Nell'ambito della campagna sulla prevenzione della cecità che l'Unione Italiana dei Ciechi svolge su tutto il territorio, dal giorno 19 al giorno 21 giugno2012, in collaborazione con la direzione della Casa Circondariale Petrusa di Agrigento, il camper attrezzato ad ambulatorio oculistico svolgerà la sua opera in favore dei detenuti del carcere agrigentino. Una importante iniziativa sociale che l'Unione realizza nel contesto provinciale in favore dei più bisognosi: case per anziani, comunità recupero, ecc.
È una occasione in cui un pezzo della società civile, in questo caso una associazione di disabili, entra nel mondo carcerario a portare una parola amica e a far sentire meno emarginati i detenuti che vivono in una situazione difficile.
L'Unione ringrazia per la fattiva collaborazione e la sensibilità dimostrata, il Direttore del carcere Petrusa dottor Russo, il Comandante della Polizia Penitenziaria Commissario Lo Faro ed il Direttore Sanitario Dr Gugliotta, nonché il consigliere provinciale dell'Unione dei Ciechi Angelo Montalbano, dipendente della casa circondariale, per essersi fatto promotore e impegnato per la buona riuscita dell'evento.
sicuramente in futuro la collaborazione tra l'ammnistrazione del carcere e l'Unione sarà sempre più stretta con altre iniziative che interesseranno il coinvolgimento costruttivo dei detenuti a cui verrà data l'occasione di cooperare in attività sociali in favore dei non vedenti agrigentini.
Giuseppe Vitello – Presidente sezione provinciale di Agrigento
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Salerno: il Consiglio Regionale della Campania, il Libro Parlato e la Sezione Provinciale di Salerno hanno aderito al Progetto ” Gli Angeli Della Voce”
"La cultura è un mezzo straordinario per far crescere solidarietà e consapevolezza sociale, ecco perché accogliamo con entusiasmo questa iniziativa "Gliamgeli della voce" queste le prime parole del presidente UICI Campania, prof. Pietro Piscitelli, dopo aver visionato il progetto presentato l'altro giorno a Salerno un una conferenza stampa. Un progetto a quattro mani concepito dalle professoresse in pensione Marisa Funicello e Silvana Serritiello accolto con entusiasmo e sensibilità dal direttore dell'Icat di Eboli, Rita Romano.
"Abituare i detenuti alla lettura appare come ottimo rimedio per esorcizzare solitudine, angoscia e disperazione – hanno spiegato le ideatrici del progetto, Funicello e Serritiello -. Dopo un'accurata preparazione, i detenuti, a luglio, registreranno con l'aiuto di software e personale specializzato, un audio-libro, in collaborazione con il Centro Nazionale del Libro Parlato" e la collaborazione della sezione provinciale di Salerno, presente alla conferenza stampa con il vice presidente provinciale Raffele Lo Iacono, conclusa la registrazione l'opera sarà regalata all'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Primo testo scelto, "Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio" di Amara Lakhous che incarna un variegato luogo di stratificazione etnica e culturale, segnato da profonde differenze di provenienza e di modi di intendere la vita, in cui aleggia il forte senso di solitudine che caratterizza i personaggi
Un'idea vincente, quella delle docenti che hanno coinvolto nel progetto ben dodici detenuti e diverse stagiste dell'Icatt.
Un vulcano di idee, il direttore dell'istituto, Rita Romano che, aperta ad ogni forma di iniziativa costruttiva, ha accolto immediatamente l'idea delle docenti che così commenta:
"Il nostro istituto ospita cinquanta detenuti con problemi di dipendenza, in media trentenni, impegnati quotidianamente in corsi di falegnameria, decoupage, cucito, attività sportive – racconta Romano – Sei giovani, inoltre, escono per andare a lavoro ogni giorno e molti sono impegnati in attività socialmente utili come la pulizia della pineta". Un bel connubio, dunque, per un'idea che potrebbe rilevarsi davvero un grande veicolo per promuovere cultura, solidarietà e conoscenza specie in un momento di grande crisi e difficoltà".
