D. M. 28.12.1992 – Richiesta interpretazione autentica, lettera di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano

UFFICIO DI SEGRETERIA
e-mail: statoregioni@mailbox.governo.it
Palazzo Cornaro – Via della Stamperia, 8
00187 Roma

SEGRETERIA TECNICA
e-mail: segreteria.csr@governo.it

SERVIZIO III: SANITA' E POLITICHE SOCIALI
e-mail: g.scribano@governo.it

 

 

Questa Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, nel suo ruolo istituzionale di ente che per legge e per statuto rappresenta i ciechi e gli ipovedenti in Italia, si permette di sottoporre all'attenzione della Conferenza Stato-Regioni una questione interpretativa, di una certa rilevanza, che da tempo sta ostacolando l'accesso alle possibilità di recupero funzionale di giovani ipovedenti.
Si fa riferimento, in particolare, all'art. 4 del Decreto Ministero della Sanità 28 dicembre 1992 – recante "Approvazione del nomenclatore-tariffario delle protesi dirette al recupero funzionale e sociale dei soggetti affetti da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali, dipendenti da qualunque causa, revisionato ai sensi dell'art. 34 della legge 5 febbraio 1992, n. 104" – nella parte in cui prevede che i presidi vengano erogati fra gli altri, ai privi della vista, indicati dall'articolo 6 della legge 2 aprile 1968, n. 482, nonché ai minori di anni 18 che necessitano di interventi di prevenzione, cura e riabilitazione di una invalidità permanente.
Al riguardo si deve far presente, in primo luogo, che la definizione di "privo della vista" effettuata con il riferimento alla legge 482/1968 risulta anacronistica e superata dalla vigente normativa che, oltre ad abrogare espressamente la citata legge (attraverso la L. n. 68/1999), ha anche, come è noto, provveduto a classificare le minorazioni visive con la legge n. 138 del 2001.
In materia definitoria va, infatti, tenuto presente che con parere tecnico 22 giugno 2001, n. DPV. 4/H-D1/466, la Direzione Generale della Prevenzione (già Dipartimento della Prevenzione) del Ministero della Sanità ha messo in coordinamento l'art. 1, comma 2, della legge 68/1999 con l'articolato della legge 3.4.2001, n. 138, per una definizione più generale di non vedenti, nel senso di "…. coloro che sono colpiti da cecità assoluta o hanno un residuo visivo non superiore ad un decimo ad entrambi gli occhi, con eventuale correzione". La nota conclude precisando che "… sono compresi i soggetti indicati agli articoli 2 (ciechi totali), 3 (ciechi parziali) e 4 (ipovedenti gravi) della legge 3 aprile 2001, n. 138".
Si riterrebbe, quindi, opportuno che anche il citato D. M. 28.12.1992 facesse riferimento a questo aggiornato apparato definitorio, in maniera da evitare fonti di equivoci e dubbi interpretativi sugli effettivi destinatari dei benefici previsti dall'ordinamento.
In secondo luogo, si chiede di considerare la possibilità di estendere l'applicazione della disposizione in esame anche ai minori di anni 18 che soffrano di una minorazione visiva rientrante nel campo dell'ipovisione medio grave e lieve (artt. 5 e 6 della legge 138/2001), in considerazione della particolare necessità di prevenzione e riabilitazione soprattutto per coloro che sono in giovane o giovanissima età e che potrebbero, in tal modo, evitare danni oculari anche molto gravi nella loro vita futura. Tutto ciò, ovviamente, nel caso fosse diagnosticata da parte delle competenti autorità medico-legali una invalidità permanente, tale da richiedere gli specifici interventi previsti dalla normativa de qua.
Data l'importanza delle problematiche prima evidenziate per un pieno godimento del diritto alla salute di soggetti che comunque soffrono di gravi minorazioni visive che potrebbero essere sensibilmente ridotte se affrontate con una diagnosi precoce ed una successiva idonea riabilitazione, si prega di voler valutare l'opportunità di inserire tali argomenti all'ordine del giorno della Conferenza, tenuto anche presente che sugli stessi è già stato interessato direttamente il competente Dicastero della Salute.
In attesa di un cortese cenno di riscontro in merito, si conferma la piena disponibilità di questa Unione ad un eventuale confronto sulle problematiche prima rappresentate nelle forme e nei tempi ritenuti più opportuni.
L'occasione è gradita per porgere i più distinti saluti.
IL PRESIDENTE NAZIONALE
(Prof. Tommaso Daniele)

