Patronato ANMIL – Progetto di collaborazione – Nuovi servizi per tutti, di Emanuele Ceccarelli

Autore: Emanuele Ceccarelli

Il Paese affronta oggi una crisi che non è semplicemente economica, ma che attraversa profondamente l'intera società italiana.
La situazione di disagio che i cittadini stanno vivendo, il bisogno di rispondere a nuove istanze ha portato l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ad incrementare l'offerta di servizi sul territorio, accreditando i propri dipendenti presso la Direzione Provinciale del Lavoro come collaboratori di patronato e aprendosi a nuove prospettive di sviluppo.
Prende il via da queste premesse una nuova immagine dell'Unione, per così dire "multifunzionale" nei confronti dei non vedenti e delle loro famiglie.
L'avanzamento della riorganizzazione delle Sezioni convenzionate con il Patronato ANMIL, l'arricchimento della professionalità del personale UICI e l'analisi dei rapporti con gli interlocutori – dalle istituzioni agli enti previdenziali – per lo svolgimento di attività riconosciute formalmente a livello ministeriale sono al centro di questo ambizioso progetto.
L'obiettivo è certamente quello di promuovere senza scopi di lucro più servizi, che corrispondano alle esigenze dell'utente in termini di qualità e di tempestività, con la speranza di costruire una relazione di fiducia tra UICI e cittadini. Tutti i cittadini, infatti, possono rivolgersi alle nostre Sezioni convenzionate dove il personale è autorizzato a fornire una consulenza completa, competente e del tutto gratuita in materia contributiva e previdenziale, informazioni e orientamento sulle questioni riguardanti il lavoro, l'invalidità, la salute.
Parliamo, in particolare, di servizi in materia previdenziale (pensioni di inabilità, invalidità, vecchiaia, anzianità, etc), servizi in materia socio-assistenziale (assegno ordinario di invalidità civile, pensione di invalidità civile, indennità di accompagnamento, pensione per ciechi, pensione per sordi, indennità di comunicazione, indennità di frequenza, pensione sociale, assegno sociale, etc) ed ASPI nuovi ammortizzatori sociali (riconoscimento malattia professionale, riconoscimento infortunio, riconoscimento infortunio in itinere, riconoscimento danno biologico, riconoscimento stato di handicap o di inidoneità di servizio, etc).
Con la nostra storica attività di rappresentanza, dal 1920 siamo al fianco dei minorati visivi per garantire informazione, assistenza e tutela.
Ora vogliamo, però, che esperienza, professionalità e competenza sia gratuitamente a beneficio di tutti.
Con i nuovi servizi, l'Unione si rivolge ai minorati visivi, soci e non, ai lavoratori, del settore privato e pubblico, ai cittadini, alle famiglie, agli anziani, ai pensionati, a tutti coloro che abbiano bisogno di un servizio di assistenza patronale e di previdenza sociale.

Naturalmente, l'impegno dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti rimane sempre quello di garantire un Paese più civile, un Paese dove le persone con problemi visivi abbiano più rispetto e più dignità da parte delle Istituzioni.

Emanuele Ceccarelli

I ciechi e lo Shiatsu, una realtà in espansione, di Sauro Fani

Autore: Sauro Fani

Nello scorso  mese di ottobre, si è concluso a Firenze, in collaborazione con il Consiglio Regionale UICI della Toscana, il nono corso Shiatsu dedicato a ciechi ed ipovedenti, realizzato dall'Accademia Italiana Shiatsu Do.

Il primo dei 4 step formativi, giunto oramai alla sua nona edizione, ha visto in questi quasi 10 anni la partecipazione di circa un centinaio di non vedenti ed ipovedenti provenienti da tutta Italia, confermando così l'interesse sempre crescente verso questo tipo di disciplina evolutiva.

Che cos'è lo Shiatsu?
Tokujiro Namikoshi, il padre di questa tecnica di trattamento corporeo, affermava: "Lo shiatsu è l'abbraccio della mamma verso il bambino".