Tre giorni densi di impegni
Tre giorni densi di impegni
Venerdì 15 alle ore 10 ho partecipato alla trasmissione del TG2 Insieme sul problema dei falsi ciechi. Erano presenti due alti funzionari dell’INPS e due ufficiali della finanza. Hanno proiettato alcuni filmati sui falsi ciechi ed hanno chiesto la mia opinione. Ho sostenuto che noi, da sempre, siamo contro i falsi ciechi perché ciò che viene dato loro viene tolto ai ciechi veri. Ho inoltre lamentato la scarsa cultura sulla realtà dei ciechi dei finanzieri che svolgono le indagini e che considerano falso cieco ogni persona dotata di un minimo di autonomia: che pianta un ombrellone sulla spiaggia, che infila disinvoltamente la chiave su una toppa e così via… Ho anche lamentato l’atteggiamento persecutorio dell’INPS che, in qualche caso, impiega un anno e mezzo per accertare la disabilità visiva di una persona, mentre dovrebbe farlo in soli tre mesi.
A fine trasmissione mi sono recato all’aeroporto per partecipare nella mia qualità di Vicepresidente ad Almaza,( Svezia) alla riunione del direttivo dell’Unione Europea dei Ciechi, nei giorni 16 e 17.
I temi trattati, oltre agli adempimenti procedurali quali per es. l’approvazione del resoconto finanziario ufficiale per l’anno 2011, sono stati i seguenti:
– La difficile situazione dei diritti dei non vedenti in Albania, a causa dell’intenzione del governo di azzerare i benefici specifici dei non vedenti per realizzare un quadro previdenziale che preveda le stesse agevolazioni per tutti i tipi di disabilità. Il presidente dell’EBU ha riferito sui suoi contatti con le autorità internazionali presenti in Albania e a mia volta ho riferito dei contatti avuti da me come Presidente del FID con le stesse autorità.
– Progressi incoraggianti nelle seguenti campagne:
1) verso il cambiamento di rotta della Commissione europea per quanto riguarda l’opportunità di un trattato dell’Organizzazione Mondiale sulla Proprietà Intellettuale (OMPI) per lo scambio internazionale di libri in formato accessibile limitatamente ai non vedenti
2) l’accessibilità dei siti web realizzati dall’Unione europea
3) l’adozione di un Atto Europeo sull’Accessibilità
Personalmente, ho riferito sulle più recenti attività della Conferenza delle ONG internazionali del Consiglio d’Europa, presso cui rappresento l’EBU. La collaborazione con la Conferenza delle ONG è importante per inserire le questioni della disabilità nel dialogo della società civile con le autorità intergovernative (al Consiglio d’Europa partecipano 47 Stati europei), grazie al mio impegno e a quello delle associazioni dell’EBU da me stimolate, l’EBU ha una buona visibilità in seno alla Conferenza, in particolare in tempi recenti, grazie alla campagna contro le proposte per la riforma della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che mettono a serio repentaglio lo spirito democratico della Corte.
Tra le notizie relative ai progetti europei a cui partecipa l’EBU è stata annunciata la conferenza “La visione nell’impresa. Sostegno ai minorati della vista nel mondo delle imprese per vincere la recessione” che si terrà a Parigi nel mese di settembre 2012.
Il giorno 18 ho partecipato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali alla riunione dell’Osservatorio, istituito con legge 18/ 2009. E’ stato esaminato il rapporto da inviare al Comitato dei diritti delle Nazioni Unite, che dà conto delle attività svolte nei primi due anni a partire dalla ratifica della Convenzione.
Dopo un’approfondita discussione si è convenuto di mandare per iscritto eventuali osservazioni e suggerimenti.
Si è passati ad esaminare il secondo punto all’ordine del giorno: le proposte da inserire nel piano di azione biennale dell’Osservatorio.
