Nel mese di Marzo 2017 è stata programmata una visita ad una casa domotizzata per verificarne quale utilità possa apportare alla vita quotidiana di ciechi ed Ipovedenti.
Anche se in modo non proprio simile, mi è sembrato di rivivere la visita che la Commissione OSI fece alla casa del futuro della Microsoft nella sua sede a Redmond in USA.
Non sono novità eccezionali, perché tutti veniamo a conoscenza giorno per giorno dei progressi che le nuove tecnologie stanno avendo in tutti i campi, ma trovare tutto concentrato in un solo posto, programmato appositamente per poterne venire a conoscenza in modo pratico, è sembrato doveroso valutare i progressi della tecnica nelle cose quotidiane, ma anche e soprattutto per verificare una realizzazione con comandi vocali.
Entrati nella casa domotizzata e precisamente nel salone, dopo i convenevoli di rito, ci siamo accomodati ed è iniziata la spiegazione di quello che è stato realizzato e la dimostrazione pratica di quello che si può fare tramite un device mobile, precisamente un Windows phone, utilizzando la guida vocale Cortana, e con un computer con Windows 10 e sempre con l’utilizzo della stessa guida vocale.
Premesse:
1. Cortana è presente nel sistema operativo Windows a partire dalla versione 8.1, ma nell’ambiente dei disabili visivi non è usata molto in quanto non riesce ancora a gestire in modo completo tutto il sistema operativo e le applicazioni comunemente usate dai disabili visivi. Però, abbiamo potuto apprezzarne l’utilizzo con i comandi vocali nella gestione della casa smart EasyDom, sia da un dispositivo Windows Phone, sia tramite un computer.
2. E’ da considerare che Windows Phone non si sa se sarà mantenuto sul mercato da Microsoft, quindi, è importante verificare se il sistema è gestibile dai device mobili con sistema operativo Android e iOS, due sistemi operativi che hanno già al loro interno uno screen-reader.
3. E’ sicuro che, avere la possibilità di comandare tutti i dispositivi di una casa dalla console di un computer o tramite un device mobile, quale uno smartphone o un tablet, mediante la voce come consentito da Cortana, Siri o Google Now, ci semplifica non poco l’utilizzo dei dispositivi e degli elettrodomestici di una casa.
4. Anche se giorno per giorno ne sono immessi sul mercato sempre di più, tranne alcuni tipi di televisore che hanno un sistema operativo Android, di elettrodomestici smart ce ne sono veramente pochi.
5. Da diversi anni c’è la possibilità di poter gestire da remoto e tramite un telefono l’antifurto di casa e, tramite questo impianto, l’attivazione e la disattivazione di alcune delle utenze di casa. Per esempio, farsi accendere il riscaldamento piuttosto che il forno o altra utenza, ma non è la stessa cosa.
6. Di dispositivi che si possono comandare tramite App apposite ce ne sono già in giro, ma anche in questo caso non è la stessa cosa.
Ciò premesso, vediamo da vicino lo stato dell’arte attuale e per la smart home che abbiamo visitato.
Componenti per la realizzazione:
1. Un computer che contiene il programma di gestione dei dispositivi della smart home.
2. Tutti i fili dell’impianto tradizionale vengono sostituiti con un solo cavetto con tre fili.
3. Per ogni elemento dell’impianto, prese, interruttori, eccetera, serve un circuito di interfaccia.
Il computer è, con il suo programma di gestione della smart home, il cervello che consente di effettuare le impostazioni e di dare i comandi. Il tutto in funzione delle esigenze che si hanno, con comandi diretti o con la programmazione predisposta.
Le interfacce dell’impianto, ognuna per ogni dispositivo, servono a collegare i dispositivi con il cavetto a tre fili che collega tutti gli elementi dell’impianto.
Il cavetto con tre fili che, praticamente, collega l’output/input del computer con tutte le interfacce, serve per fornire i comandi da parte del computer ai dispositivi o per inviare i segnali dai dispositivi al computer. In pratica una sorta di bus di dati.
Il sistema è fatto in modo che, tramite l’interfaccia da web, tramite device mobile o tramite computer, si può programmare qualsiasi scenario, prevedendo di attivare o disattivare qualsiasi utenza o dispositivo installato.
Tanto per far capire meglio cosa si può fare, ecco due esempi per tutti:
Esempio 1:
se sto uscendo, attiverò lo scenario Uscita che prevede di chiudere tutte le tapparelle, di chiudere l’elettrovalvola del gas e quella dell’acqua, di inserire l’allarme dopo due minuti dopo che sono uscito, di accendere e poi spegnere tutte le luci dopo un minuto che sono uscito, di spegnere l’impianto multimediale e di spegnere le eventuali altre utenze.
