Torino – Notiziario audio 011NEWS n. 38-2020

Al seguente link potete ascoltare la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 38/2020 di venerdì 23/10/2020:

https://www.uictorino.it/wp-content/uploads/2020/10/011NEWS-2020-38.mp3?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=011news-n-382020-di-venerdi-23102020_129

In primo piano:

– L’Unione Ciechi compie 100 anni. Il 26 ottobre giornata di celebrazioni. La pandemia blocca gli eventi pubblici ma non spegne l’entusiasmo e la voglia di proseguire nella strada dell’inclusione.

– Il presidente nazionale UICI Mario Barbuto ricevuto al Quirinale dal Capo dello Stato. A Sergio Mattarella il premio Braille 2020 per la vicinanza alle persone con disabilità visiva.

– La nostra sezione incontra i giovani. Giovedì 29 ottobre un appuntamento per conoscersi e progettare le linee d’intervento del prossimo quinquennio.

Buon ascolto!

Catanzaro – Cento anni di noi… auguri alla nostra Unione

Il team del direttivo della sezione territoriale di Catanzaro, in occasione del centesimo anniversario dell’Associazione Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sente il dovere di complimentarsi per il servizio reso all’utenza in questi cento anni abbracciando diverse tematiche sempre con serietà.

Con l’auspicio che l’impegno profuso dal presidente nazionale e dai dirigenti associativi ad ogni livello regionale e territoriale a servizio di tutti i soci, possa continuare nel tempo con la stessa tenacia e lungimiranza ad occuparsi di tutti i cittadini specie i più fragili con uno sguardo attento ai giovani, alla loro formazione e alle loro necessità.

Traguardi questi sempre da perseguire per far si che l’associazione continui ad essere un bene comune da coltivare e proteggere a sostegno di tutti. Catanzaro, già protagonista delle Celebrazioni del tour itinerante nel mese di Febbraio, prima che il Lockdown bloccasse ogni tipo di evento, ha inteso vivere a pieno questi 100 anni di storia, tenacia, passione e solidarietà.

L’evento del centenario è stato innanzitutto un’occasione per condividere i valori di dignità, inclusione e uguaglianza alla base dell’impegno dell’UICI che nell’arco di un secolo ha promosso il processo di emancipazione delle persone con disabilità visiva, grazie alle sue azioni di interventi nazionali e territoriali in termini di strumenti, servizi, progetti e buone pratiche nel campo dell’istruzione del lavoro, della mobilità e dell’indipendenza, con una particolare attenzione ai progressi delle nuove tecnologie e soprattutto alla pluridisabilità.

D’altronde l’obiettivo delle tappe celebrative era proprio quello di avviare una riflessione su quanto ancora resta da fare per creare una società senza barriere con una reale integrazione tra non vedenti e cittadini.

Come da calendario, la seconda tappa con la partecipazione di tutte le sedi territoriali dell’UICI si è tenuta nella città di Catanzaro nei giorni 24 e 25 febbraio presso uno degli edifici storici ottocenteschi della città, il “Complesso Monumentale del San Giovanni” con un programma che ha previsto nel pomeriggio del 24 dalle ore 18:00 un importante Workshop organizzato dalla sezione catanzarese con lo scopo di restituire alla città tutto ciò che è stato realizzato in questi anni ed alla presenza di varie istituzioni, associazioni, privati cittadini, tutti coloro che in questi anni hanno collaborato con la sezione, workshop concluso con un concerto dal titolo “100 Anni di Noi” a cura del coro “Voci di Luce” della Sezione UICI di Catanzaro.

I festeggiamenti sono poi proseguiti giorno 25 dalle ore 9:00 fino alle 17:00 con una giornata che ha ruotato attorno a 6 aree tematiche: cultura, sport, tempo libero, inclusione lavorativa, arte e musica, prevenzione e ricerca e con il coinvolgimento di cittadini e istituzioni in un viaggio affascinante che per la prima volta ha raccontato un’Italia inedita di storia, coraggio, talenti e solidarietà.

