Catania – Occupabilità e inclusione sociale: un passo primario per restituire la visione ai non vedenti

Autore: Ardore Emanuela Priscilla

CATANIA. Giorno 25 Novembre e 3 Dicembre 2016, nell’ambito del progetto “Giovani verso l’Europa”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono stati tenuti due seminari sulla crescita, la formazione e l’occupabilità giovanile.
Essere informati sui propri diritti, riorganizzare la propria vita sociale puntando all’autonomia e all’indipendenza, collocarsi nel mercato del lavoro, sono tutti aspetti trattati durante i due incontri tenutisi a Catania presso il Consiglio Regionale dell’UICI.
I due seminari sono stati realizzati per consolidare e sviluppare le competenze necessarie alla ricerca attiva del lavoro, valorizzando le abilità, le conoscenze e i punti di forza degli allievi, ragazzi con minorazioni visive inseriti nel progetto, e dei giovani con la stessa disabilità appartenenti alle sezioni territoriali dell’Unione Italiana dei Ciechi in Sicilia.
Giorno 25 Novembre, il seminario dal titolo “Lavoro: Soddisfazione, Dignità e Inserimento”, è stato condotto dalla relatrice Maria Lucia Barbera, formatore non vedente che afferma: “Sicuramente è una grande responsabilità e un grande piacere diffondere le proprie esperienze e le varie conoscenze acquisite durante il training. Mi sento appagata ed utile per questi ragazzi con i quali condividiamo la stessa disabilità ed è quindi più semplice entrare in empatia ed avvertire i loro bisogni e la loro silenziosa richiesta d’aiuto. Purtroppo ancor oggi mancano le strutture adatte per permettere ai disabili libertà di movimento, un certo grado di autosufficienza e il meritato inserimento nella società. E’ vero, dipende molto da noi dimostrare ciò che si è in grado di fare ma è giusto che ognuno abbia piena consapevolezza del proprio essere e delle proprie competenze. Questo è la base di tutto”.
Il 3 Dicembre è la giornata in cui il mondo celebra le persone con disabilità e la loro piena inclusione nella società.
In occasione della giornata mondiale della diversità riporto le parole del prof. Frederic Schroder, Presidente dell’Unione Mondiale dei Ciechi: “I ciechi e gli ipovedenti vogliono lavorare e sono in grado di farlo. L’unica cosa che li trattiene è la mancanza di opportunità; essi devono poter contare su una buona istruzione, sulle tecnologie assistive e su qualcuno che riesca a creare le circostanze utili affinchè possano dimostrare quello che sono in grado di fare. È questo uno degli obiettivi della World Blind Union (WBU): la realizzazione di un futuro in cui tutte le persone con disabilità, comprese le persone cieche e ipovedenti, abbiano pieno accesso a un’occupazione remunerata, in condizioni di parità rispetto alle persone senza disabilità, affrontando gradualmente e con adeguato impegno gli ostacoli che ancora persistono.
Il Consiglio Regionale dell’UICI partecipa all’evento internazionale mediante il secondo seminario formativo dal titolo “I Giovani, l’UICI e l’Europa: possibilità di formazione e crescita per relazionarsi più efficientemente con il mondo del lavoro”.
L’incontro è stato curato dalla dott.ssa Francesca Sbianchi, responsabile della comunicazione internazionale. Vari i temi trattati durante il seminario: si è discusso di come opera l’ Unione a livello internazionale, delineando cos’è il Servizio Volontario Europeo (SVE) e l’European Blind Union, ossia uno dei sei organismi regionali della World Blind Union il quale rappresenta gli interessi delle persone cieche e ipovedenti a livello europeo al fine di garantire a tutte le persone con disabilità visiva, la piena partecipazione a tutti gli aspetti della vita sociale, economica, culturale e politica su un piano di parità con gli altri. “Ho la possibilità di entrare in contatto con tantissime persone che affrontano la disabilità in maniera differente… ognuno con le proprie paure, le varie ambizioni e aspettative” afferma Francesca Sbianchi che aggiunge: “il filo conduttore è l’interculturalità. Avviene uno scambio interessante a livello sia umano che professionale. Solo attraverso lo scambio una persona può realmente rendersi conto di qual è il suo posto nel mondo. Tutti abbiamo un posto nel mondo, un posto ricercato, sofferto e consolidato dalle nostre motivazioni, dalla nostra voglia di fare e di arrivare”.
Entrano in gioco le abilità e le capacità che ogni essere umano possiede, indipendentemente dalla sua specificità e particolarità. Non bisogna perdere di vista il fatto che ogni essere umano porta con se una storia personale, con all’interno vissuti profondi, stili di vita, carattere ed esigenze.
Per questo motivo ognuno di noi è unico e speciale con conseguente diversità. In questo senso si può intendere la diversità come una risorsa, in termini di crescita e arricchimento personale. Solo attraverso la conoscenza e l’accettazione incondizionata dell’altro, come presupposto della giusta etica morale, esiste confronto e riflessione.
A conclusione degli incontri il commissario straordinario, la dott.ssa Linda Legname, si ritiene soddisfatta dell’andamento dei due seminari e auspica che nel futuro possano esserci altri appuntamenti formativi per dare continui input positivi ai ragazzi.occupabilita-e-inclusione