Dagli Impressionisti a Picasso. L’autoritratto di Van Gogh diventa accessibile ai non vedenti e agli ipovedenti

Da venerdì 25 marzo, nel corridoio di uscita della mostra Dagli Impressionisti a Picasso, è esposto un quadro tattile che riproduce perfettamente, con la tecnica innovativa Handsight, l’autoritratto di Van Gogh esposto in una delle sale dell’Appartamento del Doge.

Una seconda copia – donata all’Istituto David Chiossone, eccellenza nella riabilitazione delle persone con disabilità visiva- sarà esposta a Dialogo nel Buio in Darsena- lungo il percorso multisensoriale in totale assenza di luce, per permettere al pubblico di vivere l’arte in un modo diverso, ma non meno coinvolgente.

Un modo per tradurre un famoso quadro dal linguaggio della vista a quello del tatto, con grande fedeltà all’opera e altissimo dettaglio. Un’ occasione per rendere accessibile l’arte visiva anche ai non vedenti e agli ipovedenti.
Inoltre i visitatori potranno consultare accanto al quadro delle schede in braille, contenenti informazioni e storia su Van Gogh e sul suo autoritratto.

«Ho deliberatamente comprato un buono specchio» scrisse Van Gogh al fratello Theo «cosicché, in mancanza di un modello, possa lavorare dalla mia stessa immagine». Uno di ventinove autoritratti dipinti negli anni in cui visse a Parigi, ospite del fratello, l’artista si ritrae di tre quarti, con il volto leggermente ruotato verso la sua destra, vestendo un grande cappello di paglia giallo intenso e una maglietta estiva blu cobalto. Raffigurato con la consueta barba, Van Gogh si mostra con lo sguardo sereno ed atteggiamento rilassato, a catturare uno dei pochi momenti di autentico benessere in una vita breve e segnata, nelle parole del fratello Theo, dal dualismo di un animo delicato e sensibile da un lato, ed egoista e testardo dall’altro. Ed è proprio in quella Parigi che l’artista scopre la corrente artistica dell’impressionismo, ammirando in particolare i nudi di Degas e i paesaggi di Monet. Questo autoritratto cattura anche uno degli aspetti più distintivi dell’arte di Van Gogh e che ne rende i dipinti così riconoscibili: le pennellate veloci e discontinue che, in una lettera all’amico pittore Bernard, l’artista accosterà a colpi irregolari picchiati sulla tela. Sul cappello, sul volto, sulla maglietta e sullo sfondo, sono ben visibili le pennellate allungate ed individuali dalle quali emerge la figura dell’artista; una tecnica che Van Gogh utilizzerà in maniera crescente per trasmettere alle sue opere il proprio senso di disagio interiore”.

Cosa è Handsight
Il progetto HandSight nasce dall’idea di due Italiani residenti a Los Angeles: Alessandro Marianantoni e Martin Monti — rispettivamente artista multimediale e professore di Neuroscienze all’Università della California — e coinvolge una rete di piccole eccellenze, sempre italiane, in Italia, Australia, e Stati Uniti. Il progetto, è dedicato a rendere l’arte visiva accessibile, attraverso il tatto, a non vedenti e ipovedenti, ma è anche volto a bambini e adulti di tutte le età che sono così spontaneamente portati a voler toccare l’arte.
Mentre esiste un grande fermento in questo settore, la tecnica di realizzazione innovativa di HandSight, grazie ai partner nei campi della tecnologia informatica e dell’industria automobilistica, permette di tradurre quadri dal linguaggio della vista a quello del tatto con grande fedeltà all’opera, e, contemporaneamente, costi contenuti e possibilità di stampa a larga scala che non sono possibili con le tecniche di stampa 3D o riproduzioni realizzate a mano. Infatti ad oggi nessun’altra iniziativa è riuscita a sviluppare quadri tattili con questo livello ed insieme di qualità.
La realizzazione dei quadri tattili parte dalla traduzione dell’opera dal linguaggio della vista a quello stereognostico e coinvolge artisti multimediali e storici dell’arte per raccontare non solo il contenuto dei quadri ma anche
lo stile pittorico, come il tratto caratteristico di Van Gogh, e le tecniche di rappresentazione come la prospettiva. Grazie a processi di realizzazione industriale, il modello informatico poi prendere vita in un vero e proprio quadro tattile ad alta risoluzione realizzato in materiali resistenti all’usura ed ipoargellenici.
Il progetto HandSight è attualmente impegnato non solo con il Palazzo Ducale di Genova ma sta anche producendo quadri tattili delle opere del Caravaggio per una mostra che aprirà la prossima estate a Roma.

Questo quadro tattile, donato da Angela e Mario Monti, è stato realizzato da HandSight, perché l’arte sia accessibile a tutti.

Si ringrazia L’Unione Italiana Ciechi di Genova per la produzione dei materiali Braille a corredo dell’Opera