Lettera aperta sui negoziati relativi alla proposta di direttiva UE sull’accessibilità dei siti web

L’intero movimento della disabilità europeo, insieme a molte altre associazioni europee, ha rivolto una lettera aperta ai ministri che si occupano di politiche digitali per chiedere che la Direttiva sull’accessibilità dei siti web degli enti pubblici, attualmente oggetto di negoziati, non venga indebolita da eccezioni che porterebbero alla discriminazione e alla marginalizzazione delle persone con disabilità nella società.

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS chiede al Governo italiano di sostenere l’appello del movimento europeo della disabilità in sede dei negoziati in corso al fine di tutelare i diritti e le libertà fondamentali delle persone con disabilità nella futura realtà digitale.

Lettera Aperta

Ai:
Ministri delle Politiche Digitali di tutti i paesi membri dell’UE
Presidenti delle Commissioni Parlamentari Nazionali delle Politiche Digitali
Rappresentanti Permanenti di tutti i paesi membri dell’UE

In copia:
Al Rappresentante Permanente della Presidenza Olandese
All’Eurodeputata Dita Charanzova, Relatrice
All’Eurodeputata Vicky Ford, Presidente Commissione IMCO
Membri dell’Intergruppo del Parlamento Europeo sulla Disabilità del Parlamento Europeo
Membri dell’Intergruppo del Parlamento Europeo sull’Invecchiamento e sulla Solidarietà tra le Generazioni
Roberto Viola, Direttore DG Connect, Commissione Europea

10 Marzo 2016

Oggetto: Negoziati Trilogo sulla proposta di direttiva UE COM(2012)0721 relativa all’Accessibilità dei siti web degli enti pubblici

Le scriventi organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità intendono sollevare pubblicamente le loro preoccupazioni create dalle recenti proposte del Consiglio di ridurre significativamente il campo di applicazione della sopracitata direttiva europea.
Ci opponiamo fortemente alle deroghe proposte dal Consiglio, le quali impedirebbero a milioni di cittadini di accedere a contenuti digitali ed a servizi che ogni cittadino, ad oggi, considera scontati. Chiediamo agli Stati Membri di garantire agli 80 milioni di persone con disabilità e ai 150 milioni di persone anziane che vivono nell’UE un accesso paritario al mercato unico digitale ed ai servizi pubblici online forniti a tutti i cittadini dell’UE.
La parità di accesso all’informazione è un diritto umano sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (UNCRPD). La parità di accesso ai servizi pubblici online, a prescindere dal soggetto fornitore degli stessi, è un diritto di ogni cittadino europeo.
Non è accettabile adottare una normativa che potrebbe negare a milioni di cittadini l’accesso al mondo digitale in cui oggi viviamo. Non è accettabile legittimare barriere digitali che precludono l’accesso all’occupazione. Non è accettabile escludere milioni di persone dalla piena partecipazione nella società.
Affinché la Direttiva porti un reale cambiamento nella vita delle persone devono essere rispettati i seguenti requisiti essenziali:
Tutti i siti web degli enti pubblici ed i siti che forniscono servizi pubblici dovrebbero essere accessibili a tutti, anche quando questi servizi vengono prestati soggetti privati.
La maggior parte dei contenuti digitali è ormai accessibile sui dispositivi mobili e attraverso le applicazioni, per tanto la Direttiva deve garantire sia l’accessibilità al web mobile sia alle applicazioni mobili.
Poiché la maggior parte delle procedure online richiedono l’interazione con documenti prelevabili questi ultimi devono essere accessibili.

