Chi siamo, dove andiamo?, di Massimo Vita

In questi giorni che ci avvicinano alle vacanze, mentre vivo difficoltà familiari legate alla tarda età della mia mamma, ho spesso pensato a chi siamo e dove andiamo come esseri umani. Questa mattina, ascoltando la natura del Cilento, dopo aver sbrigato la posta, ho deciso di usare questa domanda per cercare di stimolare un dibattito positivo portando sull’Unione questa domanda.
Chi siamo?
Chi siamo dovremmo saperlo e soprattutto dovremmo conoscere la nostra storia quasi centenaria. Devo dire che seguendo il dibattito associativo, spesso non sembra che si conosca a fondo la storia del nostro sodalizio. A dire il vero, qualche volta, si ascoltano notevoli svarioni in questo senso.
Mi piace pensare che almeno il gruppo dirigente sia cosciente di cosa rappresenta e ne abbiamo ottimi esempi a partire dal nostro Presidente nazionale. Il dibattito sull’anno del centenario non mi pare abbia costituito un grande esempio di qualità. Ci sono tante persone a lavoro e a loro va il mio plauso per il sicuro faticoso impegno ma io mi sarei aspettato che il centenario venisse utilizzato per dialogare sul nostro passato e soprattutto sul prossimo futuro.
Mi si potrebbe dire che questo è compito del Congresso ma io penso che quel Congresso dovrebbe essere un punto di arrivo e di sistematizzazione di un dibattito svoltosi in precedenza.
Comunque alla risposta chi siamo si può rispondere, forse anche banalmente, che siamo una grande famiglia e come tutte le grandi famiglie abbiamo pregi e difetti.
Molto più difficile risulta la risposta alla domanda: dove andiamo?
Provo a soffermarmi su due temi che segneranno il nostro futuro associativo. Il tema che più mi stimola è quello di come saremo capaci di fornire risposte alle problematiche degli anziani. La maggioranza della nostra grande famiglia è composta da persone anziane e spesso molto in là negli anni.
L’aumento dell’età media comporta difficoltà personali legate alle condizioni psicofisiche personali ma anche alla difficoltà di selezione della nostra classe dirigente. Dobbiamo agire in modo deciso per assicurare agli anziani un quotidiano sereno, soprattutto per stare vicini a coloro che restano senza famiglia, se vogliamo dare un senso al nostro essere Comunità. Dobbiamo mettere in campo azioni positive e capaci di assicurare risposte concrete favorendo lo stare insieme e migliorare la qualità della vita.
Un altro tema che dovremo affrontare è quello del durante e dopo di noi rivolto soprattutto a chi tra noi porta su di sé disabilità multiple e spesso molto gravi. La risposta a questo problema non è né semplice né scontata. Ci sono varie iniziative concrete sul territorio e alcune normative provano a fornire delle risposte.
A Siena stiamo cercando di realizzare un centro diurno che guardi al tema ma non senza difficoltà soprattutto per il reperimento di sufficienti risorse economiche. L’aumento dei casi gravi ci deve interrogare anche sulla composizione dei nostri quadri dirigenti dato che i disabili visivi normodotati sono in diminuzione.
Qui mi piace soffermarmi su come l’associazione si rende strumento per le famiglie che vivono queste grandi difficoltà. Spero che nel dibattito sul centenario vi sia spazio per questa tematica e che tutti insieme saremo capaci di organizzare una risposta concreta e sufficiente.
Forse il mio pensiero può sembrare generico ma interrogarsi su questi temi ci aiuterà a essere più incisivi cercando di fornire una risposta che ci veda coesi e determinati per il bene di chi vive una vita piena di difficoltà.
Ringrazio chi avrà avuto la pazienza di leggermi e da parte mia impegnerò tutto il mio bagaglio di esperienza per contribuire alla costruzione di risposte concrete anche nel mio impegno all’I.Ri.Fo.R. Nel Consiglio di Amministrazione stiamo riflettendo su un bando che riguardi gli anziani e soprattutto quelli più soli e ammalati.
Speriamo di poter concludere questa riflessione entro la metà di settembre e consentire così alle strutture territoriali di attivare azioni concrete in materia. Per raggiungere questo obiettivo, stiamo dialogando con il coordinatore della commissione anziani e con tutti coloro che hanno esperienze in materia aiutati da esperti.
Non credo di aver risposto in modo sufficiente alle domande ma spero che su questi temi si apra una discussione costruttiva e aperta che ci consenta di ottenere risultati positivi.