Torino – Comunicati del 17 maggio 2016

Comunicati del 17 maggio 2016
Svolta sulla mobilità accessibile
Dimostrazione prodotti Apple
Convocazione Consiglio Provinciale UICI Torino
Rivista UICI/011
Nuovi termometri parlanti ad infrarossi
Sportello di consulenza fiscale
In sezione è arrivato il wi-fi per i soci
Presenze dei responsabili dei Comitati UICI Torino
Sportello legale
Mail “dilloalpresidente”: un prezioso strumento di dialogo
Accompagnamenti UNIVoC
Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia fra Ciechi e Vedenti
Destinazione 5 per 1000

Svolta sulla mobilità accessibile
Sarà un servizio “porta a porta” (come il taxi), ma collettivo (come i mezzi pubblici). E soprattutto avrà costi accettabili. Dopo tre anni di battaglie legali e culturali, a Torino finalmente una svolta sulla mobilità accessibile. Ottemperando a una sentenza del Consiglio di Stato, che aveva accolto il ricorso presentato dalla nostra sezione, il Comune ha dovuto rimettere mano al regolamento sul trasporto per disabili. E con due delibere di Giunta, ha previsto per i ciechi, in via sperimentale, un nuovo servizio collettivo a prenotazione, che verrà gestito attraverso mezzi attrezzati (tipo pulmini). Per la nostra sezione si tratta di una vittoria preziosa. “Siamo soddisfatti – commenta il presidente Franco Lepore – Con la nostra determinazione abbiamo ottenuto un servizio equo”. Per maggiori informazioni potete leggere il contributo pubblicato sul nostro sito internet www.uictorino.it

Dimostrazione prodotti Apple
Giovedì 19 maggio nel negozio Apple del centro commerciale Le Gru di Grugliasco verranno presentate alcune tecnologie per le persone non vedenti o con disturbi della vista. Due sono gli appuntamenti nella giornata: dalle 11:45 alle 12:45 si parlerà dei computer Mac con sistemi di VoiceOver, di dettatura testi e di ingrandimento dello schermo. Sarà presente, per la nostra sezione, il delegato del comitato informatico Piero Fassero. Dalle 18:45 alle 19:45 sarà la volta delle tecnologie per dispositivi mobili, in particolare Iphone e Ipad. Parteciperà il Presidente UICI Torino Franco Lepore. Ricordiamo che i prodotti Apple hanno alle spalle una lunga tradizione di accessibilità e per questo vengono preferiti da milioni di disabili visivi in tutto il mondo. Per partecipare consigliamo di iscriversi tramite il sito internet www.apple.com/legru (tra gli eventi di Giovedì 19, si selezionano i due workshop “scopri l’accessibilità” e ci si iscrive cliccando sul tasto “Prenota”)

Convocazione Consiglio Provinciale UICI Torino
Informiamo i soci che Lunedì 23 Maggio 2016 alle ore 16,00 è convocato il Consiglio Provinciale della nostra sezione UICI con il seguente Ordine del Giorno:

Lettura ed approvazione dei verbali delle riunioni precedenti;
Ratifica delibere dell’Ufficio di Presidenza;
Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;
I.Ri.Fo.R. Torino – Piano di rientro: discussione;
Patrimonio:
Via M. Gioia, 9 – Torino: aggiornamenti.
Legge n. 113/85: aggiornamento e discussione;
Iscrizione nuovi soci;
Varie ed eventuali.

Rivista UICI/011
E’ stato appena pubblicato il nuovo numero della rivista quadrimestrale UICI/011, il periodico d’informazione della nostra sezione UICI Torino. Il nuovo numero è intitolato “Un mondo da leggere”, con riferimento all’incontro su testi elettronici e accessibilità, che ci ha visti protagonisti al Salone Internazionale del Libro. E’ infatti la lettura il filo conduttore che guida l’esplorazione delle varie sezioni. La rivista è disponibile, come sempre, in formato digitale (anche nella versione solo testo) sul nostro sito internet www.uictorino.it. A breve potrete trovare presso i nostri uffici anche le copie cartacee.

Nuovi termometri parlanti ad infrarossi Oregon
Sono disponibili da qualche giorno, presso la nostra sede, i nuovi termometri parlanti a raggi infrarossi Oregon. Si tratta di termometri che, attraverso la semplice pressione di un tasto, sono in grado di misurare la temperatura corporea in pochissimi secondi.
Il funzionamento è molto semplice, basta appoggiare lo strumento sulla fronte o inserirlo in un orecchio, premere il pulsante e dopo circa uno o due secondi, una voce femminile molto chiara, vi darà il risultato della misurazione.
L’apparecchio ha un costo di 39,80 euro con IVA al 22%, mentre con IVA al 4%, solo su presentazione di specifica prescrizione del medico, ha un costo di 33,93 euro. Per visionare l’apparecchio o ricevere ulteriori informazioni, potete rivolgervi presso i nostri uffici di Corso Vittorio Emanuele 63 o alla nostra segreteria telefonando al numero 011535567.

Sportello di consulenza fiscale
Ritorna il periodo della dichiarazione dei redditi, un’operazione piuttosto complessa, per via di diversi fattori: le norme in continuo mutamento, la quantità di documenti da presentare, il linguaggio della burocrazia spesso inaccessibile. Per venire incontro alle esigenze dei soci, anche quest’anno la nostra sezione ha attivato uno sportello di consulenza fiscale a tariffe agevolate, in convenzione con il Caf Anmil Torino. Sarà possibile ricevere assistenza per la compilazione dei modelli 730 e Unico, nonché richiedere il rilascio dei certificati Isee. Il servizio a tariffe agevolate è riservato esclusivamente ai soci UICI Torino in regola con il tesseramento e ai loro familiari, che saranno ricevuti direttamente da un operatore Anmil presso la nostra sede di corso Vittorio Emanuele 63, il mercoledì mattina. Il tariffario aggiornato e l’elenco dei documenti da presentare sono disponibili sul nostro sito internet www.uictorino.it. Per accedere allo sportello fiscale è necessario prenotarsi, contattando la nostra segreteria al numero 011 53 55 67.

In sezione è arrivato il wi-fi per i soci
Vi informiamo che negli uffici sezionali di corso Vittorio Emanuele II è stata attivata una rete wi-fi dedicata a tutti i soci e gli ospiti. La rete wi-fi è denominata “ospiti UICI Torino” e può essere selezionata dal menu “impostazioni” del vostro smartphone.
Per la password d’accesso vi invitiamo a rivolgervi alla signora Gianna. Buona navigazione!

Presenze dei responsabili dei Comitati UICI Torino
Ricordiamo che i responsabili dei comitati attivi presso la nostra sezione UICI sono a disposizione dei soci  per fornire assistenza, consulenze o informazioni, sia telefoniche sia su appuntamento, nei seguenti giorni e orari:
Comitato Anziani: tutti i lunedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00 (previo appuntamento telefonico)
Comitato Centralinisti: tutti i lunedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00 (previo appuntamento telefonico)
Comitato Fisioterapisti: tutti i giovedì dalle ore 16.00 alle ore 17.30
Comitato Ipovedenti: tutti i giovedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00 (previo appuntamento telefonico)
Gruppo Informatico: tutti i venerdì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
Comitato Pari Opportunità: tutti i venerdì dalle ore 17.00 alle ore 18.00

Sportello legale
VEDIAMO cosa dice la legge!!! In questi ultimi tempi, anche in conseguenza della grave crisi economica in cui versa il Paese, si stanno moltiplicando le ingiustizie subite dai comuni cittadini. Non è affatto semplice districarsi in una giungla di leggi, decreti, regolamenti, che tra l’altro cambiano velocemente.
Pertanto, al fine di essere sempre più vicina alle esigenze dei soci, la sezione UICI di Torino ha disposto l’apertura di uno sportello di consulenza legale presso i propri uffici. La consulenza legale sarà offerta gratuitamente dal Presidente nonchè Avvocato Franco Lepore a tutti i soci regolarmente iscritti all’associazione. Tale servizio permetterà agli interessati di ottenere consulenze legali in diverse materie, dalle questioni di famiglia a controversie condominiali, da problemi sul lavoro a cause di risarcimento danni, dal recupero crediti a questioni di successione ecc.. i soci potranno beneficiare di una consulenza per ogni singola questione. Non potranno essere espressi pareri in ordine all’operato di altri avvocati.
L’Avv. Lepore sarà lieto di ricevere tutti gli interessati direttamente presso la sede UICI di Corso Vittorio Emanuele 63, previo appuntamento telefonico al numero 011/535567, tutti i giovedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00. All’atto della prenotazione, invitiamo i soci a specificare genericamente la materia oggetto della richiesta della consulenza.

