Considerazioni a margine dell’assemblea dei quadri dirigenti, di Nicola Ferrando

Autore: Nicola Ferrando

Il Presidente Nazionale convoca i dirigenti periferici a Tirrenia il 17 e il 18 maggio per fare una sorta di bilancio di metà legislatura e per elaborare proposte per superare il difficile momento che l'Unione e l'intera società italiana sta vivendo. Pur non potendo partecipare all'assemblea dei quadri dirigenti, vorrei dare il mio modesto contributo.
In questi due anni e mezzo mi pare che l'Unione sia stata costretta più a difendersi dagli attacchi interni ed esterni che a proporre novità per i ciechi e gli ipovedenti. Se si esclude l'accordo con ADV per il nuovo sistema di guide tattili, non ci sono state conquiste significative, anzi abbiamo rischiato di perdere l'indennità di accompagnamento, di vedere l'Unione commissariata, di rimanere senza soldi. Il sistema dei forum di discussione, messo in piedi per favorire la partecipazione di dirigenti e soci, che si erano sentiti esclusi dopo le note vicende dell'ultimo congresso nazionale, non ha funzionato, a causa della farraginosità del sistema, che prevede l'assegnazione di un nome utente e di una password non modificabili e che non consente di utilizzare un unico account per gestire più forum.
La comunicazione tra sede centrale e dirigenti periferici è sicuramente efficiente, dato che quasi tutti siamo dotati di posta elettronica, abbiamo imparato ad utilizzare le teleconferenze e, per chi passa molto tempo in sezione, anche il sistema voip che collega tutte le sedi locali al centro e tra di loro. Molto più difficile rimane la comunicazione tra dirigenti e soci. Le sezioni che in passato non si sono dotate di segreteria telefonica informativa o di altri strumenti per l'invio di comunicazioni ai soci, ora non hanno i soldi per mettere in piedi un sistema di questo tipo. Penso invece che la Sede Centrale potrebbe implementare un sistema di bacheca elettronica, che oltre a fornire notizie di carattere generale, potrebbe consentire ai soci delle singole sezioni di avere notizie di carattere locale, semplicemente pronunciando il nome della città di appartenenza. In alternativa bisognerebbe cercare un servizio di lettura mail via telefono, per cui ad ogni socio viene assegnata una mail del tipo nome.cognome@soci.uici.it. La sezione invia la mail ai propri soci ed essi ricevono sul telefono di casa una telefonata, con una sintesi vocale che li informa che è presente un nuovo messaggio e lo possono ascoltare. Il costo del servizio potrebbe essere sostenuto da uno o più sponsor, che aggiungerebbero il proprio messaggio pubblicitario in coda a tutte le mail, un po' come fa email.it.
Lo Statuto dell'Unione va sicuramente aggiornato, sia per tenere conto degli eventi verificatisi a Chianciano, che fanno ritenere opportuna la reintroduzione del sistema delle liste anche a livello nazionale, sia per rispondere meglio alle mutate condizioni economiche e amministrative: mi riferisco alla sempre più probabile eliminazione delle Province ed alla loro sostituzione con realtà amministrative più piccole, quali le ASL e le conferenze dei sindaci. Penso quindi a grandi sezioni metropolitane o interprovinciali, con proprio personale, e rappresentanze zonali nelle città più importanti, nelle quali i dirigenti, aiutati magari da un dipendente che a turno si sposta nelle diverse sedi, possono svolgere quell'azione di vicinanza ai soci che una sede posta a 100 chilometri e più di distanza non potrebbe avere.
Poiché l'attuale sistema di composizione del congresso nazionale è divenuto troppo oneroso, prevedendo la partecipazione di oltre 700 persone tra delegati, accompagnatori e personale della Sede Centrale, vedrei positivamente una revisione complessiva della rappresentatività territoriale, mediante un sistema a due livelli, per cui le assemblee provinciali eleggono uno o più rappresentanti regionali e le assemblee regionali così formate eleggono un certo numero di delegati al congresso, sulla base del numero di soci presenti in ciascuna Regione, sempre con la possibilità di presentare delle liste per dare voce alle minoranze. Diminuendo i costi di organizzazione del congresso nazionale, si potrebbe quindi ridurre la durata dei mandati, favorendo così il ricambio dei dirigenti.
Per evitare gli accordi elettorali, a parte le regole sulle modalità di voto, penso invece che si debba fare appello ai dirigenti regionali e nazionali, affinché abbandonino l'idea che, se non si è tutti della stessa opinione, non si è degni di entrare nel consiglio nazionale. La democrazia non è solo un valore astratto (rispetto delle regole), ma anche concreto (effettiva possibilità per chi riesce ad ottenere un certo consenso di entrare nella stanza dei bottoni e portare il proprio contributo di idee).
Per quanto riguarda il reperimento fondi, oltre all'iniziativa del quadrimestrale, vedrei bene anche un paio di annunci l'anno da pubblicare sui principali quotidiani nazionali, uno a novembre/dicembre puntato su un progetto nazionale ed uno a marzo/aprile più mirato sul 5 per mille da destinare alla sezione locale.