Inoltre, riteniamo che l’accessibilità debba essere un prerequisito quando il denaro pubblico venga utilizzato per finanziare lo sviluppo dei siti web, dei contenuti digitali, delle app mobili, altri contenuti digitali o software, in linea con i requisiti della UNCRPD e con la Direttiva UE del 2014 sugli Appalti Pubblici. I fondi pubblici non dovrebbero essere mai utilizzati per finanziare contenuti non accessibili.
La frammentazione tra i regolamenti e gli standard nazionali riduce i benefici del mercato unico digitale per le aziende, per i consumatori con disabilità e per i consumatori anziani. È invece necessario un approccio omogeneo per aumentare i benefici sociali, ridurre i costi e stimolare l’innovazione. Più eccezioni verranno incluse nella Direttiva e più il suo ambito verrà ristretto, meno sarà efficace l’armonizzazione.
Chiediamo, inoltre, che i Ministri assicurino che le disposizioni della Direttiva siano articolate e complementari a quelle nell’Atto Europeo sull’Accessibilità. E’ di primaria importanza che nessun servizio di interesse generale o essenziale venga escluso.
Le tecnologie stanno convergendo. Il web, il non web e i software si interconnettono in ogni momento. Nel 2014 è stato adottato uno standard europeo sull’accessibilità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (EN 301 549), il quale dovrebbe essere utilizzato integralmente ai fini della presente Direttiva.
Affinché questa Direttiva faccia la differenza e abbia un impatto significativo, gli utenti devono avere un effettivo diritto al ricorso. Un’attuazione concreta dovrebbe quindi prevedere degli appositi enti nazionali di esecuzione, nonché sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive.
Sollecitiamo, pertanto, i Ministri a dare ai loro team negoziali le opportune istruzioni per sostenere i diritti di tutti i cittadini al momento di discutere con i membri del Parlamento Europeo le disposizioni della Direttiva sopracitata.
Crediamo che i Governi debbano garantire a tutti di poter beneficiare della rivoluzione digitale. Non c’è motivo di creare nuove barriere nel mondo digitale quando molte persone con disabilità e molte persone anziane le affrontano già nella realtà fisica. Sollecitiamo i Ministri a cogliere questa opportunità unica di fare la differenza per la vita di milioni di cittadini con disabilità e di persone anziane, persone che devono beneficiare di un più ampio accesso ai servizi pubblici digitali al fine di godere dei loro diritti fondamentali, così come del loro diritto alla libertà di circolazione e alla fruizione di servizi nel mercato interno europeo. Invitiamo i Ministri a rendere pienamente inclusivo il nostro futuro digitale collettivo e a non deludere i cittadini europei.
Nessuno deve essere lasciato indietro.

Firmatari:

Yannis Vardakastanis
President, European Disability Forum

Anne Sophie Parent
Secretary General, AGE Platform Europe

Stephen Russell Secretary General, ANEC
Wolfgang Angermann
President, European Blind Union

Markku Jokinen
President, European Union of the Deaf

Marcel Bobeldijk
President, European Federation of Hard of Hearing People

Kapka Panayotova
President, European Network of Independent Living
Zsuzsanna Szilvasy
President, Autism Europe

Boris Sustarsic
President, European Alliance of Neuromuscular disorders association

Sonia Zamora
President, European Federation of Parents of Hearing Impaired Children

Michael Kalmár
Chairman, European Dyslexia Association
Lieke Zaeyen
Vice President, Action Européenne des Handicapés

Teresa Amat
President, European Association of Cochlear Implant Users

Lieven Bauwens
Secretary General, International Federation for Spina Bifida and Hydrocephalus

Maureen Piggot
President, Inclusion Europe

Olga Kalina
Chair, European Network of (Ex)Users and Survivors of Psychiatry

Miguel Ángel García Oca
President, International Federation of Persons with Physical Disabilitity

Jean-Luc Simon
Chair, Disabled Peoples’ International European Region

Christina Fasser
President, Retina International

Ricard López
President, European Deafblind Network

Comunicato stampa dall’Unione Mondiale dei Ciechi: Giornata Internazionale della Donna

Toronto, 8 Marzo 2016: la Giornata Internazionale della Donna spinge tutti noi a riflettere sull’importanza della parità di genere, a celebrare i successi delle donne e a riflettere su quanto ancora sia necessario fare. “Considerando che le donne costituiscono più del 50% della popolazione mondiale e che spesso rappresentano il principale collante per la famiglia e la comunità, molto ancora rimane da fare per garantire pari diritti in ogni ambito della vita”, afferma Maryanne Diamond, presidente uscente dell’Unione Mondiale dei Ciechi (WBU) e attuale presidente dell’Alleanza Internazionale della Disabilità (IDA).