Esempio 2:
Se ritorno a casa, prima di entrare, attiverò lo scenario Entrata che prevede di alzare le tapparelle se è giorno, accendere le luci se è già buio, aprire le elettrovalvole del gas e dell’acqua, accende l’impianto multimediale con la musica che mi piace, oppure il televisore sul programma preferito, attivazione del riscaldamento se non è stato già attivato e in base alla temperatura rilevata, eccetera.
E’ chiaro che quelli indicati sono degli scenari semplici di esempio.
Infatti, avendo la possibilità di effettuare tutti gli scenari che mi servono, ne posso programmare quanti ne voglio, con tutte le combinazioni di azioni che mi servono, per tutti i momenti e le necessità della giornata. Inoltre, con un solo comando dato a voce e tramite un device mobile, faccio fare all’impianto quello che mi serve.
Per concludere, si programmano gli scenari e si scelgono all’occorrenza, in base alle necessità di quello che ci serve in quel momento. Tutto ciò si fa dal tablet o il computer di casa, piuttosto che da uno smartphone in casa o da remoto e tramite una connessione web.
Nota bene: è da precisare che se per una qualsiasi ragione non dovesse funzionare l’impianto smart, tutto funziona normalmente con i comandi locali, quindi, funziona ugualmente come se la casa non fosse stata domotizzata.
Considerazioni.
Al di là che si possono creare e si può usufruire degli scenari preimpostati dall’utente, è da considerare che, potendo fornire comandi a tutti i dispositivi che abbiamo in una casa, quando questi dispositivi saranno tutti smart, quindi, con la possibilità di programmarli e dare loro dei comandi complessi e non solo accensione/spegnimento come quelli che attualmente non sono smart, avremo anche noi disabili della vista, un vantaggio non indifferente, soprattutto se sarà possibile comandare l’impianto con qualsiasi smartphone, perché qualsiasi dispositivo può essere comandato a voce.
Attualmente, sono pochi i dispositivi smart che si riesce a comandare con comandi complessi in una casa, quindi, questo tipo di impianto può sembrare poco utile. Però, se consideriamo che gli elettrodomestici smart stanno cominciando ad apparire sul mercato, per esempio, abbiamo già alcuni tipi di televisori, qualche lavatrice, qualche forno ed altri piccoli elettrodomestici, e, considerando che ci sono antifurti già gestibili, come per le caldaie e i condizionatori, qualche pensiero si può fare.
La ragione è semplice. Una volta montato un impianto di questo tipo, con una interfaccia per ogni elemento dell’impianto, quando sarà il momento che si potrà usufruire degli elettrodomestici smart, li potremo usare in modo semplice, con la possibilità di poterli programmare e comandare anche a voce, sia in casa, sia da remoto, con la possibilità di usarli completamente attraverso l’impianto smart.
Da quello che ci hanno spiegato i tecnici che hanno creato questo tipo di impianto che si gestisce con Windows 10 e Cortana, tutto a voce, un impianto di questo tipo non costa molto. Il costo complessivo, dipende dalla grandezza della casa e dagli elementi da gestire. Per una casa non molto grande, tale costo per rifare l’impianto si aggira intorno ai 5000 euro.
E’ ovvio che se si ristruttura casa e si deve rifare l’impianto, la convenienza è quella di farsi fare un impianto domotizzato.
Di seguito, quanto concordato a fine incontro.
Alla fine della visita, avendo valutato positivamente un impianto del genere, abbiamo preso accordi per avviare una collaborazione tra l’Unione e la società che ha costruito questo prototipo di casa domotizata.
La società che ha preparato il prototipo:
1. Fornisce un ambiente da testare tramite web, con le credenziali di accesso, per poter testare il software che consente di programmare un impianto tipo.
2. Metterà a disposizione le App per ambiente di programmazione iOS e Android per device mobili.
3. consentirà di installare un ambiente software su un computer da noi fornito per poter fare le prove di accessibilità del software di gestione dei componenti.
4. Ci fornirà l’assistenza adatta affinché possiamo effettuare i test, impegnandosi altresì a rendere accessibile quello che non dovesse esserlo.
L’Unione, una volta che sarà tutto accessibile, si impegna a dare la massima visibilità a questo impianto, dandone informazione attraverso tutti i canali informativi dell’associazione a tutti i disabili visivi italiani.
Nunziante Esposito
nunziante.esposito@uiciechi.it