Mail “dilloalpresidente”: un prezioso strumento di dialogo
Ricordiamo che è attiva la casella di posta elettronica dilloalpresidente@uictorino.it, uno strumento dedicato a soci e amici che vogliano porre quesiti, segnalare iniziative, avanzare suggerimenti o critiche (purché costruttive) relative alla vita associativa del nostro sodalizio e più in generale alla condizione dei disabili visivi.
Le e-mail verranno lette personalmente dal Presidente, che risponderà nel più breve tempo possibile, compatibilmente con gli impegni lavorativi e istituzionali. L’iniziativa “dilloalpresidente” va proprio nella direzione di un contatto diretto, immediato, personale e informale: ci auguriamo che sia accolta con favore dalla base associativa.

Accompagnamenti UNIVoC
Si informano gli utenti che le richieste di accompagnamento potranno essere rivolte alla signora Laura, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 19 dal lunedì al venerdì, telefonando al numero 011/859523 o cellulare 333/7773309 oppure alla signora Enza al numero 339/6836001.

Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia tra Ciechi e Vedenti
Il Circolo dell’Amicizia tra ciechi e vedenti con sede presso la Famija Turineisa in Via Po 43 a Torino comunica il programma delle proprie attività:

Mercoledì 18 Maggio – RIUNIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO aperto a tutti i soci.
Anche questa sera, gli amici che desiderano giocare a carte, potranno farlo.
Mercoledì 25 Maggio – LA FAMIJA TURINEISA invita tutti i soci nel Salone Turchese, alle ore
21,00 per presentare il Coro Alpino “IL QUADRIFOGLIO”, diretto dal Maestro Giuseppe Geraci, con il programma “CANTANDO TRA IL SERIO E IL FACETO”.
Mercoledì 1 Giugno – Festivo

Destinazione 5 per 1000
Gentili Contribuenti,
le attività della nostra associazione sono di carattere sociale e assistenziale, a integrazione o sostituzione dei servizi di natura pubblica, e con una particolare attenzione alle esigenze dei pluriminorati.
In mancanza di finanziamenti pubblici, il Vostro aiuto diventa fondamentale per mantenere gli attuali standard delle nostre attività e, ove possibile, di migliorarli.
La campagna fiscale 2016 è alle porte. La normativa vigente ti consente di scegliere se destinare il 5 per 1000 dell’imposta sul tuo reddito ad un ente non profit di tua scelta o lasciarlo allo Stato.
Con la prossima dichiarazione dei redditi, o anche con la sola CU-Certificazione Unica, puoi destinare il 5 per 1000 all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus – Sezione Provinciale di Torino
Codice Fiscale: 80089520011
Da quest’anno i proventi del 5 per 1000 verranno impiegati esclusivamente per l’acquisto di beni o la realizzazione di servizi “riconoscibili” e destinati unicamente ai soci della nostra sezione.

E la tecnologia per i più piccoli?, di Monica Gori

Autore: Monica Gori

Proseguendo la tradizione che da molti anni lega gli enti di ricerca genovesi e l’Istituto David Chiossone l’Istituto Italiano di Tecnologia ha iniziato una collaborazione con l’obiettivo di sviluppare dispositivi e protocolli utili a migliorare l’inclusione sociale di bambini e adulti con disabilità visiva. Questo articolo descrive, in particolare, l’attività dei gruppi di ricerca U-VIP (Unit for Visually Impaired People) e RBCS (Robotics, Brain and Cognitive Sciences) che, a partire dall’obiettivo scientifico di capire i meccanismi cerebrali che guidano lo sviluppo delle capacità percettive del bambino, si sviluppa attraverso lo studio della disabilità visiva nel bambino e nell’adulto con l’obiettivo di sviluppare nuovi strumenti e protocolli per migliorare l’inclusione sociale e lo sviluppo delle capacità sensoriali.
Il motivo per cui riteniamo fondamentale sviluppare sistemi che possano essere usati fin dai primi anni di vita nasce da due osservazioni. La prima relativa al fatto che la maggior parte della tecnologia sviluppata ad oggi per le persona con disabilità visiva è diretta all’adulto. La seconda il fatto che i risultati della ricerca sullo sviluppo del bambino hanno dimostrato l’importanza dei primi anni di vita per la maturazione delle capacità sensoriali, motorie e cognitive. Nei primi anni di vita, infatti, la disabilità visiva ha ripercussioni sullo sviluppo degli altri canali sensoriali e, in generale, su tutte quelle capacità che si sviluppano principalmente sulla base di informazione visiva come ad esempio, il controllo del movimento e l’interazione sociale. Paradossalmente quindi, sembra esserci una carenza di strumenti di supporto proprio nel momento della vita in cui è più efficace intervenire. L’obiettivo della nostra ricerca è quello di cercare di sviluppare tecnologia riabilitativa e assistiva per coprire questa carenza.
Seguendo questo approccio, ad esempio, partendo dallo lo studio della integrazione di segnali sensoriali nel bambino (Gori et al. Current Biology 2008, 2010; Brain 2014) abbiamo realizzato, nell’ambito di un progetto finanziato dalla Unione Europea, un dispositivo (ABBI – www.abbiproject.eu), in grado di migliorare la percezione dello spazio nei bambini non vedenti. ABBI è un braccialetto dal peso di pochi grammi che viene indossato dal bambino e, attraverso un sistema elettronico di misura ed elaborazione miniaturizzato, fornisce informazioni acustiche relative al movimento del bambino e/o delle persone che interagiscono con lui. ABBI è stato sperimentato sia con la partecipazione di adulti con disabilità visiva che con l’aiuto di 24 bambini liguri non vedenti.
ABBI funziona così: quando il bambino vedente muove la sua mano sente il movimento attraverso i sensori che si trovano nei muscoli e, contemporaneamente, vede la mano che si muove a differenza del bambino non vedente può sentire il movimento della mano ma non vederla. ABBI fornisce, attraverso suoni modulati dal movimento, una informazione alternativa a quella visiva dalla quale il nostro cervello è in grado di “calcolare” la posizione della mano nello spazio. Il senso dell’udito si sostituisce a quello della vista per fornire questa informazione “spaziale” importante per lo sviluppo delle capacità motorie nel bambino. In altre parole l’idea del braccialetto sonoro è proprio quella di “accendersi” quando comincia un movimento, di “suonare” durante il movimento e di “spegnersi” quando il movimento si ferma e di sfruttare, sviluppandola, le capacità naturali del cervello.
Abbiamo fatto indossare questo dispositivo a bambini e adulti non vedenti e ipovedenti per un certo periodo e abbiamo visto che l’uso del dispositivo permette di migliorare le capacità del non vedente di muoversi, interagire e percepite lo spazio intorno a se. In questo periodo gruppi di bambini all’istituto Chiossone stanno usando ABBI in attività di gruppo come ballare e giocare insieme. Attraverso l’ascolto del suono in movimento per i bambini è più facile interagire e giocare insieme. Questo sistema è stato sviluppato partendo dagli utenti non vedenti, dalle loro necessità e dai i loro consigli e i risultati stanno dimostrando quanto sia importante portare le necessità e le preferenze del bambino al centro del processo di progettazione, anche attraverso il coinvolgimento degli enti e delle persone che sono giornalmente a contatto con la disabilità. Riteniamo che, solo creando una linea diretta con le comunità, sia possibile guidare la progettazione e la sperimentazione verso dispositivi di reale utilità e non verso oggetti tecnologicamente sofisticati ma di difficile uso o di scarsa utilità.
Nel caso di ABBI per esempio i suoni emessi dal braccialetto possono essere scelti dall’utente e accesi e spenti come preferisce da applicazione su cellulare. Con i riabilitatori del Chiossone sono stati sviluppati una serie di giochi da fare con il braccialetto da soli o in gruppo in modo da poter integrare nel percorso riabilitativo anche a esperienze a casa con la partecipazione dei genitori. E’ importante sottolineare il fatto che ABBI è nato come sistema riabilitativo in grado di migliorare la percezione dello spazio e la mobilità e che, di conseguenza, non deve essere usato per tutta la vita. I nostri studi fanno vedere che l’uso del braccialetto per 1 ora al giorno e per un periodo di tre mesi fa migliorare la mobilità e la percezione dei suoni del bambino che lo ha usato. ABBI è stato usato anche in adulti non vedenti per brevi periodi e anche nel loro caso ha avuto un effetto positivo (quantificato con misure psicofisiche).
All’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova ogni mese organizziamo incontri con bambini e adulti non vedenti e ipovedenti che possono partecipare alla nostra ricerca e aiutarci nel processo di progettazione di nuovi dispositivi. Se avete piacere a sapere più del progetto ABBI o a partecipare alla nostra attività o ricerca vi preghiamo di scriverci a u-vip@rbcs.it.