Per vivere in condizioni pari a quelle delle altre donne e degli uomini è necessario che vengano operati interventi specifici per garantire alle donne non vedenti l’accesso alle informazioni, all’assistenza sanitaria, ai diritti riproduttivi, all’istruzione e all’occupazione, nonché la partecipazione in tutti gli ambiti della vita della comunità. Per esempio, l’accesso delle donne non vedenti alle informazioni, in particolare  riguardo gli aspetti sanitari e riproduttivi, è una questione molto importante; proprio come le donne vedenti vogliono aver accesso a informazioni il più possibile aggiornate sulla salute e sulla genitorialità, così lo vogliono le donne cieche; tuttavia, a differenza delle donne vedenti, la maggioranza delle donne non vedenti non ha accesso alla vasta gamma di materiali disponibili a causa della inaccessibilità dei documenti a stampa, specialmente dei testi contenenti  nozioni di riferimento. Meno del 10% dei documenti a stampa sono disponibili in formato accessibile e nei paesi in sviluppo la percentuale è spesso inferiore all’1%. Con il giusto supporto e adeguate informazioni, le donne non vedenti sono capaci di crescere i propri figli e prendersi cura della famiglia esattamente come le donne vedenti.

Un modo per migliorare l’accesso alle informazioni delle donne non vedenti è  promuovere la ratifica e l’attuazione del Trattato di Marrakech. Questo trattato renderà possibile la pubblicazione in formato accessibile  di un numero maggiore di libri e materiali a stampa e consentirà alle organizzazioni di/per persone non vedenti di condividere a livello transnazionale il proprio materiale librario, permettendo  alle donne cieche e ipovedenti di tutto il mondo di accedere a una più ampia gamma di materiali a stampa.

Le giovani cieche e ipovedenti si confrontano inoltre con la mancanza di accesso alle informazioni, specialmente nei paesi in  sviluppo, nei quali meno dell’1% delle giovani con vedenti riceve un’istruzione completa. La maggior parte dei sistemi educativi inclusivi dei paesi in sviluppo non possiede le risorse o gli insegnanti specializzati necessari per garantire percorsi educativi efficaci ai bambini ciechi, cosa che spesso comporta che la  migliore opzione sia una scuola speciale. Le famiglie, però, sono spesso riluttanti a mandare le proprie figlie non vedenti in queste strutture, molto più che i figli non vedenti maschi. Questa esitazione è dovuta alla paura di mandare le proprie figlie in una scuola in città, in particolare se si tratta di bambine e giovani residenti in zone rurali, nonché allo scarso valore attribuito all’istruzione femminile. Molte famiglie non sono consce del fatto che le giovani e le donne non vedenti possono aver accesso a opportunità di lavoro regolarmente retribuito e possono essere membri attivi e produttivi delle loro comunità. L’accesso alle informazioni e l’istruzione sono strumenti fondamentali perché queste opportunità diventino tangibili, dunque dobbiamo adoperarci affinché vengano superate le molteplici barriere all’informazione e all’istruzione con cui si confrontano le bambine e le donne non vedenti.

Potrete trovare ulteriori informazioni sul Trattato di Marrakech sulla nostra pagina dedicata:

http://www.worldblindunion.org/English/our-work/our-priorities/Pages/right-2-read-campaign.aspx

L’Unione Mondiale dei Ciechi è l’organizzazione che rappresenta in tutto il mondo circa 285 milioni di persone cieche e ipovedenti. I suoi membri si trovano in più 190 paesi e sono organizzazioni gestite da persone non vedenti che difendono i propri diritti e interessi, organizzazioni che forniscono servizi a queste persone, ma anche organizzazioni internazionali che lavorano nel campo della disabilità visiva. Visitate il nostro sito internet www.wbu.ngo.

Per ulteriori informazioni si può contattare:

Unione Mondiale dei Ciechi (WBU)

Caitlin Reid

Coordinatore della comunicazione

Caitlin.Reid@wbu.ngo

 

Soggiorno-studio in Spagna per il perfezionamento della lingua inglese (scadenza mercoledì 25 maggio 2016)