Ho colto l’occasione per segnalare le difficoltà lavorative dei ciechi che si vedono negare le professioni tradizionali, senza approdare a nuovi sbocchi occupazionali, nonostante le possibilità offerte dalle nuove tecnologie. A chiusura dell’incontro è stato presentato il sito web dell’Osservatorio, che a dire del relatore era stato realizzato in base alle norme sull’accessibilità.
Lecce: Coppa Italia alla squadra salentina
Il gruppo sportivo dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Lecce, ha da tempo, un'eccellenza nazionale nel calcio per non vedenti:
L'ultimo alloro è recentissimo, è la coppa Italia 2011-2012, conquistata nelle finel-for di Solarino (Siracusa), lo scorso weekend (9-10 giugno).
Alla coppa Italia, partecipano le quattro squadre piazzatesi nei primi quattro posti del campionato nazionale, così a questa edizione, hanno partecipato il Lecce, la Roma, il Genoa ed il Siracusa:
Il sorteggio ha definito Lecce Roma (vittoria dei salentini 1 a 0), e Genoa Siracusa (2 a 1 per i liguri dopo i calci di rigore) in semifinale, per cui, a disputarsi la coppa domenica mattina, sono state il Genoa ed il Lecce.
È stata una finale combattuta, ricca di capovolgimenti di fronte, nella quale nonostante il grande caldo, i calciatori non hanno lesinato energie, offrendo agli spettatori uno spettacolo avvincente ed emozionante.
Nel secondo tempo, sfruttando una ripartenza dalla difesa, il bomber dei giallorossi Massimo Cervelli, si incuneava in area avversaria, e batteva il portiere ligure con un perfetto rasoterra all'angolino destro.
Trionfo meritato dei pugliesi, che confermano la capacità di saper affrontare mentalmente e tatticamente impegni del genere, carichi di pressione e tensione.
A vincere fuori dal campo però, è stata l'integrazione sociale dei non vedenti, che hanno dimostrato attraverso lo sport, come si possa regalare emozione, esattamente come per tutti gli altri.
Lecce: Festa di primavera
Venerdì 25 maggio u.s., presso il giardino dell'Istituto per i ciechi Anna Antonacci, la Sezione dell'UICI di Lecce ha organizzato la "Festa di primavera".
L'ambiente suggestivo, la musica popolare salentina e una gustosa cena sono stati la cornice di una splendida serata all'insegna del socializzare e risocializzare in un luogo in cui si fonde passato e presente, indispensabile base per un più proficuo futuro dell'Istituto.
La cena tipicamente salentina preparata nella nuova cucina, servita ai circa novanta partecipanti e la pizzica hanno fatto vibrare questo angolo sito nel cuore della città, cuore che forse da troppo tempo si era fermato.
Il presidente e il Consiglio della sezione di Lecce continuerà nell'organizzazione di eventi come questo, perché oltre all'aspetto ludico e "mangereccio", vi è un aspetto sicuramente molto più importante che è quello della socializzazione.
Operatori telefonici non vedenti – Centralizzazione impianto di telefonia – Tutela
INPS
Via Ciro il Grande, 21
00144 ROMA
Gent.mi dottori
C.A. Antonio Mastrapasqua
Presidente
C.A. Mauro Nori
Direttore Generale
C.A. Ciro Toma
Direttore Centrale Risorse Umane
Egregi signori,
siamo venuti a conoscenza che è in atto presso codesto spettabile Istituto un processo di de-territorializzazione degli impianti telefonici, con l'avviamento di una centralizzazione di sistema su ROMA che svincolerà nei prossimi mesi la fruizione dei servizi di comunicazione dalla dislocazione geografica delle Vostre sedi periferiche.
