Scenari interiori – Luci Ombre Sensazioni 21 e 22 maggio 2016

Il 21 maggio, per NOTTE DEI MUSEI, il Museo Tattile Statale Omero, dalle ore 21 fino alle 24, propone un’esperienza unica nel suo genere per riscoprire un contatto diretto con l’opera d’arte.

I visitatori saranno introdotti ad un percorso fatto di luci, ombre e sensazioni lungo il quale incontreranno le opere di alcuni scultori presenti in collezione: Michelangelo, Bernini, Tagliaferri, Annibali e Demetz. Cinque installazioni basate su altrettante opere, così da creare un itinerario multisensoriale, lungo il quale lo spettatore sarà chiamato ad interagire con la scultura tramite il proprio corpo.

L’esperienza sarà ripetuta domenica 22 maggio, dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 19 in occasione di GRAN TOUR MUSEI MARCHE 2016.

Ingresso libero al Museo e attività gratuita.

A cura delle volontarie del Servizio Civile Nazionale Vanessa Fanelli e Francesca Santi e in collaborazione con i Volontari del Servizio Civile Regionale Garanzia Giovani 2016 – 2017: Thomas Giovagnoli, Ilaria Mazzieri, Giovanna Tadeu, Alessia Tronto.

Info
Gruppi di massimo 15 persone alla volta. Non è richiesta la prenotazione.

Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana Banchina Giovanni da Chio 28 Ancona www.museoomero.it #museoomero #marcheinaday #grandtourmuseimarche2016 #destinazionemarche #ndm2016.
tel. 0712811935 – info@museoomero.it
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Locandina Grand Tour Musei 2016

Locandina Grand Tour Musei 2016

Irene Manzi e Roberto Rampi in visita al Museo Omero

Ancona 16 maggio 2016 – Oggi in visita al Museo Tattile Statale Omero due deputati del Parlamento italiano, Irene Manzi e Roberto Rampi, entrambi impegnati nella VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE) e attori principali nel rifinanziamento del Museo. Il Presidente Aldo Grassini, e la moglie Daniela Bottegoni, hanno accompagnato gli onorevoli nelle sale del Museo, nell’area laboratorio e negli spazi destinati al nuovo allestimento, nonché svelato i segreti del Braille. Un piacevole incontro che ha visto tutti concordi sull’importanza di un approccio multisensoriale all’arte e sulla vocazione educativa dei musei.

Manzi Bottegoni Grassini Rampi

on.le Irene Manzi Daniela Bottegoni prof. Aldo Grassini on.le  Roberto Rampi al Museo Omero

L’ultima novità della Tiflologia italiana: “il “Network per l’Inclusione Scolastica”, di Gianluca Rapisarda