Da decenni oramai la sezione del capoluogo calabrese lavora con costanza e determinazione a fianco delle istituzioni per garantire un continuo supporto in termini pratici a tutti i ciechi, gli ipovedenti ed i pluriminorati del territorio. Un impegno certamente costante e duraturo nel tempo, con uno sguardo rivolto alla lungimiranza dei nostri padri fondatori ma proiettato verso la costruzione di un futuro certo soprattutto per i più giovani che nonostante il particolare periodo di incertezza deve essere però fulcro per la creazione di sempre maggiori servizi.

DI SEGUITO LA POESIA DEDICATA PER L’OCCASIONE DA DON TOMMASO MAZZEI

Grazie a voi tutti, non vedenti ed ipovedenti, grazie a te Luciana, grazie ai tuoi saggi e illuminati collaboratori.

CENTO ANNI DI LUCE 

LUCI GRANDI, 

LUCI SPLENDIDE, 

IRRADIANO I VOSTRI VOLTI GIA’ BELLI, per la vita, per la storia, per i passi che accompagnano: che sanno salire e scendere, che si diriggono verso strade e mete illuminate dall’amore che si prende cura, con tutta la tenerezza  di Dio, la delicatezza di una Madre, la dolcezza di un fiore… nella vostra vita e nei vostri desideri limpidi, dove è sempre primavera.

LUCI GRANDI, LUCI INNAMORATE DI VOLTI SENZA ETA’, di gioie moltiplicate e condivise ad ogni ora del giorno.

LUCI,MANI CHE PRENDONO PER MANO, carezze che accarezzano tutte le solitudini, con l’amore più grande che si riflette sui vostri sogni.

LA VOSTRA FESTA LUNGA 100 ANNI, lungo una storia appassionata, attira il nostro grazie, i nostri baci, i nostri applausi che ci invitano a guardare lontano, a guardare insieme, a guardare tutti i volti, ad asciugare lacrime anche invisibili…soprattutto a guardare insieme verso il futuro, dipingendo amore ovunque si va.

AUGURI ,GRAZIE PER LA VOSTRA PRESENZA E LA VOSTRA TESTIMONIANZA: luce grande, luce vera, luce per tutti noi.

Con stima e riconoscenza

Don TOMMASO MAZZEI

Napoli – 26 ottobre 1920 – 26 ottobre 2020: Centenario dell’UICI

Era il 26 ottobre del 1920, quando a Genova nasceva per l’intuizione di un certo Aurelio Nicolodi, l’Unione Italiana Ciechi: un sodalizio che avrebbe riunito sotto un’unica bandiera tutti i non vedenti italiani per la conquista del diritto all’istruzione, al lavoro, alla assistenza; insomma alla piena emancipazione e alla integrazione nella società. Non più soggetti sfortunati e meritevoli della sola carità, ma cittadini con gli stessi diritti e i medesimi doveri di tutti. Dunque un compleanno importante, il centenario di una delle più grandi ed importanti associazioni di persone con disabilità. Un compleanno che meriterebbe di essere celebrato in ben altra maniera, ma che per le vicende che noi tutti conosciamo, rischia di passare nell’assoluta indifferenza. La Sezione di Napoli, però, vuole con forza onorare questa ricorrenza edesprimere la gratitudine all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e a tutti coloro che con sacrificio, abnegazione e spirito di solidarietà hanno fatto la storia di questa grande Associazione che ha consentito l’emancipazione  dei ciechi italiani. Aurelio Nicolodi, Paolo Bentivoglio, Giuseppe Fucà, Roberto Chervin, Tommaso Daniele e Mario Barbuto, sono stati i Presidenti che si sono avvicendati in questi cento anni e che hanno guidato questo sodalizio. Soltanto dopo pochissimi anni dalla sua fondazione, l’Unione ottenne la prima vittoria a favore dei bambini ciechi: il loro ingresso nella scuola pubblica se pur in classi separate. Da quella prima vittoria ad oggi, si sono susseguite innumerevoli azioni che hanno portato al riconoscimento di tutti quei principali diritti che hanno garantito il degno inserimento dei Ciechi e degli Ipovedenti nella società: lavoro ed istruzione hanno smesso di essere una chimera, bensì, traguardi possibili. Grazie alla promulgazione di specifiche leggi, l’Unione Italiana Ciechi  non solo ha riscattato i minorati della vista da una disumana situazione di degrado in cui essi erano costretti a vivere, ma, ha altresì dimostrato uno spiccato talento nella gestione di svariate e difficili problematiche, nonché, la particolare abilità dei Presidenti e dei tanti dirigenti nazionali e locali che si sono susseguiti, ad intrattenere sani e proficui rapporti con le Istituzioni e la politica. Oggi, e possiamo sostenerlo senza alcuna riserva, essa stessa si è elevata ad Istituzione, vantando cento anni di storia fatti di impegno e lavoro, di lotta per i principi di inclusione ed istruzione dei disabili. La storia dell’Unione Italiana ciechi a molte persone non dirà niente di che, eppure questa associazione tra le mille contraddizioni, le luci e le ombre che sempre caratterizzano il cammino degli uomini ha contribuito a cambiare la vita di centinaia di migliaia di persone non vedenti, che senza di essa non avrebbero avuto né voce né  un posto nella società. La più grande intuizione dei padri fondatori è stata quella di comprendere che la solitudine e l’isolamento non portano mai a niente di buono, ma solo la condivisione reale di problemi e bisogni può dare motore al cambiamento. Ci sono state delle persone che hanno avuto l’audacia e la forza di credere in un sogno; quello di abbattere il muro del pregiudizio e dell’esclusione.