Per cercare di fare chiarezza e sgomberare i molti luoghi comuni, potremmo dire che lo shiatsu,
è considerata una disciplina 'evolutiva', la cui espressione tecnica si basa sul portare una serie di pressioni con il palmo della mano, con il pollice e con il gomito su determinate zone del corpo, e lungo percorsi energetici riconosciuti e studiati da millenni; proprio a causa del sostegno, l'avvolgenza e la cura che l'operatore porta nell'accompagnare colui che riceve il trattamento, si riscontra la diversità con alcune forme di massaggio tradizionale
dove si hanno impastamenti, sfregamenti, manipolazioni ecc, direttamente sulla pelle.
Lo shiatsu, di origine giapponese, nella sua forma di massimo rispetto per l'essere, si esercita sulla persona vestita, adagiata su comodi futon (materassini giapponesi); le caratteristiche di una pressione shiatsu sono la perpendicolarità, la costanza e la capacità di indurre un piacevole senso di benessere attraverso lo sblocco e la dinamizzazione di situazioni altrimenti stagnanti.
Come forma di terapia manuale dapprima denominata "Anma", questa tecnica nasce in Giappone  all'inizio del ventesimo secolo. Nel 1925 Tokujiro Namikoshi fonda la prima di una serie di scuole che nel 1940 portarono alla creazione dell'Istituto Giapponese di Shiatsu, chiamato oggi Nippon Shiatsu School.
A cavallo tra gli anni 60 e 70, il maestro Masunaga creò un proprio stile che si contraddistinse per una maggiore varietà delle tecniche utilizzate per unpreciso riferimento alla visione  taoista dell'uomo, peraltro molto diffusa in estremo oriente.
è interessante ricordare che, fin dagli inizi del ventesimo secolo, la pratica dell'Anma, e poi dello Shiatsu, era a quasi totale appannaggio dei ciechi , che potevano così garantirsi il sostentamento economico.
  Nel Giappone occupato dopo la seconda
Guerra mondiale, Il generale Douglas MacArthur proibì la pratica di ogni medicina tradizionale, quale agopuntura, moxibustione (Riscaldamento degli agopunti attraverso l'artemisia), e Shiatsu, ritenendo  Queste tecniche non scientifiche pertanto superflue.
Di conseguenza molti terapisti persero il lavoro , gettando molti ciechi nella più completa disperazione al punto da spingere qualcuno di essi al suicidio.
L' Associazione Giapponese dei Ciechi inviò  un messaggio di emergenza alla scrittrice, attivista ed insegnante statunitense sordo-cieca Helen Keller, chiedendo la sua intercessione. Ella scrisse al Presidente degli Stati Uniti Harry Truman, che a sua volta fece pressione sul Generale MacArthur, affinchè  questi cambiasse la legge in vigore.
Gli esperti di Shiatsu ed Agopuntura ciechi del Giappone onorano ancora la memoria di Helen Keller, e a Tokyo   è stata istituita una scuola di Shiatsu ed Agopuntura, soprattutto per i ciechi, chiamata appunto The Helen Keller Institute  .