Delibera 514/07/CONS – Estensione beneficiari, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Autorità per le Garanzie
nelle Comunicazioni
Direzione Tutela dei Consumatori
Centro Direzionale – Isola B5
Torre Francesco
80143 – NAPOLI

C.A.   Ing. Federico Flaviano

 

Gentile Ingegnere,

a distanza di qualche anno dalla piena entrata in vigore della Delibera citata in oggetto, mi permetto di tornare ad attirare la Sua attenzione su una problematica in merito alla quale questa Presidenza Nazionale sta ricevendo numerose e continue sollecitazioni da una gran parte della propria base associativa.
Faccio riferimento, in particolare, alla disposizione che limitando la concessione della navigazione internet gratuita ai soli utenti ciechi assoluti, di cui all'art. 2 della legge 138/2001, esclude di fatto dal beneficio tutti gli altri utenti, ciechi parziali e ipovedenti (artt. da 3 a 6 della citata legge 138/2001).
Al riguardo, desidero evidenziare ancora una volta che, dal punto di vista della navigazione internet, tali soggetti incontrano difficoltà in tutto e per tutto equivalenti a quelle incontrate dai ciechi assoluti, dovendo fare ricorso alle medesime tecnologie assistive e potendo navigare esclusivamente nei siti accessibili ai ciechi e, comunque, consultabili soltanto mediante tali tecnologie.
Ciò comporta la necessità di disporre di un tempo aggiuntivo praticamente identico a quello necessario per i ciechi assoluti per accedere ad una delle più importanti fonti di cultura e informazione del nostro tempo.
Pertanto, considerato che la Delibera persegue l'obiettivo di compensare le difficoltà connesse alla navigazione internet dei soggetti con minorazione visiva attraverso una agevolazione di natura tariffaria, sono a pregarLa di valutare la possibilità di estendere anche ai soggetti ciechi parziali e ipovedenti, di cui ai ricordati articoli della legge 138/2001, le agevolazioni previste in favore dei ciechi assoluti.
Tale estensione, che rientrerebbe nella prospettiva del servizio universale di cui al Codice delle comunicazioni elettroniche, non comporterebbe particolari aggravi di spese per i gestori telefonici, in ragione del limitato numero dei potenziali beneficiari; infatti, la maggior parte dei ciechi e degli ipovedenti è costituita da persone con più di 65 anni che non utilizzano abitualmente la navigazione in internet.
Sono certo che Ella farà tutto quanto è possibile al fine di poter accogliere la presente istanza e, in attesa di un Suo cortese cenno di riscontro, La ringrazio per la Sua attenzione e Le invio i più distinti saluti.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
(Prof. Tommaso Daniele)

Regolamento UE 181/2011 relativo ai diritti dei passeggeri nei trasporti effettuati con autobus, lettera di Tommaso Daniele a Luigi Torsello

Autore: Tommaso Daniele

Pres. Mario Luigi Torsello
Capo di Gabinetto
Ufficio di Gabinetto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
segr.capodigabinetto@mit.gov.it

e p.c. Consigliere Gerardo Mastrandrea
Capo Ufficio Legislativo
Ufficio Legislativo del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
legislativo.segr@mit.gov.it

 

 