Digitando il  seguente link un video della nostra attività: https://www.youtube.com/watch?v=oGg0SB8rj1U

Monica Gori

Siena – “Baobab” – Un nuovo progetto di vita per i disabili visivi. La proposta dell’UICI di Siena per il Welfare locale, di Alessandra Versace e Massimo Vita

Autore: Alessandra Versace e Massimo Vita

Prende ispirazione dal magico albero delle savane africane il progetto proposto dall’UICI ONLUS di Siena per la nuova “Call for proposals” della Fondazione Monte dei Paschi di Siena sul Welfare locale.
Come l’ombra del grande albero dalle radici rivolte verso il cielo, la creazione di uno luogo capace di accogliere e dare protezione a chi più ne ha bisogno è lo scopo del Centro Diurno Multidisciplinare “Babobab” per disabili visivi e pluriminorazioni associate nella provincia di Siena.
La carenza di servizi specializzati sul territorio per persone con disabilità visiva e con pluriminorazioni aggiuntive relega, infatti, i soggetti stessi e i loro familiari all’isolamento e all’esclusione dalla vita sociale della comunità aumentando fortemente il carico familiare che ne aggrava le condizioni già molto critiche.
Con la sua ormai storica attività di tutela e assistenza alle persone con disabilità visiva, che ne ha fatto una vera e propria istituzione, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS si fa portavoce di queste problematiche e si impegna quotidianamente al raggiungimento delle pari opportunità.
La mission dell’associazione è infatti l’integrazione dei non vedenti nella società attraverso la creazione di strumenti operativi per sopperire alla mancanza di adeguati servizi sociali dello Stato e degli altri enti pubblici.
Nasce così l’idea fortemente voluta dal Presidente dell’UICI Onlus di Siena, Massimo Vita, di creare una struttura ad hoc per l’erogazione di servizi socio-sanitarie e socio-assistenziali in grado di favorire una migliore qualità di vita ai soggetti con disabilità visiva e minorazioni plurime associate residenti nella provincia di Siena in una prospettiva di sviluppo che possa proiettarsi anche nel futuro, ovvero quando verrà meno il sostegno della famiglia.
Il tema della disabilità e della tutela dei soggetti più deboli è un nodo cruciale nell’attuale dibattito politico sulle politiche sociali soprattutto in questi anni di forte crisi economica, ragion per cui la Fondazione Monte dei Paschi contribuirà al finanziamento di uno studio di fattibilità per le proposte progettuali in concorso per il Bando “Le Istituzioni e il nuovo Welfare” a cui ha preso parte anche l’UICI ONLUS di Siena con il suo nuovo progetto di vita.
L’ente specializzato scelto dall’UICI ONLUS di Siena per questo primo step di progettazione è l’agenzia LAMA – Development and Cooperation Agency che opera sul territorio regionale da quasi un decennio ed affianca aziende, enti pubblici e organizzazioni non profit con consulenze per l’innovazione a livello strategico, direzionale e gestionale. La realizzazione di questo “sogno” di vita investirà tutta la comunità locale e si farà promotore di un innovativo approccio di sviluppo locale attraverso la valorizzazione del Terzo Settore e delle reti locali di volontariato.

Alessandra Versace
Massimo Vita

Ascoli e Fermo – Campo Estivo “Ludoautonomia”

Messa a punto l’organizzazione, siamo lieti d’informare che anche quest’anno l’I.Ri.Fo.R. di Ascoli Piceno e Fermo, vuole proporre ai ragazzi iscritti e non a questa sezione, l’esperienza educativa e ricreativa del CAMPO-ESTIVO.
Il campo ha una durata di dieci giorni dal 6 al 16 luglio:
Arrivo nel pomeriggio del 6 luglio dalle ore 16:00 e chiusura alle ore 9,00 del 16 luglio.
Si terrà a Cupra Marittima presso il Camping “LED ZEPPELIN, contrada Boccabianca, 5.
I ragazzi verranno ospitati in bungalow completamente attrezzati e muniti di ogni comfort. Per tutta la durata del campo estivo, il gruppo sarà seguito in ogni attività, sia quelle educative e riabilitative, sia in quelle ludiche-ricreative, da assistenti specializzate con consolidata esperienza nel mondo della minorazione visiva, da un tecnico specializzato nell’educazione e nella riabilitazione di orientamento e mobilità ed autonomia personale dei minorati della vista, esperto nella gestione dei gruppi. Per le attività programmate saranno inoltre presenti a giorni alterni, vari specialisti e istruttori sportivi.
In un clima di vacanza si attivano una serie di esperienze per stimolare la creatività e l’immaginazione, scoprire le possibilità ludiche offerte dagli oggetti di uso quotidiano, utilizzare le risorse ambientali presenti per una maturazione espressiva, comunicativa e prassica del bambino-ragazzo. La finalità è quella di portare al centro dell’attenzione il significato e l’importanza dell’autonomia fisica ed emotiva.

Le iscrizioni saranno aperte fino al 29 maggio 2016.
Per iscriversi inviare via mail a uicap@uiciechi.it i moduli che troverete al link http://www.uicap.it/campo-estivo-ludoautonomia/

Per informazioni contattare
Dr.ssa Emanuela Storani 347-3630687 – 3358135065
Dr.ssa Erika Valentini 3666021614 – 0736250133. (tutte le mattine dal lunedì al giovedì)

Torino – Notiziario audio 011NEWS

E’ in rete la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 19/2016 del 13/5/2016. Di seguito il link:

In primo piano
Finalmente una svolta sulla mobilità accessibile a Torino. Il Comune attiverà in via sperimentale un nuovo sistema di trasporto per i ciechi. Sarà porta a porta come il taxi, ma collettivo come l’autobus e avrà costi accettabili. Grande soddisfazione dell’UICI Torino che ha sostenuto, da sola, questa battaglia
E’ appena uscito il nuovo numero di UICI/011, la rivista quadrimestrale della nostra sezione. Il filo conduttore: la lettura, in tutti i suoi aspetti
Un corso per insegnanti, ma anche un laboratorio per operatori turistici. Tante le attività che hanno per protagonista la sezione torinese I.Ri.Fo.R.
Buon ascolto

Napoli – Prevenzione delle malattie oculari

Domenica 15 maggio 2016 dalle ore 9,30 alle ore 13 presso il Centro Futurama in Via San Giorgio a Volla, si svolgerà una manifestazione promossa dalla Parthenope fight Gym.
Questa manifestazione vuole essere un grido contro il maltrattamento alle donne, affinché l’opinione pubblica possa davvero riconoscere la “violenza” come un male sociale da debellare.
La manifestazione darà spazio anche alla prevenzione delle malattie oculari con test visivi gratuiti.
La prevenzione è promossa dall’Unione Italiana Ciechi Rappresentanza di Sant’Anastasia con partecipazione dell’azienda FORA che si occupa di ausili per la misurazione del diabete. Sarà possibile prendere visione degli strumentiche l’azienda proporrà, nonché consulenza da parte diesperti.

Vi aspettiamo.

Torino – Libri elettronici e accessibilità. L’UICI Torino interviene al Salone del Libro

Statistiche alla mano, in media i disabili visivi leggono più dei vedenti. Ma che cosa e soprattutto come leggono? Quali sono le opportunità offerte dalla tecnologia e quali gli ostacoli? Nell’ambito del Salone Internazionale del Libro, in programma a Torino dal 12 al 16 maggio, la sezione torinese UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) organizza l’incontro “Testi in formato elettronico per un’istruzione e una cultura accessibili”. L’appuntamento è per venerdì 13 maggio alle ore 16 in Sala Argento (Lingotto Fiere).

Intervengono: Francesco Fratta (Direzione Nazionale UICI), Cristina Mussinelli (Segretario Generale Fondazione LIA Libri Italiani Accessibili), Karen Nahum (Digital Director De Agostini Editore), Benedetta Torrani (Direzione Generale Edizioni Nottetempo). L’incontro, che si conclude con una dimostrazione pratica di lettura accessibile, è moderato da Franco Lepore (presidente UICI Torino).

L’appuntamento al Salone del Libro affronta un tema di primaria importanza per l’integrazione socio-culturale dei ciechi e degli ipovedenti. Da un lato i libri elettronici hanno spalancato orizzonti impensabili fino a qualche anno fa. «Oggi un cieco può tranquillamente leggere un libro sul suo telefonino mentre si trova al parco, in treno o in spiaggia, al pari di tutti gli altri – spiega il presidente UICI Torino Franco Lepore – Rispetto al passato, quando le uniche possibilità erano la stampa in braille o le registrazioni su audiocassette, oggi abbiamo a disposizione enormi risorse». D’altra parte la battaglia sull’accessibilità non è affatto conclusa. «Molte case editrici, spesso trincerandosi dietro la difesa del copyright, rifiutano di mettere a disposizione i libri in formato elettronico. Comprendiamo i loro timori, legati al rischio di una circolazione indiscriminata dei testi, ma siamo convinti che con l’impegno di tutti si possano trovare soluzioni eque e soddisfacenti».