La O.N.C.E. (Organizzazione Nazionale Spagnola dei Ciechi) ha programmato anche per quest’anno un soggiorno-studio per il perfezionamento della lingua inglese che si svolgerà presso il suo Centro di Risorse Educative di Pontevedra (Spagna) dal 1 al 12 agosto 2016. Il giorno di arrivo sarà il 31 luglio nel pomeriggio e il giorno di partenza sarà il 12 agosto nel pomeriggio. Potranno candidarsi per la partecipazione al soggiorno giovani ciechi o ipovedenti di età compresa tra i 15 e 17 anni (che abbiano già compiuto 15 anni alla data del 31 luglio 2016 e non abbiano ancora compiuto 18 anni alla data del 12 agosto 2016) già in possesso di un livello di lingua inglese B1 – B2. Durante il soggiorno i partecipanti seguiranno un corso intensivo di inglese di livello intermedio-alto (60 ore), oltre a partecipare a varie attività ludico-sportive e culturali.
A carico dei partecipanti sono previste le spese di viaggio dal luogo di residenza fino all’aeroporto di Vigo, che è l’aeroporto più vicino a Pontevedra, e ritorno. Le spese di soggiorno, di studio e il transfer dall’aeroporto di Vigo a Pontevedra e viceversa sono a carico della O.N.C.E.
Come requisito imprescindibile, il possesso delle abilità linguistiche per accedere al corso dovrà essere attestato dall’insegnante di lingua inglese della scuola di provenienza di ciascun candidato sulla base dello schema grammaticale allegato alla presente. Per garantire la partecipazione di candidati adeguatamente qualificati, si invita caldamente a inviare unicamente le candidature di quei ragazzi che possiedano effettivamente il livello di competenza linguistica indicato. In fase di selezione, sarà comunque somministrato ai candidati un test scritto a distanza e gli idonei verranno contattati telefonicamente da un esaminatore per una verifica ulteriore del livello di conoscenza della lingua inglese.
Altra condizione importante per la partecipazione al soggiorno-studio è essere in possesso di una ragionevole autonomia nelle attività della vita quotidiana e nella mobilità (ossia la capacità di muoversi in un ambiente dopo averlo conosciuto).
I candidati dovranno far pervenire all’Ufficio Affari Internazionali di questa Unione la seguente documentazione entro mercoledì 25 maggio p.v.:
– dichiarazione di assenso da parte dell’esercente la potestà parentale alla candidatura del/la ragazzo/a al soggiorno-studio di cui al presente comunicato, completata dai dati anagrafici e della disabilità visiva del candidato (diagnosi come da verbale di accertamento sanitario dell’invalidità civile), da un numero di telefono e un indirizzo e-mail di contatto. E’ importante notare che il corso è destinato a giovani ciechi o ipovedenti come definiti negli articoli  2, 3, 4,  5 e 6 della legge 3.4.2001, n. 138)
– attestato dell’insegnante di lingua inglese della scuola di provenienza del candidato relativo al buon grado di possesso da parte di quest’ultimo delle competenze linguistiche indicate nell’allegato schema. L’attestato, che deve essere sottoscritto dall’insegnante e che può essere rilasciato su carta libera, deve indicare in maniera leggibile: nome e cognome dell’insegnante, nome e tipo di scuola frequentata dal candidato, anni di studio della lingua inglese del candidato presso quell’istituto.
– copia di eventuali certificati o diplomi che attestino lo studio della lingua inglese da parte del candidato anche presso altri istituti (scuole di lingue, etc.) con l’indicazione del livello del corso frequentato.

Comunicato stampa dall’Unione Mondiale dei Ciechi – Giornata Mondiale del Braille 2016

