Studenti dell’École d’Urbanisme visitano il centro città guidati dai volontari dell’Unione Ciechi
Il lavoro svolto a Torino sull’accessibilità dei trasporti inizia a farsi notare a livello internazionale. Nei giorni scorsi, 24 studenti del master in Mobilità e Trasporti dell’École d’Urbanisme di Parigi hanno voluto visitare il centro della città subalpina, alla scoperta di strategie e accorgimenti messi in atto per l’inclusione delle persone con disabilità. Ad accompagnarli in un breve ma proficuo percorso sono stati i volontari della locale sede UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti), un’associazione storica che, da decenni, grazie anche a un lavoro di rete svolto con le istituzioni del territorio e con altre realtà associative, si impegna per l’abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali.
Il master promosso dall’École parigina è un percorso universitario di alto livello, cui accedono ingegneri, ma anche esperti in geografia, urbanistica e scienze politiche. Ha l’obiettivo di formare professionisti con un’elevata specializzazione nel settore dei trasporti e della mobilità, capaci di dare risposte sul piano tecnico, economico, ambientale, così da poter essere un valido supporto per i decisori pubblici. Alla luce di una formazione così specifica, il tour torinese ha avuto un carattere marcatamente tecnico. Gli studenti, accompagnati dalla referente Agathe Daniel, sono stati guidati dai consiglieri UICI Torino Sergio Prelato (persona ipovedente, responsabile settore trasporti) e Marco Pronello (persona non vedente, responsabile settore lavoro, che, in questo caso, è intervenuto anche in veste di interprete).
Il tour, della durata di un paio d’ore, con partenza dalla sede UICI di corso Vittorio Emanuele II 63, si è concentrato su diverse infrastrutture per la mobilità accessibile, a cominciare dai semafori sonori. Sono state poi mostrate due stazioni della metropolitana: Re Umberto e Porta Nuova, quest’ultima particolarmente interessante, in quanto punto di snodo collegato con la stazione ferroviaria. Grazie alle indicazioni di Prelato e Pronello, gli studenti hanno potuto apprezzare alcuni preziosi dettagli, dai percorsi tattili a pavimento, dotati di una vera e propria segnaletica in rilievo, alle indicazioni braille presenti sui corrimano, senza trascurare i cartelli con caratteri ingranditi e ad alto contrasto, ideati per le persone ipovedenti. L’esplorazione ha incluso anche alcune fermate di tram e bus, le cui paline sono dotate di un sistema che permette di conoscere gli orari dei mezzi in tempo reale: è sufficiente inquadrare con il telefono appositi codici QR, accessibili anche a chi non vede (i bordi del riquadro sono in rilievo e l’app collegata è compatibile con le tecnologie di sintesi vocale).
La presenza dei due volontari UICI ha consentito agli studenti non solo di conoscere infrastrutture e strumenti specifici per l’accessibilità urbana, ma anche di comprendere, seppur per sommi capi, come si muovono le persone cieche e ipovedenti: tra l’altro, sono state mostrate alcune tecniche di utilizzo del bastone bianco. Al termine del tour, la soddisfazione, da parte di tutti, era palpabile. Gli studenti hanno molto apprezzato i contenuti proposti. «Dal canto nostro, speriamo di aver fornito spunti interessanti, utili per il futuro di questi giovani, che saranno i professionisti e i decisori pubblici di domani – hanno commentato i referenti UICI Prelato e Pronello – Torino non è una città perfetta. C’è ancora moltissimo da fare, però è vero che in alcune zone, grazie anche a un lavoro svolto in sinergia con le amministrazioni e i tecnici del Comune, sono nati esempi virtuosi, che consentono a chi non vede buoni livelli di autonomia e che speriamo possano diventare un punto di riferimento, a livello nazionale e internazionale».