A dimostrazione dell’importanza che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti   ha avuto, ha ed avrà per i disabili visivi, è significativo riportare qui di seguito alcune riflessioni dei dirigenti della Sezione di Napoli:

Silvana Piscopo:  “voglio esprimere il mio sentimento di gratitudine per aver imparato, con l’incontro tra persone, il racconto di storie personali di vite difficili affrontate con determinazione, a gestire la mia cecità con equilibrio e consapevolezza dei miei limiti, ma anche con la fierezza di possedere capacità di farmi apprezzare umanamente, professionalmente e moralmente. Posso dire che l’esperienza di lavoro territoriale a napoli, ha fatto crescere in me un maggior rispetto per le difficoltà delle persone meno fortunate verso le quali, in passato, non provavo interesse e che, oggi, costituiscono, invece, la priorità del mio pensiero e della volontà di ascolto”.

Matteo Cefariello: “Per me, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è davvero fondamentale, in quanto è la prima accompagnatrice e la miglior guida per un non vedente. Quella che c’è, prima di chiunque altra,  quando le strade si trasformano in salita, quella che ti aiuta nel cammino tanto difficile quanto bello della vita e che, con un piccolo aiuto, riesce a farti avere l’autonomia e la libertà che spettano ad ogni essere umano in qualsiasi campo, come quello dell’istruzione o quello del lavoro. Inoltre, io penso che essa sia un dono perché, nonostante le evoluzioni, tecnologiche e non, che diventano sempre più frequenti nel nostro mondo, non ci ha mai fatto sentire estranei o arretrati rispetto al resto della società. E non solo questo. Diventa la tua seconda casa, la famiglia che ti scegli e che porterai nel tuo cuore per sempre. Io la ritengo ormai parte di me e della mia vita, una delle cose più belle che mi potessero capitare. Molte cose verranno e andranno, ma non questa associazione: lei ci sarà in ogni caso e  ti accompagnerà in ogni momento di questo lungo viaggio, facendoti capire che avere una diversità rispetto a qualcun altro, non è un limite, anzi. È una ricchezza”.

Sandra Minichini “L’Unione meritava, un anno migliore…un 2020 diverso. Ma non importa, perché il posto che lei occupa nei nostri sentimenti è così ben custodito che mai niente potrà distrarci nel rivolgerle un Grazie per tutta la nostra Vita.

Domenico Vitucci: “Quando sono all’Unione,  pensando a tutti voi, dico sempre che se io sono lì, così autonomo, così attivo, lo devo alla mia famiglia ma anche alla mia famiglia Unione, perché prima di me, sicuramente, qualcuno ha fatto quello che io faccio oggi. Unione per me significa: abilità, autonomia e formazione per chi non vede come me”.