Toronto, 4 Gennaio 2016: Il 4 gennaio di ogni anno viene celebrata la Giornata Mondiale del Braille per onorare Louis Braille e l’importanza della sua invenzione: il sistema Braille. Nato in Francia nel 1809, Louis Braille aveva perso la vista a 3 anni in conseguenza di una ferita agli occhi, ma la sua disabilità non gli impedì di intraprendere e completare i suoi studi con successo. Tuttavia, gli ostacoli incontrati nel suo percorso educativo, dovuti ai limitati strumenti di lettura e scrittura messi a disposizione delle persone cieche e ipovedenti, stimolarono Louis Braille, mentre era ancora uno studente, a creare un nuovo sistema di lettura e scrittura per i ciechi. Egli ideò un codice semplice ma versatile, utilizzando punti a rilievo per rappresentare numeri e lettere, che prese il suo stesso nome: Braille. Per ulteriori informazioni su Louis Braille, potrete trovare ulteriori notizie in lingua inglese al seguente link della Fondazione Mondiale del Braille: www.worldbraillefoundation.com/aboutbraille.htm.
L’invenzione del Braille ha cambiato l’approccio alla lettura delle persone cieche e ha permesso loro di conquistare una maggiore autonomia negli studi contribuendo ad aumentare le loro competenze personali e la possibilità di condurre una vita autonoma e appagante. Anche la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) riconosce l’importanza del Braille, menzionandolo esplicitamente in vari articoli, tra cui gli Art. 2, 9, 21 e 24. Il testo della CRPD esalta il Braille come un mezzo di comunicazione per i non vedenti che rappresenta inoltre un sostegno importante alla riuscita della loro inclusione sociale. Sono tuttavia necessarie una grande diffusione dell’insegnamento del Braille e un’ampia disponibilità di documenti trascritti con questo metodo di letto-scrittura per far sì che il Braille dia un contributo concreto al miglioramento la vita delle persone cieche e ipovedenti.
I ciechi e gli ipovedenti sono profondamente preoccupati dall’osservare, in particolare tra gli educatori e a livello governativo, la riduzione dell’insegnamento e dell’utilizzo del braille e degli investimenti ad esso relativi, a causa del fatto che si ritiene che tecnologie come l’e-book e i lettori di schermo possano sostituire il Braille. Questo è un problema sentito a livello mondiale, che riguarda sia i paesi sviluppati sia quelli in sviluppo. In Regno Unito, ad esempio, solo il 4 % dei bambini e dei giovani ciechi e ipovedenti tra i 5 e i 16 anni sa leggere il Braille, ovvero solo 850 ragazzi su oltre 25.000. Il Braille è inoltre l’unico metodo non tecnologico di letto-scrittura equivalente alla scrittura in nero e così coloro che non possono permettersi l’acquisto degli ausili tecnologici più aggiornati quasi sicuramente andranno incontro a gravi conseguenze legate alla riduzione dell’insegnamento del Braille e della disponibilità di materiali trascritti in questo formato. È importante tenere a mente che i sistemi tradizionali conservano la loro utilità fondamentale anche quando vengono introdotte delle nuove tecnologie.
L’Unione Mondiale dei Ciechi (WBU) vuole sottolineare che gli altri formati accessibili, compresi quelli che prevedono l’utilizzo di ausili tecnologici, non sono dei sostituti del Braille, ma devono essere considerati piuttosto come una sua integrazione. Proprio come gli audiolibri o gli e-book non possono sostituire per i vedenti i libri cartacei, allo stesso modo i libri in Braille non possono essere completamente sostituiti in quanto hanno un ruolo fondamentale nei percorsi di formazione e di riabilitazione delle persone con disabilità visiva che siano davvero efficaci. L’importanza del Braille non trova migliore descrizione che nelle parole di Pedro Zurita, ex Segretario Generale dell’Unione Mondiale dei Ciechi, che ha scritto:
“E sai cosa ti dico, Louis?…Io metto in mostra la tua invenzione ovunque. Leggo utilizzando il sistema che hai inventato; in piedi, sdraiato, seduto, in ogni posizione…Perché il tuo codice, Louis, ha conferito a tante, tantissime persone non vedenti – tra le quali, naturalmente, me stesso – dignità, autonomia e molte ore di incomparabile piacere spirituale”.
(Clicca sul seguente link per scaricare “Una lettera a Louis Braille” di Pedro Zurita: http://www.worldblindunion.org/English/resources/Pages/Braille-Information.aspx).
Nella Giornata Mondiale del Braille 2016, la WBU fa appello ad alcuni soggetti specifici affinché facciano la loro parte nel garantire che l’insegnamento del Braille e i relativi investimenti continuino a rimanere una priorità:
Esortiamo le Nazioni Unite e le organizzazioni correlate come l’UNESCO a intensificare le iniziative per la promozione del Braille, così come previsto nella Convenzione dell’ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Facciamo appello a tutti gli Stati parti perché si assumano quelle responsabilità attribuite loro dalla Convenzione ONU, nello specifico:
Favorire un più facile accesso ai materiali Braille
Promuovere l’apprendimento del metodo di lettura e scrittura Braille presso quei bambini, quei giovani e quegli adulti ciechi e ipovedenti che potrebbero trarre beneficio da esso
Garantire la formazione di professionisti specializzati nell’insegnamento del Braille e assicurare la produzione di materiali adattati in Braille
Chiediamo a tutte le organizzazioni che fanno parte della WBU, agli educatori, ai professionisti che si dedicano alle persone non vedenti e alle stesse persone con disabilità di promuovere l’utilizzo del Braille in tutti gli aspetti della vita politica, sociale, economica, culturale e civile.
L’Unione Mondiale dei Ciechi (WBU) è l’organizzazione che rappresenta in tutto il mondo circa 285 milioni di persone cieche e ipovedenti. I suoi membri sono presenti in più di 190 paesi e sono organizzazioni gestite da persone non vedenti che difendono i propri diritti e interessi, organizzazioni che forniscono servizi a queste persone e organizzazioni internazionali che lavorano nel campo della disabilità visiva.
Per ulteriori informazioni contattare:
Unione Mondiale dei Ciechi (WBU)
Caitlin Reid
Coordinatore della Comunicazione
Caitlin.Reid@wbu.ngoHYPERLINK “mailto:Caitlin.Reid@wbu.ngo”?