Vi sono inoltre difficoltà di natura tecnica. «Purtroppo non tutti i formati digitali sono compatibili con gli strumenti usati dai disabili visivi – chiarisce Alessio Lenzi, responsabile Comitato Informatico UICI Torino – Questo vale soprattutto per i testi scolastici o universitari, che presentano strutture complesse, come tabelle e note a piè di pagina. Spesso, poi, gli stessi programmi di lettura non prevedono l’accessibilità per i ciechi. Anche da questo punto di vista servirebbe un lavoro di sensibilizzazione».

Tutte queste ragioni rendono fondamentale un confronto pubblico, in nome di una cultura veramente condivisa e aperta a tutti. Torna alla memoria la riflessione di un grande intellettuale recentemente scomparso. «Chi non legge – scriveva Umberto Eco – a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro».

Torino – UICI/011 n. 1 2016

Rivista quadrimestrale dell’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) – Sezione di Torino
Anno 2016 n. 1

In questo numero
Un mondo da leggere
E’ la lettura il filo conduttore che guida l’esplorazione di queste pagine. Ci è sembrato un tema centrale, visto anche l’incontro sui libri elettronici che ci vedrà protagonisti al Salone Internazionale del Libro. Da tempo siamo abituati a leggere usando le dita e le orecchie, oltre che il cuore e l’intuito. Ora desideriamo cogliere al meglio tutte le opportunità che la tecnologia ci mette a disposizione, puntando a una cultura sempre più inclusiva. Ma per noi leggere vuol anche dire saper interpretare speranze, esigenze, fatiche e proposte dei disabili visivi. Ecco perché abbiamo scelto di inaugurare una nuova rubrica, “La voce dei soci”, uno spazio aperto al confronto e al dialogo.

Comitato di Redazione
UICI/011

Direttore Responsabile
Franco Lepore

Redazione
Francesco Fratta
Sandra Giovanna Giacomazzi
Flavia Navacchia

Hanno collaborato
Silvia Battaglio
Juliane Biasi Hendel
Alessia Dall’Antonia
Alessio Lenzi
Silvia Lova
Mirko Montecchiani
Titti Panzarea
Luciano Paschetta

Caporedattore: Lorenzo Montanaro

Per scrivere alla redazione
ufficio.stampa@uictorino.it

L’editoriale
Testi in formato digitale per un’istruzione e una cultura sempre più accessibili
di Franco Lepore (presidente UICI Torino)
Durante il mio percorso universitario, a chi mi chiedeva quanto fosse lungo il libro di diritto penale, io rispondevo: “58 cassette da 60 minuti”. Difatti, per studiare, considerato che la lettura in braille di tomi così voluminosi sarebbe stata tremendamente lenta, mi facevo registrare i testi universitari su audio cassetta. Ciò comportava però la ricerca di un volontario disposto a leggere, nel giro di qualche settimana, un libro anche di più di mille pagine. Inoltre lo studio su cassetta impone una concentrazione massima per diverse ore al fine di evitare le numerose fonti di distrazione. Infine la ricerca sulle cassette di un determinato capitolo da rileggere è una vera impresa.
Tra gli scopi dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti vi è quello di ottenere la piena integrazione dei disabili visivi nella società, promuovendo iniziative per la loro istruzione, formazione culturale e professionale. Tale integrazione deve essere garantita sfruttando, tra l’altro, tutti gli strumenti che oggi ci mette a disposizione il progresso tecnologico. In quest’ottica si inseriscono tutte le battaglie portate avanti dalla nostra associazione per un’istruzione e una cultura sempre più accessibili.
Fino a pochi anni fa, l’unico strumento per garantire la lettura ai non vedenti era quello dei testi scritti in braille. Ciò comportava come già osservato, una lettura lenta, ma soprattutto dei rilevanti problemi di spazio, atteso il fatto che un libro scritto in braille ha un volume non indifferente. Ultimamente però, grazie alle nuove tecnologie, i ciechi e gli ipovedenti hanno tanti nuovi ausili per leggere, studiare e informarsi: audiolibri, testi in formato elettronico, eccetera. Tuttavia le case editrici, nascondendosi dietro la scusa del copyright, non sempre mettono a disposizione dei disabili visivi testi in formato elettronico pienamente accessibili. Eppure le nuove tecnologie ormai consentono la creazione e diffusione di un testo elettronico accessibile senza particolari difficoltà e con costi contenuti.
La nostra sezione UICI Torino sta promuovendo l’accesso all’istruzione e alla cultura attraverso strumenti innovativi. Per questo motivo abbiamo organizzato un convegno all’interno del Salone del Libro al fine di promuovere a gran voce una lettura veramente accessibile. Questa conquista però si può ottenere solo con la disponibilità delle case editrici, le quali dovrebbero impegnarsi ad investire maggiormente sull’accessibilità. Un testo in formato elettronico consente ad un disabile visivo di leggere, studiare e informarsi con maggiore velocità, in qualsiasi luogo e tramite computer o smartphone. Oggi un cieco può tranquillamente leggere un libro sul suo telefonino al parco, in treno o in spiaggia, al pari di tutti gli altri.
Noi non vogliamo accantonare la lettura dei testi in braille, anche perchè, leggere su carta, è una piacevole sensazione che non si può minimamente riprodurre con un ausilio tecnologico. Oggi però le nuove tecnologie offrono molteplici formati disponibili per la lettura digitale e questo non possiamo ignorarlo. Non siamo di fronte ad una scelta tra lettura in braille e lettura digitale perché i due metodi sono alternativi. Tuttavia dobbiamo dare la possibilità a tutti di scegliere come studiare e informarsi. Il progresso tecnologico sta portando grandi vantaggi ai disabili visivi e noi abbiamo l’obbligo di essere sempre aggiornati. Solo in questo modo si promuove il diritto dei ciechi e degli ipovedenti alla completa partecipazione alla vita culturale della società.
I ciechi e la lettura: facciamo il punto
di Alessio Lenzi (responsabile comitato informatico UICI Torino)
La lettura è fonte di arricchimento culturale, svago e studio. Da molto tempo i ciechi possono beneficiare di questa importantissima possibilità, con tecniche sempre diverse ma assolutamente efficaci ed innovative.
In questo articolo vorremmo descrivere alcuni degli strumenti più usati e più versatili.

I testi in braille
Per oltre un secolo quello della lettura in braille è stato senza dubbio il metodo più utilizzato da parte dei non vedenti. Per i pochi che ancora non lo conoscessero, si tratta di un codice basato su punti in rilievo, che danno vita a tutte le lettere dell’alfabeto, nonché a segni di punteggiatura, simboli matematici e note musicali.
Con il tempo questo sistema si è evoluto e oggi, attraverso uno strumento chiamato display braille, possiamo ottenere, in tempo reale e già codificato in rilievo, l’intero contenuto dello schermo del computer o, ancora più recentemente, delle schermate di uno smartphone.
In questo modo è possibile avere accesso a un’enorme quantità di testi, compresi libri appena usciti sul mercato o libri di testo, senza il bisogno di doverli stampare appositamente.

Gli audiolibri
Un’altra forma di lettura molto utilizzata dai non vedenti consiste nell’ascoltare un libro letto ad alta voce. Questo metodo è molto utilizzato da chi conosce poco il braille, magari perché ha perduto la vista in età avanzata, oppure perché trova molto più rilassante ascoltare un testo, invece di leggerlo direttamente.
Agli inizi, i libri venivano registrati su bobine, successivamente su audiocassette. Oggi possiamo scaricare direttamente da internet, attraverso vari servizi, gli audiolibri in formato MP3, da caricare sul nostro lettore preferito.
Uno dei servizi maggiormente utilizzati dai non vedenti è il Centro Nazionale del Libro Parlato che, fino dagli anni 50, fornisce testi registrati da attori professionisti o, per alcuni libri, da lettori volontari.
Il servizio è curato direttamente dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, che, quasi quotidianamente, lo arricchisce di nuovi titoli.