Gilda Sportelli: “A volte mi chiedo come mai oggi ci sia ancora bisogno del sostegno di un’associazione di categoria, dal momento che sono passati cento anni dal giorno della sua fondazione, cento anni che hanno visto la stesura della nostra costituzione, della legge sull’integrazione scolastica del 1977, della legge quadro 104/92 e di una miriade di provvedimenti legislativi che hanno definitivamente sancito princìpi basilari di uguaglianza, di diritto all’inserimento lavorativo… Invece oggi più che mai bisogna stare attenti a non tornare indietro. Il rischio è quello di accontentarsi del supporto pensionistico, delle poche professioni che la società vede adatte ai non vedenti. Insomma il rischio è quello di non sognare più, di non osare più e di non credere nella possibilità di dare un proprio contributo alla società civile, nonostante la propria disabilità visiva. Io sono stata fortunata, forse più di tanti non vedenti perché ho avuto l’esempio di mio padre, che da non vedente ha vissuto fino in fondo non solo la vita associativa, ma anche l’ambizione di essere trattato alla pari nella società”.

Giuseppe Fornaro: “In questo difficile momento è doveroso ringraziare tutti coloro che anche a distanza continuano ad adoperarsi per consentire a non vedenti ed ipovedenti di frequentare lezioni, di svolgere la propria attività lavorativa anche da remoto. A tutti coloro che con la propria attività nella ricerca tecnologica hanno consentito e consentono ai disabili visivi di utilizzare gli strumenti informatici e digitali”.

Il Consiglio della Sezione di Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti nell’esprimere la più profonda gratitudine a tutti coloro che hanno lavorato per l’Unione e al fianco di essa, continuerà ad operare nella consapevolezza che c’è ancora molto da fare: ci sono bambini, anziani, famiglie, ragazzi con gravi minorazioni aggiuntive che aspettano ancora delle risposte; per cui il cammino è ancora lungo…!

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti con gli enti ad essa collegati, mette a disposizione servizi per tutti i disabili visivi e le loro famiglie per far sì che nessuno resti indietro!

Per leggere tutte le news è possibile consultare il sito internet sezionale www.uicinapoli.it

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Sezione Territoriale di Napoli, via S. Giuseppe dei Nudi n. 80, 80135, Napoli – tel. 081/5498834 , fax 081/5497353 , e-mail uicna@uiciechi.it – pec uicnapoli@pcert.postecert.it

Pesaro Urbino – Centro Linguistico Irifor: Al direttore il premio “Capolavori di Ateneo”

L’Irifor di Pesaro e Urbino è orgogliosa di annunciare che Eleonora Borromeo, direttore, docente e formatore del Centro Linguistico Irifor (Cli) e docente di ruolo di lingua e cultura inglese, ha ottenuto oggi il premio “Capolavori di Ateneo’ dell’Università degli studi di Urbino nell’ambito del Career Day 2020.

“Il percorso di studi e di lavoro di Eleonora Borromeo – si legge nella motivazione – è caratterizzato da una profonda passione per la linguistica e la glottodidattica e persegue un preciso obiettivo: contribuire alla creazione di una comunità educativa e culturale inclusiva. Nel corso della sua carriera ha coniugato in modo eccellente due aree di studi: tiflologia e glottodidattica che, insieme a una spiccata propensione per la ricerca e la sperimentazione, hanno dato luogo alla creazione del progetto Cli, centro pioniere nella didattica delle lingue online. Obiettivo del progetto è stato realizzare materiale di apprendimento e insegnamento della lingua inglese dedicato ad alunni con disabilità visiva, permettendo un accesso equo-paritario alle certificazioni linguistiche Cambridge English”.