Campus Internazionale sulla Comunicazione e l

Si informa anche quest’anno l’Unione ha aderito al Campus Internazionale sulla Comunicazione e l’Informatica per giovani non vedenti – ICC (http://www.icc-camp.info/). L’edizione 2016 si terrà dal 25 luglio al 3 agosto presso il Politecnico di Dresda, in Germania e accoglierà un gruppo di giovani ciechi e ipovedenti italiani tra i 16 e i 20 anni con il loro coordinatore e un assistente vedente. Possibili eccezioni ai limiti di età saranno valutate caso per caso.
Si allega un annuncio con ulteriori informazioni su tale avvenimento.
Questa Sede Centrale auspica che, come di consueto, venga data dovuta pubblicità a tale evento presso i possibili interessati. Dato che il numero di partecipanti è limitato, chi fosse interessato a partecipare a tale evento è pregato di inviare la propria candidatura che includa
• i dati personali (nome e cognome, data di nascita, visus, recapito email e telefonico)
• un testo in lingua inglese di almeno 200 parole con una presentazione di sé, degli hobby e delle motivazioni per cui si desidera partecipare all’iniziativa
al Coordinatore Nazionale per ICC 2016, Sara Kobal, all’e-mail sarakobal@alice.it e in copia a Francesca Sbianchi, Coordinatrice dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Unione, all’email francyh9@hotmail.com al più presto e comunque preferibilmente entro il 17 aprile 2016.

Questionario europeo sulle tecnologie e sui servizi che possono migliorare la vita delle persone ipovedenti, scadenza 20 febbraio 2016

“L’EBU è coinvolta nel progetto PRO4VIP finanziato dall’UE. L’obiettivo del progetto è quello di migliorare la qualità della vita delle persone affette da ipovisione funzionale attraverso appalti pubblici per la fornitura di tecnologie e di servizi di assistenza innovativi che siano basati concretamente sulla domanda degli utenti.

L’Università di Salerno sta conducendo un sondaggio per raccogliere le seguenti informazioni:

– i bisogni e problemi delle persone ipovedenti nella loro vita quotidiana
– il tipo di ausili e accorgimenti che le persone ipovedenti utilizzano quotidianamente per migliorare la qualità della loro vita
– le esperienze che desiderano realizzare
– le soluzioni assistive che vorrebbero avere per migliorare la loro qualità di vita

Il questionario in lingua italiana è disponibile al link: http://pro4vip.eu/questionario/.

Ottenere un alto tasso di risposta è molto importante e per questo ci rivolgiamo a voi per chiedere la vostra partecipazione attiva, pregandovi di diffondere il presente questionario presso le vostre sedi locali e regionali nonché presso i singoli soci. Alleghiamo una versione in Word del questionario, che potrà essere compilato e inviato alla prof.ssa Giuliana Vitiello dell’Università di Salerno, all’email gvitiello@unisa.it, anche se vi esortiamo vivamente a compilare il modulo on-line quando possibile, in modo da rendere l’elaborazione delle risposte molto più facile. Il termine ultimo per ricevere i questionari compilati è il 20 febbraio 2016.

I risultati statistici ottenuti dalle risposte potranno:

– aiutare il consorzio PRO4VIP a costruire una piattaforma tecnologica, dove le esigenze presenti e future possano essere adeguatamente classificate e lo strumento dell’appalto pubblico opportunamente sfruttato, per acquisire tecnologie e servizi innovativi per persone ipovedenti sempre più performanti

– aiutare l’EBU a realizzare in futuro attività e progetti utili alle persone ipovedenti.

Questa indagine quantitativa sarà completata dalle discussioni di alcuni gruppi di riflessione di livello nazionale che coinvolgeranno alcuni relatori ipovedenti in modo da fornire al progetto un contributo qualitativo. I risultati del sondaggio verranno diffusi verso la metà del 2016.

Nel caso abbiate bisogno di aiuto o di ulteriori informazioni per compilare il questionario, è possibile contattare Giuliana Vitiello all’email gvitiello@unisa.it”.