C’è aria di novità per la Tiflologia in Italia. Lo dimostra il recente primo “storico” incontro del “Network per l’Inclusione Scolastica”, tenutosi a Roma, lo scorso 4 Maggio, presso la sede del Centro di Documentazione Tiflologica della nostra Biblioteca per i ciechi.
La nascita del “Network” è stata deliberata dal coordinamento dei nostri Enti, su proposta del Presidente Nazionale dell’UICI Mario Barbuto, nella riunione del 30 Marzo u.s. Esso costituisce una vera e propria “rete” tra tutti i nostri centri di consulenza tiflodidattica, gli Istituti per ciechi più rappresentativi in Italia (Genova, Milano, Trieste, Bologna, Assisi e Roma), le sedi provinciali dell’I.Ri.Fo.R., nonchè le Facoltà di Scienze della Formazione ed i CTS territoriali interessati. La sua istituzione è stata ispirata dalla nostra forte consapevolezza di dover scongiurare a tutti i costi tentativi maldestri di anacronistici e pericolosi ritorni a “fantomatiche” scuole speciali per bambini ciechi e che l’attuale sistema del sostegno scolastico, a quarant’anni dalla 517, ha bisogno assoluto di un supporto.
L’attivazione del “Network dell’Inclusione” era indifferibile e necessaria perché, a nostro modesto avviso, il vero “male scolastico” del sistema del sostegno destinato ai disabili visivi italiani è consistito nel fatto che l’Unione ed i suoi Enti collegati hanno avuto finora a disposizione tante risorse, ma che tali risorse non sono state quasi mai collegate tra di loro ed utilizzate con una “visione” d’insieme.
Pertanto, con la “messa in rete” delle strutture di cui sopra e con la costituzione del sopracitato “network per l’Inclusione Scolastica”, le principali Organizzazioni dei disabili visivi italiani intendono porre fine a tale “scolleganza” tra i nostri Enti, provvedendo ad un più equo e razionale utilizzo delle nostre risorse sul territorio, fornendo finalmente una più adeguata ed idonea formazione a tutti gli operatori che, a vario titolo, si occupano di sostegno e, soprattutto, assicurando una migliore e più efficace inclusione scolastica ai ragazzi minorati della vista nella scuola di tutti.
Parafrasando una celebre frase di Giuseppe De Rosa, io direi che occorrono “Istituzioni pro ciechi nuove per i tempi nuovi”.
E proprio questo spirito rigeneratore dovrà caratterizzare tale nuovo “Network per l’Inclusione Scolastica”, il quale potrebbe dunque configurarsi come il terzo momento della Tiflologia italiana, e cioè come il momento del “rilancio”, dopo quello romantico di Valentin Haüy e quello metodologico di Augusto Romagnoli.
Solo esercitando tale rinnovato ruolo, le nostre Istituzioni potranno continuare a sostenere i ciechi nella lotta per il raggiungimento di quella identità che, nel rispetto della loro diversità da cui non dovranno più essere costretti a faticose mimetizzazioni e nel ritrovato valore positivo dell’alterità, li ponga nella condizione di affrontare il “cimento della vita ”non contro gli altri, né sugli altri, ma serenamente insieme con gli altri.
Questo rinnovato impegno non vuole riprendere ruoli ormai superati, ma offrire in chiave attuale nuovi servizi; il “Network per l’Inclusione Scolastica ”non si propone di surrogare compiti che sono propri della scuola, ma prospettare strumenti e azioni complementari, frutto di progetti capaci di sviluppare le maggiori sinergie possibili.
Le storiche Istituzioni dei Ciechi italiani devono tornare ad essere protagoniste, fortemente collegate al mondo della formazione, a quello dell’università e a quello dell’imprenditoria, come elementi strutturali di un grande disegno – di cui l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è regista e attore principale – che ha l’obiettivo di fornire a tutti i ciechi e agli ipovedenti italiani percorsi formativi d’eccellenza omogenei in tutto il Paese.
Uniformità quindi, ma mai a danno della qualità che deve essere garantita ovunque, dal nord al più piccolo paesino del meridione, attraverso la rete capillare di soggetti costituita dagli Istituti storici, dai Centri di Consulenza e dalle strutture territoriali dell’I.Ri.Fo.R. Ciò potrà garantire il superamento delle distanze geografiche e delle disparità economiche.
Basta dunque agire per compartimenti stagni. Tutte le nostre Istituzioni devono aprirsi e, così come avviene già in alcune realtà, promuovere convenzioni e relazioni con gli Uffici scolastici regionali e con le università, in un interscambio fruttuoso per tutte le parti in gioco.
Per le università, ad esempio, e in particolare per le facoltà di scienze della formazione, sarebbe prezioso poter ricorrere alla comprovata preparazione di esperti tiflopedagogisti, per i quali si dovrebbe ritornare a discutere del riconoscimento giuridico della professione.
Infatti, in seguito al declino dell’Istituto Romagnoli di Roma ed a causa della mancata attuazione della legge 69 del 2000 che ne avrebbe finanziato la rinascita e riapertura, c’è una certa urgenza di ridefinire il percorso formativo ed il profilo professionale del tiflologo. Paghiamo cioè lo scotto della mancanza di una vera e propria generazione di esperti di Tiflologia, a cui il “network” deve necessariamente porre rimedio, pensando all’istituzionalizzazione di una nuova “figura” professionale più al passo con i tempi e più idonea e preparata a favorire l’inclusione scolastica dei ragazzi privi della vista del terzo millennio.
Tale “mission”, d’altra parte, si presenta certamente come non facile poiché quello del tiflologo è un profilo professionale obiettivamente difficile da definire, trattandosi di un esperto con competenze psicologiche, ma anche pedagogiche, educative e sociologiche. Per non parlare dei “famosi” assistenti alla comunicazione, istituiti dalla legge 104, che non si sono ancora radicati come “figure” del sostegno su tutto il territorio nazionale e comunque, laddove operano già, hanno una formazione lacunosa ed improvvisata, svolgendo alla fine solo un ruolo di informazione e non di comunicazione.
Al fine di superare queste difficoltà e nell’intento di creare tale nuovo profilo professionale, Il nostro Presidente Mario Barbuto, il componente la Direzione Nazionale dell’UICI Marco Condidorio ed il Direttore centrale dell’I.Ri.Fo.R. Luciano Paschetta hanno voluto fortemente organizzare insieme l’innovativo e “lungimirante master universitario in Typhlology Skilled Educator (esperto in scienze tiflologiche), avente il patrocinio dell’I.Ri.Fo.R. centrale. Tale Master, da esperienza “pilota” nel Molise, va generalizzato ed esteso in tutta Italia, diventando con i dovuti aggiustamenti ed adattamenti da parte del “Network”, il modello formativo di riferimento a livello nazionale.
Il Typhlology Skilled Educator potrebbe trovare impiego nei nostri “centri di consulenza tiflodidattica”, nei CTS come responsabile degli “sportelli tiflologici” (la cui apertura il “Network dell’Inclusione” dovrà pretendere) e nelle scuole come “figura” di supporto al “contesto” per promuovere un autentico processo inclusivo degli studenti non vedenti ed ipovedenti.
Si tratta di elaborare delle linee guida di un servizio che i diversi Enti dovranno fornire e i criteri valutativi per la sua verifica.
A tal proposito i punti essenziali su cui dovrà lavorare il nostro “Network per l’Inclusione Scolastica” sono i seguenti:
Elaborazione delle linee guida per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità visiva
Elaborazione di un Protocollo da sottoporre al MIUR ed ai suoi “organi” periferici, ma anche ad Istituzioni ed Enti locali
Elaborazione dei parametri di valutazione dei servizi
Formazione professionale.
Il nostro ambizioso obiettivo è di stipulare una Convenzione con il MIUR entro la fine dell’estate, perché il nuovo organismo del ”network dell’inclusione” venga accreditato e riconosciuto ufficialmente dal Ministero e godere dunque di una sua “autorevolezza” anche nel mondo universitario e della ricerca e nel sistema educativo e formativo italiano.
Solo con un progetto di sistema, guidato da quelle realtà che negli ultimi cento anni si sono occupate di educazione, formazione ed inserimento professionale dei disabili visivi (UICI, Federazione Pro Ciechi, Biblioteca per i ciechi, I.Ri.Fo.R. ecc.), sviluppato però in modo integrato con il MIUR e con l’intero contesto della formazione e dell’istruzione, il “tiflologo”, uscendo dal limbo e dall’”indefinito” che oggi lo caratterizzano e diventando l’“esperto nelle scienze tiflologiche”, potrà aspirare ad avere un ruolo riconosciuto dall’intera comunità scientifica .
Ma soprattutto, è proprio “facendo rete”, che il nostro “Network” potrà riuscire a fugare pericolosi tentativi di ritorni anacronistici alle scuole speciali, garantendo veramente accoglienza ed inclusione a tutti gli alunni con disabilità visiva e, cosa ancor più nobile, contribuendo a far risplendere la “luce” della Tiflologia in Italia!