“L’istituzione del centro linguistico Irifor – sottolinea Maria Mencarini, presidente Irifor di Pesaro e Urbino – è stata una scommessa a cui abbiamo aderito volentieri, che ci è stata proposta dalla dottoressa Borromeo e che oggi ci rende ancora più orgogliosi, per tutti i risultati ottenuti finora e perché è il primo esperimento in assoluto, in questo settore, con grandi potenzialità ancora da sviluppare: un centro linguistico aperto a tutti ma che nasce proprio dalle esigenze delle persone con disabilità visiva. Dall’Irifor di Pesaro e Urbino e da tutto il suo staff, i complimenti al nostro direttore per l’impegno e la grande passione dedicati ai disabili visivi”.

Foto dei premiati

Pistoia – Presentazione progetto “Uno sCanner per la città”

Si informa che il giorno 23 ottobre c.m. alle ore 16.00 si terrà la presentazione del progetto “Uno sCanner per la città” realizzato in compartecipazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, attraverso la piattaforma on line zoom al link:

https://zoom.us/j/96550491677

Gli sCanner ambientali per ipovedenti e non vedenti che saranno presentati, con tecnologia LIDAR, permettono di sentire le dimensioni e la distanza degli ostacoli o semplicemente di esplorare un ambiente senza mai toccare nulla. Possono leggere gli ambienti fino a 10 m di distanza. Attraverso l’acquisto di questi sCanner daremo modo ai non vedenti di acquisire maggiore autonomia negli spostamenti evitando gli ostacoli e le persone che incontrano durante il tragitto. È inoltre di grande aiuto negli spazi interni per evitare sedie, tavoli e trovare le porte aperte. Questo ausilio risulta anche molto importante nel distanziamento sociale richiesto per fronteggiare l’emergenza da Covid 19.

Verranno donati dieci sCanner ad altrettanti Soci della nostra Associazione di Pistoia.

Durante la presentazione interverrà un rappresentante della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.

Torino – Emergenza Covid, colpo di grazia sul sostegno scolastico

Si aggrava quadro già critico. “Docenti nominati in ritardo e spesso non preparati”: la denuncia dei genitori

Francesco (il nome è di fantasia) è un ragazzo con disabilità plurima che vive e studia a Pinerolo (Torino), dove frequenta la seconda media. È non vedente, ha difficoltà di deambulazione e problemi cognitivi. La scuola è iniziata il 14 settembre e il 1 ottobre lui non aveva ancora un insegnante di sostegno. Poi, finalmente, un docente è arrivato. Ma è nuovo, non conosce il ragazzo. Dovrà imparare, da zero, a interagire con lui, a intercettare le sue esigenze. Compito delicato, specialmente in mancanza di una formazione specifica. «Succede sempre così» racconta la mamma. «Non essendoci un insegnante di ruolo, ogni anno bisogna ricominciare tutto da capo. Ed è un trauma per nostro figlio, che invece avrebbe bisogno di continuità, di punti di riferimento solidi». Una storia, quella di Francesco, che somiglia a tante altre. Scorrendo i messaggi che i genitori di ragazzi disabili si scambiano via WhatsApp, si scoprono problemi di ogni genere. C’è la famiglia che si è sentita dire “manca il sostegno: è meglio se vostro figlio resta a casa”; c’è la ragazzina non vedente che per le prime settimane di scuola, in mancanza di un docente che potesse seguirla, ha dovuto chiedere aiuto alle compagne per entrare e uscire dalla classe; c’è chi ancora oggi è in attesa della nomina. «Ci viene chiesto di iscrivere i nostri figli a gennaio – osservano i genitori – ma quando, in autunno, inizia l’attività, la scuola si dimostra del tutto impreparata. Questo non è più accettabile». Il quadro generale è sconfortante. E l’emergenza Covid rischia di essere il colpo di grazia per un sistema già fragile e pieno di falle, in Piemonte come in tante altre regioni d’Italia.

C’è un problema strutturale, come rimarcano l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino e l’Istituto dei Sordi di Torino. «Tra i nodi da affrontare con urgenza – sottolineano, all’unisono, il prof. Oscar Franco, responsabile del settore scuola UICI Torino e il dott. Enrico Dolza, direttore dell’Istituto dei Sordi – spiccano il cronico ritardo nella nomina degli insegnanti di sostegno, l’assoluta mancanza di progettualità e continuità, la presenza di troppi docenti senza titolo di specializzazione».