Stage estivo musicale a Augsburg, Germania, 30 luglio – 7 agosto 2016

“DBSV-Musikclub”– la settimana della musica Classica, pop, rap: questo è quello che troverai al DBSV Music Club. Potrai praticare con composizioni polifoniche per voce e strumento, insieme a te produrremo la musica che ti piace e che sai cantare e suonare e alla fine terremo anche un concerto. Faremo anche una visita alla scoperta di Augsburg.  Per partecipare allo stage devi saper parlare il tedesco o l’inglese a un buon livello ed essere maggiorenne.
Lo stage avra’ luogo presso l’Exerzitienhaus St. Paulus, Krippackerstraße 6, Leitershofen, 86396 Augsburg-Stadtbergen (Germania), sito web: www.exerzitienhaus.org
I coordinatori dello stage sono:
– Rosa Maria Dotzler, insegnante di musica e capo coro cieca
– Michael Kuhlmann, musicista di chiesa e capo coro cieco
La quota di partecipazioneè EUR 95,00 € (comprendente il vitto, l’alloggio e le attività dello stage). Inoltre la DBSV potrà rimborsare EUR 50,00 dei tuoi costi di viaggio.  Un eventuale accompagnatore dovrà pagare la tua stessa quota”.

Le ulteriori condizioni di partecipazione sono reperibili nel secondo allegato. Per maggiori chiarimenti si prega di contattare Torsten Resa, DBSV, tel: 0049-30-285387-281email t.resa@dbsv.org.
Le iscrizioni sono aperte fino al 15 maggio 2016. Si prega di compilare e inviare la scheda allegata (in lingua inglese) per email a Torsten Resa – DBSV – Tel: 0049-30-285387-281, email: t.resa@dbsv.org e in copia all’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Unione all’email: inter@uiciechi.it.
Dato il numero limitato dei posti disponibili, è consigliabile procedere all’iscrizione al più presto possibile. L’iscrizione deve essere confermata dalla DBSV per iscritto.

Nuova data di scadenza per questionario internazionale sugli ausili

In riferimento al questionario internazionale sugli ausili, apprendiamo che la WHO, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha prolungato i termini di scadenza per le risposte al 3 marzo 2016.

Data l’importanza di questo sondaggio che fornirà indicazioni a livello internazionale circa gli ausili da considerare maggiormente da parte degli Stati membri nella redazione degli elenchi degli strumenti da mettere a disposizione dei propri cittadini, (in Italia l’elenco in questione è il Nomenclatore Tariffario), sarebbe quanto mai opportuno favorirne la massima diffusione.

Riportiamo di seguito il link per accedere alla scheda del sondaggio:
https://extranet.who.int/dataform/355553/.

Questionario internazionale sugli ausili

Alcune persone che hanno partecipato ai lavori preparatori del gruppo ristretto WHO nelle settimane scorse ci segnalano che è in corso, fino al 3 gennaio 2016, un sondaggio del WHO via internet tra gli specialisti e gli utilizzatori per individuare gli ausili da inserire nel prontuario mondiale del WHO.

La questione riveste una certa importanza perché gli ausili che saranno più segnalati verranno anche maggiormente presi in considerazione dagli Stati membri al momento di redigere gli elenchi di quelli da mettere a disposizione dei propri cittadini.

Esiste il rischio che, nel caso quelli riguardanti i problemi connessi alla vista non fossero sufficientemente supportati, gli stessi non vengano conseguentemente inseriti nell’elenco del WHO. Si ritiene quindi molto importante dare la massima pubblicità a questo comunicato in modo che, quanti possano farlo, partecipino al sondaggio.

Riportiamo di seguito il link per entrare nella scheda del sondaggio che consente anche la scelta della lingua preferita per la compilazione del questionario.

 

https://extranet.who.int/dataform/355553/

 

Si possono indicare al massimo 9 preferenze. Ci permettiamo di formulare alcuni suggerimenti circa gli ausili che potrebbero essere indicati, predisposti tenendo presente quegli ausili che nel nostro paese presentano il costo più elevato e l’utilità maggiore anche a giudizio di alcuni oculisti.