Ma è agli inizi degli anni novanta che lo Shiatsu ha sviluppato un percorso autonomo producendo forme originali, e creando nuovi spazi finalizzati allo sviluppo di uno stato di migliore vitalità e benessere, di ottimizzazione delle risorse personali di tutti i soggetti coinvolti, contribuendo a strutturare e ad espandere un nuovo settore professionale che attiene alla qualità della vita, e che si colloca fuori dall'universo sanitario.
Oggi abbiamo professionisti shiatsu non vedenti, che prestano la loro opera  presso centri anziani, palestre, o in studi privati, e alcuni fisioterapisti e psicoterapeuti , che hanno integrato lo Shiatsu nella loro professione.
Ma l'aspetto più importante che preme sottolineare, è il potente valore d'integrazione sociale che questa disciplina estrinseca attraverso la sua diffusione.
Se per ognuno di noi oggi vi è una necessità sempre maggiore di reali ed autentici contatti interpersonali che prediligano i nostri sensi e sensibilità, questo concetto assume ancor più rilevanza per le persone affette da deficit visivo le quali, avendo sviluppato gioco forza una loro sensibilità non soltanto tattile, esaudiscono in pieno le prerogative di questa disciplina, in un CONFRONTO paritetico che dia l'opportunità di esprimere finalmente le potenzialità di ognuno.
Da circa 10 anni, la sede fiorentina dell'accademia Italiana Shiatsu Do, organizza questi percorsi formativi, grazie ad istruttori ed assistenti  che nel tempo, hanno maturato le necessarie competenze al fine di poter trasmettere con efficacia e semplicità, le particolari tecniche e posture utilizzate.
infatti, a differenza di quel che avviene nei corsi tradizionali, dove ogni posizione o sequenza viene dimostrata visivamente agli alunni che in un secondo momento dovranno ripeterla, qui verrà verbalizzato ogni movimento che gli allievi andranno poi ad eseguire, accompagnandoli così in un lavoro sia individuale che di gruppo.
Paradossalmente, considerando che i corsi sono adattati alle specifiche necessità di chi non vede o vede poco, ma che non vogliono e non debbono essere ad loro esclusivo appannaggio, gli allievi vedenti inseriti in questi corsi trovano particolarmente prezioso questo doppio canale di formazione visiva ed uditiva, innescando così quell'integrazione tra ciechi e vedenti, che nasce da un comune linguaggio del corpo.
Il corso prevede un primo incontro introduttivo nel quale si cominceranno a muovere i primi passi in questa disciplina. Per chi intende poi proseguire la formazione, le lezioni avranno  scadenza mensile, e saranno essenzialmente basate su esperienze pratiche. Non è richiesta alcuna preparazione in particolari discipline o materie, 'unica cosa necessaria , questo si, sarà avere la curiosità di scoprire una disciplina che, se affrontata con passione, può cambiare davvero in positivo il nostro modo di essere e di rapportarsi con il mondo che ci circonda.

 

Centro Regionale Sant’Alessio- Sospeso servizio di assistenza domiciliare per plurihandicap, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Al Commissario Straordinario del
Centro Regionale Sant'Alessio
Margherita di Savoia per i Ciechi
Via Odescalchi, 38
00147 Roma.

e-mail: commissario@santalessio.org

Gentile Dr. Matteini,

nella mia qualità di Presidente Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus, ente che per legge ha il compito di rappresentare e tutelare i minorati della vista in Italia, mi permetto di farmi portavoce delle numerose istanze provenienti non solo dal territorio della Regione Lazio circa la situazione in cui versa l'Istituto "S. Alessio", di cui Lei riveste la qualità di Commissario.

Purtroppo, mi risulta che il servizio di assistenza domiciliare per il plurihandicap erogato dall'Istituto sia stato sospeso.

Non ho certo bisogno di sottolineare l'importanza che tale servizio riveste per i non vedenti e le loro famiglie, soprattutto trattandosi dell'assistenza  domiciliare di coloro che soffrono anche di minorazioni aggiuntive alla disabilità visiva.

Naturalmente mi rendo conto che la difficoltà della situazione politico-amministrativa in cui versa la Regione Lazio non offra il terreno migliore su cui operare in un settore come quello del welfare, però non posso fare a meno di sottolineare come, anche in questa circostanza, siano i cittadini più deboli e più bisognosi di aiuto ad essere direttamente colpiti dalle mancanze delle amministrazioni pubbliche di riferimento.

Le sarei, quindi, particolarmente grato se potesse, nei limiti dei suoi poteri istituzionali, provvedere a riattivare il predetto servizio assistenziale erogato dall'Istituto a solo vantaggio di tutte quelle persone cieche e ipovedenti che rischiano di trovarsi in irrimediabili condizioni di disagio ed emarginazione sociale.

La ringrazio sin d'ora per l'attenzione che vorrà prestare alla presente, e rimango a Sua completa disposizione per ogni possibile forma di collaborazione.

In attesa di un cortese cenno di riscontro, l'occasione mi è gradita per porgerLe i più distinti saluti.