Sintesi dei lavori del Network per l’Inclusione Scolastica del 4 maggio 2016, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Il 4 maggio 2016, alle ore 9,30, presso la sede del Centro di Documentazione Tiflologica, via della Fontanella di Borghese, 23 Roma, ha avuto luogo l’incontro fra i componenti il Network per l’Inclusione Scolastica, come da convocazione del 26 aprile 2016.
Erano presenti: il prof. Giancarlo Abba, il prof. Vincenzo Bizzi, il prof. Pier Michele Borra, il prof. Marco Condidorio, il prof. Luciano Paschetta, il prof. Pietro Piscitelli ed il prof. Gianluca Rapisarda.
Assente giustificata la prof.ssa Roberta Caldin.
Dopo i saluti di rito, il prof. Piscitelli illustra le ragioni dell’incontro, evidenziando le problematiche che riguardano l’inclusione scolastica, le carenze attuali dei CTS e mettendo in rilievo la necessità di una sinergia tra le risorse sul campo. La scuola non ha fatto della disabilità una vera cultura. Si tratta pertanto di presentarsi presso il MIUR con un progetto concreto al fine di dare sostegno e collaborazione.
Il prof. Borra ribadisce la necessità di mettere in rete le competenze che si sono formate negli anni, al fine di rendersi protagonisti nel discorso integrativo. Si tratta di elaborare delle linee guida di un servizio che i diversi Enti dovranno fornire e i criteri valutativi per la sua verifica. Passa poi a suggerire quattro punti, secondo lui essenziali, del lavoro del “network”:
Elaborazione delle linee guida per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità visiva
Elaborazione di un Protocollo da sottoporre al MIUR ed ai suoi “organi” periferici, ma anche ad Istituzioni ed Enti locali
Elaborazione dei parametri di valutazione dei servizi
Formazione professionale
In particolare il terreno della formazione professionale non è un ambito che possa essere lasciato ad altri, ma all’interno del quale occorre svolgere una attività significativa.
Il prof. Paschetta ripercorre le discussioni legislative relative alla formazione degli insegnanti di sostegno e ricorda la proposta di legge della FISH, gli standard minimi dei servizi (i LEA) e l’organizzazione territoriale, che prevede un Centro Unico per la Disabilità a livello provinciale. Occorre partire dalla formazione e definire le figure professionali che hanno il compito formativo e che devono avere un riconoscimento. Sono in particolare due figure: 1) il tiflologo; 2) l’assistente alla comunicazione. Le linee guida devono fondarsi su queste due figure. Occorre poi definire gli standard minimi per il sostegno da proporre al Ministero e una rete dei servizi sul territorio che comprenda gli Istituti, i CCT e altri soggetti istituzionali.
Il prof. Rapisarda ribadisce l’importanza della formazione e sottolinea come le figure del tiflologo e dell’assistente alla comunicazione siano a tutt’oggi figure ibride. In particolare, gli assistenti alla comunicazione non operano in maniera uguale ed omogenea su tutto il territorio nazionale. Ricorda come l’I.Ri.For. abbia in progetto dei bandi formativi per queste figure professionali e che, in particolare, in collaborazione con l’UniMol ha attivato un Master per “Typhlology Skilled educator”.
La rete del Network per l’Inclusione Scolastica deve porsi l’obiettivo improcrastinabile di predisporre il profilo professionale ed il percorso formativo degli “esperti nelle scienze tiflologiche” e degli assistenti alla comunicazione, aprendosi anche a centri esterni (es. Facoltà di Scienze della Formazione delle Università).
Il prof. Condidorio ricorda come la figura del tiflologo debba essere riconosciuta a livello ministeriale. Occorre portare le scienze tiflologiche all’interno delle agenzie formative (es. università). Il Network dovrà proporre un percorso formativo che sia proprio e riconosciuto, altrimenti si corre il rischio di dover fare affidamento ad enti esterni per la formazione. Occorre puntare alla certificazione delle competenze del tiflologo. Lamenta la scarsa funzionalità dei CTS e ne illustra i motivi: gli Uffici Scolastici Regionali non hanno competenze per istruire chi dovrebbe guidare i CTS. Inoltre gli Istituti Polo – a cui vengono affidati i CTS – non riescono di fatto a gestirli. Se ci sarà un Centro Unico per la Disabilità il rischio è che si abbia una formazione generalista. Ribadisce poi il fatto che non si debba confondere l’assistente alla comunicazione con l’assistente alla persona.
Il prof. Abba insiste sulla necessità di definire i bisogni dei bambini con cui l’insegnante si misura ogni giorno. Occorre stabilire cosa serva al bambino per stare a scuola come gli altri. Il tiflologo deve avere alle spalle una rete di servizi del territorio che lo sostenga. Si tratta di definire delle figure che possano trasmettere delle conoscenze che non ci sono più.