Naturalmente, come Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, associazione storica che tutela e rappresenta i diritti dei non vedenti in forza di legge e per statuto associativo (ex DLCPS 1047/1947, art. 115 del D.P.R. 24.7.1977, attuato dal DPR 23.12.1978 e confermato da art. 4, comma 6, della legge 12.3.1999, n. 68), siamo oltremodo preoccupati per le future prospettive di lavoro dei nostri centralinisti telefonici non vedenti, assunti da codesto Istituto ai sensi della legge n. 113/1985 e in servizio su tutto il territorio nazionale.
Si coglie l'occasione per rammentare che, nel rispetto della autonomia organizzativa che ogni datore di lavoro ha in materia di gestione del personale e sua collocazione secondo le mansioni attribuite, anche i centralinisti non vedenti, opportunamente aggiornati alla luce del progresso tecnologico nel campo della telefonia, possono essere riconvertiti a professionalità superiori (gestione di comunicazioni inbound e outbound, utilizzo di data base, assistenza ai servizi di telemarketing e telesoccorso, di cui al decreto ministeriale 10 gennaio 2000, in applicazione dell'art. 45, comma 12, della legge n. 144/1999), senza, al contempo, penalizzare le aspettative di chi li ha assunti.
La riqualificazione dei centralinisti non vedenti tiene a rispettare il fondamentale presupposto di legge per il collocamento obbligatorio ai sensi della legge n. 68/1999 e, contestualmente, dà un forte segnale di fiducia per un modello vincente, dove il lavoratore disabile sia protagonista di un processo di implementazione continua.
Nel rispetto che nutriamo per le attività lavorative dei centralinisti non vedenti particolarmente usuranti, ma soprattutto nella consapevolezza della grave congiuntura economica che il Paese sta attraversando, la certezza dell'impegno a investire sulle risorse umane del personale non vedente sarebbe una testimonianza eloquente della Vostra sensibilità nei confronti delle categorie più svantaggiate in chiave di integrazione socio-lavorativa.
La riconoscenza sarebbe ancora maggiore se si valutassero le Vostre intenzioni non solo in funzione del collocamento "mirato", bensì come espressione di un adeguamento "mirato" dei posti di lavoro al fine di individuare delle linee guida da standardizzare per sviluppare aggiornate professionalità per una strategia di comunicazione in e outbound, tra gli occupati centralinisti non vedenti ed uno sbocco per i giovani in cerca di una prima occupazione.
Ciò considerando, tenuto conto che per i ciechi e gli ipovedenti il lavoro costituisce un insostituibile mezzo di integrazione sociale, ci fa piacere rammentare in questa sede l'autorevole intervento del Ministro Brunetta che va a convalidare d'autorità una linea interpretativa per la quale la categoria protetta dei disabili è meritevole di tutela "… in quanto rientrante tra le fasce deboli della popolazione, …. attesa l'esigenza di assicurare in maniera permanente l'inclusione al lavoro dei soggetti beneficiari della normativa di riferimento".
Contiamo di intraprendere con Voi questa condivisione di idealità e di impegno morale e civile, per rendere sempre più proficuo, razionale ed efficiente il rispetto dei diritti e degli interessi dei lavoratori minorati della vista.
Da parte nostra, presenti con le nostre strutture centrale su ROMA e territoriali in ogni provincia d'Italia, c'è la più ampia disponibilità ad una sinergica collaborazione.
L'occasione è gradita per inviare distinti saluti.
IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele
IMU per nuclei familiari con persone disabili – Lettera dell’ANCI
Gentile Presidente,
l'ANCI avverte la disabilità come uno dei temi più meritevoli di tutela sociale ed economica, che vede i Comuni fortemente esposti in quanto istituzioni di prossimità a diretto contato con i cittadini. Siamo convinti che le famiglie al cui interno vi sia un componente che soffre di gravi handicap, debbano essere considerate tra i principali destinatari agevolazioni, anche sotto il profilo fiscale.