Il Presidente Nazionale
Prof. Tommaso Daniele

Io ho prenotato il mio Drone, di Pino Bilotti

Autore: Pino Bilotti

Prendendo spunto di un articolo del sole 24 Ore apriamo una finestra nel futuro e cominciamo a pensare che può succedere; di essere trasportati a destinazione da soli  con un'auto in piena autonomia.
I Droni, cioè velivoli di cielo, terra e mare automatici, che si muovono guidati dal computer.
Nati in ambiente militare, i Droni stanno in realtà trovando rapidamente applicazione nei settori civili.
Gli esempi più appariscenti sono le auto che si guidano da sole: un insieme di videocamere e sensori permette al computer di bordo di prendere decisioni non solo sulla guida ma anche sul percorso migliore da seguire e sul tipo di strada da percorrere.
Se da due anni Google ha reso celebre il tema, facendo percorrere oltre 140mila miglia alla sua automobile nella Bay Area, inclusi San Francisco e il Golden Gate bridge, i progetti ci sono in realtà da molto tempo.
Darpa (Defense advanced research projects agency), l'agenzia governativa Usa del dipartimento della Difesa che negli anni Sessanta ha progettato internet, organizza dal 2004 il Grand Challenge, la sfida per riuscire ad avere entro il 2015 un'auto che si guida da sola.
Ma dagli anni Settanta ci provano sia il Giappone che la Germania e l'Italia.
Da noi c'è stato il progetto Argo dell'Università di Parma, che ha realizzato le "Mille miglia in automatico" con hardware di comune uso (montato su una Lancia Thema) e che oggi ha creato il Viac international challenge.
Tuttavia, non va dimenticato il progetto europeo Eureka Prometheus (dal 1986 al 1995).
Però, dopo tanta buona ricerca, non è mai nato nessun progetto industriale.
Unico sbocco: il programma spaziale che ha usato alcune di queste ricerche per le varie rover inviate su altri pianeti.
Google (e altre aziende) sperano invece di cogliere una nuova ondata di opportunità offerte dal bisogno di dominare i flussi di traffico delle smart city: secondo Google gli incidenti mortali su strada calerebbero del 40 per cento.
Ma se il robot che guida su gomma dà inquietudine al grande pubblico, il drone su rotaia è più "amichevole".
Soprattutto per treni e metropolitane.
Le moderne linee vengono sempre più spesso realizzate senza bisogno dei macchinisti in cabina, e all'aeroporto di Heathrow è stato costruito un sistema di "ovetti" per 4 persone senza pilota che trasferiscono i passeggeri dal gigantesco parcheggio al Terminal 5, orchestrando una complessa serie di precedenze, svincoli e differenti destinazioni".
Allora, siamo pronti ?
Le nostre città ci potranno vedere viaggiare da soli e diventare autonomi. Le tecnologie e la ricerca diventa sempre più vicina alle persone non vedenti; dai percorsi  tattili informatizzati e parlanti, i cellulari con gli iPhone sempre più accessibili e gestiti  con comandi vocali.
Allora cominciamo a pensarci perché quello che sembrava irranggiungibile nel prossimo futuro diventa realtà.
Una trasformazione  tecnologica che vedrà i non vedenti sempre più liberi e autonomi e io ho già prenotato il mio Drone.