Alle ore 10.45 il prof. Rapisarda e il prof. Paschetta lasciano temporaneamente la riunione per impegni indifferibili di lavoro assunti precedentemente.
Il prof. Bizzi rammenta come sia fondamentale sensibilizzare sui bisogni del bambino non vedente, altrimenti si corre il rischio di iniziative errate. Nella formazione, occorre quindi definire i contenuti da far apprendere, come vadano trasmessi e come vada valutato il livello di apprendimento. Ricorda come la didattica sia una disciplina che va reinventata da bambino a bambino e perciò necessita di figure professionali esperte. Per questo è necessario definire chi è abilitato a fare lezione. Sono tanti gli interlocutori interessati, sia politicamente che economicamente. Ricorda poi la situazione dell’Abruzzo, dove non ci sono quasi iniziative in quanto gli Enti non hanno le competenze necessarie. Nei contatti con gli Enti andrebbe “tradotta” la parola tiflologo, che spesso non viene compresa nelle sue valenze semantiche.
Presenta ed illustra quindi tre suoi documenti – sul tiflologo, sull’assistente alla comunicazione e sui servizi di consulenza.
Segue una discussione tra tutti i presenti sul rischio di medicalizzazione esclusiva del bambino cieco, che invece necessita di cure formative e pedagogiche.
Il prof. Piscitelli sostiene che la compresenza di diverse figure attorno ad un singolo bambino con disabilità può essere negativa e propone una assistenza pomeridiana domiciliare.
Il prof. Bizzi, a questo proposito, ricorda come l’assistente domiciliare non è una figura che si limita a far fare i compiti, ma che deve curare tutto l’ambiente educativo del bambino cieco. I compiti divengono una occasione per sviluppare autonomia.
Il prof. Abba delinea alcuni aspetti della figura del tiflologo, in particolare: la capacità di porsi in relazione con l’insegnante e nel determinare i modi con cui uno studente disabile visivo arriva alle competenze. Deve inoltre saper mediare con le famiglie. Occorre ridare agli insegnanti le competenze sulla didattica, che spesso vengono delegate al neuropsichiatra o allo psicologo.
Il prof. Bizzi ricorda l’ideazione e la costituzione dei Centri di Consulenza Tiflodidattica della Biblioteca Italiana per i Ciechi e della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi. Ne rammenta le mansioni e auspica un miglioramento del livello dei servizi e delle attrezzature a loro disposizione.
Alle ore 12.30 si effettua una pausa per il pranzo.
Alle ore 14.30 riprende la riunione con la presenza di tutti i componenti.
Alle ore 15.00 il dott. Mario Barbuto, presidente nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, interviene all’incontro. Il prof. Borra e il prof. Piscitelli riassumono gli argomenti trattati.
Il Presidente Barbuto sottolinea la necessità di mettere insieme iniziative singole ma con standard comuni. E’ importante definire degli indicatori per una corretta valutazione. Occorre fare una analisi delle risorse che già sono presenti per avere risposte rapide alle necessità dei territori: in questo momento dobbiamo concentrarci non tanto sul “chiedere” risorse ma sull'”offrire” le risorse.
Il prof. Paschetta pone l’accento sul fatto che occorra procedere al riconoscimento della figura dell'”Esperto in Scienze Tiflologiche”. I presenti discutono sulla necessità di determinare le competenze e le necessità formative di questa figura, ad esempio una certificazione per l’insegnamento del Braille, dove certificazione significa aver fatto un certo percorso. Viene ritenuto necessario valutare la necessità o meno di istituire una eventuale cattedra di tiflologia. Viene ricordato il Master in TiflologySkilled Educator.
Il prof. Bizzi esprime qualche perplessità per la pluralità di questioni da trattare. Sarebbe auspicabile nel breve periodo una ricognizione delle risorse e dei servizi già disponibili per poi procedere, nei tempi medi, ai miglioramenti organizzativi e in ultimo ai criteri di qualità e valutazione.
Alle ore 16.00 il dott. Barbuto lascia la riunione.
Il prof. Borra riassume i punti affrontati e sottolinea la necessità di arrivare ad una posizione unitaria. Il “network” dovrà elaborare delle proposte che il MIUR e le Istituzioni dovranno tenere in considerazione.
Il gruppo determina poi il seguente calendario per le prossime riunioni:
Il 25 maggio 2016, dalle 14.00 alle 18.00
Il 15 giugno 2016, dalle 9.30 alle 17.30 (con pausa pranzo)
Null’altro essendoci da discutere, la riunione termina alle ore 16.45.

