Catanzaro – Giornata mondiale della vista 2020: “La prevenzione salva la vista”

Intervenire in maniera efficace per contrastare il fenomeno della disabilità visiva, questa la mission del Comitato IAPB di Catanzaro, guidato dal Presidente Luciana Loprete che ha nell’ultimo ventennio operato secondo le indicazioni dell’IAPB Italia Onlus a favore della sensibilizzazione nei cittadini e nelle istituzioni sulla tutela del più importante dei cinque sensi, la vista.

Come confermato dagli oculisti e dagli oftalmologi a livello mondiale otto casi di disabilità visiva su dieci sono evitabili e quindi “È necessario fornire – ha aggiunto Luciana Loprete Presidente dell’IAPB CALABRIA – con ogni mezzo idoneo informazioni e consulenza sulle minorazioni visive, nonché un sostegno diretto ove fosse considerato necessario; servono più prevenzione e riabilitazione”  in occasione della Giornata Mondiale della Vista.

Seppur quest’anno la pandemia da Covid-19 ha ovviamente imposto limitazioni tali da impedire eventi con la partecipazione attiva della cittadinanza il Comitato di Catanzaro dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità insieme all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in occasione della Giornata Mondiale della Vista, l’8 ottobre scorso, ha svolto la maggior parte delle iniziative in presenza ristretta e nel rispetto delle direttive ed attraverso le ormai note modalità di comunicazione attraverso:

⁃ La registrazione di uno spot incisivo andato in onda nelle tv locali e stampa online nei giorni precedenti 

⁃ La realizzazione un’intervista di carattere medico-informativo grazie all’utilizzo di piattaforme online 

⁃ L’effettuazione di screening gratuiti previa prenotazione 

Per ribadire quali siano le azioni possibili e necessarie per portare a livelli adeguati gli standard legati alla prevenzione, nonchè per per un’azione più decisa per la riduzione dell’incidenza delle malattie oculari, si sono svolte nell’arco dell’anno momenti di divulgazione di carattere scientifico con un riscontro pratico di visite gratuite sottoponendo a screenging circa 105 persone al mese presso l’ambulatorio oculistico “Mario Barbuto” situato nella sede operativa UICI di Catanzaro. Ambulatorio questo, allestito con impegno e sacrificio e dotato di:

  • Autorefrattometro e Topografo;
  • Tonometro ad applanazione;
  • Lampada a fessura;
  • Ottotipo;
  • Cassetta lenti;
  • Video-ingrandotori;
  • Set di test per ipovedenti e quanto necessario alla riabilitazione visiva. 

Gli studi svolti sul territorio grazie alla collaborazione dei medici specialisti hanno permesso di identificare gruppi di popolazione a maggior rischio, e nello specifico si è rilevato che i giovani e gli anziani sono coloro che per fattori legati all’età sono tra i più colpiti pertanto è con tale consapevolezza che si è arrivati alla conclusione che la promozione della salute e del benessere deve esercitarsi attraverso interventi precoci.

Esempio di quanto appena affermato è legato ad una testimonianza resa da una delle persone che ha scoperto grazie alla prevenzione quanto di seguito: 

“Sono un giovane ragazzo che ha svolto il Servizio Civile Nazionale nella sede di Catanzaro, un’esperienza a mio avviso di forte crescita in ambito personale e lavorativo. Partecipando a tutte le attività realizzate dalla sezione, soprattutto sulla prevenzione, decido non solo di sottopormi io stesso a screening ma anche di coinvolgere i miei familiari. Dai semplici controlli effettuati è emerso che mio fratello è affetto da un edema papillare, su consiglio degli specialisti e del personale della sezione è stato consigliato un approfondimento neurologico d’urgenza. Vorrei precisare che mio fratello non presentava nessun tipo di sintomo, non accusava nessun disturbo se non un leggero astigmatismo. Spesso siamo distratti dallo “stare bene” sottovalutando il nostro fisico. Se non fosse stata per questa possibilità offerta dall’Unione Italiana dei Ciechi sez Catanzaro,  e non fossimo mai venuti a conoscenza di questo “semplice” calo di vista, dovuto in realtà ad altro, ne saremmo venuti a conoscenza, quando ormai era troppo tardi per la vita di un ragazzo di 14 anni.”

Foto scattata durante un momento della visita di prevenzione a una paziente

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