I libri digitali o Ebooks
Sono testi distribuiti sotto forma di file, che possono essere letti in svariati modi, a seconda delle esigenze e delle abitudini di ciascuno.
Possono essere direttamente trasformati in alfabeto braille, ma, attraverso computer e smartphone, possono essere ascoltati mediante una sintesi vocale e trattati esattamente come audiolibri (senza però dover aspettare che un volontario li legga per noi, con tempi di realizzazione non sempre brevi).
Quanto agli strumenti, si può usare un computer con appositi programmi (ricordiamo Victor Stream o Blaze), oppure, si possono usare gli smartphone di nuova generazione come i famosissimi iPhone di Apple o anche telefoni con sistema operativo Android, attraverso software dedicati come Kindle o simili. Questa soluzione è, a mio avviso, nettamente preferibile
Purtroppo, come spesso capita, non è tutto oro quello che luccica. Infatti, alcuni ebook che si trovano in circolazione, per la loro struttura, non sono facilmente leggibili da chi non vede. Non parliamo chiaramente di romanzi o libri di narrativa, ma di testi scolastici o universitari, che presentano al loro interno strutture molto complesse come tabelle e note a piè di pagina, che non sono sempre facilmente individuabili.
Per far fronte a queste difficoltà, è nata la Fondazione L.I.A. (Libri Italiani Accessibili), che, assieme ai più importanti editori italiani, ha stilato delle linee guida, affinché i libri digitali siano sempre più accessibili e consultabili in tutta la loro interezza.
Benché la fondazione stia facendo molto, attualmente il problema più grosso sta nei programmi di lettura che, purtroppo, non sempre sono accessibili e quindi, questo lodevole lavoro rischia di essere molto compromesso, fin quando le case produttrici non si impegneranno per un’effettiva e completa accessibilità.
Per dare qualche consiglio, in questo momento, i software più utilizzabili sono Ibooks di Apple, solo Epub, programma realizzato proprio in collaborazione con la Fondazione L.I.A., disponibile per iPhone e computer Windows, e, sempre in ambito smartphone, Kindle di Amazon.

Questa, naturalmente, è soltanto una rapida carrellata. Per saperne di più vi invitiamo a contattare la nostra sezione UICI Torino.

Tecnologia, non tutto il bene viene per gioire
di Sandra Giovanna Giacomazzi
Non passa giorno senza che me lo ripeta: se proprio dovevo perdere la vista, non avrei potuto scegliere un momento storico migliore. Già da tempo ci sono Jaws, NVDA e Talds come sintesi vocali. Più recentemente è arrivato il Voice Over di Apple sui Mac, I-phone e I-pad. Non dico che non mi esasperi quel chiacchierarmi addosso di tutti gli aggeggi di cui mi sono equipaggiata, ma almeno mi permettono di continuare a scrivere articoli, leggere libri e giornali, preparare materiale didattico per l’insegnamento.
Ma come non tutto il male vien per nuocere, non tutto il bene della tecnologia viene per gioire. Pur avendo una patologia rara e degenerativa (insomma, la cecità geneticamente mi toccava), sono convinta che la degenerazione sia stata molto accelerata dall’eccessiva luminosità dello schermo del computer.
Già nel 2003 mi lamentavo della luce abbagliante dello schermo del mio portatile, dopo che avevano sostituito gli schermi a Matrice Attiva, illuminati pixel per pixel, con schermi retro-illuminati a fonte unica o Schermi LCD. Tutti i miei oculisti mi rassicuravano sul fatto che non c’era alcun danno per gli occhi. Ma non fui per nulla convinta, tanto che, nel 2009, scrissi un articolo intitolato “Mad Men, Il fumo e gli schermi LCD”. In quel testo ricordavo come furono proprio i medici a fare da “testimonial” per le agenzie di Madison Avenue che facevano la pubblicità delle case produttrici di sigarette. Adesso come allora, anche senza la ricerca scientifica, il senso comune ci porta a capire che aspirare fumo nei polmoni o fissare schermi luminosi non possono che essere attività dannose.
E infatti, finalmente, all’ultimo convegno di Retina International a Parigi nel luglio del 2014, è arriva la conferma ai miei sospetti. La spiegazione è darwiniana e risale agli inizi della storia dell’umanità, quando l’uomo viveva con la luce del giorno e poteva utilizzare il mero fuoco per illuminare la notte. È solo da un centinaio di anni che adoperiamo la luce elettrica per illuminare gli ambienti notturni, da una settantina guardiamo la televisione, da una quarantina usiamo sempre più assiduamente i computer e da pochissimi anni fissiamo gli smartphone per ogni esigenza: non abbastanza tempo perché le nostre retine possano adattarsi ad un tale bombardamento di luce!
Come sono convinta di aver perso la vista precocemente anche per colpa degli schermi smisuratamente luminosi, sono altrettanto persuasa che molte persone, alle quali la cecità non dovrebbe toccare, si troveranno con seri scompensi. Penso soprattutto ai più giovani, che portano lo smartphone come un appendice del loro corpo, dalla quale non distolgono mai lo sguardo, neppure quando sono nel letto.
Per non parlare di quanto tutto ciò faccia male alle relazioni interpersonali, argomento che meriterebbe, però, un articolo a parte.

Scuola. Legge 360/76: restituzione di un diritto scippato
di Luciano Paschetta (direttore centrale I.Ri.Fo.R. Istituto per la Ricerca la Formazione e la Riabilitazione)

L’11 maggio 1976 il parlamento “restituiva” ai nostri ragazzi il diritto all’inclusione nella scuola di tutti, un diritto che era stato loro “scippato” da due leggi: quella che nel 1952, che statizzava le scuole elementari per ciechi, e quella che nel 1962 istituiva la scuola media unica. La prima, prevedendo che i ciechi dovessero assolvere all’obbligo scolastico nelle apposite scuole speciali, impediva, contrariamente a quanto previsto dalla riforma Gentile, la frequenza della quarta e quinta elementare nelle scuole comuni; la seconda, estendendo l’obbligo fino a 14 anni, li costringeva a frequentare le nuove scuole medie speciali nate dalla trasformazione delle scuole speciali di avviamento professionale.
Come si vede, l’assolvimento dell’obbligo scolastico nelle scuole speciali degli alunni con disabilità visiva non è frutto di una riflessione tiflopedagogica, ma dovuto alla volontà di salvaguardare strutture e interessi diversi. A questa situazione si ribellarono, a partire dai primi anni ’70, alcuni genitori Spezzini prima, Torinesi e Bergamaschi poi e via via altri, che, appoggiati dalle locali sedi dell’UICI, ottennero che i loro figli potessero frequentare le scuole comuni. Nasceva così, all’interno dell’Unione, quel movimento che avrebbe lottato per ottenere il riconoscimento del diritto all’inclusione scolastica dei nostri ragazzi, quel diritto che Augusto Romagnoli nel 1925 aveva voluto per loro a partire dalla quarta elementare. La legge 360, promossa da una parlamentare bergamasca, che prima, come assessore all’istruzione di quella provincia, aveva avuto modo di verificare l’efficacia dell’inclusione scolastica dei nostri ragazzi, fece giustizia, restituendo loro il diritto alla frequenza delle scuole di tutti, precedendo di un anno la 517, la legge che sancirà il diritto all’inclusione nella scuola dell’obbligo per tutti i disabili.
Il modo con cui si è venuto realizzando il modello di inclusione, che, anche in considerazione della modesta percentuale di disabili visivi (meno del 2%) sul totale degli alunni disabili, ha tenuto sempre meno conto delle specificità della minorazione visiva, oggi pone sicuramente alcuni problemi. Difficoltà alle quali non si risponde con “nostalgiche” riesumazioni delle scuole speciali, partendo , ancora una volta da interessi diversi da quelli dei ragazzi: l’inclusione nella scuola di tutti dei disabili è un principio della cui validità tutti sono convinti, tanto che il nostro sistema è all’attenzione delle agenzie formative di tutta l’Europa e sempre più nazioni stanno aprendo i loro sistemi scolastici all’inclusione dei disabili.
Per quanto ci riguarda si tratta semplicemente di continuare a seguire il fondatore della tiflologia che sostenne, sin da principio, che i nostri ragazzi potevano frequentare con successo le normali scuole sin dalla quarta elementare, non lasciando però, questo sì, i genitori soli nella rivendicazione di questo diritto, ma offrendo loro appropriati servizi di sostegno.