Gianluca Rapisarda

9 maggio: Il Museo Omero al servizio dei disabili

Ancona – Lunedì 9 maggio alle ore 10,00 presso il Museo Tattile Statale Omero, alla presenza dell’assessore ai Servizi Sociali Emma Capogrossi e del Presidente del Museo Aldo Grassini, è stato presentato il lavoro conclusivo del progetto “SensibilMente, per una didattica multisensoriale inclusiva”. Da anni il Museo collabora con il Settore Politiche sociali ed educative del Comune di Ancona, elaborando e realizzando gratuitamente attività educative per numerosi gruppi disabili che frequentano lo spazio museale e partecipano ai laboratori didattici. Il progetto dell’anno 2015/16, denominato “SensibilMente, per una didattica multisensoriale inclusiva” ha compreso tre differenti attività diluite in vari incontri periodici e realizzate grazie alla decennale esperienza degli operatori del Museo e all’impegno delle ragazze del Servizio Civile Nazionale – Vanessa Fanelli, Amanda Rampichini, Francesca Santi, Alice Vincenzi – della borsista del progetto “Torno Subito” Federica Mammoliti.

Prima attività: “La Compagnia del Teatro”, a cura di Manuela Alessandrini, ha coinvolto 8 utenti di “Mattinando”, progetto-laboratorio per disabili adulti. Durante 9 incontri ludico-creativo gli ospiti hanno costruito, modellato, cotto, smaltato, giocato e dato vita a volti d’argilla e li hanno infine animati in un una breve perfomance teatrale messa in scena questa mattina al Museo Omero. Un spettacolo dal vivo in cui i visi di terracotta raccontano di rabbia, gioia, tristezza, paura e costituiscono un vero e proprio linguaggio che consente anche a persone con difficoltà di comunicare, di esprimersi liberamente e di superare barriere e timori.

Seconda attività: “Il Museo e l’autismo”, a cura di Manuela Alessandrini e Andrea Socrati, ha visto il Museo impegnato con un gruppo di 5 ragazzi dagli 11 ai 19 anni con abilità funzionali diverse ed un congruo numero di operatori. Gli interventi educativi di tipo cognitivo e comportamentale, la comunicazione aumentativa e gestuale, i supporti visivi e tattili, hanno mirato alla valorizzazione delle abilità presenti o emergenti e a facilitare le relazioni sociali favorendo la condivisione dell’esperienza. L’approccio all’opera d’arte (Il David di Michelangelo) è stato il filo conduttore attraverso il quale si è sviluppato un percorso educativo concreto, con l’elaborazione del testo iconografico opportunamente adattato, comunicato e raccontato attraverso mediazioni oggettuali, giochi di ruolo, drammatizzazione. I risultati ottenuti e le indicazioni ricavate incoraggiano la prosecuzione dell’iniziativa e confermano il museo quale possibile luogo di educazione e di esperienza per tutti.

Terza attività: “Ricette di musica”, un laboratorio musicale a cura di Maria Giulia Cester, che ha visto la partecipazione di 20 utenti dei centri diurni Il Sole, Papa Giovanni XXIII, Il Cigno, Laboratori e Mestieri, e dei centri residenziali Villa Almagià e Il Samaritano per un totale di 26 incontri negli spazi del Museo Omero. La musica vissuta non solo come canale emotivo relazionale ma come una ‘costruzione’, un piatto culinario da realizzare. Amore, amicizia, solidarietà le tematiche intonate dagli utenti dei centri: un’esperienza che ha voluto stimolare la consapevolezza dell’ascolto, favorire il dialogo e l’espressione del proprio sé, condividere infine le personali esperienze ed emozioni con gli altri attraverso il canale del canto. A conclusione dei quest’ultima attività è stato realizzato un video per ogni centro diurno che riassume i momenti salienti di questa esperienza.

Monica Bernacchia
Comunicazione
Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana
Banchina Giovanni da Chio 28, 60121 Ancona
tel. 071.2811935 fax 071.2818358
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email: redazione@museoomero.it
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Sant’Anastasia – Corso Malossi “Una Mano per capire”, di Giuseppe Fornaro

Autore: Giuseppe Fornaro

L’uici rappresentanza di Sant’Anastasia organizza il corso Malossi, che si terrà presso l’Istituto “Luca Pacioli” di Sant’Anastasia, il primo incontro il14 maggio dalle ore 14 alle 17.
“Una Mano per capire”
L’I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca la Formazione e la riabilitazione)e la rappresentanza di Sant’Anastasia Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti organizzano un corso finalizzato
all’apprendimento del metodo Malossi, rivolto al personale docente, agli educatori, ai genitori, ai volontari e a tutti coloro che sono interessati.
Il corso in oggetto, vuole essere uno strumento pratico per avvicinarsi alla vita quotidiana delle persone sordocieche che debbono affrontare un problema vitale: quello della comunicazione. Il metodo Malossi si basa sulla tattilità, le falangi, falangine e falangette di preferenza usate con le dita della mano sinistra, battute e pizzicate in modo adatto, consentono di comporre lettere, parole, frasi complete, numeri e punteggiature che permettono un dialogo veloce tra chi scrive e chi legge.
I corsi, tenuti a cadenza periodica, vengono organizzati per garantire in un futuro assai prossimo l’assistenza primaria soprattutto domiciliare a persone notevolmente svantaggiate. Un obiettivo importante per la formazione di nuove figure professionali è dato dal fatto che la mobilità e l’orientamento delle persone sordocieche deve tener conto di come queste percepiscano l’ambiente loro spazio di vita, per cui chi comunica deve avere ben presenti le modalità pratiche per guidare chi non vede e non sente, ad esempio nella realtà complessa di una città come la nostra. siamo a Napoli. Tutto questo sarà discusso tra i docenti del corso con gli allievi dello stesso che potranno porre qualsiasi domanda per dibattere questi fondamentali problemi che interessano la comune esistenza. Si parlerà anche di sistemi alternativi al Malossi per comunicare, del loro uso pratico e del perché il Malossi per lo meno nel nostro Paese è stato preferito ad altri, faremo delle sane e costruttive discussioni.
Giuseppe Fornaro
consigliere provinciale e Referente Nazionale Ausili e Tecnologie
Dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
fornarog@uiciechi.it
fornarog@uicinapoli.it

