo stallo la Fand, durante la recente assemblea, ha deciso di coinvolgere il Prefetto affinché si faccia garante di una regia che favorisca il confronto tra associazioni e istituzioni per pianificare interventi strutturali, di comunicazione, oltreche di formazione delle persone che devono interagire con soggetti disabili. Si pensi, per esempio, fa rilevare la Fand, all’importanza di ottenere una collaborazione con Asl e Università di Asti per fornire agli studenti di Scienze infermieristiche e di Servizi Sociali nozioni sempre più specifiche per supportare utenti con handicap visivi, uditivi e non solo.
Un secondo obiettivo riguarda la possibilità di attuare un protocollo d’intesa con gli Ordini professionali per promuovere scelte e progetti condivisi. “Perché – sottolinea Adriano Capitolo presidente della Fand – da 40 anni si parla di abbattere le barriere architettoniche e invece si continua a costruirle. Da parte nostra – ha aggiunto – vi è piena disponibilità a collaborare e a concertare con qualsiasi soggetto si apra al confronto”.
L’autonomia resta un sogno
Persistono situazioni paradossali, spesso risolvibili o comunque mitigabili con investimenti di modesta entità e un po’ di buona volontà. Per i disabili la fruizione degli spazi interni di banche, uffici, negozi, centri commerciali, non è ancora a 360°. Anzi la loro autonomia è pesantemente condizionata. All’ospedale Cardinal Massaja il percorso per non vedenti si arresta al bancone dell’accettazioni: di qui in poi bisogna affidarsi al buon cuore dei volontari. I banconi stessi non rispettano la normativa per la fruizione da parte di persone in carrozzina. Semplicemente sono troppo alti, vere barriere all’accessibilità del servizio pubblico.
Per i non udenti è impossibile comprendere e farsi comprendere poiché esiste ancora un forte ritardo nella assimilazione e utilizzazione da parte degli enti di forme di comunicazione non verbale. Ostacolo insormontabile? No. La Fand ricorda che esiste una soluzione tecnologica, di cui l’Asl (e non solamente) potrebbe e dovrebbe dotarsi: si tratta di un tablet il quale permette di collegarsi gratuitamente ad un servizio della Regione Piemonte, che fornisce, in tempo reale, la traduzione nella lingua dei segni da parte di operatori specializzati. Sempre in campo sanitario la Fand intende sollecitare ad Asl e Ordine dei medici, una ricognizione sugli ambulatori dei medici di base, spesso situati in condomini o luoghi con accesso difficoltoso per i portatori di handicap, per redigere una mappa che permetta di individuare quelli più a portata dei pazienti con disabilità.
L’elenco degli “ostacoli” è lungo: dalle apparecchiature che erogano i ticket salvacode inutilizzabili da parte di cittadini con disabilità visive, al parcheggio selvaggio (quasi sempre impunito), agli elementi di decoro urbano pubblici e privati autorizzati. Per un non vedente o un cittadino con difficoltà motorie i sacchetti dei rifiuti o i cassonetti condominiali sui marciapiedi costituiscono un’insidia. Molto sentite inoltre le limitazioni che in estate colpiscono il trasporto pubblico extraurbano con 15 giorni di stop totale ad agosto e la riduzione delle corse sempre nel periodo estivo.
La Fand insisterà con la nuova presidenza Asp per ottenere un incontro con il personale aziendale “al quale spiega Capitolo – prospettare le nostre istanze. Credo che parlando direttamente con loro, faccia a faccia, sia più facile capirci e condividere le nostre esigenze con le loro”. Per altro la Fand riconosce ad Asp di aver attivato, sui bus urbani, un sistema di comunicazione vocale davvero efficiente.
Parliamone, ma poi serve agire
Sulle iniziative relative alla disabilità che nei prossimi giorni si terranno anche ad Asti la Fand ha una posizione chiara: “Convegni, incontri e dibattiti sono utilissimi per capire, confrontarsi, cercare soluzioni. A condizione che alle parole seguano fatti concreti”. Una prima opportunità per tutte le Amministrazioni comunali e provinciali è quella di inserire nei bilanci di previsione 2019/2021 di prossima approvazione dei rispettivi Consigli, le necessarie risorse finanziarie per progetti e iniziative di eliminazione delle barriere e non solo architettoniche, indispensabili a garantire i diritti delle persone con disabilità.
La Fand
La Fand riunisce le seguenti associazioni: Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic), Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro (Anmil), Ente nazionale sordi (Ens), Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (Uici), Unione nazionale invalidi per servizio (Unms), Associazione nazionale guida legislazione handicap e trasporti (Anglat), Associazione ricerca, prevenzione e protezione autismo (Arpa). La fand ha sede ad Asti in via Quintino Sella 41.
Asti 30 novembre 2018