Egregio dott. Torsello,
Con riferimento all'imminente applicazione del Regolamento UE 181/2011 relativo ai diritti dei passeggeri nei trasporti effettuati con autobus e tenendo conto che la formazione e la relativa sensibilizzazione al tema della disabilità rappresentano uno strumento particolarmente efficace per garantire la non discriminazione e le pari opportunità di viaggio per le persone con disabilità,  mi rivolgo a Lei per chiederle se il Governo italiano ha emanato disposizioni affinché  i vettori applichino quanto sancito dall'articolo 16 in merito alla formazione del personale.
Nel caso in cui l'Italia intenda concedere una deroga all'applicazione dell'articolo riguardante la formazione dei conducenti, La prego cortesemente di volerci informare circa la durata del periodo di validità dell'eventuale deroga.
Con l'occasione, desidero far presente a codesto spettabile Ministero, nella mia qualità sia di Presidente Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sia di Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità (FID),  che siamo disponibili ad essere coinvolti nella preparazione del contenuto della formazione ai sensi del considerando n° 13 del Regolamento in oggetto.
Ringraziandola anticipatamente per la Sua cortese attenzione, mi è gradita l'occasione per porgerle i più cordiali e distinti saluti.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
 Prof. Tommaso Daniele

Incontro sui fondi strutturali al Ministero dello Sviluppo Economico, di Patrizia Cegna

Autore: Patrizia Cegna

Il 4 febbraio 2013 il Presidente Nazionale prof. Tommaso Daniele, nella sua veste di Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità (FID),  è stato ricevuto, insieme con la dott.ssa Patrizia Cegna della Segreteria FID, presso il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, Direzione Generale per le Politiche dei Fondi Strutturali Comunitari, del Ministero dello Sviluppo Economico. 
Nel corso dell'incontro, il prof. Daniele ha potuto illustrare le istanze del movimento della disabilità in merito all'Accordo di Partenariato che verrà stipulato tra la Commissione Europea e il Governo Italiano riguardo ai Fondi del Quadro Strategico Comune 2014-2020 (tra i quali il Fondo Sociale Europeo e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale). L'Accordo stabilirà, tra l'altro, l'ammontare dei Fondi che l'Italia  riceverà e, soprattutto, come questo denaro dovrà essere speso, specificando i settori e le priorità.  Il Presidente Daniele ha evidenziato come sia essenziale che:
– i principi di non discriminazione e accessibilità siano rispettati in ogni fase della progettazione e attuazione dei Fondi, in ogni priorità, settore e asse con il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità in modo che l'uso di tali Fondi non crei per esse  nuovi ostacoli;
– si promuovano  azioni mirate alle persone con disabilità in ogni settore e asse con specifici inviti a presentare progetti ad esse dedicati, affinché i Fondi siano usati per migliorare la qualità di vita di tutte le persone con disabilità, comprese quelle più vulnerabili.
– sia previsto un Programma Operativo interamente dedicato alle persone con disabilità.

L'incontro si è svolto in un'atmosfera cordiale e attenta e con la disponibilità da parte delle autorità competenti a valutare proposte unitarie e concrete delle organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità sia nell'ambito del confronto pubblico aperto, in preparazione dell'Accordo e dei Programmi Operativi, sul documento di indirizzo "Metodi e Obiettivi per un Uso Efficace dei Fondi Comunitari 2014-2020" predisposto dal Ministro per la Coesione Territoriale, sia tramite le audizioni previste con interlocutori privilegiati per approfondire singoli temi.

 

Comunicato stampa della CISL

Autore: Tommaso Daniele

Nel trasmettervi il comunicato stampa della CISL, vi informo che FAND e FISH sono state coinvolte nella problematica e sono tuttora impegnate per una soluzione favorevole agli interessi dei disabili.

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Comunicato stampa –  Pietro Cerrito, CISL

Il testo del Decreto Esoneri che il Ministero del Lavoro ci ha inviato è assolutamente inaccettabile.

Il testo non è conforme a quanto preannunciato nel Tavolo aperto il 14 gennaio dal Ministro Fornero, e va, invece, verso la direzione contraria di permettere a molte più imprese, anche senza particolari requisiti, di chiedere di essere parzialmente esonerate dagli obblighi di assunzione di persone con disabilità.
Chiediamo quindi alle Regioni, alle Province Autonome e agli Enti Locali, ma anche allo stesso Ministro del Lavoro, di non approvare un tale testo in Conferenza Unificata e consentire così che si riapra la discussione, a partire da quanto già condiviso al Tavolo.