L’indennità di accompagnamento non è fonte di ricchezza
di Franco Lepore (presidente UICI Torino)
Nelle settimane scorse, il Consiglio di Stato ha depositato tre sentenze di rilevante portata. Oggetto delle pronunce è stato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013 che ha rivisto le modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). In particolare, tale norma aveva fatto rientrare nel computo dell’indicatore della situazione reddituale i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, prevedendo altresì per i maggiorenni franchigie inferiori rispetto a quelle previste per i minorenni.
Il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittimo l’art. 4 del DPCM n. 159/2013, precisando che, ricomprendere tra i redditi i trattamenti indennitari percepiti dai disabili significherebbe considerare la disabilità alla stregua di una fonte di reddito come un lavoro o un patrimonio. In particolare, i Giudici amministrativi hanno ribadito che le indennità versate ai disabili non determinano una “migliore” situazione economica del disabile rispetto al non disabile, poiché esse mirano a colmare la situazione di svantaggio subita da chi richiede la prestazione assistenziale. Pertanto il Consiglio di Stato ha stabilito che devono essere esclusi dal calcolo dell’ISEE, tra l’altro, tutte le pensioni, assegni sociali, indennità per minorazioni civili e per invalidità sul lavoro. Inoltre i Giudici amministrativi hanno stabilito che le franchigie per le persone con disabilità devono essere applicate nella misura massima consentita.
Cosa accade ora? Le sentenze generano una situazione di assoluta incertezza. Pertanto auspichiamo un’immediata modifica legislativa organica che ridetermini nuovamente le modalità di calcolo dell’ISEE. Nel frattempo il Governo si è affrettato a dichiarare che, al fine di dare attuazione alle sentenze del Consiglio di Stato, è già in corso il processo di modifica dell’articolo 4 del Dpcm sul nuovo ISEE.
Quale rilevanza hanno le sentenze del Consiglio di Stato nell’immediato? Le sentenze in commento hanno annullato un atto generale, pertanto producono i loro effetti nei confronti di tutti i cittadini. Per lo stesso motivo le sentenze devono essere rispettate anche da tutte le Pubbliche Amministrazioni. Tuttavia, ad oggi, l’INPS e i CAF non possono modificare autonomamente i programmi che utilizzano per calcolare l’ISEE. Pertanto si spera che i comuni, preso atto di quanto deciso dal Consiglio di Stato, rivedano al ribasso soglie e criteri di calcolo dell’indicatore reddituale.
In quest’assoluta incertezza è praticamente impossibile fornire un utile suggerimento su come muoversi. Prima di tutto si potrebbe richiedere il ricalcolo del modello ISEE sulla base delle decisioni del Consiglio di Stato. Qualora si riscontrassero delle resistenze, si consiglia di inviare una diffida direttamente all’INPS, ovvero al Comune, al CAF o all’ente erogatore della prestazione sociale agevolata al quale è stata presentata la dichiarazione sostitutiva unica, pretendendo l’ottemperanza alle sentenze del Consiglio di Stato e la rideterminazione corretta dell’ISEE. In caso di mancato accoglimento della diffida, l’unica strada rimane quella di ricorrere al Giudice amministrativo.

Il velo dipinto: illusioni e realtà nella vita di coppia
di Flavia Navacchia
Il 17 Marzo, per celebrare, seppur con qualche giorno di ritardo, la festa della donna, nei locali della sezione UICI Torino si è svolto un incontro organizzato dal Comitato per le pari Opportunità. Come in parte già esplicita il titolo, il meeting si è incentrato sulle problematiche di coppia (considerando anche il ruolo che in queste dinamiche già complesse può giocare la disabilità). Uno spazio particolare è stato dedicato alla genitorialità: spesso infatti i partner non sono sufficientemente preparati per affrontare insieme e consapevolmente il previsto momento felice, ma soprattutto le difficoltà che possono presentarsi in seguito. Tra queste, la nascita di un figlio disabile o la depressione post partum (disagio cui molte donne sono esposte, indipendentemente dalle problematiche del neonato).
Innanzitutto abbiamo presentato il nostro progetto a tre psicologi esperti in materia: il professore Luciano Peirone, la professoressa Elena Gerardi e la psicologa dell’associazione DEMETRA, Chiara Moffa, che hanno condiviso la nostra idea di trattare questo argomento e ci hanno offerto la loro collaborazione.
La partecipazione dei soci e del pubblico esterno è risultata superiore alle nostre aspettative; di fronte ad un uditorio attento e coinvolto, i relatori hanno esposto con semplicità, chiarezza e competenza le singole tematiche alle quali è seguito un dibattito vivace e costruttivo.
Per coloro che non hanno potuto partecipare, riassumiamo, in breve, gli intenti, il significato e l’obbiettivo di questo incontro a cui ci auguriamo possano seguire altri appuntamenti di uguale interesse.
Per instaurare, costruire o salvare un rapporto di coppia è necessario avere il coraggio di eliminare quel “Velo Dipinto” che ognuno dei partner spesso si costruisce per dare all’altro un immagine di sé che corrisponda a ciò che egli desidera, nascondendo, totalmente o parzialmente, più o meno volutamente, la propria identità. Ognuno dei due crede che questo sia l’amore, ovvero sacrificare o rinunciare ad una parte di sé per soddisfare pienamente i desideri e le aspettative dell’altro.
Si tratta di uno sbaglio che spesso si compie nelle prime fasi dell’innamoramento, quando si tende a ricercare la propria felicità più che in se stessi, nello sguardo e negli occhi della persona amata. Pensiamo che sia soltanto un’innocua finzione per renderci più attraenti e più indispensabili; più tardi, quando lo vorremo, potremo riappropriarci della nostra identità. Non ci accorgiamo che, cosi facendo, ci impediamo reciprocamente una reale conoscenza di noi stessi, con le nostre imperfezioni ma anche con le nostre qualità; con le nostre debolezze, ma anche con i nostri punti di forza.
Questo “ Velo Dipinto ”, questa immagine incompleta e un po’ falsata della nostra identità finisce, con il passare del tempo, per diventare sempre più fastidioso e opprimente, anche perché pian piano si assottiglia ed ognuno dei partner comincia ad intravedere l’altro per quello che è: dal “sei proprio tu” si passa al “non sei più tu”.
Dunque impariamo a distinguere, innanzitutto, la passione dall’amore, che è desiderio di un rapporto vero e costruttivo; mostriamoci, fin dall’inizio, per quello che siamo: il partner non deve giudicarci o assolverci ma capirci e amarci. Ricordiamoci sempre che un amore duraturo deve basarsi e prendere forza da grandi ali trasparenti e luminose che ci sostengano e ci aiutino a raggiungere o a perseguire i sogni e gli obiettivi che illuminano il nostro pezzetto di cielo e, al tempo stesso, ha bisogno di profonde radici capaci di nutrirci, di darci forza per crescere, di ancorarci stabilmente al nostro vissuto, alle nostre esperienze, a tutto ciò che ci ha reso quello che siamo e che può darci la forza, confrontandoci apertamente con l’altro, di migliorare e di comprendere veramente ciò che desideriamo, per continuare o ricominciare ad amarci su un piano di parità, senza reciproche dipendenze.
Oltre al rispetto, alla fiducia e al dialogo, è necessaria, anzi indispensabile la sincerità.

Film accessibili: due opinioni a confronto
di Lorenzo Montanaro
In questi mesi la nostra sezione UICI Torino è stata coinvolta in un intenso dibattito sull’accessibilità degli audiovisivi. Ci si è chiesti se e in quale misura sia possibile, per un disabile visivo, accostarsi a un film, sia al cinema, sia nella fruizione “privata”. Tante sono state le occasioni di confronto, dalla rassegna “CinemAccessibile”, cui la sezione ha direttamente contribuito, alle proiezioni documentaristiche che hanno richiamato tanti nostri soci e amici. Sono emerse sensibilità e scuole di pensiero differenti, non necessariamente contrastanti, ma se mai complementari. Proviamo ora a sintetizzare una parte di questo ricco confronto, dando voce a due persone che, seppur in ambiti differenti, si sono impegnate per l’accessibilità dei prodotti cinematografici: Juliane Biasi Hendel, regista del film “Il colore dell’erba” (una pellicola pensata per essere “vista” anche a occhi chiusi) e Mirko Montecchiani, sviluppatore informatico dell’I.Ri.Fo.R. di Macerata, che sta sperimentando un nuovo sistema per l’audiodescrizione dei film.

Juliane Biasi Hendel
Prima di ogni proiezione de “Il colore dell’erba” (film-documentario incentrato sull’esperienza di due adolescenti cieche) i vedenti presenti in sala sono invitati a chiudere gli occhi, almeno di tanto in tanto, per lasciarsi andare alle sensazioni uditive…
Esatto. Fin dall’inizio il mio intento era quello di portate lo spettatore il più vicino possibile al mondo di Giorgia e Giona, le due giovani protagoniste del film. Per questo, anche grazie a Mirco Mencacci, uno tra i migliori sound designer italiani, abbiamo posto estrema attenzione alla ricostruzione del paesaggio sonoro: i fruscii del vento, i rumori della strada e quelli della casa.
Qual è il rapporto tra immagini e suono?
Vista e udito concorrono al medesimo risultato, ma attraverso codici differenti. Un esempio: in varie scene del film ricorre l’immagine di una lumaca, simbolo del tempo che passa e del rapporto fra velocità e lentezza. Una corrispondenza uditiva diretta non sarebbe stata possibile, dato che la lumaca non emette alcun suono. Così, a queste immagini abbiamo pensato di sovrapporre i rumori di auto in transito. Si tratta, ovviamente, di una sensazione diversa, ma anch’essa legata allo scorrere del tempo.
Il film non prevede audiodescrizione: non c’è alcun commento parlato a beneficio di chi non vede. Perché questa scelta?
Non abbiamo nulla, sia chiaro, contro l’audiodescrizione, che, anzi, in certi contesti può essere utile. Ma questa comporta un lavoro di post-produzione, che di solito inizia quando il film è stato terminato. Io invece desideravo che nel mio lavoro l’accessibilità fosse prevista fin dalla fase progettuale. Inoltre non ero molto interessata a un commento “didascalico”. I rumori hanno una potenza evocativa ed emozionale che le parole non avrebbero.
Come reagiscono gli spettatori?
Talvolta i vedenti faticano a chiudere gli occhi: l’esposizione al mero paesaggio sonoro li disorienta. Si sentono improvvisamente fragili, sperimentano un senso di apprensione di fronte ai rumori incombenti, ma d’altro canto questo può aiutarli a entrare in empatia con le protagoniste. Anche i ciechi abituati all’audiodescrizione inizialmente restano un po’ spiazzati, ma dopo alcuni minuti le sensazioni cambiano. Tutti, in ogni caso, conclusa la proiezioni, raccontano di un’esperienza stimolante, che li porta a riflettere. E questo è ciò che davvero mi sta a cuore.
Pensa che questa sperimentazione sul paesaggio sonoro sia replicabile?
Sono convinta di sì. Se i registi impareranno a lavorare con una nuova sensibilità, si apriranno orizzonti promettenti.