Devo però farLe presente che il noto impegno del Governo tradotto anche in un Ordine del giorno approvato a larghissima maggioranza dalla Camera dei Deputati mirante a "prevedere esenzioni per persone con disabilità per gli anni 2012 e 2013 e con risorse a valere sul gettito spettante allo Stato, e la riduzione del 50%, e fino alla completa concorrenza, dell'imposta municipale propria sulla prima abitazione per ciascun figlio disabile grave non autosufficiente", non si è finora concretizzato in norma di legge, così ponendo a carico esclusivo dei Comuni la responsabilità di scelte agevolativi.
Come saprà, la riserva statale su una parte consistente del gettito dell'IMU e la compensazione del maggior gettito di spettanza dei Comuni rispetto all'ICI, attraverso corrispondenti riduzioni delle assegnazioni statali, fanno sì che nonostante l'aggravio di prelievo dovuto alla disciplina dell'IMU, le risorse comunali non subiranno alcun aumento in corrispondenza della disciplina di base del nuovo tributo, anzi sono stati previsti ulteriori e pesanti tagli anche per il 2012.
Tuttavia, già con la disciplina ICI, molti Comuni avevano previsto nei propri regolamenti un trattamento agevolato per i casi di disagio sociale, tra i quali la presenza di disabili nel nucleo familiare. Pertanto, confidiamo che tali interventi siano riconfermati, nonostante la grave crisi finanziaria che investe le risorse comunali,
Per parte mia e dell'ANCI, Le assicuro l'impegno per sensibilizzare i Comuni sul tema, oltre che per proporre modifiche della legislazione nel senso anche da Lei auspicato.
Cordiali saluti.
IL PRESIDENTE DELL'ANCI – Graziano Delrio
Firenze: Lotta ai falsi ciechi e diritti dei ciechi veri
Da Firenze riceviamo:
Sono stato ricevuto dal Procuratore della Repubblica di Firenze, dottor Quattrocchi.
Ero assistito da Laura Corsi, vicepresidente della Associazione Nazionale degli Istruttori di Orientamento e Mobilità (ANIOM) e operatrice presso il nostro centro regionale per la riabilitazione visiva.
Il Procuratore ci ha ricevuti con cortesia e cordialità, e soprattutto ci ha ascoltati per tutto il tempo necessario.
Io ho iniziato illustrando la Legge 138/2001, sottolineando come il senso comune non sempre coincide con il dettato della Legge stessa, in relazione alla categoria dei ciechi totali, che comprende anche quei soggetti con un campo visivo non superiore al 3%.
Laura Corsi, con l'aiuto anche di un breve filmato, ha spiegato meglio e dimostrato cosa è la visione tubolare.
Poi ho spostato la discussione sulle procedure di valutazione, ricordando l'iter burocratico necessario per l'accertamento e poi per le verifiche. La condizione di disabilità visiva deve essere certificata da un oculista di struttura pubblica e non da un medico qualsiasi, particolare questo che non sempre viene considerato anche dalle ASL e dall'INPS.
Anche alla luce degli ultimi episodi, ho ribadito al Procuratore generale da un lato la nostra ferma intenzione di collaborare con l'Amministrazione nella lotta ai falsi ciechi, e ho confermato la nostra intenzione di costituirci parte civile in sede processuale; d'altro canto ho fatto presente che le forze dell'ordine possono non avere la preparazione specifica per valutare se il soggetto preso di mira, classificato come cieco assoluto, lo sia davvero.
Ho suggerito quindi di coinvolgere anche persone esperte, citando specificatamente i centri per la riabilitazione visiva.
I falsi ciechi, ho tenuto a precisare, ci danneggiano per 2 motivi: a) perché sottraggono risorse a quelli veri; b) perché disorientano l'opinione pubblica. Non ho mancato però di lamentare il fatto che questo problema da molti mesi è divenuto un comodo pretesto per stornare l'attenzione da storture ben più gravi che affliggono il nostro Paese.
Il Procuratore, dopo averci ascoltati, ci ha richiesto di inviare una breve memoria, corredata dalla Legge 138/2001 e dalle indicazioni dei centri che a nostro avviso potrebbero contribuire ad una valutazione meno approssimata dei casi dubbi.