Pino Bilotti

Lettera al Presidente della Repubblica, di Santo Graziano

Autore: Santo Graziano

Egr. Sig. Presidente della Repubblica,
ieri si è celebrata la giornata internazionale del disabile.
Si legge che "Quest'anno il tema della stessa è Rimuovere le barriere per creare una società inclusiva ed accessibile per tutti".
Nell'occasione Ella non ha mancato di mostrare la Sua sensibilità verso il tema. Leggo fra l'altro che abbia detto: "Nella difficile situazione finanziaria ed economica che il Paese attraversa e che ha purtroppo acuito le condizioni di disagio delle categorie più deboli, ogni sforzo deve essere compiuto per preservare e sviluppare gli importanti risultati già ottenuti per assicurare un effettivo sostegno alle persone con disabilità".
Leggo inoltre su Repubblica, se non ho male interpretato, che Ella fra l'altro non ha mancato di sottolineare l'importanza del problema dell'inserimento nel mondo del lavoro delle persone disabili.
A prescindere da una mia errata interpretazione sono convinto comunque che Ella condivida questa priorità. Perciò mi permetto di richiamare la Sua attenzione su un grave fatto di esclusione di cui si starebbe rendendo colpevole la Pubblica Amministrazione e che stride parecchio sia con lo spirito della giornata di cui sopra che con quello della legislazione del nostro Paese: Costituzione, Legge 104/92, Legge Stanca.
In questi giorni è in atto la fase di preselezione relativa al concorso a 12.000 cattedre. Il Ministero ha attivato una piattaforma ove i candidati possono esercitarsi e venire a conoscenza dell'intero pacchetto di quiz dal quale verrà estratto quello delle prove d'esame.
Sig. Presidente, quella piattaforma, purtroppo, risulta inaccessibile alle tecnologie assistive utilizzate dai non vedenti; il che ha come conseguenza che appunto i candidati affetti da tale minorazione vengano esclusi dalla possibilità di conoscere l'intero pacchetto di quiz e di sottoporsi alle esercitazioni alla stregua degli altri. Ciò li pone in situazione di evidente svantaggio e discriminazione, palesando l'inaccessibilità di una piattaforma di cui si avvale la Pubblica Amministrazione.
In secondo luogo per tale prova è stato assegnato ai candidati disabili un tempo aggiuntivo (legge 104/92) di quindici minuti. Tale misura, sig. Presidente, non tiene in adeguata considerazione la notevole differenza di tempi richiesti dalla lettura silenziosa adottata da tutti i candidati e quella ad alta voce a cui dovranno ricorrere i partecipanti ciechi, ipovedenti o con gravi difficoltà di letttura. Fra l'altro i quiz non sono tutti di natura testuale, alcuni sono di tipo grafico, diagrammi ecc.
Ella comprende benissimo come la descrizione orale di un siffatto quesito richieda un tempo molto maggiore che non quello della comune osservazione visiva; questo elemento perciò finirebbe per assumere un ruolo quindi ulteriormente discriminante.
Visto lo stato avanzato delle operazioni, non mi resta che chiederLe molto gentilmente di adoperarsi affinché i candidati ciechi, ipovedenti e con gravi difficoltà di lettura vengano ammessi direttamente alla successiva fase di selezione. Questo non per un privilegio, ma per far fronte all'inadeguatezza con cui la Pubblica Amministrazione si è trovata ad affrontare un simile problema, con l'augurio che in analoghe occasioni successive la stessa possa giungervi meglio attrezzata dal punto di vista tecnologico e con una maggiore attenzione alla conoscenza dei differenti tempi necessari per l'espletamento di simili prove d'esame, nel rispetto dello spirito della Legge 104/92.
Desidero precisarLe infine che non sono uno dei candidati, né parente o amico di qualcuno di loro, ma più semplicemente un docente cieco in quiescenza, che da semplice cittadino segue le vicende della scuola del nostro Paese, e che ha a cuore il fatto che la selezione del personale docente venga operata nella maniera più efficace possibile: senza discriminare alcuno, se pur in maniera involontaria come in questo caso, perché ciò potrebbe far perdere l'acquisizione di risorse intellettuali utili, come purtroppo è già avvenuto in precedenti circostanze.
Con stima.
Santo Graziano

I soci a scuola di Unione, Redazionale

Autore: Redazionale

L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha avviato, con il finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il progetto "formazione dei membri dell'associazione sulla mission dell'Unione".
Questo progetto è l'ideale prosecuzione del progetto conclusosi nel luglio scorso riguardante la formazione dei quadri associativi, e mira al recupero della spinta ideale e dei motivi fondanti che hanno portato alla nascita nel 1920 dell'allora Unione Italiana dei Ciechi. Motivi fondanti che si concretano nella piena "integrazione sociale" e nella integrale conquista delle "pari opportunità". L'attività formativa, che verterà in particolare sulla storia, sulle conquiste e sui nuovi traguardi che l'Unione si è prefissa, anche con particolare attenzione al complesso fenomeno dell'ipovisione si svolgerà fino all'agosto del 2013 e coinvolgerà tutti i soci, in modo da renderli partecipi della vita dell'Associazione, in modo da farne dei "missionari" della ragion d'essere dell'Unione.
Il corso sarà presentato dal Presidente Nazionale dell'Unione, professor Tommaso Daniele, e dal responsabile del progetto in diretta audio (www.uiciechi.it/radio/radio.asp) il 20 dicembre alle ore 9.
 