Mirko Montecchiani
Chi ha partecipato alla rassegna CinemAccessibile ha potuto sperimentare un nuovo sistema di audiodescrizione. Di che cosa si tratta?
Il software “Tel me what” (www.telmewhat.eu), che ho sviluppato insieme al collega tedesco Chris Damm, usa alcuni strumenti già esistenti, come il video multitraccia e la tecnologia di lettura text-to-speech, per arrivare a un’audiodescrizione informatizzata. In sostanza è sufficiente digitare le frasi in corrispondenza del punto desiderato: poi una voce sintetica provvede a leggerle.
Quali i vantaggi?
In primo luogo si abbattono le spese. Di solito infatti l’audiodescrizione si avvale della collaborazione di attori e implica un lavoro di doppiaggio. Ma i costi sono elevati. Il software invece è disponibile a un prezzo simbolico di 9 € mensili. A nostro avviso questo potrebbe favorire la pratica dell’audiodescrizione, che in Italia è ancora poco diffusa, anche perché, a differenza che in altri Paesi, come gli Stati Uniti, manca una legislazione adeguata. Non a caso, finora “Tell me what” ha incontrato i suoi maggiori successi sul mercato americano.
Il sistema che proponete piace ai disabili visivi?
Inizialmente avevamo qualche perplessità riguardo alla voce sintetica, di sicuro meno accattivante rispetto a una dizione attoriale. D’altra parte, chi non vede è abituato a usare la sintesi vocale in vari ambiti della vita, compresa la lettura di libri. Dunque i riscontri sono positivi.
Secondo lei l’audiodescrizione è sempre necessaria in un film?
Penso di sì. Un film è prima di tutto un’opera d’arte e come tale non può avere vincoli o condizionamenti. Il regista deve essere completamente libero nelle sue scelte. La resa accessibile è invece compito di chi cura l’audiodescrizione. Questa deve essere quanto più possibile oggettiva: non deve interpretare, non deve aggiungere né commentare ma solo offrire un supporto per le scene prive di dialogo.

“Insieme per un sorriso”: un successo nel tempo
di Alessia Dall’Antonia e Silvia Lova (I.Ri.Fo.R. Torino)
Tra le sfide messe in campo dalla nostra sezione I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) c’è senz’altro quella della creatività, che non consiste solo nel fornire ai disabili visivi adeguati spazi per esprimersi, ma anche nel saper declinare in modo sempre nuovo strumenti già sperimentati e collaudati. Il progetto “Insieme per un sorriso”, realizzato in collaborazione con la Città  di Torino, è uno specchio efficace di questa attitudine. Da circa un decennio il progetto propone attività ludiche, aggregative e ricreative finalizzate all’integrazione sociale dei disabili visivi (con un particolare riguardo alle persone affette da pluriminorazioni). Ogni anno tale impegno si colora di sfumature particolari e idee originali, capaci di attrarre l’interesse degli utenti: questo è senz’altro il suo punto di forza.
L’anno appena concluso (ciascun percorso inizia il 1 aprile e si conclude il 31 marzo dell’anno successivo) è stato molto intenso e stimolante. Alcune attività, particolarmente incisive, hanno lasciato un segno profondo. Tra queste va senz’altro citata la visita all’Expo di Milano, che ha permesso ai partecipanti di venire a contatto con una manifestazione di respiro planetario e di vivere un affascinante viaggio sensoriale tra le culture del cibo. Molto apprezzate sono state anche la festa di Santa Lucia, patrona della vista (da sempre occasione di ritrovo per i disabili visivi) e quella di carnevale, cui ha partecipato anche Gianduja, la tipica maschera del teatro popolare piemontese. “Insieme per un sorriso” è sinonimo di benessere psicofisico a tutti i livelli: grande rilevanza assume dunque l’attività fisica adattata, che, grazie alla professionalità dell’istruttrice Alessia Senis, consente a tutti di sperimentare i benefici della ginnastica (naturalmente tenendo conto delle particolari esigenze legate alla disabilità visiva).
Il nuovo anno si prospetta altrettanto avvincente e carico di promesse. Alcune attività saranno ripensate e strutturate con modalità nuove. Un esempio è il “cineforum”. Finora si basava su film “tradizionali”, i quali, ovviamente, per essere accessibili a ciechi e ipovedenti, avevano bisogno di una mediazione (solitamente gli educatori raccontavano le scene senza dialoghi, un procedimento piuttosto complesso). D’ora in poi, mettendo a frutto la collaborazione con l’associazione Senza Barriere Onlus, si sperimenteranno gli audiofilm, prodotti espressamente pensati per disabili visivi, nei quali non vi sono immagini, ma l’intero racconto è affidato al sonoro. La possibilità di scelta è notevole e, migliorando la qualità dell’offerta, si spera di ampliare anche il bacino d’utenza.
I disabili non sono meri “fruitori” del progetto, ma ne sono prima di tutto i protagonisti. Nel prossimo mese, ad esempio, sarà realizzata un’attività di sensibilizzazione sulla minorazione visiva rivolta agli operatori turistici delle Langhe, che successivamente ci proporranno le loro attività, con l’obiettivo di avere strutture ricettive più preparate e accoglienti: una parte della formazione verrà svolta da persone cieche.
Tra le prossime proposte in cantiere c’è anche un momento di festa e di riflessione programmato per sabato 18 giugno. L’iniziativa mira a coinvolgere quanto più possibile le famiglie e i vedenti, che, attraverso simulazioni ed esperienze pratiche, potranno immergersi per qualche istante nel mondo di chi non vede.

Rossetto e cioccolato
di Titti Panzarea
Come chiarisce la canzone cantata da Ornella Vanoni, ogni donna può conquistare un uomo non soltanto con la sua bellezza sapientemente valorizzata, ma per mezzo del cibo: piatti semplici, ricchi di profumi che sappiano evocare le magiche suggestioni della natura e dolci che, con la loro cremosità, esaltata da un buon vino, aumentino la complicità, caricando l’atmosfera di un sottile erotismo.
Per questo, il comitato per le pari opportunità, dopo i corsi di cucina e quelli di estetica, ha deciso che era giunto il momento del tocco finale: realizzare il progetto per un corso di pasticceria. Così abbiamo preso contatti con la scuola professionale Engim Artigianelli, per valutare se, con la loro collaborazione, fosse possibile realizzare il progetto.
Il personale della scuola si è dimostrato molto disponibile e, in questo corso di primo livello, abbiamo stabilito insieme il numero delle ore necessarie e la cadenza degli incontri settimanali.
Venerdì 22 aprile ha avuto inizio il corso: vi partecipano 10 nostri soci , donne e anche uomini. Visto l’interesse suscitato da questa iniziativa, la nostra sezione U.I.C.I. ha deliberato di contribuire, in parte, alla spesa sostenuta da ciascuno dei partecipanti.
Il corso sarà articolato in cinque incontri di quattro ore, durante i quali tutti si cimenteranno nell’arte di preparare la pasta frolla, i biscotti, la pasta per fare i bignè, il pan di spagna e le creme, per essere infine in grado di preparare delle deliziose torte e golosi dolcetti.
Durante l’ultima lezione ognuno realizzerà il dolce che gli riesce meglio e a tutti verrà consegnato un attestato di frequenza.
Ci auguriamo che questa nuova esperienza sia positiva e produca risultati gradevoli e gratificanti per noi e per la scuola che ci ospita. Se così sarà, siamo certi che questo corso verrà riproposto per dare la possibilità di parteciparvi anche a coloro che ora non sono rientrati nel numero prefissato.