Da tempo le famiglie chiedono un’alternativa alla lotteria delle nomine che cambiano ogni anno e dei docenti perennemente precari. La legge ci sarebbe. Il Decreto Legislativo sull’Inclusione Scolastica (n. 66/2017) prevede che, su richiesta delle famiglie, debba essere garantita la continuità dei docenti di sostegno. Peccato che la norma sia di fatto inapplicabile, perché mancano i decreti attuativi chiarificatori. Quello della formazione è un altro nervo scoperto. «Molti insegnanti di sostegno – lamentano ancora i genitori – non conoscono strumenti fondamentali per l’inclusione dei disabili sensoriali, come il braille (l’alfabeto a sei punti in rilievo che consente alle persone cieche di leggere e scrivere), i programmi di ingrandimento per gli ipovedenti (cioè per le persone che hanno gravi deficit visivi), la LIS (Lingua Italiana dei Segni) usata dalle persone sorde. Ogni disabilità ha caratteristiche proprie e richiede strategie specifiche, che andrebbero conosciute. Troppo spesso, invece, ci si affida all’improvvisazione». E, d’altra parte, anche per i docenti, non è facile formarsi. Quest’anno, in Piemonte, il corso di specializzazione per insegnanti di sostegno prevede appena 200 posti per tutti gli ordini scolastici, a fronte di un fabbisogno di circa 7.000 docenti. 

Sui banchi di scuola, fortunatamente non si incontrano solo problemi, ma anche storie positive, di inclusione realizzata. L’impegno del singolo insegnante e la capacità del corpo docente di fare squadra sono determinanti. «Ciò che però manca completamente a livello politico – denunciano i referenti di Unione Ciechi e Istituto dei Sordi – è una capacità progettuale in grado di dare risposte, specialmente a lungo termine. Ci batteremo in tutte le sedi opportune per garantire ai nostri ragazzi un’istruzione adeguata. Ogni giorno devono già affrontare tante sfide. Non è giusto che siano loro a pagare le conseguenze di un sistema disfunzionale».  

Lorenzo Montanaro

Ufficio Stampa UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) – Sezione Provinciale di Torino

333 447 99 48ufficio.stampa@uictorino.itlorenzo.montanaro@gmail.com

Matera – “Le tecnologie assistive per la disabilità visiva nelle sue manifestazioni e scale di gravità”

Seconda giornata del seminario “LE TECNOLOGIE ASSISTIVE PER LA DISABILITÀ VISIVA NELLE SUE MANIFESTAZIONI E SCALE DI GRAVITÀ” organizzato dalla Sede Territoriale di Matera dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti.

Mercoledì 21 ottobre dalle ore 09,00 alle ore 12,30, sulla piattaforma GOOGLE MEET, si svolgerà il secondo dei tre giorni del seminario su accessibilità e tecnologie, patrocinato dall’amministrazione Provinciale di Matera, in collaborazione con l’Università della Basilicata, Corso di Scienze della Formazione Primaria.

In questa sessione relazionerà il Presidente Provinciale UICI di Trieste Marino ATTINI, inventore di un software con relativo hardware per la mobilità delle persone cieche in autonomia per le città, oltre ad un dispositivo per Ipovedenti gravi sempre rivolto all’autonomia e mobilità nelle nostre città.

Le amministrazioni triestine, in collaborazione con l’UICI di Trieste hanno programmato un periodo di prova attraverso l’utilizzo di tester soci per valutare gli eventuali Bug dei due sistemi.

Mentre la prima assise congressuale era programmata presso la Sala Convegni di Mulino Alvino 1884, la giornata del 21, per le nuove disposizioni governative, verrà trasmessa solo in teleconferenza su GOOGLE MEET,  ai seguenti link e coordinate di accesso: ID riunione meet.google.com/tjz-wfcf-qff – Numeri di telefono (‪IT)‪+39 02 3046 1956 ; PIN: ‪415 631 349# .

Chi vorrà potrà interagire con domande ed interventi attraverso la casella di sms della pagina, negli spazi dedicati dai relatori.