Il riferimento alla disciplina degli "accomodamenti ragionevoli" prevista dalla Convenzione ONU è solamente citata nel testo e non resa operativa; non vi è traccia di tutta quella serie di strumenti, a partire dalle "convenzioni di esternalizzazione", a disposizione dei servizi per promuovere inserimenti di persone con disabilità e rendere il ricorso agli esoneri parziali solamente residuale.

Ma, cosa, assolutamente più grave, se prima un'azienda poteva essere parzialmente esonerata dagli obblighi della legge 68/99 (gli obblighi di assunzione di persone con disabilità) in caso di difficoltà legate alla faticosità della prestazione lavorativa richiesta, alla pericolosità o alla particolare modalità di svolgimento dell'attività lavorativa stessa, ora – se fosse approvato questo testo – la stessa azienda potrebbe essere esonerata anche solo in caso di "esigenze di carattere organizzativo" riferite a mansioni considerate incompatibili con l'assunzione di persone con disabilità.

La CISL è impegnata, insieme alle Associazioni delle persone con disabilità e loro famigliari, a chiedere di bloccare questo Decreto inaccettabile, frutto solo della scarsa propensione del Ministero ad un confronto vero, e a promuovere un cambiamento di approccio al tema dell'inclusione socio-lavorativa.

 

Direttiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di Maria Cecilia Guerra