Tour guidato all’insegna dell’opera lirica, dell’arte e della natura nelle Marche, pensato esclusivamente per un pubblico non vedente e ipovedente

Dal 5 all’8 agosto 2016 sarà possibile assistere a visite guidate e godere delle opere in cartellone al Macerata Opera Festival con il servizio di audio descrizione; vivere un’esperienza unica al Museo Omero, riferimento internazionale per l’accessibilità dell’arte, immergersi nelle eleganti atmosfere e nei divertimenti di epoche passate al Museo della Carrozza di Macerata. Per gli amanti dell’opera, dell’arte e del mare. Numero massimo di partecipanti: 30 ciascun non vedente / ipovedente dovrà provvedere al proprio accompagnatore.
IL PROGRAMMA
Venerdì 5 agosto
MACERATA Arrivo con mezzi propri a Macerata. Sistemazione in hotel 3 stelle in camere doppie con servizi privati. Ore 18,30 trasferimento all’ARENA SFERISTERIO con bus riservato per la visita guidata dedicata alla Scenografia. Al termine, tempo a disposizione per uno snack da consumare liberamente nei bar intorno al Teatro. Ore 21,00 inizio spettacolo “OTELLO” A fine spettacolo trasferimento con bus navetta riservato presso l’hotel per il pernottamento.
Sabato 6 agosto
MACERATA e ANCONA
Prima colazione in hotel e partenza con bus riservato per Ancona dove si visiterà il Museo Tattile Statale Omero. Al termine pranzo in ristorante. Nel pomeriggio rientro a Macerata per un riposino prima dello spettacolo. Ore 18,30 trasferimento all’Arena Sferisterio con bus riservato per la visita guidata dedicata ai costumi. Al termine tempo a disposizione per uno snack da consumare liberamente nei bar intorno al Teatro. Ore 21,00 inizio spettacolo “IL TROVATORE”. A fine spettacolo trasferimento con bus navetta riservato presso l’hotel per il pernottamento.
Domenica 7 agosto
MACERATA
Prima colazione in hotel e partenza con bus riservato per la visita al Museo delle Carrozze a Macerata. Al termine rientro in hotel per il pranzo. Ore 18,30 trasferimento all’ARENA SFERISTERIO con bus riservato per la visita guidata dedicata alla Musica. Al termine tempo a disposizione per uno snack da consumare liberamente nei bar intorno al Teatro. Ore 21,00 inizio spettacolo “NORMA” A fine spettacolo trasferimento con bus navetta riservato presso l’hotel per il pernottamento.
Lunedi 8 agosto
MACERATA e MARE A CIVITANOVA
Prima colazione in hotel e partenza con Bus riservato per l’escursione al Mare. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio partenza dei partecipanti per il rientro con mezzi propri nei luoghi di provenienza.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE PER PERSONA (base 30 partecipanti)
CAMERA DOPPIA euro 330,00 SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA 70,00 Assicurazione annullamento 10,00 La quota comprende: 2 – sistemazione in hotel 3 stelle a Macerata – biglietti di ingresso all’Arena SFERISTERIO incluse le visite guidate ai settori indicati – trasferimenti da e per l’hotel in occasione degli spettacoli – escursioni ad Ancona al Museo Omero, a Macerata al Museo della Carrozza, a Civitanova al mare – 3 pranzi in ristorante incluse bevande ai pasti (1/2 minerale e 1/ 4 di vino) Assicurazione annullamento La quota non comprende: – Ingressi, mance, extra di carattere personale – tutto quanto non espressamente indicato alla voce “la quota comprende” Le adesioni andranno effettuate entro il domenica 12 giugno 2016 con il versamento di un acconto di 100,00 euro da versare presso la Conero Tour di Corso Stamira n. 31 60122 Ancona e da bonificare presso le seguenti coordinate bancarie: c/c intestato a Conero Viaggi e Turismo srl Bancapopolare Ancona — dip 255 IBAN IT4810530802684000000018091 Il saldo dovrà essere versato entro venerdì 15 luglio. Organizzazione tecnica: Conero Tour srl Ancona e Museo Tattile Statale Omero Ancona. Per informazioni contattare Giulia Cester o Patrizia Calderone (Museo Tattile Statale Omero Ancona) tel. 0712811935. Essendo i posti limitati l’accettazione delle adesioni seguirà l’ordine di arrivo dell’avvenuto pagamento dell’anticipo (100 euro pro capite) da trasmettere via fax al Museo Tattile Statale Omero al numero 071 28 18 35 8 all’attenzione di Giulia Cester o Patrizia Calderone specificando nome e cognome dei partecipanti.
IL MACERATA OPERA FESTIVAL