Non vi nascondo la mia soddisfazione, perché nel dott. Quattrocchi abbiamo trovato un funzionario sensibile e disposto a valorizzare le nostre competenze e la nostra esperienza.
Salerno: S. Valentino Torio, dalla Scuola G. Mazzini buone prassi che fanno bene
S. Valentino Torio è un paese di oltre diecimila anime nella parte nord della provincia di Salerno che pure fra grandi difficoltà oggi può vantare di aver scritto una bella pagina in favore dei non vedenti grazie alla dirigente scolastica e al gruppo docenti della scuola Giuseppe Mazzini. Questa bella storia comincia a gennaio quando arriva in segreteria un'iscrizione per la scuola dell'infanzia da parte di una famiglia che ha una bimba cieca totale, per dovere di cronaca ricordiamo che nella scuola primaria era già presente una bimba ipovedente grave, che quindi poneva da subito il problema di come progettare e realizzare un percorso formativo utile per la bambina. Le insegnanti di sostegno con le altre colleghe, vista la presenza di operatrice tiflologica, hanno pensato che il primo passo fosse quello di conoscere il linguaggio braille chiedendo alla nostra collaboratrice Anna Langella di approntare in accordo con la sede provinciale Uici un corso di alfabetizzazione che desse i primi rudimenti. Per molte questa era un'occasione di rinfrescare gli studi fatti in precedenza, non solo per il linguaggio ma anche un aiuto, per poter offrire una bella accoglienza alla futura alunna. Nei giorni scorsi in occasione della chiusura dell'attività ho potuto incontrare le corsiste che mi hanno molto emozionato per sensibilità, interesse attenzione e passione per il loro lavoro e per la grande unità d'intenti di rendere la scuola uguale e unica per tutti. Un segnale questo importante per una provincia come la nostra dove bisogna rincorrere enti ed istituzioni tutto l'anno per poter ottenere attenzione per i nostri ragazzi e qui, invece, un gruppo d'insegnanti ha dedicato oltre 40 ore del proprio tempo libero per capire come prepararsi all'accoglienza e dare poi praticità alle cose apprese mettendo in condizione la nostra piccola socia presente nelle scuole elementari di interagire con i propri compagni del plesso nella realizzazione dei cartelloni che per la prima volta riportavano in braille tutte le didascalie.
Ritenevo giusto sottolineare questa pagina bella e incoraggiante in un momento in cui la follia collettiva degli egoismi sembra avere la meglio, c'è la speranza che qualche sorriso e qualche opportunità ci sia anche per noi. Complimenti alla scuola G. Mazzini di S. Valentino Torio per aver scritto una bella pagina di umanità che mi auguro che in tanti sappiano imitare.
Incontro di FAND e FISH con l’on.le Fabio Granata (FLI)
Il giorno 6 giugno la FISH, rappresentata da Barbieri, Nocera e Cotura e la FAND, rappresentata dal Presidente Onorario Tommaso Dianiele, hanno incontrato l'on.le Fabio Granata (FLI) al quale hanno illustrato le loro preoccupazioni relative al decreto attuativo dell'art. 5 della legge "Salva-Italia" che prevede l'inclusione dell'indennità di accompagnamento tra le voci che costituiscono reddito e sottopone la stessa indennità di accompagnamento al reddito.
Barbieri e Daniele hanno sottolineato più volte il clima di tensione esistente tra i disabili per i quali l'indennità di accompagnamento è indispensabile per lo svolgimento degli atti quotidiani.
Dopo una approfondita disamina del problema, l'on.le Granata si è impegnato a presentare alla Camera dei Deputati una mozione, da far firmare anche agli altri gruppi, che impegna il Governo a non inserire i redditi esenti nell'ISEE ed a mantenere l'indennità di accompagnamento al solo titolo della minorazione.