Autore: Maria Cecilia Guerra

Egregio Presidente,
in relazione alla sua lettera del 9 gennaio 2013, le fornisco di seguito gli elementi informativi utili a spiegare le scelte operate da questa Amministrazione.
Nell'anno 2012, il riparto del fondo delle politiche sociali è intervenuto con considerevole ritardo rispetto alle annualità precedenti. Normalmente il suddetto riparto veniva infatti effettuato nei mesi di giugno – luglio; quest'anno, al contrario, visti i vari interventi normativi e amministrativi di riduzione della spesa pubblica e la mancata intesa con le Regioni, i tempi si sono notevolmente allungati, tanto che soltanto in data 16 novembre 2012 è stato firmato il decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze concernente la ripartizione del fondo nazionale per le politiche sociali anno 2012; tale decreto è stato registrato dalla Corte dei Conti il 27 novembre 2012.
Con decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze del 5 dicembre 2012, registrato presso la Corte dei Conti in data 12 dicembre 2012, è stata assegnata al fondo per l'associazionismo sociale la somma di Euro 6.750.000,00.
La legge sulla contabilità di stato prevede che la gestione finanziaria dello stato si svolge in base al bilancio annuale di previsione e l'unità temporale della gestione è l'anno finanziario che comincia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre. Gli impegni di spesa assunti possono riferirsi soltanto all'esercizio in corso, pertanto alla chiusura dell'esercizio finanziario il 31 dicembre nessun impegno può essere assunto a carico dell'esercizio scaduto. Quindi, nel caso di specie, la somma assegnata a seguito del riparto del fondo, la cui registrazione da parte della Corte dei Conti si è avuta, come ricordato, solo in data 27 novembre 2012, doveva essere necessariamente impegnata entro il 31 dicembre 2012, pena la perdita sul competente capitolo di bilancio della somma stessa con conseguente reintegro nelle casse generali dello stato.
La somma deve essere però impegnata nei confronti di beneficiari certi , che in questo caso vanno individuati attraverso una procedura di evidenza pubblica, come previsto dall'art. 12 della legge 241/1990 e s.m.i., che prevede una fase di valutazione da parte di una apposita commissione, che redige le graduatorie degli ammessi, nonché la successiva approvazione da parte dell'Osservatorio nazionale che, come anche da Lei affermato, è stato mantenuto dalla legge n. 135 del 7 agosto 2012. Il riferimento al D.P.C.M. 46/2011, che stabilisce in massimo 180 giorni il termine di conclusione del procedimento amministrativo, è un puro riferimento ai termini massimi previsti per la conclusione della procedura complessiva, comprendente anche la fase successiva all'impegno finanziario. Ma in ogni caso, il decreto di impegno deve essere effettuato entro il 31 dicembre dell'anno in corso.
Mi preme sottolineare che, non appena abbiamo avuto l'informazione della registrazione del decreto di riparto del fondo, abbiamo provveduto a pubblicare sul sito le linee di indirizzo, in anticipo rispetto alla loro registrazione da parte della Corte dei Conti, con ciò anticipando l'iter procedurale altrimenti previsto. A nulla rileva l'errata corrige del 5 dicembre, in quanto essa è intervenuta a correggere un errore materiale non avente alcuna incidenza sugli ambiti di intervento previsti nel bando, i quali comunque rimangono pressoché invariati da molte annualità, salvo piccole integrazioni o specifiche.
In conclusione l'amministrazione si è trovata nella necessità di stabilire termini più ristretti del solito per agire in maniera conforme a quanto previsto dalle norme sulla contabilità pubblica e garantire al tempo stesso l'effettivo svolgimento del bando, dando seguito alle legittime aspettative delle stesse associazioni di promozione sociale. Si ribadisce infatti che, qualora l'impegno della somma stanziata non fosse stato effettuato entro il 31 dicembre nei confronti di beneficiari certi e individuati, le associazioni di promozione sociale avrebbero visto persa la somma stanziata a loro favore, in un anno come quello appena trascorso, che ha comportato tagli in molti settori.
Queste osservazioni servono anche a chiarire come non sia possibile dare seguito alla richiesta di Lei avanzata di riavvio della procedura. Riavvio che, anche ove fosse possibile, non troverebbe comunque motivazione nella impossibilità materiale di presentazione dei propri progetti da parte delle Aps, che Lei richiama nella sua lettera. La partecipazione delle associazioni alla procedura è stata infatti, al contrario, ampia: sono 109 le domande di finanziamento pervenute entro i termini. Un numero che, se si tiene conto del fatto che quest'anno le associazioni potevano presentare una sola domanda di finanziamento, è in linea con quello delle annualità precedenti, in particolare, lo scorso anno, sono state presentate 179 domande, ma poiché molte provenivano dalla stessa associazione, il numero effettivo degli enti che lo scorso anno hanno richiesto il contributo è pari a 122. Ne risulta quindi che, di fatto, la capacità della amministrazione di fronteggiare la esigenza in cui si è venuta a trovare di riuscire a contemperare tempi ristretti, effettivo utilizzo delle risorse ed esigenze di conoscenza e di risposta della utenza risulta positivamente riscontrata empiricamente (ex post )proprio dal numero delle domande pervenute, perché ciò attesta che la ridotta tempistica non ha nei fatti compresso in modo realmente significativo la presentazione delle istanze.
Per quanto riguarda il 2013, stiamo operando affinché il riparto del fondo nazionale delle politiche sociali avvenga in tempi stetti. L'intesa sul riparto con le Regioni dovrebbe avvenire già nei prossimi giorni. Ciò renderà possibile, al prossimo governo, predisporre tempi più distesi per l'emanazione del bando relativo alle Associazioni di Promozione Sociale.
Sperando di avere dato risposta ai suoi interrogativi, rimango a sua disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento.
Cordiali saluti.

Maria Cecilia Guerra

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Il Sottosegretario di Stato

 

Centro Regionale Sant’Alessio- Sospeso servizio di assistenza domiciliare per plurihandicap, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Al Commissario Straordinario del
Centro Regionale Sant'Alessio
Margherita di Savoia per i Ciechi
Via Odescalchi, 38
00147 Roma.

e-mail: commissario@santalessio.org

Gentile Dr. Matteini,

nella mia qualità di Presidente Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus, ente che per legge ha il compito di rappresentare e tutelare i minorati della vista in Italia, mi permetto di farmi portavoce delle numerose istanze provenienti non solo dal territorio della Regione Lazio circa la situazione in cui versa l'Istituto "S. Alessio", di cui Lei riveste la qualità di Commissario.