Sintesi dei lavori del Consiglio Nazionale, a cura di Vitantonio Zito

Autore: a cura di Vitantonio Zito

Nei giorni 30 novembre e 1 dicembre presso l'hotel Nova Domus in Roma si è riunito, in seduta ordinaria, il Consiglio Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti presieduto dal presidente prof. Tommaso Daniele con la collaborazione del vice presidente avv. Giuseppe Terranova, del segretario generale dr. Luigi Giametta e del vice segretario generale dr. Alessandro Locati.
Espletate le formalità di rito, il Presidente ha riferito al Consiglio sulle conseguenze della crisi sul funzionamento e sulle attività dell'Unione e si è soffermato sui problemi occupazionali dei ciechi e degli ipovedenti.
Proseguendo i lavori, il Consiglio ha esaminato ed approvato all'unanimità la seconda variazione al Bilancio di Previsione esercizio finanziario 2012 ed il Bilancio di Previsione esercizio finanziario 2013.
Dopo un ampio e approfondito dibattito, il Consiglio ha approvato all'unanimità anche la Relazione Programmatica sull'attività dell'Unione per il 2013; si è soffermato a lungo sulla proposta della Direzione relativa al riordino dei servizi dell'Unione gestititi dalla Sede Centrale sia a livello nazionale sia a livello periferico; ha preso atto dei riferimenti del Presidente sulla legge di stabilità; e si è interessato  dello stato dell'arte del Tavolo tecnico istituito dal Ministero del Lavoro per un'adeguata soluzione dei problemi occupazionali dei ciechi e degli ipovedenti; si è occupato della campagna a favore dell'accessibilità; ha esaminato la situazione relativa alle adesioni al Patronato Anmil; ha preso atto dei riferimenti su di un corso di fund raising; ha esaminato attentamente il ricorso di un socio della Sezione di Torino, nonché un ricorso presentato dalla Seione provinciale di Palermo, decidendo di respingerli. A conclusione dei lavori ha conferito la qualifica di socio onorario a: geometra Mauro Naccega, dr. Stefano Borrello, signor Guido Sorrenti della Valle d'Aosta; dr.ssa Maura Meschi di Chiavari e sig. Cesare Celani di Ascoli Piceno.
Vitantonio Zito

 

