In questi giorni confrontandomi con tanti amici mi sono sentito dire che si vergognano di aver sostenuto Mario Barbuto sin dal 2010 e questo per tutto quando è successo dal congresso ad oggi.
Io mi sono detto e ho detto loro che non noi ci dobbiamo vergognare ma chi quel progetto ha tradito, chi con il passare del tempo si è affezionato al potere tanto da strutturare una rete sempre più ristretta posta a difesa della sua posizione.
Barbuto con il congresso del 2020 ha compiuto scelte quasi scientifiche per chiudere il suo cerchio magico ma come spesso accade, quando il potere è troppo accentrato e a difesa di una piccola oligarchia qualcosa non funziona e basta un anello dell’ingranaggio che si rompe che il castello crolla.
Nella Direzione e poi nel Consiglio nazionale voluti da Barbuto sono scoppiate le contraddizioni e poi, con la ciliegina della candidatura c’è stata una vera deflagrazione.
Il Consiglio nazionale dei “leali” si è spaccato con la sua candidatura al parlamento ma poi, tutti si aspettavano che mantenesse la promessa di non tornare alla presidenza.
Come io avevo detto la sua promessa si è dimostrata falsa e ieri Barbuto è ritornato in sella dimostrando che dell’Unione ne fa solo uno strumento per la sua volontà di potenza mascherata di rispetto per le regole e di amore per l’Unione.
Sostengo e apprezzo quei consiglieri nazionali che conducono un’operazione trasparenza a difesa dell’associazione e mi adopererò, per quello che vale affinché la loro azione abbia successo.
Ieri alla radio abbiamo avuto una prova di cosa ci aspetta, dobbiamo agire con stile e mantenere ferme le nostre idee.
Faccio appello ai tanti soci, tanti dirigenti regionali e territoriali che amano l’Unione a volersi ribellare e riunire le forze affinché il Consiglio Nazionale possa sfiduciare chi, con tanta prepotenza si vuole servire dell’Unione e dargli lo sfratto al fine di aprire un’era davvero nuova e andare in modo collegiale aperto e trasparente verso il congresso del 2025.
Solo un’affermazione tra quelle espresse ieri alla radio condivido: “vogliono liberarsi di questo presidente”.
Sì, io spero proprio che il Consiglio nazionale liberi l’associazione da questo presidente accentratore.
Caro presidente, dici di rispettare gli organi e certamente gli organi dovranno dire la loro ma credo, molto sommessamente, che avresti il dovere di rispettare i Ciechi e gli Ipovedenti.
Domanda: visto che tieni agli organi, come mai non hai ancora convocato il Consiglio nazionale?
Pubblicato il 29/09/2022.