Purtroppo, mi risulta che il servizio di assistenza domiciliare per il plurihandicap erogato dall'Istituto sia stato sospeso.

Non ho certo bisogno di sottolineare l'importanza che tale servizio riveste per i non vedenti e le loro famiglie, soprattutto trattandosi dell'assistenza  domiciliare di coloro che soffrono anche di minorazioni aggiuntive alla disabilità visiva.

Naturalmente mi rendo conto che la difficoltà della situazione politico-amministrativa in cui versa la Regione Lazio non offra il terreno migliore su cui operare in un settore come quello del welfare, però non posso fare a meno di sottolineare come, anche in questa circostanza, siano i cittadini più deboli e più bisognosi di aiuto ad essere direttamente colpiti dalle mancanze delle amministrazioni pubbliche di riferimento.

Le sarei, quindi, particolarmente grato se potesse, nei limiti dei suoi poteri istituzionali, provvedere a riattivare il predetto servizio assistenziale erogato dall'Istituto a solo vantaggio di tutte quelle persone cieche e ipovedenti che rischiano di trovarsi in irrimediabili condizioni di disagio ed emarginazione sociale.

La ringrazio sin d'ora per l'attenzione che vorrà prestare alla presente, e rimango a Sua completa disposizione per ogni possibile forma di collaborazione.

In attesa di un cortese cenno di riscontro, l'occasione mi è gradita per porgerLe i più distinti saluti.

Il Presidente Nazionale
Prof. Tommaso Daniele

Centralinisti non vedenti, professione in disuso, inattività forzata degli interessati

Autore: Tommaso Daniele
Dr.ssa Grazia STRANO – Ministero Lavoro
Dr.ssa Lucrezia STELLACCI – Ministero Istruzione
Dr.ssa Nadia GARUGLIERI – Coferenza delle Regioni
Gentilissime,
vi trasmetto la lettera di una centralinistra non vedente che rappresenta lo stato d'animo della maggior parte dei centralinisti ciechi che prendono lo stipendio ma non lavorano; mi sembra questo un motivo sufficiente per sollecitare ulteriormente una riunione a breve presso il Ministero del Lavoro per porre termine ad una attesa che dura da 13 anni.
Cordiali saluti.
IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele
 
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Con la presente, desidero portare a conoscenza della S.V., il disagio morale e non solo, che stanno vivendo i lavoratori indicati in oggetto:

Si sta consumando sotto gli occhi di tutti, una grave discriminazione ai danni di una categoria di disabili, che hanno la sola colpa, di svolgere una professione che non serve più.

Da molti anni, Ministeri, Agenzia delle entrate,, INPS, Varie Banche ecc., a seguito dell’evoluzione della comunicazione (via web, con centralini telefonici evoluti, istituzione degli URP e call center), mantengono centinaia di centralinisti non vedenti, senza che questi lavoratori, svolgano effettivo servizio.

I centralinisti non vedenti, oltre a subire ristrette chance professionali/lavorative, per la loro disabilità visiva nonché, per cattive politiche assistenziali, si vedono adesso, rilegati in angusti box e lunghi corridoi, a non far niente e senza la prospettiva di essere riqualificati in altre mansioni compatibili con la loro minorazione.

Il fenomeno si sta spandendo a dismisura nel settore pubblico che nel privato e se non si pone rimedio, in pochi anni, i circa 8500 centralinisti in servizio, possono diventare una vera piaga sociale.

Come centralinista non vedente e a nome dei centralinisti inattivi, chiedo di mettere in campo, ogni azione, per scongiurare lo scempio di cui sono vittima:

Avviare immediatamente una inchiesta per monitorare il fenomeno sopra descritto;

Sensibilizzare tutte le Amministrazioni, a ricercare soluzioni comuni da intraprendere;

Trovare risorse per progetti di formazione e riqualificazione mirata.

Certa di non chiedere la luna, ma solo pari opportunità, resto in attesa di un cortese riscontro per un doveroso approfondimento.

Immacolata Di Fiore