CONFERENZA STAMPA Mercoledì 12 dicembre 2012 – ore 11:30, Redazionale

Autore: Redazionale

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
ONLUS
CONFERENZA STAMPA Mercoledì 12 dicembre 2012 – ore 11:30
C/o Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Presidenza Nazionale
Via Borgognona 38 – 00187 Roma
I CIECHI E GLI IPOVEDENTI
SUBISCONO UNA NUOVA ESCLUSIONE SOCIALE
Coordina:
Luisa Bartolucci
Componente dell'Ufficio di Presidenza dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Intervengono:
Tommaso Daniele
Presidente Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Saluto
Cristina Mussinelli
Responsabile Progetto LIA
Progetto LIA: dalla formazione alla fruizione del libro accessibile
Simonetta Pizzuti
Rappresentante dell'Osservatorio Siti Internet (OSI)
Accessibilità dei siti pubblici e di pubblico interesse: stato dell'arte
Daniela Floriduz
Docente e Componente Commissione Istruzione
Scuola: gli strumenti e il loro grado di accessibilità
Barbara Leporini
Ricercatrice e Presidente Consiglio Regionale UICI Toscana
Nuovo decreto ministeriale per i requisiti di accessibilità della legge Stanca: novità e riflessioni
Flavia Cristiano
Responsabile del Centro Italiano per il Libro e la Cultura del MIBAC
La conferenza stampa sarà trasmessa in diretta audio sul sito dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
all'indirizzo http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
ONLUS
I ciechi e gli ipovedenti
subiscono una nuova esclusione sociale
Le nuove tecnologie, salutate dai ciechi e dagli ipovedenti come potenziale strumento
di maggior autonomia ed indipendenza, in molti casi si sono rivelate, al contrario,
strumento di esclusione sociale, perché attuate senza alcuna attenzione alle necessità ed
alle peculiarità dei minorati della vista.
Ancora una volta l'inadempienza dello Stato è causa di emarginazione, tanto più grave
perché colpisce la parte più debole dei suoi cittadini, non rispettando o non facendo rispettare
leggi che esso stesso ha promulgato.
La legge n. 4/2004 (c.d. legge Stanca) a tutt'oggi non ha prodotto i frutti sperati,
rimanendo inaccessibile la maggior parte dei siti internet pubblici o di pubblico
interesse, col risultato di escludere da molti servizi proprio coloro che più ne hanno bisogno.
L'istituzione del registro elettronico degli insegnanti non ha minimamente tenuto
conto dell'esistenza di professori e genitori ciechi e ipovedenti, mostrando una volta di più
l'insensibilità dello Stato per la formazione e la cultura. Ulteriore riprova è l'uso sempre
crescente di libri elettronici il cui utilizzo risulta praticamente nullo da parte di persone con
handicap visivo.
Finanche le audiodescrizioni dei programmi televisivi, nonostante il contratto di
servizio Stato-RAI, sono assolutamente carenti sia quantitativamente sia
qualitativamente.
A causa dell'indisponibilità della sintesi vocale, l'autonomia nell'uso della maggior
parte dei bancomat e postamat risulta impossibile, provocando grave danno ad un reale
svolgimento dell'inalienabile indipendenza personale di ciascun individuo.
Negli uffici pubblici e privati ci si ostina ad utilizzare strumenti elimina code che,
segnalando le informazioni solo a livello visivo, non permettono a ciechi ed ipovedenti di
usufruire correttamente del servizio.
Anche nel privato delle proprie abitazioni la mancanza di accorgimenti tecnici,
assolutamente di facile realizzazione, non permette l'uso degli elettrodomestici se non a
persone prive di qualsivoglia deficit visivo.
Questi sono solo alcuni tra i più eclatanti esempi di come l'introduzione della
tecnologia, senza alcuna attenzione alle diverse necessità e peculiarità di ciascun individuo,
sta portando ad una nuova esclusione sociale.
 

ENAC lancia una APP gratuita per passeggeri con disabilità e a mobilità ridotta, di Loredana Rosati

Autore: Loredana Rosati

Oggi, 3 dicembre, in occasione della “Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità”,
l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile si fa promotore di un’iniziativa legata alla realizzazione di
un’applicazione multimediale che nasce con l’obiettivo di diffondere informazioni pratiche sull’utilizzo
del mezzo aereo da parte dei passeggeri con disabilità o a mobilità ridotta (PRM).

 

L’applicazione – App – potrà essere scaricata gratuitamente e utilizzata a partire dal gennaio 2013 su
tre diverse piattaforme: Apple, Android e Windows Phone.

Sarà disponibile nella versione in italiano, inglese, spagnolo e francese.

 

Il progetto si affianca a numerose altre iniziative realizzate dall’Enac in applicazione e a supporto
delle normative comunitarie volte a facilitare l’utilizzo del mezzo aereo alle persone con disabilità o a
mobilità ridotta, ricorrendo ai vari strumenti di comunicazione più in uso.

 

I contenuti della App costituiranno una guida multimediale in grado di fornire informazioni sul tema
dell’assistenza speciale e riprendono i temi già trattati nelle sezioni dedicate sul sito dell’Enac
www.enac.gov.it.

 

L’applicazione, infatti, affiancherà il passeggero in modo diretto e efficace, utilizzando uno degli
strumenti più in voga nella comunicazione moderna, al fine di mettere in evidenza le tutele e i diritti
che spettano ai passeggeri a ridotta mobilità.

Tra i contenuti della App, ricordiamo:

. Cosa è l’assistenza speciale e a chi è rivolta;
. Chi sono i passeggeri a mobilità ridotta (PRM);
. A chi e quando si deve richiedere l’assistenza;
. Chi fornisce l’assistenza in aeroporto e in volo;
. Cosa accade se l’assistenza non è stata richiesta;
. Cosa fare in caso di assistenza negata o non adeguata;
. Consigli pratici.

Per informazioni: Loredana Rosati – Capo Ufficio Stampa – E-mail: l.rosati@enac.gov.it