Nel corso del Festival, in collaborazione con Università di Macerata e Museo Tattile Statale Omero vengono ideati dei percorsi specifici per persone con disabilità visiva che permettono di apprezzare le scenografie e gli strumenti musicali utilizzati per gli spettacoli. Il 5, 6, 7 agosto sono previste delle audiodescrizioni degli spettacoli. Queste intendono fornire a ipovedenti e non vedenti una precisa descrizione delle opere rappresentate, a partire dall’allestimento fino ad arrivare ai costumi, gli attrezzi di scena, le scelte di regia e i principali movimenti degli artisti e delle scenografie. Tutto ciò che rappresenta elemento visivo fondamentale ai fini della comprensione dello spettacolo verrà quindi descritto. La ricezione avviene attraverso una cuffia mono auricolare fornita ai non vedenti al posto da loro prenotato. Le descrizioni vengono fornite principalmente prima dell’inizio dello spettacolo e durante le pause. Brevi descrizioni sono fornite occasionalmente anche durante lo spettacolo. Il servizio è completamente gratuito e dal 2015 si arricchisce della possibilità di scaricare in anticipo le parti introduttive da questa sezione del sito. Per usufruire al meglio del servizio di audio descrizione durante le tre serate si raccomanda di arrivare con almeno 20 minuti di anticipo e sedersi al proprio posto, indossando la cuffia.
IL MUSEO TATTILE STATALE OMERO
Ospitato nelle settecentesche sale della Mole Vanvitelliana, il Museo Omero il primo e unico Museo Tattile Statale a livello mondiale. Uno spazio unico e senza barriere in cui tutti possono conoscere l’arte attraverso una fruizione multisensoriale. La collezione, accessibile e fruibile tattilmente, offre un excursus sull’arte plastica e scultorea di tutti i tempi con circa 150 opere organizzate secondo un criterio cronologico. Include copie al vero, in gesso e resina, di famose sculture dalla classicità greca al primo Novecento passando per l’arte etrusca, romana, romanica e gotica, per il Rinascimento di Michelangelo, il Barocco di Bernini, il Neoclassicismo di Canova. Il percorso si chiude con le opere originali della ricca sezione di arte contemporanea che annovera artisti italiani e internazionali dell’area figurativa e informale: Valeriano Trubbiani, Girolamo Ciulla, Edgardo Mannucci, Umberto Mastroianni, André Barelier, Sergio Zanni, Pierre Carron, Pietro Annigoni, Aron Demetz, Francesco Messina, Loreno Sguanci, Vittorio Morelli, Sanzio Blasi, Roberto Papini, Floriano Bodini, Rosario Ruggiero, Felice Tagliaferri. Sezione ultimamente accresciuta di prestigio grazie alle recenti acquisizioni di celebri scultori come Consag ra, Martini, Marini, De Chirico, Pomodoro, Pistoletto. A supporto dei disabili visivi descrizioni in Braille, in nero a caratteri grandi e scale mobili per l’esplorazione. 3
IL MUSEO DELLA CARROZZA
II Museo della Carrozza è istituito dal Comune di Macerata nel 1962 in seguito alla cospicua donazione, sostenuta dal Lions Club locale, fatta dal conte Pier Alberto Conti di Civitanova Marche (1884-1968). Il nucleo originario è costituito da sei modelli sportivi: Spider Phaeton, Mail Phaeton, Jardinière, Gran Break de Chasse, Stanhope-Gig, Break e dall’utilitaria Skeleton Break. É inclusa nella donazione una ricca serie di selle, morsi, frustini, briglie, ferri da cavallo, finimenti per attacchi a pariglia, a quattro o a sei nonché libri, manuali di ippica, stampe e fotografie d’epoca. Negli anni a seguire si aggiungono al primo nucleo altre carrozze, sportive o di servizio, donate nel 1968 dai Ceccaroni Morotti Cambi Voglia, da Giuseppe Guarnieri-Roberti, da Giorgio Sinistrario, dalla famiglia Ciofi degli Atti e dal maceratese Luigi Pianesi. Il Museo della carrozza è dotato di modelli tattili, schede braille e installazioni interattive che coinvolgono il visitatore nell’esperienza del viaggiare alla scoperta del territorio, il quale ha aggiornato le 10 postazioni informative multimediali ideando con la ditta SB2 modalità facilitate di accesso ai contenuti dei moderni tablet. È stato sviluppato un percorso tattile che coinvolge tre diversi modelli con audio descrizioni. Gli interni di alcune carrozze sono accessibili tramite un’applicazione

Irifor del Trentino – IRIFOR in piazza con i Lions per la prevenzione e la riabilitazione

