Firenze: Lotta ai falsi ciechi e diritti dei ciechi veri

Autore: Antonio Quatraro

Da Firenze riceviamo:
Sono stato ricevuto dal Procuratore della Repubblica di Firenze, dottor Quattrocchi.
Ero assistito da Laura Corsi, vicepresidente della Associazione Nazionale degli Istruttori di Orientamento e Mobilità (ANIOM) e operatrice presso il nostro centro regionale per la riabilitazione visiva.
Il Procuratore ci ha ricevuti con cortesia e cordialità, e soprattutto ci ha ascoltati per tutto il tempo necessario.
Io ho iniziato illustrando la Legge 138/2001, sottolineando come il senso comune non sempre coincide con il dettato della Legge stessa, in relazione alla categoria dei ciechi totali, che comprende anche quei soggetti con un campo visivo non superiore al 3%.
Laura Corsi, con l'aiuto anche di un breve filmato, ha spiegato meglio e dimostrato cosa è la visione tubolare.
Poi ho spostato la discussione sulle procedure di valutazione, ricordando l'iter burocratico necessario per l'accertamento e poi per le verifiche. La condizione di disabilità visiva deve essere certificata da un oculista di struttura pubblica e non da un medico qualsiasi, particolare questo che non sempre viene considerato anche dalle ASL e dall'INPS.
Anche alla luce degli ultimi episodi, ho ribadito al Procuratore generale da un lato la nostra ferma intenzione di collaborare con l'Amministrazione nella lotta ai falsi ciechi, e ho confermato la nostra intenzione di costituirci parte civile in sede processuale; d'altro canto ho fatto presente che le forze dell'ordine possono non avere la preparazione specifica per valutare se il soggetto preso di mira, classificato come cieco assoluto, lo sia davvero.
Ho suggerito quindi di coinvolgere anche persone esperte, citando specificatamente i centri per la riabilitazione visiva.
I falsi ciechi, ho tenuto a precisare, ci danneggiano per 2 motivi: a) perché sottraggono risorse a quelli veri; b) perché disorientano l'opinione pubblica. Non ho mancato però di lamentare il fatto che questo problema da molti mesi è divenuto un comodo pretesto per stornare l'attenzione da storture ben più gravi che affliggono il nostro Paese.

Il Procuratore, dopo averci ascoltati, ci ha richiesto di inviare una breve memoria, corredata dalla Legge 138/2001 e dalle indicazioni dei centri che a nostro avviso potrebbero contribuire ad una valutazione meno approssimata dei casi dubbi.

Non vi nascondo la mia soddisfazione, perché nel dott. Quattrocchi abbiamo trovato un funzionario sensibile e disposto a valorizzare le nostre competenze e la nostra esperienza.