 

SUGGERIMENTI PER GLI AUSILI DA INDICARE:

 

WHITE CANE (FOLDING OR NON FOLDING)

SCREEN READERS

EYEGLASS FOR LOW VISION

MAGNIFYING GLASSES

PORTABLE BRAILLE NOTE TAKERS

BRAILLE WRITING EQUIPMENT

HAND-HELD DIGITAL MAGNIFIERS

PC MAGNIFIERS

GPS BASED DEVICE

Accesso ai contenuti web – il Presidente dell’Ebu afferma: “Una vergogna i piani dei governi europei”

Tre anni fa la Commissione Europea pubblicò una Proposta di Direttiva relativa all’accessibilità dei siti web degli enti pubblici. Pensammo che la proposta fosse troppo limitata e accogliemmo quindi con soddisfazione la decisione del Parlamento Europeo di adottare quasi all’unanimità, nel febbraio 2014, un testo fortemente modificato. Oggi rimaniamo stupiti nel vedere come i governi europei stiano svuotando di significato il contenuto della Direttiva.
Le discussioni proseguono a porte chiuse, in vista del prossimo Consiglio dei Ministri europei; tuttavia la recente bozza proposta dalla Presidenza del Lussemburgo [1] mostra l’intenzione dei governi dell’UE di negare a milioni di cittadini disabili europei l’accesso al contenuto digitale che ogni altra persona dà per scontato.
Le proposte suggeriscono, tra l’altro, di non rendere accessibili le app e i documenti scaricabili già esistenti (es. PDF, Word, etc.). Inoltre i governi vogliono restringere la definizione di “ente pubblico”, includendo solamente lo Stato, le autorità regionali e locali ed escludendo gli altri organismi di diritto pubblico. Anche i servizi intranet ed extranet sarebbero esclusi, penalizzando così in modo significativo il personale disabile.

“È vergognoso!” ha dichiarato il Presidente dell’EBU, Wolfgang Angermann. “I nostri governi stanno palesemente ignorando il nostro diritto umano fondamentale di accedere a informazioni, contenuti e servizi. Noi utilizziamo gli smartphone come tutti gli altri. Suggerire che le app dovrebbero essere escluse dal campo d’azione di questa direttiva delude non solo l’attuale generazione, ma anche le generazioni future di cittadini ciechi e ipovedenti. Ciò è inaccettabile”.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (UNCRPD), ratificata dall’UE, contiene disposizioni dettagliate e vincolanti sulla parità di accesso all’informazione e alla comunicazione [2]. Oggi le app sono di gran lunga il modo più utilizzato per accedere ai contenuti online (in alcuni casi anche per le persone cieche e ipovedenti) e rappresentano il modo più facile e preferito di accedere ai contenuti. Inoltre le app sono già ampiamente utilizzate dai fornitori di servizi pubblici e di altro tipo per consentire l’accesso ai loro servizi, compresi quelli bancari, di trasporto e le utenze di base.
L’EBU, nella veste di organizzazione rappresentante gli interessi di 30 milioni di cittadini europei ciechi e ipovedenti, fa appello a tutti i Ministri europei affinché difendano i diritti di milioni di persone con disabilità. Facciamo altresì appello ai Membri del Parlamento Europeo affinché agiscano con fermezza per garantire a tutti i cittadini il pari diritto di accesso ai servizi pubblici e di altro tipo disponibili online. Sollecitiamo i legislatori a portare al tavolo delle decisioni le nostre raccomandazioni [3] e a lavorare con noi per garantire a tutti i cittadini un futuro inclusivo. “Da 3 anni attendiamo che i governi si accordino su una posizione comune.” ha ribadito il Presidente Angermann. “Stiamo ancora aspettando. Desidero tuttavia chiarire a tutte le parti che quanto si sta attualmente discutendo in seno al Consiglio non è adatto allo scopo.”

Note per i redattori
[1] http://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-13204-2015-INIT/en/pdf [2] Si vedano, tra l’altro, gli articoli 4, 9, 21, 27, 29 e 30 della UNCRPD http://www.un.org/disabilities/convention/conventionfull.shtml
Il 4 Settembre 2015 la Commissione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità ha pubblicato delle osservazioni sull’attuazione dell’UNCRPD da parte dell’UE, includendo l’accessibilità dei siti web delle istituzioni UE (vedi paragrafo 83)
http://www.edf-feph.org/Page_Generale.asp?DocID=13855&thebloc=34349
[3] http://www.euroblind.org/media/position-papers/EBU-recommendations-to-Council-public-sector-bodies-websites-directive-May-2014.doc

EBU: Chi siamo

L’EBU è un’organizzazione non governativa senza scopo di lucro fondata nel 1984. È uno dei sei organismi regionali dell’Unione Mondiale dei Ciechi. L’EBU difende e promuove gli interessi delle persone cieche e ipovedenti in Europa. Attualmente opera in 44 paesi europei tramite una rete di organizzazioni nazionali di persone con disabilità visiva.

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