Per tutta la giornata di sabato 7 maggio 2016, Piazza Duomo si animerà con le attività dei Lions Clubs locali che presenteranno alla cittadinanza i loro numerosi servizi in occasione del Lions Day di Trento.
La Cooperativa IRIFOR, che vanta una collaborazione ormai pluriennale con i Lions Clubs del Distretto 108Ta1, sarà presente nell’arco della giornata (dalle 9 alle 18) con l’Unità Mobile Oftalmica e il Dark on the Road.
A bordo del camper adibito ad ambulatorio oculistico itinerante i medici oculisti Lions offriranno alla popolazione degli screening visivi gratuiti relativi alle principali patologie visive, per contribuire alla diffusione di una cultura della prevenzione.
All’interno della roulotte del bar al buio, invece, gli avventori saranno accompagnati dai camerieri ciechi e ipovedenti di IRIFOR a gustare una bevanda nella più completa oscurità, per conoscere la disabilità visiva e riscoprire il potere degli altri sensi.
Nel corso di una cerimonia ufficiale, inoltre, alle ore 11.00 in piazza D’Arogno a Trento, il Lions Club Trento Host donerà al Comune di Trento e all’intera cittadinanza una fusione in bronzo rappresentante la città di Trento, realizzata in collaborazione con la Cooperativa IRIFOR.
Dopo una breve presentazione dell’evento, il dottor De Concini, socio Lions e collaboratore della Cooperativa IRIFOR, condurrà la cerimonia alla quale interverranno il dott. Vittorio Manera, Presidente del Lions Club Trento Host, Monsignor Luigi Bressan, già Arcivescovo di Trento, Ferdinando Ceccato, Direttore della Cooperativa IRIFOR del Trentino, il prof. Paolo Rasera, Dirigente scolastico dell’Istituto d’Arte Vittoria, il dott. Giannantonio Radice, socio del Lions Club Trento Host, e il prof. Alessandro Andreatta, Sindaco di Trento .
“La collaborazione con i Lions Clubs locali è per noi molto preziosa – spiega il direttore di IRIFOR, Ceccato – poiché la prevenzione e la sensibilizzazione sono due ambiti d’azione in cui, con le attività proposte dalla Cooperativa, investiamo moltissimo per raggiungere fasce sempre più ampie della popolazione e per contribuire a creare una società inclusiva e accogliente, in grado di guardare alla disabilità visiva non solo come limite ma anche come potenzialità.”

Museo Tattile Statale Omero, Ancona – Mamma mi racconti quando sono nato?

Laboratorio per famiglie
Domenica 8 maggio 2016 ore 10.00

ANCONA – Domenica 8 maggio dalle ore 10 alle 12, il Museo Omero di Ancona aspetta le famiglie per festeggiare tutte le mamme con il laboratorio “Mamma mi racconti quando sono nato?”
Mamme e papà potranno divertirsi a raccontare ai figli la loro “favolosa” nascita realizzando insieme un LIBRO TATTILE con carte speciali, materiali da riciclo, forbici e colla!

Prenotazione obbligatoria (Tel. 0712811935 – Email: didattica@museoomero.it). Ingresso:  4 euro a persona, esclusi bambini 0 – 4 anni, disabili e accompagnatori; sconto per i possessori di Finestre sull’arte CARD.

Dove: Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28, Ancona.
Info: www.museoomero.it #museoomero.it seguici sui social FB, TW, Instagram, G+, youtube

– Monica Bernacchia
Comunicazione
Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana
Banchina Giovanni da Chio 28, 60121 Ancona
tel. 071.2811935 fax 071.2818358
www.museoomero.it
email: redazione@museoomero.it
#museoomero – seguici su: Facebook, Twitter, Youtube, Istagram

Festa della mamma - libro tattile

Festa della mamma – libro tattile

Ascoli e Fermo – Convegno: Affettività e Sessualità Possibile nella Disabilità

Il tema della disabilità e sessualità è molto spinoso, per anni rimosso dalla collettività e spesso abbandonato all’intimità delle famiglie e dei disabili . Ma oggi grazie alle persone disabili e alle loro famiglie, i tempi sono maturi e si assiste piano piano all’emergere della questione, che nella disabilità è complessa perché coesistono diverse facce.
Sicuramente i problemi sono gli stessi che può avere una persona cosi detta normale, ma amplificati da difficoltà sia fisiche, sensoriali che relazionali.
Diventa allora importante incontrarsi per parlare di questo problema che spesso per pudore e stratificazioni emotive è lasciato a risposte dettate da improvvisazione o al massimo al buon senso.
Il convegno è rivolto a genitori e a diverse figure professionali  (educatori di persone disabili, psicologi, assistenti sociali ecc..) .
Saranno affrontati argomenti specifici riguardanti la sessualità delle persone disabili. Esso sarà gestito sia da professionisti interni all’associazione sia esterni, formatori del settore.
I temi da trattare sono i seguenti:
Dott. Max Ulivieri – Presidente del “Comitato per l’assistenza sessuale alle persone con disabilità”. “ il corpo non è una prigione”
Dott.ssa Luisa Di Pietro – Psicologa e psicoterapeuta: “Educare all’affettività e sessualità: il bisogno di amore e di essere amati”
Dott. Domenico De Bernardinis – Psichiatra dirigente asur di TE e docente Università di Chieti – “Tra negazione e identificazione: quale sessualità per la disabilità?” .
Dott.ssa Katia Caravello Psicologa componente nazionale UICI. “Affettività e sessualità . quale aiuto ai figli con disabilità visiva?
Vinicio alessandroni – dirigente Area Vasta 5: Pregiudizi e contraddizioni della sessualità nella persona disabile in famiglia e nei servizi: come affrontare i bisogni?”
Dott.ssa Anna – aspirante LoveGiver associazione Loveability: Testimonianza di una aspirante assistente sessuale.

Inizio ore:  09.00
Fine ore:   13:00
Residence club le terrazze
Lungo mare A. De Gasperi – 70 – Grottammare (AP)

Locandina convegno

Locandina convegno