La Voce dei Soci
Avete presente lo Speakers’ Corner di Londra, quel luogo in cui ciascuno può dire la sua, purché si esprima con toni civili e nel rispetto di tutti? E’ esattamente quello che vorremmo sperimentare, seppur in forma scritta. Per questo abbiamo deciso di inaugurare la rubrica “La voce dei soci”, uno spazio di confronto e di dialogo. Per proporre le vostre riflessioni (testi brevi: indicativamente 1.000 caratteri spazi inclusi) potete mandare una e-mail all’indirizzo ufficio.stampa@uictorino.it

Tra le prime persone ad averci scritto (e questo è senz’altro un buon segno) c’è una ragazza di vent’anni, Silvia, che ha toccato un tema di primaria importanza, quello dell’accessibilità culturale. Pubblichiamo di seguito il suo contributo.

Accessibilità: “chi l’ha vista”?
Nell’articolo 3 della Costituzione si dice che tutti siamo uguali di fronte alla legge, senza distinzione di condizioni culturali e sociali, e che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine sociale.
Ma allora che cos’è l’accessibilità culturale? Non è forse un diritto che dovrebbe essere garantito a tutti?
Sono Silvia, ho 20 anni e trovo completamente ingiusto non poter leggere e guardare film quando e con chi voglio senza costringere nessuno a farmi da scannerizzatore o da audiodescrizione.
Penso che nel 2016 non sia più accettabile chiedere l’”elemosina“ per ottenere un libro in pdf trasformabile o un film audiodescritto! Tutti noi, giovani e meno giovani, dovremmo unirci e combattere al fine di capovolgere questa situazione!
Hanno forse paura di chiederci qualche soldo in più? Che io sappia cieco non è sinonimo di povero! A questo punto dovrebbe essere normale chiederci di pagare il giusto prezzo di qualcosa, senza nascondere sotto questa riduzione, la volontà di violare questo diritto!
Silvia Battaglio

In breve…

Salone del Libro
Nell’ambito del Salone Internazionale del Libro, in programma a Torino dal 12 al 16 maggio, la nostra sezione organizza l’incontro “Testi in formato elettronico per un’istruzione e una cultura accessibili”. L’appuntamento è per venerdì 13 maggio alle ore 16 in Sala Argento (Lingotto Fiere). Intervengono: Francesco Fratta (Direzione Nazionale UICI), Cristina Mussinelli (Segretario Generale Fondazione LIA Libri Italiani Accessibili), Karen Nahum (Digital Director De Agostini Editore), Benedetta Torrani (Direzione Generale Edizioni Nottetempo). Modera il dibattito Franco Lepore (presidente UICI Torino). Vi aspettiamo!

Cinque per Mille all’UICI Torino
Le attività della nostra Unione sono di carattere sociale e assistenziale, a integrazione o sostituzione dei servizi di natura pubblica, e con una particolare attenzione alle esigenze dei pluriminorati. In mancanza di finanziamenti pubblici, il tuo aiuto diventa fondamentale per mantenere gli attuali standard delle nostre attività e, dove possibile, migliorarli. La normativa vigente ti consente di scegliere se destinare il 5 per 1000 dell’imposta sul tuo reddito ad un ente non profit di tua scelta o lasciarloallo Stato.
Con la prossima dichiarazione dei redditi, o anche con la sola CU-Certificazione Unica, puoi destinare il 5 per 1000 all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Sezione Provinciale di Torino, Codice Fiscale: 80089520011.
Da quest’anno i proventi del 5 per 1000 verranno impiegati esclusivamente per l’acquisto di beni o la realizzazione di servizi “riconoscibili” e destinati unicamente ai soci della nostra sezione. Grazie fin d’ora per il tuo sostegno…

Sportello Fiscale
Ritorna il periodo della dichiarazione dei redditi, un’operazione piuttosto complessa. Per venire incontro alle esigenze dei soci, anche quest’anno la nostra sezione ha attivato uno sportello di consulenza fiscale a tariffe agevolate, in convenzione con il Caf Anmil Torino. Sarà possibile ricevere assistenza relativamente ai modelli 730, UNICO e ISEE. Il servizio a tariffe agevolate è riservato esclusivamente ai soci UICI Torino in regola con il tesseramento e ai loro familiari, che saranno ricevuti direttamente da un operatore Anmil presso la nostra sede di corso Vittorio Emanuele 63, il mercoledì mattina. Per accedere allo sportello fiscale è necessario prenotarsi, contattando la nostra segreteria al numero 011 53 55 67. Il tariffario completo è disponibile sul nostro sito internet www.uictorino.it

Menu in braille
Accogliere i clienti ciechi e ipovedenti con un menu scritto in braille (l’alfabeto a sei punti in rilievo usato dai disabili visivi): ecco l’idea che l’UICI Torino propone a ristoranti e bar cittadini. E’ un piccolo ma prezioso segno di attenzione: anche attraverso questi dettagli si può misurare il grado di accessibilità di una città (specialmente se si tratta di un capoluogo di Regione, ormai inserito a pieno titolo nei circuiti turistici internazionali). Gli esercizi commerciali che aderiranno all’iniziativa non dovranno sostenere alcun costo: infatti le spese di trascrizione e stampa dei menu saranno interamente coperte dall’UICI Torino. Per informazioni contattare la segreteria (011 53 55 67).

Comitati
I responsabili dei comitati attivi presso la nostra sezione UICI Torino sono a disposizione dei soci  per fornire assistenza, consulenze o informazioni, sia telefoniche sia su appuntamento, nei seguenti giorni e orari:
– Anziani: tutti i lunedì dalle 15 alle ore 17
– Centralinisti: tutti i lunedì dalle 17 alle 18
– Fisioterapisti: tutti i giovedì dalle 16 alle ore 17.30
– Ipovedenti: tutti i giovedì dalle 17 alle ore 18
– Gruppo Informatico: tutti i venerdì dalle 15 alle 17
– Pari Opportunità: tutti i venerdì dalle 17 alle 18

Bolzano – Accordo fra Ordine dei Veterinari e Unione Ciechi e Ipovedenti della Provincia Autonoma di Bolzano per assistenza sanitaria ai cani guida

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus Alto Adige e l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Bolzano sono lieti di invitarVi alla conferenza stampa, per la presentazione di un accordo fra le due organizzazioni.
L’accordo prevede che gli ambulatori veterinari della nostra Provincia, su base volontaria, offrino annualmente un pacchetto salute gratuito per i cani guida dei soci UICI Alto Adige.
I cani guida hanno un costo molto elevato per l’addestramento, ma sono soprattutto molto importanti per chi necessita del loro aiuto per la mobilità.
L’accordo, che è il primo di questo genere a livello italiano, rappresenta uno sostegno per i minorati della vista e aiuta a mantenere in salute il loro amico e fedele accompagnatore.
Inoltre ha lo scopo di certificare lo stato di salute di questi animali, che alcune volte subiscono intemperanze da parte di esercizi pubblici, violando palesemente la legge.
Durante la conferenza verranno illustrati i punti dell’accordo e gli ambulatori convenzionati.
Data: martedì 17.05.2016 ore 9.30
Luogo: Sede dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus Alto Adige a Bolzano,
via Garibaldi 6/62
Info: Dott. Valter Calò – Presidente UICI Alto Adige, Membro Consiglio Nazionale UICI,
Coordinatore Commissione Nazionale Nuove Attività Lavorative
Tel.: 373-7206206, e-mail: presidente@unioneciechi.bz.it
Web: www.unioneciechi.bz.it

Lodi – Il diabete come fattore di incidenza per la cecità, le malattie cardiovascolari ed altre patologie Venerdì 13 Maggio ore 20:45

La Commissione “Servizi alla persona” con il Patrocinio del Comune di Brembio
Organizzano presso la Sala Civica del Comune di Brembio:
Il diabete come fattore di incidenza per la cecità, le malattie cardiovascolari ed altre patologie
Venerdì 13 Maggio ore 20:45
Relatore: Dott. Francesco Cambiè – Direttore Sanitario Sez. AVIS Brembio
Conferenza: “Occhio” al diabete: come riconoscerlo e prevenirne i danni
Ospiti: Sig. Silvio Lo Conte, Presidente FAND Sezione Lodi-Sig. Fulvio Fiorani, V.Presidente UCI
Sig.na Chiara Pitrelli, Consigliere regionale UCI
Sarà possibile prenotare le visite cliniche previste il sabato 14 maggio
Sabato 14 Maggio ore 09:00
Relatore: Dott.ssa Viviana Baggi – Diabetologa Ospedale di Lodi
Conferenza: “ i danni oculari causati dal diabete”
Dott. Cavalli e Dott.ssa Carini eseguiranno visita oculistica gratuita
L’iniziativa sarà completata da visite gratuite, misurazione glicemica, pressione arteriosa ed eventuali indicazioni clinico terapeutiche. Sarà presente l’unità mobile oftalmica dell’unione italiana ciechi ed ipovedenti onlus
Per informazioni e prenotazioni delle visite:
Ufficio Servizio Sociale 0377.9890 Piero Gorla 347.8649937